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Inail: con il cambiamento climatico nuovi rischi professionali

Inail: con il cambiamento climatico nuovi rischi professionaliRoma, 28 lug. (askanews) – Il cambiamento climatico opera effetti diretti e indiretti sul benessere dei lavoratori, in particolare di coloro che svolgono le proprie mansioni all’aperto. Le condizioni meteorologiche avverse, come temperature estreme, radiazioni ultraviolette, piogge violente, inondazioni, siccità, hanno fatto emergere nuovi rischi professionali, o aggravato, allo stesso tempo, quelli già esistenti. Un possibile esempio ci è offerto dal fatto che l’innalzamento delle temperature e le modifiche nell’uso del territorio possono favorire l’introduzione di nuovi vettori biologici e agenti infettivi in zone prima indenni, aumentando il rischio di infezioni e focolai epidemici in alcuni ambiti lavorativi. E’ uno degli aspetti affrontati dal periodico on line dell’Inail, dedicato alla valutazione dei rischi climatici. La valutazione complessiva dei rischi, prevista dall’art. 17 del decreto legislativo 81/2008, si legge, deve di conseguenza tenere oggi in considerazione gli impatti che il cambiamento climatico può generare nello svolgimento delle attività lavorative. Per individuare le misure adeguate di prevenzione e protezione è necessario effettuare un’analisi dettagliata che tenga conto di fattori come le caratteristiche degli ambienti di lavoro lavoro, le attività più esposte, l’individuazione dei lavoratori più vulnerabili, lo sforzo fisico, la predisposizione di procedure di lavoro ordinario o di emergenza. In questo modo le aziende sono in grado di individuare le aree di lavoro e le attività maggiormente esposte, concentrando gli sforzi sulla protezione dei lavoratori che si trovano a fronteggiare rischi più elevati. Ciò potrebbe includere la fornitura di indumenti e dispositivi di protezione adeguati alle condizioni climatiche, l’installazione di punti di erogazione d’acqua e la predisposizione di procedure di emergenza in caso di eventi atmosferici estremi. Anche l’Inail, attraverso lo strumento dell’Ot23, fornisce alle aziende con “ambienti severi caldi”, così definiti dalle norme Uni, l’opportunità di beneficiare della riduzione del premio per finalità di prevenzione attraverso l’installazione di sistemi di condizionamento microclimatico, la realizzazione di barriere per l’isolamento di sorgenti radianti e l’acquisto di indumenti con proprietà riflettenti. Inoltre, in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche, il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale dell’Inail è impegnato nella realizzazione del progetto Worklimate, che, tra le varie attività, mette a disposizione di lavoratori, autorità di sanità pubblica e operatori della prevenzione una piattaforma per valutare, monitorare e contrastare l’esposizione occupazionale a temperature elevate. Le informazioni su questa tipologia di rischi sono rilevabili anche sul portale Inail nelle pagine di “Conoscere il rischio_Stress termico” disponibili al link sotto indicato. L’ultimo rapporto Istat, presentato a luglio 2023, mette in evidenza il progressivo invecchiamento della forza lavoro in Italia. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, si prevede che al 2041 ci saranno 2,5 milioni di residenti in meno nella fascia di età fino ai 24 anni e 5,3 milioni in meno nella fascia di età 25-64 anni. Questo fenomeno, segnala Dati Inail, mette in luce una mancanza preoccupante di partecipazione dei giovani alla vita economica e sociale del Paese. L’incapacità di trovare adeguate opportunità di crescita professionale spinge i giovani laureati a trasferirsi all’estero. Se questo fenomeno della “fuga dei cervelli” diventasse irreversibile, annotano i professionisti della Csa, il paese rischierebbe di perdere un considerevole capitale umano, essenziale per stimolare la crescita economica. Secondo i dati Istat del 2021, riportati nel periodico, il tasso di espatrio per i laureati di età compresa tra i 25 e i 34 anni è del 9,5‰ tra gli uomini e del 6,7‰ tra le donne.

A2A: il presidente Marco Patuano ha rassegnato le dimissioni

A2A: il presidente Marco Patuano ha rassegnato le dimissioniMilano, 28 lug. (askanews) – Marco Patuano ha rassegnato le dimissioni dalle cariche di consigliere di amministrazione e presidente di A2A, “a seguito di ulteriori incarichi di lavoro che non gli consentono di garantire l’impegno e la concreta presenza operativa richiesta dal ruolo”. Lo comunica una nota della multiutility lombarda. Lo scorso 1 giugno l’assemblea degli azionisti di Cellnex ha nominato Patuano nuovo Ceo del gruppo, con decorrenza 4 giugno.

