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Euronext, Van den Hove amministratore delegato dal primo luglio

Euronext, Van den Hove amministratore delegato dal primo luglioRoma, 21 feb. (askanews) – Euronext ha annunciato che Benoît van den Hove rileverà la carica di amministratore delegato dal primo luglio e quella di presidente dal primo dicembre, subentrando a Vincent Van Dessel per sopraggiunti limiti di età. Secondo quanto riporta un comunicato, la nomina verrà proposta dal Supervisory Board all’assemblea generale che si svolgerà il 17 maggio.
Van den Hove attualmente dirige le attività di Listing della piattaforma sui mercati azionari di Belgio e Lussemburgo. Van Dessel ha guidato Euronext dal settembre del 2009. Euronext è l’operatore che gestisce i mercati azionari di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Milano, Oslo e Parigi.

Accordo IR Top Consulting e Assolombarda a supporto quotazioni Pmi

Accordo IR Top Consulting e Assolombarda a supporto quotazioni PmiRoma, 21 feb. (askanews) – IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’Advisory per la quotazione, IPO Partner di Borsa Italiana e Assolombarda, associazione delle imprese che operano nella Città Metropolitana di Milano e nelle province di Monza e Brianza, Lodi, Pavia, annunciano l’avvio di una partnership per favorire la quotazione delle PMI sul mercato Euronext Growth Milano di Borsa Italiana. La pubblicazione di una Guida IPO realizzata congiuntamente si propone l’obiettivo di fornire supporto alle PMI che vogliono approdare al mercato dei capitali per diversificare le fonti finanziamento.
In particolare, all’interno della guida vengono delineati i vantaggi e i costi da sostenere per la quotazione con un focus sulla strutturazione dell’operazione di IPO e sulla crescente importanza della sostenibilità nei processi di quotazione.
Anna Lambiase, CEO di IR Top Consulting: “Siamo lieti di annunciare la partnership con Assolombarda che ha l’obiettivo di coinvolgere aziende associate che vogliano intraprendere un percorso di quotazione in Borsa. La quotazione su Euronext Growth Milan (ex AIM) ha confermato negli anni il proprio ruolo centrale nel favorire la crescita delle PMI che oggi hanno superato la soglia di 190 aziende quotate, segno di come il mondo delle PMI italiane stia guardando all’Equity come concreta alternativa al tradizionale sistema bancario. Dal 2009 ad oggi la raccolta di capitale è stata pari a oltre 5,7 miliardi di euro su ambiti settoriali diversificati, rappresentativi del tessuto imprenditoriale italiano. L’esperienza positiva di Euronext Growth Milan dovrebbe far riflettere le aziende private nel valutare questo canale di finanza alternativa per la crescita, anche alla luce degli incentivi fiscali per la quotazione. Come IR Top Consulting, siamo pronti ad affiancare in qualità di advisor finanziario le PMI nella fase di verifica della fattibilità di IPO, forti dell’esperienza maturata che ci ha permesso di accompagnare dal 2001 ad oggi in Borsa oltre 60 aziende sul mercato”.
Paolo Gerardini, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Credito e Finanza: “Il confronto con il mondo dei capitali non bancari rappresenterà sempre di più per le imprese un elemento da tenere in considerazione. Dal mercato arrivano opportunità di investimento che non possono essere assecondate dal solo autofinanziamento e dal sistema bancario. Transizione sostenibile, digitalizzazione, crescita dimensionale per restare con un ruolo strategico e da protagonisti nelle catene di valore, sono solo alcuni esempi. Per questo Assolombarda dedicherà quest’anno un’attenzione particolare al Capitale di Rischio. La partnership con IR Top Consulting per questa guida e per supportare insieme le imprese che vogliono approfondire tramite Bancopass la compatibilità tra i loro progetti di sviluppo e Euronext Growth Milan, sono parte importante di queste iniziative. Ad esempio, stiamo lavorando per definire un nostro posizionamento sui temi di rating ed equity perché riteniamo fondamentale che le imprese portino la loro visione e il loro contributo su un tema strategico che viene quasi sempre affrontato dando più risalto ad aspetti finanziari o legati a conseguenze di inazione piuttosto che alla sua funzionalità per la competitività del sistema produttivo del nostro Paese. Questa pubblicazione, quindi, rappresenta solo il primo tassello dell’impegno di Assolombarda in un rinnovato supporto allo sviluppo delle imprese”.
