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Amazon: a Milano primo negozio fisico d’Italia, dedicato a cura e beauty

Amazon: a Milano primo negozio fisico d’Italia, dedicato a cura e beautyMilano, 11 feb. (askanews) – Amazon apre nel centro di Milano il suo primo negozio fisico in Italia, dedicato, come dice l’insegna, ai prodotti per parafarmacia & beauty. Si tratta dell’unico negozio al mondo dell colosso dell’ecommerce dedicato al comparto del cura persona. Si estende anche l’offerta online di questi prodotti, che progressivamente nel corso dell’anno sarà resa disponibile negli store online in Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito, consentendo ai clienti di accedere a una gamma ancora più ampia di prodotti di bellezza.


Il negozio Amazon Parafarmacia & Beauty, che si trova in Piazzale Cadorna a Milano e aprirà ufficialmente al pubblico dal 12 febbraio, avrà una selezione di prodotti di bellezza e cura della persona dei migliori marchi. Ma all’interno sarà presente anche un’area dedicata ai farmaci da banco, con la presenza di farmacisti, dove i clienti possono acquistare farmaci da banco senza prescrizione medica. “Abbiamo progettato questo negozio per avvicinarci ancora di più ai nostri clienti e garantire un’esperienza innovativa, che unisce tecnologia all’avanguardia e consulenza da parte di esperti – ha dichiarato Giorgio Busnelli, vice presidente categorie Largo Consumo di Amazon in Europa – Grazie a quest’apertura, amplieremo nel corso del 2025 la nostra offerta online di prodotti per la bellezza e la cura della persona in tutti gli store di Amazon in Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. Questa selezione arricchita riflette il nostro impegno nel soddisfare le diverse esigenze dei nostri clienti, sia presso il nostro negozio fisico a Milano che online in Europa”.


Amazon Parafarmacia & Beauty presenta due aree distinte, la galleria principale e il derma-bar. La galleria, cuore del negozio con l’esposizione di prodotti per la bellezza e la cura della persona, avrà le postazioni “Place & Learn” con display digitali interattivi che permettono ai clienti di conoscere meglio i prodotti di interesse. Il derma-bar, invece, è un’area dove i clienti potranno effettuare gratuitamente l’analisi digitale della propria pelle e ricevere consigli sui diversi prodotti da parte di esperti.

Commissione Ue: dazi Usa? “Risponderemo quando avremo i dettagli”

Commissione Ue: dazi Usa? “Risponderemo quando avremo i dettagli”Bruxelles, 11 feb. (askanews) – La Commissione europea sta ancora aspettando di avere “i dettagli” delle decisioni dell’Amministrazione Trump di imporre dal 12 marzo prossimo dei dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio negli Usa, e quindi non può ancora rivelare in che cosa consisteranno le contromisure dell’Ue. Lo hanno spiegato oggi a Bruxelles, rispondendo ai giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa, la portavoce capo della Commissione, Paula Pinho, e il portavoce per il Commercio, Olof Gill.


“Ci sono stati gli ordini esecutivi di Trump, ma non sono ancora stati precisati i dettagli, per cui non ci pronunciamo oggi” sulle contromisure, ha detto Gill. E rispondendo a un’altra domanda ha aggiunto: “Che cosa comportano queste misure commerciali? Non sappiamo qual è il quadro completo dei gruppi di prodotti presi di mira” dai dazi, “né dei prodotti derivati E quindi, con la vostra gentile comprensione, non oggi entreremo nelle descrizioni tecniche” delle misure di difesa commerciale. Paula Pinho, inoltre, ha spiegato che “quando rispondere è parte della risposta”, e quindi la Commissione si riserva di comunicare al momento opportuno non solo i contenuti ma anche i tempi delle decisioni che prenderà in risposta ai dazi americani.