Patuano, spiega A2A, cessa conseguentemente anche dalla carica di presidente del Comitato Esg e Rapporti con i Territori. Il cda e il Collegio sindacale “ringraziano Patuano per il fondamentale contributo assicurato alla società”.

A2A: utile +32% nel semestre a 257mln, in rialzo le stime dell’anno

A2A: utile +32% nel semestre a 257mln, in rialzo le stime dell’annoMilano, 28 lug. (askanews) – Calano a 7,989 miliari di euro i ricavi di A2A nel primo semestre del 2023, -18% rispetto allo stesso periodo del 2022, “a seguito principalmente della contrazione dei prezzi di energia elettrica e gas sui mercati”. Ma il margine operativo lordo di A2A sale del 26% a 880 milioni di euro e l’utile netto ordinario aumenta a 257 milioni di euro: +32% rispetto al primo semestre 2022 (195 milioni di euro). Lo fa sapere la multiutility che ha pubblicato i conti della prima parte dell’anno.

Risultati che permettono ad A2A di rivedere al rialzo le stime del 2023 “con un Ebitda atteso compreso tra 1,74 e 1,78 miliardi di euro” ha detto l’ad, Renato Mazzoncini, e con utile netto di gruppo tra 450 e 470 milioni di euro. “A2A cresce ancora, consolidando il suo ruolo di protagonista nella transizione energetica del Paese”, ha detto il top manager. “I risultati raggiunti nei primi sei mesi del 2023 confermano performance di Gruppo estremamente positive. Una crescita resa possibile, in particolare, dalla diversificazione dei business, da un’attenta disciplina finanziaria, dall’accelerazioni degli investimenti e dalle operazioni M&A realizzati negli ultimi anni nelle rinnovabili. Nel corso del semestre è stato inoltre completato il parco eolico da 30 MW di Matarocco in Sicilia. Questi importanti obiettivi raggiunti ci hanno consentito di rivedere al rialzo le previsioni 2023”.

Intesa Sanpaolo: 4,2mld di utile nel semestre, balzo dell’80%

Intesa Sanpaolo: 4,2mld di utile nel semestre, balzo dell’80%Milano, 28 lug. (askanews) – Intesa Sanpaolo archivia il primo semestre del 2023 con un utile netto di 4,2 miliardi di euro, +80% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, “trainato dagli interessi netti e previsto a ben oltre 7 miliardi nell’intero anno”. Lo si legge in un nota. Gli interessi netti sono attesi a oltre 13,5 miliardi nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025.

“I risultati del primo semestre 2023 – spiega la banca – confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente”. Nella prima metà dell’anno Intesa Sanpaolo registra un risultato corrente lordo in crescita del 61% a 6,744 miliardi di euro, da 4,188 miliardi del primo semestre 2022. Il risultato della gestione operativa è in aumento del 28,5% rispetto al primo semestre 2022 mentre i proventi operativi netti sono in crescita del 15,3%, a 12,4 miliardi, rispetto al primo semestre 2022 (quando furono 10,7 miliardi). Nella prima parte del 2023 i costi operativi crescono dello 0,9% rispetto al primo semestre 2022, con una “elevata efficienza” che vede un cost-income al 42% nel primo semestre 2023, “tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee”, evidenzia la stessa banca.

“I risultati solidi e positivi dei primi sei mesi dell’anno ci consentono di aumentare la previsione di un utile netto 2023 ben superiore a 7 miliardi di euro”, ha sottolineato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. “Quest’anno – ha aggiunto – potremo distribuire ai nostri azionisti 5,8 miliardi considerati il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre”. Per il top manager, “si tratta di risorse importanti, non solo per i nostri azionisti ma per l’economia del Paese. Per il 2024 e il 2025 prevediamo un utile netto in ulteriore crescita, grazie ai maggiori ricavi da interessi e commissioni, al rafforzamento dell’efficienza operativa e a un costo del rischio molto contenuto. Grazie alla prospettiva di una maggiore redditività – ha concluso Messina – accelereremo ulteriormente i progetti a favore di chi si trova in situazioni di particolare disagio sociale”.

