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Bollette, Arera: gas in calo del 2,1% per i consumi di luglio

Bollette, Arera: gas in calo del 2,1% per i consumi di luglioRoma, 2 ago. (askanews) – Cala la bolletta gas per la famiglia tipo (con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui) in tutela per i consumi di luglio 2023, segnando un -2,1% rispetto a giugno. In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (agosto 2022-luglio 2023) è di 1.484 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -10,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (agosto 2021- luglio 2022).

La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di luglio, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso inferiore rispetto a quella del mese di giugno, il prezzo della sola materia prima gas, per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 31,41 euro/MWh.

L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di giugno rispetto al mese precedente, è determinato interamente dal calo della spesa per la materia gas naturale, -2,1%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura. Si ricorda che il Decreto Legge 79 del 28 giugno 2023 per il III trimestre 2023, quindi anche per i consumi di luglio, per il gas ha confermato la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri generali di sistema.

Quanto costano diesel e benzina (è in vigore l’obbligo di esporre il prezzo)

Quanto costano diesel e benzina (è in vigore l’obbligo di esporre il prezzo)Roma, 2 ago. (askanews) – “I costi medi di benzina e diesel self registrati alle ore 8.00 di oggi lungo la rete stradale e autostradale nazionale sono rimasti sostanzialmente stabili e saldamente al di sotto dei 2 euro/l, replicando di fatto i valori registrati nel corso della mattinata di ieri, giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo di esposizione dei prezzi medi”. Questi i dati emersi dal monitoraggio giornaliero elaborato dal Garante per la sorveglianza dei prezzi sulla base dei dati estratti dall’Osservatorio Carburanti del Mimit.

“Con riferimento ai prezzi in vigore alle ore 8.00 di oggi, 2 agosto, il prezzo medio nazionale stradale della benzina self si attesta a 1,922 euro/litro (+0,007 euro/l rispetto a ieri, dunque con una variazione di 7 millesimi di euro) e quello del gasolio self a 1,781 eur/litro (+0,011 euro/l rispetto a ieri, dunque con una variazione di 11 millesimi di euro). Il prezzo medio registrato, invece, lungo la rete autostradale italiana della benzina self si attesta a 1.990 euro/litro (+0,006 euro/l rispetto a ieri, dunque con una variazione di 6 millesimi di euro) e quello del gasolio self a 1.864 euro/litro (+0,010 euro/l rispetto a ieri, dunque con una variazione di 10 millesimi di euro)”. “Questi dati, facilmente consultabili sui cartelli esposti alle pompe e sull’apposita sezione del portale del Mimit, consentiranno ai consumatori di operare una scelta consapevole – conclude il ministero -. Al contempo, l’esposizione dei prezzi medi tutelerà i gestori dalle periodiche campagne negative che negli anni sono intervenute a danno dell’intera categoria”.

Istat: mercato immobiliare +2,7% nel 2022, tonfo dei mutui -5,6%

Istat: mercato immobiliare +2,7% nel 2022, tonfo dei mutui -5,6%Milano, 2 ago. (askanews) – Nel 2022 il mercato immobiliare italiano è cresciuto del 2,7% rispetto all’anno precedente, ma a trainare il settore sono solo i primi due trimestri: +10,1% e +6,4% rispetto allo stesso periodo del 2021; gli ultimi due trimestri segnano un calo del -1,0% e del -3,5%. Lo rileva l’Istat. I mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare calano nell’intero 2022 del 5,6%, con un tonfo del 17,2% negli ultimi tre mesi dell’anno.

La crescita nel 2022 delle compravendite interessa sia il settore abitativo (+2,7%) sia l’economico (+3,2%). Le Isole (+10,9%), il Sud (+5,9%) e il Centro (+2,8%) sono le aree del Paese che sostengono il mercato delle abitazioni, mentre il Sud (+8,0%), il Centro (+6,8%) e il Nord-ovest (+5,0%) vantano i maggiori accordi business. Il Nord-est, fa sapere l’istituto di statistica, è l’unica area geografica che segna valori in diminuzione in entrambi i settori (-2,0%). Sul fronte dei mutui e dei finanziamenti, dettaglia l’Istat, la riduzione annuale del 5,6% è condizionata prevalentemente dalla contrazione registrata nel terzo e soprattutto nel quarto trimestre del 2022: rispettivamente -7,4% e -17,2% nel confronto con l’anno precedente (contro +3,6% nel primo trimestre e -0,9% nel secondo trimestre). Il calo complessivo del 2022 riguarda tutto il territorio nazionale con flessioni più forti nel Nord-est (-8,8%) e nel Centro (-6,1%).

