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Enogastronomia, a Pasqua Fiasconaro punta sulle Specialità

Enogastronomia, a Pasqua Fiasconaro punta sulle Specialità

Da Colomba Fragolina e Ciliegia a Rosa e Fico d’India, senza dimenticare Marron Noir

Roma, 22 feb. (askanews) – Fiasconaro, eccellenza dolciaria di Castelbuono (PA), nel cuore del Parco delle Madonie, celebra la Pasqua puntando sulla Linea delle sue più apprezzate Specialità. Autentici gioielli di alta pasticceria, che raccontano ed esaltano le caratteristiche dei migliori frutti del territorio. Un viaggio sensoriale alla scoperta dei migliori sapori della tradizione siciliana, che inizia dalla Colomba Fragolina e Ciliegia, azzeccata combinazione fra le ciliegie di Liccia, località nel Parco delle Madonie, e la fresca essenza della menta, impreziosita dalle note fruttate delle fragoline semi-candite e dalla copertura di confettura di ciliegie di Castelbuono e cioccolato rosa.
E poi ci sono le fragranze mediterranee della Colomba Rosa e Fico d’India, simbolo di speranza e di rinascita: una creazione dolciaria a lievitazione naturale che sposa l’essenza dei petali di rosa mediterranea alle gocce di cioccolato rosa, in un dolce dalla doppia copertura con confettura di fico d’india, cioccolato bianco e perle di cioccolato rosa. Un vero e proprio tributo alla Sicilia, terra aspra e riarsa dal sole, ma sempre generosa e capace di regalare fragranze mediterranee e frutti antichi dal sapore unico.
Ultima, ma non per importanza, la Colomba Marron Noir, che suggella il gemellaggio tra Sicilia e Piemonte. Una creazione dolciaria a lievitazione naturale, arricchita al suo interno da preziosi marroni canditi e cioccolato gianduia. A renderla davvero unica è la doppia glassatura: un abbraccio di cioccolato fondente che avvolge una delicata crema di marroni.
Sapori, profumi e alchimie della Sicilia sono la suggestiva cornice della storia e della tradizione dell’azienda dolciaria Fiasconaro, nata nel 1953 a Castelbuono, nel cuore del parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Oggi l’azienda, giunta alla terza generazione di Pasticcieri è un’eccellenza del made in Italy, con un fatturato 2022 di oltre 34 milioni di euro, un organico di 180 lavoratori – fra stagionali e dipendenti, ed una presenza in 60 Paesi con una crescita del 20% su tutti i principali mercati: Italia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda e con un orizzonte strategico rivolto al mercato asiatico. Fiasconaro è totalmente made in Sicily e anche il suo indotto segue la territorialità. Il panettone e la colomba Fiasconaro rappresentano il core-business dell’azienda, ma è in continua crescita anche l’incidenza della linea di prodotti continuativi: torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate, confetture e spumanti aromatici. I suoi dolci sono stati serviti sulle tavole di tre Papi, del Presidente della Repubblica cinese, dagli astronauti dello Shuttle, nelle corti regali di tutta Europa.

