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Fisco, Bombardieri: flat tax? Allora abolire sostituto d’imposta

Fisco, Bombardieri: flat tax? Allora abolire sostituto d’impostaRoma, 4 mag. (askanews) – I sindacati hanno posto il tema della “riforma fiscale”, tuttavia “in questo Paese non si parla più dei 100 miliardi di evasione ogni anno, ma di una ‘rivoluzione’ come è stata definita (flat tax, ndr). Ricordo che l’85% dell’Irpef è versato da lavoratori dipendenti e pensionati. La Costituzione parla di progressività e io non la vedo. La proposta la facciamo noi: se siamo convinti che la flat tax sia la soluzione di tutti i mali aboliamo il sostituto d’imposta”. Così il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione di uno studio sulla sicurezza sul lavoro.

“Diamo tutti i soldi, netti e lordi che arrivano in busta paga, a lavoratori e pensionati – ha aggiunto – e diamo loro la possibilità di pagare tutte le tasse al 15% con la stessa modalità che viene riconosciuta agli altri, con la stessa ‘comprensione’ se non le pagano. Ho addirittura sentito che il viceministro Leo (Mef, ndr) ha detto che bisogna depenalizzare e comprendere chi fa evasione per necessità. Bene, applichiamolo per tutti”.

Il ministro Pichetto: l’aumento delle bollette del gas deriva da un algoritmo

Il ministro Pichetto: l’aumento delle bollette del gas deriva da un algoritmoRoma, 4 mag. (askanews) – L’aumento delle bollette deriva da “un automatismo e va letto complessivamente rispetto alle riduzioni dei mesi precedenti. È un algoritmo che determina il fatto ci sia questo aumento del 7% ma ricordiamoci anche che siamo in un periodo in cui c’è un crollo dell’utilizzo del gas e quindi fortunatamente il tutto si è verificato anche con un congiuntura favorevole, ancorché sia una notizia non favorevole”. Lo ha detto il ministro all’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a margine dell’assemblea dei commercialisti. “Speriamo non ce ne sia bisogno”, Pichetto ha poi risposto così a chi gli chiedeva se sono in vista nuovi interventi per il caro bollette: “Con il gas a 39 euro e gli stoccaggi al 60% speriamo non ce ne sia bisogno”.

Eurozona, nuovo netto calo prezzi produzione a marzo, -1,6% su mese

Eurozona, nuovo netto calo prezzi produzione a marzo, -1,6% su meseRoma, 4 mag. (askanews) – Nuovo e netto calo dei prezzi alla produzione nell’industria dell’eurozona a marzo, un meno 1,6% rispetto al mese precedente che è stato trainato dalla forte diminuzione dell’energia, meno 4,8%, ma anche da un calo dei prezzi sui beni intermedi, pari al meno 0,4%. Lo riporta Eurostat, secondo cui la dinamica di crescita dei prezzi alla produzione su base annua si è più che dimezzata al 5,9% a marzo, dal 13,3% di febbraio. Nell’ottobre dello scorso anno questa voce aveva toccato un 30,4%.

Il dato lascia sperare ulteriori calmieramenti dell’inflazione dei prezzi al consumo nei mesi a venire, proprio nel giorno in cui è incorso il consiglio direttivo della Bce da cui atteso un nuovo aumento dei tassi di interesse volto a contrastare ulteriormente il carovita.

Georgieva: il mondo rischia di spaccarsi in blocchi economici rivali

Georgieva: il mondo rischia di spaccarsi in blocchi economici rivaliRoma, 4 mag. (askanews) – La direttrice del Fondo monetario internazionale mette in guardia dal “crescente rischio che il mondo si spacchi in blocchi economici rivali”. Uno scenario, ha avvertito Kristalina Georgieva nel suo intervento in memoria di Tommaso Padoa-Schioppa, durante il Forum economico di Bruxelles, che sarebbe “negativo per tutti, incluse le popolazioni europee”.

Georgieva ha ribadito la previsione di un periodo di crescita attorno al 3% su scala globale sui prossimi cinque anni, la fase più debole dal 1990 e con il persistente problema dell’inflazione. Per l’Unione Europea il Fmi prevede che la crescita Cada dal 3,7% dello scorso anno, che era ancora un rimbalzo dopo il tracollo provocato da lockdown e restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid, ad un mesto 0,7% quest’anno, per poi segnare una “modesta ripresa” negli anni successivi. Sull’inflazione l’istituzione di Washington si attende un calmieramento quest’anno ma un ritorno ai livelli obiettivo solo nel 2025 in molti paesi Ue. “Fortunatamente – ha proseguito Georgieva – l’Europa si è dimostrata resiliente. Non tanto tempo fa le nubi sembravano più scure”.

Ma bisogna comunque intervenire, innanzitutto con riforme volte a “investire su persone, infrastrutture, tecnologia e innovazione”. Gheorgieva sostiene che i mercati del lavoro in Europa devono diventare “sufficientemente agili”, mentre le reti di protezione sociale vanno rafforzate. Immancabile, poi, il richiamo a misure per intervenire sulla cosiddetta “crisi climatica” e per ridurre le emissioni che, secondo la narrativa dominante, sono alla base del riscaldamento delle temperature.

