Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Visco invoca unità di intenti Bce, governi e parti sociali eurozona

Visco invoca unità di intenti Bce, governi e parti sociali eurozonaRoma, 17 feb. (askanews) – Nell’area euro serve “unità di intenti” tra governi, banca centrale e parti sociali in questa fase, perché bisogna evitare che si inneschi una “rincorsa” a scaricare lo shock energetico, che invece va considerato come “una tassa da assorbire ineludibile”, tutelando i più vulnerabili. Va evitata una spirale prezzi-salari perché questo spingerebbe la Bce a una linea più restrittiva. E’ l’appello lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento al dibattito sul libro dello scomparso Gianni Toniolo, “Storia della Banca d’Italia”, organizzato dall’Università Ca’ Foscari a Venezia.
“I salari reali devono aumentare, per carità, ma deve avvenire attraverso la crescita, gli investimenti e la produttività: questo è cruciale”, ha detto al termine del suo lungo intervento, che ha ripercorso diversi episodi della storia di Bankitalia citati nel libro.
“La Bce, 20 ministri delle Finanze, i sindacati di 20 paesi e le associazioni delle industrie 20 paesi” devono cercare di operare con questa unità di intenti. “La sfida è molto forte – ha riconosciuto Visco – ma secondo me è ineludibile. E se non ci si riesce la politica monetaria progredirà in modo restrittivo”.
Nel quadro attuale di “volatilità estrema” si è verificato questo aumento del prezzo del gas e dell’energia che “è assimilabile a una imposta sulla nostra economia, ma non solo quella italiana: tutta l’economia europea”.
“Parlo da membro del Consiglio direttivo della Bce e con quel cappello – ha proseguito Visco – dico che dobbiamo evitare una ricorsa nel tentativo di spostare questa tassa dall’uno all’altro, la dobbiamo riassorbire e il più in fretta possibile. Se questo significa salari reali negativi è vero, e bisogna redistribuire risorse ai più colpiti. Ma non possiamo aumentare il costo del lavoro a cui poi seguirebbe un aumento dei prezzi”, ha detto Visco in riferimento ai rischi di spirale tanto temuti dai banchieri centrali. “Dobbiamo evitare questo trasferimento, questa propagazione”.

Bce, Schnabel: a marzo +50 pb tassi in qualunque scenario plausibile

Bce, Schnabel: a marzo +50 pb tassi in qualunque scenario plausibileRoma, 17 feb. (askanews) – Isabel Schnabel, l’esponente tedesca del Comitato esecutivo della Bce ribadisce in maniera inflessibile la necessità di operare un rialzo dei tassi da altri 50 punti base alla riunione del Consiglio direttivo di marzo. Una presa di posizione che giunge all’indomani dei richiami alla prudenza, e a maggiore gradualità, lanciati da Fabio Panetta, che a sua volta siede nel Comitato esecutivo.
“Considerato l’attuale livello dei tassi di policy e il livello e la persistenza dell’inflazione di fondo, un rialzo dei tassi da 50 punti base è necessario virtualmente in qualunque scenario plausibile, per riportare l’inflazione al 2% – ha sostenuto Schnabel in una intervista a Bloomberg -. Non ci stanno incongruenze tra il nostro principio di essere legati ai dati e queste intenzioni, perché è molto improbabile che i dati che perveranno metteranno in discussione questa linea”.
Ieri, intervenendo ad un dibattito a Londra, il banchiere centrale italiano aveva invece affermato di considerare “imprudente (unwise) muoversi molto velocemente ora, con l’inflazione che potrebbe evolversi in entrambe le direzioni. Penso che siamo di fronte a una incertezza molto elevata. Non dico che dobbiamo fermarci, ma di prenderci il tempo che serve per valutare meglio l’economia”. Un chiaro suggerimento sulla necessità, quantomeno, di moderare la portata dei rialzi dei tassi.
Non è la prima volta che i due esponenti mostrano in maniera abbastanza evidente divergenze di valutazioni. Il Comitato esecutivo della Bce assume le decisioni operative quotidiane dell’istituzione, ne fanno parte la presidente (Christine Lagarde), il vicepresidente e altri quattro banchieri centrali. Le decisioni sui tassi di interesse vengono invece assunte dal Consiglio direttivo, al quale, oltre ai componenti del Comitato esecutivo, partecipano anche tutti i governatori di banche centrali nazionali dell’area euro. La prossima riunione sui tassi del Consiglio si svolgerà il 16 marzo.
Alla domanda sul cosa si debba verificare per rallentare il ritmo dei rialzi a 25 punti base a maggio, “dovrei vedere che la nostra politica monetaria sta diventando restrittiva – ha risposto Schnabel – cosa che si manifesterebbe sui mercati del credito, sui mercati del lavoro e in diversi aggregati e componenti di domanda numero uno”.

