Bce, Tajani: continuare ad alzare i tassi sarebbe un erroreRoma, 17 mag. (askanews) – Continuare ad alzare i tassi di interesse ufficiali “sarebbe un errore” da parte della Bce, perché nell’area euro l’inflazione “non ha una origine interna, quindi il problema non si risolve alzando i tassi”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani rispondendo una domanda al termine della sua vista all’Abi, in occasione del Comitato esecutivo.
La Bce ha manifestato l’intenzione di aumentare ancora il costo del danaro. “Mi auguro che questo non accada – ha detto Tajani – perché sarebbe un errore. L’ho detto più volte. Nella sua libertà la Banca centrale può fare quello che vuole. Però già essere passati da 0,50 a 0,25 è un passo in avanti”. Il riferimento è al fatto che l’ultimo aumento deciso dalla Bce ha marcato una moderazione del ritmo della stretta, con 25 punti in base in più sui tassi invece dei 50 punti base dei precedenti rialzi.
“L’inflazione italiana ed europea è un’inflazione che non ha una origine interna, come quella americana, quindi il problema non si risolve alzando i tassi di interesse. Poi, alla fine – ha concluso Tajani – ne fanno le spese solo le famiglie e le imprese”.
Commercio estero, Istat: a marzo surplus 7,541 mldRoma, 17 mag. (askanews) – A marzo, il saldo commerciale 2023 è pari a +7.541 milioni di euro (era -757 milioni a marzo 2022). Il deficit energetico (-5.328 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.269 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 12.869 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a marzo 2022 (7.512 milioni). Lo rende noto l’Istat. Nel mese di marzo 2023 i prezzi all’importazione diminuiscono dell’1,4% su base mensile e del 2,6% su base annua (da +1,3% di febbraio), si tratta della prima volta da febbraio 2021 e riflettono soprattutto i persistenti ribassi dei prezzi dei prodotti energetici nell’area non euro.
Mobilità, presto le scatole nere difenderanno anche l’ambienteRoma, 16 mag. (askanews) – Non solo il corretto rilevamento della dinamica di un incidente stradale a fini assicurativi: le scatole nere, quei piccoli dispositivi dotati di Gps installati sulle auto assieme all’assicurazione Rc, possono svolgere anche un ruolo nella sicurezza pubblica e persino aiutare nella definizione di politiche ambientali atte a limitare le emissioni climalteranti. Se ne è parlato nel corso della tavola rotonda “Mobilità, sicurezza stradale, infrastrutture e ambiente. L’economia dei dati a servizio dell’individuo e della collettività”, organizzato dal Think Tank The Urban Mobility Council, promosso dal Gruppo Unipol, presso la Sala del Refettorio della Camera dei deputati.
Le scatole nere, è emerso nell’incontro, è un primato tecnologico italiano al servizio della collettività e dell’ambiente. “L’Italia – ha sottolineato in questo senso Enrico San Pietro, Insurance General Manager di UnipolSai – è il Paese europeo maggiormente all’avanguardia per la diffusione delle scatole nere”, si tratta di “un’eccellenza tecnologica che abilita l’offerta di servizi innovativi e che potenzialmente può generare importanti vantaggi per la collettività”. Infatti, ha spiegato Sergio Savaresi, Direttore del Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, “le moderne tecnologie telematiche consentono di passare dal concetto di Black Box a quello di Green Box, ossia un nuovo strumento per definire e classificare l’impatto ambientale di ciascun veicolo, superando il tradizionale concetto di appartenenza alla classe Euro. E’ un approccio innovativo che consente alle amministrazioni pubbliche di pianificare politiche efficaci per la gestione del traffico veicolare e limitare l’inquinamento”. In sostanza, attraverso i dati delle scatole nere, le amministrazioni pubbliche potrebbero passare da politiche basate sui dati medi, come quelli sulla quantità di emissioni rilasciate da un certo tipo di motore, a politiche basate sui dati effettivi del singolo veicolo. Una rivoluzione, in particolare nella gestione degli accessi ai centri urbani, perché sarebbe basata non solo sull’auto che si possiede, ma sui km che si percorrono, sul suolo che si occupa, sullo stile di guida.
