Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Siglata partnership tra ITA Airways e Convention Bureau Roma & Lazio

Siglata partnership tra ITA Airways e Convention Bureau Roma & Lazio

Roma, 27 feb. (askanews) – Il Convention Bureau Roma & Lazio ha siglato una partnership importante con ITA Airways, che entra così a far parte dell’organismo in qualità di grande player turistico. Piena soddisfazione è stata espressa dal Presidente del CBReL Stefano Fiori: “L’ingresso di un partner come ITA Airways nel CBReL, che conta già oltre 160 associati tra cui grandi player come AdR e Fiera di Roma, rappresenta un ulteriore assist a tutte le nostre attività, perché ITA Airways è un vettore fondamentale per l’attrazione della destinazione. Avere oggi un vettore nazionale di riferimento che collega tante destinazioni estere alla Capitale significa assicurare al territorio maggiori opportunità di implementare i bacini di traffico turistico e d’affari. Basti pensare che proprio in questi giorni ITA Airways ha annunciato un terzo volo da Roma-Fiumicino a New York, a partire da giugno, il che vuol dire aumentare le opportunità di visita di Roma e del Lazio da parte della clientela nordamericana, tra le più ambite dal nostro incoming per la capacità di spesa che esprime”.
Di eguale tenore il commento di ITA Airways “Oggi abbiamo sottoscritto un’altra importante partnership nel portafoglio commerciale della nostra Compagnia – ha dichiarato Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer di ITA Airways e CEO Volare – Abbiamo infatti firmato un accordo con CBReL, associazione di cui fanno parte grandi player del turismo, con l’obiettivo di supportare l’attrazione di flussi di traffico business e turistico a Roma e nel Lazio, attraverso i numerosi collegamenti in partenza e in arrivo dal nostro hub di riferimento, Roma Fiumicino. Sin dalla nostra nascita abbiamo costruito un percorso di crescita insieme ai nostri partner commerciali e questa partnership è un ulteriore passo in questa direzione”.

