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Pubblicità, Nielsen: nel 2024 raccolta chiude a +3,8%, dicembre -1,6%

Pubblicità, Nielsen: nel 2024 raccolta chiude a +3,8%, dicembre -1,6%Milano, 12 feb. (askanews) – Gli investimenti pubblicitari in Italia hanno chiuso il mese di dicembre in calo dell’1,6%, portando la raccolta pubblicitaria dell’intero 2024 a segnare una crescita del 3,8%. Lo rileva Nielsen. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e dei cosiddetti OTT, l’andamento nel 2024 si attesta a +3,9%.


Relativamente ai singoli mezzi, la tv è in calo del 1,6% a dicembre ma segna +7,3% nell’intero 2024. In calo a dicembre i quotidiani e i periodici con ribassi rispettivamente del 13,1% (2024 -8,5%) e del 17,7% (2024 -5,5%). La radio è in sensibile calo a dicembre (-18,2%), mentre resta positiva sul 2024 (+2,2%). Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del Web advertising nel 2024 chiude con un +3,4% (+1% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Segno positivo nel 2024 per l’Out of Home (Transit e Outdoor) che registra un +0,7% e per il Cinema +23,5%. In calo del 9,7% la Go TV e del 8,4% il Direct Mail. “Volendo tirare le somme dell’anno appena concluso potremmo definire il 2024 un’ottima annata, sicuramente la migliore degli ultimi anni post Covid (ad esclusione del 2021 che ha registrato un +14%), il che conferma la solidità del settore”, ha dichiarato Luca Bordin, Country Leader Italia. “Il mercato senza OTT non ha ancora raggiunto i livelli di investimento del 2019 (-0,6%) e che, all’interno di questa dinamica, il mezzo tv spicca con un +7,5% mantenendo una quota superiore al 40%. Guardando al 2025 confidiamo, con un certo ottimismo, in un mercato stabile visto il confronto col 2024 segnato dai grandi eventi sportivi, le previsioni del Pil riviste lievemente in ribasso a +0,8%, un’inflazione prevista inferiore al 2% e le possibili turbative dei mercati dovute alle nuove politiche americane sui dazi”.

Borsa, Ue propone di accorciare a 1 giorno il regolamento titoli

Borsa, Ue propone di accorciare a 1 giorno il regolamento titoliRoma, 12 feb. (askanews) – La Commissione europea ha deciso di proporre di accorciare dai 2 attuali a 1 giorno i tempi regolamentari per le operazioni di regolamento e liquidazione degli scambi di titoli finanziari in Europa. La proposta è stata presentata dalla commissaria Ue ai servizi finanziari, la portoghese Maria Luís de Albuquerque.


Si tratta materialmente del processo tramite il quale l’acquirente di azioni o obbligazioni si vede consegnare il titolo e il venditore ottiene il pagamento. Con un comunicato, la Commissione spiega che l’obiettivo di questa riduzione dei tempi è rafforzare l’efficienza e la competitività dei servizi di post trading dei mercati della Ue. La proposta è stata formalizzata dopo le raccomandazioni giunte dall’Esma,che aveva stilato un rapporto in cooperazione con l’eurosistema delle banche centrali.


Ad ogni modo, questo accorciamento dei tempi non sarà immediato: la proposta è per renderlo operativo dall’11 ottobre del 2027, in modo da dare ai partecipanti di mercato tempo sufficiente per sviluppare, testare e concordare nuovi standard procedurali per una transizione ordinata. Materialmente si procederebbe con una modifica alle regole della Central Securities Depositories Regulation (Csdr) e l’attuale requisito “T+2” si trasformerebbe in “T+1”. Oltre all’efficienza, la proposta aiuterebbe anche a migliorare la liquidità dei mercati finanziari europei e a evitare frammentazioni su procedure e costi negli stessi. La proposta verrà ora sottoposta al Parlamento europeo e al Consiglio.

Usa, inflazione sopra attese, Cpi gennaio +0,5% mese e +3% annuo

Usa, inflazione sopra attese, Cpi gennaio +0,5% mese e +3% annuoNew York, 12 feb. (askanews) – A gennaio, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti dello 0,5%, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro, oltre lo +0,4% di dicembre. Le stime erano per un rialzo dello 0,3%. Il dato annuale ha accelerato dal +2,9% di dicembre al 3% si gennaio, mentre gli analisti avevano previsto un +2,8%.


Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,4%, rispetto al +0,2% di dicembre; ben oltre le attese che vedevano un rialzo dello 0,3%. I prezzi energetici sono saliti dell’1,1% rispetto al + 2,6%, registrato nel mese precedente. I prezzi dei generi alimentari sono cresciuti dello 0,4%, rispetto al +0,3% di dicembre.

Gas, FT: Ue studia nuovo tetto ai prezzi ma lobby mercati frenano

Gas, FT: Ue studia nuovo tetto ai prezzi ma lobby mercati frenanoRoma, 12 feb. (askanews) – La Commissione europea sta valutando la possibilità di adottare un nuovo meccanismo di tetto ai prezzi del gas indicizzati sui mercati europei, da inserire nell’ambito di un documento sull’industria verde che dovrebbe essere presentato il mese prossimo. Lo riporta il Financial Times, citando diverse fonti anonime a conoscenza delle trattative.


Il quotidiano precisa che le lobby degli operatori che gestiscono i mercati e gli indici correlati a questi beni energetici stanno effettuando pressioni sulla Commissione, guidata da Ursula von der Leyen, affinché non si muove in tal senso. Nelle ultime settimane i prezzi del gas sul mercato di Amsterdam, che alcuni paesi tra cui l’Italia utilizzano come indice per i prezzi dell’energia, sono saliti ai massimi da due anni a questa parte, tra persistenti tensioni geopolitiche e dopo i tagli alle forniture residuali di gas russo che passavano dall’Ucraina. Nel frattempo le riserve europee di gas naturale sono scese sotto la metà, con maggiori consumi da parte dei paesi del Nord Europa a causa delle temperature basse.

Industria, Istat: nel 2024 in calo del 3,5%. A dicembre crollo del 7,1%

Industria, Istat: nel 2024 in calo del 3,5%. A dicembre crollo del 7,1%Roma, 12 feb. (askanews) – Il 2024 si chiude con una diminuzione della produzione industriale del 3,5%; la dinamica tendenziale dell’indice corretto per gli effetti di calendario è stata negativa per tutti i mesi dell’anno, con cali congiunturali in tutti i trimestri. Lo ha reso noto l’Istat.


Tra i principali raggruppamenti di industrie, solamente per l’energia si registra un incremento nel complesso del 2024. Nell’ambito della manifattura, solo le industrie alimentari, bevande e tabacco sono in crescita rispetto all’anno precedente, mentre le flessioni più marcate si rilevano per industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori e fabbricazione di mezzi di trasporto. A dicembre 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 3,1% rispetto a novembre. Al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 7,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 18 di dicembre 2023).

Industria, Istat: nel 2024 produzione -3,5%, a dicembre -7,1% su anno

Industria, Istat: nel 2024 produzione -3,5%, a dicembre -7,1% su annoRoma, 12 feb. (askanews) – Il 2024 si chiude con una diminuzione della produzione industriale del 3,5%; la dinamica tendenziale dell’indice corretto per gli effetti di calendario è stata negativa per tutti i mesi dell’anno, con cali congiunturali in tutti i trimestri. Lo ha reso noto l’Istat.


Tra i principali raggruppamenti di industrie, solamente per l’energia si registra un incremento nel complesso del 2024. Nell’ambito della manifattura, solo le industrie alimentari, bevande e tabacco sono in crescita rispetto all’anno precedente, mentre le flessioni più marcate si rilevano per industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori e fabbricazione di mezzi di trasporto. A dicembre 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 3,1% rispetto a novembre. Al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 7,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 18 di dicembre 2023).


Mlp

Tornano gli aumenti per benzina e diesel

Tornano gli aumenti per benzina e dieselRoma, 12 feb. (askanews) – Al quarto rialzo consecutivo delle quotazioni dei prodotti raffinati, si rivede il segno “più” anche sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi, dopo due settimane di ribassi.


Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Stessa mossa per Q8 e Tamoil. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati da Staffetta, rilevati alle 8 di lunedì mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,822 euro/litro (compagnie 1,828, pompe bianche 1,809), diesel self service a 1,728 euro/litro (compagnie 1,734, pompe bianche 1,716). Benzina servito a 1,962 euro/litro (compagnie 2,006, pompe bianche 1,877), diesel servito a 1,869 euro/litro (compagnie 1,913, pompe bianche 1,784). Gpl servito a 0,740 euro/litro (compagnie 0,749, pompe bianche 0,730), metano servito a 1,512 euro/kg (compagnie 1,506, pompe bianche 1,517), Gnl 1,500 euro/kg (compagnie 1,502 euro/kg, pompe bianche 1,498 euro/kg).


Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,920 euro/litro (servito 2,182), gasolio self service 1,842 euro/litro (servito 2,109), Gpl 0,870 euro/litro, metano 1,530 euro/kg, Gnl 1,629 euro/kg.

Fed, Powell si impegna a non emettere una valuta digitale (Cbdc)

Fed, Powell si impegna a non emettere una valuta digitale (Cbdc)Roma, 11 feb. (askanews) – Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell si è impegnato a non lavorare per tutto il suo mandato alla creazione di una valuta digitale della banca centrale (Cbdc): niente dollaro digitale dalla Fed, quindi. Powell ha infatti risposto in maniera affermativa (con un “sì”) a chi, durante l’audizione semestrale al Congresso Usa – l’esponente repubblicano Bernie Moreno – gli chiedeva di impegnarsi affinché l’istituzione non proceda alla emissione di una valuta digitale, “come invece stanno facendo in Cina e altrove”, ha aggiunto il parlamentare.


Poco dopo l’insediamento, il presidente Usa, Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che vieta alla Fed e a tutte le agenzie federali di effettuare qualsivoglia attività verso la creazione di una valuta digitale della banca centrale. Trump invece vuole puntare a fare degli Usa il polo globale di criptoattività e stablecoin. Molti esponenti dei repubblicani Usa, che ora hanno la maggioranza al Congresso, sono ostili alle ipotesi di Cbdc. Specialmente coloro che appartenengono all’ala più vicina a Trump (Maga) ritengono che le valute digitali delle banche centrali presentino il rischio di diventare strumenti di controllo sociale sulle popolazioni nelle mani dei governi.


Invece nell’area euro la Bce sta portando avanti da anni i preparativi per l’eventuale emissione di un euro digitale, su cui la decisione non è stata ancora presa. Ieri, intervenendo al Parlamento europeo, la presidente Christine Lagarde ha ribadito di essere favorevole alla creazione di un euro digitale, che anzi ritiene necessario per preservare la sovranità Ue nel quadro di cambiamenti in corso dell’economia globale, in particolare sulle transazioni elettroniche. Oggi proprio su questo tema il Parlamento Ue ha approvato una risoluzione con una serie di raccomandazioni alla Bce. In uno dei punti chiede che l’eventuale decisione di emettere l’euro digitale “non sia adottata esclusivamente dal Consiglio direttivo della Bce” ma che sia, “in ultima analisi una decisione politica che deve essere adottata dai colegislatori dell’Ue – recita il documento – dato il profondo impatto potenziale di tale decisione su un’ampia gamma di settori dell’Ue, tra cui la vita privata, la protezione dei consumatori, la stabilità finanziaria, la politica finanziaria e altri settori che esulano dallo stretto ambito di competenze della politica monetaria”. (di Roberto Vozzi). (fonte immagine: United States Senate).

L’oro sale a nuovo massimo, oncia a 2.942 dollari, poi ritraccia

L’oro sale a nuovo massimo, oncia a 2.942 dollari, poi ritracciaRoma, 11 feb. (askanews) – I prezzi dell’oro si stabilizzano nel pomeriggio, dopo che nel corso della seduta l’oncia del metallo prezioso per eccellenza ha segnato un nuovo massimo storico a quota 2.942,70 dollari. Successivamente l’oro rintraccia leggermente a 2.933 dollari, tra possibili prese di profitti.


