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Pesca, Lollobrigida: riduzione insensata della filiera ittica

Pesca, Lollobrigida: riduzione insensata della filiera itticaPordenone, 15 feb. (askanews) – Per il il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, “il mare è un elemento da valorizzare perché negli anni, purtroppo, c’è stato un atteggiamento teso alla riduzione della filiera ittica che invece noi riteniamo importante”. Il ministro ne ha parlato alla Fiera di Pordenone, questa mattina. “Una riduzione insensata che puntava sempre su filiere di approvvigionamento lunghe, che spesso possono essere mandate in crisi da eventi contingenti o addirittura da singoli individui. Abbiamo visto cos’è successo sull’energia, sui fertilizzanti, ma questo può accadere anche in questo settore”. Secondo Lollobrigida, la dismissione della nostra flotta peschereccia e “una poca attenzione al nuovo nostro sistema portuale, sono decisioni non corrette che riteniamo di dover invertire, mettendo grande attenzione al mare, come potenzialità”. Lollobrigida ha concluso dicendo che all’interno del loro sviluppo e dell’attenzione per il mare c’è anche quello per il settore della pesca e questo è un obiettivo che il Governo si è posto con l’istituzione di un ministero specifico che possa fare da coordinamento delle attività legate a questo patrimonio”.

Pensioni, Tridico: il sentiero è stretto, abbiamo un anno ponte

Pensioni, Tridico: il sentiero è stretto, abbiamo un anno ponteRoma, 15 feb. (askanews) – “Il nostro è un sentiero stretto, ma dettato soprattutto dalla nostra demografia. Abbiamo un rapporto tra lavoratori attivi e pensionati di 1,4 negli ultimi dieci anni, nei prossimi dieci anni questo rapporto diventerà di 1,3 e nel 2050 diventerà uno a uno. Questo è il dato che a ogni tavolo dovremmo tenere presente”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in occasione del convegno “Il ruolo dell’Inps nelle trasformazioni sociali ed economiche per un Paese coeso, efficiente e solidale”.
“L’intenzione del governo e della ministra – ha aggiunto Tridico – è quella di dare il maggior spazio possibile all’esigenza di flessibilità. Abbiamo un anno ponte, i tavoli guidati dalla ministra stanno prendendo forma e sono sicuro che si arriverà ad un giusto equilibrio sia per dare spazio alla flessibilità sia per consentire alla finanza pubblica di stare su un sentiero di sostenibilità”.

Olimpiadi 2026, Sala: pista pattinaggio in Fiera? Realisticamente ottimista

Olimpiadi 2026, Sala: pista pattinaggio in Fiera? Realisticamente ottimistaMilano, 15 feb. (askanews) – “Abbiamo presentato la proposta alla Fondazione Milano Cortina. Stiamo verificando come si può garantire la sostenibilità dal punto di vista finanziario”. A dirlo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, riferendosi alla pista di pattinaggio per le Olimpiadi 2026 Milano-Cortina, all’indomani della proposta presentata dalla Fondazione Fiera Milano alla Fondazione Milano-Cortina che prevederebbe la realizzazione dell’ovale in due padiglioni della Fiera a Rho.
Il sindaco si è detto “realisticamente ottimista. Lascio in pace Fontana che ha diritto a qualche giorno di riposo e poi però questa è una partita che dobbiamo fare insieme”. Sulle stime dei costi per la realizzazione, nodo centrale per la realizzazione dell’opera, il sindaco non si è sbilanciato: “Ci stiamo lavorando, è ancora nelle carte di lavoro”, ha detto.

Bankitalia: debito 2022 sale a 2.762,5 mld, fabbisogno 54 mld

Bankitalia: debito 2022 sale a 2.762,5 mld, fabbisogno 54 mldRoma, 15 feb. (askanews) – Al 31 dicembre scorso il debito delle amministrazioni pubbliche era pari a 2.762,5 miliardi da 2.678,1 miliardi a fine 2021, quando era al 150,3 per cento del PIL. Lo rende noto Bankitalia nelle sua pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” spiegando che l’aumento del debito nel 2022 (84,4 miliardi) ha riflesso sia il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (54 miliardi) sia l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio (34,4 miliardi). Le disponibilità liquide del Tesoro sono diminuite di 4 miliardi, a 43,5.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle amministrazioni centrali è cresciuto di 85 miliardi, a 2.675,3, mentre quello delle amministrazioni locali si è ridotto di 0,6 miliardi, a 87; il debito degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile.
Lo scorso dicembre la vita media residua del debito era pari a 7,7 anni, da 7,6 del 2021. Nel corso del 2022 la quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è cresciuta ulteriormente per effetto degli acquisti di titoli pubblici nell’ambito dei programmi decisi dall’Eurosistema, collocandosi al 26,1 per cento alla fine dell’anno (dal 25,3 per cento al termine del 2021).

