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A Silverstone trionfo di Verstappen, nono posto per Leclerc

A Silverstone trionfo di Verstappen, nono posto per LeclercRoma, 9 lug. (askanews) – Avvio a razzo di Lando Norris, poi al quinto giro il sorpasso di Max Verstappen e la cavalcata vincente fino all’arrivo per la settima vittoria in questo 2023 del campione del mondo, olandese. Tanto è durato il Gp di Gran Bretagna per la leadership della classifica. Il tempo di vedere la McLaren scattare in avvio. Sette vittorie su 10, 10 vittorie su 10 per la Red Bull, che tra due settimane può eguagliare le 11 vittorie su 11 della super McLaren del 1988. Un dominio e una sentenza definitiva per questo campionato. Le monoposto di Woking sono le vincitrici morali di questo weekend perché Norris ha preceduto Lewis Hamilton e Oscar Piastri (quarto) che ha tenuto dietro George Russell. Battere le Mercedes a Silverstone è davvero un bel risultato ed è bello e doveroso ricordare che dietro a questa risalita c’è anche il lavoro dell’italiano Andrea Stella, che da quest’anno guida la scuderia di Woking da team principal. Capitolo Ferrari. Dopo le buone qualifiche di sabato alla fine Charles Leclerc, che era partito quarto, si è dovuto accontentare del nono posto dietro a Sergio Perez (6°), Fernando Alonso e Alex Albon. La conferma dei problemi di passo della SF-23 si è avuta anche con Carlos Sainz junior, che ha chiuso decimo malgrado una sosta in meno del compagno di squadra. Sembra che questa macchina sia destinata ad andare forte in base alle piste. Il mondiale riprende in Ungheria il 23 luglio. In classifica comanda Verstappen con 229 punti davanti a Perez con 156, Alonso 137, Hamilton 121, Leclerc è settimo a quota 74.

“Sono partito malissimo, dobbiamo analizzare il motivo. Ma anche dopo Lando ed entrambe le McLaren erano veloci. Ci sono voluti un po’ di giri per superarlo – ha detto il campione all’arrivo -. Una volta in testa li ho staccati un po’ e le cose si sono messe a posto. Però di nuovo dopo la Safety Car, con una mescola più soft, è stato difficile tenere in vita le gomme. Il vantaggio è rimasto sempre sui 3 secondi e mezzo. Sono contento che abbiamo vinto ancora. 11 vittorie di fila per il team sono qualcosa di incredibile. Ma non è stata una gara semplice né lineare. In partenza ho fatto un po’ di drift, che non è stato certamente positivo. Dovremo guardare cosa è successo, perché le ultime partenze erano state migliori. Questo ha reso la gara emozionate, perché ho dovuto spingere. Lando mi ha dato filo da torcere, anche se nella lotta non mi ha ostacolato troppo, è stato molto corretto”.

Arriva un nuovo memorandum dell’Abi per chi ha scelto i mutui a tasso variabile

Arriva un nuovo memorandum dell’Abi per chi ha scelto i mutui a tasso variabileRoma, 9 lug. (askanews) – L’Associazione Bancaria Italiana ha reso noto un nuovo Memorandum, in cinque punti, dedicato alle tematiche di coloro che abbiano problemi conseguenti alle scelte di mutui a tasso variabile e alla crescita dei tassi di interesse conseguenti alle decisioni della BCE.

L’ABI segnala, in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile. Innanzitutto, l’ABI raccomanda che ai primi segnali di possibili difficoltà il titolare del mutuo si rivolga alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: la banca fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti, si legge in un comunicato. In particolare, l’ABI segnala che il titolare del mutuo può: concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo; chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali; effettuare la cosiddetta portabilità/surroga dei mutui, cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, modificandone le relative condizioni contrattuali; ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa cosiddetto “Fondo Gasparrini” che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cosiddetta cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi; trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La legge di bilancio per il 2023 ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200.000 euro e con l’ISEE del mutuatario che non deve superare i 35.000 euro.

Estate “rovente” nel settore dei trasporti con una raffica di scioperi

Estate “rovente” nel settore dei trasporti con una raffica di scioperiRoma, 8 lug. (askanews) – L’estate si preannuncia rovente anche nel settore dei trasporti, dove nella prossima settimana sono stati annunciati una serie di scioperi dai sindacati di categoria.