Ai giornalisti che chiedevano se la Commissione non tema che alcuni Stati membri possano cercare di negoziare separatamente con l’Amministrazione Usa, per strappare condizioni commerciali migliori rispetto al resto dell’Ue, Gill ha replicato: “Per evitare dubbi, il commercio è una competenza esclusiva dell’Ue. Gli stati membri non possono negoziare da soli”. Il portavoce è tornato più tardi sull’argomento, rispondendo a un’altra domanda: “E’ una verità fattuale – ha ricordato – che il commercio sia una competenza esclusiva a livello europeo, vale a dire della Commissione. E sono anche certo che il motivo per cui i nostri Stati membri hanno deciso di conferire questo potere alla Commissione, a livello europeo, è perché siamo più forti, agiamo con più incisività su scala mondiale quando lavoriamo uniti. E ci auguriamo – ha osservato – che i nostri Stati membri lo terranno a mente quando formuleremo le nostre risposte nelle prossime settimane”.


Per quanto riguarda i contatti della Commissione con gli Stati membri, Gill ha poi riferito: “Sì, certo che siamo in contatto con i nostri Stati membri. Siamo stati in contatto costante con i nostri Stati membri in tutte le fasi. E ci sarà una call tra gli Stati membri organizzata dalla presidenza polacca” del Consiglio Ue. “Sappiamo che avrà luogo domani”. Inoltre, riguardo alle ripercussioni che i dazi Usa potranno avere anche nelle relazioni dell’Ue con altri partner globali, il portavoce ha assicurato: “In generale, siamo in contatto con partner in tutto il mondo su queste questioni commerciali molto importanti”.


Sotto la pressione della stampa che insisteva per avere più informazioni “fattuali” e non “speculative”, almeno sul funzionamento e le dinamiche decisionali dei meccanismi Ue di difesa commerciale che verranno attivati per rispondere ai dazi americani, Gill ha infine insistito sulla necessità della Commissione di non fornire ulteriori dettagli. “E’ importante che capiate che c’è una differenza tra ciò che è fattuale e ciò che è ipotetico. Il motivo per cui non posso dare una risposta fattuale a questa domanda fattuale è perché non conosciamo ancora il quadro completo. Ci stiamo preparando per possibili scenari da più di un anno. Quando conosceremo il quadro completo, ci consulteremo con i nostri Stati membri, esamineremo l’impatto economico sulla nostra industria, sui nostri cittadini, sulle nostre aziende, quel quadro completo che non abbiamo ancora”. “Quindi – ha concluso il portavoce – quando mi chiedete una risposta diretta su cosa accadrà alla fine di marzo, non posso darvi una risposta diretta su cosa accadrà, perché non lo sappiamo ancora. E il motivo per cui non sappiamo cosa accadrà alla fine di marzo è perché non abbiamo ancora il quadro completo per quanto riguarda la fine di marzo”.

UniCredit, fonti Delfin: su quota nulla di deciso, piena fiducia a Orcel

UniCredit, fonti Delfin: su quota nulla di deciso, piena fiducia a OrcelMilano, 11 feb. (askanews) – “Al momento non è stata presa alcuna decisione relativa alla dismissione della quota detenuta in UniCredit”. Così fonti vicino a Delfin commentano l’indiscrezione odierna riportata dal Corriere della Sera secondo cui la holding della famiglia Del Vecchio avrebbe iniziato ad esplorare la possibilità di vendere la sua quota nella banca, pari al 2,7%.


Le stesse fonti “esprimono soddisfazione per i risultati conseguiti da UniCredit, sottolineando la piena fiducia nella leadership di Andrea Orcel”.

Bce: Ue semplifichi regole, migliori efficienza su PA ed educazione

Bce: Ue semplifichi regole, migliori efficienza su PA ed educazioneRoma, 11 feb. (askanews) – La Banca centrale europea torna a lanciare esortazioni ad effettuare riforme strutturali per sostenere crescita economica e competitività. “L’Europa si trova di fronte a sfide cruciali per rafforzare la produttività, gli investimenti e l’innovazione e in questo modo la sua competitività e resilienza”, afferma l’istituzione in un articolo anticipato dal Bollettino economico, che verrà pubblicato integralmente giovedì.


