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Aspi, Piergiorgio Peluso nuovo CFO a decorrere dal 1 marzo

Aspi, Piergiorgio Peluso nuovo CFO a decorrere dal 1 marzoRoma, 14 feb. (askanews) – Piergiorgio Peluso assumerà la carica di Chief Financial Officer di Autostrade per l’Italia a decorrere dal 1 marzo prossimo. Lo rende noto la società in una nota in cui spiega che la nomina è stata decisa “nell’ambito di una revisione organizzativa volta ad ulteriormente rafforzare, mediante l’accorpamento di più direzioni, le attività nell’area Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione”.
Peluso, prosegue AspI, “vanta un’esperienza pluriennale come CFO maturata anche in primari gruppi quotati ed è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia riunitosi in data odierna, previo parere favorevole del Comitato Remunerazione e Nomine. Il curriculum vitae del dott. Peluso sarà reso disponibile sul sito internet della Società”.
La Società “ringrazia il dott. Alberto Milvio, attuale CFO, in carica come Dirigente Preposto sino all’approvazione del bilancio, per il prezioso lavoro svolto in questi anni e la proficua collaborazione, che proseguirà con l’assunzione di altre cariche nel Gruppo”.

Dl milleroroghe, iniziato esame Aula. Domani voto finale

Dl milleroroghe, iniziato esame Aula. Domani voto finale

Oggi discussione generale. Relatori: “auspichiamo clima collaborativo”

Roma, 14 feb. (askanews) – E’ iniziato in Aula al Senato l’esame del decreto legge milleproroghe. Ora è in corso la discussione generale, che andrà avanti per tutta la seduta. Domani si voteranno gli emendamenti e, con ogni probabilità, si procederà al voto finale. Il governo è intenzionato a non ricorrere al voto di fiducia. Il decreto, che entro il 27 febbraio deve essere convertito, passerà poi alla Camera.
Sono circa 200 gli emendamenti presentati, un numero superiore rispetto a quello atteso considerando che, ha riferito Alberto Balboni (FdI), uno dei relatori del provvedimento, “l’impegno era quello di concentrare il dibattito sui contenuti essenziali”. Ma, ha aggiunto “con un po’ di buona volontà saremo in grado di concludere i lavori in un clima costruttivo di collaborazione”. Anche l’altro relatore, Dario Damiani (Fi), si è soffermato sul clima collaborativo che in Commissione ha permesso di “lavorare su settori strategici” e che ha auspicato possa riprodursi in Aula.
Nel fascicolo degli emendamenti che domani sarà posto ai voti vi è anche quello del governo volto a stralciare dal testo la proroga di ulteriori due anni (dopo quella di tre anni già prevista) per le attuali concessioni dei diritti televisivi del calcio. L’esecutivo ha deciso di raccogliere la moral suasion del Quirinale per stralciare la misura introdotta nel decreto con un emedamento del senatore Claudio Lotito (Fi) approvato in Commissione.

Bit, Alpitour: attenzione ai nuovi bisogni per un nuovo turismo

Bit, Alpitour: attenzione ai nuovi bisogni per un nuovo turismoMilano, 14 feb. (askanews) – Una sensazione complessiva di vitalità e molta attesa per l’estate, che dovrebbe rappresentare il momento definitivo di rilancio del turismo dopo la pandemia. La Bit 2023 in Fiera Milano ha riportato i viaggi sotto i riflettori e, a fine manifestazione, abbiamo chiesto a Pier Ezhaya, direttore generale Tour Operating di Alpitour World, di tracciare un bilancio di questi giorni e del momento del sistema turismo.
“Respiriamo un rinnovato entusiasmo – ha detto ad askanews – rinnovata fiducia sui trend che finalmente tornano a essere quelli pre Covid. Mi sembra che ci sia una grande volontà degli operatori di intercettare questi trend e i nuovi bisogni dei consumatori, insomma, noi che siamo il primo player di turismo organizzato non potevamo non essere qui a sentire un po’ il polso del mercato e a intercettare un po’ le sensazioni in attesa dell’estate che verrà”.
Per il gruppo si tratta anche della prima Bit dopo il rinnovamento di logo e struttura. “Sicuramente – ha aggiunto Ezhaya – dovevamo esserci con la nostra nuova livrea e il nostro nuovo logo, che non è solo un logo, ma qualcosa che racchiudere una serie di valori importanti che abbiamo voluto capitalizzare. Qui siamo stati presenti con i nostri tre Pillar, lanciati con il progetto Trevolution, quindi eravamo presenti con Eden Viaggi, con Turisanda e con il pillar Alpitour. Abbiamo fatto la nostra parte, ma soprattutto volevamo essere nella partita del rilancio del turismo, perché credo che con l’inverno che sia sta per concludere e con l’estate che si sta presentando, sarà un anno veramente molto positivo per il turismo”.
Un anno, ci tengono a sottolineare da Alpitour, nel quale sempre di più si guarderà anche ai cambiamenti sociali e ai bisogni che emergono dalla società. “Come cambiano il costume e la società deve cambiare anche l’offerta, perché cambiano i bisogni”, ha concluso Ezhaya.
Anche questo è un nuovo modo di pensare il turismo nel mondo del dopo pandemia.