HR Tech, Glickon: cinque priorità per orientarsi nel settore

HR Tech, Glickon: cinque priorità per orientarsi nel settoreMilano, 27 feb. (askanews) – Il settore delle HR Tech è destinato a crescere. Si stima che se nel 2021 aveva superato i 53,1 miliardi di dollari a livello globale, nel 2025 arriverà a valere oltre 90 miliardi. A guidare questa crescita sono i Paesi del Nord America, ma anche l’Europa ricopre un ruolo centrale, con l’Italia al quarto posto (si è registrata una crescita del 9,9% nel 2021) in una classifica in cui Germania, UK e Francia sono sul podio e la Spagna fa da fanalino di coda.
L’attuale scenario del mercato del lavoro è sempre più frammentato e condizionato da fenomeni socio-economici e culturali che ne stanno ridisegnando priorità e nuovi “confini”.
Tra le aziende che operano nel settore c’è Glickon”. In questo contesto, dove per le aziende di ogni settore diventerà fondamentale continuare a crescere – ha detto Carlo Rinaldi, Chief Marketing Officer dell’azienda – c’è bisogno di aumentare la consapevolezza sulla sostenibilità del tempo, in un bilanciamento che non è più semplicemente vita-lavoro, bensì di ascolto continuo in un’organizzazione che evolve insieme e grazie alle persone che ne prendono parte attiva. È quindi necessario supportare le aziende ad attrarre e trattenere i talenti, ma ancor più attivare analisi organizzative attraverso modelli personalizzati. Un vero e proprio patto tra persone e tecnologia: valorizzare le persone, farle brillare e permettere alle aziende la ‘realizzazione del talento’. Ad esempio, in Glickon, abbiamo voluto porre basi solide per questa alleanza a partire dai modelli di Organizational Network Analysis presenti in piattaforma che permettono ai nostri clienti di osservare il lavoro e le relazioni in modo oggettivo per poi intraprendere azioni concrete per migliorare la qualità del lavoro e dei risultati di business”.
Glickon, ha quindi tracciato 5 priorità per orientarsi e trovare la bussola in questo settore, nel 2023:
1) People Ability L’approccio vincente è quello incentrato sulle persone, sulla capacità di abilitare le loro competenze, rendendole a loro volta abilitanti per costruire relazioni. È importante che il lavoro e il percorso lavorativo diventi un’esperienza: la migliore che ogni realtà possa offrire – qualunque sia il contesto – e tutto questo può partire dall’ascolto dei colleghi ed espletarsi attraverso l’engagement. Nelle aziende dove l’Employee Experience è positiva le performance sono infatti superiori al 95%. Fiducia e flessibilità diventano quindi naturale conseguenza di un rapporto bidirezionale che crea consenso, senso di appartenenza e appagamento.
2) Recruiting come ricerca dell’oro Glickon ha elaborato una “formula dell’oro” per trovare il talento che è in ognuno di noi e si basa su tre pilastri: cosa sai fare meglio (competenze), qual è il tuo “perché” (motivazione) e con chi lavori meglio (relazioni). I responsabili della selezione dovranno quindi ridefinire le priorità delle strategie per allinearsi alle attuali esigenze aziendali, pianificare molteplici potenziali scenari in un mercato mutevole e prendere decisioni con grande sicurezza utilizzando i dati.
3) Creare valore con la People Analytics La People Analytics, ovvero l’utilizzo di precise analisi di dati attivi e passivi per la gestione del personale, sta contribuendo alla crescita delle aziende, aiutandole a risolvere una moltitudine di bisogni legati alle persone e creando un impatto positivo sull’esperienza. Meno dogmi e più dati: questo è l’anno per utilizzare l’analisi dei dati per capire cosa funziona e cosa no. In un’organizzazione ibrida sarà fondamentale per risolvere e prevenire conflitti. E in questo contesto, la tecnologia entra a supporto del dato con le survey, o forse oggi potremmo rinominarle “survAI” (grazie all’utilizzo e implementazione dell’AI) che avrà sempre più un ruolo centrale.
