Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Confagri, sviluppo turismo e agricoltura passa da sostenibilità

Confagri, sviluppo turismo e agricoltura passa da sostenibilitàRoma, 22 ago. (askanews) – Agricoltura, ambiente, sostenibilità: è il filo verde del territorio che ha permesso la crescita di aree collinari e montane dal punto di vista turistico. Ma occorre fare sistema e, soprattutto, avere una strategia comune. Lo dice Confagricoltura, impegnata in questa direzione favorendo il dialogo e la collaborazione tra tutti gli stakeholder, valorizzando al contempo il lavoro delle aziende agricole che sono presidio per eccellenza di queste zone.

Al meeting di Rimini, nell’agorà di Confagricoltura, si sono confrontate tre associazioni di riferimento su questi temi: Agriturist, la prima associazione del comparto agrituristico in Italia; la Fee, che con la confederazione ha avviato il programma “Spighe Verdi” per premiare i comuni rurali più virtuosi dal punto di vista della sostenibilità; e I Borghi più belli d’Italia, che associa 354 piccoli comuni italiani. “L’agriturismo italiano è un fenomeno studiato anche all’estero anche come modello economico che funziona – ha affermato Augusto Congionti, presidente di Agriturist – sono oltre 25mila le aziende operative nel comparto, che ha avuto uno sviluppo enorme negli ultimi tempi: oltre il 60% dei Comuni italiani ne ospita almeno una. Quasi la metà offre almeno tre servizi e più di una su tre è condotta da una donna. Fondamentale e il ruolo dei prodotti enogastronomici”.

“I prodotti tipici dell’enogastronomia tricolore sono l’elemento trainante del turismo nei piccoli comuni – ha confermato Fiorello Primi, presidente dell’associazione ‘I Borghi più belli d’Italia’ – un patrimonio riconosciuto a livello internazionale, che va accompagnato da adeguate politiche che permettano una crescita costante degli standard qualitativi per chi vive in queste realtà e chi le frequenta”. “L’Italia non ha tutta la stessa velocità: il programma ‘Spighe Verdi’, che la Fee ha avviato con Confagricoltura e che quest’anno ha premiato 72 comuni rurali, certifica l’impegno delle amministrazioni sotto vari punti di vista, da quello ambientale a quello ricettivo, fino a quello della partecipazione della comunità alla vita cittadina – ha detto il presidente della Fee, Claudio Mazza – il percorso intrapreso conferma che si tratta di una strada giusta, capace di attirare sempre più Comuni verso finalità condivise”.

Fisco, Leo: su delega vogliamo accelerare. Presto quadro completo

Fisco, Leo: su delega vogliamo accelerare. Presto quadro completoRoma, 22 ago. (askanews) – Sulla delega fiscale “vogliamo accelerare per fare in modo di consentire al Presidente del Consiglio e agli altri componenti del governo di avere un quadro di riferimento completo dell’intera manovra”. Lo ha detto il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, intervenendo in videocollegamento ad un dibattito sul fisco al Meetingg di Rimini.

“Quindi – ha aggiunto – a partire dall’imposta sui redditi, dall’Ires, dall’Iva e a seguire sui procedimenti e sui testi unici cui si dovranno accompagnare le risorse da mettere a terra per fare in modo che questi provvedimenti possano entrare in vigore”.

Fisco, Osnato(FdI): ragionare sul dare dignità fiscale a famiglie

Fisco, Osnato(FdI): ragionare sul dare dignità fiscale a famiglieRoma, 22 ago. (askanews) – “E’ è necessario che anche fiscalmente si cominci a ragionare di una dignità fiscale della famiglia”. Lo ha detto il presidente della Commissione finanze della Camera, Marco Osnato, intervenendo ad un dibattito sul fisco al Meeting di Rimini.

“Abbiamo approvato la delega partendo da una concezione politica diversa dagli ultimi 50 anni, in cui si è pensato che la società è composta da individui – ha detto – La società è più complessa, l’individuo ha una responsabilità che si rilflette nella comunità e la base della comunità, per noi, è la famiglia”. Secondo Osnato “è necessario che anche fiscalmente si cominci a ragionare di una dignità fiscale, non voglio ancora entrare nel tema della capacità fiscale, che la famiglia deve avere proprio perché le politiche di aiuto alla famiglia possano non essere una traversata nel deserto burocratico ma un diritto a costruire l’interesse nazionale grazie soprattutto alla famiglia, alla natalità e al lavoro”.

Ue, Fitto: allargamento? Serve riflessione su capacità finanziaria

Ue, Fitto: allargamento? Serve riflessione su capacità finanziariaRoma, 22 ago. (askanews) – “Ucraina, Moldova, Georgia e i Paesi dei Balcani hanno lo status di candidati ma, ipotizzare da oggi per i prossimi anni un’Europa così grande, non comporta solamente il lanciare il cuore oltre l’ostacolo ma anche una riflessione: le nozze non si fanno con i fichi secchi. Che capacità finanziaria e che modello immaginiamo noi per costruire questa dimensione?”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, intervenendo al Meeting di Rimini.