Si inizia giovedì prossimo con lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il personale di Trenitalia. I lavoratori dell’azienda incrocieranno le braccia dalle 3 del mattino fino alle 2 del giorno successivo. A proclamarlo unitariamente sono state Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, secondo le quali “serve un adeguato piano di assunzioni, una mitigazione dei carichi di lavoro nella programmazione dei turni degli equipaggi, favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, il rilancio del settore manutenzione e ridare centralità alla rete vendita e assistenza ai passeggeri e investimenti tecnologici, crescita professionale e percorsi formativi per tutto il personale degli uffici”. Sabato prossimo 15 luglio invece sarà una giornata da “bollino nero” per chi dovrà spostarsi in aereo. La Filt Cgil ha infatti confermato un nuovo sciopero nazionale, dalle 10 alle 18, dei piloti e assistenti di volo della compagnia aerea Vueling.

“A fronte della nostra disponibilità ad avviare un confronto costruttivo – spiega il sindacato di settore della Cgil – per scongiurare qualsiasi possibilità di conflitto, continuiamo a riscontrare un totale atteggiamento di chiusura verso l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa dei lavoratori e delle lavoratrici assunti in Italia dalla compagnia low cost spagnola, di proprietà del gruppo IAG che comprende anche Iberia e British Airways”. Sempre sabato prossimo, dalle 12 alle 16, si fermeranno i piloti della compagnia Malta Air che opera i voli di Ryanair. A proclamarlo in questo caso sono state unitariamente Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, a seguito, affermano i sindacati, “della sottoscrizione da parte di alcuni soggetti di un accordo totalmente insoddisfacente per la categoria piloti e vista la totale chiusura al dialogo ed al confronto da parte della compagnia”.

Secondo le tre organizzazioni sindacali si tratta di “un accordo assolutamente insoddisfacente e poco rispettoso della professionalità e del contributo che il personale navigante ha assicurato e che in particolare, nella fase post pandemia, ha consentito all’azienda un deciso incremento della reddittività”.

Trasporto aereo, sindacati: il 15 luglio sciopero piloti Malta Air

Trasporto aereo, sindacati: il 15 luglio sciopero piloti Malta AirRoma, 8 lug. (askanews) – Sabato 15 luglio, dalle 12 alle 16, si terrà lo sciopero nazionale dei piloti della compagnia Malta Air che opera i voli di Ryanair”. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo a seguito, si legge in una nota, “della sottoscrizione da parte di alcuni soggetti di un accordo totalmente insoddisfacente per la categoria piloti e vista la totale chiusura al dialogo ed al confronto da parte della compagnia”.

Secondo le tre organizzazioni sindacali si tratta di “un accordo assolutamente insoddisfacente e poco rispettoso della professionalità e del contributo che il personale navigante ha assicurato e che in particolare, nella fase post pandemia, ha consentito all’azienda un deciso incremento della reddittività”.

Vueling, Filt Cgil: il 15 luglio sciopero dalle 10 alle 18

Vueling, Filt Cgil: il 15 luglio sciopero dalle 10 alle 18Roma, 8 lug. (askanews) – “Sabato 15 luglio nuovo sciopero nazionale, dalle 10 alle 18, di piloti e assistenti di volo della compagnia Vueling”. A proclamare la protesta la Filt Cgil “a causa della mancata disponibilità aziendale a sviluppare sane e costruttive relazioni industriali con l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa delle istanze dei lavoratori della compagnia”.

“A fronte della nostra disponibilità ad avviare un confronto costruttivo – spiega la Filt Cgil – per scongiurare qualsiasi possibilità di conflitto, continuiamo a riscontrare un totale atteggiamento di chiusura verso l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa dei lavoratori e delle lavoratrici assunti in Italia dalla compagnia low cost spagnola, di proprietà del gruppo IAG che comprende anche Iberia e British Airways”.

Trenitalia, sindacati confermano sciopero 24 ore il 13 luglio

Trenitalia, sindacati confermano sciopero 24 ore il 13 luglioRoma, 8 lug. (askanews) – “Confermato dalle 3 del 13 luglio alle 2 del 14 luglio lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il personale Trenitalia”. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, denunciando che “dopo la prima azione di sciopero dello scorso 14 aprile permangono le criticità nella vertenza sindacale”.

