Petrtolio accentua crolli, barile Wti cede oltre 6% a 67,32 dollariRoma, 28 ott. (askanews) – Si accentuano i ribassi dei prezzi del petrolio, che si sono innescati in avvio di settimana dopo che la rappresaglia lanciata da Israele contro l’Iran ha preso di mira obiettivi militari, evitando di colpire installazioni relative alle forniture di oro nero. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord crolla del 5,89% a 71,57 dollari. E negli scambi dell’after Hours il West Texas Intermediate è arrivato a cadere di oltre il 6% a 67,32 dollari.
Euro risale flebilmente a 1,0794 dollariRoma, 28 ott. (askanews) – Euro in marginale risalita, ma a 1,0794 dollari nelle contrattazioni mattutine la valuta condivisa resta non lontana dai minimi da oltre due mesi. Oltre agli orientamenti di politica monetaria delle rispettive banche centrali – per la Bce è stata anche evocata la possibilità che a dicembre nel direttorio qualcuno evochi l’idea di tagliare i tassi di 50 punti base – la parità valutaria risente anche degli sviluppi in vista delle presidenziali. Diversi sondaggi segnalano una risalita dei consensi verso il candidato repubblicano Donald Trump.
Giappone, yen cade a minimi 3 mesi e Tokyo vola (+1,82%) dopo elezioniRoma, 28 ott. (askanews) – Netto cale dello yen giapponese, con il dollaro che balza sopra 153,42 sulla valuta nipponica, sui massimi dallo scorso luglio, dopo che le elezioni anticipate volute dai liberaldemocratici hanno avuto un esito sfavorevole agli stessi, facendo loro perdere la maggioranza di governo.
Una delle potenziali ricadute potrebbe essere un freno a ulteriori ritagli tagli dei tassi della banca centrale. Balza in avanti invece la Borsa di Tokyo, che a tarda seduta segna un più 1,82%.
Fmi, Giorgetti a Imfc: conflitti fonte incertezza per economia globaleWashington, 26 ott. (askanews) – “La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, il conflitto in spirale in Medio Oriente e le tensioni nel Mar Rosso sono una fonte importante di incertezza e rischi per l’economia globale. Gli sforzi multilaterali per garantire la pace globale sono più che mai necessari, al fine di garantire la stabilità economica e sociale e promuovere la prosperità”. Lo sottolinea il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel discorso all’Imfc, l’organo più rappresentativo del Fondo Monetario Internazionale, scritto anche a nome dei Paesi della ‘constituency al Fondo guidata dall’Italia (Albania, Greecia, Malta, Portogallo, e San Marino).
“L’economia globale – afferma Giorgetti – è stata notevolmente resiliente considerando gli shock avversi che si sono verificati negli ultimi anni. Il PIL mondiale continua a espandersi, sebbene con una diversità di performance e prospettive tra paesi e regioni. L’incertezza rimane elevata e lo spazio politico è limitato in un momento in cui volumi più elevati di investimenti pubblici sembrano giustificati. L’inflazione di base è scesa verso o addirittura al di sotto degli obiettivi delle banche centrali nella maggior parte dei paesi, ma l’inflazione di fondo rimane relativamente elevata e gli shock dell’offerta porterebbero a nuove riacutizzazioni”. Secondo il ministro dell’Economia “Le principali priorità politiche rimangono quelle di rilanciare la crescita economica, consolidare il calo dell’inflazione e garantire la stabilità finanziaria e la sostenibilità fiscale. I conflitti in corso e gli alti livelli di incertezza geopolitica hanno peggiorato le prospettive economiche globali. La guerra della Russia contro l’Ucraina e l’escalation dei conflitti in Medio Oriente sono ancora i principali ostacoli per l’economia globale. Inoltre, il potenziale di questi conflitti di estendersi oltre i confini attuali esacerba ulteriormente l’incertezza, influenzando le catene di fornitura globali e le dinamiche commerciali”.
