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Divulga: con accordo Onu oltre 20 mln tonnellate di cibo nel mondo

Divulga: con accordo Onu oltre 20 mln tonnellate di cibo nel mondoMilano, 23 feb. (askanews) – L’accordo Onu sul grano siglato a luglio a Istanbul tra Russia e Ucraina, prorogato per altri quattro mesi nel mese di novembre, ha garantito fino ad ora oltre 20 milioni di tonnellate di prodotti agricoli e alimentari sui mercati mondiali. È quanto afferma il Centro studi Divulga in occasione della pubblicazione del report “Un anno di guerra” con l’analisi delle ripercussioni del conflitto su alcuni settori importanti dell’economia del Paese.
Di questi, oltre 9 milioni (46%) di tonnellate è mais, seguito da 5,7milioni di tonnellate di frumento (29%) e da oltre 1 milione di tonnellate di olio di girasole (6%). Grazie a “Black sea grain initiative” è stata scongiurata la crisi alimentare che avrebbe potuto destabilizzare aree, come il Medio Oriente e il Nord Africa, fortemente dipendenti dalle importazioni dai Paesi in guerra.
Prima dello scoppio del conflitto, infatti, la dipendenza di queste aree dalle importazioni russe e ucraine toccava il 44% per i cereali, 50% per l’olio di girasole, 21% per il mais e il 45% per l’orzo. Lo sblocco dei porti del Mar Nero con l’accordo di Istanbul ha garantito oltre 9 milioni di tonnellate di prodotti nei Paesi in via di sviluppo. In particolare, sono 2,5 milioni le tonnellate di prodotti agricoli e alimentari giunte nei Paesi dell’Area Mena (Medio Oriente e Africa del nord) con l’Egitto che rappresenta il principale beneficiario (710 mila tonnellate), seguito da Tunisia (481mila tonnellate) e Libia (410mila tonnellate). Una boccata d’ossigeno, in particolare, per l’Egitto che importa il 70% dei cereali dai porti del Mar Nero, il Libano che ne dipende per il 75% e lo Yemen con poco meno del 50%. La situazione non è molto diversa in Libia, Tunisia e Giordania.

Divulga: in un anno export alimentare italiano verso Mosca -8%, Kiev -20%

Divulga: in un anno export alimentare italiano verso Mosca -8%, Kiev -20%Milano, 23 feb. (askanews) – Cala ma non crolla l’export alimentare italiano in Russia (-8%) e Ucraina (-20%) con una perdita complessiva di quasi 100 milioni di euro in valore. È quanto afferma il Centro studi Divulga in occasione della pubblicazione del report “Un anno di guerra” con l’analisi delle ripercussioni del conflitto su alcuni settori importanti dell’economia del Paese.
In Russia, mercato già provato dall’embargo del 2014, con il valore dell’export made in Italy che nei primi 10 mesi del 2022 ha sfondato 500 milioni di euro, arretrano in particolare pasta (-31%), caffè (-29%), bevande alcoliche (-43%), florovivaismo (-25%) e olio di oliva (-13%), mentre tiene l’export di vini (120milioni di euro esportati nei primi 10 mesi del 2022, +5%) e di prodotti dolciari (42 milioni di euro, +4%).
In Ucraina, con il valore dell’export italiano a 220 milioni di euro, a soffrire in particolare tabacco (-24%), vini e spumanti (-41%), latte e derivati (-35%), bevande alcoliche (-52%) e prodotti dolciari (-47%). Crescono invece le esportazioni di caffè (+4%), pasta (+10%) e ortaggi (+70%)

