Usa, Yellen: default catastrofico, porterebbe crisi costituzionaleMilano, 7 mag. (askanews) – Il mancato intervento del Congresso Usa sul tetto del debito potrebbe scatenare una “crisi costituzionale”, causando “una catastrofe economica e finanziaria”, con conseguenze sui mercati finanziari e sui tassi di interesse. Lo ha affermato il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen.
La Yellen ha ricordato come gli Stati Uniti potrebbero andare in default sui loro obblighi già il 1 giugno se il Congresso non si occuperà del tetto del debito. “I negoziati non dovrebbero svolgersi con una pistola puntata alla testa del popolo americano”, ha proseguito. “Il default è catastrofico per gli Stati Uniti. Se dovessimo fare default sul nostro debito, l’impatto sui tassi di interesse sarebbe terribile”. “Sarebbe la prima volta che gli Usa non riescono a effettuare i pagamenti dovuti. Dobbiamo alzare il tetto del debito per evitare la calamità economica”, ha sottolineato.
Landini: gli scioperi non si minacciano, si fanno quando è oraBologna, 6 mag. (askanews) – “Una bellissima piazza, una partecipazione enorme. Ringrazio tutti: la gente non cade nella propaganda” del governo, “c’è bisogno di cambiare”. Infatti “le politiche che sta facendo il governo non hanno il consenso del paese e c’è bisogno di cambiare musica”. Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, nella giornata di mobilitazione indetta da tutte e tre le sigle sindacali a Bologna “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”. Durante il corteo della Cgil il segretario ha aggiunto, in merito alla possibilità di organizzare uno sciopero generale: “Non escludiamo nulla, gli scioperi generali non si minacciano ma si fanno quando è il momento di farli”.
Per Landini “occorre combattere la precarietà, aumentare i salari e per questo c’è bisogno di una riforma fiscale che colpisca la rendita e dia davvero spazio ai salari e alle pensioni e politiche che mettano al centro la qualità del lavoro e lo sviluppo del paese”. Oggi a Bologna, ha affermato, “è solo l’inizio. Il messaggio è che noi abbiamo bisogno di unire e non dividere il paese”.
Sbarra: il governo dia un segnale forte di dialogo permanenteMilano, 6 mag. (askanews) – “Il percorso di mobilitazione andrà avanti fino a fine maggio. Abbiamo già da un pezzo realizzato nei luoghi di lavoro e nel territorio migliaia di assemblee. Oggi siamo a Bologna, sabato prossimo saremo a Milano, il 20 saremo a Napoli. Aspettiamo che il governo ci dia un forte segnale per un dialogo e un confronto che non può restare una tantum”. Lo ha affermato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine della giornata di mobilitazione indetta da tutte e tre le sigle sindacali a Bologna. “Un albero – ha proseguito Sbarra – non fa una foresta. Non ci accontentiamo del confronto che abbiamo fatto il 30 di aprile. Vogliamo un dialogo permanente, strutturato, per essere in grado di sostenere insieme la sfida della ripartenza del paese”.
“Sostanzialmente – ha detto ancora il leader della Cisl – chiediamo al governo di confrontarsi con noi attraverso il dialogo sociale per sostenere crescita e sviluppo, qualità e stabilità del lavoro, contrasto alle tante disuguaglianze: di genere, generazionali, geografiche, territoriali”.
Prezzi della pasta alle stelle, convocata la Commissione di allerta prezziMilano, 4 mag. (askanews) – Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, di convocare la Commissione di allerta rapida per analizzare la dinamica del prezzo della pasta che nel mese di marzo ha fatto registrare un aumento del 17,5% rispetto all’anno precedente in un contesto caratterizzato dalla riduzione del prezzo della materia prima e dalle dinamiche variabili dei costi dell’energia e degli altri fattori di produzione. E’ quanto riporta in una nota il ministero.
Si tratta della prima riunione della commissione creata con il Decreto trasparenza convertito in legge dal Parlamento in data 10 marzo. La riunione è convocata il prossimo 11 maggio alle 14.30 a Palazzo Piacentini. Il nuovo organismo di monitoraggio è composto, tra gli altri, da rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, dalle autorità competenti e dalle associazioni di categoria e dei consumatori.
