Pnrr, per quarta rata 16 milestone non raggiunteRoma, 11 lug. (askanews) – Sarebbero ben sedici le milestone non raggiunte al 30 giugno 2023 rispetto agli obiettivi previsti per la quarta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per questo, a quanto si apprende, il Ministro per gli affari europei, il Sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha convocato ieri sera la cabina di regia che si terrà oggi alle 13.30.
Il Ministro in diverse occasioni ha sottolineato la necessità di rivedere gli obiettivi intermedi per evitare di perdere la quarta rata. La maggio parte delle mailstone non raggiunte riguarderebbero l’ambiente e l’istruzione, ma anche alcuni decreti attuativi nel settore della giustizia. Per quanto riguarda la terza rata da 19 miliardi, per la quale è ancora in corso l’interlocuzione con la Commissione europea, il nodo da sciogliere riguarda gli asili nido e soprattutto gli studentati, un progetto in capo al Ministero dell’Università e della Ricerca. La Commissione avrebbe dubbi sulle modalità di attuazione della riforma che dovrebbe portare ad aumentare i posti letto a disposizione degli studenti.
La7 presenta il palinsesto 2023/2024, confermati i punti “di forza”Milano, 11 lug. (askanews) – Informazione, approfondimento, inchieste, intrattenimento culturale e satira. Punta su questi cinque “elementi di forza” il nuovo palinsesto di La7 per la stagione 2023/2024 presentato oggi a Milano dal numero uno del gruppo, Urbano Cairo. Dal gruppo storico con Enrico Mentana, Lilli Gruber, Giovanni Floris, Andrea Purgatori, Corrado Formigli, Diego Bianchi, Aldo Cazzullo, Licia Colò, Tiziana Panella, alle riconferme di David Parenzo, Marianna Aprile, Luca Telese, fino a new entry come Massimo Gramellini: La7 “rafforza la sua identità in modo chiaro, in un momento di grandi mutamenti per la tv italiana e il Paese, per raccontare il presente e ricordare il passato, offrendo quotidianamente le chiavi di lettura della realtà in cui viviamo”.
Anche durante l’estate La7 resta accesa con i suoi programmi dal mattino al daytime fino alla sera con In Onda, condotto quest’anno da Marianna Aprile e Luca Telese che saranno al timone del programma fino a settembre. Dall’autunno la trasmissione resterà poi in onda alla domenica sera in prima serata con la stessa coppia di conduzione. Sempre nei mesi estivi, spazio anche alla sperimentazione con il primo programma nativo digital/televisivo derivato dalla “dirompente esperienza” di Intanto, il format che sulle piattaforme web del canale, dal primo gennaio ad oggi, ha raccolto ben 75 milioni di visualizzazioni. Saranno 4 speciali. Novità in arrivo nel weekend di Massimo Gramellini con un doppio appuntamento il sabato e la domenica: una bussola per leggere e capire l’attualità. Saranno previste anche incursioni nel palinsesto dello storico Alessandro Barbero, a cui saranno affidati speciali di prima e seconda serata. A completare l’offerta sull’approfondimento un’altra eccellenza sarà la collaborazione con Ezio Mauro, che firmerà uno speciale all’interno della nuova stagione di Atlantide.
Da gennaio 2024, La7 uscirà dagli studi televisivi con un nuovo programma di inchieste in prima serata nato dall’esperienza consolidata del team di Piazzapulita. Si chiamerà 100′ (centominuti) e sarà firmato da Corrado Formigli e da Alberto Nerazzini. Lunghe inchieste filmate per raccontare il Paese. In primo piano sempre l’informazione quotidiana del TgLa7 di Enrico Mentana. Il direttore della testata oltre alla conduzione dell’edizione delle 20.00 proporrà anche le sue ormai celebri #maratonementana nei momenti più cruciali per il Paese come, ad esempio, le elezioni europee fissate per giugno 2024.
L’access prime time sarà presidiato da Otto e Mezzo di Lilli Gruber.Completa il palinsesto diMartedi’ con Giovanni Floris, Atlantide con Andrea Purgatori, la seconda edizione di Una Giornata Particolare di Aldo Cazzullo, Piazzapulita di Corrado Formigli, Propaganda Live con Diego Bianchi, Makkox e tutta “la banda”, e Eden – Un pianeta da Salvare con Licia Colò. Confermati anche gli appuntamenti giornalieri con Omnibus, condotto da Gaia Tortora e Alessandra Sardoni, Coffee Break con Andrea Pancani, L’Aria che tira con l’arrivo alla conduzione di David Parenzo, Tagada’ con Tiziana Panella e l’appuntamento pomeridiano con la storia di C’era una volta il Novecento con Alessio Orsingher e Luca Sappino, novità di quest’anno che viene confermata anche per la prossima stagione. Il palisesto de La7 dedica poi “grande attenzione ai film con una particolare vocazione all’uso del cinema come lente per raccontare la realtà. Tra i titoli della stagione la prima tv di Nuclear Now di Oliver Stone e Worth-Il patto di Sara Colangelo, oltre alla proposta di pellicole acclamate dalla critica come The imitation game con Benedict Cumberbatch e Promised land con Matt Damon. Lingo come previsto farà la pausa autunnale. La7 tornerà con il preserale a gennaio 2024.
