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Lavoro, il segretario della Cgil Landini scrive a Meloni: convochi le parti sociali

Lavoro, il segretario della Cgil Landini scrive a Meloni: convochi le parti socialiRoma, 29 ago. (askanews) – Con una lettera inviata alla premier, Giorgia Meloni, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, chiede di convocare un incontro con le parti sociali più rappresentative e di aprire un confronto negoziale sul rinnovo dei contratti, la crescita dei salari e delle pensioni, una legge sulla rappresentanza e il salario minimo, il superamento della precarietà e un piano straordinario di assunzioni nel settore pubblico.

Ecco il testo integrale della missiva: “Gentile presidente del Consiglio, intendiamo portare direttamente alla sua attenzione la necessità di convocare un incontro con le parti sociali comparativamente più rappresentative stipulanti contratti nazionali ed accordi interconfederali per verificare le condizioni di avvio di un confronto negoziale finalizzato a favorire: la reale tutela e crescita del potere di acquisto di salari e pensioni; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro pubblici e privati. Ciò sia in termini di risorse da inserire nella legge di bilancio, sia in termini di recupero dei ritardi nei rinnovi, sia in termini di intervento fiscale per sostenere aumenti salariali netti adeguati alla situazione inflattiva; la definizione di una legge sulla rappresentanza che cancelli i contratti pirata, certifichi la titolarità dei soggetti negoziali, assegni così valore generale di legge ai contenuti economici e normativi dei contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati da organizzazioni di rappresentanza comparativamente più rappresentative, garantisca il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di votare i contratti che li riguardano e di poter eleggere le Rsu in ogni luogo di lavoro; in tale ambito, fissare una quota salariale oraria minima valida per tutti i contratti nazionali affinché nessuna persona che lavora possa essere retribuita con una paga oraria inferiore; il superamento di una precarietà nel lavoro non più sostenibile: è il momento di affermare la stabilità nei rapporti di lavoro e la parità di diritti tra tutte le persone che per vivere devono lavorare, ciò a valere anche nel sistema del lavoro in appalto; la realizzazione di un piano straordinario di assunzioni in tutto il settore pubblico (dalla sanità all’istruzione) comprensivo della stabilizzazione del personale ancora precario. Rimandando all’incontro una più ampia ed articolata esposizione delle nostre proposte, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti”.

Mit, riunione con Salvini sui valichi alpini

Mit, riunione con Salvini sui valichi alpiniRoma, 29 ago. (askanews) – Riunione operativa con il Vicepremier e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, questa mattina al Ministero, per fare il punto della situazione dei valichi alpini: dal Brennero al Monte Bianco fino al Fréjus. Si tratta di dossier prioritari su cui Salvini è impegnato con un’azione a tutto campo. E’ quanto riporta una nota del Mit.

L’obiettivo immediato è di limitare al massimo i disagi e favorire il ritorno alla normalità il più velocemente possibile. Su Fréjus e Monte Bianco, è attivo un canale di dialogo con la Francia e la Società di Gestione per rivedere le tempistiche di chiusura del traforo e, nel medio termine, definire le modalità più idonee per i lavori di messa in sicurezza della galleria. Sul Brennero, si lavora al ricorso in Corte di Giustizia contro i divieti unilaterali austriaci, a fronte dello stallo nel negoziato promosso dalla Commissione a causa dell’intransigenza di Vienna.

Lavoro, Landini scrive a Meloni: convocare le parti sociali

Lavoro, Landini scrive a Meloni: convocare le parti socialiRoma, 29 ago. (askanews) – Con una lettera inviata alla premier, Giorgia Meloni, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, chiede di convocare un incontro con le parti sociali più rappresentative e di aprire un confronto negoziale sul rinnovo dei contratti, la crescita dei salari e delle pensioni, una legge sulla rappresentanza e il salario minimo, il superamento della precarietà e un piano straordinario di assunzioni nel settore pubblico.