Secondo il ministro si tratta di “tematiche che vanno messe di fronte alle scelte da mettere in campo perchè, diversamente, rischiamo di aprire una riflessione più generale senza poi avere la capacità, i mezzi e le strutture per poterla realizzare”.

Ue, Fitto: interrogarsi su priorità e costruire nuovo modello

Ue, Fitto: interrogarsi su priorità e costruire nuovo modelloRoma, 22 ago. (askanews) – “Dentro la questione istituzionale, certamente fondamentale, esiste un tema collegato alle grandi priorità sulle quali bisogna interrogarsi e dare delle risposte concrete. Il tema della difesa, il tema della politica estera, il tema collegato ai grandi flussi migratori, il tema collegato alle politiche industriali sono i pilastri su cui è necessario oggi interrogarsi per dare all’Europa questa funzione, evitando che l’Europa, talvolta, occupandosi di tanto altro rischi di entrare in contrasto nel rapporto con i singoli Stati membri”. In questa direzione “servirebbe un nuovo modello e, da qui al prossimo anno, bisognerà lavorare molto per costruire un progetto che sia in grado di tenere dentro queste grandi priorità e soprattutto di definire un contesto europeo non tanto in grado di guardarsi al proprio interno, ma cercando di guardare al proprio esterno, in grado di confrontarsi con tutti gli altri giganti. Questa è la sfida che abbiamo davanti”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, intervenendo al Meeting di Rimini.

S&P: tasso default società europee verso il 3,75% entro giugno 2024

S&P: tasso default società europee verso il 3,75% entro giugno 2024

Milano, 22 ago. (askanews) – Il tasso di default delle aziende europee degli ultimi 12 mesi con rating di grado speculativo potrebbe salire al 3,75% entro giugno 2024, dal 3% di giugno 2023. Sono le previsioni contenute in un report di S&P Global Ratings che analizza l’andamento del tasso di default delle società europee di grado speculativo.

I tassi d’interesse più elevati spingono le imprese a destinare una quota maggiore delle proprie vendite in calo al servizio del debito, mentre l’economia resiste, ma rallenta. Nello scenario pessimistico di S&P un rallentamento prolungato della crescita o una recessione potrebbero far salire il tasso di default al 5,5%. Ciò potrebbe verificarsi se l’inflazione core dovesse rimanere elevata e le banche centrali fossero costrette ad aumentare i tassi ancora più a lungo. Nonostante S&P ritenga che le probabilità di una recessione siano più basse, il rischio principale è rappresentato dalla capacità delle imprese di servire il debito in uno scenario di flussi di cassa già in calo. Sebbene molte aziende abbiano ancora la possibilità di ricorrere a saldi di cassa elevati o di liberare liquidità attraverso tagli alle assunzioni o alle spese in conto capitale, riacquisti di azioni o dividendi, queste opzioni sono generalmente meno disponibili per la maggior parte degli emittenti con rating inferiore.

Molti degli emittenti più deboli provengono da settori legati al consumo, come i beni di consumo, i media e l’intrattenimento, e si basano su una spesa di consumo resiliente. È probabile che questi settori contribuiscano maggiormente alle future insolvenze.

Colosso minerario BHP segna una battuta d’arresto nei profitti

Colosso minerario BHP segna una battuta d’arresto nei profittiRoma, 22 ago. (askanews) – Il colosso minerario australiano BHP ha presentato i suoi conti annuali oggi, segnalando un crollo del 37% dei profitti a 13,4 miliardi di dollari (20,9 miliardi di dollari) dovuto a un calo delle entrate, in doscesa di 11,3 miliardi di dollari prevalentemente a causa del calo dei prezzi del minerale di ferro, dei prodotti metallurgici del carbone e del rame.

Questi risultati hanno portato a un taglio per gli azionisti del dividendo finale di 80 centesimi, portando il totale dell’intero anno a 1,70 dollari per azione, al di sotto delle aspettative degli analisti di 1,72 dollari per azione. Il pagamento per l’intero anno è sceso del 48% rispetto al dividendo dello scorso anno di 3,25 dollari per azione, pur restando il quarto più alto nella storia di BHP, a quanto segnala il Sidney Morning Herald. BHP è alle prese con costi di inflazione più elevati e prezzi delle materie prime più bass,i mentre il suo business chiave del minerale di ferro si trova ad affrontare due grandi incertezze: la crisi immobiliare in corso in Cina e i potenziali tagli alla produzione di acciaio da parte della centrale asiatica.

