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Ad aprile il Salone del mobile “rinnovato”, atteso ritorno visitatori Cina

Ad aprile il Salone del mobile “rinnovato”, atteso ritorno visitatori CinaMilano, 15 feb. (askanews) – La 61esima edizione del Salone del Mobile.Milano torna al suo tradizionale appuntamento di aprile, dal 18 al 23, nei padiglioni di Fiera Milano a Rho. Ma di tradizionale, a sentire la presidente Maria Porro, avrà soltanto le date in calendario, negli anni scorsi modificate in forza della pandemia. Per il resto la fiera si annuncia profondamente trasformata a partire dal format espositivo.
“Sono passati tre anni dall’ultimo salone di aprile e non potevamo tornare nella data canonica senza riflettere sul modello fieristico – ha detto Porro in occasione della presentazione alla stampa a Milano al Teatro Franco Parenti – Quest’anno abbiamo messo al centro il visitatore con una fiera su un unico livello per cercare di creare un percorso organico e poi grande innovazione su Euroluce, la grande biennale dedicata alla luce che non è più solo lampada o oggetto illuminante ma è progetto, e per questo ci sarà una multidisciplinarietà dell’offerta del palinsesto culturale che integra l’offerta delle aziende”. Quella di aprile, sarà, infatti, l’edizione della biennale della luce, giunta al suo 31esimo appuntamento, che si rinnoverà nel layout espositivo, ripensato dallo studio Lombardini22 per garantire un miglior collegamento fra i quattro padiglioni, semplificare il percorso di visita, che diventa ad anello irregolare e, contemporaneamente, aumentare la visibilità degli espositori. Al suo interno ci sarà anche il 24esimo SaloneSatellite con gli oltre 550 designer e neo-laureandi e le 27 scuole internazionali.
Ma in parallelo alle novità espositive la prossima edizione del Salone del Mobile sarà segnata dal ritorno dei cinesi. “La Cina è un mercato molto importante per il settore dell’arredamento ci aspettiamo finalmente il ritorno dei buyer da quell’area – ha detto Porro senza sbilanciarsi sui numeri – Abbiamo segnali molto importanti, c’è una fortissima richiesta di visti per quella data e stiamo lavorando con le ambasciate per agevolare questo percorso”. Assenti invece i russi: “Gli espositori russi sicuramente non saranno presenti così come i buyer – ha confermato la presidente – il mercato russo, uno dei mercati storicamente più interessanti per il settore arredamento, quest’anno esce dalla top ten sostituito dagli emirati arabi. Sicuramente è un mercato in calo che viene bilanciato dalla presenza di Emirati, ma anche di India e del ritorno dei cinesi”.
Negli oltre 170mila metri quadrati di superficie, il Salone 2023 radunerà, complessivamente, 1.962 espositori, di cui oltre 550 designer del SaloneSatellite, con un 30% di aziende estere (escluso il SaloneSatellite): “Il pubblico del Salone è un pubblico globale – ha detto Maria Porro – e anche gli espositori sono internazionali, il 30% delle aziende quest’anno vengono da tutto il mondo e in genere il 70% dei visitatori esteri”. Per ora nessuna indicazione su chi parteciperà all’inaugurazione: le più alte cariche dello Stato sono state come di consueto invitate “ma le agende si compongono cammin facendo – ha tagliato corto la presidente – non si possono ancora fare i nomi”.
“Da città olimpica quale siamo – ha salutato dal palco il sindaco di Milano Giuseppe Sala – queste sono le Olimpiadi del design. Tutte le volte mi chiedo come faremo a mettere tutto assieme perchè è una complessità organizzarlo però se rispetti le regole ambrosiane poi alla fine funziona tutto”.
“La capacità del Salone del mobile di sperimentare, innovare e farsi interprete dei cambiamenti è lo specchio della dinamicità e del voler fare, sempre di più e meglio, delle imprese del legno-arredo che hanno reso il design italiano, il design per eccellenza nel mondo – ha commentato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – La 61esima edizione, con la Biennale Euroluce, saprà sprigionare quell’energia che le nostre aziende, grandi e piccole, hanno impiegato per portare nel 2022 la filiera a un fatturato alla produzione di quasi 57 miliardi di euro”.