Torneranno, infine, “i grandi eventi di successo come la Ginnastica Ritmica, con il suo fascino e le vittorie delle farfalle azzurre, nonché il Palio di Siena, corsa tra le più’ spettacolari al mondo e figlia di una tradizione secolare del nostro Paese che raccoglie sempre grandi ascolti (anche quest’anno sopra il 10% nel primo appuntamento del 2 luglio), nell’appassionante telecronaca affidata a Pierluigi Pardo”.
Salvini: su sciopero treni e aerei se necessario interverròMilano, 11 lug. (askanews) – “Prenderò una decisione entro stasera perchè tutti usino il buon senso e le parti si mettano intorno a un tavolo, perchè datori e lavoratori cerchino una soluzione per tutti. Lasciare a piedi migliaia di turisti e lavoratori nel pieno del boom turistico sarebbe una cosa inaccettabile”. A dirlo il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante l’evento di inaugurazione della quarta corsia dinamica sulla A4. “Bisogna usare a buon senso e non c’è decreto per quello e sto pensando agli scioperi nel cuore di luglio – ha detto poco prima – giovedì quello dei treni e sabato quelli degli aerei: io non ci sto dormendo la notte. Oggi ho sentito le imprese domani sentirò i sindacati”.
Salvini conta di “trovare una soluzione positiva per imprese e lavoratori col dialogo ma se necessario un intervento del ministero non nego alcuna possibilità di intervento”. “Mi auguro – ha concluso – che il momento della ripartenza non venga danneggiato da micro rivendicazioni che in molti casi sono pretestuose”.
Istat, da indicatori di fiducia segnali discordantiRoma, 11 lug. (askanews) – Gli indicatori di fiducia mostrano segnali discordanti. A giugno, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato, con un miglioramento diffuso a quasi tutte le componenti, mentre la fiducia delle imprese ha segnato una leggera flessione. E’ la fotografia scattata dall’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
In uno scenario internazionale caratterizzato da una componente di fondo dell’inflazione ancora elevata in molti paesi, le principali banche centrali hanno proseguito il rialzo dei tassi di interesse, determinando condizioni di finanziamento più restrittive per imprese e famiglie. A maggio, l’indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia ha registrato un aumento congiunturale che ha interrotto la fase di calo dei precedenti quattro mesi. Nella media del periodo marzo-maggio, tuttavia, l’indice è risultato in calo dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel primo trimestre, il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato grazie al rallentamento della dinamica dei prezzi. La propensione al risparmio, pur continuando a ridursi in termini tendenziali, ha segnato un incremento in termini congiunturali. Le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste favorevoli. A maggio, si è confermata la crescita dell’occupazione e il tasso di disoccupazione è diminuito a fronte di una stabilità di quello di inattività.
Si è ridotto ulteriormente a giugno il differenziale positivo dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) tra l’Italia e l’area euro, anche per effetto del forte rallentamento della componente dei listini dell’energia nel nostro Paese.
In Italia il calo dei salari reali più forte tra le economie OcseRoma, 11 lug. (askanews) – L’Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie Ocse. Alla fine del 2022, i salari reali erano calati del 7,5% rispetto al periodo precedente la pandemia.
Secondo le proiezioni Ocse, in Italia i salari nominali aumenteranno del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l’inflazione dovrebbe attestarsi al 6,4% nel 2023 e al 3% nel 2024. E’ quanto emerge dalle Prospettive dell’Occupazione Ocse 2023. In Italia, i salari fissati dai contratti collettivi sono diminuiti in termini reali di oltre il 6% nel 2022. Si tratta di un calo particolarmente significativo se si considera che, a differenza di altri paesi, la contrattazione collettiva copre, in teoria, tutti i lavoratori dipendenti.
L’indicizzazione dei contratti collettivi alle previsioni Istat dell’inflazione al netto dei beni energetici importati (Ipca-Nei), recentemente riviste significativatimente al rialzo, fa pensare che i minimi tabellari potranno recuperare parte del terreno perduto nei prossimi trimestri. Tuttavia, i significativi ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi (oltre il 50% dei lavoratori è coperto da un contratto scaduto da oltre due anni) rischiano di prolungare la perdita di potere d’acquisto per molti lavoratori.