La domanda di materie prime è ancora relativamente robusta in Cina e India, ma il rallentamento economico globale sta colpendo i prezzi del minerale di ferro a causa dell’aumento dei costi, ha affermato la società nei suoi risultati per l’intero anno. I costi per gestire le miniere sono aumentati del 10% nel corso dell’anno finanziario, anche se la società ritiene di aver superato il picco e i costi stanno iniziando a stabilizzarsi.

“La domanda di materie prime è rimasta relativamente robusta in Cina e India anche se le economie dei paesi sviluppati hanno subito un sostanziale rallentamento”, ha affermato l’amministratore delegato Mike Henry. Le vendite di minerale di ferro della società mineraria australiana sono strettamente legate alla gestione all’andamento della crisi immobiliare cinese, visto che il principale sbocco di questo materiale è la produzione in Cina di acciaio destinato a questo settore.

La Cina produce mediamente un miliardo di tonnellate di acciaio all’anno e le autorità della seconda economia del mondo potrebbero imporre restrizioni entro pochi mesi per mantenere i livelli di produzione entro gli obiettivi ed evitare un eccesso di offerta, perché il 35% della produzione di acciaio del paese viene assorbita dal settore immobiliare e le nuove costruzioni sono crollate drasticamente.

Tecnologia e tempo libero segnano un boom: come sono cambiati i consumi in 30 anni

Tecnologia e tempo libero segnano un boom: come sono cambiati i consumi in 30 anniRoma, 22 ago. (askanews) – E’ la tecnologia, con i pc e i prodotti audiovisivi e multimediali, ma soprattutto i telefoni, a segnare un vero e proprio boom nei consumi degli italiani negli ultimi 30 anni: i primi, con un aumento della spesa pro capite in termini reali del 786%, i secondi con un incremento addirittura del 5.339%; in forte crescita, all’interno del comparto del tempo libero, anche i servizi ricreativi e culturali (+93%); in calo i pasti in casa (-11,2%), mobili ed elettrodomestici (-5,1%) e il consumo di elettricità e gas (-12,2%), anche in virtù della riduzione degli sprechi e delle politiche di risparmio energetico. Quanto ai consumi complessivi, nel 2022 – con 20.810 euro pro capite – la spesa delle famiglie è ancora inferiore ai livelli del 2019 (20.914 euro) e nel 2024 non saranno recuperati i livelli di picco del 2007 (21.365 euro contro i 21.569 euro); il 2023, tuttavia, si può definire come l’anno del ritorno alla normalità grazie soprattutto al consistente contributo della filiera turistica che, rispetto all’anno scorso, registra aumenti consistenti per viaggi, vacanze e alberghi (+23,6%), servizi ricreativi e culturali (+9,7%), bar e ristoranti (+8%). In attesa della ripresa della manifattura esportatrice, sono questi i pilastri del terziario di mercato da cui può derivare una maggiore crescita economica auspicabilmente sostenuta anche da riforme e investimenti del Pnrr. E’ la fotografia scattata da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2023.

I dati sintetici di lungo periodo “evidenziano chiaramente come nel 2022 la spesa pro capite reale non sia ancora tornata ai livelli del 2019. Tale recupero si completerebbe nella media dell’anno in corso. Tuttavia, nel 2024 non si sarebbero ancora recuperati i livelli del picco del 2007: oltre duecento euro di spesa a testa in meno”. Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “la crescita dei servizi e del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi a un livello di normalità. Consumi che, peraltro, valgono il 60% del Pil. L’economia, però, è in fase di rallentamento e alcuni nodi sono ancora irrisolti. Mancano, infatti, all’appello un piano di rilancio del Sud, la piena realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr e una profonda riforma fiscale in tempi rapidi”.

Prysmian scelta per progetti trasmissione energia via cavo Germania

Prysmian scelta per progetti trasmissione energia via cavo GermaniaRoma, 22 ago. (askanews) – Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, è stato selezionato dal TSO Amprion, uno dei principali gestori europei di sistemi di trasmissione, come preferred bidder per i due sistemi di connessione della rete offshore BalWin1 e BalWin2 e per il progetto in cavo terrestre DC34. L’accordo di preferred bidder prevede l’obbligo per le parti di negoziare in buonafede i punti ancora da definire dei progetti, con l’obiettivo di stipulare i contratti definitivi entro il 15 gennaio 2024. Prysmian si è impegnata a riservare la capacità produttiva e di installazione richiesta fino alla suddetta data. I contratti hanno un valore complessivo di circa 4,5 miliardi di euro. Lo rende noto Prysmian in un comunicato.

