Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Banco Bpm avanza +2,11% dopo esclusiva per business monetica con Fsi

Banco Bpm avanza +2,11% dopo esclusiva per business monetica con FsiMilano, 12 lug. (askanews) – Banco Bpm avanza in Borsa a Milano del 2,11% il giorno dopo l’annuncio dell’esclusiva a Fsi, Pay Holding e Bcc pay per la valorizzazione del business della monetica. La banca di Piazza Meda sale a 4,4 euro per azione. Secondo quanto comunicato ieri in serata, “l’esclusiva è finalizzata alla negoziazione di una potenziale partnership, con contestuale attivazione di una joint venture nel cui capitale la Banca potrà entrare con una quota significativa”. La valorizzazione complessiva del business è calcolata in oltre 2 miliardi di euro.

I movimenti nel settore dei pagamenti, con la possibile nascita di un nuovo polo della monetica e secondo operatore nazionale, fanno soffrire Nexi: la paytech italiana lascia sul parterre di Piazza Affari il 2,25% a 7,39 euro per azione.

Fisco, oggi ok Camera a delega, novità per sigarette elettroniche

Fisco, oggi ok Camera a delega, novità per sigarette elettronicheRoma, 12 lug. (askanews) – Procede speditamente in Aula alla Camera l’esame del disegno di legge delega per la riforma fiscale. Ieri l’Assemblea di Montecitorio ha esaminato gli emendamenti e gli articoli fino all11 compreso. Sono state bocciate tutte le proposte di modifiche. Oggi è atteso il via libera della Camera al provvedimento per poi procedere immediatamente alla seconda lettura al Senato, dove l’approfondimento riguarderà la seconda parte del ddl, quella sui procedimenti e sulle sanzioni.

Intanto si prefigurano novità per le sigarette elettroniche. Con un emendamento dei relatori che oggi sarà votato dall’Aula, si stabilirà che esse potremmo essere vendute anche dai tabaccai. Inoltre, modificando una disposizione introdotta in Commissione, dovrebbe essere previsto il divieto di vendita via web delle sigarette elettroniche da Paesi estranei all’Unione europea per i consumatori che acquistano dall’Italia. La norma inserita durante l’esame in Commissione, con lo scopo di tutelare la salute dei consumatori e contrastare il mercato illecito, era più restrittiva e prevedeva il divieto di vendita a distanza tranfrontaliera.

Borsa, Wall Street in rialzo Dow Jones +0,7%, S&P 500 + 0,4%

Borsa, Wall Street in rialzo Dow Jones +0,7%, S&P 500 + 0,4%

Roma, 11 lug. (askanews) – Chiusura in rialzo alla borsa di Wall Street in una seduta interlocutoria connotata dall’attesa degli operatori per i dati chiave sull’inflazione previsti per il rilascio più avanti nella settimana.

L’indice Dow Jones industriale è avanzato di 247 punti, pari allo 0,7%. L’S&P 500 è stato scambiato in rialzo dello 0,4%, mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,3%. In evidenza le azioni Salesforce che sono aumentate del 3% dopo che la società ha annunciato che avrebbe aumentato i prezzi su tutta la linea ad agosto.

Le azioni di Microsoft sono aumentate del 10,2% dopo che un giudice federale ha negato la richiesta della Federal Trade Commission di un’ingiunzione preliminare per fermare l’acquisizione da parte di Microsoft della società di videogiochi. La decisione implica che le due società erano più vicine al completamento del loro accordo. Il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo di giugno previsto per la pubblicazione mercoledì, così come l’indice dei prezzi alla produzione di giugno in uscita giovedì, faranno luce sul fatto che il calo dell’inflazione sia continuato e creeranno lo sfondo per la futura direzione dei tassi di interesse. Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono che l’indice sia salito del 3,1% il mese scorso su base annua.

Gli investitori hanno previsto un altro aumento di un quarto di punto alla riunione della Federal Reserve del 25-26 luglio. Ma sono indecisi su cosa farà la banca centrale alla riunione di settembre, dopo che i continui solidi dati sull’occupazione della scorsa settimana hanno sollevato la preoccupazione che la Fed tornerà ad aumentare i tassi dopo la pausa di giugno.

Automotive, a maggio indice produzione industria italiana: +5,3%

Automotive, a maggio indice produzione industria italiana: +5,3%Roma, 11 lug. (askanews) – A maggio 2023, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme1 registra una crescita del 5,3% rispetto a maggio 2022, mentre nei primi cinque mesi del 2023 aumenta del 4,4%. Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli2 (codice Ateco 29.1) registra una variazione tendenziale positiva del 14,4% a maggio 2023 e cresce del 12,8% nei primi cinque mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2022; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) aumenta del 6,3% nel mese e diminuisce del 2,2% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 cala del 3,8% a maggio e del 2,2% nel cumulato 2023.

Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione domestica delle sole autovetture a maggio 2023 risulta in crescita dell’8,7% rispetto allo stesso mese del 2022, mentre nel cumulato gennaio-maggio aumenta del 12,9%. Il comparto produttivo automotive – sottolinea Anfia in una nota – si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva in calo rispetto ai livelli dello scorso anno: a maggio 2023, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 chiude a -3,7% rispetto a maggio 2022 e risulta in flessione del 3,1% nei primi cinque mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) è in calo del 4,8% ad aprile 2023, ultimo dato disponibile (-5,4% sul mercato interno e -3,8% sui mercati esteri) e chiude a +4,2% i primi quattro mesi del 2023 (+4,3% il mercato interno e +3,9% il mercato estero). Nel dettaglio, l’indice della fabbricazione di autoveicoli cresce a doppia cifra nel mese (+14,4%), soprattutto grazie all’aumento dell’8,7% registrato, secondo i dati preliminari di ANFIA, dalla produzione di autovetture – che chiude i primi cinque mesi a +12,9% superando le 237mila unità. L’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, invece, torna ad avere segno negativo, -3,8% rispetto a maggio 2022, invertendo la tendenza.

Per sostenere la domanda e indirizzarla verso le tecnologie green, è importante accelerare l’annunciata rimodulazione degli incentivi ad oggi in vigore per l’acquisto di vetture a bassissime e a zero emissioni. Inoltre, poiché il perdurare dei problemi di approvvigionamento e di logistica delle merci rende difficoltoso il rispetto delle consegne dei veicoli nuovi nei 180 giorni previsti dalla normativa nazionale, auspichiamo la proroga dei termini di consegna a 270 giorni – recentemente oggetto di una lettera congiunta, firmata insieme alle altre maggiori associazioni automotive italiane, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. In questo modo i cittadini che hanno investito per acquistare un veicolo nuovo a inizio 2023 non perderanno il beneficio dell’Ecobonus”.

A gennaio-marzo 2023 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 5,3 miliardi di Euro, mentre l’import vale 8,4 miliardi di euro. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 19,4%, seguiti da Germania (18,4%) e Francia (11,9%). Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 6,7 miliardi di Euro, con un saldo positivo di 1,9 miliardi di Euro. Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una variazione positiva del 18,2% ad aprile (ultimo dato disponibile), grazie ad una componente interna in crescita del 22,9% e ad una componente estera a +12%. Nel periodo gennaio-aprile 2023, il fatturato aumenta del 23% (+33,8% il fatturato interno e +10,1% quello estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una crescita del 4,2% nel mese di aprile, con una componente interna a +0,9% e una componente estera a +7,6%. Nei primi quattro mesi del 2023 l’indice del fatturato di questo comparto registra un incremento del 10,9%, con una crescita del 10% della componente interna e dell’11,8% della componente estera.

Aerei, Urso: pronti a intervenire sul caro-biglietti

Aerei, Urso: pronti a intervenire sul caro-bigliettiRoma, 11 lug. (askanews) – “Le compagnie hanno i voli pieni, non si trova un posto, con il carburante che costa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e aumentano i prezzi del 40%? Li ho convocati: aspettiamo spiegazioni su questa crescita anomala dei prezzi. Ma, se le spiegazioni non sono convincenti, e se i prezzi non si riducono a breve, interverremo, com’è giusto che sia”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto a SkyTg24 Economia.

Parlamento Ue tira il freno su limiti a emissioni industriali

Parlamento Ue tira il freno su limiti a emissioni industrialiStrasburgo, 11 lug. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha adottato con 396 voti a favore, 102 contrari e 131 astensioni, oggi a Strasburgo, la sua posizione negoziale sulla direttiva sulle emissioni industriali e da allevamenti dell’agroindustria (Ied) con 396 voti a favore, 102 contrari e 131 astensioni.

Gli eurodeputati hanno tirato il freno a mano rispetto alla proposta originaria della Commissione europea che prevedeva l’estensione della direttiva agli allevamenti intensivi di suini e pollame di dimensioni medio-grandi (quelli con più di 150 “unità di bestiame vivo”) e, per la prima volta, anche agli allevamenti bovini. Il testo approvato è molto meno ambizioso rispetto anche alla posizione negoziale (“general approach”) che il Consiglio Ue dell’Ambiente aveva approvato a maggioranza qualificata il 16 marzo scorso, con il voto contrario della sola Italia e l’astensione della Bulgaria.

