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Giorgetti: bene eredità Italia ma attenzione a sfide che dividono

Giorgetti: bene eredità Italia ma attenzione a sfide che dividonoRoma, 25 feb. (askanews) – Soddisfazione per la positiva eredità del G20 di due anni fa a guida italiana, da parte del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti al G20 finanziario a Bangalore, ma anche preoccupazione per i nodi su cui “aumentano le divergenze”, come la guerra in Ucraina e la sfida climatica, su cui il mondo si sta “spaccando in due”. E con fratture che si stanno aprendo anche nel mondo occidentale. “A conclusione di questo G20, c’è sempre la soddisfazione della positiva eredità del G20 italiano con la definizione delle linee di fondo su molti punti. Penso alla tassazione internazionale, dai due pilastri, diritto di tassazione e la tassa minima globale, al piano per la protezione della salute”, ha affermato Giorgetti, secondo quanto riporta una nota a margine delle conclusioni del G20 delle Finanze in India.
“Per il resto, le contorsioni sull’Ucraina e soprattutto la sfida climatica complicano e aumentano le divergenze. La sicurezza energetica e l’insicurezza alimentare stanno spaccando il mondo in due. La corsa alla transizione energetica non solo divide – ha rilevato Giorgetti – ma con l’aggiunta del controllo delle materie prime critiche sta provocando una frattura anche sul fronte occidentale tra Usa ed Europa, a sua volta molto frammentata. La sfida della transizione green invece di avere una risposta globale sta creando divergenze e spaccature a tutti i livelli”.

Lagarde: per i tassi non guardiamo la sfera di cristallo ma i dati

Lagarde: per i tassi non guardiamo la sfera di cristallo ma i datiRoma, 25 feb. (askanews) – Posto che la Bce intende alzare i tassi di interesse di altri 50 punti base al Consiglio direttivo di metà marzo, la presidente Christine Lagarde non si sbilancia sull’ipotesi di operare un ulteriore aumento di questa portata nella successiva riunione di maggio. “Non guardo la sfera di cristallo: voglio vedere i nuovi dati e voglio sentire i punti di vista dei miei colleghi quando vedono gli stessi dati. E’ in base a questo che prenderemo le nostre decisioni”.
“Ma una cosa è certa – ha affermato in una intervista al quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, pubblicata mentre sta partecipando al G20 delle Finanze in India -: vogliamo riportare l’inflazione al 2% in maniera tempestiva”.
L’inflazione dell’eurozona resta “a livelli inaccettabilmente alti, ma è probabile – ha aggiunto – che declini a causa del fatto che i costi dell’energia stanno diminuendo. I prezzi di petrolio e gas naturale sono già calati ai livelli precedenti al Covid”.Questa moderazione, però, al momento non coinvolge anche l’inflaizone di fondo, quella deputata da energia e alimentari che al 5,3% resta ai massimi storici.
Quanto a eventuali errori che rimpiange sulle decisioni passate “avremmo forse potuto identificare alcuni movimenti inflazionistici un po’ prima”, ammette. “La maggior parte degli economisti e previsori inizialmente anticipavano che l’alta inflazione sarebbe stata transitoria e temporanea, e che poi sarebbe svanita. Tuttavia l’inflazione si è diffusa su una base molto più ampia di prodotti e servizi. Non sono sicura che avviare il rialzo dei tassi tre mesi prima avrebbe fatto una grande differenza. Ora quello che conta – ha aggiunto Lagarde – è che manteniamo la rotta con coerenza”. La Bce, tuttavia, ora sta valutando l’inclusione di elementi ulteriori nei suoi modelli previsionali.
Passando al rapporto tra politica monetaria della banca centrale e politiche di bilancio dei governi, secondo Lagarde bisogna cercare “un mix bilanciato”. “Quello che è importante, al momento, è che la politica di bilancio non alimenti l’inflazione, che richiederebbe una politica monetaria più restrittiva”. Perché in questa fase “c’è chiaramente un rischio che le politiche lavorino in direzioni opposte”.
Infine, sul come si collochi rispetto al cliché con cui vengono catalogati i banchieri centrali, tra “falchi”, se sostenitori di una linea monetaria risoluta e aggressiva, o “colombe” se invece più propensi alla prudenza e a una linea morbida: “definitivamente un gufo”, risponde.
Non è la prima volta che Lagarde usa questa immagine, anche se più che al rapace notturno che alcuni associano a foschi presagi, vorrebbe forse riferirsi alla civetta, simbolo della saggezza nell’antica Grecia (lo aveva suggerito in altre occasioni).
“Una delle caratteristiche dei gufi – ha detto – è quella di avere una visione a 360 gradi. L’obiettivo della Bce è assicurare la stabilità dei prezzi. Uno dei miei compiti, oltre a quello di capire pienamente la situazione economica, è guardare a tutti punti di vista nel Consiglio direttivo, per capire come i miei colleghi vedano la situazione nell’area euro e a livello nazionale e aiutarli a prendere le giuste decisioni, che ci porteranno al nostro obiettivo di stabilità dei prezzi”.
E più in generale, sempre su questo schema falchi-colombe, “i membri del Consiglio direttivo sono influenzati da molti fattori. Ma non darei un giudizio generale su un governatore della Banca centrale, sul fatto che se vieni da un paese ad alto debito sei una colomba mentre se vieni da un paese a basso debito sei un falco. La bellezza dell’Eurosistema è che ognuno viene al tavolo con le sue idee e con la mente aperta. In un certo modo devi abbandonare i tuoi preconcetti per raggiungere il consensus”.