Ariston, Handelsblatt su espansione in Germania, potenziale crescita

Ariston, Handelsblatt su espansione in Germania, potenziale crescitaRoma, 22 feb. (askanews) – L’espansione del gruppo Ariston in Germania, con la recente acquisizione del produttore di pompe di calore Wolf, prende spunto dal forte potenziale di crescita di quel mercato e va considerata un’operazione all’insegna dello sviluppo. E’ quanto emerge da un’intervista che l’imprenditore Pasolo Merloni ha concesso al quotidiano economico tedesco Handelsblatt.
“Quando Paolo Merloni guarda al mercato tedesco del riscaldamentom – si legge nell’articolo – vede soprattutto una cosa: il potenziale di vendita. ‘Il settore del riscaldamento ha una base molto datata’, afferma Merloni. Gli impianti di riscaldamento installati qui sono molto più obsoleti che in Italia, Francia o Paesi Bassi, per esempio”. Per il capo del Gruppo Ariston, uno dei maggiori produttori mondiali di sistemi di climatizzazione, riscaldamento e acqua calda, la Germania è quindi un mercato in crescita.
Recentemente, gli italiani hanno concluso il più grande deal nella storia dell’azienda: la società Centrotec Climate Systems (CCS), di cui fanno parte marchi come il produttore di pompe di calore Wolf o il produttore di ventilatori per ambienti Brink, è ora parte dell’impero aziendale di Merloni. Anche il produttore di climatizzatori Pro Klima e il produttore di ventilatori Nedair fanno parte del portafoglio del gruppo. Merloni non vede molte sinergie a livello di costo, al massimo negli acquisti. L’accordo “non è un’operazione di taglio, ma un’operazione di sviluppo”, spiega il 54enne nel suo ufficio di Milano.
Merloni – spiega ancora Handelsblatt – ha “trasferito” circa 635 milioni di euro a Mainburg, in Bassa Baviera, oltre a più di 41 milioni di azioni della società, quotata a Milano dal 2021. Volume dell’operazione: circa un miliardo di euro.
Merloni non la definisce un’acquisizione, ma una partnership. Anche perché il maggiore azionista di Centrotec, Guido Krass, ha deciso consapevolmente di favorire gli italiani e in futuro avrà una partecipazione dell’undici per cento in Ariston – dopo Merloni sarà quindi il secondo maggiore azionista.
Inoltre, il tedesco entrerà a far parte del consiglio di amministrazione e del comitato strategico. “Un bellissimo messaggio di fiducia”, dice il presidente di Ariston, Merloni. Con l’acquisizione, il suo gruppo leader nel comfort termico è cresciuto fino a superare i tre miliardi di euro di fatturato e oltre 10.000 dipendenti”.
“Non è la prima acquisizione per l’azienda, fondata nel 1930 come produttore di bilance sulla costa adriatica italiana. Dal 2014 – spiega ancora Handelsblatt – Merloni ha acquisito circa 18 aziende: negli Stati Uniti, in Israele, in Australia. Ma l’operazione (con Centrotec) rende improvvisamente la Germania il mercato più importante per Ariston: in termini di fatturato – e di numero di dipendenti”.
“Ci aspettiamo che questo mercato cresca ancora di più”, è convinto Merloni. Soprattutto Wolf e Brink, i marchi di CCS più importanti, dovrebbero ora crescere. In Europa, Merloni osserva un forte cambiamento verso sistemi di riscaldamento più rispettosi del clima.
Secondo l’Associazione Federale dell’Industria Tedesca del Riscaldamento, l’anno scorso sono state vendute 980.000 soluzioni di riscaldamento, un numero superiore a quello registrato negli ultimi 27 anni. Tuttavia, le soluzioni a gas hanno ancora una quota di mercato del 61%.
L’Europa rappresenta attualmente circa il 67% delle vendite del gruppo Ariston. Dopo l’integrazione con i tedeschi, questa quota salirà almeno al 70%. Africa, Medio Oriente, Asia e Australia rappresentano insieme circa il 20%. Il continente nordamericano rappresenta circa il 10%. Ariston ha 31 stabilimenti in tutto il mondo, compreso uno stabilimento in Russia con poche centinaia di dipendenti dal 2005. Lì, l’attività si è ridotta notevolmente con lo scoppio della guerra in Ucraina. Lo stabilimento ora produce quasi esclusivamente per il mercato interno russo. Ma gli italiani non vogliono tirarsi indietro del tutto. “Mettiamo i nostri dipendenti al primo posto”, afferma Merloni. Gli stipendi continueranno a essere pagati e sarà dato sostegno anche ai dipendenti e alle loro famiglie in Ucraina, dove Merloni dice che diverse decine di persone lavorano per Ariston.
La guerra e la pandemia hanno messo alla prova Merloni. Ci sono stati anche problemi nella catena di approvvigionamento, ad esempio con i semiconduttori o l’acciaio. “Ma nel complesso sono soddisfatto di come l’azienda, insieme ai nostri fornitori, sia riuscita ad affrontare questo periodo complesso”, dice Merloni. Dopotutto, le fabbriche non sono mai rimaste ferme.
In alcune aree, tuttavia, Ariston non ha potuto evitare aumenti di prezzo. “In parte abbiamo compensato l’aumento dei prezzi con l’efficienza e la produttività, ma in parte abbiamo dovuto riequilibrare i listini”. Nel 2021, il fatturato è stato di poco inferiore ai due miliardi di euro, con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente. Prima il margine di profitto al netto delle imposte era poco meno del 14%. E lo shopping di Merloni continua. Anche se al momento non ci sono candidati concreti, Merloni sta valutando “una serie di possibili idee”. Ariston è sempre alla ricerca di nuove tecnologie o nicchie di mercato. “Se si presentano opportunità in linea con la nostra strategia, le perseguiremo”, afferma il presidente di Ariston”.
D’altronde, riportya ancora Handelsblatt “l’intero settore sta attraversando un processo di consolidamento. Nel 2018, il gigante giapponese della climatizzazione Daikin ha rilevato il produttore austriaco di refrigerazione AHT e la scorsa estate i giapponesi (fatturato: circa 23 miliardi di euro) hanno acquistato anche il produttore italiano di pompe Duplomatic. La divisione termotecnica di Bosch è diventata uno dei maggiori produttori europei di riscaldamento rilevando Buderus. All’inizio dell’anno, Viessmann, dell’Asia settentrionale, ha rilevato la maggioranza delle azioni del fornitore di ghiaccio Iscoal.
Ariston sta investendo attualmente anche nell’idrogeno. L’azienda offre già caldaie ad alta efficienza certificate per il funzionamento con miscele di gas naturale e idrogeno; è già consentito un contenuto di idrogeno fino al 30%. Parallelamente, si stanno conducendo test con il 100% di idrogeno come mezzo di riscaldamento; secondo Merloni, l’idrogeno è concepibile anche nelle pompe di calore ad attivazione termica.
Merloni, che ha studiato economia aziendale, ha iniziato la sua carriera presso la società di consulenza gestionale McKinsey. Nel 1995 è entrato come dipendente nell’azienda, che allora era ancora gestita dal padre Francesco. Dopo aver ricoperto diverse posizioni manageriali, nel 2004 è diventato CEO del gruppo. Nel 2011 ha ceduto l’attività operativa a un manager e da allora è presidente esecutivo. Nonostante le dimensioni globali, il gruppo è ancora un’azienda familiare: una delle due sorelle di Merloni siede nel consiglio di amministrazione. Il padre Francesco, a 97 anni, è ancora un membro onorario del consiglio di amministrazione. “L’azienda è la sua passione, la sua ragione di vita”, dice il figlio Paolo. Appena può, l’ingegnere vuole andare a Wolf, in Germania, per vedere il nuovo stabilimento”.

