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Secondo il World Travel & Tourism Council’s il turismo in Italia è in forte crescita, vale 194 miliardi

Secondo il World Travel & Tourism Council’s il turismo in Italia è in forte crescita, vale 194 miliardi

Milano, 18 lug. (askanews) – Il World Travel & Tourism Council’s (WTTC) ha messo in evidenza come il turismo in Italia stia recuperando fortemente dopo la crisi pandemica. Secondo il 2023 Economic Impact Research (EIR) il settore contribuirà al Pil italiano con 194 miliardi, solo il 3% in meno rispetto al picco pre pandemico. Secondo il WTTC, inoltre, si creeranno 65mila posti di lavoro nel corso dell’anno che porteranno il totale degli impiegati a 2,8 milioni.

La ricerca ha anche guardato al futuro di medio periodo e per il 2033 si prevede che il turismo in Italia varrà quasi 237 miliardi di euro, 12% del PIL del Paese e che darà lavoro a 3,3 milioni di persone, ossia un italiano su sette.

Visco: contro l’inflazione la Bce è sulla strada giusta

Visco: contro l’inflazione la Bce è sulla strada giustaMilano, 18 lug. (askanews) – La Bce è “sulla strada giusta” nella lotta all’inflazione: “Ci siamo spostati da un rialzo dei tassi di interesse di 75 punti base per meeting a 50 e ora a 25. Noi stiamo gradualmente riducendo il rialzo dei tassi”. Lo ha sottolineato il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervistato da Bloomberg Tv nel corso del G20 a Gandhinagar in India.

Per combattere il rialzo dei prezzi “non credo che abbiamo bisogno di una recessione. Credo che potremo disinflazionare l’economia senza una recessione”, ha aggiunto il governatore che ha sottolineato la necessità di essere “attenti: c’è il rischio di fare troppo e se fai troppo alla fine rischiamo di superare anche il nostro target. C’è anche però il rischio di fare molto poco, dobbiamo quindi essere bilanciati e prendere le decisioni in base alle informazioni che ci arrivano”, ha spiegato. “Noi facciamo molte analisi quantitative”, ha sottolineato Visco dicendo di “non essere d’accordo” con chi sostiene ci siano stati errori nelle previsioni dell’inflazione e nella reazione della Banca centrale. “Le errate proiezioni – ha evidenziato Visco – sono state dovute all’esplosione dei prezzi del gas che sono state una conseguenza dell’inaspettata guerra in Ucraina”.

Per raggiungere l’obiettivo di ridurre l’inflazione non servirà agire ancora “così a lungo”, ha detto il governatore italiano. “Dobbiamo essere prudenti: pazienti per la politica monetaria e prudenti per le azioni e gli effetti delle nostre policy”, ha chiosato con Bloomberg Tv.

Germania, Fmi: crescita riprenderà in 2024 ma rischi elevati

Germania, Fmi: crescita riprenderà in 2024 ma rischi elevatiRoma, 17 lug. (askanews) – Il 2023 sarà un anno di crescita negativa per la Germania, l’economia europea più importante, con una incertezza “insolitamente elevata” e con le prospettive di ritorno alla crescita spostate al 2024.

E’ il giudizio del Fondo Monetario Internazionale, formulato al termine della consueta ispezione annuale nell’ambito dell’articolo 4 dello statuto dell’istituzione di Washington. “L’economia tedesca – sottolinea il Fmi nel comunicato finale – ha dimostrato resilienza dopo la chiusura del mercato russo fornitura di gas lo scorso anno. Si sono verificati scenari altamente avversi di diffusa scarsità di energia evitato a causa dei forti sforzi per conservare il gas e garantire l’approvvigionamento energetico, nonché la mancanza del rigido clima invernale. Tuttavia, gli effetti negativi dello shock energetico e dell’inasprimento le condizioni finanziarie sono state sufficienti a far precipitare l’economia in recessione negli ultimi mesi. Anche l’inflazione è aumentata poiché lo shock dei prezzi dell’energia si è aggiunto a quelli già esistenti legati alla pandemia colli di bottiglia, anche se ora l’inflazione sta diminuendo con l’attenuarsi di questi effetti”.

