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Bce, Lagarde: scriviamo un nuovo capitolo nella storia dell’euro

Bce, Lagarde: scriviamo un nuovo capitolo nella storia dell’euroRoma, 24 mag. (askanews) – Nell’Unione europea “è giunto il momento di scrivere il prossimo capitolo della storia dell’euro. E questo dipenderà dalle azioni che noi, come europei, attueremo”. Lo afferma la presidente della Bce, nel suo intervento in apertura della cerimonia per le celebrazioni del 25esimo anniversario dalla creazione della stessa istituzione di Francoforte.

In questa fase “la priorità assoluta e immediata della Be è riportare tempestivamente l’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%. E lo faremo – promette Lagarde -. Tuttavia, come ho affermato di recente, a fronte dei mutamenti geopolitici, della trasformazione digitale e della minaccia derivante dai cambiamenti climatici, le sfide che la Bce dovrà affrontare saranno più numerose. Dobbiamo continuare ad assicurare stabilità in un mondo tutt’altro che stabile”. “Contiamo che altri responsabili delle politiche facciano la loro parte. Un’unione monetaria non è un traguardo, è un processo costante di unificazione. Ogni generazione di leader deve continuare questo processo. L’Unione dovrebbe essere molteplice e includere tre dimensioni: fiscale, finanziaria e bancaria, per sviluppare un elevato grado di integrazione, soprattutto – ha proseguito – se vogliamo consolidare lo status internazionale dell’euro”.

“Quando Wim Duisenberg ritirò il premio Charlemagne conferito all’euro nel 2002, descrisse la moneta unica come un triplice contratto: è un contratto tra paesi che hanno deciso di unire le loro forze. È un contratto tra la Bce e i cittadini europei volto a soddisfare le loro esigenze, soprattutto la stabilità dei prezzi. Ed è un contratto tra gli stessi europei per condividere la loro moneta comune. Un contratto non comporta solo diritti, ma anche responsabilità. Ora spetta a tutti noi h concluso Lagarde – leader, istituzioni e cittadini – continuare a onorare questo contratto per molti anni a venire”.

Dl Ponte, ok definitivo dal Senato con 103 sì

Dl Ponte, ok definitivo dal Senato con 103 sìRoma, 24 mag. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato il decreto che ripristina la società Ponte sullo Stretto, ovvero il disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, “recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”. I voti favorevoli sono stati 103, i contrari 49, 3 gli astenuti.

Il provvedimento è stato approvato in via definitiva a palazzo Madama, nello stesso testo licenziato dalla Camera.

Piazza Affari la peggiore d’Europa in chiusura, Ftse-Mib -2,39%

Piazza Affari la peggiore d’Europa in chiusura, Ftse-Mib -2,39%Milano, 24 mag. (askanews) – Piazza Affari è la peggiore in Europa, con il Ftse Mib che perde il 2,39% a 26.524 punti. L’All share flette del 2,36% a 28.593 punti. Il titolo migliore del listino principale è Mediobanca che avanza del 1,92% nel giorno in cui Piazzetta Cuccia ha presentato il piano strategico al 2026. Male Mps che lascia il 7,1% e Stmicroelectronics che perde il 5,42%, con tutto il settore in affanno per le nuove tensioni tra Cina e Stati Uniti legate proprio ai chip.

Pnrr, Gentiloni: il successo dell’Italia è il successo della Ue

Pnrr, Gentiloni: il successo dell’Italia è il successo della UeBruxelles, 24 mag. (askanews) – Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, ha puntualizzato oggi a Bruxelles che il rispetto, da parte dell’Italia, della tabella di marcia per l’attuazione progressiva del Pnrr non risponde a scadenze formali imposte dall’Ue, ma serve a garantire che sia mantenuto il ritmo dei pagamenti delle “tranche” successive dei finanziamenti previsti del Piano. Il commissario ne ha parlato con i giornalisti italiani che ha incontrato brevemente al termine della conferenza stampa in cui ha presentato il pacchetto di primavera del “Semestre europeo”.