Ponte Messina, Salvini: decreto in Cdm entro marzo

Ponte Messina, Salvini: decreto in Cdm entro marzoRoma, 22 feb. (askanews) – “Ho fatto una riunione ieri, ma facciamo un’altra riunione domani. L’obiettivo è di portare un intervento in Consiglio dei ministri già nel mese di marzo quindi a breve”. Già la prossima settimana? “Se riusciamo, vista la delicatezza del tema, penso di sì. Comunque entro il mese di marzo”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’International Railway Summit.
Per il commissario un nome ancora “non c’è ma stiamo lavorando perché serviranno donne e uomini motivati, preparati ed entusiasti perché – ha spiegato – deve essere un’opera che fa parlare della bravura italiana in tutto il mondo. Stiamo mettendo in piedi il piano economico ci sono contenziosi da superare non è semplice ma a me le cose semplici non piacciono e quindi conto che entro marzo il Consiglio dei ministri darà il via al futuro”.
Mlp

Micromegas Comunicazione: ad Alessandro Bastoni carica Chief Operating Officer

Micromegas Comunicazione: ad Alessandro Bastoni carica Chief Operating Officer

Manager vanta esperienza ultra trentennale in comunicazione corporate e di mercato

Roma, 22 feb. (askanews) – Alessandro Bastoni, ex brand strategy manager di TIM, con un passato anche in Enel, assume la carica di Chief Operating Officer di Micromegas Comunicazione a riporto del vertice aziendale con il compito di accelerare la trasformazione aziendale in atto in una chiave sempre più digital e lo sviluppo del business. È quanto rende noto l’azienda in un comunicato.
Alessandro Bastoni è attivo dal 1989 nel campo della comunicazione, del marketing e della gestione di progetti ed eventi complessi. Dopo una esperienza di 8 anni in Business International, approda in Enel nel 1997 dove ricopre la carica di responsabile della comunicazione istituzionale e interna. Lancia nel 1999 Enel Web Tv, la prima web corporate tv in Italia con studi nella direzione generale di Viale Regina Margherita. Viene chiamato in Telecom Italia nel 2002 come responsabile della comunicazione interna di gruppo supportando la trasformazione in atto secondo il modello One Company. Resta in TIM fino a fine 2021 ricoprendo numerosi ruoli di responsabilità nei progetti ed eventi di corporate communication, nelle sponsorizzazioni istituzionali, nella digital communication, nel media management e nella brand strategy.
Micromegas Comunicazione, con sedi a Roma e a Milano, è una delle più importanti e longeve aziende di comunicazione integrata italiane. Attiva fin dal 1984, si è specializzata nel corso degli anni in comunicazione corporate e negli ultimi anni in comunicazione digitale con soluzioni tecnologiche all’avanguardia per i maggiori gruppi industriali italiani e internazionali.
“Conosco Alessandro fin dalla fine degli anni 90 e ritengo che il suo contributo possa essere fondamentale per consolidare la nostra azienda alla luce delle grandi trasformazioni avvenute recentemente nel nostro settore. Innanzitutto la sua forte competenza digital ma anche il suo passato nella comunicazione interna che potrà senz’altro contribuire al completamento della trasformazione in atto”, ha dichiarato Erminio Fragassa, Fondatore e Presidente di Micromegas Comunicazione.
“Dopo tanti anni passati dall’altra parte della barricata, l’approdo in agenzia rappresenta per me un traguardo professionale non scontato e al tempo stesso del tutto naturale. La scommessa è quella di poter mettere a frutto le tante esperienze maturate in grandi gruppi industriali e tutte le mie connessioni al servizio di una visione imprenditoriale e di una squadra che conosco da sempre e che reputo eccellente”, ha dichiarato il manager.