Conti pubblici, Mef: a luglio avanzo provvisorio di 16 mld

Conti pubblici, Mef: a luglio avanzo provvisorio di 16 mldRoma, 1 ago. (askanews) – Il ministero dell’economia e delle finanze comunica che a luglio il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria e in linea con le previsioni, con un avanzo di 16 miliardi. Il mese di luglio 2022 si era chiuso con un avanzo di 8.401 milioni. L’avanzo registrato a luglio determina, come già annunciato lo scorso 24 luglio, una minore emissione di titoli di Stato a medio e lungo termine nel mese di agosto 2023. La spesa relativa agli interessi sui titoli di Stato è aumentata di circa 1.500 milioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Nel confronto con il corrispondente mese del 2022, spiega il Mef, il saldo beneficia di un aumento degli incassi fiscali dovuti all’autoliquidazione e di una riduzione dei pagamenti, cui contribuisce anche la minore spesa previdenziale che lo scorso anno risentiva del pagamento del cd. bonus 200 euro ai pensionati. Si segnala, tra gli incassi fiscali, il versamento del contributo di solidarietà, ai sensi del comma 115 della legge di bilancio 2023, da parte delle imprese energivore per un importo di 2.801 milioni e il versamento al bilancio dello Stato di 489 milioni da parte di CSEA per compensare i minori incassi da IVA, come previsto dal decreto-legge 79 del 2023.

Auto, Mit: a luglio nuovo rallentamento immatricolazioni +8,75%

Auto, Mit: a luglio nuovo rallentamento immatricolazioni +8,75%Roma, 1 ago. (askanews) – A luglio nuovo rallentamento delle immatricolazioni auto. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunica infatti che nel mese scorso sono state immatricolate 119.207 autovetture a fronte delle 109.611 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 8,75%. A giugno le immatricolazioni erano cresciute del 9,19%.

I trasferimenti di proprietà sono stati 498.970 a fronte di 376.716 passaggi registrati a luglio 2022, con un aumento del 32,45%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 617.677, ha interessato per il 19,30% vetture nuove e per il 80,70% vetture usate.

Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 31.7.2023, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di luglio 2023.

I tecnici delle Camere: definire le coperture per le misure definanziate del Pnrr

I tecnici delle Camere: definire le coperture per le misure definanziate del PnrrRoma, 1 ago. (askanews) – Il rapporto del Governo “individua una serie di misure che si propone di definanziare, totalmente o parzialmente, dal Pnrr, per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro” ma non specifica “quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento”.

Ma “la determinazione di tali strumenti e modalità appare opportuna soprattutto con riguardo ai progetti che si trovano in stadio più avanzato”. E’ quanto rilevano i tecnici del servizio studi di Camera e Senato in un dossier su “Le proposte del governo per la revisione del Pnrr e il capitolo RepowerEU”. Determinazione opportuna, proseguono i tcnici, “in ragione dei rischi di rallentamenti o incertezze attuative che potrebbero conseguire al mutamento del regime giuridico e finanziario e del sistema di rendicontazione cui tali misure sarebbero sottoposte”.

“Tale determinazione – secondo i tecnici – appare fondamentale, inoltre, al fine di verificare che le fonti alternative di finanziamento dispongano di una adeguata dotazione di competenza e di cassa nell’ambito del bilancio dello Stato”.

Fs, Trenitalia: da sabato biglietto digitale per i treni regionali

Fs, Trenitalia: da sabato biglietto digitale per i treni regionaliRoma, 1 ago. (askanews) – Trenitalia introdurrà, a partire da sabato prossimo 5 agosto, il nuovo biglietto digitale per i treni regionali, acquistabile su App, sito di Trenitalia, agenzie di viaggio e altri operatori abilitati. Una volta acquistato il biglietto, sarà possibile effettuare un numero illimitato di cambi data e ora fino alle 23.59 del giorno precedente il viaggio, mentre il giorno del viaggio sarà possibile effettuare un numero illimitato di cambi ora fino alle 23.59, anticipando o posticipando la partenza.

L’altra novità è rappresentata dal check-in che convalida il biglietto e che il viaggiatore dovrà effettuare prima di salire a bordo del treno scelto. Il check-in si può effettuare, come utente registrato nell’area “i miei viaggi” del sito, oppure dell’App Trenitalia. Chi non è registrato potrà effettuare il check-in collegandosi al link presente nell’e-mail o Sms ricevuto al momento dell’acquisto del biglietto. La funzione di check-in è disponibile dalle 00.00 del giorno del viaggio e fino all’ora di partenza programmata del treno selezionato all’atto dell’acquisto: sul tasto è riportato il messaggio: «fai il Check-in e viaggia». Una volta effettuato il check-in, il biglietto risulta valido per viaggiare.

