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P.A, Zangrillo: con pacchetto Cdm impulso a modernizzazione

P.A, Zangrillo: con pacchetto Cdm impulso a modernizzazioneRoma, 11 mag. (askanews) – “Con questo provvedimento proseguiamo con decisione il lavoro iniziato con il decreto legge Pnrr di recente convertito in legge, che ha semplificato oltre settanta procedure, e interveniamo su materie fondamentali per facilitare ulteriormente la vita di cittadini e imprese e il loro rapporto con la Pubblica amministrazione”. Questo il commento del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo alle misure varate dal Consiglio dei ministri. “E’ stato un lavoro sinergico, per il quale ringrazio i ministeri coinvolti, che si allargherà nei prossimi mesi in uno spirito di collaborazione improntato ad agire con urgenza per il bene del Paese”. Nel settore del Turismo, il provvedimento punta a semplificare le autorizzazioni per l’esercizio delle attività ricettive, prevedendo anche quella per la somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate nella struttura, oltre che quella per le attività legate al benessere delle persone e l’organizzazione dei congressi. Prevista inoltre un’unica comunicazione informatica dei dati, fatto salve quelle di pubblica sicurezza. Il rinnovo delle attività termali diventa autocertificato, fatti salvi i poteri di controllo. In materia di Disabilità la legge delega interviene semplificando in maniera forte autorizzazioni, concessioni, contributi e agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la mobilità. In parallelo viene facilitato l’accesso alle prestazioni socio-assistenziali, di istruzione e i percorsi formativi e di inclusione lavorativa, socio-sanitaria e riabilitativa. È previsto, ad esempio, l’esonero dalla presentazione di documenti già presenti nel fascicolo sanitario, con particolare riguardo ai cittadini affetti da patologie croniche e invalidanti. Eliminata la ripetizione degli accertamenti sanitari per patologie e disabilità permanenti. Misure anche a sostegno dei caregiver familiari e per l’implementazione dei servizi digitali e interoperabilità dei dati. In ambito Farmaceutico, le prescrizioni in formato elettronico entrano a regime, senza necessità di ulteriori proroghe il medico prescrive con modalità dematerializzata anche le prestazioni non a carico del SSN. Importanti novità anche per i pazienti con patologie croniche che non dovranno più rinnovare le prescrizioni relative al proprio piano terapeutico, ma riceveranno un’unica ricetta della validità di 12 mesi. Per quanto riguarda la Digitalizzazione dei servizi ai cittadini, importante è la semplificazione su certificati di stato civile online, liste di leva, notifiche e identità digitale. “Con questo provvedimento diamo ulteriore impulso al processo di modernizzazione e di digitalizzazione della Pubblica amministrazione, rendendo sempre più accessibili, trasparenti e efficienti i suoi servizi – conclude il Ministro Zangrillo – Facciamo accadere le cose, trasformiamo le idee in progetti concreti a favore della collettività”.

Natalità, Blangiardo: verso 11 mln di residenti in meno

Natalità, Blangiardo: verso 11 mln di residenti in menoRoma, 11 mag. (askanews) – Undici milioni di residenti in meno, con un numero di decessi pari a 2,5 volte quello delle nascite, e 500 miliardi persi in termini di Pil. E’ lo scenario verso cui si potrebbe avviare l’Italia secondo l’ex presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, intervenuto agli Stati generali della natalità. Secondo le previsioni di Blangiardo “i 59 milioni di italiani di oggi scendono a 48 milioni scarsi. Spariscono 11 milioni di persone. Un grande Paese che perde 11 milioni di persone. Ottocentomila morti a fronte di trecentomila nati. Questo, se non cambiano le cose è uno scenario che va a realizzarsi”. E così “perderemmo quasi 500 miliardi di Pil”, ha concluso.