Trasporti, venerdì nero per il Tpl con sciopero di 24 ore

Trasporti, venerdì nero per il Tpl con sciopero di 24 oreRoma, 17 feb. (askanews) – Nuovo venerdì di passione per il trasporto pubblico locale. E’ in corso infatti uno sciopero nazionale di 24 ore proclamato dall’Usb Lavoro privato e articolato a livello territoriale.
La mobilitazione del settore è stata proclamata dal sindacato di base durante l’assemblea nazionale del 24 gennaio scorso per “rivendicare la centralità dei Trasporti Pubblici e del ruolo degli addetti al settore, principali vittime delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione”. Allo sciopero di oggi seguirà un presidio davanti al Ministero dei Trasporti il 3 marzo prossimo.
“Il susseguirsi di rinnovi contrattuali ‘farsa’ in cambio della crescente svendita dei diritti fa, di questo lavoro – aggiunge l’Usb -, un lavoro dal quale si ‘fugge’, sia per l’indisponibilità di sottostare al crescente decadimento dello stato dei servizi e i pesanti carichi di lavoro, sia per la gravosa responsabilità di una mansione priva di adeguati livelli di sicurezza con pesanti penalizzazioni salariali che inaspriscono ancor più le condizioni dell’attuale crisi economica e del carovita. Servizi pubblici essenziali in totale abbandono che subiscono continui pesanti tagli a fronte di spese militari sempre in aumento”.
Nel Lazio, lo sciopero è iniziato per il servizio notturno di superfice con turni a cavallo della mezzanotte e per l’intero turno; per il servizio diurno dalle ore 08:30 alle ore 17:00 e dalle 20:00 a fine servizio. A Milano, è iniziato dalle ore 00:01 alle 05:29 e prosegue dalle 08:31 alle 12:29 e dalle ore 15:31 a fine servizio. A Napoli, lo sciopero è iniziato alle ore 05:30 fino alle 08:30 e proseguira dalle 17:00 alle 20:00.

Air France-KLM: torna all’utile nel 2022 per 728 mln. Ricavi +84%

Air France-KLM: torna all’utile nel 2022 per 728 mln. Ricavi +84%Roma, 17 feb. (askanews) – Air France-KLM torna all’utile netto nel 2022 per 728 milioni di euro migliorando di oltre 4 miliardi il risultato dell’esercizio precedente. I ricavi sono aumentati dell’84,4% a 26,4 miliardi di euro mentre l’Ebitda si è attestato a 3,61 miliardi.
Il risultato operativo è salito a 1,2 miliardi di euro con un margine del 4,5%, superiore ai livelli prepandemia (4,2% nel 2019). L’indebitamento si è ridotto di 1,9 miliardi di euro a 6,33 miliardi a fine 2022.
Commentando i risultati, Benjamin Smith, CEO del Gruppo, ha dichiarato: “Per tutto il 2022, Air France-KLM ha dimostrato ancora una volta la sua resilienza e agilità in un contesto di crisi senza precedenti. Nonostante la sfida di Omicron, la guerra in Ucraina, la situazione inflazionistica e i problemi operativi nei principali aeroporti internazionali la scorsa estate, il nostro Gruppo e le sue compagnie aeree sono state in grado di intercettare con successo la forte domanda di viaggi”