Bce “romantica” per San Valentino: ‘Riporteremo l’inflazione a 2’

Bce “romantica” per San Valentino: ‘Riporteremo l’inflazione a 2’Roma, 14 feb. (askanews) – La Bce ribadisce la sua determinazione a riportare l’inflazione al valore obiettivo del 2%, cogliendo nuovamente l’occasione di San Valentino per prodursi in un “poesiola” via Twitter sull’argomento. “Roses are red Violets are blue We will stay the course And return inflation to 2”, ovvero “Le rose sono rosse le violette sono blu andremo avanti e riporteremo l’inflazione a 2”. Con tanto di foto romantica. Non è la prima volta che l’istituzione monetaria pubblica via social messaggi di questo tipo, sebbene non accada di frequente.

Stellantis, sindacati: gruppo conferma investimenti e occupazione

Stellantis, sindacati: gruppo conferma investimenti e occupazioneMilano, 14 feb. (askanews) – Stellantis conferma gli investimenti e i livelli occupazionali per l’Italia che rimane un “pilastro fondamentale” del Piano Dare Forward che prevede 30 miliardi previsti al 2025 a livello globale per elettrificazione, con 4 nuove piattaforme, e software. E’ quanto avrebbe affermato, secondo fonti sindacali, Davide Mele, senior vice president Corporate Affairs di Stellantis Italia al primo tavolo fra azienda, governo e sindacati, presieduto dal Ministro Adolfo Urso. Per Stellantis sono presenti anche Giuseppe Manca, Responsabile HR Italia, e Daniele Chiari, Responsabile relazioni istituzionali italia.
Per il 2023, sugli “stop and go” degli impianti legati alla fornitura dei semiconduttori, Mele ha dichiarato che la situazione al momento “rimane incerta”, anche per l’Italia.
Mele ha ribadito che l’obiettivo di Stellantis “è rendere accessibile a tutti la mobilità elettrica” e per farlo sarà “necessario abbattere i costi”. Fondamentale anche pensare a “nuovi incentivi” per lo sviluppo della mobilità elettrica che vede l’Italia in controtendenza rispetto ai principali mercati europei.
Fra gli stabilimenti, Mele ha citato Melfi dove è stato confermato che dal 2024 saranno prodotti 4 nuovi modelli elettrificati per diversi brand. Cassino invece sarà lo stabilimento di riferimento per il segmento premium, oltre alla produzione di Maserati Grecale Folgore. Pomigliano proseguirà con la produzione Alfa Romeo Tonale e Panda. A Mirafiori ci sarà la produzione di Maserati Quattroporte e Gran Cabrio e 500 elettrica e di frizioni per i bev. Confermato il ruolo di hub dell’economia circolare.