In Mind il Social innovation Campus: Transizione verso un Futuro

In Mind il Social innovation Campus: Transizione verso un FuturoMilano, 22 feb. (askanews) – “Transition4All: Verso un futuro”: con questo titolo torna in presenza il Social Innovation Campus in nella Social Innovation Academy di MIND – Milano Innovation District. La quarta edizione – come suggerisce il titolo – sarà dedicata al tema delle transizioni, da quella ecologica a quella digitale, giuste e inclusive e si svolgerà mercoledì 1 e giovedì 2 marzo. Tutti i contenuti saranno comunque accessibili anche online per permettere, come le scorse due edizioni, di seguire il programma culturale da tutta Italia.
Il Social Innovation Campus promosso da Fondazione Triulza è il primo Campus italiano sull’Innovazione Sociale; nelle sue prime tre edizioni ha coinvolto circa 14.000 persone, di cui la metà giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado e universitari. Al Campus lavorano insieme e si confrontano studenti, terzo settore ed economia civile, imprese tecnologiche, finanza, università e centri di ricerca, istituzioni immersi nell’ecosistema MIND per condividere soluzioni innovative, sostenibili e inclusive alle sfide poste dalla società contemporanea.
L’evento d’apertura – che si terrà mercoledì 1 marzo dalle ore 10:00 – ben rispecchia lo spirito del Campus mettendo a confronto giovani studenti, ricercatori e imprenditori con progetti ad impatto con i rappresentanti delle istituzioni, imprese, organizzazioni no-profit e mondo dell’università e della ricerca. All’evento d’apertura parteciperà Vannia Gava, viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica.
L’intero evento prevede oltre 20 eventi: occasioni preziose per per condividere best practices nazionali e internazionali e opportunita’ per giovani generazioni e imprese ad impatto sociale. Al link https://www.sicampus.org/programma-culturale-2023/ è possibile conoscere in dettaglio il programma culturale con tutti gli appuntamenti, programma costruito in collaborazione con i partner del Campus. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Fra i filoni tematici e i protagonisti del Campus, ci saranno le imprese ad alto impatto sociale e ambientale e la nuova economia sociale con sei appuntamenti che presentano concrete opportunità e prospettive europee: percorso Cooperazione Digitale per cooperative e non profit dell’Alleanza Cooperative Italiana in collaborazione con Google; le novità del progetto UniCredit Start Lab e di Matchis, di Fondazione Triulza e Finlombarda; la nuova democratizzazione degli investimenti in infrastrutture promossa da Azimut, il contest social tech di Fondazione Triulza, Fondo Sviluppo, Coopfond e General Fond; le nuove Skills degli imprenditori sociali per la twin transition nel contesto delle nuove politiche europee, con Diesis Network e European Commission – Joint Research Centre; il nuovo programma Get it!, a cura di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, Cariplo Factory e Fondazione Cariplo.
Le giovani generazioni alle prese con una delicata fase di transizione tra studio e lavoro sono al centro del Campus 2023, non solo con attività a loro dedicate, ma con momenti di confronto con aziende, istituzioni, operatori: tra gli altri appuntamenti sul tema ci saranno il workshop di Umana “Presente Futuro: una generazione in transito” con il racconto di best practices e reti; ancora l’incontro internazionale di Arexpo sul ruolo dei giovani nei processi di innovazione, partendo dal modello sviluppato nel Québec (Canada); un focus sulle nuove competenze e professioni green, con AVIS; una riflessione sull’accelerazione digitale e l’innovazione nella formazione a cura di Valore Italia – Fondazione ENAIP Lombardia; una lectio su “Donne e Scienza” a cura di Maria Pia Abbracchio – Università degli studi di Milano.