Auto, Urso: affrontare tema con neutralità tecnologica

Auto, Urso: affrontare tema con neutralità tecnologica

“Prossimma settimana incontrerò il ministro francese Le Maire”.

Roma, 25 feb. (askanews) – La transizione ecologica nel settore dell’automotive deve essere affrontata con “la neutralità tecnologica. Se il biometano, il biocarburante, l’idrogeno possono raggiungere gli stessi obiettivi di rispetto ambientale delle battareie elettriche, perchè usare solo una tecnologia?”. Lo ha affermato il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a Tgcom24. Urso, che ha già affrontato questi temi la scorsa settimana con il vice cancelliere tedesco Robert Habeck, la prossima settimana incontrerà il Ministro francese Bruno Le Maire.
“La questione va affrontata con pragmatismo – ha ribadito Urso -, la transizione ecologica deve essere collegata alla riconversione industriale”. Il Ministro ha ricordato la “clausola di revisione” prevista per il 2026. In quell’occasione “con il nuovo Parlamento e la nuova Commissione riuscieremo a rivedere tappe e modalità della transizione ecologica. Siamo consapevoli degli obiettivi del 2035 e del 2050, ma vogliamo giungervi con un sistema vitale e competitivo, che sia in grado di produrre in Italia e in Europa quello che serve per la catena dell’automotive”.

Auto, Urso: dopo esperienza con Russia no dipendenza dalla Cina

Auto, Urso: dopo esperienza con Russia no dipendenza dalla CinaRoma, 25 feb. (askanews) – Sul tema della transizione ecologica nel settore dell’automotive “noi abbiamo una visione pragmatica, concreta, non ideologica e vorremmo che l’Unione europea abbia la stessa visione. Non possiamo correre il richio di passare dalla sudditanza con la Russia, come è avvenuto per il carbonfossile, alla dipendenza ancor più grave, tecnologica, con la Cina”. Lo ha affermato il Minustro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a Tgcom24.
“Noi chiediamo all’Unione europea di affrontare con realismo i due dossier in campo – ha aggiunto Urso – quello su Euro 7 e quello su Co2 per i mezzi pesanti”.
“Dobbiamo dare la possibilità ai cittadini e alle imprese di adeguarsi in tempo utile. Se questo non dovesse accadere – ha sottolineato il Ministro – siamo determinati a far sì che la questione passi alla prossima Commissione europea e al nuovo Parlamento che sarà eletto nel 2024”.