Automotive: i consumatori chiedono sostenibilità e trasparenza

Automotive: i consumatori chiedono sostenibilità e trasparenzaMilano, 14 feb. (askanews) – Le case automobilistiche rispondono alle crescenti richieste dei consumatori riguardo la sostenibilità e la trasparenza durante tutto il processo di produzione, e alle sollecitazioni fleet manager di digitalizzare le operazioni e la supply chain investendo in innovazione tecnologica: nel corso del 2023, sette su dieci prevedono di aumentare la spesa tecnologica e sei su dieci quella per le infrastrutture di produzione. E’ quanto emerge dall’analisi “Automotive Ecosystem Vision Study” di Zebra Technologies Corporation – azienda automotive quotata al Nasdaq – svolta da Azure Knowledge su un audience globale di 1.336 intervistati, tra cui i decision-maker del settore automobilistico – compresi OEM e fornitori – fleet manager e consumatori.
Sono proprio i consumatori, rappresentativi di diverse generazioni, i principali driver dell’accelerazione delle case automobilistiche verso l’innovazione tecnologica: otto su dieci dichiarano, infatti, che la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente sono fattori cruciali nelle loro decisioni di acquisto e di leasing di veicoli. In particolare, l’87% dei Millennial considera la sostenibilità una priorità per la propria auto, seguito dal 78% della Gen X e dal 76% dei Baby Boomer.
Un’altra tendenza riportata nell’analisi è la crescente attenzione da parte dei clienti per la personalizzazione, ovvero la possibilità di realizzare un veicolo secondo i propri gusti, con quasi quattro consumatori su cinque che affermano come le opzioni di personalizzazione influiscano sulla loro decisione di acquisto. Anche otto fleet manager su dieci condividono le stesse esigenze di sostenibilità e personalizzazione. Se da un lato quasi l’80% dei decision maker nel settore automobilistico riconosce che i consumatori si aspettano una scelta maggiore di veicoli più sostenibili e personalizzati, sette su dieci ammettono che è difficile tenere il passo con le crescenti richieste di personalizzazione. Di conseguenza, tre quarti delle case automobilistiche affermano che la priorità assoluta è la realizzazione di partnership strategiche con aziende tecnologiche per le loro prossime produzioni.
“Non c’è dubbio che l’ecosistema di produzione automobilistica stia attraversando un cambiamento significativo, con enormi ostacoli da superare. Questo include essenzialmente la gestione di due processi produttivi distinti: uno per i veicoli tradizionali a benzina/diesel e l’altro per i veicoli elettrici, ibridi e a guida autonoma di prossima generazione – ha dichiarato Stephan Pottel, Automotive Industry Lead di Zebra Technologies – La pressione per soddisfare le normative e le richieste di sostenibilità, unita a quella di produrre di più e più velocemente e alla necessità di fornire visibilità in tempo reale lungo tutta la supply chain è scoraggiante. Nonostante ciò, con i giusti investimenti strategici in tecnologia, l’industria automobilistica è in grado di indirizzare e persino superare queste aspettative, oltre a rispondere meglio ai propri clienti”.
I risultati dello studio evidenziano anche una maggiore propensione verso l’acquisto di veicoli elettrici (EV) nel futuro, con oltre la metà dei consumatori che preferisce soluzioni hybrid-electric (HEV). Tuttavia, l’aumento della domanda di veicoli elettrici comporta delle sfide: il 68% dei decision maker in ambito automobilistico afferma di essere sottoposto a forti pressioni per la produzione di veicoli di nuova generazione (cioè elettrici) e il 75% di essi, inoltre, è preoccupato dalla forte spinta per la fornitura di prodotti più ecologici, sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
L’analisi di Zebra evidenzia inoltre che la trasparenza dei dati e delle informazioni è molto importante, sia per i consumatori che per i fleet manager, che chiedono maggiore visibilità all’ecosistema automobilistico. Quando valutano l’acquisto o il leasing di un veicolo, l’81% dei consumatori e l’86% dei gestori di flotte dichiarano di voler conoscere l’origine e la provenienza dei materiali e dei componenti automobilistici. I Millennial sono i primi a esigere maggiore trasparenza nella produzione automobilistica: otto su dieci affermano che è importante avere informazioni sull’origine dei materiali e dei componenti, sapere se sono sostenibili e avere visibilità dell’intero processo produttivo. Oltre a richiedere una maggiore visibilità sul processo di produzione automobilistica, una volta in possesso delle automobili, l’88% dei consumatori e l’86% dei fleet manager vogliono capire come i dati provenienti dai loro veicoli saranno utilizzati dall’ecosistema automobilistico. Dopo l’acquisto, l’83% dei consumatori e l’84% fleet manager si aspettano, inoltre, la proprietà e il controllo dei dati generati dal veicolo.
Inoltre la maggior parte dei consumatori e dei fleet manager (80%) desidera una visibilità end-to-end durante il processo di produzione. Tuttavia, solo circa un terzo dei decision maker del settore nei prossimi cinque anni darà priorità alla connessione in tempo reale di sistemi di dati per consentire una visione olistica delle operazioni e aumentare la visibilità sulla produzione e sull’intera catena di approvvigionamento.
Circa un terzo dei produttori di componenti originali (OEM) ha dichiarato che i robot mobile autonomi (AMR), l’RFID, i computer palmari rugged, gli scanner e la machine vision industriale saranno in grado di migliorare la gestione della supply chain, mentre circa un terzo dei fornitori indica le stampanti mobile di etichette con codici a barre/termici, i computer indossabili e la tecnologia di localizzazione.
Nel complesso, sette decision maker del settore automobilistico su dieci concordano sul fatto che la trasformazione digitale è una priorità strategica per la loro organizzazione. Nei prossimi cinque anni, prevedono di espandere l’utilizzo della tecnologia a tutti i settori, con il 47% che si focalizzerà sulla produzione additiva/stampa 3D e il 45% sulle soluzioni di pianificazione della supply chain.