Ecco il testo integrale della missiva: “Gentile presidente del Consiglio, intendiamo portare direttamente alla sua attenzione la necessità di convocare un incontro con le parti sociali comparativamente più rappresentative stipulanti contratti nazionali ed accordi interconfederali per verificare le condizioni di avvio di un confronto negoziale finalizzato a favorire: la reale tutela e crescita del potere di acquisto di salari e pensioni; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro pubblici e privati. Ciò sia in termini di risorse da inserire nella legge di bilancio, sia in termini di recupero dei ritardi nei rinnovi, sia in termini di intervento fiscale per sostenere aumenti salariali netti adeguati alla situazione inflattiva; la definizione di una legge sulla rappresentanza che cancelli i contratti pirata, certifichi la titolarità dei soggetti negoziali, assegni così valore generale di legge ai contenuti economici e normativi dei contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati da organizzazioni di rappresentanza comparativamente più rappresentative, garantisca il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di votare i contratti che li riguardano e di poter eleggere le Rsu in ogni luogo di lavoro; in tale ambito, fissare una quota salariale oraria minima valida per tutti i contratti nazionali affinché nessuna persona che lavora possa essere retribuita con una paga oraria inferiore; il superamento di una precarietà nel lavoro non più sostenibile: è il momento di affermare la stabilità nei rapporti di lavoro e la parità di diritti tra tutte le persone che per vivere devono lavorare, ciò a valere anche nel sistema del lavoro in appalto; la realizzazione di un piano straordinario di assunzioni in tutto il settore pubblico (dalla sanità all’istruzione) comprensivo della stabilizzazione del personale ancora precario. Rimandando all’incontro una più ampia ed articolata esposizione delle nostre proposte, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti”.

Germania, salari in 2° trimestre aumentano a ritmo record: +6,6%

Germania, salari in 2° trimestre aumentano a ritmo record: +6,6%Roma, 29 ago. (askanews) – I salari tedeschi sono aumentati al ritmo record annuo del 6,6% nel secondo trimestre, dando una spinta tanto al potere di acquisto dei consumatori e alimentando anche le preoccupazioni sull’inflazione spinta dall’aumento del costo del lavoro.

Il dato è stato comunicato dall’ufficio statistico federale Destatis.L’aumento, che rispetto alla crescita salariale del 5,6% nel trimestre precedente, è stato il più alto da quando tali dati hanno iniziato a essere raccolti nel 2008. Secondo Destatis, i livelli salariali sono stati incrementati dagli aumenti del salario minimo e dai bonus concessi da molte aziende per attutire l’impatto dell’inflazione più elevata.

Un esame dettagliato di tutti i settori mostra che il livello pre-crisi Covid – misurato dall’indice dei salari nominali nel secondo trimestre del 2019 – è stato nuovamente raggiunto quasi ovunque, ad eccezione dei dipartimenti economici di produzione automobilistica, costruzione di altri veicoli e aviazione.

Giro di rialzi per i prezzi di benzina e gasolio

Giro di rialzi per i prezzi di benzina e gasolioRoma, 29 ago. (askanews) – Dopo quasi due settimane di quiete, Eni torna ad alzare i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Movimenti al rialzo anche per altri marchi, sulla scia del balzo delle quotazioni dei prodotti raffinati registrato venerdì scorso. Poco mosse le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa, in attesa dell’effetto degli aumenti rilevati oggi sui listini.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Stessa mossa per Tamoil, mentre per IP registriamo un rialzo di due centesimi al litro su entrambi i prodotti. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,950 euro/litro (invariato), compagnie 1,954, pompe bianche 1,942), diesel self service a 1,852 euro/litro (+1 millesimo), compagnie 1,856, pompe bianche 1,842). Benzina servito a 2,085 euro/litro (+1), compagnie 2,126, pompe bianche 2,002), diesel servito a 1,988 euro/litro (+1, compagnie 2,030, pompe bianche 1,903). Gpl servito a 0,701 euro/litro (invariato, compagnie 0,712, pompe bianche 0,689), metano servito a 1,395 euro/kg (invariato, compagnie 1,404, pompe bianche 1,386), Gnl 1,212 euro/kg (+1, compagnie 1,215 euro/kg, pompe bianche 1,209 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 2,021 euro/litro (servito 2,276), gasolio self service 1,934 euro/litro (servito 2,197), Gpl 0,845 euro/litro, metano 1,526 euro/kg, Gnl 1,216 euro/kg.