IL MERCATO EGM Secondo le analisi dell’Osservatorio PMI EGM, a cura dell’Ufficio Studi di IR Top Consulting, al 31 dicembre 2022 il mercato Euronext Growth Milan si compone di 190 società quotate per una capitalizzazione complessiva pari a 10,6 miliardi di euro. Euronext Growth Milan si conferma il principale canale di raccolta di capitali per la crescita delle PMI: dal 2009 ad oggi ha accolto 270 società (compresi passaggi su EXM-STAR, OPA e delisting) e la raccolta in IPO è stata pari a 5,7 miliardi di euro. Il mercato ha registrato un notevole sviluppo a partire dal 2016, grazie all’effetto combinato dei Piani Individuali di Risparmio (PIR) e del credito di imposta sui costi di IPO (CDI): +147% in termini di società quotate rispetto al 31 dicembre 2016, +265% in termini di capitalizzazione rispetto al 31 dicembre 2016. EGM si è evoluto incrementando l’eterogeneità settoriale e territoriale delle PMI. In termini di società quotate:
• i settori più rappresentati sono Tecnologia (22%), Industria (16%), Servizi (14%) e Finanza (11%); • le regioni più rappresentate sono Lombardia (43%), Lazio (13%) ed Emilia-Romagna (9%).
EGM ha contribuito alla crescita del mercato regolamentato con 23 società che hanno perfezionato il translisting su EXM/STAR. La capitalizzazione complessiva al translisting era pari a 4,6 miliardi di euro, per una media di 200 milioni di euro: al 31 dicembre 2022 le 21 società quotate sul mercato principale capitalizzano complessivamente 8.419 milioni di euro, registrando una performance media dal translisting pari a +119%. EGM ha altresì registrato 20 Offerte Pubbliche di Acquisto (OPA), 34 delisting e 3 fusioni.
La quotazione su EGM rappresenta una scelta strategica nella vita della PMI. Con le risorse ottenute dalla quotazione, le aziende ricevono un nuovo impulso che innesca un circolo virtuoso: l’azienda implementa i propri piani di sviluppo, migliora la propria capacità competitiva e la patrimonializzazione, oltre ad ottenere nuovi capitali per implementare i piani industriali. In particolare, l’accesso al mercato dei capitali consente di migliorare la percezione esterna del proprio brand, diversificare la compagine societaria, favorire processi di acquisizione e crescita per linee esterne. Il raggiungimento di questi vantaggi avviene mantenendo il controllo dell’azienda e l’autonomia decisionale nelle scelte gestionali e negli indirizzi strategici.
La Legge di Bilancio 2023 ha approvato il credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione in Borsa delle PMI fino al 31 dicembre 2023, disponendo uno stanziamento di complessivi 10 milioni di euro e riportando a 500.000 euro l’importo massimo del Bonus per le IPO 2022 e 2023. La norma ha altresì innalzato dagli attuali 5 milioni di euro a 10 milioni di euro lo stanziamento per le IPO 2022.
Il “Bonus IPO” ha rappresentato la forma di incentivo a favore dell’impresa più adatta al modello di mercato azionario per le sue caratteristiche di immediata comprensione e facilità di implementazione. La norma è stata introdotta nel 2018 e nella sua definizione l’Osservatorio PMI EGM di IR Top Consulting ha fornito un’analisi approfondita degli impatti della quotazione in Borsa sulla crescita del fatturato e del numero di occupati delle società quotate, un’indagine empirica sui deterrenti alla quotazione percepiti dagli imprenditori (che ha portato all’individuazione della variabile costi come prioritaria rispetto ai temi della governance e della trasparenza) e la verifica dei costi correlati al processo di quotazione su Euronext Growth Milan (che ha portato all’individuazione delle singole voci di costo – fisse e variabili – e all’individuazione di un importo medio correlato alla raccolta media di capitale).