4) Nuove competenze per le HR Accelerare i risultati aziendali, far progredire le capacità umane, mobilitare le informazioni, promuovere la collaborazione e semplificare la complessità: queste le cinque competenze e azioni chiave per i professionisti delle risorse umane da mettere in atto.
5) Creare aziende basate sulle competenze Tre quarti dei CEO sono preoccupati per la disponibilità di competenze chiave e per il fatto che ciò potrebbe impedire loro di acquisire, sviluppare e trattenere i talenti di cui hanno bisogno per guidare la crescita. Torna quindi fondamentale la necessità di investire in formazione e in percorsi lavorativi che possano far accrescere il talento di un collega.

Loacker: nel 2022 fatturato tocca 418 mln trainato da Medio Oriente

Loacker: nel 2022 fatturato tocca 418 mln trainato da Medio OrienteMilano, 27 feb. (askanews) – L’altoatesina Loacker ha chiuso il 2022 con un fatturato globale di 418 milioni, in crescita del 12% rispetto al 2021 e del 52% rispetto all’ultimo decennio, grazie ai traguardi raggiunti negli oltre 100 Paesi in cui è presente con filiali commerciali e partner di distribuzione.
Tra le regioni internazionali che più hanno inciso sui numeri del 2022, sottolinea una nota, c’è il Medio Oriente, che con 103,8 milioni di fatturato rappresenta una fetta molto importante del mercato estero (pesa il 25% circa sul fatturato totale) di Loacker. A completare il podio il Nord America con 43,6 milioni (10,4%), con numeri sempre più in crescita, e il Sud-est asiatico con 34,2 milioni (8,2%). Dei Paesi che hanno maggiormente contribuito al raggiungimento di questo fatturato globale primo rimane l’Italia, seguito da Arabia Saudita, Stati Uniti, Israele e infine Cina. Dati che in termini di prodotto si traducono in 10.595 tonnellate di farina utilizzate, più di un miliardo di unità prodotte e un totale di vendite globali per quasi 38.346 tonnellate.
“Siamo orgogliosi e lieti di condividere questi risultati – commenta Ulrich Zuenelli, executive chairman di Loacker – che sono il frutto dell’apporto quotidiano di ognuno degli oltre 1.000 collaboratori in tutto il mondo. I numeri del 2022 stanno a testimoniare che il grande lavoro che stiamo portando avanti sotto diversi punti di vista, non ultimo quello della sostenibilità, sia apprezzato da milioni di consumatori, e questo è un grandissimo stimolo per proseguire in questo percorso di evoluzione e innovazione. La nostra crescita vuole essere responsabile. Questo per noi è fare scelte sempre più buone e permettere alle persone di fare la loro scelta buona”.
Da tempo caratterizza l’azienda altoatesina sta portando avanti una strategia di sostenibilità che si concentra su cinque pilastri. Il principale, quello riguardante la filiera sostenibile, comprende oggi diversi progetti, in Italia e nel mondo, per stabilire standard per l’uso delle materie prime nell’ambito della responsabilità ecologica e sociale. Tra questi, il progetto noccioleti italiani, in Veneto, Umbria, Toscana e Marche; il Cocoa farming program, grazie al quale sostiene in collaborazione con Altromercato in Ecuador e Sucden e Agroforce in Costa d’Avorio gli agricoltori locali di cacao da cui si approvvigiona; il progetto del latte 100% alpino e prodotto da animali alimentati con mangimi non Ogm e infine il progetto della vaniglia Bourbon in Madagascar.
Tra gli altri pilastri la neutralità climatica, le misure intraprese per la sostenibilità dei packaging, progetti che mirano ad accrescere la circolarità dei materiali e la rimozione del packaging non necessario, la promozione della responsabilità sociale verso i collaboratori e le collaboratrici attraverso una cultura aziendale inclusiva e trasparente e, verso i fornitori attraverso relazioni durature e positive; ultima, la Mindful Indulgence, per la cura e il rispetto del nostro corpo e dell’ambiente. Anche grazie a questa strategia di sostenibilità Loacker è stata recentemente inserita nella classifica di Standard Ethics. Loacker è rientrata tra le sei aziende italiane pienamente sostenibili tra le 30 che costituiscono l’indice SE Food&Beverage Italian Sustainability Benchmark.