Bce rallenta il rialzo dei tassi (+25 pb) ma la stretta non è finitaRoma, 4 mag. (askanews) – La Banca centrale europea ha proseguito la sua manovra di rialzo dei tassi di interesse ma operando una decelerazione, con un aumento da 25 punti base che porta il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento al 3,75%, massimo da ottobre 2007. Nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, la presidente Christine Lagarde ha voluto tuttavia precisare che non è stata decisa alcuna pausa e che “c’è ancora della strada da fare”.
Inoltre, il direttorio Bce ha annunciato l’intenzione di impartire una discreta accelerazione alla manovra di riduzione degli stock di titoli, prevalentemente pubblici, accumulati con il programma App negli anni passati. Da luglio, se si confermerà l’orientamento attuale, Bce e Eurosistema delle banche centrali azzereranno tutte le operazioni di rinnovo dei titoli che giungeranno a maturazione. Questo significherebbe che complessivamente sul 2023 le consistenze dell’App risulterebbero ridotte di circa 209 miliardi di euro, a fronte di un ammontare totale che dopo due mesi di riduzione limitata assomma a 3.217 miliardi.
Il rialzo dei tassi operato oggi segue un primo aumento da 50 punti base nel luglio di un anno fa, 2 aumenti da 75 punti base a settembre e novembre e 3 ulteriori incrementi (a dicembre, febbraio e marzo) da 50 punti base. Il tasso sulle operazioni marginali sale al 4%, quello sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa istituzione sale al 3,25%. La decisione, in linea con le attese prevalenti, giunge mentre la dinamica del credito bancario nell’eurozona ha mostrato nuovi segnali di rallentamento. E mentre l’inflazione, che resta elevata e pari al 7% nell’eurozona (a fronte di un obiettivo della Bce che la vorrebbe al 2%) potrebbe segnare ulteriori calmieramenti nei mesi a venire, anche in base agli sviluppi dei prezzi alla produzione e dell’energia.
Nel Consiglio “tutti i governatori sono determinati a combattere l’inflazione, sono tutti concordi che l’aumento dei tassi (di oggi) era necessario, che non stiamo facendo una pausa sui rialzi, questo è molto chiaro, e che ci sta altra strada da fare”, ha riferito Lagarde. Invece c’è stata quella che ha definito “varietà di vedute” sulla mole del rialzo da operare, e implicitamente sulla strada rimanente: “alcuni dicevano che forse 50 punti base era appropriato, altri 25 punti base, mentre non ho sentito nessuno dire che zero (cioè che non alzare i tassi-ndr) fosse appropriato”.
Poi c’è la questione della accelerazione sula riduzione degli stock di titoli del piano App. La Bce ha avviato da marzo una manovra riduzione “passiva”, perché non vende bond ma si limita a non rinnovare una parte dei titoli che scadono. Inizialmente ha deciso di effettuare queste operazioni ad un ritmo prefissato a 15 miliardi di euro al mese. Oggi ha annunciato che è orientata a non effettuare alcun rinnovo a partire da luglio: significa che da quel mese le consistenze dell’App si ridurranno esattamente nella misura in cui giungeranno a maturazione (a scadenza) i titoli detenuti, mediamente per 25 miliardi di euro al mese. Lagarde ha riferito che finora queste operazioni si sono svolte senza particolari problemi e che non si ravvisano particolari impedimenti a azzerare i rinnovi. Ha negato che si tratti di un “compromesso”, uno scambio rispetto alla decelerazione sul rialzo dei tassi. E ha anche sottolineato che sull’altro programma di acquisti, il Pepp viene mantenuto l’orientamento a proseguire integralmente i rinnovi fino tutto il 2024, con piena “flessibilità” sulle emissioni di quali Paesi eventualmente privilegiare a fronte di spinte di mercato ingistificate dai fondamentali economici (è di fatto un meccanismo antispread che la Bce tiene pronto all’uso).