Mlp

Trasporto aereo, Enac: nel 2022 oltre 164 mln passeggeri, +104% su anno

Trasporto aereo, Enac: nel 2022 oltre 164 mln passeggeri, +104% su annoRoma, 11 mag. (askanews) – Con oltre 164 milioni di passeggeri nel 2022 si consolida una decisa ripresa del traffico aereo che registra +104% rispetto all’anno precedente: si riduce quindi il divario, registrato nei due precedenti anni, rispetto al periodo pre-Covid (-14% del 2022 vs 2019). Lo rende noto l’Enac che ha pubblicato i dati sul traffico nel 2022. “La crisi determinata dalla pandemia da Covid-19 – commenta il Presidente Enac Pierluigi Di Palma – fortunatamente è alle spalle per quel che riguarda il nostro settore. Aerei e aeroporti hanno ripreso ad avere numeri di tutto rispetto e a connettere il mondo. Il trasporto aereo, d’altronde, ha cambiato il nostro modo di vivere negli ultimi decenni e ha ripreso il suo rapido volo non appena le condizioni sanitarie e sociali ce lo hanno permesso. Con la stessa velocità, che è una caratteristica prioritaria dell’aviazione civile, l’innovazione tecnologica ci sta portando verso una mobilità aerea del tutto nuova, sostenibile e intermodale”. Per la precisione nel 2022 sono stati 164.342.812 i passeggeri dei voli commerciali di linea e charter negli aeroporti italiani, su rotte nazionali e internazionali, segnando un incremento del +104% rispetto al 2021. Il traffico nazionale, con i suoi 64,5 milioni di passeggeri, ha registrato un incremento del +53% rispetto al 2021, mentre il traffico internazionale, con 99,9 milioni di passeggeri, è cresciuto del +160,8% rispetto al medesimo anno. Si evince, pertanto, come sia stato il traffico internazionale a registrare il maggiore incremento rispetto al 2021, anche grazie alla progressiva eliminazione delle misure restrittive a partire dal secondo semestre del 2021. L’aeroporto di Roma Fiumicino si conferma al primo posto per traffico passeggeri con circa 29,1 milioni e con la quota del 17,7% del traffico passeggeri totale. In merito ai vettori, invece, la graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter vede al primo posto la compagnia Ryanair con 45,7 milioni di passeggeri. La ripartizione dei voli tra le tipologie di vettori nel 2022 ha registrato circa 56 milioni per le compagnie tradizionali, con una quota del 34%, e circa 109 milioni per quelle del segmento low cost, quota del 66% sul totale. L’analisi del traffico 2022 relativo ai servizi aerei di linea e charter non può prescindere, inoltre, dal confronto con il periodo pre-Covid. Nello specifico, confrontando i dati del 2022 con i dati del 2019, si continua a evidenziare uno scostamento negativo, sebbene molto più contenuto rispetto al 2021 e al 2020: sia i movimenti che i passeggeri registrano un gap del -14% circa, mentre il cargo cresce del +1,4%. Anche per il 2022, la graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter vede al primo posto la compagnia Ryanair, 45,7 milioni di passeggeri. A livello di traffico nazionale, le compagnie che nel 2022 hanno superato 1 milione di passeggeri trasportati (conteggiati solo in partenza al fine di non incorrere nel double counting) sono state: Ryanair (Irlanda) 14,2 milioni di passeggeri; ITA Airways (Italia) 6,4 milioni di passeggeri; EasyJet Europe Airline Gmbh (Austria) 3,2 milioni di passeggeri; Wizz Air (Ungheria) 3,1 milioni di passeggeri: Volotea (Spagna) 2,7 milioni di passeggeri: Malta Air (Malta) 1,8 milioni di passeggeri.

Bankitalia: banche “stabilizzatore” durante tensioni su titoli Stato

Bankitalia: banche “stabilizzatore” durante tensioni su titoli StatoRoma, 11 mag. (askanews) – Nelle fasi di tensione le banche tendono a svolgere un ruolo di “stabilizzatore” sul mercato dei titoli di Stato, assicurazioni e fondi pensione hanno reazioni “molto contenute”, laddove altre tipologie di investitori istituzionali, come i fondi comuni e i fondi più speculativi, tra cui i fondi hedge hanno comportamenti prociclici, cioè accentuano la tendenza già in corso. Lo uno studio (“Comportamento degli investitori in condizioni di stress: evidenze dal mercato dei titoli di stato italiani”) pubblicato nella collana Mercati, infrastrutture e sistemi di pagamento della Banca d’Italia.

