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Trasporto aereo, Enac: garantire qualità servizi stagione estiva

Trasporto aereo, Enac: garantire qualità servizi stagione estivaRoma, 3 lug. (askanews) – Garantire elevati livelli di sicurezza, efficienza, qualità dei servizi e tutela dei diritti dei passeggeri nella stagione estiva. I vertici dell’Enac hanno incontrato le compagnie aeree che operano in Italia e le associazioni di categoria dei gestori aeroportuali, per la stagione estiva.

L’obiettivo principale della riunione, si legge in una nota, è stato quello di sensibilizzare ulteriormente il sistema in previsione dell’aumento di traffico in modo da adottare tutte le misure necessarie per operare in sicurezza, efficienza e regolarità garantendo, anche in concomitanza dei picchi estivi, la qualità dei servizi e la tutela dei diritti dei passeggeri. In particolare, gli operatori sono stati invitati ad adottare misure adeguate, in termini di mezzi e risorse, per ridurre al minimo gli eventuali disagi e a porre particolare attenzione al pieno rispetto del Regolamento Comunitario che tutela i passeggeri nei casi di ritardi, cancellazioni, overbooking e mancata informativa.

“L’Enac – si legge nella nota -, come da mandato istituzionale, continuerà a effettuare un monitoraggio continuo del trasporto aereo avviando anche le eventuali istruttorie finalizzate all’irrogazione di sanzioni nei confronti delle compagnie che non rispettino i regolamenti comunitari di riferimento”. “Il presidente Pierluigi Di Palma – prosegue la nota – ha ribadito la necessità, nel caso di cancellazioni e ritardi, di assicurare una trasparente e tempestiva informazione ai passeggeri e una pronta ed efficace assistenza in caso di disservizi, soprattutto nei confronti delle persone con disabilità o con ridotta mobilità. L’impegno dell’Enac è, infatti, quello di garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini, nessuno escluso, diffondendo la cultura della qualità quale obiettivo da raggiungere insieme a tutti gli operatori coinvolti nella filiera del trasporto aereo”.

“Il direttore generale Alessio Quaranta – aggiunge la nota – ha assicurato che l’Enac continuerà nella verifica rigorosa e costante della corretta applicazione delle disposizioni comunitarie, vigilando affinché gli impegni assunti dagli operatori e dall’industria siano effettivamente rispettati e sanzionando tutti i casi di accertate violazioni della normativa”. “Un adeguato coordinamento tra l’Autorità e gli operatori sulle policy da adottare e sulle eventuali misure di prevenzione – conclude la nota – riuscirà a supportare tutto il comparto nell’attuale fase di crescita e l’incremento della connettività, anche attraverso una continua attivitià di monitoraggio e analisi dei risultati a presidio del settore”.

Bonomi: nessun veto sul salario minimo, l’industria sia il riferimento

Bonomi: nessun veto sul salario minimo, l’industria sia il riferimentoMilano, 3 lug. (askanews) – Da parte di Confindustria “non c’è un veto” sul salario minimo: “E’ una grande sfida per noi, per il governo e per i sindacati. L’industria paga correttamente e chiediamo che venga presa come riferimento”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all’assemblea annuale di Assolombarda.

“Farei una domanda al sindacato: ma un metalmeeccanico se lavora nella piccola impresa o nell’industria deve avere stesso stipendio? Per me sì, ma perchè – ha detto – abbiamo 44 contratti collettivi nazionali, molti siglati dalle stesse sigle sindacali che fanno dumping sullo stipendio?”. Per Bonomi serve parlare “nel merito, non di chi sono quelli che non pagano il salario minimo. Continuo a leggere che l’industria paga poco: no, industria – ha concluso – paga il giusto”.

Industria, a giugno il peggior calo nel manifatturiero in Italia dal 2020

Industria, a giugno il peggior calo nel manifatturiero in Italia dal 2020Roma, 3 lug. (askanews) – Si aggrava a metà anno la contrazione nel manifatturiero italiano, con crolli di produzione e nuovi ordini accompagnati a cali rilevanti di approvvigionamenti e relativi prezzi. E’ la fotografia scatta dall’indagine presso i responsabili degli approvvigionamenti, l’indice Pmi che 43,8 punti a giugno, dai 45,9 di maggio ha segnato i valori più deboli dalla primavera del 2020, secondo S&P Global. La soglia di neutralità è a 50 punti.