Lufthansa, maxi guasto It, decine di voli cancellati o in ritardo

Lufthansa, maxi guasto It, decine di voli cancellati o in ritardoRoma, 15 feb. (askanews) – Un problema ai sistemi informatici di Lufthansa sta provocando forti ritardi e cancellazioni dei voli della compagnia di bandiera tedesca in tutto il mondo. Un portavoce di Lufthansa ha detto a Deutsche Welle che c’è un problema ai sistemi informatici di tutto il gruppo, la cui causa non è stata ancora chiarita, ma non ha confermato che tutti i voli di Lufthansa sono a terra. Tuttavia vari voli sono stati cancellati a causa di problemi nei sistemi informatici per i check in e gli imbarchi della compagnia.
I controllori di volo tedeschi stanno deviando tutti i voli con destinazione Francoforte verso altri aeroporti tedeschi, come Colonia e Norimberga a causa del guasto, per evitare di saturare il principale scalo tedesco. Il titolo Lufthansa è in calo del 2,26% alla borsa di Francoforte.

San Siro, Sala: stadio in aree ex Snai? Purchè resti a Milano

San Siro, Sala: stadio in aree ex Snai? Purchè resti a Milano

Per ora nessuna comunicazione ufficiale. Non ho incontrato Cardinale

Milano, 15 feb. (askanews) – “Non ho avuto comunicazione ufficiale dalla società. Ho letto anche io e sto sentendo. A me interessa una cosa, che San Siro rimanga a Milano. Per questo obiettivo sto lavorando da tanto tempo”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta l’ipotesi riportata questa mattina dalla stampa locale di un impianto da realizzare nelle aree ex Snai senza abbattere San Siro. “Potrebbe anche essere una soluzione buona, ma onestamente non ne so ancora nulla. A condizione che sia a Milano per me va sempre bene”.
Ai giornalisti che gli chiedevano se avesse incontrato Gerry Cardinale, patron del fondo RedBird proprietario del Milan, ha risposto: “No, non l’ho incontrato però da quello che mi dicono tornerà presto, quando tornerà sarà l’occasione per confrontarci, magari anche su questa ipotesi”.