Assegno unico, Ue avvia procedura di infrazione contro l’Italia

Assegno unico, Ue avvia procedura di infrazione contro l’ItaliaRoma, 15 feb. (askanews) – La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia sull’Assegno unico e universale per i figli a carico delle famiglie. Con un comunicato, l’esecutivo comunitario riferisce di aver inviato una lettera di messa in mora alla Penisola per la mancata attuazione delle normative europee sul coordinamento delle misure di welfare sociale (in base al regolamento 883 del 2004) e per la violazione delle normative sul libero movimento dei lavoratori.
Bruxelles rileva che il provvedimento è riservato a coloro che siano legalmente residenti in Italia da almeno due anni e unicamente se abitano nella stessa casa con i loro figli. “Secondo la Commissione questa norma viola le regole comunitarie dato che non riconosce parità di trattamento ai cittadini Ue, in quanto tale va ritenuta discriminatoria”.
La Commissione afferma inoltre che le normative sul coordinamento delle politiche sociali “vietano qualunque requisito di residenza per ricevere questo tipo di benefici al sostegno della mia famiglia”.
Come nel caso del Reddito di cittadinanza, che a sua volta è stato oggetto oggi dell’avvio di una procedura di infrazione, ora il governo ha due mesi di tempo per intervenire sui rilievi mossi dalla Commissione, altrimenti questa potrebbe decidere di procedere all’invio di un parere motivato che è un secondo passo formale sulla procedura.

Reddito cittadinanza, Ue avvia procedura infrazione contro Italia

Reddito cittadinanza, Ue avvia procedura infrazione contro Italia

Inviata lettera di messa in mora. Governo ha 2 mesi per intervenire

Roma, 15 feb. (askanews) – La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia sul Reddito di cittadinanza. L’esecutivo comunitatario ha annunciato di aver inviato una “lettera di messa in mora” al governo, in cui muove una serie di rilievi su questa misura. Il Reddito “non è in linea con le normative Ue sulla libera circolazione dei lavoratori, sui diritti dei lavoratori e sulla tutela dei residenti esteri di lungo termine”, afferma la Commissione con un comunicato.
L’accesso al reddito di cittadinanza prevede tra i requisiti la residenza legale per 10 anni in Italia, inclusi due anni consecutivi prima di poter fare domanda. Secondo la commissione europea, sulla base di un regolamento del 2011 (492) e di una direttiva del 2004 (38) i benefici sociali e di welfare, come il Reddito di cittadinanza dovrebbero essere pienamente accessibili a tutti i cittadini residenti dell’Ue in un paese, che siano lavoratori, autonomi o che abbiano perso l’occupazione, indipendentemente dallo storico della loro residenza. Inoltre i cittadini Ue che non lavorano per altre regioni dovrebbero essere ammissibili alla prestazione con l’unica condizione che siano stati legalmente residenti in Italia per più di tre mesi.
Sempre secondo l’esecutivo comunitario una direttiva del 2003 (la 103) richiede che i residenti di lungo termine extracomunitario abbiano a loro volta accesso a questo tipo di sussidi. “Quindi il requisito di 10 anni di residenza appare come una discriminazione indiretta – dice Bruxelles – dato che è più probabile che i non italiani non raggiungano questo criterio”.
Lo schema, poi “discrimina direttamente i beneficiari di protezione internazionale che non sono ammissibili al reddito in violazione della direttiva del 2011 numero 95”. Peraltro il requisito sulla residenza “potrebbe prevenire i cittadini italiani dall’andare a cercare lavoro fuori dal Paese, dato che non sarebbero ammissibili per il Reddito una volta rientrati”, rileva ancora l’Ue.
La commissione spiega che ora il governo ha due mesi di tempo per intervenire sui rilievi che sono stati mossi, altrimenti procederà ad inviare stavolta un “parere motivato”, che sarebbe il secondo stadio della procedura di infrazione e prelude, in caso di mancata risposta soddisfacente, il ricorso alla Corte di giustizia Ue.