La Bce ha anche fornito una tabella proprio sulle previste scadenze di titoli nel piano. Tra luglio e dicembre dovrebbero giungere a maturazione Bond per 148,704 miliardi di euro. A cui vanno aggiunti i 60 miliardi di riduzione dei primi quattro mesi (marzo-giugno), con cui si arriva al totale di 208,704 miliardi di riduzione dello stock nel 2023. A fine aprile, dopo i primi due mesi di riduzione controllata, l’ammontare totale di bond sul piano App risultava pari a 3.216,5 miliardi di euro.
Lagarde ha anche affermato che se la riduzione avvenisse unicamente in maniera passiva ci vorrebbero fino a 15 anni per azzerare le consistenze dell’App. (di Roberto Vozzi).
Bce-Eurosistema ridurranno stock titoli App per 209 mld nel 2023Roma, 4 mag. (askanews) – Quest’anno complessivamente la Bce e l’Eurosistema delle banche centrali dovrebbero ridurre i loro portafogli di titoli accumulati con il programma App di 208,7 miliardi di euro. E’ la stima che si può ricavare dopo l’annuncio del Consiglio direttivo della Bce dell’orientamento a azzerare le operazioni di rinnovo dei titoli in scadenza sull’App a partire da luglio.
La Bce ha avviato da marzo una manovra riduzione “passiva” dei titoli accumulati con il piano App, inizialmente ha deciso di effettuare queste operazioni ad un ritmo prefissato a 15 miliardi di euro al mese. “Passiva” perché non vende bond m si limita a non rinnovare una parte dei titoli che scadono. Oggi ha annunciato che è orientata a non effettuare alcun rinnovo a partire da luglio: significa che da quel mese le consistenze di titoli dell’App si ridurranno esattamente nella misura in cui giungeranno a maturazione (a scadenza) i titoli detenuti.
La Bce ha anche fornito una tabella proprio sulle previste scadenze di titoli nel piano. Tra luglio e dicembre dovrebbero giungere a maturazione Bond per 148,704 miliardi di euro. A cui vanno aggiunti i 60 miliardi di riduzione dei primi quattro mesi (marzo-giugno), con cui si arriva al totale di 208,704 miliardi. A fine aprile, dopo i primi due mesi di riduzione controllata, l’ammontare totale di bond sul piano App risultava pari a 3.216,5 miliardi di euro. Lagarde ha anche affermato che se la riduzione avvenisse unicamente in maniera passiva ci vorrebbero fino a 15 anni per azzerare le consistenze dell’App.
Bce frena su rialzo tassi (+25 pb) ma accelera taglio stock bondRoma, 4 mag. (askanews) – La Banca centrale europea decelera sul rialzo dei tassi di interesse ma al tempo stesso spinge per velocizzare il ritmo di riduzione dei suoi stock di titoli. L’istituzione monetaria ha operato un nuovo aumento dei tassi di interesse di riferimento per l’eurozona, ma che essendo pari a 25 punti base segna u rallentamento della dinamica nella stretta monetaria. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento sale al 3,75% il valore più elevato dall’ottobre del 2007.
Il rialzo operato oggi segue un primo aumento da 50 punti base nel luglio di un anno fa, 2 aumenti da 75 punti base a settembre e novembre e 3 ulteriori incrementi (a dicembre, febbraio e marzo) da 50 punti base. Il tasso sulle operazioni marginali sale al 4%, quello sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa istituzione sale al 3,25%. La decisione, in linea con le attese prevalenti, giunge mentre la dinamica del credito bancario nell’eurozona ha mostrato nuovi segnali di rallentamento dopo le strette monetarie già operante. E mentre l’inflazione, che resta elevata e pari al 7% nell’eurozona (a fronte di un obiettivo della Bce che la vorrebbe al 2%) potrebbe segnare ulteriori calmieramenti nei mesi a venire, anche in base agli sviluppi dei prezzi alla produzione e dei cali dell’energia. Per spiegare le decisioni a breve la presidente Bce, Christine Lagarde terrà una conferenza stampa.
