Fisco, Entrate: ultimi giorni per richiedere rottamazione cartelleRoma, 9 giu. (askanews) – Ultimi giorni per richiedere la “rottamazione” delle cartelle esattoriali. Lo ricorda in una nota l’Agenza delle entrate, specificando che le domande per aderire alla definizione agevolata devono essere presentate esclusivamente in via telematica sul sito dell’agenzia, entro il prossimo 30 giugno. La scadenza non riguarda le zone colpite dal maltempo a maggio dove l’adesione è posticipata al 30 settembre prossimo, come previsto dal decreto Alluvione. Il provvedimento ha infatti stabilito una proroga di tre mesi dei termini riferiti alla Definizione agevolata delle cartelle (“Rottamazione-quater”) per i soggetti che alla data del Primo maggio avevano la residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nei territori delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana interessati dai gravi eventi alluvionali.
L’agenzia ricorda inoltre che l’adesione alla “Rottamazione-quater” dei debiti affidati alla riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022 consente ai contribuenti di versare solo l’importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi, compresi quelli di mora, e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere definite senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni. Per la presentazione delle domande di adesione è sempre consigliabile attivarsi in anticipo rispetto alla scadenza, per evitare il rischio di rallentamenti dei sistemi informatici dovuto all’elevato traffico degli ultimi giorni.
Savona (Consob): l’alta inflazione crea presupposti per la deformazione della democraziaMilano, 9 giu. (askanews) – “Abbattere l’inflazione senza creare depressione e squilibri sociali è compito assai arduo, che richiede un forte impegno politico nello scegliere un livello accettabile di equità distributiva, che trovi consenso nei cittadini e possa continuare a poggiare sulla capacità del mondo produttivo”. Lo ha dichiarato il presidente della Consob, Paolo Savona, nel corso del suo intervento all’incontro annuale con il mercato finanziario, definendo l’inflazione “come un’Idra dalle molte teste: se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre”. Ma “la politica non dispone di un Eracle, il gigante mitologico che affrontò l’Idra, né di uno Iolao, che cauterizzava con il fuoco le teste tagliate per impedire che ricrescessero”.
“Gli effetti negativi dell’inflazione sul risparmio e sul funzionamento del mercato finanziario – ha spiegato Savona – non sono i soli sui quali va applicato l’impegno dei gruppi dirigenti privati e pubblici dell’economia, perché la storia insegna che un’elevata inflazione crea i presupposti anche per una deformazione della democrazia e l’emersione di forme di violenza sociale, che danneggerebbero tutti”. Secondo Savona, “una politica economica che intenda interrompere gli effetti a catena dell’inflazione dovrebbe cercare consenso distinguendo la parte esogena da quella endogena”. “I Governi – ha proseguito – hanno il potere, sovente invocato e talvolta praticato, di bloccare la trasmissione degli aumenti dei prezzi dei beni e dei servizi al costo dei fattori di produzione, capitale e lavoro; se però l’esercitano, come l’esperienza insegna, causano conseguenze negative al buon funzionamento dell’economia reale e finanziaria, producendo danni superiori a quelli della stessa inflazione. Un saggio esercizio del potere redistributivo degli oneri da inflazione richiede da parte delle istituzioni democratiche di valutare ogni componente del problema e di limitare interventi sequenziali volti a soddisfare le pressioni di parte”.
Industria, ad aprile peggior calo annuo produzione dal 2020 (-7,2%)Roma, 9 giu. (askanews) – Ad aprile la produzione dell’industria in Italia ha accusato un calo dell’1,9% rispetto al mese precedente, il peggiore dal settembre dello scorso anno. Si tratta del quarto mese consecutivo di contrazione, con cui la dinamica su base annua si è ulteriormente aggravata, al meno 7,2% dal meno 3,2% annuo regisrato marzo. E secondo le serie storiche dell’Istat, questa contrazione su base annua è stata la più acuta dal luglio del 2020, quando la produzione risentiva degli effetti nefasti dei primi lockdown imposti a motivo del Covid.