Secondo il rapporto “il capitale complessivo e le posizioni di liquidità dei sistemi bancario e assicurativo tedesco rimangono a livelli solidi, ma le turbolenze bancarie in altre economie avanzate all’inizio di quest’anno hanno accresciuto l’attenzione su potenziali rischi per la stabilità finanziaria associati all’aumento dei tassi di interesse”. Gli economisti di Washington rilevano poi che “lo shock energetico e l’inasprimento delle condizioni finanziarie dovrebbero mantenere il PIL annuo in crescita leggermente negativa nel 2023. La crescita dovrebbe riprendere gradualmente slancio nel 2024-25, poiché gli effetti ritardati della stretta monetaria si dissipano gradualmente e l’economia si adatta allo shock energetico. Si prevede che l’inflazione continuerà a scendere a causa dell’indebolimento dell’energia i prezzi e l’inasprimento della politica fiscale, ma con l’inflazione di fondo che scende più lentamente del valore nominale a causa delle crescenti pressioni sui salari nominali e del ritardato passaggio di materie prime globali inferiori prezzi all’inflazione core. Nel medio termine, la crescita media del PIL dovrebbe rallentare al di sotto dell’1% a causa dell’accelerazione dei venti contrari dovuti all’invecchiamento della popolazione e di assenze significative di aumenti della produttività e/o della crescita dell’offerta di lavoro”.

Secondo il Fmi “L’incertezza è insolitamente elevata, con rischi sostanziali sia in entrambe le direzioni che in avanti l’equilibrio è inclinato verso il basso per la crescita. L’incertezza sulla persistenza dell’inflazione core è particolarmente elevata, in quanto non è stato osservato un rapido aumento dell’inflazione core ai livelli attuali in Germania o nella maggior parte delle altre economie avanzate per decenni. Un rischio a breve termine è per quel nucleo l’inflazione potrebbe rimanere elevata più a lungo del previsto, richiedendo una politica monetaria più restrittiva o altro mentre le rinnovate turbolenze dei mercati globali potrebbero ulteriormente inasprire le condizioni finanziarie, con effetti avversi effetti sulla crescita e sui mercati immobiliari. Anche un brusco rallentamento globale sarebbe negativo influenzando l’attività, soprattutto nel settore delle esportazioni. I rischi al rialzo includono un possibile più forte di recupero atteso della domanda esterna o un calo più rapido del previsto dell’inflazione core. A medio termine, i rischi principali includono l’incertezza sul ritmo della produttività e della crescita dell’offerta di lavoro e crescenti rischi di frammentazione geoeconomica globale”.

Trasporti, Usb: lunedì 24 luglio sciopero di 4 ore per bus e metro

Trasporti, Usb: lunedì 24 luglio sciopero di 4 ore per bus e metroRoma, 17 lug. (askanews) – L’Usb proclama per lunedì prossimo 24 luglio uno sciopero di 4 ore per il Trasporto pubblico locale.

“Riparte il tavolo di trattativa sul rinnovo del Ccnl autoferrotranvieri – afferma il sindacato autonomo -; avviene con una nota delle segreterie nazionali di Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna inviata alle associazioni datoriali rappresentando le linee guida dettate dai loro esecutivi nazionali del 5 luglio 2023. Tutto questo nell’assordante silenzio sui luoghi di lavoro a testimoniare caparbiamente che i lavoratori autoferrotranvieri non possono e non debbono metterci bocca”. “Facendo affidamento sul solito periodo estivo, quando la distrazione dalle dinamiche lavorative tocca il suo apice – prosegue Usb -, si tenta di cancellare la denuncia continua dei lavoratori verso il susseguirsi di rinnovi contrattuali ‘farsa’ in cambio della crescente svendita dei diritti; una svendita che fa di questo lavoro un lavoro dal quale si ‘fugge’, sia per l’indisponibilità di sottostare al crescente decadimento dello stato dei servizi e i pesanti carichi di lavoro, sia per la gravosa responsabilità di una mansione priva di adeguati livelli di sicurezza con pesanti penalizzazioni salariali attraverso l’utilizzo indiscriminato delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione davanti ai quali, gli stessi firmatari dei vari Ccnl che si sono susseguiti, continuano a far finta di nulla”.

“I lavoratori autoferrotranvieri non possono rimanere a guardare – conclude il sindacato -. E’ necessario superare l’arroganza di queste sigle sindacali che continuano a usurpare il diritto di un monopolio della rappresentanza, a spese di tutti gli addetti al settore”.

Fisco, Zangrillo: Salvini? Le imposte vanno pagate

Fisco, Zangrillo: Salvini? Le imposte vanno pagateRoma, 17 lug. (askanews) – “Salvini ha espresso un suo pensiero, io penso che sul tema della rottamazione si sta facendo un lavoro importante, la rottamazione quater è un provvedimento che ci avvia verso una riforma del sistema sanzionatorio che consente a chi è in ritardo con i pagamenti di avvicinarci ad un sistema più consono alla prassi europea”. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, a margine della settima tappa dell’iniziativa “Facciamo semplice l’Italia”.

