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Saldi al via (con le nuove regole), Confcommercio: 213 euro di spesa media a famiglia

Saldi al via (con le nuove regole), Confcommercio: 213 euro di spesa media a famigliaRoma, 5 lug. (askanews) – Domani partiranno i saldi in tutta Italia ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano (14 luglio). Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 213 euro – pari a 95 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.

Il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, afferma: “Sono particolarmente soddisfatto per la scelta operata per la prima volta in Italia da tutte le regioni di partire giovedì 6 luglio con i saldi estivi evitando così un’inutile concorrenza tra territori. Saranno saldi importanti per i consumatori che potranno acquistare articoli di moda a prezzi molto convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze che corrispondono ad una voglia di socialità e d’innovazione. Anche in quest’occasione i negozi di moda contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. E ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022. Inoltre, la novità di quest’anno è l’applicazione dal primo luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online. Un’importante risposta alla richiesta di Federazione Moda Italia e Confcommercio a tutela del principio ‘stesso mercato, stesse regole’. E per approfondire tutti gli aspetti legati all’introduzione delle nuove norme in questo periodo abbiamo avviato una serie di incontri sul territorio con gli imprenditori e le associazioni locali”.

Visco: Pil I trim tornato a crescere, possibile superi +1% in 2023

Visco: Pil I trim tornato a crescere, possibile superi +1% in 2023Roma, 5 lug. (askanews) – Nel primo trimestre di quest’anno il Pil dell’Italia “è tornato a crescere, sospinto dal recupero dei consumi e dall’ulteriore espansione degli investimenti. Come nel resto dell’area dell’euro, all’indebolimento dell’attività manifatturiera si sono contrapposti i buoni risultati dei servizi privati; in questo settore al vigore della domanda, in particolare nel comparto turistico e ricreativo, si associano non trascurabili rialzi dei prezzi finali”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’Abi si è richiamato alle previsioni pubblicate dall’istituizione a metà giugno.

“Date le condizioni di finanziamento più restrittive e il rallentamento del commercio globale ci attendiamo che il Pil aumenti in misura moderata nei prossimi trimestri. Nell’anno – ha detto – la crescita del prodotto potrebbe superare l’1 per cento, si manterrebbe in media intorno a questo valore nel prossimo biennio”. Si tratta di previsioni “ancora caratterizzate da elevata incertezza e da rischi orientati prevalentemente al ribasso”. Oltre a quelli sulla guerra, “si aggiungono i timori connessi con l’evoluzione dell’attività economica globale, che potrebbe risentire della restrizione monetaria in atto nelle maggiori economie in misura maggiore delle attese, nonché quelli derivanti dal rischio di un eccessivo irrigidimento delle condizioni di offerta del credito”.

Secondo Visco in Italia “la robusta ripresa del prodotto indotta dalla piena riapertura delle attività economiche dopo la fine della fase di emergenza sanitaria si sta attenuando. Nel contesto di un indebolimento della congiuntura internazionale, di una restrizione monetaria volta a contrastare l’inflazione e della necessaria riduzione dei sostegni assicurati dalla politica di bilancio, il conseguimento di un adeguato, stabile, ritmo di sviluppo richiederà un elevato livello di investimenti, pubblici e privati, e l’efficace attuazione di riforme strutturali”. “La capacità di reazione di imprese e famiglie di fronte a shock inattesi e particolarmente violenti, quali quelli degli ultimi tre anni, deve costituire la base per un’azione pubblica volta a rendere la nostra economia meno rigida e lenta”, ha avvertito.

Bce, Visco: tenere alta la guardia ma con prudenza e pazienza

Bce, Visco: tenere alta la guardia ma con prudenza e pazienzaRoma, 5 lug. (askanews) – Sui tassi di interesse e la linea monetaria della Bce “se occorre tenere alta la guardia e dritta la barra, sono altresì necessarie buone dosi di prudenza e pazienza nel valutare e anticipare gli effetti della restrizione monetaria in atto dallo scorso anno, pure giustificata e da mantenere”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’Abi.

“Non comprendo e continuo a non condividere, a questo riguardo, osservazioni anche di recente avanzate che spingerebbero a preferire il rischio di essere più, anziché meno, restrittivi”, ha detto, apparentemente in riferimento a coloro che nel Consiglio Bce spingono invece per una linea più aggressiva e intransigente. “Ritengo che si debba essere cauti quanto basta; un atteggiamento simmetrico, in linea con le conclusioni della revisione della strategia di politica monetaria della Bce, mi sembra adeguato alle circostanze – ha detto Visco – permetterebbe anche di contenere le ricadute sul credito e preservare la stabilità finanziaria, di cui ho trattato in questo intervento e che, come ho osservato, è essa stessa condizione necessaria per la stabilità dei prezzi e la tenuta delle nostre economie”.