“Molti paesi – afferma Giorgetti – sono alle prese con elevati rapporti di debito pubblico, che richiedono un equilibrio tra riduzione del debito, aumento degli investimenti e spesa sociale. Nel medio termine, i decisori politici dovrebbero migliorare la resilienza e aumentare la crescita potenziale attraverso investimenti e riforme strutturali ben definiti, concentrandosi su istruzione, mercato del lavoro e transizioni verdi e digitali, proteggendo al contempo i più vulnerabili e costruendo un futuro migliore per le generazioni future. In Europa, le debolezze strutturali, come la bassa crescita della produttività e l’invecchiamento della popolazione, continuano a influenzare le prospettive economiche, già influenzate dalle tensioni geopolitiche”. “Si prevede – afferma Giorgetti, sempre a n ome di tutta la constituency – che i paesi nella nostra circoscrizione continueranno a crescere, anche se a ritmi diversi. In media, l’inflazione è diminuita costantemente e le aspettative a lungo termine sono ancorate. I sistemi finanziari sono rimasti resilienti e in grado di finanziare le nostre economie anche durante gli shock degli anni precedenti, sostenuti dall’implementazione del quadro normativo post-crisi finanziaria globale e dai miglioramenti dei bilanci. In futuro, i paesi nella nostra circoscrizione rimangono impegnati nell’implementazione di riforme strutturali volte a rafforzare la stabilità macroeconomica e finanziaria. Nella fase attuale, le banche centrali continueranno a seguire un approccio basato sui dati per l’elaborazione delle politiche monetarie. Le politiche fiscali troveranno il giusto equilibrio tra il raggiungimento di legittime priorità politiche e la necessità di ridurre il rapporto debito/PIL, sostenendo al contempo gli investimenti pubblici e le riforme strutturali per aumentare la produttività, facilitare transizioni gemelle eque e rafforzare la resilienza economica e sociale”.
Torna l’ora solare, lancette un’ora indietroRoma, 25 ott. (askanews) – Domenica 27 ottobre è di nuovo con l’ora solare: nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle tre, lancette dell’orologio spostate indietro un’ora.
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale nei sette mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 340 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 130 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro. I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 160 mila tonnellate.
Nel 2024, considerando il periodo di ora legale da domenica 31 marzo a domenica 27 ottobre, giorno in cui tornerà l’ora solare, il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in maggior tutela’ è stato, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, di circa 22,2 centesimi di euro al lordo delle imposte. Dal 2004 al 2024, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di oltre 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro.
G7, accordo per 50 miliari dollari prestiti a Ucraina, ecco principali puntiWashington, 26 ott. (askanews) – I paesi del G7 (Usa, Giappone, Germania, Francia, Italia Canada, Regno Unito) hanno raggiunto un accordo nella serata di venerdì a Washington per erogare 50 miliardi di dollari in prestiti all’Ucraina già a dicembre, prestiti sostenuti dagli interessi derivanti dai beni sovrani russi congelati a partire da dicembre.
“Questi prestiti saranno serviti e rimborsati da flussi futuri di entrate straordinarie derivanti dall’immobilizzazione dei beni sovrani russi…il nostro obiettivo è iniziare a erogare i fondi entro la fine dell’anno”, si legge nella dichiarazione finale del G7 – sotto la presidenza dell’Italia – resa pubblica durante gli incontri annuali del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale a Washington, al quale hanno partecipato ministri finanziari e governatori delle banche centrali. Nella dichiarazione di accompagnamento da parte dei ministri delle finanze del G7 si sottolinea inoltre che i prestiti saranno erogati tramite una serie di prestiti bilaterali, a partire dal 1° dicembre e fino alla fine del 2027 “in rate che rifletteranno le urgenti esigenze di finanziamento dell’Ucraina”.
Ogni prestito bilaterale entrerebbe in vigore entro e non oltre il 30 giugno 2025. Come saranno ripartiti i prestiti per 50 miliardi di dollari? Il primo addendo riguarda la decisione del G7 segue quella degli Stati Uniti che mercoledì scorso avevano hanno annunciato che avrebbero concesso all’Ucraina un prestito di 20 miliardi di dollari a dicembre, con una scadenza pensata per proteggere tale strumento finanziario dall’eventualità di una vittorio del candidato repubblicano alla presidenza Stati Uniti Donald Trump nelle elezioni statunitensi di novembre. Trump infatti nei mesi scorsi si è impegnato a “uscire” dalla guerra dell’Ucraina con la Russia. Il prossimo presidente degli Stati Uniti entrerà in carica non prima di gennaio.