Le tecnologie come strumento per transizioni giuste e inclusive in quattro ambiti: salute, energia, smart city e territori saranno a loro volta al centro di iniziative specifiche. Il digital health integrato e la medicina territoriale sarà oggetto di discussione nel workshop organizzato da Astrazeneca a partire dal progetto Azimuth per i pazienti con insufficienza cardiaca; tema approfondito anche dai partner del progetto SCC Innovation Hub & Living Lab Network. Le opportunità legate alla transizione energetica per le città e i territori saranno invece affrontate nell’incontro di UnipolSai del 1 marzo in MIND, mentre il Gruppo CAP indagherà le possibilità legate alla sostenibilità sociale, ecologica ed economica in ambito idrico e non solo.
Il rapporto tra tecnologia, arte e smart city sarà oggetto di due webinar promossi nell’ambito della Federated Innovation @MIND da Valore Italia, Cisco, Schneider Electric e Windtre. Saranno trasmessi dall’aula del futuro creata in Mind: il Piscopia Corner – Augmented Education Lab, una nuova idea di spazio educativo che fa leva sulla connettività, sull’intelligenza artificiale e sulla sensoristica diffusa. Come far diventare i territori e le comunità più coese e sostenibili sarà il tema dei due wokshop promossi dal Salone CSR e dell’Innovazione e dal Comune di Rho con AIL Associazione Imprenditori Lombardi e Distretto 33.
Il Campus propone ai giovani studenti e neolaureati/neodiplomati un ricco programma di percorsi di co-progettazione e laboratori in presenza (diffusi nell’area Mind) e online per rafforzare le competenze trasversali necessarie per affrontare, non solo un colloquio di lavoro, ma le sfide professionali del domani. Saranno poi gli studenti delle scuole superiori di II grado e universitari ad animare fisicamente gli spazi della Social Innovation Academy e altri spazi Mind durante le due giornate per partecipare al percorso hackathon in presenza e ai 37 laboratori in presenza organizzati insieme ai partner del Campus 2023. Allo stesso modo studenti da tutta Italia, seguiranno il percorso hackathon online e il palinsesto con circa 15 laboratori online di orientamento e tematici, in linea con i percorsi PCTO e di educazione alla cittadinanza.
Hanno contribuito alla costruzione del palinsesto tematico per gli studenti: Acra, Arexpo – Stripes Digitus Lab, Astrazeneca, Cesvip Lombardia, CSV Milano, CVING, Fondazione Cariplo & Green Jobs Hub, Fondazione Unipolis & Muv Game, Gruppo Cap, Legambiente, Lendlease, Irccs Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, Politecnico di Milano, Umana, Università degli Studi di Milano. Il Social Innovation Campus è un’iniziativa lanciata nel 2019 dal comitato scientifico della Social Innovation Academy di Fondazione Triulza in MIND, presieduto dal professore del Politecnico di Milano – Tiresia Mario Calderini.
Il Campus è organizzato dalla prima edizione in collaborazione con le ancore di Mind: Arexpo, Lendlease, Human Technopole, Gruppo San Donato, Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano. L’edizione 2023 è realizzata con il supporto di UnipolSai e in partnership con Coopfond, Fondosviluppo, General Fond, Umana, UniCredit, – come main sponsor -; AstraZeneca, Azimut, Gruppo CAP, CISCO, CVing, Planet Smart City, Schneider Electric, Valore Italia, WINDTRE – come sponsor. Ha ottenuto il contributo e il patrocinio della Regione Lombardia, e il patrocinio di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano.
Il programma culturale è promosso in collaborazione con numerosi content partner: ACRA, AIL, AVIS Regionale Lombardia, Cariplo Factory, CDO Milano, Cesvip Lombardia, Consorzio Nazionale CGM, CSVnet Lombardia, CSV Milano, Delegazione del Québec a Roma, Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, Diesis Network, Distretto33, Enaip Lombardia, European Commission’s Joint Research Centre, Finlombarda, Fondazione Cariplo, Fondazione Social Venture GDA, IreCoop Lombardia, Legambiente Lombardia, Manager Italia, Net, SCC Innovation Hub & Living Lab Network. Con il supporto tecnico di Epson, Grana Padano, Mimesi – Media Intelligence, Zero Impack.