Divulga: in un anno di guerra +83% import italiano di cereali da Kiev

Divulga: in un anno di guerra +83% import italiano di cereali da KievMilano, 23 feb. (askanews) – In questo primo anno di guerra le importazioni italiane di cereali dall’Ucraina sono cresciute dell’83% mentre crollano gli arrivi, già esigui prima della guerra, dalla Russia (-60%). È quanto afferma il Centro studi Divulga in occasione della pubblicazione del report “Un anno di guerra” con l’analisi delle ripercussioni del conflitto su alcuni settori importanti dell’economia del Paese.
In particolare, sono arrivate dall’Ucraina oltre un milione di tonnellate di mais (+80%) destinate all’alimentazione zootecnica, 250mila tonnellate di frumento (+103%) e 4mila tonnellate di orzo (-31%).
Le importazioni di cereali dalla Russia, che prima dello scoppio del conflitto rappresentavano appena il 6% per l’Italia, hanno riguardato prevalentemente frumento (71mila tonnellate) in calo del 42%, e 15mila tonnellate di sorgo.
In crescita anche l’import di olio di girasole dall’Ucraina con 237mila tonnellate nei primi 11 mesi del 2022 (+11% rispetto allo stesso periodo 2021) che si aggiungono a 85mila tonnellate di panelli e farine di girasole (-33%). Dalla Russia, invece, 12mila tonnellate di olio di girasole nei primi 11 mesi del 2022, oltre a 133mila tonnellate di panelli e farine di girasole (-23%).

Bce chiude il 2022 con utili azzerati, è la prima volta dal 2007

Bce chiude il 2022 con utili azzerati, è la prima volta dal 2007Roma, 23 feb. (askanews) – Lo scorso anno la Banca centrale europea ha visto azzerarsi gli utili di bilancio, a fronte dei 192 milioni di euro realizzati nel 2021, dopo l’utilizzo di accantonamenti per 1,627 miliardi di euro sui rischi finanziari. È la prima volta dal 2007 che l’istituzione monetaria non realizza utili e conseguentemente, secondo quanto riporta un comunicato, non verranno distribuiti dividendi alle banche centrali nazionali.
Va chiarito che la Bce non è un ente con scopi di lucro, ma una istituzione europea che ha come mandato quello di perseguire la stabilità dei prezzi. E che nel portare avanti questa attività più incappare anche in perdite, nel 2004 aveva accusato un rosso di bilancio da 1,6 miliardi di euro.
La Bce riporta inoltre che il volume totale del suo bilancio è aumentato marginalmente lo scorso anno, di 19 miliardi di euro a quota 699 miliardi, fronte dei 680 miliardi del 2021. Questo deriva dal proseguimento dei programmi di acquisti di titoli, il piano anticrisi Covid Pepp e il precedente piano a App, che sono stati interrotti nella seconda metà dello scorso anno nell’ambito della manovra di inasprimento monetario.
Queste operazioni tuttavia vengono condotte prevalentemente a livello di Eurosistema delle banche centrali, il cui bilancio consolidato è calato a 7.956 miliardi di euro, a fronte degli 8.564 miliardi del 2021. La flessione riflette i rimborsi anticipati delle operazioni di rifinanziamento ultra agevolate alle banche (Tltro III), dopo che la Bce ha deciso di inasprirne le condizioni, sempre nell’ambito della sua stretta monetaria.
Lo scorso anno i titoli complessivamente detenuti dall’Eurosistema delle banche centrali per operazioni di politica monetaria sono aumentati di 224 miliardi di euro, a 4.937 miliardi di euro complessivi. Sul programma App sono aumentati di 130 miliardi a 3.254 miliardi e sul piano Pepp sono cresciuti di 100 miliardi a 1.681 miliardi.
La Bce ha deciso che da inizio marzo inizierà a ridurre lo stock di titoli accumulati con il piano App nella misura di 15 miliardi di euro al mese.
La Bce riporta inoltre che i costi del suo personale sono calati a 652 milioni di euro nel 2022, da 674 milioni di euro nell’anno precedente, prevalentemente a riflesso dell’attualizzazione delle plusvalenze realizzate sui benefit di lungo termine. Le altre spese amministrative sono invece cresciute a 572 milioni, dai 564 milioni del 2021, a riflesso del ritorno ai normali livelli di attività, dopo le limitazioni imposte a motivo del Covid, e dello sviluppo dei miglioramenti sulle attività di IT collegati alla Vigilanza bancaria.