Un altro addendo di 20 miliardi di dollari all’Ucraina arriverà dall’Ue, con i residui 10 miliardi di dollari suddivisi tra Canada, Gran Bretagna e Giappone. L’annuncio dei “prestiti straordinari per l’accelerazione delle entrate” è anche conseguenza dell’accordo raggiunto a giugno dai leader del G7 durante il loro vertice annuale in Puglia per sfruttare i guadagni derivanti dai beni russi congelati per aiutare l’Ucraina.
Una parte importante del sostegno dei Sette all’Ucraina riguarda le sanzioni alla Russia. “Le sanzioni imposte alla Russia – si legge nell’ultimo comunicato del G7 a Washington sotto la presidenza italiana – hanno smorzato la sua capacità di condurre la guerra contro l’Ucraina, creando ritardi e aumentando i costi dei suoi sforzi di approvvigionamento; hanno ulteriormente isolato la sua economia dal mondo e imposto costi reali a individui e aziende russe che forniscono supporto ai suoi sforzi bellici. Siamo anche impegnati – si legge ancora – a ostacolare la capacità della Russia di eludere o aggirare le sanzioni e acquisire beni a duplice uso per il campo di battaglia anche in cooperazione con paesi terzi. Il tetto massimo del prezzo del petrolio ha avuto successo nel sostenere la stabilità nei mercati energetici, riducendo al contempo le entrate della Russia. Accogliamo con favore gli sforzi della Coalizione per garantire che le misure del tetto massimo del prezzo del petrolio siano correttamente implementate. Restiamo impegnati a prendere ulteriori iniziative in risposta alle violazioni del tetto massimo del prezzo del petrolio e ad aumentare i costi per la Russia dell’utilizzo della flotta ombra per eludere le sanzioni”.
Fmi, tra Giorgetti e Fmi chiarimento positivo dopo dialettica su conti pubbliciWashington, 25 ott. (askanews) – E’ rapidamente rientrata la divergenza tra Governo italiano e Fondo Monetario Internazionale dopo che. Giovedì a Washington, durante la presentazione del report sull’Europa, il vicedirettore del dipartimento europeo Fmi Helge Berger, dopo una specifica domanda di una giornalista, aveva invitato il governo Italiano, come gli altri Paesi ad alto debito dell’area, a essere più “ambizioso” negli obiettivi di riduzione del deficit e del debito pubblico. Un’osservazione che non era passata inosservata al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che poche ore dopo, alla richiesta di un’opinione sull’episodio, aveva scelto la via dell’ironia rispondendo ai giornalisti: “Quando rinasco facciol’economista del Fondo monetario internazionale”.
Ma, al di là della battuta, l’azione degli emissari di via XX settembre al Fondo è andata evidentemente oltre per ottenere un chiarimento al massimo livello. Che è arrivato in tempi molto rapidi, dopo poche ore. “Abbiamo visto sui giornali – spiega una fonte vicina al ministro dell’Economia – dei report su di un giudizio negativo del Fmi sull’Italia che non è stato oggettivamente apprezzato rispetto alle condizioni italiane per lo sforzo che il Paese sta facendo. E per il fatto che l’Italia ha presentato il budget e il piano strutturale di bilancio in tempo, con un progetto serio, approvato e che ha avuto giudizi stabili da parte delle maggiori agenzie di rating con un upgrade di Fitch”.
Nella giornata di venerdì – spiega ancora la fonte -c’è stato così un chiarimento con la direttrice del Fmi Kristalina Giorgieva in un breve incontro nel quale sono state chiarite le posizioni e c’è stato un apprezzamento per l’azione dell’Italia sul piano economico, per il rilancio e il risanamento dei conti pubblici”. Un riconoscimento che poi ha trovato forma in un tweet dell’account ufficiale del ministero dell’Economia dai contenuti analoghi. Equivoco risolto, dunque mentre il ministro Giorgetti continua i suoi contatti paralleli con soggetti cruciali per certificare la credibilità dello sforzo italiano di risanamento dei conti pubblici proprio mentre la manovra di bilancio sta approdando in Parlamento. Questa mattina il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha incontrato rappresentanti delle tre maggiori agenzie internazionali di rating: Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. E la lista degli incontri, probabilmente, non è ancora finita.