Mare, Acampora (Assonautica italiana): serve nuova visione strategica

Mare, Acampora (Assonautica italiana): serve nuova visione strategicaMilano, 27 feb. (askanews) – “Questo è un momento determinante: c’è un nuovo assetto istituzionale e occorre che tutte le filiere del mare lavorino insieme per mettere in piedi una nuova visione strategica marittima. Dobbiamo diventare il pontile dell’Europa nel Mediterraneo da un punto di vista non solo geografico, quanto sociale, politico, economico”. Lo ha sottolineato il presidente di Assonautica Italiana, Giovanni Acampora, intervenendo al meeting ‘Il turismo nautico nell’economia del mare’ promosso da Assonautica Trieste.
“Assonautica è in prima linea nel dare il proprio contributo al Governo a scrivere insieme il Piano triennale”, ha aggiunto Acampora. “Tra le priorità – ha spiegato – c’è la necessità di una riforma del demanio marittimo, di tutelare la nostra bandiera italiana, di formare i nostri giovani e accompagnare le aziende nel processo di transizione energetica”.

Balneari, Ue: sviluppo inquietante, valutiamo approccio da adottare

Balneari, Ue: sviluppo inquietante, valutiamo approccio da adottareBruxelles, 27 feb. (askanews) – Le nuove norme sulle concessioni balneari approvate con il decreto milleproroghe costituiscono “uno sviluppo inquietante” per la Commissione europea, che aveva visto invece positivamente le decisioni del precedente governo Draghi. Lo ha detto oggi a Bruxelles la portavoce per il Mercato unico della Commissione, Sonya Gospodinova, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.
“La Commissione è ben consapevole di questa evoluzione riguardo alle concessioni balneari in Italia; è altresì ben consapevole che questa nuova normativa, o modifica, prorogherà di almeno un anno le concessioni già in essere”, dal 2023 al 2024. “E sappiamo bene anche che il Presidente” della Repubblica Sergio Mattarella “ha firmato il decreto con un’osservazione sul profilo dell’incompatibilità di questo provvedimento con il diritto europeo”, ha detto la portavoce.
Le nuove norme, ha proseguito Gospodinova “non sono state ancora notificate alla Commissione, ma ne siamo ben consapevoli, e ora analizzeremo questo atto legislativo per vedere quale sarà l’approccio migliore da adottare. Stiamo seguendo molto da vicino gli sviluppi”.
La portavoce ha ricordato che sulle concessioni balneari “è in corso una procedura d’infrazione avviata nel dicembre 2020” contro l’Italia, “e l’ultimo sviluppo era stata la revisione della legge sulla concorrenza” del precedente governo Draghi, “che – ha rilevato – ha rappresentato un passo nella giusta direzione. Ma ora, in effetti, – ha sottolineato Gospodinova – questo sviluppo è piuttosto preoccupante”.
“Quello che posso anche aggiungere è che la Commissione ha preso diverse decisioni ultimamente, anche riguardo al Portogallo e alla Spagna, per quanto riguarda le concessioni balneari. Ciò indica che si tratta di un settore economicamente molto importante e che la modernizzazione di questo settore deve essere sviluppata o deve essere anche stimolata dagli Stati membri”, ha concluso la portavoce.
In effetti, la Commissione ha recentemente iniziato altre due procedure d’infrazione, il 26 gennaio e il 15 febbraio di quest’anno, mettendo in mora rispettivamente il Portogallo (che, pur avendo messo a gara le concessioni aveva previsto dei vantaggi per i vecchi titolari) e per la Spagna (che intendeva prolungare per 75 anni le concessioni esistenti).
La situazione dell’Italia è comunque più grave, perché c’è già stata una condanna della Corte europea di Giustizia, e l’attuale procedura d’infrazione riguarda la mancata esecuzione di quella sentenza. La Commissione potrebbe, a questo punto, decidere una nuova messa in mora complementare per le novità introdotte con il Milleproroghe. E in mancanza di risposte soddisfacenti, l’Esecutivo Ue potrebbe decidere un nuovo ricorso alla Corte per mancata esecuzione della sentenza, con richiesta di applicare sanzioni pecuniarie periodiche fino a quando l’Italia non si metterà in regola.