L’istituto di statistica parla di “diminuzioni estese a tutti i principali comparti. A livello settoriale è molto ampia la flessione per l’energia e i beni intermedi, mentre risulta contenuto il calo per i beni strumentali”. Nella media del periodo febbraio-aprile il livello della produzione diminuisce dell’1,3% rispetto ai tre mesi precedenti, riporta l’Istat con un comunicato. L’indice destagionalizzato mensile segna diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative caratterizzano, infatti, i beni intermedi (-2,6%), i beni strumentali (-2,1%) e, in misura meno marcata, i beni di consumo (-0,4%) e l’energia (-0,3%).
Il calo su base annua del 7,2% è stato corretto per gli effetti di calendario, tenuto conto che i giorni lavorativi di sono stati 18 contro i 19 di aprile 2022). Flessioni tendenziali caratterizzano tutti i comparti, dice ancora l’Istat, la riduzione è modesta per i beni strumentali (-0,2%), mentre risulta più rilevante per l’energia (-12,6%), i beni intermedi (-11,0%) e i beni di consumo (-7,3%). Gli unici settori di attività economica in crescita tendenziale sono la fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,7%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,1%) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+0,6%). Le flessioni più ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-17,2%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-13,6%) e nella fabbricazione di prodotti chimici e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-10,9% per entrambi i settori).
Ponte stretto, Salvini: cantieri aperti nell’estate del 2024Roma, 9 giu. (askanews) – “I cantieri del Ponte verranno aperti nell’estate del 2024”. Lo afferma il vicepremier e ministro di Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini in un colloquio con Il Giornale.
“Ho avuto le conferme dall’amministratore delegato Piero Ciucci e dal presidente Giuseppe Recchi. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo ambizioso ci sono tutta una serie di passi da compiere. Il primo speriamo di realizzarlo entro questo mese di giugno – prosegue -: nomineremo i nove esperti, scienziati di altissimo livello, che seguiranno lo sviluppo di questa meraviglia della tecnica, lavorando naturalmente d’intesa con tutti gli ingegneri e i tecnici delle società coinvolte nell’impresa”. “Io credo che sarà il ponte più monitorato, studiato e controllato del mondo. Aggiungo che, sempre secondo gli esperti, il primo treno potrebbe sfrecciare nel 2032”, dice ancora il vicepremier.
Quanto al Pnrr, “leggo su alcuni giornali che io guiderei la pattuglia dei ritardatari e allora voglio tranquillizzare tutti. Spenderemo i quasi 40 miliardi a nostra disposizione fino all’ultimo centesimo. Anzi, ho detto a Fitto che se dovessero avanzare fondi da altri capitoli di spesa, sono pronto a impiegarli subito. Ho una lista lunghissima di interventi possibili: case popolari, studentati, poi oltre un miliardo contro la dispersione idrica e una serie di dighe che attendono il finanziamento giusto”. Infine, sui monopattini “stiamo preparando un disegno di legge per mettere ordine. Il far west deve finire: ci saranno limiti di velocità da rispettare, assicurazione, casco e chiamerò alle loro responsabilità le società di noleggio. Abbiamo avuto troppi incidenti e troppi morti – avverte il ministro – ora è il momento di intervenire”.
Patto stabilità, secondo Lindner le trattative sono in stalloRoma, 9 giu. (askanews) – Il ministro delle Finanze della Germania, Christian Leander afferma che le trattative sulla riforma delle regole del Patto di stabilità e di crescita sono sostanzialmente allo stallo. In una intervista al Financial Times, ribadisce la richiesta di una regola automatica sul taglio del debito-Pil, che per Paesi con livelli elevati chiede dell’1% l’anno e avverte che al momento manca “una soluzione che convinca tutti”.
Lindner sostiene di aver già fatto passi verso un compromesso. E di non voler uno scontro con Bruxelles. “Si tratta di convincere tutti che gli attuali livelli di debito sono semplicemente troppo alti”. Il ministro tedesco sostiene inoltre che la Germania non è sola su queste posizioni. “Anche se altri sono più silenziosi non bisogna fraintenderlo come un segnale che non siano d’accordo con noi. Abbiamo tanti altri paesi dalla nostra parte”, dice.
Maltempo, SIMEST: dal 26 giugno al via richieste ristori per aziendeRoma, 8 giu. (askanews) – SIMEST – la Società del Gruppo CDP che sostiene la crescita delle imprese italiane nel mondo – comunica che – a partire dal 26 giugno alle ore 09:00 – le aziende esportatrici potranno accedere al portale dedicato sul sito simest.it per richiedere i ristori relativi ai danni materiali diretti subiti a causa dell’eccezionale ondata di maltempo.