“Serve – spiegano le organizzazioni sindacali – un adeguato piano di assunzioni, una mitigazione dei carichi di lavoro nella programmazione dei turni degli equipaggi, favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, il rilancio del settore manutenzione e ridare centralità alla rete vendita e assistenza ai passeggeri e investimenti tecnologici, crescita professionale e percorsi formativi per tutto il personale degli uffici”. “Trenitalia – chiedono infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal – proceda in tempi rapidi alla risoluzione delle problematiche da noi segnalate che penalizzano tante lavoratrici e tanti lavoratori dell’azienda”.

Borsa, Consob: utili quotate in netto meglioramento a fine 2022

Borsa, Consob: utili quotate in netto meglioramento a fine 2022Roma, 8 lug. (askanews) – Capitalizzazione di Borsa in forte calo rispetto al Prodotto interno lordo. Investimenti azionari in brusca frenata, mentre crescono quelli in obbligazioni. Continua a restringersi (9 uscite) il Mercato telematico azionario (Mta), il principale mercato di Piazza Affari. Tuttavia il numero complessivo delle imprese quotate o negoziate in Borsa a Milano sale da 407 a 412, anche se il saldo positivo (+5) è dovuto esclusivamente alla crescita (+16) delle imprese piccole, piccolissime e medie ammesse sull’Egm (Euronext Growth Milan), il mercato non regolamentato dedicato alle Pmi, che compensa il calo su Mta (-9) e su Vorvel (-2), l’ex Hi-Mtf. Al tempo stesso è in netto miglioramento la redditività delle imprese italiane quotate.

È questo il quadro in chiaroscuro della Borsa italiana a fine 2022, rappresentato nell’ultimo Bollettino statistico della Consob. I dati del Bollettino, pubblicato oggi sul sito dell’authority non tengono conto degli sviluppi successivi al 31 dicembre scorso e tratteggiano un mercato mobiliare in leggera ripresa rispetto ai valori registrati a metà anno, ma al di sotto del livello di fine 2021. “Gli indicatori – si legge in una nota – descrivono una situazione economica incerta, che risente della guerra in Ucraina, dell’impennata dell’inflazione trainata, tra l’altro, dai rincari nel settore energetico e che è condizionata anche dai rialzi dei tassi d’interesse, decisi dalla Banca centrale europea”.

Per contro, gli utili relativi al 2022 delle imprese non finanziarie registrano un forte incremento, di ben il 123% a 28,2 miliardi di euro per le quotate su Mta e del 52% a 591 milioni per l’Egm. In miglioramento rispetto al 2021 anche gli utili delle banche (15,3 miliardi di euro, +55%), mentre si registra un calo del 3% per le assicurazioni (a 6,1 miliardi) e del 20% per le altre società finanziarie (a 0,8 miliardi). La flessione dei prezzi dei titoli azionari ha depresso la capitalizzazione complessiva delle società italiane quotate, che al 31 dicembre scorso era scesa del 18,6% su base annua. In relazione al Prodotto interno lordo la capitalizzazione di Borsa si riduce dal 33% di fine 2021 al 25% di fine 2022.

In calo il portafoglio dei titoli detenuti presso intermediari italiani (-8,8%) da famiglie e imprese. In crescita il peso degli investimenti azionari e in obbligazioni emesse da imprese finanziarie. Diminuisce, invece, l’incidenza degli investimenti in fondi comuni. In calo i volumi di attività relativi ai servizi di investimento, in particolare, la raccolta di strumenti finanziari (-15,4% a 363,4 miliardi) e di prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario (-47,1% a 28,1 miliardi) da parte degli intermediari italiani.

Fabi: le rate non pagate dagli italiani valgono 15 miliardi

Fabi: le rate non pagate dagli italiani valgono 15 miliardiRoma, 8 lug. (askanews) – Sfiora i 15 miliardi di euro il totale delle rate non pagate da quasi un milione di famiglie italiane. E’ quanto emerge da un’analisi sul totale dei crediti deteriorati delle banche riconducibili a nuclei familiari, realizzata dalla Fabi, elbaorando le statistiche della Banca d’Italia. Complessivamente, i crediti deteriorati delle famiglie sono arrivati, a marzo scorso, a 14,9 miliardi: si tratta, nel dettaglio, di 6,8 miliardi di mutui non pagati, di 3,7 miliardi di credito al consumo non rimborsato e di 4,3 miliardi relativi ad arretrati di altri prestiti personali. Del totale di 14,9 miliardi, 5,7 sono sofferenze, cioè credito che la clientela non rimborserà più, altri 7,1 miliardi sono inadempienze probabili, vale a dire denaro che realisticamente le banche non recupereranno, mentre circa 2 miliardi sono rate scadute, quindi posizioni debitorie meno a rischio.