Secondo il governatore, infatti, pur intervevendo contro l’alta inflaizone “è certamente possibile limitare le conseguenze negative sull’attività economica e sulla domanda aggregata ed evitare che esse – ha avvertito – possano finire per riflettersi in pressioni eccessive al ribasso sui prezzi nel medio termine”. “Ora che i tassi sono in territorio restrittivo, calibrare la durata della stretta monetaria, piuttosto che aumentarne eccessivamente l’ampiezza, avrebbe il vantaggio di agevolare un’analisi più informata degli effetti dell’azione fin qui condotta”, ha suggerito. Finora nell’area euro “la qualità dei prestiti ha risentito in misura contenuta del peggioramento del quadro congiunturale”. Ma “il maggiore onere del debito innescato dai notevoli rialzi dei tassi potrebbe però determinarne un progressivo deterioramento”. E “la restrizione sarebbe inoltre accentuata se il riassorbimento della liquidità da parte dell’Eurosistema portasse a un aumento del costo della raccolta bancaria più rapido e ampio di quanto oggi previsto”, ha spiegato.

Abi, Patuelli: banche garantiscono liquidità a imprese e famiglie

Abi, Patuelli: banche garantiscono liquidità a imprese e famiglieRoma, 5 lug. (askanews) – In Italia “le banche non hanno rendite di posizione e vengono da anni difficilissimi per crisi di imprese e del debito sovrano, recessioni, epidemie, catastrofi naturali, cui hanno fatto e fanno fronte con grandi aumenti di capitale, accantonamenti e ristrutturazioni sempre socialmente rispettose e realizzate con costruttivi accordi con le Rappresentanze Sindacali”. Lo ha rivendicato il presidente dell’Abi, nella sua relazione all’Assemblea annnuale a Roma.

“Salvo nel caso di una banca nazionalizzata, le banche in Italia hanno dovuto farsi carico delle forzate risoluzioni e degli altri oneri delle crisi e dei salvataggi di banche concorrenti. Le banche sono impegnate nel progressivo rafforzamento degli indici patrimoniali – ha ricordato – indeboliti dagli aumenti dei tassi che riducono i valori dei portafogli innanzitutto di Titoli di Stato, e in preparazione dell’entrata in vigore di Basilea 3+, anche se ne abbiamo ottenuto dei significativi miglioramenti”. E proprio guardando agli accordi internazionali per il rafforzamento dei livelli patrimoniali delle banche “chiediamo che le regole ‘di Basilea’ siano applicate ugualmente in America e in Europa”, ha detto Patualli.

“Le banche sono impegnate nel garantire cospicui livelli di liquidità anche a medio e lungo termine, sempre più preziosa e costosa dopo le decisioni della Bce, quando stanno esaurendosi i divenuti più onerosi programmi europei di finanziamento Tltro, con rischi – ha avvertito – che le banche combattono, di razionamento del credito. Le banche in Italia mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe”. “Le banche in Italia non hanno mai applicato tassi negativi sui depositi – ha detto – e remunerano crescentemente i risparmiatori con condizioni di mercato competitive anche con quelle offerte dagli Stati europei e da operatori non bancari, propongono ai risparmiatori, anche in difesa dall’inflazione, investimenti per la liquidità a medio e lungo termine, indispensabile, dopo la fine delle Tltro, per finanziare imprese e famiglie”.

“Le banche combattono i rischi di crescita dei crediti deteriorati, previsti dalla Bce, dal Fondo Monetario Internazionale e dal Centro studi di Confindustria, di fronte ai problemi della Germania, ai recenti cali della produzione industriale e delle esportazioni italiane e per devastanti eventi climatici. Fondamentali sono i sistemi di garanzia dei crediti – ha avvertito il presidente dell’Abi – che debbono proseguire assieme alla legislazione agevolativa per le imprese, il Mezzogiorno e per l’acquisto della prima casa soprattutto, ma non solo, per i giovani”.

Saldi, Confcommercio: da domani al via, 213 euro spesa media a famiglia

Saldi, Confcommercio: da domani al via, 213 euro spesa media a famigliaRoma, 5 lug. (askanews) – Domani partiranno i saldi in tutta Italia ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano (14 luglio). Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 213 euro – pari a 95 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.