Amazon,Antitrust Ue pronto a indagare acquisizione produttore Roomba

Amazon,Antitrust Ue pronto a indagare acquisizione produttore RoombaRoma, 15 feb. (askanews) – L’UE è pronta ad avviare un caso antitrust contro Amazon per la sua proposta di acquisizione da 1,7 miliardi di dollari di iRobot, produttore di Roomba, nell’ultimo segnale che i grandi gruppi tecnologici riceveranno un maggiore controllo sugli accordi. Lo scrive il Financial Times specificando che i regolatori di Bruxelles hanno inviato al gigante della tecnologia da 1000 miliardi di dollari una serie di domande dettagliate sulla transazione proposta, secondo quanto rivelato da due persone a conoscenza diretta della decisione, in una mossa che indica come a Bruxelles si stiano preparando per un’indagine formale.
Mentre la Federal Trade Commission degli Stati Uniti sta esaminando l’accordo per le preoccupazioni che aumenterebbe il potere di mercato di Amazon nel settore dell’elettronica domestica, gli investigatori della Commissione europea, nutrono preoccupazioni sulla privacy.
Secondo le stesse fonti citate dal Ft, è probabile che le autorità antitrust lancino un’indagine formale sul funzionamento di Roomba, in particolare sulla capacità dell’aspirapolvere autonomo di scattare foto mentre si muove all’interno di una casa.
“I funzionari dell’UE stanno cercando di determinare quanto sia importante questo accordo per Amazon e come potrebbe usarlo per combinare i dati che già raccoglie con Alexa [la tecnologia di assistente vocale dell’azienda] per ottenere un vantaggio competitivo”, ha affermato una persona con conoscenza diretta delle preoccupazioni dell’UE.
La notizia segue un’indagine del MIT Technology Review, pubblicata a dicembre, che descrive in dettaglio come una versione di sviluppo di un robot Roomba, testata da volontari pagati, abbia catturato immagini intime. Alcune immagini sono successivamente apparse sui forum web, ha riferito la pubblicazione. IRobot ha affermato che sta indagando e ha sospeso la sua relazione con un fornitore di servizi utilizzato per elaborare i dati.
Le autorità di regolamentazione globali stanno esaminando sempre più le implicazioni sui dati degli accordi, in particolare quelli guidati da grandi aziende tecnologiche tra cui Meta e Apple. Tali azioni vengono dopo molti anni di regolamentazione leggera di tali acquisizioni. Facebook ha acquisito WhatsApp e Instagram con un controllo relativamente limitato nonostante quei gruppi detengano i dati personali di milioni di utenti in tutto il mondo.
Amazon si sta preparando a contestare le preoccupazioni dell’UE indicando le restrizioni integrate nel dispositivo Roomba, sostenendo che ha solo una mappatura dei sensori di base che difficilmente colmerà la privacy dei dati, secondo due persone a conoscenza dell’imminente indagine. Le stesse fonti vicine ad Amazon hanno detto – riporta il Ft – che il gigante della tecnologia sosterrebbe anche che l’accordo dovrebbe andare avanti perché l’acquisto di iRobot non offre ad Amazon alcun vantaggio di mercato particolare rispetto ai rivali e dato il numero di prodotti concorrenti disponibili.
Le persone con conoscenza diretta delle deliberazioni hanno affermato che ci vorranno ancora settimane prima che le autorità di regolamentazione dell’UE avviino un’indagine iniziale di “fase 1”, e i tempi potrebbero ancora slittare. Hanno aggiunto che se Amazon non fosse in grado di placare le preoccupazioni, le autorità di regolamentazione si sposterebbero quindi verso un’indagine di “fase 2” più ampia.
Anche alcuni parlamentari statunitensi hanno invitato la FTC a opporsi all’accordo. “La FTC dovrebbe opporsi a questa proposta di fusione per proteggere la concorrenza, abbassare i prezzi al consumo e frenare le ben documentate attività anticoncorrenziali di Amazon”, ha affermato la senatrice democratica Elizabeth Warren subito dopo l’annuncio dell’accordo nell’agosto dello scorso anno. Da allora la FTC ha richiesto maggiori informazioni sulla transazione.
Amazon e la Commissione europea hanno rifiutato di commentare una potenziale indagine.