A che punto è la realizzazione del Ponte sullo Stretto secondo il costruttore Salini

A che punto è la realizzazione del Ponte sullo Stretto secondo il costruttore SaliniRoma, 28 lug. (askanews) – “Ai 17,7 miliardi di nuovi ordini registrati nel primo semestre si aggiunge il Ponte sullo Stretto di Messina e tutte le relative reti ferroviarie e stradali. Webuild guida il consorzio Eurolink, il general contractor incaricato per la sua costruzione, con una quota del 45%. Come è facilmente comprensibile, non vale la pena sviluppare l’alta velocità ferroviaria dal Nord Italia a Palermo senza avere un collegamento tra Messina e Reggio Calabria, che collega la Sicilia alla terraferma”. Lo ha detto l’ad di Webuild, Pietro Salini, in conference call sui risultati semestrali del gruppo, parlando del Ponte sullo Stretto di Messina.

“Durante i primi mesi del 2023 – ha aggiunto -, il governo italiano ha deciso di riavviare il progetto della costruzione del ponte, rinnovando il contratto con il General Contractor che si è occupato del progetto. Il progetto prevede la costruzione del ponte sospeso più lungo del mondo a 3.660 metri, con una campata di 3.300 metri. Ora stiamo lavorando all’aggiornamento di alcuni aspetti del progetto e del contratto, al fine di allinearli alle regole e regolamenti attuali”. “Il progetto finale – ha concluso Salini – dovrebbe essere approvato entro la metà del 2024, con avvio immediato dei lavori. Il ponte potrebbe essere costruito in circa sette anni. Sarà un’infrastruttura iconica che potrebbe costare tra gli 11 e i 13 miliardi di euro, e la sua realizzazione è sempre più vicina a diventare una realtà con l’impegno assunto dal governo”.

Lavoro, Bankitalia: primi sei mesi creati 280mila nuovi posti (+15%)

Lavoro, Bankitalia: primi sei mesi creati 280mila nuovi posti (+15%)Roma, 28 lug. (askanews) – A maggio e giugno l’occupazione alle dipendenze è cresciuta ma a ritmi meno sostenuti che nei quattro mesi precedenti. Nella prima metà dell’anno sono stati creati circa 280.000 posti di lavoro nel settore privato non agricolo, il 15% in più rispetto al primo semestre del 2022, il 55 nel confronto con il secondo semestre. E’ quanto emerge dalla Nota “Il mercato del lavoro: dati e analisi”, di Banca d’Italia. Nei mesi di maggio e giugno la domanda di lavoro ha rallentato nel turismo e nel commercio, mentre è rimasta stabile negli altri servizi e nell’industria in senso stretto. Nelle costruzioni l’espansione delle posizioni lavorative si è invece rafforzata. Nel dettaglio, nei comuni maggiormente colpiti dall’alluvione di maggio (concentrati prevalentemente in Emilia-Romagna), le attivazioni nette nel settore agricolo hanno marcatamente rallentato. Non sembrano esserci state ripercussioni nei settori a valle della filiera agro-alimentare e nel turismo. Inoltre, la crescita dell’occupazione nel bimestre è stata più contenuta sia nella componente permanente sia, in misura maggiore, in quella a termine. Nel complesso del primo semestre del 2023, l’incremento dell’occupazione dipendente è stato sospinto dalla componente a tempo indeterminato. Infine, a marzo e aprile il numero di disoccupati amministrativi si è ridotto, ma meno rispetto al periodo corrispondente. Tale dinamica, che si associa al più consistente aumento dell’occupazione, rifletterebbe il marcato incremento del tasso di partecipazione nell’anno in corso.

Tajani: Lagarde mi ascolti, alzare i tassi è un errore

Tajani: Lagarde mi ascolti, alzare i tassi è un erroreRoma, 28 lug. (askanews) – “La Banca centrale europea è indipendente e fa quello che vuole. Ma noi siamo liberi di dare giudizi. Innalzare continuamente il costo del denaro, anche annunciandolo prima, significa fare un danno all’economia. Alzare il tasso d’interesse in Europa è stato ed è un errore, perché si rischia la recessione e si colpiscono le famiglie che non potranno più pagare le rate dei mutui. Mi auguro che la signora Lagarde ascolti il mio messaggio”. E’ quanto ha spiegato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Coffee Break su La7.