Si tratta di contributi a fondo perduto per 300 milioni di euro complessivi che SIMEST mette a disposizione delle imprese in quanto gestore dei fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Le risorse possono essere richieste dalle PMI e dalle Mid Cap che abbiano sede operativa o unità locali nei comuni e nelle frazioni colpite dall’alluvione e che abbiano registrato nell’ultimo esercizio un fatturato dedicato all’export del 10%.
In particolare: una quota fino a 30 milioni di euro è riservata alle Micro e Piccole imprese una quota fino a 180 milioni di euro è riservata alle PMI (incluse le Micro e Piccole imprese) una quota fino a 90 milioni di euro è invece riservata alle Mid Cap (un numero di dipendenti oltre le 250 unità e fino a 1.500). Ciascuna impresa potrà richiedere un importo massimo fino a 1,5 milioni di euro. La concessione dei Contributi sarà disposta secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili.
Contemporaneamente ai ristori, SIMEST dà avvio, per le imprese dei territori colpiti, a una sospensione fino al 31 dicembre 2023 dei pagamenti in quota capitale e interessi su tutti i finanziamenti in essere a valere sul Fondo 394 e sulla misura PNRR-Fondo 394, fermo restando la durata massima del finanziamento originariamente concesso. L’impegno di SIMEST in supporto del tessuto produttivo colpito dall’alluvione si completerà con la concessione di finanziamenti agevolati per 400 milioni a valere sul Fondo 394/81 gestito per conto della Farnesina. La misura sarà accessibile non solo alle imprese esportatrici ma – per la prima volta – anche a tutte le aziende della filiera produttiva locale.
Eurolandia cade in recessione tecnica, Pil primo trimestre -0,1%Roma, 8 giu. (askanews) – L’economia dell’eurozona è caduta in recessione tecnica. Nel primo trimestre del 2023 il Pil ha subito una contrazione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, secondo i nuovi dati diffusi da Eurostat. Il calo segue una contrazione analoga dello 0,1% nel quarto trimestre del 2022.
In questo modo, con due trimestri consecutivi di contrazione l’area euro si trova in quella che gli economisti definiscono recessione tecnica, laddove una recessione vera e propria è rappresentata dal calo del Pil su un intero anno. Il dato comunicato oggi dall’ente di statistica comunitario segna una revisione in peggio, rispetto alla stima di una crescita congiunturale dello 0,1% che era stata indicata lo scorso 16 maggio. Sempre nel primo trimestre, la dinamica di crescita su base annua dell’area euro si è indebolita al più 1%, a fronte del più 1,8% di fine 2022.
La dinamica dell’economia si è rivelata particolarmente negativa in Germania, con un calo dello 0,3% nel primo trimestre che segue un meno 0,5% a fine 2022, e in Olanda con un meno 0,7%, laddove il finale dello scorso anno era stato positivo per lo 0,4%. Tra le altre grandi economie Ue, in Francia il Pil ha segnato un aumento dello 0,2% dopo una dinamica piatta fine 2022, in Italia ha registrato una ripresa dello 0,6% dopo il meno 0,1% del quarto trimestre e in Spagna un aumento dello 0,5% dopo il più 0,4% di fine 2022.
Si conferma invece, nello stesso periodo, una crescita più sostenuta per l’occupazione dell’insieme dell’area euro: +0,6% rispetto al trimestre precedente, peraltro in accelerazione rispetto al +0,3% segnato da questa voce e quarto trimestre. La crescita degli occupati su base annua si è attestata l’1,6%, a fronte del +1,5% del quarto trimestre.