Terremoto Turchia e Siria, aiuti da gruppo Msc e Msc Foundation

Terremoto Turchia e Siria, aiuti da gruppo Msc e Msc FoundationRoma, 15 feb. (askanews) – Una risposta immediata e che si prolungherà per tutto il tempo necessario quella organizzata dal Gruppo MSC e da MSC Foundation per supportare la popolazione dopo il devastante terremoto in Turchia e Siria. Una macchina organizzativa che ha coinvolto tutte le divisioni della compagnia in coordinamento con le Autorità turche e il Ministero degli Esteri Italiano e la Santa Sede e che vede partire dal porto di Napoli il pomeriggio del 15 febbraio la nave traghetto MSC Aurelia con destinazione il porto di Iskenderun (Alessandretta).
MSC Aurelia – informa una nota Msc – con una capacità di carico di 40 camion e oltre 400 auto, ospiterà un carico di beni di prima necessità e articoli per il primo soccorso raccolti MSC Foundation assieme alla Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus tra cui 22 pallet contenenti materiale medico per le emergenze, farmaci ad uso pediatrico, integratori, prodotti per l’igiene, giocattoli e pennarelli per i bambini. Uno speciale ringraziamento al Gruppo EcoEridania per la partecipazione all’iniziativa con una donazione in natura e per la logistica. A questi si aggiungono oltre 30 pallet di cibo a lunga conservazione, pasta e bevande giunti in mattinata dai magazzini di Genova oltre a coperte e abiti.
Una volta arrivata a destinazione, la nave sarà utilizzata anche come alloggio di emergenza mettendo a disposizione delle autorità locali oltre 1000 posti letto in cabina e spazi attrezzati tra cui un ristorante e le sala cinema e video games per i più piccoli.
Inoltre, grazie alla collaborazione tra MSC Foundation e UNHCR sono in partenza dalla Giordania via Haifa – sede dei magazzini dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – altri 100 container contenenti articoli di primo soccorso (tra cui coperte, materassi, sacchi a pelo, set da cucina, taniche e lampade), i container arriveranno sono destinati a Gaziantep e alle città più colpite dal terremoto, per essere messi a disposizione dei soccorritori che già operano in loco a sostengo dei sopravvissuti.
Infine, MSC Türkiye ha allestito al porto Iskenderun una sistemazione temporanea utilizzando container vuoti per 300 dipendenti del Gruppo e le loro famiglie che purtroppo hanno perso le loro case nel disastro organizzando al contempo distribuzione di cibo, bevande e beni per soddisfare le prime esigenze. Allo stesso modo le navi del gruppo in collaborazione con il Ministero degli Affari Interni turco stanno trasportando e mettendo a disposizione centinaia di container vuoti destinati alle quattro delle province più colpite della Turchia: Adiyaman, Gaziantep, Hatay e Kahramanmaras, i container forniranno un riparo temporaneo alle vittime del terremoto e le proteggeranno dal freddo invernale.
Il sostegno del Gruppo MSC attraverso MSC Foundation inoltre ha visto partire la scorsa settimana una campagna di raccolta fondi globale tra tutti dipendenti del gruppo, ogni donazione sarà interamente compensata dal Gruppo MSC e sarà destinata alle organizzazioni operanti in Turchia e Siria per progetti di ricostruzione.
“Sentiamo forte la responsabilità di agire velocemente per supportare con ogni mezzo le popolazioni più bisognose, siamo parte di una organizzazione globale capace di mettere in moto una macchina organizzativa su larga scala coinvolgendo fondazioni e associazioni con cui collaboriamo in tutto il mondo. Non appena si è verificato il terribile terremoto in Turchia e Siria ci siamo subito attivati per raccogliere fondi, materiali e cibo che con le nostre navi possiamo portare a destinazione in breve periodo. È in questo contesto che si inserisce la preziosa collaborazione con la Fondazione Francesca Rava che ringraziamo per aver subito aderito a questa iniziativa. La partenza di MSC Aurelia dal porto di Napoli è solo un primo esempio di quello che stiamo facendo, mentre continuiamo a lavorare per mettere a disposizione delle associazioni e dei governi quanto in nostro potere perché via mare e via terra possa arrivare un po’ di sollievo a coloro che oggi vivono in situazioni disastrose e, un domani, per la ricostruzione delle città e dell’ambiente. Non è la prima volta che MSC Foundation e il Gruppo MSC sono in prima linea in situazioni simili; infatti, nel 2022 abbiamo fornito finanziamenti straordinari per milioni di euro per fornire aiuti a sostegno ai rifugiati dall’Ucraina e condotto 8 iniziative di soccorso in 9 paesi consolidando le nostre capacità globali di risposta alle emergenze”, ha dichiarato Daniela Picco Direttrice Esecutiva di MSC Foundation.
Mariavittoria Rava, Presidente Fondazione Francesca Rava: “Siamo vicini con tutto il cuore ai bambini e alle famiglie colpite da questa immensa tragedia, che ci ha riportato alla memoria il terribile terremoto che nel 2010 ha distrutto la poverissima Haiti. Come sempre, nelle emergenze, l’obiettivo della Fondazione Francesca Rava è quello di agire velocemente e in accordo con Istituzioni e partner locali, come avvenuto in questa occasione anche con Joy For Children Aps e Salaheddini Eyyubi Yardim Dernegi, già operative da diversi anni al confine turco-siriano. Sono profondamente grata a MSC Foundation per questa importante e preziosa sinergia, che ci consente di portare ulteriore aiuto concreto alle popolazioni terremotate. Nelle emergenze è sempre molto importante individuare subito i bisogni più urgenti e sviluppare un’azione mirata e tempestiva. Per continuare ad aiutare abbiamo bisogno di fondi: stateci vicino, insieme possiamo fare la differenza nella vita di chi soffre. Grazie”.