Dl Carburanti, ok Camera.Obbligo cartelli prezzi, multe più leggere

Dl Carburanti, ok Camera.Obbligo cartelli prezzi, multe più leggereRoma, 21 feb. (askanews) – Resta l’obbligo per i distributori di carburanti di esporre il prezzo medio regionale sulla reta non autostradale e il prezzo medio nazionale sulle autostrade, ma le multe per chi non lo rispetta sono attenuate. Creazione di un’app specifica da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy per consentire ai consumatori la consultazione dal telefonino dei prezzi medi, regionali o nazionali, e dei prezzi praticati dai singoli esercenti. Accisa agevolata sul gasolio utilizzato dai bus turistici della categoria Euro VI.
Queste le principali novità introdotte nel corso dell’iter alla Camera nel decreto legge sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti. Dopo il voto di fiducia espresso ieri, il decreto è stato approvato oggi in Aula con 155 voti a favore, 103 contrari e 3 astenuti, passa ora all’esame del Senato e deve essere convertito entro il 15 marzo.
Confermati il meccanismo di calo delle accise sui carburanti in corrispondenza di un maggior gettito Iva derivante dall’aumento del prezzo del greggio, il bonus trasporti fino a 60 euro per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici per le persone più fragili (con reddito non superiore a 20.000 euro), l’esenzione dal computo del reddito imponibile del lavoratore dei buoni benzina erogati dai datori di lavoro privato per l’anno 2023, nel limite di 200 euro ciascuno.
Nello specifico, per quanto riguarda l’obbligo di esposizione dei prezzi medi, regionali e nazionale, il decreto prevede che le medie siano calcolate dal Ministero delle imprese sulla base delle comunicazioni ricevute da tutti gli esercenti. Con un decreto dello stesso Ministero verranno indicate le caratteristiche e le modalità di esposizione della cartellonistica sui prezzi.
La Camera ha modificato il decreto nella parte delle sanzioni, attenuandole. Si prevede l’applicazione di una sanzione da 200 a 2.000 euro, anziché da 500 a 6.000 euro, in caso di violazione degli obblighi di indicazione del prezzo medio e dell’obbligo di comunicazione dei prezzi. La sospensione dell’attività da uno a trenta giorni ora è prevista solo nel caso che la violazione degli obblighi di comunicazione sia reiterata per almeno quattro volte consecutive nell’arco di 60 giorni e non è prevista in caso di violazione reiterata dell’obbligo di esposizione del prezzo medio.
Il decreto infine rafforza le attività del Garante della sorveglianza prezzi, prevedendo il raccordo e il coordinamento con organismi territoriali, quali gli uffici regionali dei prezzi, e una più fattiva collaborazione con l’Istat per l’utilizzo dei dati rilevati dall’istituto di statistica.