Casa, Fimaa: nel 2022 compravendite aumentate del 5,4%

Casa, Fimaa: nel 2022 compravendite aumentate del 5,4%Roma, 25 feb. (askanews) – Le compravendite di case nel 2022 sono aumentate del 5,4%. E’ quanto emerge da uno studio della Fimaa-Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio.
Nel terzo quadrimestre dello scorso anno, secondo il 49,3% di agenti immobiliari aderente alla federazione, il mercato della compravendita abitativa si caratterizza per la stabilizzazione della domanda per acquisto, con variazioni percentuali congiunturali del numero di scambi sugli stessi livelli del II quadrimestre 2022 (giudizi espressi dal 42,9% del panel). Ciò porterebbe il numero di scambi di abitazioni per il 2022 a 790 mila (+5,4%). I prezzi medi di vendita sono cresciuti della stessa percentuale del periodo precedente (+3,0%, dati Istat) secondo il 56,6% degli intervistati. Si evidenzia un’offerta di abitazioni poste in vendita in riduzione secondo il 71,2% di operatori interpellati.
Secondo i giudizi espressi, l’appartamento più richiesto del 2022 è indipendente (76,6%), localizzato in periferia o hinterland delle città (40,3%), in classe energetica medio-alta (40,5%), ristrutturato (36,6%), con terrazzo o balcone (53,8%). In questi ultimi due anni appare si sia consolidata infatti la richiesta di una classe energetica alta: B, C o D è l’ipotesi prescelta dal 40,5% del campione.
In media, il terrazzo o balcone è preferito nel 53,8% di richieste, diventano il 60,8% nel Nord e sono sorpassate dal giardino o cortile privato nelle regioni centrali o meridionali e insulari (50,7% e 51,9% rispettivamente). La tipologia di riscaldamento più richiesto è quello autonomo (98,9% di preferenze), probabilmente a causa dell’innalzamento del costo dell’energia si desidera un migliore controllo dei costi.
Per il primo quadrimestre del 2023 sulle variazioni del numero di compravendite emerge un minore ottimismo rispetto al passato, con un incremento dei giudizi di diminuzione che diventano la modalità più scelta dagli operatori (61,8%). Per le variazioni dei prezzi il 55,3% degli agenti immobiliari Fimaa ipotizza una variazione analoga a quella dell’ultimo quadrimestre 2022: +3,1% nel I trimestre 2023.l mercato della locazione. Nel terzo quadrimestre del 2022, a giudizio di quasi l’80% di operatori interpellati, la domanda si è ulteriormente rafforzata; per quasi la stessa quota (73,4%) l’offerta è diminuita. Di conseguenza, la maggior parte del campione di agenti immobiliari interpellati (42,5%) riferisce una variazione del numero di contratti di locazione analoga a quella fatta registrare nel secondo quadrimestre dell’anno. Per i canoni di locazione il 51,4% degli interpellati riferisce un incremento percentuale maggiore rispetto a quello del quadrimestre precedente. Per i primi 4 mesi del 2023 il 49,2% del panel prevede una variazione del numero di contratti di affitto sugli stessi livelli di quelli dell’ultima parte del 2022, così come evidenzia il 55,7% per i canoni di locazione.
“Nel primo quadrimestre del 2023 – ha commentato Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – le rilevazioni evidenziano una possibile riduzione delle compravendite con valori stabili, rispetto al quadrimestre precedente. Nonostante la particolare congiuntura economica che stiamo vivendo, caratterizzata dalla destabilizzazione internazionale per il conflitto russo-ucraino, dall’aumento dell’inflazione e dei tassi dei mutui, il mattone si conferma un bene rifugio. L’inflazione, in particolar modo, rappresenta un fattore bifronte per il mercato immobiliare perché da un lato invoglia ad investire i risparmi in modo sicuro con l’acquisto immobiliare e dall’altro erode il potere di acquisto delle famiglie. Inoltre, dallo studio Fimaa emerge come la domanda sia rivolta verso immobili efficientati energeticamente. In tal senso la necessità di una migliore gestione dei costi dell’energia si accompagna con quella riguardante la tenuta del valore delle case, che potrebbe risentire dell’attuale direttiva europea sulla prestazione energetica, con l’obbligo per tutti gli immobili residenziali di raggiungere classi energetiche elevate. Per ridurre l’impatto ambientale degli edifici serve più gradualità tenendo conto degli aspetti architettonici degli immobili del nostro Paese. Si deve scongiurare il rischio di eventuali svalutazioni che potrebbero investire la maggior parte degli immobili italiani tuttora in classe G ed F”.

Auto, Unrae: parco italiano invecchia inesorabilmente

Auto, Unrae: parco italiano invecchia inesorabilmenteRoma, 24 feb. (askanews) – Nell’anno da poco trascorso, sono state immatricolate 1,317 milioni di auto in Italia rispetto alla media di 2 milioni degli ultimi 30 anni: è il livello più basso dopo il fondo toccato nel 2013 con 1,304 milioni. Ma a fine anno il parco circolante era aumentato a 39,3 milioni di vetture con età media superiore a 12 anni, circa il 25% sono ante Euro 4 con oltre 17 anni di età. Il quadro che emerge dai dati pubblicati dall’UNRAE nel Book 2022 sul mercato autoveicoli in Italia, mostra un parco circolante che invecchia inesorabilmente, una quota di auto elettrificate che nel 2022 è diminuita e, ancora, un lento sviluppo della rete di infrastrutture di ricarica. Il mercato – si legge – resta condizionato da prospettive economiche negative e, ancora, dalla carenza di prodotto almeno nella prima parte dell’anno. Il confronto con l’andamento depresso registrato nel primo semestre 2022 dovrebbe, comunque, garantire una crescita a doppia cifra nella prima parte del 2023 e una sostanziale stabilità nel resto dell’anno, con una previsione di crescita del 6,3%.