Inflazione, Istat: a gennaio rallenta a +10% su anno

Inflazione, Istat: a gennaio rallenta a +10% su anno

Forte rallentamento beni energetici. Stima preliminare era +10,1%

Roma, 22 feb. (askanews) – Nel mese di gennaio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo registri un aumento dello 0,1% su base mensile e del 10% su base annua, da +11,6% nel mese precedente; la stima preliminare era +10,1%. Lo rileva l’Istat.
La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -12%) e, in misura minore, di quelli degli Energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,3%), degli Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%); gli effetti di tali andamenti sono stati solo in parte controbilanciati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni durevoli (da +6,4% a +6,8%), dei Beni non durevoli (da +6,1% a +6,7%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%).
L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,8% a +6,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile a +6,2%.

BMW Italia e Plenitude (Eni) insieme per ricariche elettriche dedicate

BMW Italia e Plenitude (Eni) insieme per ricariche elettriche dedicateRoma, 22 feb. (askanews) – Plenitude (Eni), attraverso la sua società controllata Be Charge, e BMW Italia hanno siglato un accordo per sviluppare nuove offerte per la ricarica elettrica pensate per favorire ulteriormente gli spostamenti a zero emissioni su strada.
Plenitude e BMW Italia per tutta la durata della partnership offrono, tramite l’App Be Charge ai clienti BMW o MINI che possiedono un’auto elettrica, una tariffa a consumo dedicata su tutta la rete nazionale di ricarica Plenitude + Be Charge e un’ulteriore promozione sui punti di ricarica co-brandizzati.
Infine, le due Società collaboreranno all’individuazione di aree in cui installare nuovi hub di ricarica Plenitude + Be Charge, con l’obiettivo di offrire agli e-driver BMW e MINI una rete sempre più capillare, capace di dare una risposta efficace all’esigenza di ricarica conveniente e agevole che rappresenta un fattore chiave per la scelta della mobilità a zero emissioni.
Stefano Goberti, Amministratore Delegato di Plenitude, ha dichiarato: “Lo sviluppo della mobilità elettrica è un tassello importante della nostra strategia a sostegno della transizione energetica. Siamo quindi lieti di mettere a disposizione di BMW e MINI la nostra rete di infrastrutture di ricarica elettrica, tecnologicamente avanzata e in continua espansione, che ad oggi conta oltre 14.000 punti di ricarica e che sarà ampliata sia in Italia che in Europa sino a circa 30.000 punti entro il 2025”.
Massimiliano Di Silvestre Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia aggiunge: “Il progetto testimonia la nostra volontà di promuovere la cultura della mobilità elettrica non solo con un’offerta di prodotti straordinaria (15 modelli già in produzione dalla fine del 2022) ma anche attraverso il contributo al tema delle infrastrutture di ricarica e i servizi connessi che resta nodale, soprattutto nel nostro Paese. È un segno di attenzione e supporto ai nostri clienti che stanno facendo una chiara scelta di mobilità a emissioni zero.”
Plenitude (Eni) è una Società Benefit presente sul mercato con un modello di business unico che integra la produzione da rinnovabili, la vendita di energia, i servizi energetici e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici. Nel settore della mobilità elettrica, attraverso la controllata Be Charge, possiede una rete di oltre 14.000 punti di ricarica che sarà ampliata sia in Italia che in Europa con circa 30.000 punti di ricarica previsti entro il 2025. Inoltre, grazie agli accordi di interoperabilità, sull’app Be Charge è possibile utilizzare più di 116.000 punti di ricarica.