BasicNet cede a Permira il 40% di K-Way, valutata 505 milioniMilano, 25 ott. (askanews) – BasicNet ha ceduto a Permira il 40% di K-Way con una valutazione della quota di 505 milioni di euro. Lo si apprende da una nota di BasicNet.
BasicNet e il fondo Permira “hanno siglato oggi un accordo concernente l’ingresso di Permira nel capitale di K-Way attualmente interamente partecipata da BasicNet – si legge nella nota – L’operazione prevede che BasicNet mantenga una partecipazione di circa il 60% in K-Way e Permira, tramite il suo fondo Permira growth opportunities II, ne acquisisca circa il 40%”. “Nell’ambito dell’operazione – prosegue il comuncato – K-Way viene valutata ad un enterprise value, inclusivo dell’Ifrse 16, pari a 505 milioni di euro”. K-Way, nato a Parigi nel 1965, nel 2023 ha conseguito un fatturato consolidato di 147,7 milioni di euro e un Ebitda di 44,7 milioni di euro. Nell’ultimo decennio BasicNet ha sviluppato il marchio K-Way attraverso un’ampia rete di negozi, contribuendo all’affermazione del marchio come antipioggia per eccellenza, celebre per la sua zip colorata e il logo ispirato alla bandiera francese.
Fermi gli aggiustamenti standard sulla base del calcolo finale della posizione finanziaria netta e del capitale circolante netto al closing, il corrispettivo incassato alla data di perfezionamento dell’operazione sarà compreso approssimativamente tra 180 e 190 milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione BasicNet garantirà al Gruppo K-Way un vendor loan di 65 milioni. “Considero questo momento importante come solo altri due lo sono stati prima nella storia della BasicNet: l’acquisizione del Maglificio Calzificio Torinese nel 1994 e la quotazione in Borsa nel 1999 – ha detto Marco Boglione, presidente e fondatore di BasicNet ha dichiarato – Abbiamo fortemente voluto questa operazione strategica e diamo il benvenuto a Permira, uno degli investitori più prestigiosi e specializzati al mondo nel nostro settore”. “K-Way è un brand che ammiriamo molto, e siamo entusiasti delle prospettive future dell’azienda e della possibilità di collaborare con BasicNet e con la famiglia Boglione” ha aggiunto Francesco Pascalizi, partner e amministratore delegato di Permira Italia.
BasicNet nell’operazione è stata assistita da Mediobanca come advisor finanziario esclusivo, Pavesio e Associati with Negri-Clementi come studio legale e STS Deloitte per gli aspetti fiscali. (foto tratta dal sito ufficiale K-way)
Bankitalia, Panetta: 700 milioni di persone nel mondo in povertà estremaWashington, 25 ott. (askanews) – I paesi più poveri stanno affrontando le maggiori difficoltà e 700 milioni di persone in tutto il mondo sono ancora intrappolate nella povertà estrema. È nostro dovere aiutarli a superare le sfide e a costruire un futuro più equo”. Lo sottolinea il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta che, in un discorso scritto per il Development Committee della Banca Mondiale sottolinea che “in quanto più grande fondo di sviluppo internazionale al mondo, IDA (la componente della Banca Mondiale vocata al sostegno ai Paesi più poveri, ndr) ha una grande responsabilità nell’aiutare i paesi a basso reddito a tornare sulla strada della ripresa e della crescita sostenibile, nonché a uscire da conflitti, povertà e privazioni”.