Generalmente, secondo gli analisti ad alimentare la domanda sono i timori di tensioni sugli scambi commerciali e l’incertezza macroeconomica. L’impennata avviene alla vigilia di nuovi dati negli Stati Uniti sull’inflazione. Mentre alla prima giornata della sua audizione al Congresso, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell ha affermato che i tassi di interesse sul dollaro Wstanno bene dove si trovanoW e che l’istituzione monetaria “non ha fretta” di modificarli.

Euro digitale, Parlamento Ue: decisione su emissione spetta a noi

Euro digitale, Parlamento Ue: decisione su emissione spetta a noiRoma, 11 feb. (askanews) – Il Parlamento europeo punta i piedi sull’euro digitale. In un documento sulle raccomandazioni rivolte alla Bce, approvato a maggioranza, l’istituzione rivendica che la decisione sul se procedere o meno all’emissione della valuta digitale della Banca centrale spetta agli stessi europarlamentari, e non ai banchieri centrali (il Consiglio direttivo della stessa Bce).


La decisione peraltro andrebbe presa solo dopo che la Bce abbia “dimostrato i suoi benefici ai legislatori”, perché per avere successo sull’eventuale introduzione dell’euro digitale “è necessaria la fiducia del pubblico”, afferma il documento approvato. Inoltre, i parlamentari europei “insistono sul fatto che l’euro digitale debba coesistere assieme al contante fisico, che ‘deve restare ampiamente disponibile a tutti livelli’”. E chiedono che la Bce tenga conto “delle preoccupazioni sulla stabilità e sulla struttura del sistema finanziario che deriverebbero dall’introduzione di un euro digitale”.


Il documento è stato adottato dal Parlamento Ue con 378 voti favorevoli, 233 contrari e 26 astenuti, riporta il comunicato. Il documento giunge dopo che per mesi la Bce ha sollecitato gli eurodeputati a procedere sul versante legislativo dei preparativi per l’euro digitale. L’obiettivo della Bce sarebbe quello di completare l’attuale fase preparatoria per l’euro digitale in modo che il suo Consiglio direttivo, al quale partecipano i governatori delle banche centrali nazionali di tutta l’area euro, possa deliberare la possibile emissione della valuta digitale per la fine dell’anno, una volta che la relativa legislazione sarà stata adottata.


Il documento licenziato oggi sembra mostrare che secondo i legislatori Ue permangono elementi da chiarire. E contiene una frase molto esplicita. Uno dei punti approvati afferma infatti che il Parlamento europeo “richiede che qualunque decisione sull’emissione dell’euro digitale non debba essere presa esclusivamente dal Consiglio direttivo della Bce. Ritiene invece che la decisione sul se introdurre o no l’euro digitale sia una decisione politica, che debba essere presa dai colegislatori europei – si legge – dato il profondo potenziale impatto di una tale decisione su un’ampia gamma di questioni europee, incluse la privacy, la tutela dei consumatori, la stabilità finanziaria, le politiche finanziarie e altre aree che vanno oltre lo stretto ambito della politica monetaria”. Il Parlamento europeo, poi, raccomanda alla Bce di fare di più per rimettere sotto controllo l’inflazione, rilevando che i livelli elevati degli anni passati hanno colpito maggiormente coloro che hanno redditi più bassi.


Gli eurodeputati mettono anche in rilievo quelli che chiamano “sussidi rilevanti” ricevuti dalle banche “in maniera indiretta tramite le politiche della Bce, che hanno elargito consistenti retribuzioni ai depositi” che gli stessi istituti di credito detengono presso l’istituzione centrale. Infine, per la prima volta gli eurodeputati chiedono formalmente alla Bce di effettuare uno studio sul “come guerre e conflitti influiscano sulla stabilità dei prezzi”. L’analisi dovrà focalizzarsi sul periodo tra il 2025 e il 2030, riporta ancora il comunicato. Inoltre, gli europarlamentari chiedono la Bce di valutare come i cambiamenti climatici influiscano sulla sua capacità di mantenere la stabilità dei prezzi e di intervenire affinché le banche tengano sufficientemente in conto i rischi finanziari ed esterni, inclusi quelli correlati al clima e alle vicende geopolitiche.