I problemi della competitività sono collegati alla bassa crescita della produttività, alla eccessiva pesantezza degli oneri burocratici – per cui raccomanda semplificazioni ma non deregolamentazioni – e alle prospettive demografiche, tutti i nodi collegati a questi aspetti vengono accentuati dalle tensioni geopolitiche, dalla frammentazione del commercio internazionale e dalla prospettiva di persistenti prezzi elevati sull’energia. Intervenire su queste sfide, secondo la Bce richiede “ampie riforme strutturali che puntano a maggiore efficienza regolamentare, miglioramenti della governance e delle capacità amministrative migliora qualità dell’educazione e della creazione di competenze e modernizzazione delle infrastrutture”.


Nel frattempo, in Europa la popolazione si sta riducendo “le nostre società stanno invecchiando, quindi mantenere la forza di lavoro dipenderà da maggiori tassi di partecipazione, specialmente tra le donne e le persone più anziane, assieme a politiche di migrazione ben mirate per intervenire sulle carenze occupazionali – dice la Bce – e per sostenere la crescita di lungo termine”. Lo studio cita le proposte contenute nel rapporti stilati da Mario Draghi e da Enrico Letta per rafforzare il mercato unico e per fare leva sulle economie di scale dell’Unione europea, vanno sfruttate “dove queste creano valore aggiunto”. L’analisi ripropone


Le politiche nazionali devono dare priorità all’aumento della crescita tramite misure che supportino il dinamismo delle imprese, dice ancora la Bce, l’adozione di tecnologie, il finanziamento degli investimenti privati e innovazioni chiave che intervengano su carenze del mercato del lavoro e carenze di competenze. A livello europeo servono misure addizionali “per assicurare beni pubblici tra cui energie a prezzi sostenibili e più verdi, ricerche (su settori) chiave e infrastrutture digitali per un avanzamento più diffuso delle tecnologie, specialmente sull’intelligenza artificiale”.


Secondo la Bce “serve più Europa dove conta”. Riforme strutturali in questa direzione “renderebbero anche più efficace da trasmissione delle della politica monetaria in tutta l’economia dell’area euro in questo modo – osserva lo studio – preservando la stabilità dei prezzi”.

UniCredit, Orcel: in Generali siamo sopra il 5%, ma quota è finanziaria

UniCredit, Orcel: in Generali siamo sopra il 5%, ma quota è finanziariaMilano, 11 feb. (askanews) – “Stiamo per annunciare che la nostra partecipazione complessiva in Generali, incluse le posizioni che deteniamo per conto dei nostri clienti, ha superato la soglia del 5%”. Lo ha annunciato il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, nel corso della conference call con gli analisti sui risultati 2024 del gruppo.


“Ma questo non cambia la nostra posizione sulla quota, che resta di natura finanziaria e non comporta alcun interesse per acquisire il Leone”, ha spiegato Orcel.

UniCredit: utile 2024 batte le stime, non escluso rilancio su Bpm

UniCredit: utile 2024 batte le stime, non escluso rilancio su BpmMilano, 11 feb. (askanews) – UniCredit batte le stime del mercato e archivia il 2024 con un utile netto di 9,3 miliardi di euro, in aumento dell’8,1% rispetto all’anno precedente. Aumentate a 9 miliardi le distribuzioni totali ai soci sull’esercizio, dei quali 3,7 miliardi in dividendi. Avanti con le operazioni Banco Bpm, per la quale non è escluso un rilancio, e Commerzbank.


“Stiamo entrando nella fase successiva della nostra strategia”, ha detto il Ceo Andrea Orcel. “In questa fase accelereremo la nostra crescita, consolidando UniCredit come la banca per il futuro dell’Europa e come il punto di riferimento del settore bancario”, ma qualsiasi crescita inorganica, ha ribadito, “deve migliorare il nostro caso d’investimento stand-alone e rispettare i nostri rigorosi criteri finanziari e strategici”. In merito all’Ops lanciata su Banco Bpm, su cui il mercato si aspetta un rilancio, Orcel ha dichiarato: “non l’ho mai escluso sin dal primo giorno: vediamo cosa succede nel primo trimestre, poi valuteremo se l’offerta è finale oppure no”. “Siamo stati chiari dal primo giorno – ha spiegato a Cnbc -, abbiamo fatto un’offerta a un prezzo che per noi è un premio del 15% sul prezzo undisturbed, perchè il deal con Anima non è completato. Dobbiamo vedere se viene completato e c’era l’impatto sul prezzo delle speculazioni M&A quando abbiamo fatto l’offerta. Dobbiamo vedere come Banco Bpm performa sulla normalizzazione dei tassi, sull’inflazione, sui costi”.