Infine, secondo la direttrice di dell’Fmi bisogna tentare di rilanciare la cooperazione multilaterale per assicurare crescita economica sul lungo termine. Le ricadute delle restrizioni sul Covid, prima il conflitto in Ucraina poi hanno inciso sulle catene di approvvigionamento globali e ora molte economia avanzate studiano una inversione rispetto alla precedente tendenza all’offshoring. Ma “con la frammentazione globale perdono tutti”, ha detto Georgieva.

La Federal Reserve alza ancora i tassi ma forse è l’ultima volta

La Federal Reserve alza ancora i tassi ma forse è l’ultima voltaRoma, 3 mag. (askanews) – La Federal Reserve ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse da 25 punti base con il quale, al 5-5,25%, il riferimento sui fed funds è salito al massimo da circa 16 anni. Annunciando la decisione, in linea con le attese, l’istituzione monetaria statunitense ha anche rimodulato le sue indicazioni suggerendo, di fatto, che potrebbe anche mettere fine alla fase rialzista, senza spingersi ad anticiparlo in modo vincolante.

Nel direttorio “c’è una valutazione generale sul fatto che siamo più vicini” alla fine degli aumenti “o forse che ci siamo”, ha dichiarato il presidente Jay Powell, nella conferenza stampa esplicativa al termine del Fomc. Tuttavia, ha al tempo stesso “allontanato” le aspettative sulla futura inversione di rotta: “pensiamo che l’inflazione calerà, ma che lo farà non così velocemente e in un contesto simile tagliare i tassi di interesse non sarebbe appropriato”.

La decisione di oggi è stata assunta all’unanimita dal direttorio. E per le future determinazioni il Fomc “terrà conto dell’inasprimento monetario già accumulato, del ritardo con cui la politica monetaria si ripercuote sull’attività economica e sull’inflazione e degli sviluppi economici e monetari”, spiega il comunicato della Fed. Secondo Powell “le possibilità che si possa evitare una recessione sono più elevate di quelle che si verifichi, ma continuo a non escludere di vederne una lieve”. L’istituzione ribadisce la sua forte determinazione a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%.

Inevitalbilmente, un tema molto battuto nella conferenza stampa è stato rappresentato dai fallimenti di diverse banche Usa, il caso più noto è stato quello della Silicon Valley Bank. Nelle ultime settimane “le condizioni del sistema bancario sono nettamente migliorate, il sistema è sano e solido”, ha sostenuto Powell. Quanto a casi come quello di Svb “eviteremo che accadano ancora”. Bisognerà lavorare a livello di Vigilanza bancaria, mentre non si è sbilanciato ad auspicare fusioni o aggregazioni. Anzi, “ho sempre pensato che avere banche di varie dimensioni, grandi, medie e piccole sia un vantaggio per la nostra economia, che sia sano averle”, ha detto.

Infine, ha ribadito che nessuno deve dare per scontato che la Federal Reserve interverrebbe per evitare le ricadute di una insolvenza sui pagamenti del debito federale Usa. Questo scenario va evitato in ogni modo possibile ma la responsabilità ricade sul Congresso.

Torna a salire la bolletta del gas: +22,4% (a causa dello stop allo sconto nel decreto bollette)

Torna a salire la bolletta del gas: +22,4% (a causa dello stop allo sconto nel decreto bollette)Roma, 3 mag. (askanews) – Dopo 3 mesi di riduzioni, la bolletta gas torna a crescere per la famiglia tipo in tutela (la famiglia tipo ha consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui), per i consumi di aprile, segnando un +22,4% rispetto a marzo. L’incremento, spiega l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, “pur in presenza di un prezzo medio all’ingrosso nello scorso mese in leggero calo, è dovuto principalmente alla riduzione, prevista dal recente ‘decreto bollette’, della componente di sconto UG2, utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti”.

L’aumento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di aprile rispetto al mese precedente, è quindi determinato da un leggero calo della spesa per la materia gas naturale, – 3,1%, da un calo della tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura, – 4%, controbilanciato dall’aumento degli oneri generali per la parte legata all’UG2, +29,5%. Si determina così il +22,4% finale per la famiglia tipo. Anche a fronte dell’aumento complessivo della bolletta per il mese di aprile, in termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (maggio 2022-aprile 2023) è di 1532,49 euro, registrando un -3,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (maggio 2021- aprile 2022).

“L’aumento sarà probabilmente percepito meno, perché arriva nel periodo dell’anno in cui i riscaldamenti sono ormai spenti e i consumi gas delle famiglie tendono al minimo”. Lo sottolinea Stefano Besseghini presidente Arera in merito all’aumento del 22,4% per le bollette del gas relative ai consumi di aprile. “Dobbiamo tener ben presente che abbiamo imboccato la strada di un ritorno alla normalità, in cui il sistema energetico è chiamato all’equilibrio senza il ricorso a finanze dello Stato per fronteggiare la crisi”, aggiunge Besseghini.