Lavoro, entro agosto imprese prevedono quasi 1,4 mln di assunzioniRoma, 8 giu. (askanews) – Sono circa 568mila le assunzioni, a tempo determinato superiori ad un mese o a tempo indeterminato, previste dalle imprese a giugno e salgono a quasi 1,4 milioni avendo come orizzonte previsionale l’intero trimestre giugno-agosto, con un incremento di oltre 9mila unità rispetto a giugno 2022 (+1,5%) e di circa 37mila unità sul corrispondente trimestre (+2,8%). Nel mese, sono turismo e manifatturiero (rispettivamente con oltre 7mila e 4mila assunzioni in più) a sostenere la domanda di lavoro, mentre registrano una flessione costruzioni, servizi alle persone, i servizi finanziari e assicurativi e servizi informatici e delle telecomunicazioni. Anche per giugno si conferma elevata la difficoltà di reperimento incontrata dalle imprese nel reclutare il personale: sono difficili da reperire quasi la metà dei lavoratori ricercati (+6,8 p.p. su giugno 2022). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
A giugno, l’industria nel suo complesso ricerca circa 134mila lavoratori che salgono a 348mila nel trimestre giugno-agosto. Per il manifatturiero, che è alla ricerca di 89mila lavoratori nel mese e di 237mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro riguardano le industrie della meccatronica che ricercano 22mila lavoratori nel mese e 58mila nel trimestre, seguite dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (circa 18mila nel mese e 45mila nel trimestre) e da quelle alimentari (13mila nel mese e 46mila nel trimestre). Per il settore delle costruzioni sono programmate 44mila assunzioni nel mese e circa 111mila assunzioni nel trimestre. Sono invece 434mila i contratti di lavoro previsti dal settore dei servizi nel mese in corso e oltre 1 milione quelli per il trimestre giugno-agosto. È il turismo a offrire le maggiori opportunità di occupazione con oltre 164mila lavoratori ricercati nel mese e circa 353mila nel trimestre, seguito dal comparto dei servizi alle persone (71mila nel mese e 165mila nel trimestre) e dal commercio (69mila nel mese e 171mila nel trimestre).
La difficoltà di reperimento conferma il dato elevato di maggio, attestandosi al 46,0%. Il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala, tra le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, gli specialisti nelle scienze della vita (farmacisti, biologi, agronomi ecc.) con l’80,3% di difficile reperimento, seguiti dai tecnici in campo ingegneristico (68,9%) e i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%), mentre tra le figure degli operai specializzati si distinguono gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,5%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,7%). In aumento la previsione per i contratti a tempo indeterminato (rispetto a giugno 2022 +12mila unita; +14,8 %), anche come effetto dell’elevata difficoltà di reperimento del personale; mentre d’altra parte l’incremento è meno rilevante per i contratti a termine e stagionali (rispetto all’anno precedente +8mila; + 2,3%) e diminuiscono le previsioni peri contratti di collaborazione occasionale e a partita IVA (rispetto al 2022 -15mila; -40,5%) e i contratti in somministrazione (-2mila; -2,9%). Cresce ancora, inoltre, la domanda di lavoratori immigrati con 114mila ingressi programmati nel mese (+18mila rispetto allo stesso periodo del 2022), pari al 20,1% del totale.
Sotto il profilo territoriale è da sottolineare l’elevato mismatch riscontrato dalle imprese nel Nord est per cui sono difficili da reperire circa il 52% dei profili ricercati con punte del 57,8% per il Trentino-Alto Adige. Mismatch che si attesta al 47,1% per le imprese del Nord ovest, al 42,5 per le imprese del Sud e isole e al 42,4% per le imprese del Centro.
Eurozona, crescita prosegue sommessa nel I trimestre, Pil +0,1%Roma, 8 giu. (askanews) – Nel primo trimestre di quest’anno la crescita economica dell’eurozona ha mantenuto una dinamica sottotono, con un più 0,1% del Pil rispetto ai tre mesi precedenti, analoga a quanto registrato nel quarto trimestre del 2022. Lo riporta Eurostat, secondo cui la dinamica di crescita su base annua si è attenuata al più 1%, a fronte del più 1,8% di fine 2022.
Nel frattempo l’aumento dell’occupazione è proseguito in maniera più +vigorosa, con un più 0,6% nell’area euro nel primo trimestre, segnando anzi una accelerazione rispetto al più 0,3% del quarto trimestre del 2022. In questo caso la dinamica di crescita dell’occupazione su base annua si è rafforzata all’1,6%, secondo lente di statistica Ue, a fronte del più 1,5% di fine 2022.