NielsenIQ: in un anno più che raddoppiata quota famiglie in difficoltà

NielsenIQ: in un anno più che raddoppiata quota famiglie in difficoltàMilano, 23 feb. (askanews) – Nel 2022 il fatturato del largo consumo in Italia è cresciuto del 6,6%, essenzialmente per effetto dalla dinamica inflazionistica (+8,7% inflazione media 2022). Le famiglie italiane di fronte all’ulteriore aumento dell’inflazione (15% a gennaio 2023 per i beni di largo consumo) e alla conseguente diminuzione del potere d’acquisto, modificano i propri comportamenti, rivedendo da un lato la composizione del carrello della spesa e più recentemente riducendo i volumi d’acquisto. In meno di un anno, secondo le rilevazioni di NielsenIQ, è ulteriormente aumentato (+7 punti) il numero dei cosiddetti “consumatori cauti” (dal 52% al 59%) e, aspetto più rilevante, è più che raddoppiata la quota di famiglie in difficoltà che raggiungono il 23% rispetto al 10% di inizio 2022.
A definire lo stato dell’arte del largo consumo è NielsenIQ in occasione della la nuova edizione de Linkontro, la manifestazione giunta alla sua trentottesima edizione, che riunirà più di 200 aziende e 600 manager del largo consumo al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula (CA) dal 18 al 21 maggio 2023. Il tema dell’edizione 2023 “Alla radice del tempo che viene” ha come obiettivo approfondire le capacità delle imprese di sviluppare relazioni forti con i propri stakeholder per rigenerare fiducia e affrontare le sfide odierne.
Lo scenario infatti è in continua evoluzione e l’incertezza domina il mercato tanto quanto le decisioni dei consumatori. Un italiano su tre è preoccupato per l’aumento dei prezzi della spesa e quasi la totalità dei consumatori (il 95%) intende risparmiare nei mesi a venire. Le strategie messe in atto dalle famiglie includono, per il 68% dei casi, la selezione dei prodotti da inserire nel carrello della spesa o la modifica del canale d’acquisto, per il 27% degli intervistati.
Dato lo scenario attuale, che verrà ampliamente analizzato a Linkontro da esperti di diverse discipline e sotto molteplici punti di vista, si fa sempre più stringente la responsabilità delle aziende a cooperare per sostenere il settore del largo consumo nel suo complesso e supportare le famiglie italiane nell’affrontare le sfide quotidiane.
“Anche quest’anno, Linkontro sarà un momento unico di dibattito e condivisione tra i protagonisti della business community del largo consumo – dichiara Stefano Galli, chairman Linkontro – Il clima politico, sociale ed economico globale ci obbliga a cercare nuove risposte agli attuali problemi, nuove strategie da realizzare per affrontare il cambiamento. Il progresso dipende dalle scelte che facciamo ed è questa la nostra responsabilità del presente per costruire con consapevolezza un domani migliore”.

Inflazione, Eurostat ritocca al rialzo dato eurozona gennaio: +8,6%

Inflazione, Eurostat ritocca al rialzo dato eurozona gennaio: +8,6%Roma, 23 feb. (askanews) – Eurostat ha ritoccato al rialzo i dati sull’inflazione nell’area euro di gennaio: secondo la lettura definitiva la crescita dei prezzi media su base annua si è attestata all’8,6%, in ulteriore rallentamento rispetto al più 9,2% segnato a dicembre. Nella stima preliminare, diffusa il primo febbraio, l’ente di statistica comunitario aveva indicato l’inflazione di gennaio all’8,5%.
I dati però non includevano le cifre sulla Germania che ha fornito la sua lettura solo questa settimana (nella prima economia dell’eurozona a gennaio l’inflazione armonizzata con il resto dell’Ue ha segnato a sua volta un rallentamento il 9,2% annuo, del 9,6% di dicembre).
Da segnalare che il rallentamento generale della dinamica per ora non coinvolge l’inflazione di fondo, cioè l’indice depurato dalle componenti più volatili come energia, alimentari alcolici e tabacchi che a gennaio, nell’area euro, ha visto il tasso di crescita segnare il più 5,3% su base annua, a fronte del 5,2% di dicembre. Anche su queste componenti, tuttavia, sull’ultimo mese Eurostat riporta un calo dei prezzi dello 0,8%, a fronte del -0,2% mensile dell’indice di inflazione generale.
Secondo l’ente comunitario a gennaio i prezzi al consumo dell’energia hanno segnato un ulteriore rallentamento al più 18,9%, sempre su base annua, dopo il più 25,5% di dicembre. Su alimentari, alcolici e tabacchi invece si è registrata una accelerazione al più 14,1%, dal più 13,8% di dicembre.
In Italia a gennaio l’inflazione segnato una moderazione al 10,7%, guardando all’indice armonizzato con l’Ue, dal +12,3% di dicembre. Guardando a tutta l’Ue, i tassi inflazionistici più elevati riguardano Ungheria (26,2%) Lettonia (21,4%) in Repubblica ceca (19,1%). All’opposto i livelli più contenuti si registrano in Lussemburgo (5,8%), Spagna (5,9%) Cipro e Malta (entrambi 6,8%).
Contro l’alta inflazione la Bce sta portando avanti una manovra di rialzo dei tassi di interesse, su cui ha appena ribadito l’intenzione di aumentare ulteriormente il costo del denaro di 50 punti base a marzo.