Zangrillo pensa che abbia ragione “il presidente della Repubblica quando nel suo discorso a fine anno dice che la Repubblica sta nel senso civico dei cittadini che pagano le tasse. La prima regola quindi è che le imposte vanno pagate, poi noi dobbiamo essere capaci di semplificare per rendere il fisco vicino alle esigenze dei cittadini”.

Ruffini (Ag. Entrate): pagare le tasse è giustizia non persecuzione

Ruffini (Ag. Entrate): pagare le tasse è giustizia non persecuzioneRoma, 17 lug. (askanews) – “Siamo al fianco dei cittadini che vogliono continuare ad avere un corretto rapporto con il fisco e assicurare da parte di tutti il pieno e leale rispetto delle regole fiscali. Perché questo deve essere chiaro: il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno. L’Agenzia è una amministrazione dello Stato, non un’entità belligerante”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenendo all’iniziativa “Facciamo semplice l’Italia”.

Pagare le tasse, ha proseguito, “è un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano e le hanno pagate sempre fino all’ultimo centesimo anche a costo di sacrifici e nonostante l’innegabile elevata pressione fiscale; di coloro che hanno bisogno del sostegno dello Stato, erogato attraverso i servizi pubblici con le risorse finanziarie recuperate”.

L’inflazione si raffredda, secondo l’Istat

L’inflazione si raffredda, secondo l’IstatMilano, 17 lug. (askanews) – L’Istat stima che nel mese di giugno 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% nel mese precedente, confermando la stima preliminare.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve ancora, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%) e dalla flessione più marcata degli Energetici regolamentati (da -28,5% a -29,0%). Per contro, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,4%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2% registrato a maggio a +5,8%).

Agenzia entrate, Ruffini: 11mila nuove risorse entro 2024

Agenzia entrate, Ruffini: 11mila nuove risorse entro 2024Roma, 17 lug. (askanews) – “Finalmente possiamo iniziare a guardare al futuro con la prospettiva di un organico rafforzato, grazie al piano straordinario autorizzato dalla legge di bilancio che ci consentirà di contare, entro la fine del 2024, su circa 11mila nuove risorse”, lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenendo all’iniziativa “Facciamo semplice l’Italia”.

“Di queste – ha proseguito – 2.303 sono state assunte nel primo semestre 2023 e altri colleghi arriveranno nei prossimi mesi. Proprio in questi giorni si stanno svolgendo le prove orali del concorso per 900 assistenti tecnici. Siamo inoltre in procinto di avviare nuovi concorsi per 4.000 funzionari per attività tributaria; 500 funzionari per servizi di pubblicità immobiliare; 100 funzionari per attività di logistica e approvvigionamento; 50 funzionari informatici; 130 funzionari tecnici; 80 funzionari esperti in risorse umane”. Nell’autunno 2024 “abbiamo in programma di reclutare altri 3.000 funzionari tributari – ha concluso – con queste assunzioni, il totale dei dipendenti salirà nel 2025 a circa 37mila unità, al netto dei pensionamenti. Insomma, inizieremo a respirare e questo ci consentirà di lavorare con meno affanno e migliorare ulteriormente la qualità dei servizi”.

Fisco, Ruffini: contrasto a evasione non è persecuzione

Fisco, Ruffini: contrasto a evasione non è persecuzioneRoma, 17 lug. (askanews) – “Siamo al fianco dei cittadini che vogliono continuare ad avere un corretto rapporto con il fisco e assicurare da parte di tutti il pieno e leale rispetto delle regole fiscali. Perché questo deve essere chiaro: il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno. L’Agenzia è una amministrazione dello Stato, non un’entità belligerante”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenendo all’iniziativa “Facciamo semplice l’Italia”.

Pagare le tasse, ha proseguito, “è un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano e le hanno pagate sempre fino all’ultimo centesimo anche a costo di sacrifici e nonostante l’innegabile elevata pressione fiscale; di coloro che hanno bisogno del sostegno dello Stato, erogato attraverso i servizi pubblici con le risorse finanziarie recuperate”.

Istat: a giugno inflazione nulla sul mese, +6,4% su base annua

Istat: a giugno inflazione nulla sul mese, +6,4% su base annuaMilano, 17 lug. (askanews) – L’Istat stima che nel mese di giugno 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% nel mese precedente, confermando la stima preliminare.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve ancora, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%) e dalla flessione più marcata degli Energetici regolamentati (da -28,5% a -29,0%). Per contro, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,4%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2% registrato a maggio a +5,8%).