Il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, afferma: “Sono particolarmente soddisfatto per la scelta operata per la prima volta in Italia da tutte le regioni di partire giovedì 6 luglio con i saldi estivi evitando così un’inutile concorrenza tra territori. Saranno saldi importanti per i consumatori che potranno acquistare articoli di moda a prezzi molto convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze che corrispondono ad una voglia di socialità e d’innovazione. Anche in quest’occasione i negozi di moda contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. E ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022. Inoltre, la novità di quest’anno è l’applicazione dal primo luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online. Un’importante risposta alla richiesta di Federazione Moda Italia e Confcommercio a tutela del principio ‘stesso mercato, stesse regole’. E per approfondire tutti gli aspetti legati all’introduzione delle nuove norme in questo periodo abbiamo avviato una serie di incontri sul territorio con gli imprenditori e le associazioni locali”.

Fiaip: E’l’anno dell’Italia. Boom di turisti in arrivo

Fiaip: E’l’anno dell’Italia. Boom di turisti in arrivoRoma, 4 lug. (askanews) – Il mercato delle locazioni turistiche si conferma essere un settore sempre più strategico per la crescita del turismo e dell’economia in Italia. È ciò che emerge chiaramente dal Report Immobiliare Nazionale Fiaip sulle locazioni brevi ad uso turistico delle principali località Italiane, incentrato sull’andamento della stagione estiva 2022 e tendenze per l’estate 2023, presentato a Roma questa mattina, presso la Sala Conferenze dell’Associazione Stampa Estera, elaborato dal Centro Studi Nazionale Fiaip unitamente ad un focus sulla regione Emilia-Romagna recentemente colpita dalla tragica alluvione.

Il Report è stato presentato da Francesco La Commare Presidente del Centro Studi Fiaip, Marco Bettiol Vicepresidente del Centro Studi Fiaip, Leonardo Piccoli Vicepresidente Nazionale Fiaip con delega al settore Turistico, e commentato dal Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini e dalla Senatrice Francesca Tubetti, relatrice del provvedimento sul Regolamento Europeo in materia di affitti turistici presso la Commissione IV delle Politiche Europee e attuale componente della VI e VIII Commissione al Senato. In Italia nel 2022 sono state circa 278.000 le seconde case compravendute (+24% rispetto al 2021) e le proiezioni indicano per il 2023 un incremento di un ulteriore 10% circa in quanto l’acquisto avviene prevalentemente non accedendo al credito ma tramite la liquidità proveniente dai risparmi accumulati. Infatti, si prevede che la crescita dei tassi di interesse dei mutui divenuti più onerosi per le famiglie interesserà prevalentemente l’acquisto della prima casa, quale segmento già dal 2022 in calo del 3,4% rispetto al 2021.

Aumentano i contratti di locazione breve ad uso turistico (+10% rispetto alla stagione estiva 2021) sia per l’ottima redditività, infatti, i rendimenti medi lordi (tra 5-8% in media nel 2022) offrono ai proprietari/locatori maggiori soddisfazioni rispetto alla locazione ordinaria, sia per le maggiori tutele contro il rischio di mancato pagamento o di mancata restituzione dell’immobile, praticamente assenti nella locazione turistica. Così come i canoni di locazione turistica hanno registrato un aumento rispetto al 2021 del +8%. Stimata per il 2023 una crescita di un +15% rispetto all’estate 2022 del numero dei contratti di locazione breve con finalità turistica. Si conferma la crescita di coloro che hanno scelto o sceglieranno per la propria vacanza forme di ricettività extra-alberghiera in particolare la locazione di ampie case indipendenti di medio/grandi dimensioni ovvero ampi appartamenti preferibilmente con ingresso autonomo, aspetto che evidenzia quanto, la locazione turistica, non rappresenti necessariamente una scelta di natura economica ma principalmente il desiderio di vivere un esperienza diversa, alternativa rispetto a quanto offerto dalle strutture ricettive tradizionali.

I valori dei canoni di locazione sono previsti in crescita per il terzo anno consecutivo (+12% rispetto all’estate 2022), dettati prioritariamente dall’aumento dei costi energetici e dall’inflazione oltre che da un consistente aumento della “domanda” generando un rendimento lordo medio per l’imminente stagione estiva stimato tra il 6% e il 9% in aumento rispetto al 2022. I flussi turistici crescono in maniera significativa registrando nei primi mesi del 2023 oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente (443 mln rispetto ai 402 mln del 2022) confermando la ripresa del settore turistico in Italia, con una crescita esponenziale sia delle presenze di stranieri + 65% che domestiche +28%.