Gruppo Gattinoni: fatturato a 492 milioni e riorgazizzazone

Gruppo Gattinoni: fatturato a 492 milioni e riorgazizzazoneMilano, 27 feb. (askanews) – Il Gruppo Gattinoni, che a metà dello scorso anno ha portato a compimento l’acquisizione del 100% di Robintur Travel Group, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 492 milioni di euro, e 1.183 milioni di euro come valore gestito di contratti commerciali. Si prevede che l’imminente chiusura ufficiale del bilancio (esercizio 1 gennaio – 31 dicembre 2022) evidenzi anche risultati finali positivi, malgrado il 2022 sia stato un anno ancora caratterizzato da molte incertezze e da una ripresa reale commerciale solo avvenuta nel mese di aprile, post crisi pandemica.
Nonostante le ben note condizioni congiunturali, il Gruppo Gattinoni ha scelto di continuare a investire ai fini della crescita, in termini di acquisizioni societarie, tecnologia, risorse umane e prodotti. Gli obiettivi per l’anno 2023 sono di raggiungere 636 milioni di euro come fatturato di Gruppo e 1.473 milioni di euro come valore gestito di contratti commerciali.
L’acquisizione di Robintur a giugno 2022 e della galassia di società collegate ha comportato lo studio di una riorganizzazione societaria del Gruppo Gattinoni che verrà attuata pienamente fra il 2023 e il 2024 e che porterà a semplificazione e razionalizzazione; alla holding capogruppo Gattinoni & Co faranno capo solo tre società distinte dedicate al Travel (prodotto e agenzie), al Business Travel e agli Eventi così da rendere anche più chiare e riconoscibili le attività delle diverse aree di business del Gruppo. In linea con il nuovo sociogramma il Gruppo ha messo in atto anche una riorganizzazione manageriale e dello staff direttivo, ai fini di rafforzare le singole business unit e strutturarle al meglio. Il direttore generale Sergio Testi assumerà un ruolo più strategico e di coordinamento delle tre aree di business.
Il riassetto strategico e operativo coinvolge un numero significativo di risorse umane; il Gruppo Gattinoni conta infatti oggi 800 fra dipendenti e collaboratori; nell’ultimo trimestre sono state confermate 80 nuove assunzioni a cui ne seguiranno altre nei prossimi mesi.
Attualmente il gruppo Gattinoni si compone di 8 sedi: gli hub di Milano, Torino insieme alla sede di Bologna, sono le principali, cui si aggiungono le sedi operative di Monza, Lecco, Rimini, Roma e, novità 2023, Treviso. Relativamente al network di agenzie di viaggio, Gattinoni è il Gruppo in Italia con il maggior numero di agenzie di proprietà, 120 in totale a cui si aggiungono le 1.407 affiliate, per un totale di 1.527 agenzie in tutto il territorio nazionale. Le agenzie saranno oggetto di un progetto di rebranding che partirà dai punti vendita di proprietà e si completerà nel corso del 2023. Il progetto avrà al centro il nuovo logo Gattinoni Travel azzurro che identificherà le Gattinoni Travel Store, mentre per le agenzie affiliate si svolgerà entro il 2023 con una rivisitazione delle vetrofanie dei punti vendita Lo sviluppo del Gruppo Gattinoni in termini di volumi e di risorse non prescinde, ci tengono a specificare dal tour operator, da valori di sostenibilità ambientale. Nel 2022 ha scelto di impegnarsi per diventare azienda Carbon Neutral, insieme alla startup Up2You, azienda B Corp fra le uniche 3 in Italia autorizzate a ritirare e gestire Carbon Credit VCS attraverso progetti certificati internazionalmente e su Blockchain; il progetto Carbon Neutral interesserà tutte le business unit del Gruppo e procederà per step. Oltre al percorso, in termini di viaggi, fiore all’occhiello del 2023 saranno i tour carbon neutral, che spiccheranno all’interno della programmazione; i tour carbon neutral, già disponibili nelle agenzie di viaggio Gattinoni, saranno a breve disponibili in vendita anche online sul sito gattinonitravel.it.
“In controtendenza in questi anni molto complessi e di crisi – ha commentato Franco Gattinoni, fondatore e presidente del Gruppo che porta il suo nome – abbiamo continuato a investire fortemente in tecnologia, personale e sviluppo. Oggi il Gruppo è grande, sano, ramificato, forte dei valori che nel tempo non sono cambiati ma anzi si sono rafforzati. Visioni, progetti di crescita ambiziosi, sinergie, un concetto di imprenditorialità sempre proiettato verso il futuro. Nel 2022 il business si è sviluppato da aprile, i numeri consuntivi sono perciò di tutto rispetto e siamo molto soddisfatti considerando un esercizio spalmato su 9 mesi anziché 12. Con la chiusura del bilancio 2022 prevediamo anche risultati finali positivi. Rispetto agli obiettivi per l’anno 2023 il mese di gennaio segna già un superamento del 15%, ci auguriamo nella prosecuzione di questo trend. Uno dei nostri punti di forza è la coesione fra risorse umane; il riassetto societario e le modifiche che interverranno puntano ad ottimizzare, valorizzando le competenze e lo spirito di squadra che anche il mercato ci riconosce”.