Pnrr, governance nelle mani di Fitto. Soppressa Agenzia Coesione

Pnrr, governance nelle mani di Fitto. Soppressa Agenzia CoesioneRoma, 16 feb. (askanews) – Istituzione presso la Presidenza del Consiglio, nel Dipartimento oggi guidato dal Ministro Raffaele Fitto, della struttura di missione del Pnrr, con il compito di coordinare le attività di messa a terra dei progetti e che diventa il “il punto di contatto nazionale per l’attuazione del Piano” e i rapporti con le istituzioni di Bruxelles. Il Ministero dell’economia continuerà a svolgere il lavoro di rendicontazione finanziaria e contabile del Pnrr e il monitoraggio. Questa, in sostanza la nuova archetettura di governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrà ‘dialogare’, come ha detto lo stesso Fitto, con le politiche di coesione per mettere a sistema le diverse fonti di finanziamento.
Per questo il decreto mette mano anche alla gestione delle politiche di coesione che fino ad ora, ha spiegato il Ministro, non ha dimostrato di funzionare. Fitto ha presentato in Consiglio dei Ministri, che l’ha approvata, la relazione sull’utilizzo delle risorse nazionali ed europee della programmazione 2014-2020. Su complessivi 116 miliardi, ne sono stati impegnati 67 ed effettivamente spesi solo 36. “Sono necessari rimedi strutturali – ha detto – perchè questi dati ci collocano agli ultimi posti in Europa”. L’Agenzia per la coesione territoriale viene soppressa e le sue competenza transitano anch’esse al Dipartimento guidato da Fitto, dove viene costituito uno speciale nucleo.
Il decreto interviene inoltre sulla semplificazione delle procedure per l’attuazione del Pnrr, prevedendo, tra l’altro, che per interventi di tipo infrastrutturale e edilizio l’affidamento della progettazione ed esecuzione dei relativi lavori possa avvenire anche sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica, come oggi avviene per le opere ferroviarie.
Lsa

Governo ferma cessione bonus edilizi. “Costi fuori controllo”

Governo ferma cessione bonus edilizi. “Costi fuori controllo”

Imprese sul piede di guerra. Saranno ricevute lunedì

Roma, 16 feb. (askanews) – Il governo interviene di nuovo sul tema dei crediti fiscali che derivano dai bonus edilizi per cercare di arginare “una lievitazione dei crediti senza controllo” ed “evitare ulteriori danni al debito pubblico e cittadini” derivanti da “una mancata pianificazione di un governo precedente a quello Draghi”.
Il vicepremier Antonio Tajani ha presentato così il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che, tra l’altro, ferma la cessione dei crediti e gli sconti in fattura sui bonus fiscali e parallelamente stoppa le regioni e i comuni che stavano acquistando crediti per sbloccare lo stock incagliato nei bilanci delle imprese. Col rischio che Eurostat considerasse questi acquisti come nuovo deficit.
L’intervento, ha spiegato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm “è una misura di impatto ma necessaria per bloccare gli effetti di una politica scellerata utilizzata anche in campagna elettorale”. Con un ammontare dei crediti arrivato a circa 110 miliardi.
Una politica “che ha prodotto un beneficio per alcuni cittadini ma ha posto in carico a ciascuno italiano un onere di 2000 euro a testa” ha sottolineato Giorgetti precisando che comunque “interveniamo sulla cessione dei crediti di imposta non sul Superbonus che resta nella forma di detrazione nei cinque anni”.
Il decreto chiarisce anche la responsabilità solidale dei cessionari “per eliminare le incertezze i dubbi e le riserve che hanno fatto sì che tanti intermediari evitassero di scontare i crediti”. Quindi ora per Giorgetti è “fondamentale” che le banche riprendano ad acquistare i crediti. “Lo voglio dire a tutto il sistema: a questo punto vengono meno gli alibi” ha detto auspicando con le banche “un impegno ad agire di concerto per risolvere questo bubbone che si è formato per una normativa definita con leggerezza”.
Sul piede di guerra le associazioni delle imprese. Per Confartigianato il blocco “coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere”.
CNA ha denunciato gli “8 miliardi di liquidità bloccati da mesi che mettono a rischio la sopravvivenza di 40mila imprese della filiera delle costruzioni” e ha chiesto di non fermare gli acquisti degli enti territoriali “utili per alleviare il fardello dei crediti bloccati”.
Dello stesso tenore la denuncia della presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio: “Non posso credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo. E’ da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”.
Il governo ha comunque già assicurato che ascolterà le categorie. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha annunciato che l’esecutivo “intende aprire da subito un confronto con le associazioni” e che già “nel tardo pomeriggio di lunedì saranno convocate a Palazzo Chigi per ricevere contributi propositivi su interventi che avevano ragione di necessità ed estrema urgenza”.
Giorgetti ha aggiunto che con le categorie saranno valutare “tutte le forme possibili per sgonfiare questo fenomeno, frutto di una politica poco avveduta e poco consapevole degli effetti finanziari, costruita per creare consenso politico”. Il decreto sui crediti, ha sottolineato, è stato adottato “con grande responsabilità e avendio in testa di fare il possibile per le imprese edili che vivono difficoltà finanziarie”.