“Basandosi sui dati dei primary dealer, lo studio confronta il modo in cui le diverse tipologie di investitori in titoli di Stato italiani reagiscono a un rialzo dei tassi d’interesse e fornisce nuove evidenze sul ruolo svolto da soggetti non bancari, oltre che dalle banche. L’analisi copre i sette anni compresi tra il 2014 e il 2020, che includono episodi di elevato stress finanziario – si legge – come le turbolenze del maggio 2018 e quelle dovute alla pandemia di Covid-19 nel marzo 2020”. “Le evidenze raccolte – prosegue l’analisi – indicano che le reazioni degli investitori alle variazioni di rendimento si differenziano a seconda del settore di appartenenza. I fondi comuni e quelli speculativi (hedge fund) tendono a rispondere in modo prociclico, ossia acquistano titoli quando i prezzi salgono (e viceversa), mentre le banche non lo fanno, svolgendo così un ruolo stabilizzatore sul mercato. Altri operatori non bancari, come le imprese assicurative, i fondi pensione e i soggetti non finanziari, tendono a reagire alle variazioni dei tassi d’interesse in modo molto contenuto”.

Bce: “Aumento rilevante delle attese di inflazione dei consumatori”

Bce: “Aumento rilevante delle attese di inflazione dei consumatori”Roma, 11 mag. (askanews) – La Banca centrale europea parla di un “aumento rilevante” delle aspettative di inflazione dei consumatori, sulla base di una indagine che essa stessa elabora e per l’insieme dell’eurozona. A marzo l’attesa mediana di inflazione sui prossimi 12 mesi è salita al 5%, a fronte del 4,6% registrato a febbraio. L’inflazione percepita dai consumatori sull’insieme dei passati 12 mesi è a sua volta aumentata al 9,9%, dall’8,7% di febbraio.

Aumentano anche le aspettative di inflazione dei consumatori sul prossimo triennio, al 2,9% rispetto al 2,4% della precedente rilevazione. Secondo la Bce, l’incertezza sui 12 mesi a venire ha raggiunto il livello più elevato da quando l’indagine è stata avviata, nell’aprile del 2020. Nel frattempo le aspettative dei consumatori sulla crescita nominale dei redditi sono leggermente aumentate, all’1,3% sui prossimi 12 mesi, rispetto all’1,2% di febbraio. La percezione della crescita della spesa nominale è aumentata al 7,1% sull’insieme degli ultimi 12 mesi, a fronte del 6,6% di febbraio e le attese sulle spese dei prossimi 12 mesi sono salite a loro volta al 4,1%, dal precedente 3,9%.

Intanto sono leggermente peggiorate le aspettative sulla crescita economica, al meno 1% per il prossimo anno a fronte del precedente meno 0,9%. Sono parallelamente aumentate le aspettative di disoccupazione, all’11,7% a marzo a fronte dell’11,5% della rilevazione di febbraio. Un valore, riporta la Bce, superiore rispetto al tasso di disoccupazione attuale percepito, che è pari all’11,3%. L’aumento delle attese di inflazione potrebbe risultare uno sviluppo delicato, ove il Consiglio direttivo della Bce vi ravvisasse segnali di possibile disallineamento delle aspettative stesse rispetto ai suoi obiettivi di calo dell’inflazione.

Il 60% degli italiani rimanda l’acquisto dell’auto a causa dei prezzi. Avanzano i brand cinesi

Il 60% degli italiani rimanda l’acquisto dell’auto a causa dei prezzi. Avanzano i brand cinesiMilano, 10 mag. (askanews) – Il parco auto italiano continua ad invecchiare con emissioni in aumento, complici la crisi dei chip e la guerra in Ucraina. Soffrono le compatte, che nel 2022 hanno perso il 22%, mentre i segmenti lusso crescono. Il noleggio a lungo termine si conferma canale privilegiato nella gestione della transizione perché consente di ridurre i rischi dell’incertezza tecnologica. Queste alcune delle evidenze dello studio condotto da Aniasa e Bain & Company “Il vento dell’Est soffia sull’automotive”, presentata nel corso della conferenza stampa annuale dell’Associazione.