L’Arera: i mercati energetici sono ancora tesi, un errore pensare a una nuova normalitàRoma, 11 lug. (askanews) – “La scelta, per nulla ovvia, operata nel luglio del 2022” dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, “di cambiamento della modalità di fissazione del prezzo per il servizio di tutela gas” ha consentito risparmi per 3 miliardi di euro. Lo ha rilevato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, nella sua Relazione al Parlamento sull’attività del 2022.
“Come noto si è passati da una indicizzazione basata su prodotti Ttf trimestrali forward, ad un indice basato sul prezzo ex-post, mensile, formato al Psv (Punto di scambio virtuale, ndr) italiano”. “Forse il dato più indicativo per valutare l’opportunità di questa scelta risiede nel confronto tra il prezzo che i consumatori in tutela gas avrebbero pagato con il metodo precedente e quello effettivamente determinatosi nel trimestre ottobre – dicembre 2022”.“Nel primo caso – ha spiegato – avremmo avuto un prezzo fisso per tutto il IV trimestre ’22 pari a 240 euro/MWh, da confrontare con un prezzo medio, realizzatosi nel trimestre, di circa 95 e/MWh. Nel semestre invernale 2022-2023 il cambiamento ha comportato un vantaggio, per il consumatore in tutela, che possiamo stimare in circa 3 miliardi di euro”.
“La crisi dei prezzi morde con meno intensità, ma i mercati energetici sono ancora tesi, esposti a forti oscillazioni e pronti a reagire negativamente al mancato sviluppo di quelle iniziative di riallineamento strutturale del bilancio domanda offerta, che sono state intraprese nel corso dell’emergenza”. Questo il monito lanciato dal presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini, nell’apertura della Relazione al Parlamento sull’attività del 2022. Il presidente ha evidenziato come i temi dell’energia abbiano “guadagnato una centralità dovuta, ma con una drammaticità che speriamo possa considerarsi superata”. “Sarebbe però un grave errore pensare che la situazione sia già rientrata in nuova normalità, da gestire ordinariamente. La fase dell’emergenza ci ha obbligato ad affrontare nuovamente alcuni aspetti che davamo per consolidati e su cui facevamo leva per imprimere una rilevante accelerazione al processo della transizione energetica”, ha evidenziato Besseghini in riferimentmo alla crisi energetica dello scorso anno con i picchi dei prezzi del gas acuiti dallo scoppio della guerra in Ucraina.
“Il conto, salato, di questo cambio lo abbiamo pagato e lo stiamo pagando a livello nazionale ed europeo”, ha aggiunto il presidente. L’acqua diventerà sempre di più una risorsa scarsa, un enorme problema cui si affiancherà quello, già nei fatti, di un cambiamento strutturale delle precipitazioni. Ha evidenziato l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente.
“Si suole dire – ha sottolineato Stefano Besseghini – che le future guerre si combatteranno per l’acqua e non per il petrolio. Non so farmi profeta ma certamente, come abbiamo drammaticamente avuto modo di verificare anche nel corso di questi anni, non avremo solo un problema di scarsità della risorsa, ma un cambio strutturale del meccanismo delle precipitazioni con una estremizzazione dei fenomeni”. “Avere acqua non vuol dire avere ingenti risorse idriche, ma vuol dire avere acqua nella quantità e qualità che serve, nel momento in cui serve”. Oltre al potenziamento degli investimenti e al ruolo crescente che potrebbero avere “gli operatori del servizio idrico”, Besseghini ricorda che “tra i fattori chiave, per garantire una necessaria ‘capacità di adattamento’, rientra sicuramente la possibilità di integrare efficacemente la raccolta e il convogliamento delle acque meteoriche con il restante sistema infrastrutturale”. “Il repentino evolversi dello scenario climatico, con una maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi – ha spiegato Besseghini – suggerisce di assegnare un’elevata priorità al processo di integrazione infrastrutturale, affinché siano realizzate e tenute in esercizio regolare le opere necessarie alla gestione degli effetti che questi eventi meteorologici determinano”. “Il riuso potrebbe determinare un interessante punto di contatto tra il ciclo idrico integrato ed il settore di maggiore impiego dell’acqua, vale a dire il settore agricolo”.
Energia, Arera:mercati ancora tesi,errore pensare a nuova normalitàRoma, 11 lug. (askanews) – “La crisi dei prezzi morde con meno intensità, ma i mercati energetici sono ancora tesi, esposti a forti oscillazioni e pronti a reagire negativamente al mancato sviluppo di quelle iniziative di riallineamento strutturale del bilancio domanda offerta, che sono state intraprese nel corso dell’emergenza”. Questo il monito lanciato dal presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini, nell’apertura della Relazione al Parlamento sull’attività del 2022. Il presidente ha evidenziato come i temi dell’energia abbiano “guadagnato una centralità dovuta, ma con una drammaticità che speriamo possa considerarsi superata”.