Olio evo, Confagricoltura e Carapelli: da accordo di filiera 25 mln valore

Olio evo, Confagricoltura e Carapelli: da accordo di filiera 25 mln valoreMilano, 14 feb. (askanews) – E’ di circa 25 milioni di euro il valore al consumo dell’olio prodotto grazie all’accordo di filiera siglato nel 2018 tra Confagricoltura e Carapelli Firenze. Centinaia le aziende olivicole coinvolte in questi cinque anni di attività che, a detta degli attori della filiera, non sono stati privi di difficoltà. Ma oggi il bilancio è giudicato più che positivo e l’accordo è stato rinnovato per “reciproca soddisfazione” delle parti.
Dei benefici e delle potenzialità generate da iniziative come questa per la promozione della filiera dell’olio extravergine di oliva si è discusso in occasione del convegno “Olio di oliva: impresa, sostenibilità, mercati”, alla presenza del mondo olivicolo e delle istituzioni nazionali ed europee oltre che di Confagricoltura e Carapelli Firenze, oggi parte della multinazionale spagnola Deoleo.
L’accordo nacque nel 2018 con l’obiettivo di contribuire a stabilizzare il mercato e restituire valore a entrambe le parti, quella agricola e quella industriale, garantendo al consumatore un prodotto di qualità, tracciato e sostenibile. E la tavola rotonda al centro del convegno è stata l’occasione per i protagonisti dell’accordo di illustrare le opportunità che ha generato per tutti gli attori della filiera produttiva aderenti, a partire dalle aziende agricole, alle organizzazioni di produttori (OP) e alle associazioni di organizzazioni di produttori (AOP) ai frantoi, fino all’industria.
“Carapelli Firenze crede molto nelle alleanze tra parte agricola e parte industriale ed è proprio attraverso accordi di filiera come questo che riteniamo di poter creare un futuro sostenibile al settore – ha sottolineato – Ignacio Silva, presidente del gruppo Deoleo – Noi siamo l’anello di congiunzione tra il consumatore e il produttore agricolo e per noi sostenibilità è garantire valore sia al consumatore che all’olivicoltore ed in questo contesto è anche valorizzare il made in Italy”.
“L’accordo – ha spiegato Anna Cane, scientific & public affairs director di Carapelli Firenze – nasceva dall’esigenza di trovare un nuovo modo di lavorare tra Carapelli Firenze e il mondo della produzione, che generasse vantaggi ad entrambe le parti, con l’obiettivo primario di stabilizzare, in ottica pluriennale, il prezzo di mercato, sempre soggetto a forte volatilità”. L’accordo ha riguardato sia “aspetti economici (una premialità sul prezzo di mercato e l’impegno di acquisto da parte di Carapelli), sia aspetti qualitativi che aspetti logistici (necessità di maggiore aggregazione del prodotto con sistemi logistici che proteggano la qualità) e una tracciabilità certificata sia in termini di provenienza che di cultivar/nuove tecnologie per la tracciabilità oltre alla certificazione di sostenibilità secondo un protocollo aziendale molto rigido verificato e certificato da Interteck”.
Nel suo intervento conclusivo, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha subito messo in chiaro che “il fatto che Doleo sia un gruppo spagnolo non mi interessa perchè non esistono blocchi in Europa, mi interessa che si promuova il prodotto italiano in Europa e a livello internazionale, ed è quello che facciamo con questo accordo”. Giansanti ha colto l’occasione per parlare di un “progetto inter-mediterraneo intorno all’olio, che deve nascere intorno a quest’area. Oggi esiste una capacità che deve essere riportata a casa, noi oggi non produciamo l’olio che producevamo qualche anno fa, siamo condizionati dall’andamento metereologico quindi è il modello che deve cambiare. Come Confagricoltura con i nostri partner dobbiamo iniziare a ripensare a un nuovo modello soprattutto per affrontare col ministero il tema del piano olivicolo, di cui si parla da anni e che deve diventare realtà”.