Rispetto alla proposta della Commissione, che abbassava la soglia di applicazione della normativa a 150 unità di bestiame vivo (“Livestock Units”, Lsu), che equivalgono a 150 unità per i bovini, con soglie proporzionalmente più alte per gli animali più piccoli, il Parlamento europeo chiede di mantenere molto più alta la soglia, a 750 unità di bestiame vivo. Gli eurodeputati chiedono di escludere del tutto gli allevamenti bovini e, sostanzialmente, di continuare ad applicare la direttiva agli allevamenti con le norme oggi in vigore che coprono gli allevamenti di suini con più di 2.000 posti per i maiali (di oltre 30 kg), o con più di 750 posti per le scrofe, e quelli di pollame con più di 4.0000 posti. Il compromesso del Consiglio Ue aveva già ridotto fortemente le ambizioni della proposta originaria, fissando a 350 unità di bestiame vivo la soglia per applicare la direttiva agli allevamenti intensivi, compresi quelli bovini, ma escludendo gli allevamenti estensivi. Il Consiglio chiede anche che le nuove regole verrebbero applicate progressivamente a partire dalle aziende agricole più grandi.

Dopo il voto, il relatore Radan Kanev (PPE, Bulgaria) ha dichiarato: “Una migliore protezione dell’ambiente non deve necessariamente portare a più burocrazia. L’innovazione è la chiave per arrivare a un inquinamento pari a zero, e per questo abbiamo bisogno di un settore industriale europeo più competitivo. La politica dell’Ue deve essere realistica, economicamente fattibile e non deve minare la competitività. La nostra posizione offre un po’ di respiro alle imprese, dando loro ragionevoli periodi di transizione per prepararsi ai nuovi requisiti”. L’ambizione ambientalista della proposta originaria di direttiva è stata invece mantenuta per quanto riguarda l’estensione della direttiva Ied agli impianti dell’industria estrattiva (miniere) e alle installazioni di grandi dimensioni che fabbricano batterie (ad eccezione di quelli che si limitano al loro assemblaggio). La direttiva, una volta adottata definitivamente, obbligherebbe questi impianti a ridurre ulteriormente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Il Parlamento europeo ha poi introdotto un un giro di vite riguardo all’applicazione della direttiva alle emissioni dagli inceneritori di rifiuti. Oltre che per i periodi di funzionamento normale, i gestori degli inceneritori dovranno monitorare strettamente e ridurre anche le emissioni prodotte nei momenti di accensione o spegnimento. Si tratta delle fasi in cui le emissioni sono più intense, significativamente più alte che nei periodi normali. La direttiva sulle emissioni industriali stabilisce norme per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento prodotto dalle emissioni dei grandi impianti industriali e agroindustriali nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Queste emissioni possono essere la causa di problemi di salute come asma, bronchite e cancro, che provocano centinaia di migliaia di morti premature ogni anno nell’Ue. Il Parlamento europeo avvierà ora i negoziati con il Consiglio Ue e con la Commissione (“trilogo”) per adottare il testo definitivo della direttiva.

Amazon contesta normativa UE su controllo contenuti digitali

Amazon contesta normativa UE su controllo contenuti digitaliNew York, 11 lug. (askanews) – Il gigante dell’e-commerce Amazon ha presentato martedì un’istanza al Tribunale generale del Lussemburgo sostenendo che non dovrebbe essere considerato come una delle 17 “piattaforme online molto grandi” o VLOP, ai cui il Digital Services Act della Commissione europea,impone regole più severe sul controllo dei contenuti digitali.

La società ha dichiarato di essere stata “ingiustamente etichettata” nell’elenco dell’UE, che include altri giganti tecnologici americani come Meta, Google e Apple. Il Digital Service Act richiede alle aziende con oltre 45 milioni di utenti attivi mensili di rispettare una serie di regole sul controllo dell’incitamento all’odio, della disinformazione e delle contraffazioni presenti sulle loro piattaforme. Le aziende devono presentare valutazioni del rischio e condurre audit esterni e indipendenti, altrimenti rischiano multe fino al 6% delle loro entrate annuali.