Tim, ok Cdm a Dl. Meloni: primo passo per controllo strategico rete

Tim, ok Cdm a Dl. Meloni: primo passo per controllo strategico reteRoma, 28 ago. (askanews) – “Assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha illustrato in Consiglio dei Ministri il significato del decreto legge che consente la partecipazione del Mef nella società in cui confluirà la rete fissa di Tim. Provvedimento che è stato poi approvato dal Cdm.

“Sul tavolo del Consiglio dei ministri arriva oggi un provvedimento estremamente importante e che riguarda uno dei grandi dossier industriali che questo Governo ha ereditato, che si trascina da decenni e che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare. Mi riferisco a Tim: non entro nel dettaglio dell’operazione proposta dal Mef – ha detto – lo farà il ministro Giorgetti, ma voglio sottolineare in questa sede il significato politico delle nostre decisioni. Dopo aver trovato una soluzione seria per Ita con un accordo con Lufthansa, Commissione europea permettendo, e che a volte solleva problemi che difficilmente capiamo, ora è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni. La direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un Governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia”.

A Piazza Affari Tim (+3,9%) corre in attesa del Dpcm su accordo Mef-Kkr

A Piazza Affari Tim (+3,9%) corre in attesa del Dpcm su accordo Mef-KkrMilano, 28 ago. (askanews) – Tim prima della classe a Piazza Affari, a un’ora dall’apertura di Wall Street. Il titolo delle tlc segna un rialzo del 3,86% a 0,2851 euro per azione sulla scia di indiscrezioni, non confermate, secondo cui oggi il primo consiglio dei ministri dopo la pausa agostana, potrebbe approvare il Dpcm che renderà operativo il memorandum d’intesa del 10 agosto tra il Mef e il fondo americano Kkr per rilevare fino al 20% della Netco, la società della rete fissa. Entro fine settembre, il fondo americano Kkr dovrà presentare un’offerta vincolante, si tratta di un’ offerta da 21-22 miliardi, preferita dal cda di Tim a quella di Cdp-Macquarie.

Evergrande torna in borsa a Hong Kong e fa un tonfo: -78%

Evergrande torna in borsa a Hong Kong e fa un tonfo: -78%Roma, 28 ago. (askanews) – E’ stato un ritorno sul mercato rumoroso, in senso negativo, quello di Evergrande, il gigante immobiliare cinese con un indebitamento da capogiro. Dopo oltre un anno e mezzo di sospensione del titolo sulla borsa di Hong Kong, oggi è tornato sul mercato e alla fine della giornata ha perso il 78% arrivando a sfiorare durante le contrattazioni un crollo del 90%.

Le azioni di China Evergrande hanno aperto in ribasso dell’87% e hanno chiuso la giornata a 0,35 dollari di Hong Kong (0,04 euro). Quando il titolo fu sospeso, il 21 marzo 2022, valeva 1,65 dollari HK (0,19 euro). La riapertura delle contrattazioni per Evergrande ha coinciso con l’annuncio che un incontro con i creditori per discutere della ristrutturazione del debito offshore è stato rinviato da lunedì al 26 settembre. Ha citato varie ragioni per il ritardo, tra cui “numerosi resoconti dei media che hanno interpretato in modo errato” l’istanza di protezione dal fallimento presentata dall’azienda in un tribunale di New York il 17 agosto.