Questi tre progetti rientrano nel piano generale della Germania di installare 70 GW di energia eolica offshore entro il 2045 e permetteranno di trasmettere l’energia generata nel Mare del Nord ai consumatori delle regioni occidentali e meridionali del paese. “Questo accordo rappresenta un significativo passo in avanti per realizzare nei tempi previsti questi tre importanti progetti. Questo ci permette infatti di assicurare fino al 2030 i principali componenti dei nostri progetti offshore” ha dichiarato Hendrik Neumann, CTO di Amprion.

“Prysmian è fortemente impegnata nello sviluppo di reti elettriche più verdi e intelligenti, supportando Amprion, uno dei nostri clienti principali, nei propri importanti obiettivi di transizione energetica” ha sottolineato Hakan Ozmen, EVP Projects BU di Prysmian Group. BalWin1 e BalWin2 trasmetteranno fino a 2 GW di energia ciascuno dai futuri parchi eolici offshore che saranno costruiti all’interno del Cluster BalWin nel tratto tedesco del Mare del Nord ai punti di connessione della rete a Westerkappeln (Bassa Sassonia) e Wehrendorf (Renania Settentrionale-Vestfalia), favorendo così la transizione energetica nel cuore industriale della Germania. Ogni sistema in cavo sarà costituito da due cavi unipolari in rame ad alta tensione in corrente continua (HVDC) da ±525 kV con isolamento in XLPE per le sezioni sottomarine e l’isolamento P-Laser per le sezioni terrestri, più un cavo di ritorno metallico dedicato e un cavo in fibra ottica. BalWin1utilizzerà circa 1.070 km di cavi su un percorso di 358 km, mentre BalWin2impiegherà circa 1.100 km di cavi lungo un percorso di 376 km.

DC34 (numero 82 della Legge tedesca sul piano dei requisiti federali), rientrante nel Rhein-Main-Link, collegherà invece la sottostazione nell’area di Ovelgönne/Rastede/Wiefelstede/Westerstede (Bassa Sassonia) a una seconda sottostazione sita in Bürstadt (Hessen)per trasmettere fino a 2 GW di energia prodotta dai parchi eolici offshore nel Mare del Nord ai consumatori dell’area metropolitana Reno-Meno. Il sistema in cavo sarà composto da due cavi unipolari in rame ad alta tensione in corrente continua (HVDC) da ±525 kV con isolamento P-Laser, più un cavo di ritorno metallico dedicato. DC34 utilizzerà 2.100 km di cavi nel percorso attraverso la Germania.

Confcommercio: spesa famiglie 2023 torna a normalità grazie a turismo

Confcommercio: spesa famiglie 2023 torna a normalità grazie a turismoRoma, 22 ago. (askanews) – E’ la tecnologia, con i pc e i prodotti audiovisivi e multimediali, ma soprattutto i telefoni, a segnare un vero e proprio boom nei consumi degli italiani negli ultimi 30 anni: i primi, con un aumento della spesa pro capite in termini reali del 786%, i secondi con un incremento addirittura del 5.339%; in forte crescita, all’interno del comparto del tempo libero, anche i servizi ricreativi e culturali (+93%); in calo i pasti in casa (-11,2%), mobili ed elettrodomestici (-5,1%) e il consumo di elettricità e gas (-12,2%), anche in virtù della riduzione degli sprechi e delle politiche di risparmio energetico. Quanto ai consumi complessivi, nel 2022 – con 20.810 euro pro capite – la spesa delle famiglie è ancora inferiore ai livelli del 2019 (20.914 euro) e nel 2024 non saranno recuperati i livelli di picco del 2007 (21.365 euro contro i 21.569 euro); il 2023, tuttavia, si può definire come l’anno del ritorno alla normalità grazie soprattutto al consistente contributo della filiera turistica che, rispetto all’anno scorso, registra aumenti consistenti per viaggi, vacanze e alberghi (+23,6%), servizi ricreativi e culturali (+9,7%), bar e ristoranti (+8%). In attesa della ripresa della manifattura esportatrice, sono questi i pilastri del terziario di mercato da cui può derivare una maggiore crescita economica auspicabilmente sostenuta anche da riforme e investimenti del Pnrr. E’ la fotografia scattata da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2023.

I dati sintetici di lungo periodo “evidenziano chiaramente come nel 2022 la spesa pro capite reale non sia ancora tornata ai livelli del 2019. Tale recupero si completerebbe nella media dell’anno in corso. Tuttavia, nel 2024 non si sarebbero ancora recuperati i livelli del picco del 2007: oltre duecento euro di spesa a testa in meno”. Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “la crescita dei servizi e del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi a un livello di normalità. Consumi che, peraltro, valgono il 60% del Pil. L’economia, però, è in fase di rallentamento e alcuni nodi sono ancora irrisolti. Mancano, infatti, all’appello un piano di rilancio del Sud, la piena realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr e una profonda riforma fiscale in tempi rapidi”.