“È ormai evidente che l’azione della Banca centrale europea per contrastare l’inflazione non sta generando i frutti sperati – dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni -. I prezzi non calano significativamente e l’aumento così veloce del costo del denaro sta provocando un rialzo dei tassi di interesse su prestiti e mutui che mette in difficoltà sia le famiglie sia le imprese. La Bce ha già preannunciato di portare il tasso base al 4,25% il prossimo 27 luglio. Noi speriamo in un ripensamento e, comunque, ci auguriamo che tutte le prossime decisioni siano assunte con maggiore cautela da parte della Banca centrale europea. Quanto alle iniziative delle banche per dare respiro alle famiglie, occorre dire con chiarezza che qualsiasi decisione deve essere presa senza ansia e soltanto dopo una adeguata valutazione. Va sfruttata, per ricevere giusti consigli e per essere orientati a compiere scelte consapevoli, anche la competenza e la professionalità di tutte le lavoratrici e i lavoratori delle banche, molti dei quali affrontano, personalmente, problemi identici a quelli della clientela. In particolare, va detto che lo spalma-mutui non è privo di rischi né è un’operazione a costo zero. L’allungamento del piano di rimborso di un mutuo a tasso variabile, infatti, comporta un maggior ammontare di interessi da pagare alla banca oltre al fatto che ci si pregiudica la possibilità di poter beneficiare, nel medio-lungo periodo, di un’auspicabile riduzione dei tassi d’interesse”. Le difficoltà delle famiglie riguardano soprattutto i mutui a tasso variabile, particolarmente colpiti dall’aumento del costo del denaro portato dallo 0 al 4 per cento in 11 mesi: questa categoria di prestiti immobiliari vale in totale circa 140 miliardi e rappresenta un terzo del totale di 425 miliardi erogati. Sul piano territoriale, in cima a questa particolare classifica, ci sono Lombardia e Lazio con un ammontare delle rate non pagate oltre i 2 miliardi. Campania, Puglia e Basilicata, Sicilia e Veneto superano il miliardo. Emilia Romagna, Piemonte e Valle D’Aosta, e Toscana restano poco sotto il miliardo. Più contenuto il valore delle somme non pagate nelle regioni più piccole come l’Umbria dove le rate non pagate ammontano a 226 milioni, la Liguria (361 milioni) e la Calabria (418 milioni). Sono quasi un milione le famiglie italiane, strette tra la morsa dei tassi e la corsa dell’inflazione, in arretrato con le scadenze relative a prestiti bancari. La massa di debiti ammalorati è arrivata, a marzo scorso, a 14,9 miliardi: 5,7 miliardi corrispondono a sofferenze (clientela che non pagherà più), 7,1 miliardi sono inadempienze probabili (credito che potrebbe diventare sofferenza), circa 2 miliardi sono rate scadute (posizioni meno rischiose). Più nel dettaglio, 6,8 miliardi corrispondono a mutui per l’acquisto di abitazioni e sono così composti: 2,7 miliardi di sofferenze, 3,4 miliardi di inadempienze probabili, 621 milioni di rate scadute. Ulteriori 3,7 miliardi sono riferiti a credito al consumo: 1,2 miliardi di sofferenze, 1,4 miliardi di inadempienze probabili, 1 miliardo di rate scadute. Gli altri prestiti (come quelli personali, chiesti senza una finalità specifica) hanno generato 4,3 miliardi di deterioramento: 1,7 miliardi di sofferenze, 2,2 miliardi di inadempienze probabili, 339 milioni di rate scadute.

Saldi, Confesercenti: entro domani 10 mln italiani a caccia sconti

Saldi, Confesercenti: entro domani 10 mln italiani a caccia scontiRoma, 8 lug. (askanews) – Saldi estivi, partita la caccia allo sconto. Sono circa 10 milioni gli italiani che approfitteranno entro il weekend dell’inizio delle vendite di fine stagione per acquistare abbigliamento, calzature e accessori a prezzi d’occasione. È quanto emerge da un sondaggio sulle intenzioni di acquisto per i saldi estivi, condotto da Ipsos per Fismo, l’associazione dei negozi di moda Confesercenti.