Evergrande è al centro della crisi immobiliare cinese. Quando ha cominciato a traballare era il più grande propmotore immobiliare della Cina. Ma negli ultimi anni non è riuscito a onorare una serie di obblighi debitori e ha lasciato molti clienti con case ancora da completare e fornitori con fatture da pagare. La società aveva chiesto la revoca della sospensione delle negoziazioni venerdì sera, dopo aver affermato di aver onorato gli obblighi posti dalla borsa di Hong Kong.

Ieri, inoltre, sono stati annunciati i risultati semestrali della compagnia, con una perdita di 33 miliardi di yuan (4,2 miliardi di euro). Il dato è stato giudicato migliore del previsto: lo scorso anno nello stesso periodo perdeva il doppio circa: 66,35 miliardi di yuan (8,5 miliardi di euro). La compagnia inoltre ha dichiarato ricavi del primo semestre in aumento del 44% rispetto all’anno precedente a 128,2 miliardi di yuan (16,4 miliardi di euro). La situazione, tuttavia, resta precaria per Evergrande: le passività, seppure sono leggermente scese dai 2.440 miliardi di yuan (312 miliardi di euro) della fine del 2022, restano a 2.390 miliardi di yuan (305,7 miliardi di euro). Inoltre la compagnia è invischiata in vari contenziosi.

Non se la vede bene neanche la controllata per i veicoli elettrici, China Evergrande New Energy Vehicle Group, che ha registrato nel semestre una perdita di 6,86 miliardi di yuan ( La sua unità di veicoli elettrici China Evergrande New Energy Vehicle Group venerdì sera ha annunciato separatamente una perdita netta di 6,86 miliardi di yuan (877 milioni di euro) per i primi sei mesi dell’anno, sostanzialmente dimezzata rispetto alle perdite dello stesso periodo dello scorso anno. Ed è precaria anche la sua situazione debitoria: quasi 13 miliardi di yuan (1,7 miliardi di euro) tra debiti non pagati e fatture scadute. Questa è una brutta notizia anche alla luce del fatto che Evergrande ha individuato nella vendita della sua controllata per i veicoli elettrici alla NWIN Automobile di Alan Wu uno dei punti qualificanti del suo piano di ristrutturazione.

Elkann al Ft: investimento in Philips naturale evoluzione per Exor

Elkann al Ft: investimento in Philips naturale evoluzione per ExorMilano, 28 ago. (askanews) – John Elkann, pronipote del fondatore della Fiat Giovanni Agnelli e presidente di Stellantis e delle auto di lusso Ferrari, ha commentato con il Financial Times l’investimento da 2,6 miliardi di euro nel gruppo olandese Philips, definendolo parte di una naturale evoluzione per la holding familiare Exor che concentra gli investimenti nei settori della salute, della tecnologia e del lusso.

L’espansione del portafoglio di Exor, ha detto al quotidiano finanziario, fa parte di un’evoluzione dopo due decenni trascorsi a porre la holding sul mercato al passo giusto. Exor, ha aggiunto, sente “una forte affinità con l’assistenza sanitaria” e “i primi insegnamenti” derivanti dell’investimento di oltre 800 milioni di euro lo scorso anno nel gruppo sanitario francese privato Institut Mérieux hanno “rafforzato la nostra convinzione sull’importanza di questo settore e sulla sua crescita potenziale”. Sotto Gianni Agnelli, nonno di Elkann, che guidò la Fiat per mezzo secolo dalla fine degli anni ’50, l’attività della famiglia si spostò fortemente verso l’industria automobilistica. Tuttavia, l’Istituto finanziaro industriale, precursore di Exor, deteneva anche partecipazioni nei settori alimentare, finanziario, dei consumi e immobiliare, possedendo il quotidiano La Stampa e la squadra di calcio della Juventus, entrambi mantenuti da Exor, ricorda il Ft. 