Infine dal Report emerge l’aumento del + 20% di intermediato e gestito di locazioni brevi ad uso turistico da parte degli agenti immobiliari professionali che diventano sempre più centrali quale punto di riferimento per il cittadino-turista in quanto garanzia di utile consulenza e soprattutto di legalità anche in relazione alla riscossione e versamento delle ritenute d’acconto e dell’imposta di soggiorno e quindi figura di garanzia contro le varie forme di evasione fiscale e abusivismo che da sempre minano il mercato immobiliare. “Il Report conferma un mercato immobiliare turistico sempre più dinamico – dichiara il Presidente del Centro Studi Fiaip Francesco La Commare – registrando un deciso aumento sia del numero delle locazioni turistiche che delle compravendite di seconde case, queste ultime spesso e volentieri destinate ad affitti brevi, scelta dettata, a differenza della locazione ordinaria, da rendimenti elevati e sicuri e dell’assenza dei rischi di morosità o di mancata restituzione dell’immobile”. “Significativo registrare – sottolinea il Vicepresidente del Centro Studi Marco Bettiol – il costante e crescente aumento di locazioni turistiche intermediate e gestite dalle agenzie immobiliari a conferma della sempre maggiore centralità e utilità, sia per i proprietari che per i vacanzieri, dei servizi di consulenza e assistenza erogati dagli intermediari professionali, oltre che opportuna garanzia di trasparenza e legalità nell’adempimento degli innumerevoli aspetti burocratici e normativi connessi alla locazione”. “Anche questa estate il turista, sia italiano che straniero, – commenta Leonardo Piccoli Vicepresidente Nazionale Fiaip con delega al settore Turistico – opterà, anzi ancora di più, per la locazione turistica, non tanto per motivi di risparmio economico, ma spinto dal desiderio di vivere un esperienza diversa, di maggiore autonomia e libertà, con l’intenzione di trascorrere una vacanza più dinamica, a discapito di alcuni servizi, confermando come il segmento delle locazioni turistiche non rappresenti una forma di ricettività concorrenziale ma alternativa, o meglio complementare, rispetto alle strutture ricettive tradizionali ampliando l’offerta turistica Nazionale con benefici trasversali per il mercato e per il Paese”. “In Parlamento stiamo lavorando – commenta la Senatrice Francesca Tubetti – alla definizione di un Regolamento Europeo che uniformi e semplifichi la raccolta di dati e informazioni sulle locazioni turistiche al fine di consentire agli Stati membri di adottare le migliori scelte politiche in materia. Il settore degli affitti turistici è sempre più importante per l’economia nazionale ma necessita, e su questo sta lavorando il Governo, di un riordino dell’attuale caos normativo affinché vi sia una normativa chiara che faciliti il rispetto della legalità e favorisca la massima trasparenza a tutela della collettività e nell’interesse del sistema Paese”. “Quest’anno in Italia è previsto uno straordinario boom di turisti, ma, per accoglierli tutti, sarà decisivo, al fine di ampliare l’offerta turistica nel nostro Paese, favorire le locazioni turistiche a conferma di come tale settore rappresenti, sempre di più, una strategica e potente risorsa per l’economia locale e Nazionale. – conclude il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – Ora stiamo lavorando al “Tavolo” istituito presso il Ministero del Turismo per delineare un disegno di legge che metta realmente ordine in materia prevedendo poche e semplici regole orientate ad armonizzare le attuali procedure ed evitare gli attuali ripetuti adempimenti, ma – sottolinea Baccarini – sarà determinante evitare disposizioni liberticide, sollecitate da alcune amministrazioni comunali e da una parte del mondo degli albergatori, ovvero evitare norme, così come sostenuto e dichiarato pubblicamente di recente dallo stesso Ministro Santanchè, che introducano chiusure, divieti o limitazioni di qualunque genere al diritto di affittare liberamente il proprio immobile.”