Secondo l’inchiesta il manifatturiero italiano ha accusato il peggiore calo della produzione dal culmine della crisi causata dalle restrizioni imposte dai governi nel 2020 a motivo del Covid. I nuovi ordini sono calati notevolmente, mentre le aziende hanno ridotto drasticamente i loro acquisti. La carenza della domanda e il rapido miglioramento della catena di distribuzione hanno favorito la contrazione dei prezzi di acquisto ad un tasso mai osservato da aprile 2009. Sul versante occupazionale, invece le aziende hanno continuato ad aggiungere personale, anche se la crescita è scivolata ad un tasso marginale a causa dell’ottimismo sulla previsione futura che è diminuito rispetto a maggio.

Secondo un economista della Hamburg Commercial Bank, Tariq Kamal Chaudhry citato da S&P “la recessione del settore manifatturiero italiano appare intensificata. La ragione principale della debolezza di questo settore ad alta intensità di capitale è probabilmente il notevole aumento dei costi di finanziamento conseguente all’impennata dei tassi d’interesse della Bce”, afferma.

Industria, a giugno peggior calo manifatturiero Italia dal 2020

Industria, a giugno peggior calo manifatturiero Italia dal 2020Roma, 3 lug. (askanews) – Si aggrava a metà anno la contrazione nel manifatturiero italiano, con crolli di produzione e nuovi ordini accompagnati a cali rilevanti di approvvigionamenti e relativi prezzi. E’ la fotografia scatta dall’indagine presso i responsabili degli approvvigionamenti, l’indice Pmi che 43,8 punti a giugno, dai 45,9 di maggio ha segnato i valori più deboli dalla primavera del 2020, secondo S&P Global. La soglia di neutralità è a 50 punti.

Secondo l’inchiesta il manifatturiero italiano ha accusato il peggiore calo della produzione dal culmine della crisi causata dalle restrizioni imposte dai governi nel 2020 a motivo del Covid. I nuovi ordini sono calati notevolmente, mentre le aziende hanno ridotto drasticamente i loro acquisti. La carenza della domanda e il rapido miglioramento della catena di distribuzione hanno favorito la contrazione dei prezzi di acquisto ad un tasso mai osservato da aprile 2009. Sul versante occupazionale, invece le aziende hanno continuato ad aggiungere personale, anche se la crescita è scivolata ad un tasso marginale a causa dell’ottimismo sulla previsione futura che è diminuito rispetto a maggio.

Secondo un economista della Hamburg Commercial Bank, Tariq Kamal Chaudhry citato da S&P “la recessione del settore manifatturiero italiano appare intensificata. La ragione principale della debolezza di questo settore ad alta intensità di capitale è probabilmente il notevole aumento dei costi di finanziamento conseguente all’impennata dei tassi d’interesse della Bce”, afferma.

Generali, La Repubblica: Delfin autorizzata a salire sopra il 10%

Generali, La Repubblica: Delfin autorizzata a salire sopra il 10%Roma, 3 lug. (askanews) – “Assalto a Generali”, titola a tutta pagina La Repubblica, secondo cui la holding finanziaria della famiglia Del Vecchio è stata autorizzata dall’Ivass a salire oltre il 10% del capitale del gruppo. “Si riapre la sfida per il controllo per della compagnia – dice il quotidiano -. L’operazione può influire sul rinnovo del Cda di Mediobanca, dove ci sono anche movimenti di Caltagirone e Benetton”.

Secondo le ricostruzioni del quotidiano l’autorizzazione dell’Ivass sarebbe stata concessa venerdì scorso, mentre la richiesta “era stata presentata senza squilli di tromba” già il 17 aprile perché Delfin, che aveva già il 9,8% del capitale “aveva involontariamente superato la soglia del 10% per il effetto del riacquisto di azioni proprie da parte della compagnia triestina”. Il quotidiano ipotizza che la holding possa portare la sua quota su Generali fino al 20%.