Secondo Mario Nobile, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, grazie alla tecnologia raggiunta in questo settore, i tempi sono ormai maturi per “un nuovo paradigma che renda efficiente e sostenibile l’utilizzo dei mezzi di trasporto, attraverso soluzioni che permettano la gestione dell’ecosistema mobility. L’approccio deve essere olistico e non solo data driven, basato sulle informazioni ricavabili dall’enorme mole di dati che vengono raccolti all’interno dei digital ecosystem dell’ambiente urbano. In quest’ottica, AgID sta guidando il mercato dell’innovazione verso la realizzazione di soluzioni che potranno rappresentare la risposta più coerente al bisogno di un Sistema Paese realmente sostenibile”. Secondo Stefano Genovese, coordinatore del Think Tank The Urban Mobility Council, che ha moderato l’incontro, “le opportunità generate dall’economia dei dati hanno aperto nuove prospettive nell’ambito della mobilità con benefici indiscutibili per i singoli e la collettività. Solo un approccio decisionale non ideologico, ma basato sull’analisi oggettiva dei dati potrà consentire, tanto ai decisori pubblici nazionali e locali quanto ai privati cittadini, di fare le scelte più efficienti ed economiche per adottare una transizione nella mobilità che sia a misura di ciascuno e, proprio per questo, accettata da tutti”.
Fabio Sbianchi, presidente di Octo Telematics, l’azienda che ha sviluppato il sistema delle scatole nere, ha sottolineato con orgoglio come questa sia “un’industria che abbiano creato noi italiani. Dietro di noi sono venute centinaia di aziende di tutto il mondo”, per questo, ha aggiunto, è importante salvaguardarne il know how e gli investimenti fatti. Sono intervenuti all’incontro anche Federico Cafiero De Raho e Davide Bellomo, rispettivamente vicepresidente e membro della commissione Giustizia della Camera; Alberto Luigi Gusmeroli e Paola De Micheli, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera, e il senatore Gianluca Cantalamessa, della commissione Industria.
L’Abi: ad aprile la crescita dei prestiti si è azzerata, per la prima volta da oltre 7 anniRoma, 16 mag. (askanews) – Ad aprile, per la prima volta da oltre sette anni a questa parte la dinamica di crescita dei prestiti bancari in Italia si è azzerata. Lo riferisce l’Abi, l’associazione bancaria italiana nel suo Rapporto mensile: i prestiti a imprese non finanziarie e famiglie sono rimasti invariati rispetto allo stesso mese di un anno prima. Per trovare un episodio analogo nelle serie storiche dell’associazione bisogna tornare indietro di oltre 7 anni: al gennaio del 2016, quando si era registrata una variazione negativa dello 0,1% sui prestiti.
A marzo questa voce, sebbene in netto rallentamento, aveva segnato comunque una variazione positiva, pari allo 0,4%. E proprio sul mese di marzo l’Abi riporta che come i prestiti alle imprese fossero diminuiti dell’1% su base annua, laddove quelli erogati alle famiglie avevano mantenuto una dinamica di crescita pari all’1,9%. L’associazione calcola queste variazioni depurandole da cartolarizzazioni, fluttuazioni dei cambi, aggiustamenti di valore o riclassificazioni. L’indebolimento della dinamica del credito risente ovviamente della stretta monetaria che da metà 2022 la Bce sta portando avanti, per cercare di far abbassare l’inflazione. Manovra che in ampia misura fa leva sul rialzo dei tassi di interesse di riferimento, complessivamente aumentati di 375 punti base (3,75 punti percentuali) dalla Bce. I dati dell’Abi sui tassi dei prestiti bancari si riferiscono ad aprile, prima quindi che la Bce operasse l’ultimo aumento da 25 punti base sui riferimenti ufficiali a inizio maggio. In Italia il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,99% (massimo dal maggio del 2012), a fronte del 3,80% di marzo. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 4,43% ad aprile, dal 4,30% il mese precedente. Infine il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, i mutui, è stato del 4,03%, dal 4,00% di marzo che secondo l’Abi aveva rappresentato il livello più elevato da 11 anni (anche qui dal maggio del 2012).