Contrasto povertà: 7 mln per iniziative con Fondazioni di Comunità

Contrasto povertà: 7 mln per iniziative con Fondazioni di Comunità

Da Fond. Cariplo, Fond. Peppino Vismara e Fondo Intesa Sanpaolo

Milano, 21 feb. (askanews) – Selezionati i primi progetti di contrasto alla povertà, frutto della co-progettazione territoriale promossa da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo Beneficenza di Intesa Sanpaolo. I progetti, finanziati con oltre 7 milioni di euro, partiranno nel corso del 2023, e sono stati elaborati nel quadro di un’iniziativa condotta in collaborazione con le Fondazioni di Comunità attivate e sostenute da Fondazione Cariplo.
“Attraverso la co-progettazione vogliamo contrastare la povertà e allo stesso tempo rafforzare la capacità dei soggetti del territorio di lavorare insieme su obbiettivi condivisi. Questo è sempre più necessario per rispondere ai bisogni delle persone e delle comunità, che esprimono problematiche differenziate che vanno lette e intercettate sempre più “da vicino” – dice Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo – Le progettualità finanziate in questa prima tranche sono molto diverse tra loro proprio perché nascono da una combinazione di bisogni e di risorse attorno alle povertà che il singolo territorio ritiene oggi più urgenti. Per sostenere e rafforzare questa rete, che diventa una vera e propria infrastruttura sociale del territorio, è determinante la convergenza di altri attori istituzionali, che come Intesa Sanpaolo e Fondazione Peppino Vismara, riconoscano questo come un investimento cruciale per il Paese”.
“Intesa Sanpaolo con il proprio Fondo di Beneficenza – aggiunge Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo – sostiene la linea di intervento Co-progettazione territoriale in piena sintonia con la Fondazione Cariplo e la Fondazione Peppino Vismara per il contrasto alla povertà. In un contesto in cui il divario sociale continua ad ampliarsi il Fondo fornisce un apporto determinante al raggiungimento degli obiettivi sociali del Piano di Impresa 2022-2025 del Gruppo per contribuire al contrasto dei problemi legati alle situazioni di fragilità e alle disuguaglianze”.
Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo hanno attivato, a partire dal 2021, una linea di azione finalizzata al sostegno di progetti di contrasto alla povertà in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. All’interno di questo percorso, le Fondazioni di Comunità hanno assunto il compito di sollecitare l’attivazione dei rispettivi territori di riferimento, occupandosi di intercettare le istanze locali e aggregare tra loro soggetti pubblici, privati e del privato sociale, con l’obiettivo di progettare e realizzare interventi calibrati sulle necessità reali delle persone e delle famiglie.
Le risorse messe a disposizione dalle tre istituzioni ammontano complessivamente a 11 milioni di euro, di cui 6,2 milioni da Fondazione Cariplo, 3,3 milioni dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo e 1,65 milioni da Fondazione Peppino Vismara.
La prima tranche di 22 progetti selezionati garantisce contributi per oltre 7 milioni di euro ai territori di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano città, Nord Milano, Pavia, Sondrio, Ticino Olona e Varese, per sostenere interventi di sistema realizzati dalle reti di soggetti pubblici e del privato sociale che ogni Fondazione di Comunità ha accompagnato e coordinato in fase di progettazione.
Nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola l’emersione delle reti e l’elaborazione di progetti di contrasto alla povertà sono avvenute nell’ambito del bando “Reti territoriali contro la povertà”. Il bando ha permesso di selezionare 5 progetti che saranno realizzati nelle due province piemontesi che rientrano nel territorio di competenza di Fondazione Cariplo, e che beneficeranno di contributi complessivi pari a 399.000 euro per la provincia di Novara e 453.000 euro per il Verbano-Cusio-Ossola.
Il quadro degli interventi a contrasto alla povertà si completa con le iniziative, avviate già nel 2021, nei territori di riferimento delle Fondazioni di Comunità di Monza e Brianza e di Lecco, a cui sono stati concessi contributi a incremento dei rispettivi fondi “Contrasto alle nuove povertà” e “Aiutiamoci nel Lavoro” che, attraverso i Comitati di Gestione, prevedono l’attivazione di un’ampia e qualificata rete di soggetti del territorio.
La lotta alla povertà è uno degli obiettivi strategici che indirizzeranno l’attività filantropica di Fondazione Cariplo nel 2023. Anche il tema delle partnership è sempre più strategico per intraprendere azioni che facciano convergere know-how e risorse verso finalità comuni. In questa cornice vanno inquadrate alcune scelte per l’anno in corso: è previsto un ulteriore impegno di 2,5 milioni di euro, a cui si aggiungerà 1 milione di euro di Fondazione Peppino Vismara, per il Programma QuBì, finalizzato al contrasto della povertà minorile nella città di Milano; inoltre, per affrontare la povertà educativa, Fondazione Cariplo ha destinato oltre 11 milioni di euro al “Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile”, nato nel 2016 dall’alleanza tra Fondazioni di origine bancaria, Terzo Settore e Governo con l’obiettivo di supportare progetti educativi a favore di bambini e ragazzi in condizione di fragilità; altri 13,4 milioni di euro andranno al “Fondo per la Repubblica digitale”, frutto di una nuova partnership tra Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Ministero dell’economia e delle finanze ed ACRI (l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria) per sostenere progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale; infine, circa 20 milioni di euro saranno assegnati ai progetti realizzati in collaborazione con le 16 Fondazioni di comunità operanti in Lombardia.