VéGé: 1,3 mln euro per oltre 2.100 associazioni sportive dilettantistiche

VéGé: 1,3 mln euro per oltre 2.100 associazioni sportive dilettantisticheMilano, 23 feb. (askanews) – Oltre 2.115 associazioni sportive dilettantistiche con sede in tutta Italia, sono state premiate attraverso il progetto lanciato dal gruppo della distribuzione moderna VéGé con migliaia di digital giftcard Decathlon per un ammontare complessivo di oltre 1,3 milioni di euro.
L’iniziativa è nata da un’intesa tra VéGé e Decathlon per promuovere i valori dello sport direttamente sul territorio, aiutando un bacino di destinatari ampio e sommerso, composto dalle associazioni sportive dilettantistiche di tutti gli sport.
Attraverso il coinvolgimento di tutte le 28 imprese al dettaglio di gruppo VéGé, con oltre 2.200 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale, i consumatori hanno permesso alle diverse insegne di donare complessivamente oltre 1,3 milioni di euro in gift card e borsoni Decathlon a più di 2.110 associazioni delle oltre 3.600 che si sono iscritte al programma, pari al 6% delle associazioni esistenti in Italia.
Per ogni 15 euro di spesa era previsto QRcode sullo scontrino insieme ad altri eventuali QR code per l’acquisto di “prodotti acceleratori. I QR code raccolti sono stati assegnati tramite una app dedicata nel “borsellino virtuale” di una delle associazioni sportive dilettantistiche iscritte all’iniziativa. Alla fine dell’attività, in base ad una classifica per insegna, hanno ricevuto i premi le società sportive che hanno raccolto più codici.