Borsa, Milano in rialzo: FTSE Mib +0,68%

Borsa, Milano in rialzo: FTSE Mib +0,68%Roma, 11 lug. (askanews) – Chiusura in rialzo per la Borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che segna un +0,68% a 28.061 punti. In evidenza Tenaris, che ha guadagnato il 2,79% a 13,985 euro, Iveco (+2,29% a 8,208), Interpump (+2,31% a 49,23). Da segnalare anche la performance di Moncler (+2,9%).

Spread in calo a quota 175,4 rispetto ai 176,3 punti registrati in apertura. La seduta odierna è stata poco mossa, in attesa del dato Usa sull’inflazione previsto per domani.

Mediaset, Cairo: mai pensato di scalarla, inoltre non è possibile

Mediaset, Cairo: mai pensato di scalarla, inoltre non è possibileMilano, 11 lug. (askanews) – “Non ho mai pensato di scalare Mediaset e oltretutto non è una cosa possibile”. Lo ribadito il numero uno del gruppo Rcs-La7, Urbano Cairo, riferendosi alle recenti ipotesi di stampa, emerse dopo la scomparsa di Berlusconi. “Mi ha stupito che a un certo punto, così ‘out of the blue’, su Dagospia sia uscita la notizia in cui si ipotizzava una cordata italiana in cui io andrei a prendere consigli dal grande banchiere d’affari Walter Veltroni. Mi sembra come minimo una cosa abbastanza traballante. Ho stima nei suoi confronti ed è nostro editorialista, ma credo che tutto possa fare tranne che l’organizzatore o il concepitore di un progetto relativo a una cordata italiana che va a prendersi Mediaset, una cosa che non stava né in cielo né in terra.

“Tra l’altro – ha aggiunto – in un momento in cui Berlusconi è mancato è una cosa che mai mi sarebbe venuta in mente, anche da un punto di vista umano”. Da un punto di vista tecnico finanziario, Cairo ha poi sottolineato che una scalata a Mediaset non sarebbe possibile, dato che Fininvest ha il controllo. “Mentre Rcs lo era, Mediaset non è contendibile. Comunque io non ho mai pensato una cosa del genere, mai nella vita. In più non si può fare”. Cairo ha poi riportato i commenti di Pier Silvio Berlusconi (amministratore delegato di Mfe) a quanto pubblicato da Dagospia. “Pier Silvio ha avuto parole carine nei miei confronti, quando era piccolo io ero sempre ad Arcore, con lui e Marina ci si vedeva. C’era un rapporto di simpatia con loro”, ha detto ricordando si essere stato per 4 anni assistente diretto di Silvio Berlusconi e poi per 10 anni tra Mondadori e Publitalia .

“Pier Silvio aa detto di aver letto questa cosa fantasiosa e spericolata: è giusto, ha ragione, concordo. ‘Oltretutto, ha aggiunto, non è possibile e semmai saremo noi che ci mangeremmo Rcs’. Dal suo punto di vista, per carità…”. “Poi – ha proseguito Cairo dicendo di parlare di un caso ‘di scuola’ – ho voluto fare un piccolo controllo è ho visto che per le leggi italiane esistenti in realtà non è possibile per Mediaset scalare Rcs, ma lo è per Rcs scalare Mediaset. Io non ci ho pensato mai nemmeno per un secondo, ma la verità è questa. E’ una cosa simpatica che dico così… Mi piacerebbe incontrare il mio amico Pier Silvio dopo anni, ma non certo per parlare di questo”.

Per la quarta rata del Pnrr non raggiunte 16 “milestone” (riforme e/o investimenti)

Per la quarta rata del Pnrr non raggiunte 16 “milestone” (riforme e/o investimenti)Roma, 11 lug. (askanews) – Sarebbero ben sedici le milestone non raggiunte al 30 giugno 2023 rispetto agli obiettivi previsti per la quarta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per questo, a quanto si apprende, il Ministro per gli affari europei, il Sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha convocato ieri sera la cabina di regia che si terrà oggi alle 13.30.

Il Ministro in diverse occasioni ha sottolineato la necessità di rivedere gli obiettivi intermedi per evitare di perdere la quarta rata. La maggio parte delle milestone non raggiunte riguarderebbero l’ambiente e l’istruzione, ma anche alcuni decreti attuativi nel settore della giustizia. Per quanto riguarda la terza rata da 19 miliardi, per la quale è ancora in corso l’interlocuzione con la Commissione europea, il nodo da sciogliere riguarda gli asili nido e soprattutto gli studentati, un progetto in capo al Ministero dell’Università e della Ricerca. La Commissione avrebbe dubbi sulle modalità di attuazione della riforma che dovrebbe portare ad aumentare i posti letto a disposizione degli studenti.