Gucci: crea in Toscana primo hub per il lusso circolare in Italia

Gucci: crea in Toscana primo hub per il lusso circolare in ItaliaMilano, 21 feb. (askanews) – Gucci, con il supporto di Kering, avvia il primo hub per il lusso circolare in Italia. Il Circular Hub nasce con l’obiettivo di accelerare la trasformazione del modello produttivo del settore moda in Italia in chiave circolare, ripensando l’intera catena del valore, a partire dalle materie prime e dal design dei prodotti fino all’ottimizzazione dei processi produttivi e logistici.
Il progetto si fonda sulla creazione di una piattaforma di open innovation per progettare e realizzare prodotti e soluzioni circolari. L’hub sarà collocato all’interno del territorio toscano e dialogherà con le strutture del Gruppo Kering, a partire dai siti produttivi e la rete dei fornitori di materiali e prodotto finito di Gucci in Italia, un ecosistema di oltre 700 fornitori diretti e 3500 subfornitori. Le attività dell’hub saranno estese agli altri brand del Gruppo Kering per poi diventare uno strumento a disposizione dell’intero settore.
“La circolarità ci offre una visione che coinvolge l’intero ciclo produttivo: è una grande sfida per rendere ancora più forte e competitivo il Made in Italy”, ha affermato Antonella Centra, Executive Vice President, General Counsel, Corporate Affairs & Sustainability di Gucci. “Oggi con Circular Hub abbiamo la responsabilità e soprattutto l’opportunità di creare la strada per l’industria del lusso del futuro. Condividendo i medesimi obiettivi e mettendo a fattore comune risorse, know-how e sinergie, la piattaforma rappresenta uno strumento concreto per abilitare l’intera catena di fornitura e specialmente le piccole e medie imprese, cuore pulsante del nostro Paese, rendendole parte attiva del percorso di innovazione costante che rende unico il saper fare italiano nel mondo”.
La prima fase dei lavori prenderà il via nel primo semestre 2023 e si avvarrà delle competenze dei ricercatori del Kering Material Innovation Lab di Milano e del supporto di tecnici e ricercatori di prodotto per abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori dei centri d’avanguardia di artigianato industriale e sperimentazione di Gucci di Scandicci e di Novara. Per lo sviluppo delle attività progettuali, la piattaforma prevedrà inoltre il supporto di partner industriali e la collaborazione scientifica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che opererà nel perimetro di intervento delle linee di ricerca industriale e di sviluppo di soluzioni circolari, anche relativamente ai modelli operativi e logistici.

La Doria: al via piano investimenti 2023 da 38 milioni

La Doria: al via piano investimenti 2023 da 38 milioniMilano, 21 feb. (askanews) – Piano di investimenti per il 2023 da 38 milioni di euro per La Doria, gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, controllato dal fondo Investindustrial e partecipato da alcuni membri della famiglia Ferraioli. La cifra si aggiunge agli oltre 160 milioni investiti dall’azienda nel quinquennio 2018-2022. Il piano investimenti interesserà tre direttrici principali: capacità produttiva, impatto ambientale, digital transformation.
“Siamo molto contenti di poter annunciare questo nuovo importante piano di investimenti, che traduce in azioni concrete i principi rappresentativi della nostra azienda”, ha dichiarato il Ceo Antonio Ferraioli. “Oltre agli interventi che ci permetteranno di aumentare la capacità produttiva e rendere ancora più innovativi ed efficienti aspetti legati alla produzione, siamo particolarmente orgogliosi di poter ampliare ulteriormente i nostri progetti in ambito Esg, confermando così il nostro impegno nella transizione energetica che ha sempre fatto parte del Dna de La Doria, un’azienda orientata alla sostenibilità ambientale, efficienza produttiva e innovazione tecnologica.”
Nel dettaglio, l’azienda ha deciso di rispondere investendo nell’installazione nell’impianto di Sarno (SA) di una nuova linea di produzione di legumi lessati in scatola. Quello dei legumi per il Gruppo La Doria rappresenta un comparto in costante crescita, avendo registrato nel 2022 un +9% rispetto alla produzione dell’anno precedente. Grazie alla nuova linea, l’azienda potrà incrementare la capacità produttiva di più di 110 milioni di scatole da mezzo kg annue, raggiungendo così una capacità produttiva complessiva annua di 340.000 ton.
Inoltre, un’ampia fetta degli investimenti previsti nel 2023 sarà dedicata a progetti in attività Esg: complessivamente gli interventi previsti consentiranno all’azienda di ridurre le emissioni annue di 1.000 ton CO2.