Banche, Abi: a gennaio tassi nuovi mutui al 3,52%, massimo dal 2013

Banche, Abi: a gennaio tassi nuovi mutui al 3,52%, massimo dal 2013Roma, 14 feb. (askanews) – Nuovi e netti aumenti dei tassi di interesse sui prestiti bancari a imprese e famiglie in Italia, sulla scia dei rialzi operati dalla Bce. E intanto a gennaio l’effetto della stretta monetaria si è visto anche sulla crescita dell’erogazione di finanziamenti delle banche, che ha segnato un ulteriore rallentamento al più 1,3% su base annua, a fronte del più 1,6% di dicembre. Secondo il rapporto mensile dell’Abi, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni ha raggiunto il 3,53%, rispetto al 3,01% di dicembre. Si tratta del livello più elevato segnato dai nuovi mutui dal novembre del 2013, secondo le tabelle storiche dell’associazione.
Il tasso medio sul totale dei prestiti è salito al 3,51%, dal 3,20% nel mese precedente. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese ha raggiunto il 3,70%, dal 3,55% nel mese precedente.
Tornano alla dinamica di erogazione di prestiti, l’Abi, che effettua delle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia (calcolate includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni) riporta che a dicembre i prestiti alle imprese erano rimasti stabili su base annua, mentre i prestiti alle famiglie sono cresciuti del 3,3%.

Auto, Europarlamento approva obbligo auto a emissioni zero al 2035

Auto, Europarlamento approva obbligo auto a emissioni zero al 2035Bruxelles, 14 feb. (askanews) – Con 340 voti favorevoli, 279 voti contrari e 21 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo in via definitiva i nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di CO2 dalle autovetture e dai veicoli commerciali leggeri di nuova produzione, in base al testo dell’accordo già raggiunto con il Consiglio Ue, che emenda la proposta originaria della Commissione 14 luglio 2021.
Entro il 2030, le emissioni dovranno essere ridotte per le auto del 55% rispetto ai livelli del 2021, e per i furgoni del 50%, come obiettivi intermedi; si conferma, inoltre, che dall’inizio del 2035 tutte le auto nuove vendute nell’Ue dovranno essere a emissioni zero, che significherà, sostanzialmente, la fine del motore a combustione interna e l’avvento della nuova era dell’auto elettrica. È prevista tuttavia un’esenzione totale per chi produce meno di 1.000 nuovi veicoli l’anno (“emendamento Ferrari”).
Una deroga di un anno dall’obbligo di immettere sul mercato solo veicoli a zero emissioni, fino alla fine del 2035, è prevista inoltre per i costruttori con un volume annuo di produzione limitato (da 1.000 a 10.000 nuove autovetture o da 1.000 a 22.000 nuovi furgoni).
Ci saranno poi obiettivi più bassi di riduzione, fino al 2030, per quei costruttori che vendono un maggior numero di veicoli già a basse emissioni (sotto i 50g di CO2 per chilometro), come i veicoli elettrici e i veicoli ibridi più efficienti.
Dopo il voto finale della plenaria, il Consiglio Ue dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Welfare, Censis-Tendercapital: 85% italiani vede futuro incerto