In diverse recenti occasioni l’Abi ha richiamato alla prudenza, in particolare con il suo presidente Antonio Patuelli, sui rischi di avere un incremento troppo elevato o/e troppo rapido dei tassi di interesse, perché questo potrebbe determinare uno scoraggiamento delle opportunità di investimento e quindi anche una minore richiesta di finanziamenti in banca. Secondo l’associazione l’azione di politica monetaria deve cercare di posizionarsi in una condizione che non diventi restrittiva, perché questo andrebbe a penalizzare l’economia, con potenziali effetti recessivi che rischierebbero di risultare pesanti per tutti.
Btp Valore, Mef: premio extra finale di fedeltà pari allo 0,5%Milano, 16 mag. (askanews) – Il primo Btp Valore avrà una scadenza di 4 anni e prevederà un premio extra finale di fedeltà pari allo 0,5% del capitale investito per chi acquista il titolo durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. Lo comunica il Ministero dell’economia che ha pubblicato la scheda informativa relativa alla prima emissione del titolo di Stato dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori, che verrà collocato da lunedì 5 a venerdì 9 giugno, salvo chiusura anticipata.
Il primo Btp Valore avrà cedole nominali semestrali calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up). Le cedole verranno calcolate in base ad un dato tasso cedolare fisso per i primi 2 anni, che aumenta per i restanti 2 anni di vita del titolo. La serie dei tassi cedolari minimi garantiti di questa prima emissione sarà comunicata al pubblico giovedì 1 giugno, mentre i tassi cedolari definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento, il giorno 9 giugno, e non potranno comunque essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti. L’importo minimo acquistabile è pari a 1.000 euro e non sono previsti riparti, né sarà applicato alcun tetto massimo assicurando la completa soddisfazione degli ordini, salvo facoltà da parte del Ministero di chiudere anticipatamente l’emissione.
L’eventuale chiusura anticipata non potrà comunque avvenire prima di mercoledì 7 giugno, garantendo al risparmiatore almeno tre intere giornate di collocamento. Nel caso la chiusura anticipata avvenisse alle 17.30 del terzo o del quarto giorno di collocamento, i tassi cedolari definitivi verranno fissati nella mattina del giorno successivo a quello di chiusura del collocamento e potranno essere soltanto confermati o rivisti rialzo, in base alle condizioni di mercato.
Banche, Abi: ad aprile crescita prestiti a zero, minimo da 7 anniRoma, 16 mag. (askanews) – Ad aprile, per la prima volta da oltre sette anni a questa parte la dinamica di crescita dei prestiti bancari in Italia si è azzerata. Lo riferisce l’Abi, l’associazione bancaria italiana nel suo Rapporto mensile: i prestiti a imprese non finanziarie e famiglie sono rimasti invariati rispetto allo stesso mese di un anno prima.
Per trovare un episodio analogo nelle serie storiche dell’associazione bisogna tornare indietro di oltre 7 anni: al gennaio del 2016, quando si era registrata una variazione negativa dello 0,1% sui prestiti. A marzo questa voce, sebbene in netto rallentamento, aveva segnato comunque una variazione positiva, pari allo 0,4%. E proprio sul mese di marzo l’Abi riporta che come i prestiti alle imprese fossero diminuiti dell’1% su base annua, laddove quelli erogati alle famiglie avevano mantenuto una dinamica di crescita pari all’1,9%. L’associazione calcola queste variazioni depurandole da cartolarizzazioni, fluttuazioni dei cambi, aggiustamenti di valore o riclassificazioni.