Dl milleproroghe, caos balneari. Dubbi della Ragioneria

Dl milleproroghe, caos balneari. Dubbi della Ragioneria

Lo riferiscono senatori opposizione, scontro tra ministro Ciriani e leghista Romeo

Roma, 15 feb. (askanews) – Maggioranza e governo ancora alle prese con il nodo delle concessioni balneari entrate nel decreto legge milleproroghe. La Ragioneria generale dello Stato, secondo quanto riferito da esponenti dell’opposizione, avrebbe espresso parere “non confortevole” sulle misure approvate in Commissione e questo avrebbe indotto il Ministro per i rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, a chiedere la sospensione di un’ora dei lavori dell’Aula del Senato, impegnata con l’esame del decreto.
I senatori di opposizione Luigi Manca (Pd), Stefano Patuanelli (M5S), Raffaella Paita e Silvia Fregolent di Az-Iv, parlano di “problemi di conduzione parlamentare, oltre al merito”. Secondo Manca è stato fatto “un pasticcio elettorale” per prendere qualche voto in più alle regionali. L’opposizione riferisce anche di uno scontro in Aula tra il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, che vorrebbe andare avanti a prescindere dal parere della Ragioneria, e il Ministro Ciriani secondo cui non si può non tenerne conto.
Questa situazione, hanno spiegato i senatori dell’opposizione, si è verificata perchè la questione delle concessioni balneari è stata inserita in Commissione con tre distinti emendamenti, di Forza Italia, della Lega e dei relatori, sui quali non era richiesto il parere della Ragioneria, che invece sarebbe stato obbligatorio nel caso di emendamenti del governo. “Ma, nonostante le nostre richieste – ha detto Manca – il governo non ha mai voluto presentare un emendamento complessivo in Commissione”.
Ora, nel passaggio in Aula del testo approvato in Commissione, il parere, questa volta necessario, della Rgs non sarebbe favorevole a causa dei rischi per la finanza pubblica per la procedura di infrazione e per i mancati introiti.

Bankitalia richiama le banche su aumenti costi conti correnti

Bankitalia richiama le banche su aumenti costi conti correntiRoma, 15 feb. (askanews) – La divisione di Vigilanza bancaria della Banca d’Italia ha richiamato gli istituti di credito a “prestare particolare attenzione nel proporre modifiche contrattuali a sfavore dei clienti basate sull’andamento dell’inflazione, sollecitandole anche a valutare una revisione delle manovre effettuate in passato giustificate dall’andamento decrescente dei tassi, alla luce del loro incremento”. Il monito è contenuto in un documento diramato dal Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria servizio vigilanza sul comportamento degli intermediari, della Divisione vigilanza di Bankitalia.
Secondo l’istituzione, gli elevati livelli di inflazione raggiunti negli ultimi mesi “stanno inducendo alcune banche ad aumentare il costo dei conti correnti a carico dei clienti, proponendo loro modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali”. Su questo, nell’ambito delle sue funzioni di tutela della clientela bancaria e di vigilanza sulla correttezza dei comportamenti degli intermediari, Bankitalia “ha invitato tutte le banche a valutare con estrema attenzione simili modifiche contrattuali a sfavore dei clienti, considerato che l’aumento dei tassi di interesse ufficiali avviato lo scorso luglio dalla Banca Centrale Europea può avere effetti positivi sulla redditività complessiva dei rapporti tra le banche e i loro clienti, potenzialmente in grado di compensare l’aumento dei costi indotto dall’inflazione”.
La fase di normalizzazione della politica monetaria, ricorda inoltre Bankitalia, fa seguito a un lungo periodo di tassi di interesse straordinariamente bassi o negativi che avevano già spinto alcune banche ad azzerare la remunerazione dei depositi in conto corrente e ad aumentarne gli oneri a carico dei clienti. “Con l’aumento dei tassi di interesse oggi in corso, tali intermediari sono stati sollecitati a rivedere le condizioni in senso favorevole ai clienti. Alcune banche stanno procedendo in tale direzione”.
L’iniziativa di sensibilizzazione “fa seguito ad altre comunicazioni con le quali, nel tempo, la Banca d’Italia ha precisato alcuni fondamentali criteri che le banche devono rispettare nel proporre ai clienti modifiche unilaterali dei contratti. L’obiettivo principale di queste comunicazioni – spiega Via Nazionale – è assicurare che le variazioni contrattuali siano sempre motivate dalla necessità di ripristinare l’equilibrio effettivo degli impegni originariamente assunti dall’intermediario e dal cliente”.
Resta fermo che, in un’economia di mercato, la fissazione delle condizioni economiche dei beni e servizi offerti rappresenta un elemento centrale delle libere scelte imprenditoriali. Ma “in presenza di modifiche unilaterali, la clientela ha sempre il diritto di recedere dal contratto – ribadisce infine Bankitalia – senza spese entro la data di entrata in vigore delle nuove condizioni, valutando anche offerte più convenienti di altre banche”.