Ocse raddoppia la stima di crescita 2023 sull’Italia, ma ritardi PnrrRoma, 7 giu. (askanews) – L’Ocse ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica globali e dell’Italia, in particolare per quest’anno. Sulla Penisola, ora la stima sul Pil 2023 è del più 1,2%, praticamente raddoppiata rispetto a quanto indicava lo scorso 17 marzo. Sul 2024 è invece confermata l’attesa di un più 1%. Per l’inflazione, dopo l’8,7% dello scorso anno, l’Ocse prevede una moderazione al 6,4% sulla media del 2023, sempre in Italia, e un ulteriore rallentamento al 3% nel 2024.
Secondo l’ente parigino, il tasso di disoccupazione resterà invariato all’8,1% sia quest’anno che il prossimo. Un livello contenuto in base ai precedenti storici, mentre “i posti liberi sono elevati e l’occupazione continua a crescere vigorosamente nonostante un calo della popolazione in età lavorativa”, recita il capitolo sull’Italia dell’Economic Outlook. Passando al quadro generale, la crescita globale ora è prevista al 2,7% quest’anno, mentre lo scorso marzo l’Ocse prevedeva un più 2,6%. Il quadro di insieme quindi è leggermente migliorato, ma secondo il rapporto resta “fragile” e caratterizzato dal persistere di diversi rischi e incognite, a cominciare dalla guerra in Ucraina. La stima sul 2024 è stata confermata al più 2,9%. Per l’area euro ora l’ente parigino prevede un più 0,9% del Pil quest’anno e più 1,5% il prossimo. Per gli Usa +1,6% quest’anno e +1% il prossimo. Per la Cina +5,4% quest’anno e +5,1% il prossimo.
Il Pil aggregato dell’area Ocse dovrebbe crescere dell’1,4% sia sul 2023 che sul 2024. Da segnalare, poi, che l’organizzaizone ha ulteriormente ridimensionato la previsione di calo del Pil della Russia di quest’anno, ora stima un meno 1,5%, ossia un intero punto percentuale meno grave rispetto alla previsione che era stata già ritoccata al ribasso lo scorso 17 marzo. Per il 2024 l’ente parigino ha limato la previsione di calo del Pil russo al meno 0,4%. Tornando sull’Italia, l’organizzazione, che ha sede a Parigi, rileva diffusi ritardi sulle spese dei piani del Pnrr e chiede al governo di sostituire “i progetti irrealizzabili” con altri. Guardando alla spesa cumulata a fine 2022 del Pnrr “circa il 50% è al di sotto dei piani iniziali”, prevalentemente a riflesso di “ritardi sull’attuazione degli investimenti dei progetti di investimento pubblico. La priorità – si legge – dovrebbe essere di rimpiazzare rapidamente i progetti irrealizzabili con piani realizzabili e rafforzare la capacità della Pubblica amministrazione di gestire efficientemente e attuare i progetti di spesa pubblica previsti dal Pnrr”.
Passando ai conti pubblici, quest’anno il rapporto tra deficit di bilancio e Pil dell’Italia risulterà praticamente dimezzato al 4,1%, fronte dell’8% dello scorso anno, mentre nel 2024 l’incidenza del deficit dovrebbe ulteriormente attenuarsi al 3,2%, appena sopra la soglia Maastricht. Sempre secondo l’Ocse, il debito pubblico sul Pil è previsto calare quest’anno al 140,7%, a fronte del 144,3% del 2022, e limarsi ulteriormente al 139,4% nel 2024. Mentre iniziano a farsi sentire gli effetti della stretta monetaria e le misure di aiuto a imprese e famiglie contro il caro energia vengono progressivamente rimosse, il quadro della politica economica in Italia “sta diventando restrittivo”. E questa linea “leggermente restrittiva appare ampiamente appropriata – prosegue l’Economic Outlook -: sarà necessario proseguire il consolidamento nei prossimi anni per mettere il debito-Pil su una traiettoria più sostenibile”.
Infine, l’Ocse ha ulteriormente rivisto al ribasso le previsioni di inflazione nell’area euro di quest’anno al 5,8%, ma ha ritoccato al rialzo al 3,2% la stima sul 2024. Quanto alla stretta monetaria che la Bce ha avviato per cercare di farla rientrare, l’ente prevede che aumenti complessivamente i suoi tassi di interesse di altri 50 punti base, portando il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento al 4,25% e che mantenga questo livello per tutto il 2024. Ed “è probabile che sia necessario un periodo di crescita al di sotto della media per aiutare ad abbassare le pressioni sui prezzi”.