L’indebolimento della dinamica del credito risente ovviamente della stretta monetaria che da metà 2022 la Bce sta portando avanti, per cercare di far abbassare l’inflazione. Manovra che in ampia misura fa leva sul rialzo dei tassi di interesse di riferimento, complessivamente aumentati di 375 punti base (3,75 punti percentuali) dalla Bce. I dati dell’Abi sui tassi dei prestiti bancari si riferiscono ad aprile, prima quindi che la Bce operasse l’ultimo aumento da 25 punti base sui riferimenti ufficiali a inizio maggio. In Italia il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,99% (massimo dal maggio del 2012), a fronte del 3,80% di marzo. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 4,43% ad aprile, dal 4,30% il mese precedente.
Infine il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, i mutui, è stato del 4,03%, dal 4,00% di marzo che secondo l’Abi aveva rappresentato il livello più elevato da 11 anni (anche qui dal maggio del 2012). In diverse recenti occasioni l’Abi ha richiamato alla prudenza, in particolare con il suo presidente Antonio Patuelli, sui rischi di avere un incremento troppo elevato o/e troppo rapido dei tassi di interesse, perché questo potrebbe determinare uno scoraggiamento delle opportunità di investimento e quindi anche una minore richiesta di finanziamenti in banca. Secondo l’associazione l’azione di politica monetaria deve cercare di posizionarsi in una condizione che non diventi restrittiva, perché questo andrebbe a penalizzare l’economia, con potenziali effetti recessivi che rischierebbero di risultare pesanti per tutti.
Banche, Giorgetti e altri ministri: adeguare tassi sui depositiRoma, 16 mag. (askanews) – Il mancato adeguamento dei tassi d’interesse sui depositi attivi da parte delle banche nell’area euro, nonostante un rialzo cumulato di 375 punti base sui tassi di riferimento da parte della Bce, è stato tra i temi sollevati da diversi ministri delle Finanze, e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, nel corso degli incontri a Bruxelles dell’eurogruppo e dell’Ecofin. Lo riferiscono fonti del Mef, aggiungendo che Giorgetti auspica che arrivi presto un segnale in questo senso da parte delle banche.
EssilorLuxottica: premio di risultato record, fino a 4.100 nettiMilano, 16 mag. (askanews) – Premio di risultato record per i dipendenti italiani di EssilorLuxottica: sale oltre i 3.800 euro lordi, superando i 4.100 euro netti – circa due mensilità aggiuntive – qualora il dipendente scelga di convertire l’importo in beni e servizi welfare. Il gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio redistribuirà quindi tra i dipendenti italiani un valore totale di 32 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto allo scorso anno. Lo annuncia una nota di Filctem Cgil dopo l’incontro che si è svolto con i rappresentanti di Femca Cisl, di Uiltec Uil e dell’azienda sul premio di risultato consuntivo 2022.
I sindacati esprimono “piena soddisfazione per i risultati ottenuti e per il premio, il più alto di sempre, che riconosce il contributo dei lavoratori al successo dell’azienda”. In una fase che segna, inoltre, l’inizio della stagione di contrattazione di secondo livello tra organizzazioni sindacali e azienda, si evidenzia “apprezzamento per il forte orientamento dimostrato all’innovazione e alla sperimentazione anche in fabbrica su tematiche come conciliazione vita-lavoro e la salvaguardia dell’eccellenza e della competitività delle attività italiane”.
Cripto, Ecofin ratifica obbligo di tracciamento delle transazioniRoma, 16 mag. (askanews) – Il Consiglio Ecofin ha ratificato un quadro di regole applicabile alle cripto-attività, agli emittenti di criptoasset e ai fornitori di relativi servizi, che amplia le misure antiriciglaggio imponendo il tracciamento di tutte le transazioni di criptoasset.
Gli operatori saranno tenuti a raccogliere e rendere accessibili informazioni sulle parti degli scambi in cripo, indipendentemente dall’ammontare delle transazioni. Secondo quanto riporta un comunicato, questo consentirà di identificare meglio le transazioni sospette e di bloccarle. Tecnicamente, il Consiglio ha adottato un regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA), sulla base di una proposta che era stata presentata dalla Commissione Ue nel settembre 2020, dentro un pacchetto sulla finanza digitale.