“Quest’anno – sottolinea il Governatore – segna l’80° anniversario delle istituzioni di Bretton Woods. In questo periodo turbolento, la loro missione è più importante che mai. Insieme devono promuovere la crescita, creare posti di lavoro, aumentare la stabilità, costruire resilienza, combattere la povertà e ridurre le disuguaglianze, il tutto affrontando enormi sfide globali: cambiamenti climatici, fragilità, migrazioni di massa, pandemie e rischi derivanti dalle nuove tecnologie e tendenze demografiche”. “Riteniamo – sono sempre le parole di Panetta – che il Gruppo della Banca Mondiale (WBG), il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e il più ampio sistema di banche multilaterali di sviluppo (MDB) dovrebbero perseguire questa complessa missione in modo cooperativo, sfruttando i rispettivi vantaggi comparativi. A questo proposito, apprezziamo molto il documento del Comitato per lo sviluppo, “Il gruppo della Banca Mondiale pronto per il futuro”, per il suo rapporto completo su ciò che è stato realizzato nell’ambito dell’evoluzione del WBG, lanciato nell’ottobre 2022.
Di qui gli elogi alla Banca Mondiale “per i progressi compiuti nel migliorare il suo modello operativo e finanziario per servire meglio tutti i suoi clienti, con particolare attenzione ai più poveri e ai più vulnerabili. Dimostra un’impressionante quantità di lavoro che sta rimodellando e rinnovando l’organizzazione con un occhio di riguardo al rafforzamento della partnership e della collaborazione all’interno del WBG e con altre Banche Multilaterali di sviluppo (Mdb). Il nostro gruppo di voto continua a sostenere un monitoraggio e una rendicontazione migliorati dell’impatto delle operazioni del WBG, incorporando dati migliori, una valutazione dell’impatto e lezioni apprese dalle esperienze passate. Continueremo a garantire che l’impatto e la responsabilità ancorino qualsiasi riforma all’efficienza operativa e all’efficacia. Gli standard di misurazione migliorati nei 22 indicatori della nuova Scorecard del WBG – aggiunge Panetta – sono particolarmente benvenuti e non vediamo l’ora di ulteriori miglioramenti”. “Uno degli strumenti più importanti che il WBG può fornire – si legge ancora nel testo di Panetta – è la conoscenza. È vantaggiosa per tutti i paesi ed è necessaria per aumentare l’impatto dei flussi finanziari sullo sviluppo. A tal fine, sosteniamo fermamente il Knowledge Compact di nuova concezione e i nuovi Knowledge Hub, progettati per favorire il flusso di competenze e lezioni apprese in tutto il mondo.
Ci congratuliamo con la direzione per gli ulteriori risultati ottenuti nell’implementazione della revisione del G20 Capital Adequacy Framework (CAF), avviata sotto la presidenza italiana del G20, che ha aumentato la capacità di finanziamento della BIRS fino a 150 miliardi di dollari nel prossimo decennio.
Commerzbank, Orlopp: no a UniCredit perché Unione bancaria incompletaRoma, 25 ott. (askanews) – La fusione tra Commerzbank e UniCredit non si può fare perché “prima bisogna completare l’unione bancaria”. È l’ultima tesi opposta dalla amministratrice delegata della banca tedesca, Bettina Orlopp, in merito ai propositi di aggregazione del gruppo italiano.
La manager ha parlato in occasione di un evento organizzato dall’Institute of International Finance. “Non puoi creare consolidamenti transfrontalieri aggregando le istituzioni. Prima devi avere il contesto adeguato e questo significa che ci serve completare l’unione bancaria – ha detto, secondo quanto riporta Bloomberg – cosa che finora non è avvenuta”. Da quando Unicredit ha reso noto crescenti prese di partecipazioni in Commerzbank, diventandone primo azionista e chiedendo l’autorizzazione alla Bce a salire fino al 29%, con chiari intenti di possibile fusione, il management della Banca tedesca, assieme al governo della Germania e diversi sindacati hanno assunto un atteggiamento ostile verso la manovra, sollevando diverse obiezioni.
Tra queste il rischio che possano esservi perdite occupazionali per la banca tedesca oppure ricadute sui suoi servizi alla clientela. Ora però Orlopp sembra puntare a fare leva sul “contesto” generale in cui l’operazione avverrebbe. Secondo la manager un aspetto chiave mancante sarebbe lo schema europeo di tutela dei depositi bancari: “non lo abbiamo ed è un prerequisito fondamentale”, ha sostenuto.