Parallelamente la Bce ha annunciato che prevede di interrompere del tutto i rinnovi di titoli accumulati con il programma di acquisti App a partire dal prossimo luglio. Fino alla fine di giugno questi rinnovi avverranno in maniera limitata e controllata, in modo da operare una riduzione (con modalità “passiva”) dello stock di titoli pari a 15 miliardi di euro al mese. La successiva fase di riduzione dipenderà dall’ammontare di titoli che giungeranno a maturazione, come confermano fonti della Bce.
La decisione implica sia un aumento del ritmo della riduzione del portafogli di titoli del piano App, che prevalentemente è composto da titoli pubblici, sia una marcata oscillazione di come avverrà questa riduzione in base alle previste scadenze di bond. Ad esempio, secondo una tabella fornita dalla Bce per luglio sono previsti in scadenza bond per 30,972 miliardi di euro, per settembre 17,88 miliardi, per ottobre 21,245 miliardi e per novembre per 52,491 miliardi di euro.
Fisco, Bombardieri: flat tax? Allora abolire sostituto d’impostaRoma, 4 mag. (askanews) – I sindacati hanno posto il tema della “riforma fiscale”, tuttavia “in questo Paese non si parla più dei 100 miliardi di evasione ogni anno, ma di una ‘rivoluzione’ come è stata definita (flat tax, ndr). Ricordo che l’85% dell’Irpef è versato da lavoratori dipendenti e pensionati. La Costituzione parla di progressività e io non la vedo. La proposta la facciamo noi: se siamo convinti che la flat tax sia la soluzione di tutti i mali aboliamo il sostituto d’imposta”. Così il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione di uno studio sulla sicurezza sul lavoro.
“Diamo tutti i soldi, netti e lordi che arrivano in busta paga, a lavoratori e pensionati – ha aggiunto – e diamo loro la possibilità di pagare tutte le tasse al 15% con la stessa modalità che viene riconosciuta agli altri, con la stessa ‘comprensione’ se non le pagano. Ho addirittura sentito che il viceministro Leo (Mef, ndr) ha detto che bisogna depenalizzare e comprendere chi fa evasione per necessità. Bene, applichiamolo per tutti”.
Il ministro Pichetto: l’aumento delle bollette del gas deriva da un algoritmoRoma, 4 mag. (askanews) – L’aumento delle bollette deriva da “un automatismo e va letto complessivamente rispetto alle riduzioni dei mesi precedenti. È un algoritmo che determina il fatto ci sia questo aumento del 7% ma ricordiamoci anche che siamo in un periodo in cui c’è un crollo dell’utilizzo del gas e quindi fortunatamente il tutto si è verificato anche con un congiuntura favorevole, ancorché sia una notizia non favorevole”. Lo ha detto il ministro all’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a margine dell’assemblea dei commercialisti. “Speriamo non ce ne sia bisogno”, Pichetto ha poi risposto così a chi gli chiedeva se sono in vista nuovi interventi per il caro bollette: “Con il gas a 39 euro e gli stoccaggi al 60% speriamo non ce ne sia bisogno”.
Eurozona, nuovo netto calo prezzi produzione a marzo, -1,6% su meseRoma, 4 mag. (askanews) – Nuovo e netto calo dei prezzi alla produzione nell’industria dell’eurozona a marzo, un meno 1,6% rispetto al mese precedente che è stato trainato dalla forte diminuzione dell’energia, meno 4,8%, ma anche da un calo dei prezzi sui beni intermedi, pari al meno 0,4%. Lo riporta Eurostat, secondo cui la dinamica di crescita dei prezzi alla produzione su base annua si è più che dimezzata al 5,9% a marzo, dal 13,3% di febbraio. Nell’ottobre dello scorso anno questa voce aveva toccato un 30,4%.
Il dato lascia sperare ulteriori calmieramenti dell’inflazione dei prezzi al consumo nei mesi a venire, proprio nel giorno in cui è incorso il consiglio direttivo della Bce da cui atteso un nuovo aumento dei tassi di interesse volto a contrastare ulteriormente il carovita.