Bankitalia, nel 2022 segnalazioni sospette all’Uif +11,4%

Bankitalia, nel 2022 segnalazioni sospette all’Uif +11,4%Roma, 4 lug. (askanews) – Nel 2022 le segnalazioni di operazioni sospette (Sos) ricevute dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia sono state 155.426, in crescita dell’11,4% rispetto al 2021. Secondo il rapporto annuale dell’Uif, presentato oggi in una conferenza gremita di pubblico a cui ha assistito anche il governatore Ignazio Visco, un’ampia maggioranza di segnalazioni proviene come di consueto dal sistema bancario e finanziario, con un accresciuto contributo dei prestatori di servizi di gioco e degli operatori non finanziari. Restano invece trascurabili le comunicazioni inviate dalle Pubbliche amministrazioni, prosegue l’Uif, nonostante l’attuale momento storico in cui il massiccio intervento pubblico nell’economia rafforza l’esigenza di presidi per la tutela della legalità. Oltre il 18% delle segnalazioni ricevute è risultato collegato alla criminalità organizzata, mentre quelle riguardanti il finanziamento del terrorismo sono state 342, in diminuzione del 41% rispetto al 2021. La tendenza crescente del flusso segnaletico non è stata spesso accompagnata da un miglioramento dei suoi contenuti informativi, rileva l’Uif che rivendica di aver introdotto e condiviso con i segnalanti nuovi criteri di valutazione delle segnalazioni connotate da un basso livello di rischio riciclaggio e il dettaglio dei relativi esiti, in base alla presenza o meno di sufficienti elementi a supporto del sospetto.

Anitec- Assinform: Nel 2022 digitale in Italia cresciuto del 2,4%

Anitec- Assinform: Nel 2022 digitale in Italia cresciuto del 2,4%Roma, 4 lug. (askanews) – Nel 2022 il mercato digitale è cresciuto del 2,4%. Lo scenario che si delineerà nei prossimi anni sarà caratterizzato da un impatto ancora più dirompente delle tecnologie digitali. Nel 2022 il mercato digitale ha fatto registrare una crescita del 2,4%, per un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro, con andamenti differenziati tra i diversi segmenti. Nel 2023 la crescita del mercato digitale aumenterà (+3,1%) e nel 2024 (+4,3%) tornerà a essere superiore a quella dell’economia nel suo complesso. Questa dinamica sarà guidata dalla diffusione delle tecnologie digitali e da un’innovazione che corre sempre più veloce. E’ quanto emerge dal rapporto annuale Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, sull’andamento del digitale in Italia, condotta in collaborazione con NetConsulting cube e presentata oggi a Roma.

“La combinazione di più tecnologie digitali e di una maggiore velocità dell’innovazione rispetto al passato – ha commentanto Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform – sta disegnando un’industria completamente diversa, che vedrà filiere e Supply Chain sempre più connesse e circolari. Fondamentale è il ruolo abilitante dei Digital Enabler nel trasformare produzione e processi, nel creare nuovi modelli di business, sfide competitive, come pure nuovi mercati. Non a caso stiamo assistendo a dinamiche a doppia cifra nella crescita di Digital Enabler e Transformer: dal Cloud Computing, alle piattaforme di Cybersecurity, alle soluzioni di Big Data management, essenziali per organizzare e gestire l’architettura del patrimonio informativo di imprese e istituzioni pubbliche e pertanto presupposto per l’adozione di strumenti per l’analisi evoluta e la valorizzazione dei dati, tra cui spiccano soluzioni di Intelligenza Artificiale e Blockchain”. Il mercato digitale ha consolidato nel 2022 una crescita del 2,4%, con un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro. L’aumento più rilevante ha riguardato i Servizi ICT (+8,5% e 14,8 miliardi di euro), sostenuto principalmente dai servizi di Cloud Computing e di Cybersecurity. Andamenti particolarmente positivi si sono avuti nel segmento dei Contenuti e Pubblicità Digitali (+6,3% e 14,5 miliardi di euro) e in quello del Software e Soluzioni ICT (+6,2% e 8,6 miliardi di euro). Il mercato relativo a Dispositivi e Sistemi ha evidenziato una netta inversione di tendenza dopo la crescita consistente registrata nel 2021. Infatti, nel corso del 2022 ha subito un calo dell’1%. È infine proseguito il trend negativo dei Servizi di Rete TLC (-2,7%). Se il progresso del mercato digitale è in parte frenato dalle componenti tecnologiche più mature, sarà invece trainato dai prodotti e servizi più innovativi, ovvero Digital Enabler e Transformer, il cui incremento medio annuo nel periodo 2022-2026 dovrebbe attestarsi sul 12,8%.