Welfare, Censis-Tendercapital: 85% italiani vede futuro incertoRoma, 14 feb. (askanews) – Presentato al Senato a Roma il quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla ‘sostenibilità sociale e la rinnovata sfida del welfare italiano’, che ha per obiettivo quello di porre l’attenzione, tramite le opinioni, i comportamenti e i valori degli italiani, sulle difficoltà che incontrano i due pilastri del modello sociale italiano, famiglie e Stato, che sono chiamati a misurarsi con nuove ristrettezze e crisi globali. Il welfare potrà tornare a erogare servizi universalistici essenziali, ammortizzare disparità eccessive e supportare le persone solo con il ritorno del lavoro quale fonte primaria di opportunità di ascesa reddituale e sociale. Gli italiani sono preoccupati per il futuro prossimo della società. L’84,9% dichiara di intravedere incertezza e insicurezza. Allarma il blocco della mobilità sociale, che per il 58,6% dei cittadini farà aumentare le disparità sociali. Per il 43,3%, nella società italiana ci saranno meno equità e giustizia sociale; il 36,9% teme minore attenzione ai diritti dei lavoratori. Il rialzo dei prezzi catalizza le paure degli italiani. Il 75,4% degli occupati è convinto che non avrà aumenti delle entrate familiari nel prossimo anno, mentre il 73,9% degli italiani pensa che dovrà ridimensionare le spese. La reazione alla minaccia dell’inflazione porta l’86,9% a essere favorevole a indicizzare retribuzioni, salari e stipendi all’aumento dei prezzi, tornando alla scala mobile. Prezzi più alti si traducono in minor consumo di beni e servizi a parità di reddito, così il 59,7% degli italiani è convinto che dovrà ridurre le spese per scarpe e abbigliamento, il 62,3% quelle per vacanze, viaggi e tempo libero, mentre il 41,7% pensa che dovrà rinunciare a cure o visite mediche a pagamento intero, con risorse proprie. Tuttavia, nel 2022 redditi e spese per consumi delle famiglie hanno tenuto bene. Infatti, il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è rimasto invariato nel confronto tra I-III trimestre 2021 e gli stessi trimestri del 2022, con un -0,3% reale. Dal Quarto Rapporto Censis-Tendercapital emerge come il risparmio delle famiglie, nel confronto tra i primi nove mesi del 2022 e quelli del 2021, abbia subìto una contrazione drastica in termini nominali (-292 miliardi di euro) e reali (-11,3%). Il cash, invece, è aumentato nominalmente di 36 miliardi di euro, subendo però una riduzione reale del 3,8%. Sono 7,5 milioni le persone appartenenti a famiglie le cui entrate coprono appena le uscite e aumentano, rispetto al 2010, sia i lavoratori in povertà assoluta (erano il 3% del totale) sia in povertà relativa (erano il 7%). Il welfare pubblico stenta sempre più: il 67,3% degli italiani, nei dodici mesi precedenti l’intervista, per avere prestazioni sanitarie si è dovuto rivolgere al privato. Così solo il 40,4% è soddisfatto del funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale della sua Regione, mentre nel 2019 era il 55%. Il 90,4% degli italiani, con percentuali trasversali a redditi, condizione professionale, età e titolo di studio, si dichiara favorevole a fissare una retribuzione minima per legge. Riguardo al reddito di cittadinanza, il 65,1% degli italiani lo reputa uno strumento per aiutare persone in difficoltà; al contempo, il 73,2% è convinto che tale strumento disincentiva le persone a lavorare, mentre oltre l’88% ritiene che i soldi pubblici dovrebbero servire a incentivare la ricerca del lavoro. Per il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, “la nostra società è segnata da un elemento cruciale: la paura dell’incertezza futura. È quel che più condiziona le aspettative e spesso fa vedere la realtà più nera di quanto sia. Purtroppo, l’inflazione, la guerra, la crisi energetica hanno generato problemi e, tuttavia, sinora la sostenibilità sociale in Italia ha tenuto bene. Il rischio reale è per il futuro prossimo di continuare a galleggiare per paura e, in questa situazione, la cosa peggiore è affidarsi all’opinionismo, piuttosto che ragionare sulla chimica reale della nostra società”. Secondo il Presidente di Tendercapital, Moreno Zani, “i dati del Quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla sostenibilità sociale e il welfare italiano evidenziano in maniera chiara le difficoltà che oggi incontrano i due pilastri del modello sociale italiano, le famiglie e lo Stato. Crescono, infatti, le ristrettezze economiche di molti nuclei familiari e, nonostante nel 2022 abbiano tenuto bene sia il reddito sia le spese per i consumi, occorre prendere atto di una severa contrazione del loro risparmio. Una situazione di instabilità, insomma, che genera incertezza e preoccupazione per il futuro, ma anche la convinzione che si può lavorare per un nuovo welfare