Mister prezzi convoca Compagnie aeree su caro voli

Mister prezzi convoca Compagnie aeree su caro voliRoma, 1 lug. (askanews) – Il Garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha convocato per martedì 4 luglio i rappresentanti delle principali compagnie aeree interessate dai maggiori rincari. Gli incontri – sottolinea una nota – consentiranno di analizzare le dinamiche dei prezzi dei biglietti e saranno propedeutici all’immediata convocazione di una commissione di allerta rapida sul caro-voli.

Salario minimo, Sbarra: va fatto con contratti, non con una legge

Salario minimo, Sbarra: va fatto con contratti, non con una leggeBologna, 1 lug. (askanews) – “Noi pensiamo che il salario minimo in questo paese vada fatto, ma con i contratti non con la legge. Perché rischiamo di creare alibi e pretesti alle imprese che a quel punto possono decidere di uscire dall’applicazione dei contratti, attestarsi rigorosamente sul rispetto della soglia indicata dall’eventuale legge e determinare una spirale verso il basso della dinamica delle retribuzioni”. Lo ha detto il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, al Festival del Lavoro, organizzato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro a Bologna.

“Noi abbiamo – e lo dice la direttiva dell’Ue – un patrimonio di relazioni sindacali e contrattuali in Italia unico in Europa” ha ricordato Sbarra. “Ecco perché, come dice la stessa direttiva dell’Ue per l’Italia, bisogna incoraggiare, rafforzare ed estendere la contrattazione; si prenda a riferimento il trattamento economico complessivo dei contratti più diffusi applicati nei settori di riferimento o in quelli prossimi – ha aggiunto il segretario Cisl – e questo si faccia valere per tutti. Per noi la via contrattuale è la migliore e possibile soluzione per rispondere a questo tema del giusto salario del lavoro dignitoso”. “Tra l’altro – secondo Sbarra – con i 166 contratti sottoscritti in questo paese noi copriamo il 98% delle attività economiche e assicuriamo tutela ai lavoratori. Prendiamo a riferimento questo impegno, rafforziamo, investiamo, scommettiamo sulla contrattazione e riusciremo a migliore la condizione salariale che non dipende solo dai contratti: noi dobbiamo fare una politica di crescita salariale in questo paese, che significa tagliare le tasse, recuperare produttività per poterla redistribuire e avviare una dinamica di crescita e di sviluppo”.

Fisco, Cgia: a giugno gli italiani hanno pagato 64 mld di tasse

Fisco, Cgia: a giugno gli italiani hanno pagato 64 mld di tasseRoma, 1 lug. (askanews) – Tra le ritenute Irpef dei dipendenti, l’Iva, l’Ires, l’Imu, l’Irap, l’Irpef in capo ai lavoratori autonomi, le addizionali, etc., l’Ufficio studi della Cgia ha stimato in 63,9 miliardi di euro l’ammontare complessivo delle tasse che sono state versate entro giugno nelle casse dello Stato. Va comunque ricordato che giugno, assieme a novembre, è da sempre il mese dove si concentra il maggior numero di scadenze fiscali. C’è comunque dell’altro da segnalare. “Non solo paghiamo molto – denuncia la Cgia -. La complessità e la farraginosità del nostro sistema tributario, purtroppo, stanno creando delle grandi difficoltà interpretative persino agli addetti ai lavori, come i commercialisti, gli esperti fiscali delle associazioni di categoria o dei Caf. Figuriamoci gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccola dimensione che subiscono 80 scadenze tributarie e contributive ogni anno. “Travolti” da questo dedalo fiscale, con il rallentamento dell’economia è diminuita la liquidità disponibile per onorare questi impegni, anche alla luce del fatto che i committenti hanno allungato i tempi di pagamento e le banche sono tornate a erogare il credito con il contagocce”.