NielsenIQ: italiani preoccupati da situazione ma non risparmieranno su cibo

NielsenIQ: italiani preoccupati da situazione ma non risparmieranno su ciboMilano, 27 feb. (askanews) – Quest’anno più di un italiano su tre (36%) è preoccupato per la propria situazione economica. L’81% delle famiglie ritiene che l’aumento del costo della vita sia la causa principale delle proprie difficoltà finanziarie, mentre il 43% dichiara di essere stato colpito soprattutto dal rallentamento generale dell’economia. A rivelarlo, il rapporto di NielsenIQ dedicato alle prospettive dei consumatori Consumer outlook 2023, che cattura la percezione e le intenzioni di spesa degli italiani per l’anno in corso.
I dati di NielsenIQ evidenziano come il 70% degli intervistati abbia già la sensazione di vivere in un periodo di recessione e il 57% di loro si aspetta che la crisi economica possa continuare per almeno un anno o più. Pur essendo un aspetto importante per i consumatori, l’analisi evidenzia che la sicurezza finanziaria e lavorativa (27%) si colloca al secondo posto rispetto alla salute mentale, che si classifica prima tra le componenti di maggior valore nella vita degli italiani (31%). Segue in terza posizione il benessere fisico (25%), il tentativo di risparmiare per il futuro (24%) e chiude al quinto posto l’equilibrio tra vita privata e lavoro (23%), a sottolineare che tre delle cinque priorità per le persone riguardano la salute fisica e mentale.
Secondo quanto emerge dal report, in meno di un anno è più che raddoppiata la quota di famiglie in difficoltà che raggiungono quota 23% (contro il 10% di inizio 2022). Inoltre, l’indagine di NielsenIQ sottolinea che è aumentato di 7 punti il numero di persone considerate “caute” (59%), cioè coloro che, pur non essendo state colpite a livello finanziario dai recenti eventi economici, rimangono in ogni caso prudenti nelle proprie spese. Gli italiani inoltre prevedono di spendere meno per la maggior parte delle spese discrezionali come per esempio la ristorazione fuori casa (54%), l’abbigliamento (49%) e l’intrattenimento fuori casa (48%) che si attestano come le aree principali in cui i consumatori intendono ridurre il proprio budget. Meno consistenti invece i tagli alla spesa alimentare, voce che si colloca solamente all’ottavo posto (31%) della classifica di NielsenIQ.
Infine, gli intervistati stimano che l’impatto maggiore della crisi attuale si avrà dal punto di vista ambientale. Considerando infatti la classifica dei rischi globali riportata dal World economic forum, cinque su 10 nel breve periodo (2 anni) sono legati a tematiche green (clima, ambiente, natura). I consumatori italiani riflettono la preoccupazione globale, poiché dimostrano di avere una maggiore consapevolezza rispetto al tema della sostenibilità: per esempio, il 57% di loro è disposto ad acquistare solo beni essenziali e il 29% ha dichiarato che eviterà gli sprechi alimentari.
“In linea con quanto fin qui visto, è evidente che il consumatore medio italiano si sente sotto pressione dal punto di vista finanziario rispetto ad un anno fa. Non è un caso che il segmento dei cauti in Italia rappresenti oltre la metà della popolazione. Si tratta di un forte segnale del clima di incertezza dell’attuale contesto locale e globale – afferma Luca De Nard, amministratore delegato di NielsenIQ Italia – Se non altro, i consumatori sembrano intenzionati a tagliare maggiormente le voci di spesa più discrezionali, come i consumi fuori casa, l’abbigliamento, i viaggi e le vacanze. Viene quindi spontaneo chiedersi cosa indirizzerà le spese del consumatore italiano per l’anno che verrà. La sicurezza finanziaria e lavorativa sarà sicuramente importante, ma meno del benessere mentale, che guadagna la medaglia d’oro tra le priorità del 2023. Vale la pena rimarcare però che spesso la salute psicofisica dipende dal benessere finanziario”.

Bri: non abbassare guardia su inflazione ma ok rallentare su tassi

Bri: non abbassare guardia su inflazione ma ok rallentare su tassiRoma, 27 feb. (askanews) – Giusto non “cantare vittoria” troppo presto nella lotta all’alta inflazione, ma giusta anche la cautela nel proseguire la manovra monetaria e nel valutare gli effetti delle strette già operate. Quindi “non c’è nulla di sbagliato” nel rallentare la dinamica sui rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. È la valutazione del capo economista della Banca dei regolamenti internazionali, Claudio Borio durante la presentazione dell’ultima rassegna trimestrale dell’istituzione di Basilea.
“Le banche centrali sono state chiare nel dire che al momento la priorità e ottenere il risultato” in termini di ritorno dell’inflazione ai rispettivi valori obiettivo e “evitare di dichiarare vittoria troppo presto. Più persiste a lungo l’inflazione, maggiore è il suo impatto – ha ricordato Borio, capo del dipartimento monetario e economico della Bri -. Serve quindi un atteggiamento cauto che assicuri di non abbassare la guardia troppo presto: è appropriato”.
Nel frattempo “le politiche di bilancio devono mantenere la sostenibilità”, ha affermato durante un briefing con la stampa. Al tempo stesso “è chiara la cautela delle banche centrali che ora iniziano a valutare l’impatto sull’economia dei rialzi dei tassi di interesse già operati. E su questo fattore ci sta ancora incertezza. Qui la questione di fondo è che le banche centrali stanno diventando più dipendenti dall’andamento dei dati”.
Secondo Borio “non c’è nulla di sbagliato nel fatto che ora le banche centrali rallentino sui rialzi dei tassi, peraltro – ha osservato Borio – possono sempre riaccelerare le strette ove se fosse necessario”. Mentre sarebbe più difficile correggere la rotta se ci si accorgesse di essersi spinti troppo oltre. “Le banche centrali devono restare flessibili all’evolversi delle circostanze”.
Nello studio la Bri rileva che un inasprimento anche delle politiche prudenziali sul lato della vigilanza bancaria può essere opportuno durante le fasi di inasprimento delle politiche monetarie, per contenere le probabilità di tensioni finanziarie. E che in generale l’inasprimento monetario ha maggiori probabilità di creare tensioni finanziarie quando riguarda un contesto di elevati livelli di debiti nel settore privato o forti pressioni inflazionistiche.
L’istituzione, spesso chiamata Banca centrale delle banche centrali avverte inoltre che un quadro come quello attuale di contestuali prezzi elevati delle materie prime e forza del dollaro (la valuta con cui prevalentemente si scambiano queste merci) aumenta i rischi di “stagflazione”, cioè di una situazione di crescita economica a rilento o ferma e elevata inflazione.