L’olio d’oliva Cenerentola dell’alimentare made in Italy

L’olio d’oliva Cenerentola dell’alimentare made in ItalyMilano, 15 feb. (askanews) – L’olio d’oliva è la Cenerentola dell’alimentare made in Italy. Non usa giri di parole Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma, che ricorre a alla metafora fiabesca per concludere una presentazione che fotografa in maniera puntuale la filiera olivicola italiana. Lo ha fatto in occasione di un convegno organizzato a cinque anni dall’accordo di filiera tra Confagricoltura e Carapelli Firenze, di proprietà dalla multinazionale spagnola Deoleo, per evidenziare i benefici derivanti dalla collaborazione di tutti gli attori.
Il punto di partenza è il calo strutturale della produzione italiana di olio che, secondo Nomisma, nel 2022 toccherà le 208mila tonnellate (stimate) dalle 513mila del 2010. Un calo che vede coinvolte in prima linea tre regioni di peso come Puglia (-52% 2022 su 2021), Calabria (-42%) e Sicilia (-25%). E questo avviene in un contesto di mercato dove invece altri player stanno emergendo grazie agli investimenti produttivi: per capire di cosa parliamo basta vedere come in 10 anni, dal 2011 al 2021, la superficie agricola investita a olivo in Italia sia scesa del 3,5% contro l’aumento del 41,6% del Cile o, rimanendo nel bacino mediterraneo, contro il +5,6% della Spagna che anche sul fronte dell’export, nello stesso decennio, quasi ci doppia in termini di crescita, con +5,7% contro il nostro +3%.
Dietro il calo strutturale della produzione di olio d’oliva, che è un fenomeno globale, ci sono sicuramente le condizioni climatiche avverse ma se guardiamo al nostro Paese non possiamo dimenticare le caratteristiche distintive della filiera, a partire dalla frammentazione produttiva: in Italia, dove l’olivo rappresenta la coltivazione più diffusa, il 40% delle aziende olivicole ha meno di 2 ettari di oliveto e solo il 2,5% oltre 50 ettari, con un tessuto produttivo che spesso è orientato all’autoconsumo.
Con otto chili di consumo pro-capite, tuttavia, siamo il primo consumatore al mondo di olio di oliva e questo rende necessario il ricorso alle importazioni anche se ci confermiamo un grande Paese esportatore con una quota di mercato del 21% (pari a 343mila tonnellate per un valore di 1,5 miliardi) al secondo posto dopo un leader indiscusso come la Spagna che ci doppia con una market share superiore al 42%.
In questo contesto, sottolinea Nomisma, le potenzialità per la nostra filiera olearia restano alte, anche considerando il fatto che a oggi la quota di consumo di olio d’oliva sul totale grassi consumati a livello mondiale è inferiore al 5% con un tasso di crescita che in un decennio si è mantenuto basso. E l’olio d’oliva italiano potrebbe beneficiare anche di un posizionamento molto alto all’estero, dove svetta per percezione in Paesi come Stati Uniti, Germania e Giappone.
Focalizzando, poi, l’attenzione sull’ultimo anno, non vanno trascurati un dato e la congiuntura generale. Il 2022, infatti, sarà ricordato come un anno record per l’export agroalimentare made in Italy che potrebbe sfiorare i 60 miliardi. Parliamo però di una crescita di circa il 15% a valore, all’interno della quale l’olio d’oliva ha segnato un +22% nel periodo gennaio-ottobre che tuttavia si sgonfia al +5,6% se si guardano i volumi. I rincari dei costi energetici e delle materie prime, poi, hanno eroso la redditività delle imprese e generato inflazione al consumo con una variazione del prezzo dell’olio d’oliva del 16% a dicembre 2022 rispetto allo stesso mese del 2021, coi rischi che questo comporta, lato domanda, per i tagli al carrello della spesa tanto quanto per la rimodulazione dei canali di acquisto (con la crescita del discount). Nel caso dell’olio d’oliva, proprio i canali di vendita meritano attenzione perchè la Gdo riveste un ruolo preponderante per le vendite. Al suo interno ancora oggi il 69% del venduto è olio comunitario, il 100% italiano copre una quota del 24,6% mentre le Dop e le Igp si fermano a un 2,4%, lasciando intravedere un forte potenziale di crescita.
Di fronte a una filiera così eterogenea e frammentata, non solo sul versante produttori ma anche della trasformazione, la necessità, secondo Pantini, è quella di intraprendere investimenti e avviare un processo di modernizzazione, incluso un ricambio generazionale, visto che meno del 5% delle aziende è guidata da under 40. Occorre “fare filiera” per contrastare la volatilità dei mercati: a oggi meno del 3% delle imprese agricole ha accordi pluriennali con imprese industriali o commerciali, un ulteriore limite agli investimenti, non solo produttivi, ma anche organizzativi, commerciali e di comunicazione al consumatore. Investimenti necessari affinchè l’olio d’oliva passi dall’essere considerato un “semplice condimento” a un “prodotto-cibo”, le cui scelte d’acquisto non dipendano più prevalentemente dal “fattore prezzo”.

Tim: 2022 batte attese, in piano al 2025 ulteriore accelerazione

Tim: 2022 batte attese, in piano al 2025 ulteriore accelerazioneMilano, 14 feb. (askanews) – In attesa che arrivi il momento decisivo per la partita sulla rete e dopo un 2022 migliore delle attese, il cda di Tim ha approvato all’unanimità il piano industriale 2023-2025, presentato dall’AD Pietro Labriola, che segue il percorso di trasformazione avviato e prevede un’ulteriore accelerazione a livello di gruppo, con il business domestico che sarà in crescita dopo 6 anni a partire da quest’anno. Nonostante un contesto macro profondamente mutato, il nuovo piano, che sarà presentato domani ad analisti e stampa, è in continuità con il precedente e con il progetto presentato al Capital Market Day di luglio.
Tim ha chiuso il 2022 con risultati superiori alla guidance grazie a un ulteriore miglioramento dei trend operativi nel quarto trimestre. In particolare, rispetto al quarto trimestre 2021, i ricavi totali di gruppo sono in crescita del 3,3% anno su anno a 4,3 miliardi, mentre i ricavi da servizi di gruppo aumentano per il terzo trimestre consecutivo con un incremento del 3,6% a 3,9 miliardi.
Nel dettaglio i target finanziari del nuovo piano con l’attuale modello organizzativo e di business prevedono ricavi di gruppo da servizi in crescita low single digit nel 2023, con il business domestico sostanzialmente stabile e il Brasile in crescita high single digit, e ricavi di gruppo da servizi previsti in crescita low single digit nel periodo 2022-25 (Cagr).
L’Ebitda organico di gruppo è previsto in crescita mid single digit nel 2023, con il business domestico stabile/in crescita low single digit e il Brasile in crescita low double digit. L’Ebitda organico di gruppo è atteso in crescita nel periodo di piano mid single digit (Cagr 2022-25), mentre l’Ebitda organico after lease di gruppo è atteso in crescita low to mid single digit per il 2023 e in crescita mid single digit nel 2022-25.
L’equity free cash flow after lease di gruppo cumulato è visto leggermente positivo in orizzonte di piano. Gli investimenti sono stimati a circa 4 miliardi nel 2023 e stabili nel periodo. A livello domestico sono stimati 3,1 miliardi di investimenti annui.
Per NetCo le priorità strategiche di Tim sono una forte spinta alla migrazione delle linee su tecnologia Ftth: entro il 2025, il gruppo ha l’obiettivo di raggiungere in Ftth il 48% delle unità immobiliari del Paese. Sul segmento mobile la priorità è la massimizzazione della copertura in 5G, che entro il 2025 raggiungerà il 90% della popolazione. Per Tim Enterprise è prevista una crescita superiore al mercato di riferimento, con un Cagr dei ricavi pari al 6% in orizzonte di piano.
Infine, come da attese, il cda di Tim ha deliberato di non procedere alla cooptazione di un consigliere in sostituzione del Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, tenuto conto dell’approssimarsi dell’assemblea che sarà chiamata a decidere sulla nomina.