Mercedes Italia, Marc Langenbrinck nuovo Ceo dal primo giugno

Mercedes Italia, Marc Langenbrinck nuovo Ceo dal primo giugnoMilano, 16 feb. (askanews) – A partire dal primo giugno 2023, Marc Langenbrinck attualmente Ceo di Mercedes-Benz Svizzera, assumerà la responsabilità di Ceo di Mercedes-Benz Italia. Marc vanta quasi 30 anni di carriera in azienda.
Radek Jelinek, dal 2018 Presidente e Ceo di Mercedes-Benz Italia, lascia l’azienda per intraprendere nuove sfide professionali.
“È questa l’occasione per ringraziare non solo la mia squadra, ma anche i rappresentanti della stampa italiana che in tutti questi anni hanno dato grande risalto alla nostra azienda e con cui ho avuto il piacere di instaurare una relazione basata sulla trasparenza ed un costante e proficuo confronto”, ha dichiarato Radek Jelinek, Presidente e CEO di Mercedes-Benz Italia.

Chiusura sprint per Piazza Affari (+1,16%), massimi da gennaio 2022

Chiusura sprint per Piazza Affari (+1,16%), massimi da gennaio 2022Milano, 16 feb. (askanews) – Chiusura in rialzo per le Borse europee nonostante l’andamento negativo di Wall Street su cui pesano i dati dei prezzi alla produzione, più forti del previsto, che alimentano i timori di una Fed a lungo aggressiva. Maglia rosa a Milano, con l’indice principale Ftse Mib che ha guadagnato l’1,16% portandosi a 27.853,74 punti, sui livelli di inizio gennaio 2022. Bene anche Parigi (+0,89%), più indietro Francoforte (+0,18%).
Tra i titoli principali di Piazza Affari, seduta sugli scudi per Tenaris (+8%) che ha registrato nel 2022 un utile netto record a 2,55 miliardi. Forti acquisti anche su Unicredit (+4,2%) e Pirelli (+3,3%), su cui non è venuto a meno l’appeal del mercato anche dopo che l’azionista di riferimento Sinochem ha dichiarato di non aver alcun piano di vendere la sua partecipazione nel gruppo.
Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread ha chiuso stabile a 185 punti, con il rendimento del Btp decennale che sul mercato secondario è salito al 4,33%.