Birra 1851: una Strong Ale con 100% ingredienti made in Genagricola

Birra 1851: una Strong Ale con 100% ingredienti made in GenagricolaMilano, 21 feb. (askanews) – C’è una nuova nata in casa Genagricola 1851 ma non è solo una nuova referenza che amplia la linea di birre di alto profilo lanciata nel 2022. Birra 1851 Strong Ale è il punto di arrivo di un percorso che ha permesso di accorciare sempre di più la filiera produttiva coltivando internamente tutti gli ingredienti della birra e valorizzando allo stesso tempo il luppolo made in Italy. In occasione dell’anteprima al Beer & Food Attraction, ne abbiamo parlato con Igor Boccardo, amministratore delegato di Genagricola 1851 “La birra Strong Ale è sicuramente il fiore all’occhiello della nostra produzione – ci ha detto – E’ la prima birra fatta al 100% con tutti i luppoli prodotti da Genagricola, è la chiusura di un cerchio. Inizialmente il luppolo non l’avevamo e lo abbiamo dovuto comprare. Nel momento in cui facevamo questa operazione però ci siamo anche chiesti perché non farlo noi e quindi abbiamo iniziato una fase di test in tre aziende del gruppo dislocate geograficamente in tre luoghi diversi con diverse qualità di luppolo per arrivare nel giro di pochi anni alla totale sufficienza”.
Lanciata lo scorso anno, la linea Birra 1851 Passione Agricola deve il nome a Ca’ Corniani, tenuta storica da cui il progetto stesso di Genagricola 1851 è partito e dalla cui esperienza è nata la scommessa sul mercato brassicolo artigianale. Una scommessa che ora cresce con la Strong Ale che si affianca alle quattro birre già presenti sul mercato, la Blonde Ale, la IPA, la Rossa e la Blanche e viene prodotta in edizione limitata per il fuori casa. Almeno inizialmente: “Noi – ha spiegato Boccardo – riteniamo che il circuito elettivo per la creazione di un brand nuovo di birra sia esattamente quello dell’horeca, ovvero hotel, ristoranti e caffè. E questo è il nostro target primario: abbiamo una marca nuova che si è affacciata sul mercato due anni fa e quindi sicuramente il primo luogo dove fare incontrare la marca è l’horeca perché poi è anche il luogo dove la maggior parte degli intenditori va a ricercare delle birre”.
Provvedere all’intera produzione agricola degli ingredienti della birra era un obiettivo che Boccardo aveva già annunciato un anno fa. Ora questi ingredienti vengono interamente prodotti e trasformati secondo gli standard dell’agricoltura simbiotica, seguendo una visione e un modo di intendere la sostenibilità che Genagricola adotta in tutte le 22 aziende di proprietà: “Oggi la sostenibilità spesso viene utilizzata per indicare il concetto di green, ma la sostenibilità ha tre accezioni: ambientale sociale ed economica – ha precisato – in questo senso il concetto di birra agricola e artigianale è sicuramente vincente perché porta valore nei territori di coltivazione non soltanto per gli azionisti ma anche per tutte le persone che vivono un luogo, che sono custodi di quel territorio”.
E l’impegno viene anche premiato come nel caso della Birra 1851 Ipa che al concorso Birra dell’anno 2023 di Unionbirrai, si è posizionata al terzo posto nella categoria birre chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone.

Energia, ecco come rendere meno energivore le nostre case

Energia, ecco come rendere meno energivore le nostre case

Cattaneo (Elettra Impianti): Il problema è che il 60% ha ancora una classe energetica F o G