Mercato immobiliare Europa riparte: in 2022 40 miliardi investimenti

Mercato immobiliare Europa riparte: in 2022 40 miliardi investimentiRoma, 22 feb. (askanews) – Il mercato immobiliare commerciale europeo resta altamente attrattivo per gli investitori e riparte nel suo percorso di crescita. Nel corso della prima metà del 2022 gli investimenti immobiliari sono aumentai rispetto allo stesso periodo del 2021 (circa 20 miliardi di euro e un incremento del 70% circa), per poi subire un rallentamento a causa degli elevati livelli di inflazione, dell’incremento dei tassi di finanziamento, e dell’aumento dei livelli di incertezza economica, dell’incremento dei costi dell’energia e del perdurare del conflitto russo-ucraino, compensato, però, da importanti transazioni concluse a fine anno che hanno portato i volumi totali a superare i livelli del 2021: 40 miliardi di euro di investimenti complessivi, per un incremento di circa il 20%.
È quanto emerge dal Rapporto 2023 sul mercato immobiliare commerciale, presentato oggi a Milano da Scenari Immobiliari nel corso del convegno “LIVING IN A TWO-SPEED WORLD – Negozi di città e centri commerciali del nuovo decennio”.
Le previsioni per il 2023 – informa una nota riassuntiva – risultano incerte e fortemente correlate alla sostenibilità economica dei canoni di locazione e alla loro capacità di incidere sui rendimenti. Francia, Germania e Regno Unito continuano a rappresentare i mercati più attrattivi per i capitali destinati agli immobili commerciali, con investimenti che nel 2022 hanno raggiunto rispettivamente 6, 8,25 e 8,1 miliardi, mentre in Italia si è registrata una contrazione, con un valore totale pari a poco meno di 1 miliardo di euro.
“I consumatori, in Italia, in Europa, nel mondo – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – sono tornati nei negozi e, nello stesso tempo, le loro abitudini di acquisto online sono diventate continuative e definite. I luoghi del commercio, i negozi, le grandi superfici, stanno cambiando forma e rapporto con lo spazio pubblico. Gli investimenti immobiliari nel settore sono in crescita e, nello stesso tempo, gli investitori istituzionali sono diventati maggiormente speculativi”.
Le quotazioni, nel corso del 2022, sembrano avere finalmente invertito l’andamento negativo fatto registrare nel corso del biennio 2020-2021. I valori di vendita e i canoni di locazione hanno mostrato, nei principali Paesi dell’Unione, un incremento medio prossimo all’1% che, si prevede, possa essere seguito da un ulteriore rialzo, superiore al 4%, durante l’anno in corso. Tale crescita è riconducibile, in prevalenza, al recupero dei livelli pre-pandemici da parte dei passaggi all’interno degli shopping center, del rapido riavvicinamento, nonché in alcuni casi del superamento, del numero di arrivi turistici registrati nel corso del 2019 nelle principali città del continente nonché del processo di riequilibrio tra acquisti online e acquisti presso i punti vendita fisici.
In Italia, lo stato di incertezza, con le sue dinamiche evolutive che hanno interessato e caratterizzato i diversi periodi dell’anno appena trascorso, ha influenzato direttamente e indirettamente il settore retail, soprattutto quegli asset immobiliari (retail park) situati al di fuori dei principali centri urbani.
L’andamento degli investimenti registrato nella prima metà dell’anno nella Penisola, superiore ai 550 milioni di euro, ha sostenuto la crescita del settore compensando il successivo calo registrato nel corso dei due trimestri conclusivi che ha portato gli investimenti a superare, seppur di poco i 400 milioni. Il volume totale degli investimenti retail fatto registrare nel corso del 2022, pari a poco meno di 1 miliardo di euro (980 milioni), risulta inferiore di quasi il 26% rispetto a quanto fatto registrare nel corso del 2021 e di quasi il 50% rispetto al 2019. La Lombardia concentra più del 25% del totale degli investimenti a livello nazionale, circa 270 milioni di euro, seguita da Veneto ed Emilia Romagna, rispettivamente con quasi il 15% (134 milioni) e il 10% (84 milioni).
Nel corso del 2022 il mercato italiano degli immobili a uso commerciale ha fatto registrare un fatturato complessivo di quasi 6,5 miliardi di euro, derivante da attività di vendita e di locazione di spazi per il retail, in calo di 3,7 punti percentuali rispetto alla quota raggiunta nel 2021.
L’attenzione degli investitori istituzionali si è andata a concentrare sulle high street di Milano (via Montenapoleone), Venezia (calle San Moisè) e Roma (via del Corso), positivamente condizionate dal ritorno dei flussi turistici internazionali ai livelli pre-pandemici.
Se si concentra l’attenzione sulle Grandi Superfici Commerciali, gli investitori hanno focalizzato la loro attenzione verso occasioni di natura opportunistica e value-add che hanno riguardato asset immobiliari quali centri commerciali secondari in una serie di territori situati prevalentemente nel nord della Penisola (province di Brescia, Modena, Padova, Reggio Emilia e Varese) e all’interno dei vasti confini amministrativi della città di L’Aquila.
Le dinamiche relative alle quotazioni immobiliari rilevate nel corso del 2022 restituiscono, a livello nazionale, una stabilizzazione dei valori e dei canoni unitari con previsioni di crescita per l’anno in corso, sia per le Grandi Superfici Commerciali (più 0,6 e più 0,2%) che per gli esercizi di vicinato (più 1,1 e più 0,4%).