Istat: a marzo la disoccupazione cala al 7,8%, quella giovanile al 22,3%

Istat: a marzo la disoccupazione cala al 7,8%, quella giovanile al 22,3%Roma, 3 mag. (askanews) – Cresce, a marzo, l’occupazione. L’incremento su base mensile è del +0,1%, pari a +22mila unità. La crescita riguarda uomini e donne, dipendenti e tutte le classi d’età tranne quella dei 25-34enni, per cui risulta in calo. Il tasso di occupazione è stabile al 60,9% e gli occupati arrivano a quota 23milioni 349mila. E’ la stima preliminare dell’Istat.

Il numero di occupati a marzo 2023 supera quello di marzo 2022 dell’1,3% (+297mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,9 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,5 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. A marzo il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a febbraio 2023, diminuisce (-1,1%, pari a -22mila unità) tra gli uomini, le donne e tra chi ha almeno 35 anni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 22,3% (-0,1 punti). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.

La stabilità del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni – è sintesi della crescita tra gli uomini e tra chi ha 50 anni o più e della diminuzione tra le donne, i 15-24enni e i 35-49enni. Il tasso di inattività rimane invariato al 33,8%. Rispetto a marzo 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,1%, pari a -106mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,2%, pari a -281mila).

Lavoro,Istat: a marzo disoccupazione cala al 7,8%, per giovani al 22,3%

Lavoro,Istat: a marzo disoccupazione cala al 7,8%, per giovani al 22,3%Roma, 3 mag. (askanews) – A marzo il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a febbraio 2023, diminuisce (-1,1%, pari a -22mila unità) tra gli uomini, le donne e tra chi ha almeno 35 anni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 22,3% (-0,1 punti). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.

La stabilità del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni – è sintesi della crescita tra gli uomini e tra chi ha 50 anni o più e della diminuzione tra le donne, i 15-24enni e i 35-49enni. Il tasso di inattività rimane invariato al 33,8%. Rispetto a marzo 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,1%, pari a -106mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,2%, pari a -281mila).

Sbarra: alla mobilitazione sindacale nessun politico sul palco o sarà snaturato il nostro ruolo

Sbarra: alla mobilitazione sindacale nessun politico sul palco o sarà snaturato il nostro ruoloRoma, 3 mag. (askanews) – “La nostra mobilitazione è squisitamente sindacale, legata alla piattaforma unitaria che abbiamo stilato insieme a Cgil e Uil. Per il resto non ci crea alcun imbarazzo la partecipazione di esponenti di partito in piazza, non sarebbe la prima volta che accade”. Lo afferma, in una intervista a Repubblica, il segretario della Cisl Luigi Sbarra a proposito della mobilitazione dei sindacati e dell’adesione di Pd, M5s e Sinistra.

E sul palco? “Quando abbiamo programmato la mobilitazione, abbiamo concordato unitariamente che sul palco saliranno solo i sindacalisti”. Una mobilitazione anche politica, oltre che sindacale… “Escludo in maniera netta questo rischio. La reciproca autonomia tra sindacati e partiti è per la Cisl un fatto identitario e statutario. Non facciamo opposizione politica, né abbiamo avuto mai governi amici o nemici. Facciamo solo sindacato”, risponde. Insomma, ragiona, “si può essere d’accordo sulle cose che servono al Paese senza per questo snaturare il nostro ruolo e la nostra rappresentanza, che sono diverse da quelle dei partiti e rispondono solo a lavoratori e pensionati”. Quanto al taglio del cuneo fiscale varato dal governo e ai rapporti con Palazzo Chigi Sbarra spiega che “il nostro obiettivo è quello di rinsaldare il filo del dialogo sociale sui contenuti della piattaforma posta alla base del percorso di mobilitazione. Serve concordia e corresponsabilità sociale”. Fino a 100 euro in più per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi “non è sufficiente, anche alla luce di un’inflazione che è tornata sopra l’8%. Ma è sicuramente positiva l’operazione del governo sul cuneo, un’azione che recepisce le nostre precise richieste e che ora va ulteriormente rafforzata, resa strutturale e collegata a una riforma complessiva del fisco che sgravi anche pensionati e famiglie”.

Aumentano le immatricolazioni di automobili (ad aprile +29,31%)

Aumentano le immatricolazioni di automobili (ad aprile +29,31%)Milano, 2 mag. (askanews) – Aprile ancora in forte crescita per il mercato dell’auto: le immatricolazioni sono aumentate anno su anno del 29,21% a 125.805 unità. Lo rende il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. I trasferimenti di proprietà di auto usate sono stati invece 370.132 a fronte di 357.132 passaggi registrati ad aprile 2022, con un aumento del 3,54%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 495.937, ha interessato per il 25,37% vetture nuove e per 74,63% vetture usate.