Roma, 21 feb. (askanews) – Bollette salate o rinunciare almeno in parte al proprio benessere in casa? Il dubbio amletico, tanto amletico non è. In questa fase complessa, per il caro energia esiste una terza via possibile: “Dalla nostra esperienza – spiega Giordano Cattaneo, Ceo di Elettra Impianti – sappiamo che si può risparmiare fino al 30%, adottando soluzioni diverse. Le faccio subito un esempio, partendo da una considerazione che solo apparentemente sembra scontata: all’interno degli ambienti domestici, la nostra prolungata permanenza consuma l’ossigeno e rende l’aria ricca di anidride carbonica, inoltre gli inevitabili odori prodotti in casa possono diffondere particelle dannose. Sentiamo quindi il bisogno di aprire le finestre per un doveroso ricambio d’aria. Un’azione ovvia, ma sapete quanto calore così facendo disperdiamo? Almeno il 70%. Questo vuol dire che per riscaldare l’ambiente dobbiamo nuovamente attivare i nostri sistemi di riscaldamento. Una problematica che si verifica anche in estate, quando apriamo le finestre. Questo spreco di energia può essere evitato inserendo, in casa, un sistema di ventilazione meccanica controllata che permette di ricambiare continuamente l’aria e avere, all’interno dell’abitazione, un’aria purificata con una dispersione di calore controllato. Questi sistemi hanno la possibilità di recuperare oltre l’80% del calore ambientale. Lo spiego meglio in modo volutamente semplice: l’aria calda in uscita dall’immobile attraverserà un recuperatore di calore, interno alla nostra macchina, che limiterà la dispersione dello stesso nei nostri ambienti domestici. In estate, invece, il nostro recuperatore verrà escluso dal processo di ricambio dell’aria e quindi l’aria di rinnovo sarà più fresca dell’aria presente nell’abitazione.
Apparecchiature dunque che permettono di avere costi minori e comunque controllati: “Bisogna poi -spiega ancora Cattaneo – applicare semplici regole. Spegnere gli elettrodomestici quando non si utilizzano, effettuare bucati in lavatrice nelle ore serali e notturne, quando l’energia viene venduta a prezzi meno cari, staccare il caricabatteria dalla presa di corrente, rimuovere la polvere che attutisce le luci. Consigli pratici ai quali però se ne aggiungono altri, operativi. Bisogna ad esempio, avere cura di utilizzare impianti moderni e renderli efficienti con una manutenzione ordinaria. Ma il futuro è da un’altra parte, è nell’utilizzo di fonti rinnovabili e, in particolare del fotovoltaico. Oggi abbiamo delle soluzioni che permettono di inserire in ogni casa, con estrema facilità, pannelli per 3 o più kilowatt. Senza attendere le lungaggini burocratiche siamo in grado di renderli operativi il giorno stesso dell’istallazione, fornendo immediatamente energia alla casa e abbattendo i costi energetici. Penso che una società che abbia davvero a cuore il rispetto dell’ambiente non possa che favorire la sua diffusione, città per città, palazzo per palazzo, casa per casa. I prezzi oggi sono accessibili anche grazie alle agevolazioni statali. Questa scusa non regge più”.
Una necessità dunque, che nasce per motivi economici. Un dovere, viste le nuove disposizioni europee: “Qui siamo davanti a un bivio – sostiene Cattaneo. La direttiva che in materia è al vaglio di Bruxelles, prevede che entro il 2030 gli immobili in classe energetica F o G dovranno essere ristrutturati per portarli almeno in classe E. Entro il 2033, poi, ci dovranno essere solo abitazioni che siano almeno in classe D, per arrivare infine ad avere entro il 2050 solo edifici a emissione zero. Se non ci si adegua, non si potrà disporre della proprietà per venderla o affittarla. Ecco, credo che questo sia un buon motivo per rendere meno energivori i nostri appartamenti o le nostre villette e per puntare su impianti green. Ma bisogna fare presto perché in Italia, ancora oggi prevale nel 60% dei casi, la classe peggiore, la F o la G. Non c’è tempo da perdere, è arrivato il momento di un netto cambio di paradigma”.
Una vera e propria rivoluzione culturale, una rivoluzione che metta al centro la questione ambientale non riducendola più a mere manifestazioni folcloristiche: “I prezzi, dicevamo, non rappresentano più un alibi – afferma Cattaneo. Come è ormai caduta la scusa legata alla complessità degli impianti fotovoltaici. Oggi diventare produttori di energia infatti, è possibile e ha un duplice aspetto: abbattere i costi della fornitura elettrica, con l’assoluta certezza di rientrare della spesa effettuata in tempi ridotti, e rendere efficienti le nostre case secondo il dettato europeo. Basta poco, anche perché esiste una soluzione che permette il controllo del singolo pannello solare. Più sistemi per una sola macchina, il che garantisce in caso di anomalie, interventi mirati e scarsamente invasivi. Benefici che si moltiplicano canalizzando il calore così prodotto nelle singole stanze e utilizzando, come detto, la ventilazione meccanica controllata. Ma è bene sottolineare che questi risparmi si possono ottenere solamente se gli impianti vengono progettati e istallati da dei professionisti certificati. Solo in questo modo si può ottenere un abbattimento dei costi di oltre il 30%. I prodotti che si trovano sul mercato, come ad esempio i condizionatori, non danno i medesimi risultati”.