Piazza Affari (+1,08%) chiude sui massimi degli ultimi 15 anni

Piazza Affari (+1,08%) chiude sui massimi degli ultimi 15 anniMilano, 30 giu. (askanews) – Chiusura in netto rialzo per Piazza Affari – che vola sui massimi degli ultimi 15 anni – e le Borse europee, spinte dal calo dell’inflazione nell’Eurozona e negli Stati Uniti a giugno che fan ben sperare gli investitori che la politica di rialzi dei tassi di interesse possa aver raggiunto il picco. A Milano l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,08% salendo a 28.230,83 punti, livelli che non vedeva dall’estate 2008, prima del fallimento di Lehman Brothers.

Il bilancio del primo semestre dell’anno per la Borsa di Milano è più che positivo, con un guadagno pari al +19% (dai 23.707 punti del 30 dicembre 2022).

Fininvest: ok assemblea a dividendo da 100 milioni, cda invariato

Fininvest: ok assemblea a dividendo da 100 milioni, cda invariatoMilano, 29 giu. (askanews) – In attesa dell’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, l’assemblea degli azionisti di Fininvest ha approvato il bilancio 2022, che si è chiuso con un utile netto consolidato di 200,2 milioni – in calo dai 360 milioni del 2021 ma superiore ai 141 milioni del 2020 -, e si stacca un dividendo da 100 milioni. La holding della famiglia Berlusconi sceglie, come da attese, la linea della continuità, con il cda che rimane invariato a otto membri e la conferma di Marina Berlusconi alla presidenza e di Danilo Pellegrino alla carica di amministratore delegato.

“Dopo gli eccezionali risultati dell’esercizio 2021, caratterizzati da alcune significative componenti straordinarie (come la plusvalenza dalla cessione di Towertel da parte di Ei Towers) e da un quadro economico-finanziario in forte ripresa dalla crisi per il Covid-19, i risultati del 2022 dimostrano la solida tenuta delle società del gruppo e si attestano sui livelli pre-pandemici”, sottolinea Fininvest, che si stacca una cedola da 100 milioni, che verranno divisi pro quota alle cassaforti proprietarie della holding. L’ammontare è in calo rispetto ai 150 milioni dello scorso anno, ma in linea con il dividendo del 2021. L’assemblea, la prima dalla scomparsa del fondatore, si è aperta con un “commosso” ricordo di Silvio Berlusconi, del quale sono state rievocate “la visione imprenditoriale, l’indole innovativa e le grandi doti umane”. Presenti nella storica sede di via Paleocapa a Milano Marina Berlusconi e l’AD Pellegrino.

Nel 2022 le aziende del gruppo, spiega Fininvest, “hanno saputo ottenere risultati di grande soddisfazione, pur in un contesto macroeconomico gravato da pesanti incertezze. Tutte le società hanno conservato la propria leadership nei rispettivi mercati di riferimento, mantenendo solida e invariata la strategia di lungo periodo”. MFE ha dato ulteriore impulso alla sua crescita internazionale, Mondadori ha proseguito nel percorso di focalizzazione sui libri con mirate operazioni di M&A, Banca Mediolanum ha registrato un margine operativo record pari a 680 milioni. Sul fronte sportivo, il 2022 è stato l’anno della storica promozione in Serie A dell’AC Monza. Nel dettaglio, nel 2022 i ricavi consolidati del gruppo Fininvest sono stati pari a 3,822 miliardi, in linea con i 3,817 miliardi del 2021. Il margine operativo lordo è sceso a 860,1 milioni (921,6 mln nel 2021), l’ebit a 248,4 milioni (373,8 mln nel 2021). La posizione finanziaria netta totale ammonta a 1,232 miliardi, mentre il risultato netto civilistico della capogruppo evidenzia un utile di 133,1 milioni, più che dimezzato dai 361,2 milioni del 2021 che beneficiava del dividendo straordinario pagato da MFE e del ripristino dell’erogazione dei dividendi di Banca Mediolanum, che per l’anno precedente aveva riconosciuto sia un dividendo a valere sugli esercizi 2020 e 2021 sia una cedola a valere sugli utili del 2019.