Se la tendenza positiva del mercato digitale è chiara – ha proseguito Marco Gay – permangono tuttavia criticità, primi fra tutti la carenza di competenze digitali e l’eterogeneità nella diffusione delle tecnologie tra classi dimensionali di impresa e tra territori. La sfida per la digitalizzazione delle PMI è agli inizi ma il piano nazionale di transizione 4.0 e il PNRR costituiscono in tal senso delle opportunità significative. Proprio l’utilizzo delle risorse stanziate dal PNRR, insieme al contesto economico internazionale, rappresentano due fattori significativi che influenzeranno l’immediato futuro del mercato digitale”. Il trend di crescita degli investimenti in digitale delle piccole e medie imprese italiane permane più lento rispetto a quanto registrato dalle grandi imprese. Nel 2022 c’è stato un incremento del 2,5% per le piccole imprese, del 4,1% per le medie e del 5,9% per le grandi, a conferma della correlazione tra dimensioni aziendali e spesa digitale: più i contesti organizzativi aumentano di dimensioni, maggiore è la spesa destinata alla digitalizzazione. L’analisi geografica del mercato digitale italiano identifica invece nelle Regioni del Nord Ovest e del Centro le aree caratterizzate da una maggiore capacità di spesa in tecnologia, rappresentando quasi il 62% della spesa complessiva. A livello nazionale, nel 2023 il mercato è previsto comunque ancora in crescita (+3,1%). Le stime relative ai tre anni successivi (2024-2025-2026) sono orientate a una crescita ancora più sostenuta e si basano sull’ipotesi di un minore impatto dell’inflazione e su un maggiore impiego delle risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per la digitalizzazione. Si prevede pertanto una crescita media annua del mercato digitale nel periodo 2022-2026 del 4,5%, fino a raggiungere quasi i 92 miliardi di euro nel 2026.

“Un uso efficiente dei fondi messi a disposizione dal PNRR è il primo passo in questa direzione – ha concluso Gay – ma c’è bisogno di una politica industriale che promuova la competitività delle imprese, che aumenti la loro produttività e rafforzi la collaborazione all’interno della filiera. Inoltre, sono necessari interventi di regolazione pro-concorrenziali che spingano l’innovazione, sostengano la formazione del capitale umano e sostengano la collaborazione tra imprese per aumentare scala e durabilità degli investimenti. Sono queste le leve che possono consentire al mercato digitale di crescere, alle tecnologie di essere abilitatori della trasformazione, ai giovani di essere protagonisti del mondo di oggi e di quello che verrà”.

Giorgetti consegna diplomi a ufficiali Gdf

Giorgetti consegna diplomi a ufficiali GdfRoma, 4 lug. (askanews) – Al Ministero dell’economia e delle finanze si è svolta oggi la cerimonia di chiusura dell’anno accademico 2022-23 della Scuola di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza con la consegna dei diplomi agli ufficiali del 50esimo corso superiore da parte del ministro Giancarlo Giorgetti e del comandante generale, Andrea De Gennaro. E’ quanto informa un comunicato.

“Con sacrificio, dedizione e successo avete affrontato un impegnativo percorso didattico, raggiungendo un traguardo importante”, ha affermato il ministro dell’economia nel corso del suo intervento complimentandosi con gli allievi, le loro famiglie e tutto il personale docente della Scuola presente all’evento. “La Guardia di finanza – ha sottolineato Giorgetti – ha sempre dedicato particolare attenzione al capitale umano, investendo molto nella formazione e nella specializzazione, requisiti indispensabili per rispondere alla complessità del nostro tempo”.

Istat: nel I trimestre aumentano reddito e potere d’acquisto delle famiglie

Istat: nel I trimestre aumentano reddito e potere d’acquisto delle famiglieRoma, 4 lug. (askanews) – Reddito e potere d’acquisto delle famiglie in aumento nel primo trimestre dell’anno. E torna a salire anche la propensione al risparmio dopo diversi trimestri di calo. Secondo i dati dell’Istat il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 3,2% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali è cresciuta dello 0,6%.

A fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi (+0,1% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi), il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto del 3,1%. La propensione al risparmio delle famiglie è stata pari al 7,6%, in aumento di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

“Il potere d’acquisto delle famiglie – ha spiegato l’Istat – è aumentato del 3,1% rispetto al trimestre precedente, grazie al sensibile rallentamento della dinamica dei prezzi. La propensione al risparmio delle famiglie, pur continuando il suo calo in termini tendenziali, ha segnato il primo aumento in termini congiunturali dopo diversi trimestri di diminuzione, attestandosi al 7,6%”.