Pnrr, transizione energetica: mondo edilizia in campo per nuove idee

Pnrr, transizione energetica: mondo edilizia in campo per nuove ideeRoma, 16 feb. (askanews) – Un fondo da 250 miliardi dell’Unione Europea per la transizione energetica industriale, il cosiddetto Repower, con una potenziale ricaduta solo sull’Italia da 10 miliardi; 19 miliardi di investimenti immobiliari già attuati nell’area metropolitana di Milano e richieste PNRR per ulteriori riqualificazioni in Lombardia che hanno toccato quota 3.5 miliardi allo scorso gennaio 2023. Di fronte a numeri di questa portata, che tenderanno a crescere nel corso dei prossimi mesi, il settore italiano dell’edilizia risponde mettendo in campo un’azione su tutte: fare sistema.
Un’azione essenziale in un mondo che proprio nel corso degli ultimi mesi ha evidenziato tutte le sue criticità: filiera corta, mancanza di personale per soddisfare l’aumento esponenziale della domanda e, soprattutto, assenza di una reale coesione e collaborazione tra i molti attori, sia piccoli che medi e grandi.
Risolvere queste problematiche è diventato il mantra di EnergySave, società di consulenza tecnica e ingegneristica dell’area di Monza e Brianza, che ha promosso un evento con la partecipazione, tra gli altri, di A2A, Panasonic, Edilclima, Rete Irene, Edilclima, Racco Group, Start-UP Condominio 360, Alpac.
L’obiettivo è stato gettare le basi per quello che da tutti è stato giudicato come il primo vero esempio di sistema integrato che possa soddisfare sia le attuali esigenze, che le nuove che si verranno a creare nel momento in cui l’Italia riceverà i nuovi fondi del PNRR e quelli del Repower EU previsti per l’estate. In pratica, si lavora per creare una filiera lunga strutturando ancora meglio il mondo dell’edilizia affinché tutti i soggetti interessati non si considerino tra loro competitors bensì partner.
“È sotto gli occhi di tutti che il nostro settore ha evidenziato delle considerevoli criticità nel momento in cui si è ritrovato ad affrontare un aumento della domanda come mai accaduto in passato – spiega Stefano De Bonis, CEO e direttore tecnico di EnergySave – È essenziale, per non dire vitale, che ognuno debba fare la sua parte e, allo stesso tempo, farlo con tutti gli altri, per non rischiare di veder sfumare una grande opportunità per il benessere della nostra società. Benessere che si tramuta in quella ormai celebre transizione energetica di cui tanto si parla che, ad oggi, sotto alcuni aspetti e per alcuni settori, parteciparvi è ancora facoltativo, ma che nel breve tempo diventerà obbligatoria per tutti”.
“Ci occupiamo di efficienza energetica ormai da tempo e per tale motivo siamo molto sensibili a questo tipo di argomenti – ha spiegato Stefano Barbera, responsabile di A2A Energy Solutions – Lavoriamo con lo studio Energy Save di progettazione su tutto ciò che è riqualificazione energetica, e proprio con loro stiamo ragionando sul futuro del nostro settore che deve andare oltre l’anno in corso, dato che a mio avviso già dal 2024 il tema della riqualificazione energetica sarà sempre centrale, ma con strumenti nuovi, sia finanziari che contrattuali. Iniziare a pensarci già da oggi significa non farsi trovare impreparati nel momento clou. Per tale motivo la collaborazione con A2A ed Energy Save è essenziale per dare vita a dei progetti pilota che potrebbero anche diventare modelli standard per tutti gli altri”.
“Instaurare nuove partnership è ormai essenziale per affrontare il 2023 e arrivare pronte ad affrontare i nuovi trend che si svilupperanno nel corso del 2024 – ha aggiunto Giuseppe Racco, CEO di Racco Costruzioni Group – Prendere parte a eventi di networking di questo livello, e per tale motivo ringrazio Energy Save per l’invito, ci fa capire come la nostra esigenza sia condivisa anche da tanti altri miei colleghi. Sulla scia di quello che ci è stato nel corso questi ultimi due anni, tra manutenzioni, costruzioni e grandi progetti, il triennio a seguire ci porterà ad affrontare nuove sfide che interesseranno una riqualificazione su scala globale. Sfide che sarà impensabile affrontare da soli. Per questo, mi ripeto, le partnership sono la risposta ai nostri dubbi”.
“È fuori dubbio che dobbiamo guardare al futuro della distribuzione edile con uno sguardo altamente positivo – ha detto Alessandro Dozzi, legale rappresentante di 4BILD, distributore di materiali edili per Milano, Monza, Como e provincia – I numerosi incentivi, il PNRR, i progetti su Milano stanno creando nuove opportunità e fanno sì che i distributori di materiali edili, in particolar modo, possano sicuramente prosperare sotto diversi aspetti. Ma per ottenere ancora di più, offrendo al mercato soluzioni e prodotti di altissimo livello, serve stringere delle collaborazioni strategiche. Come accaduto con Energy Save, con la quale abbiamo instaurato una collaborazione legata allo sviluppo di progetti in condivisione quali la formazione della nostra clientela, e rapporti con progetti e imprese del territorio”.

Rocco Giocattoli chiude il 2022 con fatturato in crescita del 12,7%

Rocco Giocattoli chiude il 2022 con fatturato in crescita del 12,7%Roma, 16 feb. (askanews) – Continua il trend positivo dei giochi da tavolo: gli italiani hanno riscoperto il piacere di stare insieme giocando e ci stanno prendendo sempre più gusto, tanto che i giochi in scatola per i più grandi sono quelli che crescono piu velocemente in termini di fatturato nell’intero mercato del giocattolo. A dimostrarlo il successo da record di “What Do You Meme?”, che ha registrato un incredibile aumento del +250,3% e si classifica al 2° posto tra i Top Items by Subclass 2022 Adult Games. Ma non è il solo: complice il successo della nuova linea di adult party game YAS!GAMES e la conferma di alcuni grandi classici firmati Giocorò, nella categoria Games & Puzzles si arriva a un totale di ben +42,2% e al 7° posto tra i Top Corporate Manufacturers. Grazie a questi numeri Rocco Giocattoli chiude il 2022 con un incremento del fatturato del 12,7%.