Federlegno: in 2022 filiera +12,7% a valore, saldo commerciale -10%

Federlegno: in 2022 filiera +12,7% a valore, saldo commerciale -10%

Usa traina export (+13,3%). Feltrin: senza misure su energia a rischio

Milano, 15 feb. (askanews) – La filiera legno-arredo nel 2022 ha raggiunto un valore della produzione di circa 57 miliardi di euro in aumento del 12,7% rispetto al 2021, un aumento che, al netto dell’effetto-prezzi, resta moderatamente positivo anche a volume. E’ quanto emerge dai dati preconsuntivi 2022 elaborati dal Centro studi di FederlegnoArredo su base Istat e diffusi in occasione della presentazione della 61esima edizione del Salone del Mobile. La nota ricorda che solo nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, il valore era poco sopra i 43 miliardi di euro.
La crescita del 12,7% sul 2021 è la sintesi di un +11,1% del macrosistema arredamento (il fatturato alla produzione sfiora i 29 miliardi di euro), un +14,3% del macrosistema legno (fatturato alla produzione di oltre 23 miliardi di euro) e di un +15% del commercio legno che supera così i 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il mercato italiano (valore 35,6 miliardi di euro) la crescita della filiera ha raggiunto il +12,3%, grazie in particolare al contributo positivo del macrosistema legno, trainato soprattutto dai comparti delle finiture per edilizia (porte, finestre, pavimenti in legno) che hanno beneficiato dei diversi bonus edilizi.
Per le esportazioni, che costituiscono il 37% del volume di fatturato totale della filiera legno-arredo, si stima una crescita del +13,3%, trainata in particolare dagli Stati Uniti (terza destinazione dietro la Francia e a pochissima distanza dalla Germania) anche se soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno si evidenzia un rallentamento. La Cina, caratterizzata negli scorsi anni da un particolare dinamismo con variazioni percentuali di crescita molto più marcate degli altri Paesi, resta nel 2022 la settima destinazione per il nostro export ma, a causa delle chiusure decise dal Governo cinese per contrastare la pandemia, è tra i primi 10 mercati della filiera, quella con la crescita più bassa (+4,8%). Crescita in valore anche per l’import (+31,5%), in particolare dall’Austria per quanto riguarda l’approvvigionamento di materia prima legnosa.
Per il macro sistema arredamento, andamento positivo per il fatturato alla produzione che sfiora i 29 miliardi di euro (+11,1%), mentre l’export che vale 15,3 miliardi di euro e rappresenta il 53% del fatturato totale, registra un +12,6% rispetto a un mercato interno (13,6 miliardi di euro) a +9,4%. I principali mercati presentano tutti un segno positivo, ad eccezione della Russia che perde quote uscendo dalle prime dieci destinazioni sostituita dagli Emirati Arabi Uniti.
Il sistema illuminazione, dopo la pesante flessione del 2020, determinata in particolare dalla forte dipendenza del settore dai mercati esteri, nel 2021 era tornato ai livelli pre-pandemici e nel 2022 ha un fatturato alla produzione pari a 2,5 miliardi di euro in aumento del +7,2% sul 2021. Positivo anche l’export a+8,5% (valore 1,9 miliardi) che pesa per il 76% del totale: tra le principali destinazioni Francia, Germania e Stati Uniti, e sono questi ultimi a registrare i tassi di crescita più interessanti. Più contenuta la variazione sul mercato interno (+3%).
“Accanto alla soddisfazione per una chiusura d’anno a doppia cifra, adesso è d’obbligo volgere lo sguardo al 2023, tenendo presenti i segnali di rallentamento registrati dal secondo trimestre ’22, quando il perdurare di una situazione di instabilità economica e politica ha inciso sui costi energetici sostenuti dalle aziende, sulla loro disponibilità di materie prime ma anche sulla capacità di spesa dei consumatori. La forte domanda di materie prime iniziata nel ’21 e la guerra ancora in corso – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – hanno innescato la carenza di alcuni materiali con conseguente innalzamento dei costi, acuitosi nel 2022. Basti pensare che per le imprese del legno l’aumento dei prezzi nel periodo gennaio-novembre ’22 ha toccato in media il +14,9% sul 2021 e il +24% sul 2019. Mentre per le imprese del mobile l’aumento nello stesso periodo è stato del +10,3% sul 2021 e del +14,6% sul 2019”. “Se poi confrontiamo l’indice della produzione industriale del legno e dell’arredo con quello dei fatturati (gennaio-novembre ’22 su ’21) – prosegue Feltrin – si evince come a fronte di una produzione del sistema legno a +3,4% si ha un fatturato a +22,1%, mentre per l’arredo si va dal +1,9% della produzione al +12,1% di fatturato. Ben 20 punti di gap per il legno e circa 10 per l’arredo”.
Altro campanello d’allarme, avverte Feltrin, “è il dato del saldo commerciale della filiera che seppur a 7,2 miliardi di euro arretra del 10% rispetto al 2021. Tradotto: abbiamo importato più legno e a costi più elevati. Se non saranno adottate quanto prima le misure necessarie a contrastare la corsa dei costi energetici e delle materie prime e attuata una politica forestale che renda il nostro Paese autonomo nell’approvvigionamento di legname anche una filiera sana come la nostra rischia di non tenere più il passo e perdere competitività non solo in Europa ma anche su mercati emergenti”.