Industria, Istat: fatturato maggio cresce dell’1,5% su mese

Industria, Istat: fatturato maggio cresce dell’1,5% su meseRoma, 28 lug. (askanews) – A maggio l’Istat stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti dell’1,5% in termini congiunturali, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+2% su quello interno e +0,6% su quello estero). Nel trimestre marzo-maggio 2023 l’indice complessivo è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente (-1,0% sul mercato interno e -0,8% su quello estero).

Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a maggio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni di consumo (+2,3%) e per i beni strumentali (+4%), mentre si registra una lieve diminuzione per i beni intermedi (-0,6%) e per l’energia (-0,8%). Corretto per gli effetti di calendario il fatturato totale scende in termini tendenziali dello 0,5%, con flessioni della stessa intensità su entrambi i mercati (-0,6%). I giorni lavorativi sono stati 22 come a maggio 2022.

Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali per i beni strumentali (+11,5%) e per i beni di consumo (+8,4%), mentre risultano in calo l’energia (-5,0%) e i beni intermedi (-13,1%). Con riferimento al comparto manufatturiero, i settori che mostrano gli incrementi tendenziali più consistenti sono i mezzi di trasporto (+28,4%) e la farmaceutica (+13,0%), mentre le maggiori flessioni si riscontrano nella chimica (-19,4%) e nella metallurgia (-15,8%).

A maggio l’Istat stima poi che l’indice destagionalizzato in volume, relativo al settore manifatturiero, aumenti del 2,4% in termini congiunturali. Nel trimestre marzo-maggio 2023 si registra una diminuzione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Corretto per gli effetti di calendario, a maggio il volume del fatturato del comparto manifatturiero diminuisce in termini tendenziali dello 0,7% (+0,2% in valore).

“Dopo due cali consecutivi – commenta l’istituto -, a maggio 2023 il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, torna a crescere su base mensile, grazie ad una espansione delle vendite sia sul mercato interno sia, in misura inferiore, su quello estero. Considerando gli ultimi tre mesi, la dinamica permane negativa (-0,9% rispetto ai tre mesi precedenti). In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice generale è in leggera diminuzione (-0,5%). Con riferimento ai principali raggruppamenti d’industrie, si registra una crescita dei beni strumentali e dei beni di consumo a cui si contrappone una flessione per i beni intermedi e l’energia. Per la sola manifattura, l’indicatore corretto per i giorni lavorativi registra a maggio un lieve aumento tendenziale in valore (+0,2%) e una più accentuata flessione in termini di volume (-0,7%)”.

Esodo, Anas sospende fino al 6 settembre oltre 700 cantieri su rete

Esodo, Anas sospende fino al 6 settembre oltre 700 cantieri su reteRoma, 28 lug. (askanews) – Anas ha rimosso fino al 6 settembre oltre 700 cantieri, il 65% dei cantieri ad oggi attivi (oltre 1.100). per facilitare la circolazione sulla rete stradale e autostradale in previsione dell’aumento dei flussi veicolari dovuti agli spostamenti dei vacanzieri. L’obiettivo è offrire un viaggio più confortevole e sicuro a tutti gli utenti per gli spostamenti di breve, media e lunga percorrenza.

In particolare, lungo la rete Anas, per l’ultimo weekend di luglio è atteso traffico in costante aumento. Viabilità Italia prevede bollino rosso, a partire dal pomeriggio di oggi, con una situazione che perdurerà nelle giornata di sabato 29 luglio e domenica 30 luglio, con spostamenti in crescita verso le grandi direttrici. Le tratte interessate sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.

Oggi dalle 16.00 alle 22.00, domani sabato 29 luglio dalle 8 alle 16 e domenica 30 luglio dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti.

Ford rallenta produzione veicoli elettrici a causa della domanda

Ford rallenta produzione veicoli elettrici a causa della domandaRoma, 28 lug. (askanews) – Ford ha reso noto che sta rallentando il ritmo di produzione di veicoli elettrici, poiché i clienti esitano a fare il grande passo negli acquisti.

La società di Dearborn, Michigan, ha dichiarato – secondo quanto riporta il Financial Times – che ora prevede di produrre 600.000 auto e camion elettrici entro la fine del 2024, piuttosto che entro la fine del 2023. In precedenza, la società prevedeva di produrne 2 milioni entro la fine del 2026, ma la società ha affermato non mira più a una scadenza per raggiungere quel livello produttivo. Ford ha alzato la sua previsione per l’anno a 11-12 miliardi di dollari di utili operativi, anche se le sue perdite previste dai veicoli elettrici sono aumentate da 3 miliardi a 4,5 miliardi.