“Sarebbe però un grave errore pensare che la situazione sia già rientrata in nuova normalità, da gestire ordinariamente. La fase dell’emergenza ci ha obbligato ad affrontare nuovamente alcuni aspetti che davamo per consolidati e su cui facevamo leva per imprimere una rilevante accelerazione al processo della transizione energetica”, ha evidenziato Besseghini in riferimemtmo alla crisi energetica dello scorso anno con i picchi dei prezzi del gas acuiti dallo scoppio della guerra in Ucraina. “Il conto, salato, di questo cambio lo abbiamo pagato e lo stiamo pagando a livello nazionale ed europeo”, ha aggiunto il presidente.
Industria, Istat: produzione maggio +1,6% su mese, -3,7% su annoRoma, 11 lug. (askanews) – A maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1,6% rispetto ad aprile. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali del 3,7% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come a maggio 2022). Lo ha reso noto l’Istat.
Nella media del periodo marzo-maggio il livello della produzione diminuisce dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile segna aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali di industrie: variazioni positive caratterizzano, infatti, i beni strumentali (+1,4%), i beni intermedi (+1,2%), i beni di consumo (+1,1%) e, in misura marginale, l’energia (+0,1%).
Tra i principali settori cresce, su base annua, solo quello dei beni strumentali (+2,1%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-4,2%), i beni intermedi (-7,4%) e l’energia (-8,5%). Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale si segnalano la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+8,9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,4%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+5,1%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-19%), nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,8%) e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,3%). “La produzione industriale – è il commento dell’Istat – torna a crescere a maggio, in termini congiunturali, dopo quattro flessioni consecutive. L’incremento coinvolge tutti i principali comparti. Considerando gli ultimi tre mesi, tuttavia, la produzione continua a mostrare un calo congiunturale, che si estende a tutti i settori di attività, con le uniche eccezioni rappresentate dai prodotti della raffinazione petrolifera e dai mezzi di trasporto. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice complessivo è in diminuzione a maggio, come pure quelli relativi ai principali raggruppamenti di industrie, con l’eccezione dei beni strumentali”.
Big Tech, Approvato trasferimento dati da Europa a UsaNew York, 10 lug. (askanews) – L’Unione Europea ha approvato un piano che consentirà alle aziende di continuare a archiviare i dati sugli europei sul suolo statunitense, evitando un’interruzione potenzialmente costosa, soprattutto per le Big Tech dei flussi di dati transatlantici.
L’accordo, noto come Trans-Atlantic Data Privacy Framework, segna il culmine di lunghi negoziati con gli Stati Uniti sui trasferimenti di dati che vengono utilizzati da migliaia di aziende per vendere annunci online e misurare il traffico verso i loro siti web. Ora il Data Privacy Framework dovrà affrontare i sostenitori della privacy in Europa, che chiedono agli Stati Uniti di apportare modifiche sostanziali alle leggi sulla sorveglianza dei dati. L’accordo prevede che gli Stati Uniti creino un tribunale che avrà l’autorità per gestire le rivendicazioni dei cittadini dell’UE e imporre rimedi se rileva che le leggi statunitensi sono state violate. Gli Usa si sono impegnati a limitare la raccolta di segnali di intelligence, che possono intercettare le comunicazioni elettroniche
I regolatori della privacy dell’UE all’inizio di quest’anno hanno multato Meta per 1,3 miliardi di dollari, per aver archiviato informazioni sugli utenti europei sui server negli Stati Uniti. L’accordo implica che Meta potrebbe non dover ubbidere all’ordine di cancellare i dati e interrompere i flussi, anche se si prevede che la società sarà comunque soggetta alla sanzione.
Caro-voli, Brunini (Sea): domanda forte, riempimento oltre il 2019Ferno (Varese), 10 lug. (askanews) – “Oggi siamo tutti sorpresi perché nonostante l’aumento notevole dei prezzi dei biglietti aerei, la domanda è forte e sostenuta, il riempimento degli aerei oggi è superiore al riempimento che c’era nel 2019”. Lo ha sottolineato l’ad di Sea, Armando Brunini, parlando del caro dei prezzi aerei a margine di un evento Malpensa organizzato da Sea e Dhl Express.
“Mentre i volumi complessivi sono vicini al 2019: se con meno voli il riempimento è forte significa che nonostante i prezzi più alti la gente ha una voglia elevatissima di volare. Vediamo se dura”, ha chiosato.