Auto, immatricolazioni +11,3% a gennnaio nell’Ue (in Italia +19%)

Auto, immatricolazioni +11,3% a gennnaio nell’Ue (in Italia +19%)Roma, 21 feb. (askanews) – Oltre 760 mila nuove immatricolazioni di auto nell’Unione Europea a gennaio, in crescita dell’11,3% su base annua secondo l’Acea, in leggero rallentamento rispetto al più 12,8% di dicembre 2022 ma comunque con una dinamica che l’associazione dei costruttori europei definisce “positiva”. “Tuttavia – precisa l’Acea con una nota – questo in ampia misura è dovuto a una base di partenza inusualmente bassa sul 2022, quando si è raggiunto il minimo record dei volumi a gennaio”.
I rialzi più forti si sono registrati in Spagna (+51,4%), Italia (+19%) e Francia (+8,8%), mentre in Germania si è verificato un calo di immatricolazioni del 2,6%.
Guardando alle tipologie di veicoli per propulsione, i motori a benzina restano i più popolari nell’Unione Europea con un 37,9% sul totale, sempre secondo l’Acea, e immatricolazioni crescita del 12,3% su base annua, a 288.000 unità. In calo invece dell’1,6% le immatricolazioni di diesel, a 121 mila unità con una quota del 15,9%. Sulle auto completamente elettriche le immatricolazioni sono cresciute del 22,9% la quota sul totale è stata del 9,5%. La quota è decisamente più consistente e pari al 26% sulle ibride elettriche, in crescita del 22,1% con 198.000 immatricolazioni nell’Ue.
Guardando a tutta l’area europea, che oltre all’Ue include Gran Bretagna, Norvegia, Svizzera e Islanda le immatricolazioni salgono al 911 mila in crescita del 10,7% a gennaio.
Guardando all’Italia, l’Acea riporta un calo sulle immatricolazioni di nuove auto elettriche, -8,7% che contrasta con la dinamica generale di rialzo nell’Ue, così come la quota delle elettriche sul totale che al 2,6% in Italia è molto più contenuta nella media (9,5%). Molto più popolari nella Penisola sono le ibride elettriche, con immatricolazioni in crescita del 24,7% e una quota sul mercato totale pari al 36,7%, perfino superiore alle immatricolazioni di auto a benzina cresciute del 15,5% per una quota totale del 26,6%.
Sul diesel, anche qui a differenza di quanto avviene in media nell’Unione Europea non si registrano dinamiche negative: le immatricolazioni sono aumentate del 21,4%, in misura maggiore quindi del totale, per una quota di mercato del 18,8%. Resta contenuta anche la quota di ibride plugin in Italia, 4,7% con immatricolazioni in crescita dell’11,1% a gennaio.

Superbonus, Governo: ferma determinazione per una soluzione

Superbonus, Governo: ferma determinazione per una soluzioneRoma, 20 feb. (askanews) – Il Governo conferma la ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine dell’incontro delle associazioni di categorie del settore edile sul Superbonus.
“Al termine degli incontri svolti a Palazzo Chigi – si legge -, sentito il Presidente Giorgia Meloni, il Ministro Giancarlo Giorgetti conferma, unitamente al Sottosegretario Alfredo Mantovano, al ministro Gilberto Pichetto Fratin e agli altri esponenti di Governo presenti, la ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi. Partendo dal decreto legge approvato lo scorso 16 febbraio, il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme. Tale situazione, che l’Esecutivo Meloni ha ereditato riguardante i cosiddetti ‘crediti incagliati’ (cioè i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire) verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi intervenuti”.
“Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale – prosegue -, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Il Governo ribadisce, come già illustrato al termine del Consiglio dei Ministri, la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi”.
Sen-Fgl