Su Commerzbank, invece, i tempi sono più lunghi, in vista anche delle elezioni in Germania e della formazione del nuovo Governo. “Difficile che ci si possa muovere prima di 3-4 trimestri da oggi”, ha spiegato Orcel. “Ci vorrà del tempo e questo tempo ci darà anche l’opportunità di vedere quale sarà il nuovo piano di Commerzbank e, ancora più importante, come sarà l’esecuzione. Domani ci aspettiamo ovviamente un piano ottimista ma la domanda è: affronta le inefficienze? Sono in grado loro di eseguire trimestre dopo trimestre il piano? Sarà questo quello su cui ci focalizzeremo”. Guardando ad altri dossier in casa nostra, il Ceo di UniCredit ha ribadito che l’investimento in Generali è di carattere finanziario e che non c’è alcuna ambizione di acquisire il Leone. “Ci sono teorie complottiste, a volte la realtà invece è molto più semplice”, ha detto sempre a Cnbc. Quanto alle indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, secondo cui Delfin avrebbe iniziato ad esplorare la possibilità di vendere la sua quota in UniCredit, pari al 2,7%, Orcel ha osservato: “I Del Vecchio sono stati nostri azionisti per tanti, tanti anni, nei momenti difficili e io rispetto le loro decisioni. Il mio lavoro è di rendere sbagliata la loro decisione se dovessero vendere, però per ora non hanno venduto”.


Tornando ai risultati 2024, l’utile netto contabile è stato pari a 9,7 miliardi (+2%), il miglior risultato annuo di sempre per la banca. Il RoTE ha raggiunto il 21%. I ricavi sono cresciuti del 4% a 24,2 miliardi, trainati da commissioni pari a 8,1 miliardi (+8%). Il margine di interesse è in rialzo del 3% a 14,4 miliardi. A fine 2024, il CET1 ratio è pari al 15,9%, invariato rispetto allo scorso anno. Le distribuzioni totali sul 2024 sono aumentate a 9 miliardi, dei quali 3,7 miliardi in dividendi per un DPS totale pari a 2,4 euro (+33%). Le distribuzioni relative all’esercizio 2025 sono attese in aumento rispetto al 2024, con un dividendo incrementato al 50% dell’utile netto (dal 40%). Per il 2027 UniCredit si è prefissata l’obiettivo di un utile netto pari a circa 10 miliardi, con l’ambizione di una distribuzione per anno nel periodo 2025-27 maggiore di quella sul 2024.

UniCredit, Orcel: rilancio su Banco Bpm? Non l’ho mai escluso

UniCredit, Orcel: rilancio su Banco Bpm? Non l’ho mai esclusoMilano, 11 feb. (askanews) – Non è escluso un rilancio su Banco Bpm. Lo ha detto il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, intervistato da Cnbc, parlando dell’Ops lanciata sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna. “No, non ho mai escluso” un rilancio “sin dal primo giorno, ma per farlo ci deve essere un shift significativo che deve rispettare le nostre metriche per i nostri azionisti”, ha risposto.


“Siamo stati chiari dal primo giorno – ha proseguito Orcel -, abbiamo fatto un’offerta a un prezzo che per noi è un premio del 15% sul prezzo undisturbed, perchè il deal con Anima non è completato, dobbiamo vedere se viene completato, e c’era l’impatto sul prezzo delle speculazioni M&A quando abbiamo fatto l’offerta. Dobbiamo vedere come Banco Bpm performa sulla normalizzazione dei tassi, sull’inflazione, sui costi. Vediamo cosa succede nel primo trimestre, poi valuteremo se l’offerta è finale oppure no”.