Gdo, Deloitte: nella top 250 la prima italiana è Conad al 64esimo posto

Gdo, Deloitte: nella top 250 la prima italiana è Conad al 64esimo posto

Seguono Coop, Esselunga ed Eurospin. Fatturato in calo solo per Coop (-0,8%)

Milano, 27 feb. (askanews) – Crescono le aziende italiane del retail ma siamo ancora molto lontani dalle prime 10 posizioni della classifica mondiale stilata da Deloitte. Scorrendo la lista delle prime 250 la prima italiana che incontriamo è Conad in 64esima posizione, seguita da Coop Italia (87esima), Esselunga (116esima) ed Eurospin (145esima).
Dalla 26esima edizione dello studio Global powers of retailing, che analizza i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2022 (full year 2021) resi pubblici dai più grandi retailer del mondo, emerge come la gdo italiana registra un andamento generalmente positivo nel 2021: tre su quattro dei player del nostro Paese presenti nella top 250 chiudono l’anno con ricavi anno su anno in crescita rispetto all’intero anno commerciale 2019. Solo Coop subisce una leggera flessione. Nella gdo, Conad si conferma il primo colosso italiano seguito da Coop ed Esselunga; chiude Eurospin che guadagna otto posizioni grazie alle sue performance.

Lagarde: spero che banche aumentino anche remunerazione depositi

Lagarde: spero che banche aumentino anche remunerazione depositiRoma, 27 feb. (askanews) – “Mi auguro che, dato che vogliamo che la trasmissione monetaria venga incanalata nell’economia, le banche riflettano i rialzi dei tassi di interesse anche nel modo con cui remunerano i depositi. Perché dovrebbe veramente avvenire”. Lo afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde in una intervista al Times of India concessa nel corso del G20 delle Finanze, che si è svolto tra giovedì e sabato scorso, e i cui contenuti sono stati pubblicati oggi.
La presa di posizione della numero uno della Bce giunge dopo che due settimane fa la divisione di Vigilanza della Banca d’Italia aveva emanato un richiamo agli istituti di credito, che metteva nel mirino le modifiche unilaterali alle condizioni dei conti correnti e guardava anche agli interessi praticati sui depositi.
Bankitalia ricordava che la fase di normalizzazione della politica monetaria della Bce fa seguito a un lungo periodo di tassi di interesse straordinariamente bassi o negativi che avevano già spinto alcune banche ad azzerare la remunerazione dei depositi e ad aumentarne gli oneri a carico dei clienti. “Con l’aumento dei tassi di interesse oggi in corso, tali intermediari sono stati sollecitati a rivedere le condizioni in senso favorevole ai clienti. Alcune banche stanno procedendo in tale direzione”, recita un documento del Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria servizio vigilanza sul comportamento degli intermediari, pubblicato lo scorso 15 febbraio.
Sul quadro generale della stretta di politica monetaria e dei rialzi ai tassi decisi dalla Bce, Lagarde ribadisce il messaggio che il Consiglio direttivo ripete da settimane. Afferma di vedere “tutte le ragioni per ritenere che opereremo un altro rialzo da 50 punti base” sui tassi di interesse a marzo. E che successivamente “valuteremo: dipenderemo dei dati. Opereremo altri rialzi se necessario riportare l’inflazione al nostro target del 2% in maniera tempestiva. Ci vorrà quello che ci vorrà – spiega -. Quello che so è che riporteremo l’inflazione al 2%. E non vogliamo solo che torni al 2%, ma che ci resti in maniera sostenibile”.