Sobrero: sostenibilità come leva di rilancio dei territori

Sobrero: sostenibilità come leva di rilancio dei territoriMilano, 23 feb. (askanews) – I legami e micro legami tra imprese e i protagonisti dei territori sono un pilastro strategico da costruire e sviluppare per rendere concrete e davvero impattanti le strategie di Csr varate dalle aziende. Se ne discuta a Savona, il 27 febbraio, nel corso della terza tappa del Giro d’Italia della Csr, il tour organizzato da Il Salone della CSR e dell’Innovazione sociale per portare in evidenza e diffondere le migliore pratiche di sostenibilità aziendale diffuse nelle regioni italiane.
“Cresce la consapevolezza che lo sviluppo sostenibile debba vedere la partecipazione attiva di tutti gli attori sociali – spiega Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone – E si rafforza la convinzione che la dimensione territoriale è molto importante: spesso le relazioni sono più forti nelle realtà locali e il confronto tra istituzioni, imprese, enti del terzo settore è facilitato dalla conoscenza e dalla fiducia reciproca”.
La tappa di Savona del Giro, che si svolgerà a partire dalle 14.30 presso la Camera di Commercio Riviere di Liguria di via Quarda Superiore 16, è organizzata in collaborazione con l’Università di Genova e con la Camera di Commercio Riviere di Liguria. “È sempre più rilevante in termini economici e sociali il concetto di sostenibilità ambientale – dice Enrico Lupi, presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria – Il comparto economico-produttivo del nostro territorio deve percorrere una strada di innovazione e sviluppo sostenibile non solo per mantenere una competitività sul mercato internazionale, ma anche per adattarsi a nuovi stili e spazi di vita. Il convegno sarà quindi l’occasione per condividere le storie e le eccellenze che ad oggi operano in Liguria”.
La Liguria è una delle regioni simbolo dell’Italia dei piccoli Comuni: secondo gli ultimi dati diffusi dall’Anci, 183 comuni liguri su 234 hanno meno di 5mila abitanti e di questi, 99 ne hanno meno di mille. Quella che un tempo rappresentava una criticità, oggi si sta rivelando una risorsa per moltissimi progetti di sostenibilità: a parlarne in apertura dei lavori sarà, insieme a Enrico Lupi, Nicoletta Dacrema, prorettore vicario dell’Università di Genova. A seguire il primo panel dedicato ai “racconti di innovazione” con Claudio Fiorentini, responsabile Affari Istituzionali Territoriali di Enel Nord Italia, e Luisa Gulluni, Sustainability specialist di Costa Crociere.
Al dibattito prenderà parte anche il mondo universitario, con Franco Manti, membro del Consiglio di Gabinetto del Rettore dell’Università di Genova. “Prendere sul serio la sostenibilità ambientale, economica e sociale comporta cambiare prospettiva rispetto agli approcci tradizionali alla CSR – commenta – Si tratta di sviluppare un modello di business che relazioni economia, etica, società. Il quesito cui rispondere è: come posso creare valore generando benessere materiale e immateriale? Studi recenti dimostrano che il 40% circa del valore di mercato di un’impresa dipende dagli aspetti intangibili e dal capitale etico. Riflettere sull’integrazione delle imprese con il territorio e sulla collaborazione con l’Università costituisce un punto di partenza per l’elaborazione di strategie adeguate alle sfide poste dalle crisi che stiamo vivendo”.
La sostenibilità sociale e quella ambientale possono essere il motore per la valorizzazione di un territorio e la riscoperta delle sue unicità? La risposta è sì. In Liguria la raccontano esperienze come quella di Agorà Coop, storica cooperativa sociale di Genova, che in Valle Stura sta contribuendo alla rinascita di un rinomato distretto di lavorazione della filigrana attraverso l’inserimento di praticanti provenienti da zone di conflitto e calamità. Il loro bagaglio di competenze nei paesi d’origine ha dato vita a un gemellaggio culturale riconosciuto da Unchr e simbolo di accoglienza e integrazione nei borghi dell’entroterra, che sarà raccontato a Savona da Simona Binello, direttrice del Settore Immigrazione di Agorà Coop.
Dalle eccellenze della filigrana, che hanno creato anche il premio consegnato al Festival di Sanremo di quest’anno, si passa a quelle della pasticceria: nel corso della terza tappa del Giro d’Italia della CSR sarà presentata la storia di Lavoratti, fabbrica di cioccolato di Varazze rilevata nel 2020 da Fabio Fazio e Davide Petrini, amministratore delegato della fabbrica di cioccolate, che spiegherà come la storica azienda fondata nel 1938 oggi scommette sull’attenzione all’ambiente e su un modello di crescita basato su sostenibilità e responsabilità sociale. Chiuderanno la tappa gli interventi di Flavio Tonelli, professore ordinario di ingegneria dei sistemi industriali all’Università di Genova e Alessio Marziano, presidente dei Cantieri di Imperia.
Il Giro d’Italia della CSR 2023 è l’iniziativa a cura de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale che intende promuovere un approccio sostenibile al business, valorizzare le esperienze delle imprese e dei territori stimolando un’emulazione virtuosa. Il Giro 2023 tocca 10 città italiane fra gennaio e maggio, raccontando le esperienze di eccellenza per diffondere la cultura della sostenibilità. Dopo Torino, Messina e Savona, la prossima tappa del Giro è in programma a Udine il 10 marzo. A seguire: Roma (16 marzo), Napoli (23 marzo), Bologna (3 aprile), Padova (19 aprile), Trento (8 maggio) e Ancona (16 maggio). Il percorso si concluderà a Milano con l’edizione nazionale del Salone, all’Università Bocconi il 4, 5 e 6 ottobre 2023: tre giorni di incontri, dibattiti, workshop, seminari, presentazioni.
Il programma delle tappe e le news dal Giro sono consultabili online al link www.csreinnovazionesociale.it
Nel 2023 si tiene inoltre, per iniziativa del Salone, la seconda edizione del premio dedicato alla misurazione dell’impatto. Gli obiettivi del premio sono: portare l’attenzione sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato; sottolineare la necessità di condividere il percorso con gli stakeholder e premiare le realtà capaci di misurare il valore economico, sociale e ambientale creato da progetti e iniziative di sostenibilità. La partecipazione al premio è gratuita e aperta a tutte le organizzazioni profit e non profit con sede in Italia che abbiano valutato l’impatto di un progetto realizzato tra il 2020 e il 2022.
Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.
Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas Italia, anche nel 2022 il Salone ha ottenuto la certificazione ISO 20121, norma internazionale che definisce i requisiti di gestione della sostenibilità degli eventi.