Io non credo – ha osservato Gentiloni rispondendo a una domanda dei giornalisti – che dobbiamo guardare a delle scadenze formali; dobbiamo guardare alla realtà. E la realtà ci dice che l’Italia, secondo i piani fin qui concordati, dovrebbe richiedere una quarta erogazione nel mese di giugno e una quinta erogazione nel mese di dicembre”. E’ chiaro che per mantenere questo tipo di ritmo – ha rilevato il commissario – bisogna che la discussione sulle più che legittime richieste di modifiche avvenga il prima possibile; altrimenti è difficile farlo dopo giugno, se si vuole mantenere il ritmo delle erogazioni fin qui stabilito”.

“Ma queste comunque – ha riconosciuto Gentiloni – sono decisioni che prenderà il governo italiano”, e che in caso di ritardi “non hanno minimamente dei profili di illegitimità formale”. “E’ un problema sostanziale, che è una sfida fortissima – ha sottolineato – a cui la Commissione tiene molto, perché il successo del Piano italiano è anche il successo della Commissione europea”. E a chi chideva se si tratti, dunque, di scadenze solo indicative, Gentiloni ha risposto: “Sì, ma ce ne sono anche di non indicative, a fine anno”.

Netflix vara una stretta sulla condivisione degli abbonamenti

Netflix vara una stretta sulla condivisione degli abbonamentiRoma, 23 mag. (askanews) – Netflix ha avviato una stretta alla condivisione degli abbonamenti al di fuori del nucleo familiare degli utenti in un centinaio di Paesi, Italia inclusa. Il gigante dell’intrattenimento via Internet spiega che sta inviando comunicazioni via e-mail agli abbonati in cui ricorda che la l’account è destinato “a un unico nucleo domestico, ovvero a te e a chi vive con te”.

Chi vuole utilizzare le proprie credenziali Netflix con chi non fa parte del nucleo domestico potrà o trasferire il profilo su un nuovo abbonamento a pagamento, oppure acquistare una utenza extra al costo supplementare di 4,99 euro al mese. “Siamo consapevoli che sono disponibili numerose opzioni in fatto di intrattenimento. Per questo motivo continuiamo a fare investimenti importanti – spiega la società – per offrire sempre nuovi film e serie TV”, in base ai gusti, agli stati d’animo e alle preferenze linguistiche.

Euro cala a 1,0760 dollari ai minimi da quasi due mesi

Euro cala a 1,0760 dollari ai minimi da quasi due mesiRoma, 23 mag. (askanews) – L’euro accentua la dinamica ribassista e in serata, con un minimo di sessione a 1,0760 dollari torna sui minimi da quasi due mesi (su livelli che non si registravano da fine marzo). Apparentemente il biglietto verde torna ad essere sostenuto dal nervosismo che circonda lo stallo delle trattative tra amministrazione Biden e Repubblicani sull’aumento del tetto al debito federale. In assenza di un accordo gli Usa rischiano l’insolvenza sui pagamenti. A due ore dalla chiusura a Wall Street la valuta condivisa ritraccia marginalmente a 1,0776 dollari.

Bankitalia: stabili prezzi case ma affitti in forte rialzo

Bankitalia: stabili prezzi case ma affitti in forte rialzoRoma, 23 mag. (askanews) – Nel primo trimestre di quest’anno i prezzi generalmente delle case sono rimasti stabili mentre per gli affitti hanno fatto registrare un forte rialzo. Lo sottolinea la Banca d’Italia nel “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”. Secondo l’indagine condotta presso 1.458 agenti immobiliari dal 3 aprile al 4 maggio 2023, nel I trimestre oltre il 60 per cento degli operatori continua a indicare prezzi delle abitazioni stabili, mentre il saldo tra i giudizi di aumento e di diminuzione è tornato marginalmente positivo. La quota di agenti che hanno concluso almeno una transazione è in calo, sebbene si mantenga su livelli elevati. Lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali è tornato a diminuire, attestandosi su valori molto bassi. Anche i tempi di vendita sono scesi, toccando il nuovo minimo dall’inizio della rilevazione. Per contro, i canoni di affitto correnti e attesi sono segnalati in forte rialzo. Le attese sulle variazioni dei prezzi di vendita per il II trimestre restano prevalentemente improntate al pessimismo. Le condizioni della domanda appaiono nel complesso in peggioramento, guidate da un deterioramento dei giudizi relativi al numero dei potenziali acquirenti. Le prospettive sulla situazione del mercato immobiliare rimangono sfavorevoli, sebbene in lieve attenuazione, anche con riferimento a un orizzonte biennale. Quasi un operatore su tre segnala difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti, il valore massimo dal 2015. Secondo la larga maggioranza degli agenti, nei prossimi dodici mesi l’andamento atteso dell’inflazione al consumo, sebbene in calo rispetto alla precedente rilevazione, continuerà a incidere negativamente sulla domanda di abitazioni.