Dallo studio emerge anche che le auto elettriche arretrano, confermandosi la soluzione giusta per pochi, che risiedono principalmente nelle grandi città. Grazie a costi di produzione più competitivi, i costruttori dell’Est (Europa e asiatici) conquisteranno nei prossimi anni crescenti fette di mercato (in Italia il 4% al 2030), a scapito dei brand tradizionali. Dal 2015 ad oggi l’Europa ha perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300mila vetture, oggi prodotte per lo più in Cina.Quanto agli italiani, dallo studio emerge che sono disorientati dall’offerta tecnologica e dai tempi di consegna molto lunghi e preferiscono rimandare l’acquisto dell’auto. Tendenza confermata dal drastico crollo delle rottamazioni (-30% nel 2022 vs 2021), con quasi mezzo milione in meno di vetture rottamate. La conseguenza è una crescita continua del parco circolante, nonché della sua età media, che ormai ha raddoppiato i livelli di 20 anni fa, superando i 12 anni di età per vettura.

La progressiva elettrificazione sta portando ad un graduale disimpegno dei costruttori tradizionali dal segmento delle utilitarie. Il segmento A, storicamente molto rilevante in Italia, con quote pari ad un quinto del mercato, ha iniziato ad arretrare, fino a toccare quota 15%, a beneficio dei segmenti auto più grandi (e costosi). Crolla quindi, almeno per il momento, il falso mito delle piccole elettriche da città: ad oggi i veicoli elettrici ottengono la quota maggiore nei segmenti di vetture medio-grandi.Nelle immatricolazioni del primo trimestre del 2023, la quota Bev nelle vetture medie e grandi è pari a circa il 13% del totale mercato, contro il 2,6% nelle compatte. Le Bev si confermano, inoltre, più concentrate nelle grandi città. A vincere sono sempre i motori benzina e le auto ibride mild.

L’analisi conferma la centralità della sostenibilità economica come fattore determinante nelle abitudini di consumo degli italiani: auto e trasporto pubblico sono vincenti grazie alla loro convenienza e flessibilità. Quasi il 60% della popolazione non ha preso in considerazione, lo scorso anno, l’acquisto di un’auto nuova principalmente per motivi legati ai costi e all’incertezza economica. In questo contesto incentivi e sconti aggiuntivi sono l’unico elemento che potrebbe far prendere in considerazione l’acquisto di una nuova auto.In risposta alle esigenze di sostenibilità economica dei consumatori, il mercato italiano sta diventando sempre più appanaggio di costruttori cinesi, in grado di produrre auto a costi più competitivi. L’Europa ha ceduto lo scettro di principale produttore alla Cina, che già oggi ha raggiunto il quarto posto nella classifica dei Paesi che hanno registrato il maggior numero di brevetti in Europa, con l’Italia solo undicesima. I costruttori dell’Est (Europa e asiatici) conquisteranno nei prossimi anni crescenti fette di mercato (in Italia il 4% al 2030), a scapito dei brand tradizionali del Vecchio Continente. Dal 2015 ad oggi l’Europa ha perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300mila vetture, oggi prodotte per lo più in Cina.

“Pur preferendo i marchi europei, un italiano su cinque sta già considerando marchi cinesi e asiatici perché più convenienti, anche se di minore qualità. Il futuro è già qui: l’assetto del mondo automotive si sta spostando velocemente verso Oriente. In questo contesto è quindi necessario e urgente che l’Italia acceleri gli investimenti sulla filiera auto, riaffermando il proprio ruolo industriale nel comparto: la chiave è puntare sulle eccellenze del Made in Italy (i “Campioni nazionali” del settore) attraverso il progressivo superamento delle vecchie tecnologie, storico fiore all’occhiello del Paese, per sviluppare nuovi centri di eccellenza e competenza nel mondo dell’elettrificazione”, afferma Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company. 

Tim: nel trimestre ricavi a 3,8 mld (+4,3%), ebitda organico +3,8%

Tim: nel trimestre ricavi a 3,8 mld (+4,3%), ebitda organico +3,8%Milano, 10 mag. (askanews) – Tim ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi totali di gruppo in crescita del 4,3% a 3,8 miliardi e un ebitda organico di gruppo pari a 1,5 miliardi (+3,8%), in aumento per il secondo trimestre consecutivo. La perdita attribuibile ai soci della controllante peggiora a 689 milioni (con 427 mln di oneri non ricorrenti) dal rosso di 204 milioni dello stesso periodo del 2022.