Trasporto aereo, Enac: 89 mln di passeggeri nel primo semestre (+29%)

Trasporto aereo, Enac: 89 mln di passeggeri nel primo semestre (+29%)Milano, 1 ago. (askanews) – Con oltre 89 milioni di passeggeri nel primo semestre 2023 e con un aumento del 29% rispetto al 2022, il traffico aereo registra una forte ripresa che ha azzerato il divario del periodo pre-Covid (2019). Lo comunica l’Enac che ha pubblicato i dati di traffico dei primi sei mesi dell’anno.

I movimenti complessivi sono stati 741.247 (+11%). Negli aeroporti italiani da rotte nazionali e internazionali i passeggeri transitati sono stati 89.303.818 di cui 31,9 milioni relativi al traffico nazionale e 57,4 milioni riguardanti quello internazionale, con un incremento rispettivamente del 12% e del +41,5% rispetto all’anno precedente. In aumento anche la quota media dei passeggeri trasportati per volo, che passa dai 103 del primo semestre 2022 ai 114 del 2023 con un incremento pari a circa l’11%. Dal confronto con i dati relativi al periodo pre-Covid, si evidenzia un pieno recupero del traffico passeggeri.

Il settore cargo registra 508.992 tonnellate movimentate con una flessione del 6% rispetto al 2022, calo tuttavia in linea con quanto verificato parimenti in altri comparti del commercio internazionale anche a causa dell’attuale scenario di incertezza geopolitica globale.

Eurozona, disoccupazione stabile ai minimi storici, giugno 6,4%

Eurozona, disoccupazione stabile ai minimi storici, giugno 6,4%Roma, 1 ago. (askanews) – Tassi di disoccupazione stabili e ai minimi storici nell’eurozona e nell’Unione europea. A giugno il livello di disoccupazione nell’area valutaria è rimasto al 6,4%, lo stesso valore di maggio e 3 decimi di punto percentuale più basso rispetto al giugno del 2022, secondo quanto riporta Eurostat.

La disoccupazione media dell’intera Unione europea è rimasta stabile al 5,9%, a fronte di un 6,1% nello stesso mese di un anno prima. L’ente di statistica comunitario quantifica a 10 milioni 814 mila i disoccupati nell’eurozona, 62.000 in meno rispetto a un mese prima e 441 mila in meno su base annua.

In Italia a giugno la disoccupazione è calata al 7,4%, secondo i dati dell’Istat è il valore più basso da 14 anni.

Eurozona, S&P: a luglio peggior crollo manifaturiero dal 2009

Eurozona, S&P: a luglio peggior crollo manifaturiero dal 2009

Roma, 1 ago. (askanews) – Si conferma il collasso del settore dell’industria manifatturiera dell’area euro: l’ultima indagine presso i responsabili degli approvvigionamenti delle imprese, l’indice Pmi, a 42,7 punti su luglio ha segnato il valore più basso da 38 mesi a questa parte, a fronte dei 43,4 punti di giugno. Secondo questo indicatore, di S&P Global, l’indice della produzione è crollato a 42,7 punti, dai 44, 2 giugno, il minimo da 38 mesi. I prezzi di vendita dei beni manufatturieri nell’area euro in media hanno subito il collasso più pesante dal settembre del 2009.

“Escludendo i mesi colpiti dalle restrizioni pandemiche – osserva S&P – le riduzioni osservate per la produzione manifatturiera e la domanda dei beni dell’eurozona sono state le maggiori dalla crisi finanziaria del 2008-09”. Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank che collabora all’indagine “la recessione del manifatturiero rimarrà ancora un po’. Il maggiore declino della produzione, dei nuovi ordini e del volume degli acquisti di inizio del terzo trimestre conferma la nostra idea che il corso generale dell’economia sarà turbolento durante la seconda parte dell’anno. La difficoltà del settore manifatturiero è il risultato del classico ciclo delle giacenze – rileva – dove le aziende hanno acquistato troppo materiale”.

“Le imprese quindi si stanno adattando alla nuova realtà di ridotta domanda e tempi medi di consegna più veloci, e ci sarà qualche reazione esagerata in termini di destoccaggio. Di conseguenza, sono previsti nel 2024 nuovi aumenti dei livelli di magazzino, facendo uscire il settore dalla contrazione. Fino a quel momento avremo davanti tempi difficili”, avverte. “L’ennesimo e ulteriore peggioramento del livello del lavoro inevaso ha causato, anche se modestamente, una nuova riduzione dei livelli del personale. Le aziende manifatturiere hanno sofferto per il calo globale di questo settore, specialmente per ordini diretti verso le destinazioni chiave quali Usa e Cina. I nuovi ordini esteri, incluso il traffico intra eurozona, pertanto, sono diminuiti molto velocemente. La Banca Centrale Europea sarà quindi felice di osservare che la deflazione dei prezzi di vendita ha preso di nuovo vigore, diminuendo al tasso più rapido in quasi 14 anni. Detto questo, la preoccupazione sull’inflazione dei servizi rimane ancora in cima all’ordine del giorno”, conclude.