Lagarde: calo industria e sfiducia consumatori frenano Pil eurozona

Lagarde: calo industria e sfiducia consumatori frenano Pil eurozonaRoma, 10 feb. (askanews) – La crescita economica dell’area euro resta debole, a causa della persistente contrazione che si trascina nel manifatturiero e della “esitazione” delle famiglie ad aumentare i consumi. Tuttavia, secondo la presidente della Bce, Christine Lagarde, “permangono le condizioni per una ripresa”, ha affermato durante il suo intervento alla plenaria del parlamento europeo.


“L’economia dell’area è cresciuta in maniera modesta. Nel quarto trimestre la produzione è rimasta piatta, ma ha comunque superato dello 0,9% quella della fine del 2023. Le indagini – ha detto Lagarde – segnalano che il manifatturiero continua a contrarsi, mentre l’attività dei servizi è in espansione. La fiducia dei consumatori è fragile e, nonostante l’aumento dei redditi reali, le famiglie sono titubanti a spendere”. Tuttavia, appunto, le condizioni per una ripresa ci sono ancora. “Un solido mercato del lavoro e redditi più elevati dovrebbero rafforzare la fiducia dei consumatori e consentire un aumento della spesa. Un credito più accessibile dovrebbe stimolare consumi e investimenti nel tempo. Anche le esportazioni – ha aggiunto Lagarde – dovrebbero sostenere la ripresa, sebbene questo sia anche legato agli sviluppi nelle politiche commerciali internazionali”. (fonte immagine: European Parliament).

Bce, Lagarde: più incertezza su inflazione con tensioni commercio

Bce, Lagarde: più incertezza su inflazione con tensioni commercioRoma, 10 feb. (askanews) – Nell’area euro “l’inflazione è orientata a tornare al nostro obiettivo del 2% sul medio termine nel corso di quest’anno”, ma “con rischi sia al rialzo che al ribasso. Maggiori frizioni nel commercio internazionale renderebbero le prospettive di inflazione dell’area euro più incerte”. Lo afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo, secondo il testo pubblicato dall’istituzione.


Alla Bce “siamo determinati ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi in maniera sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Seguiremo un approccio (decisionale) legato ai dati in cui, volta per volta, determineremo l’appropriata linea monetaria. Non ci vincoliamo – ha ribadito – a un percorso particolare sui tassi”.

Satispay: da aprile commissione unica dell’1% su pagamenti fisici

Satispay: da aprile commissione unica dell’1% su pagamenti fisiciMilano, 10 feb. (askanews) – Satispay conferma le indiscrezioni di stampa e informa in una nota che da inizio anno sono partite le comunicazioni alla rete di esercenti convenzionati su un cambio delle commissioni. Le novità scatteranno il 7 aprile. Il nuovo pricing prevederà per gli esercenti un’unica commissione dell’1% su tutti i pagamenti nei negozi fisici.


Su tutte queste transazioni, così come per i trasferimenti tra privati (P2P)- fa sapere la fintech – i consumatori continueranno a poter utilizzare il servizio in modo gratuito, senza alcuna commissione. Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay, ha spiegato che “se 10 anni fa la chiave per cambiare le abitudini di pagamento era un’app intuitiva e una politica che non richiedesse commissioni sui pagamenti sotto i 10 euro, oggi lo scenario è diverso. Ora i negozianti accettano di buon grado i pagamenti elettronici, ma resta forte la necessità di attrarre sempre più clienti. Per questo – ha aggiunto – lavoriamo ogni giorno, per creare nuovi servizi a valore aggiunto e far crescere con noi i nostri esercenti. Già succede con i Satispay Buoni Pasto e Buoni Acquisto (fringe benefits) e continuerà con le future novità. Solo nel 2024, sono stati spesi Satispay Buoni Pasto per un valore di 50 milioni di euro, senza commissioni aggiuntive per l’esercente”.


Satispay fa sapere di avere 5 milioni di clienti e più di 400mila esercenti convenzionati. Il team che lavora allo sviluppo della fintech è composto da quasi 700 persone.