Sebbene la trasformazione dell’azienda di famiglia fosse già iniziata prima della morte di Gianni Agnelli nel 2003, quando Elkann entrò nella holding di famiglia quell’anno la Fiat era piena di debiti, i rapporti con il suo partner statunitense General Motors si erano inaspriti e il futuro del gruppo era in bilico. Sotto la guida del 47enne Elkann, Exor ha aumentato il proprio patrimonio netto da circa quattro miliardi di euro nel 2009 a 33 miliardi di euro quest’anno, mentre le azioni Exor sono passate da valori a una cifra agli attuali 80 euro per azione. Elkann ora afferma che il primo decennio dopo la morte di suo nonno è stato un decennio di conservazione: “Ci siamo concentrati su disinvestimenti, semplificazione e riduzione del debito per garantire che ciò che avevamo potesse essere salvato”. Il decennio che seguì “fu un decennio di stabilizzazione” che, secondo lui, aveva posto Exor su una traiettoria di crescita costante. Exor ha promesso di reinvestire i proventi della vendita di PartnerRe in tecnologia, lusso e sanità e ha acquisito una quota del 24% nel produttore di scarpe di lusso Christian Louboutin, una quota di maggioranza nel marchio di lifestyle cinese Shang Xia e una quota del 45% nell’italiana Lifenet Healthcare. “Stiamo chiaramente guardando ai settori che hanno il vento a favore”, ha affermato Suzanne Heywood, direttore operativo di Exor e presidente di CNH Industrial, al quotidiano. “Siamo cresciuti ma siamo ancora una squadra snella e affiatata, il che ci porta a essere molto concentrati su dove vogliamo investire”.

Il gruppo siede nel consiglio di amministrazione di tutte le società in portafoglio. “Ci descriviamo come amici critici – ha detto Heywood – Non siamo attivisti ma siamo attivi”. Exor quest’anno è tornata anche ai servizi finanziari con il lancio di Lingotto, una società di investimento con sede a Londra presieduta dall’ex cancelliere britannico George Osborne alla quale ha stanziato i primi 1,5 miliardi di euro dalla vendita di PartnerRe. Tuttavia, ricorda Ft, non è andato tutto liscio: la morte improvvisa dello storico capo della Fiat Sergio Marchionne nel 2018 e poi la vicenda della Juventus che ha portato lo scorso anno alle dimissioni del consiglio di amministrazione e a un rimpasto dirigenziale.

“John è emerso come qualcuno che sa affrontare gli scettici, e ce n’erano molti quando suo nonno morì, con fatti piuttosto che con le parole”, ha riferito una fonte vicina a Exor al Financial Times. Sul futuro, lo stesso Elkann dice: “Naturalmente non c’è alcuna certezza su ciò che ci aspetta. Ciò che è chiaro per noi è il nostro scopo, ovvero costruire grandi aziende con grandi persone”.

Ocse, lieve rallentamento crescita a +0,4% in secondo trimestre

Ocse, lieve rallentamento crescita a +0,4% in secondo trimestreRoma, 28 ago. (askanews) – La crescita del PIL dell’OCSE rallenta leggermente nel secondo trimestre del 2023 Secondo le stime provvisorie, il prodotto interno lordo (PIL) nell’OCSE è aumentato dello 0,4% su base trimestrale nel secondo trimestre del 2023, leggermente in calo rispetto alla crescita dello 0,5% del trimestre precedente. Ciò estende il modello costante di crescita moderata osservato dal primo trimestre del 2022.