Stellantis: premio medio dipendenti Italia pari a 1.879 euro

Stellantis: premio medio dipendenti Italia pari a 1.879 euroMilano, 22 feb. (askanews) – Ammonta ad un valore medio complessivo di 1.879 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento, il premio che i dipendenti di Stellantis Italia, a cui è applicato il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), riceveranno in due tranches, a febbraio ed aprile.
La cifra complessiva comprende il bonus legato agli obiettivi di efficienza degli stabilimenti previsti nel 2022 dal Contratto collettivo di lavoro 2019- 2022 applicato in Italia, scaduto il 31 dicembre scorso, e il riconoscimento straordinario (complessivamente 2 miliardi di euro) annunciato oggi dal Ceo Carlos Tavares ai dipendenti di tutto il mondo legato ai risultati finanziari del 2022 grazie ai traguardi raggiunti dall’Azienda sia a livello globale che locale.
In particolare, ai dipendenti a cui è applicato il CCSL verrà erogato mediamente un premio pari al 6% della retribuzione, che corrisponde mediamente a 1.429 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 450 euro lordi, pari a circa il 2% della retribuzione media di riferimento. Si tratta quindi di una erogazione complessiva media pari all’8%.
I valori del bonus previsto dal CCSL e del riconoscimento straordinario sono stati comunicati oggi alle Organizzazioni Sindacali.
I risultati 2022 variano a seconda delle performances, misurate con gli indicatori previsti dal Contratto, e i principali stabilimenti italiani confermano il risultato dello scorso anno. Ogni Paese ha una diversa articolazione dei bonus contrattuali e Stellantis sta lavorando per armonizzare le logiche da applicare per i bonus nei singoli Contratti nazionali.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro per il quadriennio 2023-2026 è attualmente in fase di negoziazione tra l’Azienda e le Organizzazioni Sindacali firmatarie.

Stellantis ricavi 2022 +18%, utile +26%, dividendo 1,34 euro

Stellantis ricavi 2022 +18%, utile +26%, dividendo 1,34 euroMilano, 22 feb. (askanews) – Stellantis chiude il 2022 con ricavi netti pari a 179,6 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto al 2021 grazie ai prezzi netti favorevoli, al miglior mix modelli e agli effetti positivi dei cambi. L’utile netto è pari a 16,8 miliardi di euro, in aumento del 26%. Il cda propone un dividendo ordinario di 4,2 miliardi di euro corrispondente a 1,34 euro per azione, previa approvazione degli azionisti.
Il risultato operativo rettificato di 23,3 miliardi di euro, in crescita del 29%, con un margine del 13%, migliore rispetto all’obiettivo di superare il 12% al 2030. Tutti i segmenti contribuiscono alla crescita della top e bottom line.
Il flusso di cassa industriale netto è di 10,8 miliardi di euro, in aumento del 78%,coerente con l’obiettivo 2030 di superare i 20 miliardi di euro
I benefici netti di cassa sono pari a 7,1 miliardi di euro dalle sinergie frutto della fusione con Fca-Psa, in anticipo di oltre due anni rispetto all’obiettivo di 5 miliardi di euro su base annua.
La situazione patrimoniale è “solida”, con una liquidità industriale disponibile di 61,3 miliardi di euro.
Stellantis è al primo posto nelle vendite di veicoli commerciali Bev in UE30, e al secondo posto nelle vendite globali di Bev in UE30, e primo nelle vendite di Phev in Usa. Il primo Bev statunitense, Ram ProMaster, è in arrivo nel 2023. La Gamma di Bev è di 23 modelli, ulteriori 9 arriveranno nel 2023.
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un programma di acquisto di azioni proprie per un valore massimo di 1,5 miliardi di euro, da perfezionarsi sul mercato entro la fine del 2023.
“Oltre ai nostri risultati finanziari record e all’implementazione mirata del piano Dare Forward 2030, abbiamo dimostrato anche l’efficacia della nostra strategia di elettrificazione in Europa. Ora abbiamo la tecnologia, i prodotti, le materie prime e l’intero ecosistema di batterie per condurre lo stesso percorso di trasformazione in Nord America, a partire dai nostri primi veicoli completamente elettrici Ram dal 2023 e Jeep dal 2024. Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento a tutti i dipendenti e ai nostri partner per il contributo dato a creare un futuro più sostenibile”, ha detto il Ceo Carlos Tavares.
Per il 2023 Stellantis prevede una crescita a doppia cifra del margine operativo e un free cash flow industriale positivo. A livello di mercati il gruppo stima una crescita del 5% in Nord America, Europa allargata, Medio Oriente e Africa, India e Sud Pacifico, del 3% in Sud America e del 2% in Cina.