Louis Vuitton nomina Pharrell Williams direttore creativo moda uomo

Louis Vuitton nomina Pharrell Williams direttore creativo moda uomoMilano, 14 feb. (askanews) – Louis Vuitton ha nominato il produttore musicale e stilista di streetwear Pharrell Williams nuovo direttore creativo delle collezioni maschili dopo la morte di Virgil Abloh, scomparso nel novembre 2021.
“Louis Vuitton è lieta di dare il benvenuto a Pharrell come nuovo Direttore Creativo Uomo”, ha comunicato la maison del gruppo Lvmh in un tweet. “La sua prima collezione per Louis Vuitton sarà presentata il prossimo giugno durante la settimana della moda maschile a Parigi”.
La nomina di Williams, più volte vincitore di un Grammy, è la prima grande mossa di Pietro Beccari, recentemente nominato amministratore delegato di Louis Vuitton.

Inc: ricavi 2022 +13%, nel 2023 3 nuovi clienti e un sito rinnovato

Inc: ricavi 2022 +13%, nel 2023 3 nuovi clienti e un sito rinnovatoMilano, 14 feb. (askanews) – Tre nuovi clienti acquisiti a gennaio 2023, un portfolio complessivo di 50 clienti, con un retention rate dell’80% negli ultimi tre anni e un giro d’affari in crescita del 13% nel 2022. Inc, pr agency content first, traccia un bilancio del 2022 e inaugura il 2023 con new entry e un nuovo sito web, che racconta una storia professionale lunga quasi 50 anni. A confermare tutto questo le sette nominations in sei categorie agli Emea Sabre awards, gli Oscar delle pr, un record assoluto per un’agenzia italiana.
A inizio di quest’anno hanno scelto di affidarsi a Inc Heineken Italy per quanto riguarda le pr del brand Heineken e la strategia di comunicazione corporate e csr. A seguito di un pitch, Amnesty International le ha affidato l’incarico di Agency of the records per il 2023, con l’impegno di seguire le campagne per il 5×100, per i lasciti testamentari e per il Natale. Anche Unione italiana food, di cui l’agenzia è partner per le pr da oltre 25 anni, le ha affidato la campagna pr a sostegno della categoria degli integratori alimentari. Un inizio d’anno in linea con le acquisizioni registrate nell’ultimo trimestre 2022 che confermano il posizionamento dell’agenzia in due settori strategici: il food & beverage e la comunicazione sociale.
“Siamo orgogliosi del nostro passato e del nostro futuro. Abbiamo la fiducia di clienti importanti, marchi che spesso hanno scritto la storia dei rispettivi settori di business – dichiara Pasquale De Palma, presidente e Ceo di Inc – Iniziamo il 2023 consapevoli della responsabilità che abbiamo nell’affiancare chi ci ha scelto. Lavoriamo nel segno di qualità e creatività, le nostre parole d’ordine nell’affrontare ogni sfida”.
Inc oggi conta su uno staff di 50 persone (+30% rispetto al 2019, età media di 38 anni col 67% dei ruoli manageriali ricoperti da donne), guidato da un leadership team di nove professionisti.