inclusivo, prospero e sostenibile”. Per Maurizio Gasparri, Vice Presidente del Senato della Repubblica: “Il Rapporto mette in luce perplessità, preoccupazioni e aspettative legate all’inflazione e al contesto economico e sociale. Guardando all’aspetto storico il Paese ha fatto dei progressi per quanto riguarda il welfare, registrando un avanzamento sotto il profilo delle tutele. Tuttavia, resta molto da fare e questo Rapporto ci indica una strada importante da seguire”. Federico Freni, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Nel post pandemia il modello sociale italiano ha vissuto una sorta di crisi di mezza età, ma non di identità. In alcuni Paesi, come quelli anglosassoni, le strutture sociali hanno mostrato una fragilità maggiore rispetto all’Italia. La domanda che dobbiamo porci a monte è se vogliamo che questo modello tenga. Il dato più preoccupante che emerge dal Rapporto è l’indice di sconforto. Occorre precisare che all’interno della nostra dinamica inflattiva è prevalentemente la componente legata ai costi dell’energia, pertanto la risposta deve essere diversa. Bisogna avere fiducia nella resilienza di un sistema economico che nessun Paese in Europa ha mostrato di avere”. Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te., ha dichiarato che: “Dal Rapporto emergono dati preoccupanti. È una giornata importante, che ci fa vedere quali risvolti sociali ci sono nel nostro Paese, dovuti ad aspetti economici e finanziari, sia per le famiglie che per le imprese. C’è tanto pessimismo e un clima di sfiducia complessivo. Dobbiamo invertire questa tendenza. Bisogna reinvestire per uscire dall’attuale situazione di stallo. Il Pnrr è un’occasione per rimettere in moto il Paese, ma anche le istituzioni private devono fare la loro parte. Noi, come Fondo Fon.Te., ci stiamo impegnando per investire nell’economia reale al fine di ridare fiducia generando ricchezza’. Per Stefano Distilli, Presidente Cassa Dottori Commercialisti: “Il tema della sostenibilità è complesso, è un termine che ha significati diversi. Come Casse di previdenza privatizzate dobbiamo cercare di tenere insieme le fila di tutte le declinazioni del termine sostenibilità, dalle prestazioni previdenziali, di welfare, a quelle ambientali. Dobbiamo cercare di farlo con risorse proprie, come già facciamo, andando a seconda dell’evoluzione dei tempi ed esigenze delle nostre platee. Occorre tenere conto delle preoccupazioni che emergono dal Rapporto per interpretare sempre meglio il nostro lavoro, in un mondo, quello delle libere professioni, che viene visto sempre un po’ dorato, all’interno del quale ci si pone il tema delle disparità e come agire su di esse”. Andrea Cuccello, Segretario Confederale Cisl, ha spiegato che: “Uno dei grandi pilastri sociali è la famiglia, che ha mutato profondamente il suo profilo e che va aiutata e sostenuta con trasferimenti economici e servizi, se vogliamo implementare le nascite nel nostro Paese. A tale riguardo, il tema della non autosufficienza è particolarmente rilevante. Occorre costruire un vero e proprio modello industriale sull’asset dell’anzianità per sostenere le fasce più fragili della popolazione, valorizzando il lavoro di cura. In questa fase straordinaria dobbiamo costruire insieme un’idea di Paese che preveda una grande concertazione fra governo e parti sociali. C’è da realizzare un nuovo paradigma fondato sulla partecipazione dei lavoratori all’interno delle aziende, che nelle prossime settimane lanceremo come Cisl attraverso una raccolta di firme per la sottoscrizione di una legge di iniziativa popolare, che veda al centro la contrattazione. Soltanto remando insieme sarà possibile prendere il largo verso la direzione giusta”. Secondo Jorge Torre, Area Stato Sociale e Diritti Cgil: “Fra le varie riflessioni suscitate dal Rapporto, emerge l’importanza del ruolo dei giovani che occorre ascoltare sempre di più per dare risposte alle loro istanze. È fondamentale, inoltre, coinvolgere i corpi intermedi per favorire una maggiore partecipazione dei lavoratori. Bisogna tenere presente che il primo diritto è quello al lavoro. In tal senso, è necessario rafforzare la contrattazione per combattere i privilegi. La sfida centrale riguarda le politiche attive, a partire dagli investimenti sulla formazione, per incentivare la diversificazione del mercato del lavoro”. Alfonso Celotto, Professore ordinario di Diritto Costituzionale Università Roma Tre, ha rilevato che: “Quando parliamo dei diritti sociali stiamo andando al cuore della Costituzione. I Costituenti sapevano che bisognava investire in istruzione, salute, previdenza e assistenza. Tali strumenti ci hanno trasformato da Paese povero, devastato dalla guerra, in una potenza mondiale. Il problema, oggi, è la sostenibilità economica e sociale di tale modello”.