Nel G7, la crescita del PIL su base trimestrale – informa una nota dell’Organizzazione di Parigi – è aumentata leggermente allo 0,5% nel secondo trimestre del 2023, rispetto allo 0,4% nel primo trimestre. Ciò riflette un quadro contrastante tra i paesi del G7. Da un lato, la crescita del PIL è aumentata notevolmente in Giappone (all’1,5% nel secondo trimestre del 2023, rispetto allo 0,9% nel primo trimestre) e in Francia (allo 0,5%, rispetto allo 0,1%). Anche la crescita ha accelerato, anche se in modo più marginale, negli Stati Uniti e nel Regno Unito (allo 0,6% e allo 0,2% nel secondo trimestre, rispettivamente, rispetto allo 0,5% e allo 0,1% nel primo trimestre). D’altro canto, il PIL in Italia si è contratto nel secondo trimestre del 2023 (meno 0,3%) dopo una crescita dello 0,6% nel primo trimestre. La crescita ha rallentato anche in Canada (allo 0,3% nel secondo trimestre, rispetto allo 0,8% nel primo trimestre). La crescita è stata piatta in Germania nel secondo trimestre, dopo la contrazione nei due trimestri precedenti. Diversi paesi del G7 hanno pubblicato i dettagli dei principali fattori che determinano le variazioni del PIL. In Giappone, le esportazioni nette (esportazioni meno importazioni) sono state il principale motore della crescita, riflettendo un aumento del 3,2% delle esportazioni e un calo del 4,3% delle importazioni, mentre i consumi privati si sono contratti nel secondo trimestre (meno 0,5%). Allo stesso modo, in Francia, le esportazioni nette hanno sostenuto la crescita mentre i consumi privati si sono contratti (-0,3%). Nel Regno Unito, invece, gli incrementi della spesa pubblica e privata hanno sostenuto la crescita, mentre le esportazioni nette hanno continuato a costituire un fattore frenante. Quest’ultimo è avvenuto anche in Germania, con un calo delle esportazioni dell’1,1%. Negli Stati Uniti, gli investimenti e i consumi privati hanno contribuito alla crescita del PIL, anche se la crescita dei consumi privati ha subito un notevole rallentamento (allo 0,4% nel secondo trimestre, rispetto all’1,0% nel primo trimestre). Secondo l’analisi preliminare pubblicata dall’Italia, la contrazione del PIL riflette una riduzione della domanda interna (compresa la variazione delle scorte).

Tra i paesi OCSE più vicini (geograficamente) alla guerra in Ucraina, il PIL ha registrato una forte ripresa in Lituania nel secondo trimestre del 2023, crescendo del 2,8%, rispetto a una contrazione del 2,1% nel primo trimestre. Al contrario, il PIL ha subito una brusca contrazione in Polonia nel secondo trimestre del 2023 (meno 3,7%) dopo una crescita del 3,8% nel primo trimestre. Il PIL ha continuato a contrarsi in Ungheria (-0,3%) per il quarto trimestre consecutivo. Tra gli altri paesi OCSE per i quali sono disponibili dati, l’Irlanda ha registrato la crescita del PIL più forte (3,3%) nel secondo trimestre, seguita da Slovenia (1,4%) e Costa Rica (1,3%). Al contrario, il PIL si è contratto in dieci paesi OCSE, in particolare in Polonia (meno 3,7%) seguita da Svezia (meno 1,5%) e Colombia (meno 1,0%).

Nel secondo trimestre del 2023 il PIL nell’area OCSE ha superato del 5,1% il livello pre-pandemia (4° trimestre 2019). Nel G7 il PIL ha superato del 4,0% il livello pre-pandemico, anche se nel Regno Unito il PIL è rimasto leggermente al di sotto il suo livello pre-pandemia (Figura 2). Altrove nell’OCSE, nel secondo trimestre del 2023 il PIL è stato superiore ai livelli del quarto trimestre del 2019 in tutti i paesi per i quali erano disponibili dati, ad eccezione della Repubblica Ceca. La Spagna, il paese OCSE più gravemente colpito dalla pandemia (con una contrazione del PIL dell’11,3% nel 2020), ha superato per la prima volta il livello del PIL pre-pandemia nel secondo trimestre del 2023