“Penso che sia molto importante che troviamo un accordo su questa direttiva, per avere una tassazione giusta sui profitti fatti attraverso i cripto assets, e credo che sia un buon passo avanti nell’aumentare l’equità e trasparenza della tassazione”, ha commentato il commissario europeo all’Economia, Poalo Gentiloni giungendo all’Ecofin. Secondo Elisabeth Svantesson, il ministro delle Finanze della Svezia, il paese che ha la presidenza di turno dell’Ue “i recenti avvenimenti hanno confermato l’urgente necessità di imporre norme che proteggeranno meglio i cittadini europei che hanno investito in tali attività e preverranno l’uso improprio della cripto-industria a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo”.
Pnrr, Gentiloni: richieste nuovi prestiti da paesi Ue per 150 mldBruxelles, 16 mag. (askanews) – La Commissione europea sta ricevendo dagli Stati membri “richieste sostanziali” di nuovi prestiti nel quadro del Recovery Plan finanziato dal fondo Rrf (Strumento per la ripresa e resilienza), per un valore finora di oltre 150 miliardi di euro. Lo ha riferito oggi a Bruxelles il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando alla stampa al suo arrivo alla riunione del Consiglio Ecofin.
Durante l’Ecofin, ha detto Gentiloni, “avremo il nostro regolare aggiornamento sull’attuazione del dispositivo Rrf. La novità più importante è che abbiamo ricevuto delle richieste sostanziali di nuovi prestiti” da parte degli Stati membri, “per più di 150 miliardi in totale, il che conferma l’importanza di questo strumento”. I prestiti rimanevano ancora disponibili dopo le approvazioni delle prime versioni dei Piani nazionali di ripresa (Pnrr), perché, a differenza dell’Italia, diversi paesi avevano preferito prendere solo le sovvenzioni del “NextGenerationEU”.
Ora altri prestiti possono essere richiesti presentando alla Commissione degli emendamenti ai piani nazionali. E anche gli Stati membri che hanno già richiesto tutta la quota inizialmente prevista per loro (come l’Italia), potranno chiedere nuovi prestiti aggiuntivi con i piani emendati, secondo quanto prevede il programma “REPowerEU”. Inoltre, sarà possibile cambiare i Pnrr originari per adattarli ai cambiamenti intervenuti a seguito della guerra russa in Ucraina, con la crisi energetica e l’impennata dell’inflazione, se le modifiche sono giustificate da “circostanze oggettive”. A chi chiedeva se gli Stati membri potranno usare parte del Pnrr anche per la produzione di munizioni d’artiglieria da consegnare all’Ucraina, o per rimettere al livello normale gli stock nazionali a cui si è attinto per rifornire l’Ucraina, il commissario ha risposto: “Questo è parte delle possibilità a cui stiamo pensando, siamo aperti alle proposte degli Stati membri per adattare i loro obiettivi alle situazioni diverse”.
Più in generale, le modifiche ai piani nazionali si possono fare in base a “ciò che chiamiamo ‘circostanze obiettive’”, ha ricordato Gentiloni. E, ha aggiunto, “c’è anche la possibilità di usare una parte dei fondi della Politica di coesione o, all’opposto, di muovere parte dei programmi del Pnrr verso i programmi di coesione, che hanno una diversa prospettiva perché i programmi di coesione finiscono nel 2029, e non nel 2026”. “Naturalmente – ha continuato il commissario -, questo sarà parte delle proposte di emendamenti dei piani che stiamo discutendo con alcuni paesi, specialmente ora con la Spagna, che ha presentato una grossa proposta di emendamenti, anche perché c’è un alto ammontare di prestiti che ha richiesto. Ma stiamo discutendo anche con altri paesi: penso che riceveremo proposte di emendamenti dal Portogallo piuttosto presto, e speriamo nelle prossime settimane anche dall’Italia”, ha concluso Gentiloni.