Nasce Omnia Technologies per automazione e imbottigliamento vino e bevande

Nasce Omnia Technologies per automazione e imbottigliamento vino e bevandeMilano, 23 feb. (askanews) – Dt Holding, il progetto creato da Investindustrial che comprende, tra gli altri, il gruppo Della Toffola e Bertolaso, assume da oggi una nuova denominazione, Omnia Technologies. La mission del gruppo è di essere il partner per soluzioni integrate per il settore del vino e delle bevande.
Forte di un team di oltre 1.000 persone, con 12 sedi produttive, otto uffici commerciali nel mondo e di un percorso di crescita che ha portato il gruppo a conseguire nel 2022 un fatturato di circa 250 milioni di euro, Omnia Technologies offre all’industria del vino e dei distillati soluzioni integrate e chiavi in mano, dalle prime fasi del processo produttivo fino al confezionamento.
Le due anime del gruppo, guidate da Della Toffola per la fase di processo e da Bertolaso per l’imbottigliamento, sono supportate da un team di specialisti made in Italy: Permeare nella filtrazione di alta gamma, Gimar per la vinificazione, Sirio Aliberti nella fermentazione, Frilli per gli impianti di distillazione, Priamo nelle tecnologie per l’industria lattiero-casearia, Ave Technologies per l’imbottigliamento, Z-Italia, OMB e Ape Impianti per l’etichettatura e il confezionamento.
Un perimetro ampliato ulteriormente con le recenti acquisizioni di Progema Engineering, leader nella realizzazione di impianti completi per la lavorazione di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, e di Mar.Co., azienda specializzata nel settore dell’imbottigliamento, partner storico di Bertolaso nella tecnologia di alimentazione dei tappi.
“La nostra visione – ha commentato il ceo, Andrea Stolfa – è di essere leader di tecnologia, ispirati dalla grande tradizione italiana e dalla nostra innovativa vocazione alla sostenibilità, con l’obiettivo di essere sempre al servizio dei nostri clienti, delle nostre persone e delle nostre comunità”.

Stellantis, Koskas Ceo Citroën e direttore vendite e marketing gruppo

Stellantis, Koskas Ceo Citroën e direttore vendite e marketing gruppoRoma, 23 feb. (askanews) – Stellantis ha nominato Thierry Koskas Ceo del marchio Citroën e Direttore Vendite e Marketing del gruppo, a partire dal primo marzo 2023. Con un comunicato, la società spiega che alla luce delle crescenti sfide legate all’accessibilità della mobilità elettrificata per i clienti e all’arrivo di nuovi operatori nel mercato automobilistico, Koskas punterà a sfruttare il potenziale del marchio in Europa e nel mondo.
Koskas mantiene il suo ruolo di Chief Sales & Marketing Officer rimanendo sotto la diretta responsabilità del Ceo Carlos Tavares. Vincent Cobée, si legge, ha deciso di perseguire progetti personali al di fuori dell’azienda.
“Ho piena fiducia in Thierry Koskas affinché svolga queste missioni strategiche e di creazione di valore per la nostra azienda, in modo che Stellantis continui ad essere all’avanguardia del mercato, sviluppando allo stesso tempo l’iconico marchio Citroën”, ha commentato l’amminisratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. “La doppia responsabilità di Thierry rientra in una logica di trasversalità, come già avviene all’interno del management team di Stellantis. Ringrazio Vincent Cobée per aver definito il posizionamento di Citroën all’interno del portafoglio dei marchi Stellantis e gli auguro il meglio per i suoi progetti futuri”.