Landini: aprire vertenza sulla riforma fiscale, è una priorità

Landini: aprire vertenza sulla riforma fiscale, è una prioritàRoma, 24 feb. (askanews) – Nel dibattito politico ci sono “alcune priorità da assumere: oltre ad autonomia differenziata e sanità c’è il tema della riforma fiscale su cui bisogna costruire una vera e propria vertenza”. Intervenendo al congresso dello Spi, il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha detto che “il fisco è il patto di cittadinanza. Negli anni, progressivamente, oltre all’aumento dell’evasione c’è stato uno spostamento del peso fiscale verso una parte del Paese, generalmente quella non più ricca: lavoratori e pensionanti”.
Davanti alla platea dei pensionati della Cgil, Landini ha parlato anche di autonomia differenziata. Tema che sarà al centro del congresso della confederazione, in programma a Rimini dal 15 al 18 marzo, con l’obiettivo di dare vita a “una mobilitazione di tutto il Paese” per “la difesa dei diritti fondamentali” sanciti dalla Costituzione.
Parlando del nuovo Governo, il numero uno della Cgil ha poi ribadito che “il confronto con noi interessa il giusto. Ascolta 40 associazioni di varia natura. Non parla con Cgil, Cisl e Uil. Siamo alle prese con un Governo che vuole costruire un proprio blocco sociale di riferimento, in qualche modo non riconosce al sindacato confederale la legittimità e un ruolo per negoziare provvedimenti e riforme che definiscono l’assetto del Paese. Così la rappresentanza politica ammazza e sminuisce il ruolo della rappresentanza sociale”.
E’ inoltre tornato sull’aggressione ad alcuni studenti del liceo Michelangelo di Firenze e alla lettera della preside di un altro istituto. “Trovo singolare che un ministro che si è vantato di qualificare il merito, invece di riconoscere l’atto di merito della preside che ha scritto una lettera ai suoi studenti abbia addirittura annunciato la possibilità di una sanzione verso chi svolge il suo ruolo e il suo compito, che dovrebbero essere riconosciuti”, ha affermato nel condannare “l’atto squadristico” nei confronti degli studenti.
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Grana Padano main sponsor Brescia Art Marathon

Grana Padano main sponsor Brescia Art MarathonRoma, 24 feb. (askanews) – Nella città che con Bergamo condivide il titolo di Capitale Italiana della Cultura nel 2023, torna la Brescia Art Marathon con grandi novità, dai percorsi ai progetti per l’arte e la cultura. E’ una sfida quindi per la creatività di una comunità così ricca di idee e di capacità organizzative che coinvolge anche i sostenitori della manifestazione, come il Consorzio Tutela Grana Padano.
“Rinnovare la storica presenza di Grana Padano come Main Partner della Brescia Art Marathon è quindi più importante e coinvolgente anche perché la manifestazione taglia il prestigioso traguardo dei 20 anni – spiega Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano – Accanto alla folla di appassionati che l’hanno resa un grande evento tra sport e solidarietà, sulla BAM ci sarà la curiosità dei turisti, che vogliamo la apprezzino e ne facciano un’ottima occasione per tornare a Brescia e partecipare ai progetti e alle iniziative che ogni anno qui si moltiplicano”.La manifestazione, prevista per il 12 marzo, guarda lontano da una comunità che si conferma sempre più luogo del saper fare in tutti i settori. “Promuovere il territorio di cui il Grana Padano è espressione è il nostro primo obiettivo – aggiunge Zaghini – Il formaggio più consumato nel mondo ne è una delle ricchezze più importanti e un’autentica bandiera e quindi sente come proprie iniziative che testimoniano i valori della gente di questa terra”.
Il Consorzio sarà parte anche parte attiva nell’organizzazione della BAM fornendo le barrette monodose da 20 grammi di Grana Padano DOP per il pacco gara consegnato ad ogni partecipante. “Sono piccoli, ma significativi incentivi ad uno stile di vita sano, dove l’attività fisica diventa sempre più un piacere grazie ad un’alimentazione corretta e bilanciata. – spiega Zaghini – Grana Padano possiede tutte le proprietà nutrizionali utili alla dieta di uno sportivo. Il 33% del Grana Padano DOP è costituito da proteine, soprattutto di alto valore biologico. Contiene inoltre circa il 20% di aminoacidi ramificati (valina, isoleucina e leucina), molto importanti e in grado di fornire energia immediata, perché captati direttamente dai muscoli senza passare per il fegato, e in grado di riparare le strutture proteiche danneggiate come le fibre muscolari. Queste caratteristiche non sono solo un ottimo compagno per chi vuole restare in forma allenandosi, ma anche per chi a tavola vuole seguire una dieta senza rinunciare a gusto e benessere”.
Del Consorzio Tutela Grana Padano fanno parte 129 aziende di lavorazione, che gestiscono 142 caseifici produttivi, 149 stagionatori e 200 preconfezionatori. Nel 2022 la produzione è stata di 5.212.103 forme, pari a 202.051,4 tonnellate, trasformando circa 2,752 milioni di tonnellate di latte munto in 3.835 stalle. L’intera filiera produttiva conta così su 50mila persone coinvolte. Nel 2022 la produzione lorda vendibile di formaggio stagionato alla consegna franco punto vendita è stata di 2.189.000.000 euro, che al consumo è salita a 3.320.000.000 euro, di cui 1.970.000.000 in Italia e 1.350.000.000 stimati all’estero.