Scaroni: sul gas comprato a Mosca avevo il via libera di Nato e Governo

Scaroni: sul gas comprato a Mosca avevo il via libera di Nato e GovernoRoma, 23 mag. (askanews) – “Entro in Eni nel 2005 e appena arrivato mi trovo sul tavolo il rinnovo del contratto con Gazprom. C’era una bozza, siglata dal precedente management, che era sotto la lente dell’Antitrust che ne lamentava la scarsa reciprocità essendo troppo sbilanciata a favore della parte russa. Dopo aver rinegoziato il contratto a nostro favore, lo porto in consiglio di amministrazione perché superava i 10 anni, e riguardava 22 miliardi di metri cubi, circa il 30% del consumo italiano che era di 70 miliardi di metri cubi”. Lo dice il presidente dell’Enel, Paolo Scaroni, in un’intervista al quotidiano la Repubblica.

“La Russia vende gas all’Europa e all’Italia dagli anni ’60 – prosegue – l’ho approvato perché era nell’interesse dell’Eni e perché l’ha condiviso il governo italiano. Nel corso del 2006, tutte le società energetiche europee, da Eon a Gaz De France, hanno esteso i loro contratti con la Russia. Mattei negli anni ’50, in piena Guerra Fredda, sottoscrisse il primo contratto per l’acquisto di petrolio russo. Negli anni ’60 cominciarono i primi progetti di esportazione di gas russo verso l’Europa. Fu possibile perché c’era l’approvazione della Nato. L’Eni fece la parte del leone fornendo apparecchiature, personale e tecnologie. Negli anni ’70 e ’80 si realizzano, grazie a Eni, i gasdotti di transito europei”.

Pnrr, Salvini: obiettivo del governo è spendere bene tutti i fondi

Pnrr, Salvini: obiettivo del governo è spendere bene tutti i fondiMilano, 22 mag. (askanews) – “Un quotidiano oggi riportava parole mai pronunciate dal ministro Fitto, con il quale mi sono sentito questa mattina: l’obiettivo per quello che mi riguarda, e riguarda l’intero governo, è spendere bene e spendere tutti i fondi del Pnrr, soprattutto quelli delle infrastrutture”. Lo ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, in collegamento con il Forum dello shipping di Trieste.

“Non è in agenda né la restituzione dei fondi né la mancata spesa dei fondi. Al massimo si possono rimodulare da alcune voci ad altre voci”, ha chiosato Salvini.

Coldiretti: a causa dell’alluvione in Emilia-Romagna sono a rischio 50mila posti

Coldiretti: a causa dell’alluvione in Emilia-Romagna sono a rischio 50mila postiMilano, 22 mag. (askanews) – Nelle aree colpite dall’alluvione in Emilia Romagna sono a rischio lungo l’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. E’ quanto sottolinea Coldiretti dopo un primo monitoraggio nelle zone alluvionate dove ai danni sulla produzione agricola si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse, senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali.

L’alluvione ha invaso i campi con la perdita di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna, dove si ottiene circa un terzo del grano tenero nazionale, in un contesto internazionale particolarmente difficile. Ma l’esondazione ha sommerso anche i frutteti “soffocando” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare quasi 15 milioni di piante tra pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi. Grosse difficoltà anche per i 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna alluvionata dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini dove secondo la Coldiretti si evidenziano diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati. Consistente anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e molto rilevante dal punto di vista economico sono le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica ed ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango. Sott’acqua anche ulivi e vigne che sono stati anche travolti dalle frane nelle aree collinari.

“Serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire al più presto con strumenti di intervento straordinari per garantire il salvataggio e la continuità delle filiere agricole del territorio colpito” afferma la Coldiretti che è impegnata in una capillare azione di solidarietà con una raccolta fondi con l’intento di alleviare le sofferenze di chi si trova ad attraversare un momento difficilissimo.