In media, chi farà shopping nei saldi comprerà circa tre prodotti a testa, anche se il 26,9 per cento ne comprerà quattro o più. In cima alle preferenze degli italiani ci sono le calzature – acquisto segnalato dal 65 per cento, circa il 68 per cento tra le donne – seguite da magliette (t-shirt ma anche top, body e canottiere) che sono ricercate dal 57,3% dei consumatori. Poi pantaloni, jeans, shorts e leggings (53%, ma è il 61 per cento tra gli uomini), costumi (21,5 per cento) e camicie (19,6 per cento). Tra le donne, forti gli acquisti di abiti estivi (31 per cento delle segnalazioni). In tutto, sono oltre 6 su 10 – il 61 per cento – gli italiani che dichiarano di volere acquistare in occasione dei saldi estivi 2023 almeno un prodotto di abbigliamento, calzature e accessori, con un budget previsto di 227 euro a persona. Un ulteriore 30 per cento, invece, è pronto ad acquistare se dovesse trovare l’offerta giusta. Il 27 per cento degli intervistati – pari a circa 10 milioni di italiani – si recherà per negozi, offline e online, già questa settimana, fino a domenica 9 luglio. Il 33 per cento- circa 12 milioni – farà i suoi acquisti la settimana successiva, tra il 10 ed il 16 luglio).

L’appeal degli sconti è reso più forte da inflazione e aumento delle spese fisse, che hanno decisamente condizionato il bilancio delle famiglie nell’ultimo anno. Il 32% dei consumatori dice infatti di aver ridotto, rispetto al 2022, gli acquisti di prodotti moda, soprattutto per via di caro-vita e inflazione (36%), aumento di bollette e rate del mutuo (22%). Incide però anche il cambiamento improvviso delle temperature, soprattutto dopo una primavera più fredda del solito che ha frenato notevolmente gli acquisti di capi e calzature primaverili ed estivi: il 38% dei consumatori ammette che, tra marzo e giugno, ne ha comprati meno dell’anno precedente, visto il persistere di un meteo incerto. “I saldi, nonostante l’avvio ancora troppo anticipato, rappresentano un’opportunità per i consumatori ma anche un momento di bilancio per le attività commerciali dopo anni di perdurante difficoltà – spiega Beniamino Campobasso, presidente nazionale di Fismo Confesercenti -. Quest’anno, come sempre, il commercio di prossimità garantirà correttezza e trasparenza nei prezzi indicandone la cifra di partenza, la percentuale di sconto ed il prezzo finale. È la professionalità che sempre più ci distingue dalla confusione dell’online”.

Lagarde: inflazione cala ma resta alta, e lancia richiamo a imprese

Lagarde: inflazione cala ma resta alta, e lancia richiamo a impreseRoma, 7 lug. (askanews) – L’inflazione nell’eurozona ha iniziato una fase di moderazione “ma il livello resta superiore all’obiettivo del 2% che si ci siamo prefissati per il medio termine, e ci resterà nel 2024 e nel 2025, secondo le stime dei nostri tecnici”. Quindi alla Bce “abbiamo ancora del lavoro da fare per ridurre l’inflazione e raggiungere il nostro obiettivo”. Lo afferma la presidente dell’istituzione europea, Christine Lagarde in una intervista al quotidiano francese La Provence in vista degli incontri economici a Aix-en-Provence, ai quali interverrà questa sera.

Da segnalare il richiamo che Lagarde lancia le imprese. Da mesi la Bce rileva come le aziende abbiano approfittato della fase di alta inflazione per alzare contestualmente loro margini di profitto. La presidente Bce spiega che ora “una questione rilevante sarà sapere se le imprese ridurranno un po’ dei loro margini, per rispondere alle attese di aumento dei salari dei loro addetti e ridare loro potere d’acquisto, come generalmente avvenuto negli episodi inflazionistici precedenti, oppure se assisteremo a un doppio aumento, dei margini e dei salari”. Perché “degli aumenti simultanei dei margini e dei salari accrescerebbero i rischi di inflazione – ha avvertito – di fronte ai quali non resteremmo fermi”.