Scalo Francoforte con Sita e Nec facilita i viaggi con la biometria

Scalo Francoforte con Sita e Nec facilita i viaggi con la biometriaRoma, 15 feb. (askanews) – A partire da quest’anno, i passeggeri che viaggiano attraverso l’aeroporto di Francoforte (Fraport) potranno superare le varie fasi del viaggio – dal check-in all’imbarco – semplicemente scansionando il proprio volto ai touchpoint biometrici presenti in tutto lo scalo. È questo il risultato della collaborazione tra l’aeroporto di Francoforte, SITA e NEC per l’utilizzo della soluzione biometrica SITA Smart Path, che sarà implementata e resa disponibile a tutte le compagnie aeree che volano nello scalo tedesco.
Entro la primavera del 2023, informa una nota, saranno infatti installati altri touchpoint biometrici, che consentiranno ai passeggeri di utilizzare la biometria per passare senza problemi attraverso ogni fase del viaggio, dal check-in al chiosco o al banco fino ai gate automatizzati di pre-sicurezza e ai gate per l’imbarco autonomo, con una semplice scansione del volto. Il progetto spiana la strada per la diffusione del viaggio digitale, fornendo una vera e propria piattaforma biometrica di uso comune in tutti i terminal di Fraport, aperta a tutte le compagnie aeree che operano nello scalo, unendo sotto la piattaforma SITA Smart Path le registrazioni giornaliere dei viaggi, Star Alliance Biometrics e altri hub biometrici.
In particolare per i passeggeri Lufthansa, grazie all’integrazione di SITA Smart Path con Star Alliance Biometrics, la tecnologia si avvale delle identità biometriche dei viaggiatori della compagnia aerea registrati sulla piattaforma di Star Alliance. Questo consente un’identificazione immediata senza dover ripetere le fasi del processo in più aeroporti e compagnie aeree dell’alleanza.
Questa implementazione svolge un ruolo chiave nel preparare la strada per l’introduzione della biometria in tutta la rete globale di Star Alliance, che si impegna a estendere progressivamente l’utilizzo della biometria per i suoi 26 membri e altri vettori. I principali insegnamenti tratti dal progetto con Fraport saranno presi in considerazione per ulteriori implementazioni in tutta la rete.
Sergio Colella, Presidente Europa di SITA, ha dichiarato: “Siamo lieti di collaborare con i principali operatori del settore aereo per estendere i vantaggi della tecnologia biometrica ai passeggeri di tutto il mondo. Con questa implementazione, Fraport si pone all’avanguardia nel comparto contribuendo da una parte a rispondere tempestivamente alle mutevoli richieste dei passeggeri, sempre più orientati ad una maggiore autonomia e comodità, dall’altra, a massimizzare l’efficienza operativa”.
Pierre Dominique Prümm, Membro del CdA ed Executive Director Aviation & Infrastructure di Fraport AG, ha dichiarato: “Dopo la pandemia, i passeggeri stanno abbracciando la tecnologia per aumentare l’efficienza e avere il controllo dei loro viaggi. Siamo davveroentusiasti di poter trasformare l’esperienza dei passeggeri in tutti i terminal e compagnie aeree grazie a una soluzione semplice e intuitiva. Inoltre, apprezziamo il fatto che la tecnologia innovativa di SITA e NEC consenta alla nostra infrastruttura di essere veramente all’avanguardia, con la capacità di adattarsi alle esigenze del settore e ai modelli di viaggio che cambiano velocemente”.
Jason Van Sice, Vicepresidente di NEC Advanced Recognition Systems, ha dichiarato: “Abbiamo una grande esperienza che combina il nostro know-how tecnico con la conoscenza di SITA dell’industria del trasporto aereo. Siamo orgogliosi di migliorare l’esperienza dei clienti di Lufthansa e Fraport con la tecnologia biometrica di nuova generazione e ci complimentiamo con Star Alliance per l’iniziativa di estendere i vantaggi di questa tecnologia alle compagnie della sua rete.
La piattaforma di gestione dell’identità digitale NEC I:Delight, completamente integrata con SITA Smart Path, si è classificata più volte al primo posto come tecnologia di riconoscimento facciale più accurata al mondo nei test condotti dal US National Institute of Standards and Technology (NIST). Questa tecnologia consente ai passeggeri che hanno scelto di utilizzare il servizio di essere identificati in modo rapido e preciso, anche in movimento. I viaggiatori che non desiderano utilizzare questa soluzione possono effettuare il check-in utilizzando un banco tradizionale.