L’indebitamento finanziario netto è pari a 25,8 miliardi, in aumento di 0,5 da fine 2022, mentre l’indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,5 miliardi (+0,4 mld). I risultati del primo trimestre, durante il quale è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di Tim Brasil, sono pienamente in linea con i target per l’esercizio 2023 comunicati al mercato lo scorso febbraio, sottolinea Tim.

L’assemblea dell’Enel approva il nuovo cda: Paolo Scaroni presidente

L’assemblea dell’Enel approva il nuovo cda: Paolo Scaroni presidenteRoma, 10 mag. (askanews) – Via libera dall’assemblea degli azionisti di Enel al nuovo cda che rimarrà in carica per il prossimo triennio. Sono stati votati tutti e 6 i candidati del Mef che ha il 23% circa di Enel. I nuovi cosiglieri sono Fiammetta Salmoni, Flavio Cattaneo, Paolo Scaroni nominato presidente con la maggioranza assoluta del 97,2% del capitale votante, Johanna Arbib, Alessandro Zehentner, Olga Cuccurullo.

Per la lista di Assogestioni entrano in cda Dario Frigerio e Alessandra Stabilini di assogestioni, Mario Corsi. Nessuno della lista Covalis.

Ferretti: al lavoro su dual-listing, assemblea soci il 18 maggio

Ferretti: al lavoro su dual-listing, assemblea soci il 18 maggioMilano, 10 mag. (askanews) – Ferretti Group sta lavorando in modo proattivo al potenziale dual-listing. Lo rende noto la società nel comunicare i risultati del primo trimestre, chiuso con ricavi a 280,3 milioni (+9,3%), utile netto a 18,6 milioni (+42%) e una raccolta ordini a quota 307,5 milioni. Il gruppo italiano – attivo nella nautica di lusso coi marchi Wally, Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Riva, CRN e Custom Line – dal 31 marzo 2022 è quotato alla Borsa di Hong Kong.

Il cda ha convocato un’assemblea degli azionisti per il 18 maggio per deliberare, tra l’altro, l’approvazione della domanda di potenziale dual listing e le modifiche allo Statuto. Il potenziale dual listing è soggetto, tra le altre cose, all’ottenimento di una o più approvazioni da parte degli azionisti e delle autorità competenti. “Gli azionisti e i potenziali investitori della società devono essere consapevoli del fatto che non vi è alcuna garanzia che il potenziale dual listing abbia luogo o che possa avere luogo”, comunica Ferretti.

L’Istat: nel 2023 il turismo è in definitiva ripresa, dopo lo shock della pandemia

L’Istat: nel 2023 il turismo è in definitiva ripresa, dopo lo shock della pandemiaRoma, 10 mag. (askanews) – Nonostante lo shock subito a causa della pandemia da Covid, il turismo in Italia dimostra una capacità di reazione straordinaria: la ripresa dei flussi è iniziata nel 2021 e si è rafforzata ulteriormente nello scorso anno. Lo rileva l’Istat nel corso di una audizione in Commissione attività produttive alla Camera. Secondo i dati – ancora provvisori – relativi al 2022, l’incremento annuo delle presenze è stato pari a +39,3% rispetto al 2021. A questo risultato, secondo le indicazioni dell’Istat, ha contribuito soprattutto il recupero del turismo ‘inbound’, ossia la clientela residente all’estero cresciuta del 84%,8%, la componente che era stata maggiormente penalizzata dalla pandemia, mentre quelle dei residenti sono aumentate del 12,9% rispetto al 2021. Inoltre la stagione estiva, sottolinea l’Istat, ha dato prova di una “eccezionale resilienza” del settore.

I primi dati provvisori del 2023, riferiti al bimestre gennaio-febbraio, sembrano confermare la definitiva ripresa del settore (+45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022), con una crescita rilevante sia delle presenze straniere (+70,5%) sia di quelle domestiche (+28,8%). Se i dati relativi ai prossimi mesi confermeranno questa tendenza l’Istat prevede che sarà possibile registrare nel 2023 il pieno recupero, e persino il superamento, dei livelli pre-pandemici. Nei primi due mesi dell’anno in corso le presenze degli italiani sono in aumento del +4,8%, mentre quelle straniere del +3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019.