Dicos avvia lavori complesso edilizio città militare Cecchignola

Dicos avvia lavori complesso edilizio città militare CecchignolaRoma, 24 feb. (askanews) – Dicos Lavori srl, società specializzata nella realizzazione di opere pubbliche e nello sviluppo dell’edilizia residenziale, ha firmato come Consorzio Innova un contratto d’appalto per la realizzazione di moduli abitativi innovativi ad alta efficienza energetica in un’area demaniale adiacente alla città militare Cecchignola a Roma. Al via i lavori di realizzazione del primo dei tre lotti, del valore di 50 milioni di euro.
Si tratta, informa una nota di un progetto pilota che prevede la costruzione di 720 nuovi alloggi, articolati in 17 edifici abitativi e che include proposte tecniche migliorative, derivate dalle esigenze della Forza Armata. Ogni unità abitativa è infatti stata studiata per sfruttare al massimo le condizioni ambientali, potenziare il comfort interno e ridurre il fabbisogno energetico da parte dei sistemi impiantistici. Grande attenzione è stata data anche alla qualità urbanistica del progetto, concepito come un piccolo quartiere residenziale, dotato di spazi verdi, aree comuni e aree commerciali. “Siamo felici di questo progetto pilota, che speriamo possa essere anche approfondito e replicato nell’ambito delle nostre iniziative private” – Alessandro Cardellini, Consigliere Delegato di Dicos Lavori S.r.l..

Asi: a Roma condannate a morte le classic car

Asi: a Roma condannate a morte le classic carRoma, 24 feb. (askanews) – I veicoli d’epoca nella Capitale non potranno più circolare. Ma sono lo 0,25% del totale e fanno solo lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano. Da qui l’appello dell’ASI, al presidente Mattarella e il ricorso per annullare i blocchi alla circolazione.
Obiettivo: “salvare la cultura di auto e moto, la nostra storia, la nostra industria”, spiega l’ Automotoclub Storico Italiano, Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia. Che scende in campo presentando un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento dei decreti e delle delibere (di Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma) che condannano a morte – impedendone per sempre la circolazione – i veicoli storici. Anche la Federazione Motociclistica Italiana si è attivata per la richiesta delle deroghe al Comune.
A Roma, come detto, circolano oltre 4 milioni di veicoli ma quelli storici registrati alla motorizzazione sono 9.945: una quota pari allo 0,25% del totale, che percorrono annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano.
“In Italia circolano quasi 57 milioni di veicoli – spiega Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – e, di questi, quelli ultraventennali sono circa 16 milioni. La percentuale di questi ultimi per i quali chiediamo le tutele è del tutto irrilevante ma per continuare a rappresentare la risorsa culturale ed economica che sono oggi per il nostro Paese devono poter essere tenuti in vita attivando specifiche deroghe inerenti la circolazione”.