Bernoni Grant Thornton,Alberto Poli chief transformation officer

Bernoni Grant Thornton,Alberto Poli chief transformation officerRoma, 15 feb. (askanews) – Alberto Poli è stato nominato Chief Transformation Officer (CTO) di Bernoni Grant Thornton, member firm italiana del network di consulenza internazionale Grant Thornton International Ltd, specializzata nei servizi di consulenza tributaria, societaria, advisory, IT e di outsourcing. Lo rende noto l’azienda in un comunicato
Classe ’65, nato a Monza, con una laurea in Ingegneria Aerospaziale conseguita al Politecnico di Milano e un master in Management alla SDA Bocconi, Alberto Poli ha alle spalle una carriera ultraventennale maturata in primarie realtà nell’ambito della consulenza aziendale.
Prima del suo ingresso in Bernoni Grant Thornton, Poli era Responsabile Strategic Business Development di F2A, tra i player principali sul mercato italiano dell’outsourcing dei servizi amministrativi, dove, dal 2016 al 2021, ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato e Responsabile Strategy & Corporate Development.
È stato inoltre ideatore e Amministratore Delegato di F2D, la start-up digitale del gruppo F2A, costituita con l’obiettivo di creare una piattaforma completamente digitale rivolta a professionisti e microimprese per la commercializzazione e l’erogazione dei servizi di outsourcing paghe e contabilità.
In precedenza, dal 2007 al 2013 è stato Responsabile Corporate Development & Control e Direttore BU Business Advisory Services del Gruppo FIS-Antex, realtà all’epoca attiva da oltre 40 anni nei servizi di amministrazione del personale e, dal 2002 al 2006, Responsabile Organizzazione & Controllo di FIS Fiduciaria Generale SpA, società di outsourcing contabile e dell’amministrazione del personale all’interno del network EY (da cui si stacca nel 2002).
Nel suo nuovo incarico in Bernoni Grant Thornton, Poli avrà la responsabilità di guidare la trasformazione di una realtà professionale di eccellenza in una organizzazione aziendale adeguatamente strutturata e pronta per affrontare al meglio una crescita importante.
“Siamo molto contenti dell’ingresso di Alberto (al quale do il mio personale benvenuto) nella nostra organizzazione” – ha commentato Alessandro Dragonetti, Managing Partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton. “Le sue capacità e la sua esperienza rappresentano un elemento fondamentale del processo di ridefinizione della nostra organizzazione al fine di consentire un più veloce ed efficace percorso di crescita verso i nostri obiettivi strategici”.
“Sono entusiasta di affrontare la sfida che Alessandro e Bernoni Grant Thornton mi hanno proposto e pronto a mettere al servizio della member firm tutta la mia esperienza e le mie idee – ha commentato Alberto Poli, neo Chief Transformation Officer di Bernoni Grant Thornton. L’obiettivo è quello di accompagnare una realtà professionale di assoluta eccellenza nel passaggio verso una realtà strutturata ed organizzata, in grado di costruire il proprio futuro facendo leva su due elementi chiave: l’innovazione e le persone. Il mio auspicio è che BGT possa arrivare ad essere riconosciuta sul mercato come un’azienda che fa dell’innovazione, anche tecnologica, il suo elemento distintivo, che offre ai suoi clienti il meglio che si possa chiedere in termini di connubio tra innovazione e competenza e che mette al primo posto le persone”.