Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Contrasto povertà: 7 mln per iniziative con Fondazioni di Comunità

Contrasto povertà: 7 mln per iniziative con Fondazioni di Comunità

Da Fond. Cariplo, Fond. Peppino Vismara e Fondo Intesa Sanpaolo

Milano, 21 feb. (askanews) – Selezionati i primi progetti di contrasto alla povertà, frutto della co-progettazione territoriale promossa da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo Beneficenza di Intesa Sanpaolo. I progetti, finanziati con oltre 7 milioni di euro, partiranno nel corso del 2023, e sono stati elaborati nel quadro di un’iniziativa condotta in collaborazione con le Fondazioni di Comunità attivate e sostenute da Fondazione Cariplo.
“Attraverso la co-progettazione vogliamo contrastare la povertà e allo stesso tempo rafforzare la capacità dei soggetti del territorio di lavorare insieme su obbiettivi condivisi. Questo è sempre più necessario per rispondere ai bisogni delle persone e delle comunità, che esprimono problematiche differenziate che vanno lette e intercettate sempre più “da vicino” – dice Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo – Le progettualità finanziate in questa prima tranche sono molto diverse tra loro proprio perché nascono da una combinazione di bisogni e di risorse attorno alle povertà che il singolo territorio ritiene oggi più urgenti. Per sostenere e rafforzare questa rete, che diventa una vera e propria infrastruttura sociale del territorio, è determinante la convergenza di altri attori istituzionali, che come Intesa Sanpaolo e Fondazione Peppino Vismara, riconoscano questo come un investimento cruciale per il Paese”.
“Intesa Sanpaolo con il proprio Fondo di Beneficenza – aggiunge Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo – sostiene la linea di intervento Co-progettazione territoriale in piena sintonia con la Fondazione Cariplo e la Fondazione Peppino Vismara per il contrasto alla povertà. In un contesto in cui il divario sociale continua ad ampliarsi il Fondo fornisce un apporto determinante al raggiungimento degli obiettivi sociali del Piano di Impresa 2022-2025 del Gruppo per contribuire al contrasto dei problemi legati alle situazioni di fragilità e alle disuguaglianze”.
Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo hanno attivato, a partire dal 2021, una linea di azione finalizzata al sostegno di progetti di contrasto alla povertà in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. All’interno di questo percorso, le Fondazioni di Comunità hanno assunto il compito di sollecitare l’attivazione dei rispettivi territori di riferimento, occupandosi di intercettare le istanze locali e aggregare tra loro soggetti pubblici, privati e del privato sociale, con l’obiettivo di progettare e realizzare interventi calibrati sulle necessità reali delle persone e delle famiglie.
Le risorse messe a disposizione dalle tre istituzioni ammontano complessivamente a 11 milioni di euro, di cui 6,2 milioni da Fondazione Cariplo, 3,3 milioni dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo e 1,65 milioni da Fondazione Peppino Vismara.
La prima tranche di 22 progetti selezionati garantisce contributi per oltre 7 milioni di euro ai territori di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano città, Nord Milano, Pavia, Sondrio, Ticino Olona e Varese, per sostenere interventi di sistema realizzati dalle reti di soggetti pubblici e del privato sociale che ogni Fondazione di Comunità ha accompagnato e coordinato in fase di progettazione.
Nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola l’emersione delle reti e l’elaborazione di progetti di contrasto alla povertà sono avvenute nell’ambito del bando “Reti territoriali contro la povertà”. Il bando ha permesso di selezionare 5 progetti che saranno realizzati nelle due province piemontesi che rientrano nel territorio di competenza di Fondazione Cariplo, e che beneficeranno di contributi complessivi pari a 399.000 euro per la provincia di Novara e 453.000 euro per il Verbano-Cusio-Ossola.
Il quadro degli interventi a contrasto alla povertà si completa con le iniziative, avviate già nel 2021, nei territori di riferimento delle Fondazioni di Comunità di Monza e Brianza e di Lecco, a cui sono stati concessi contributi a incremento dei rispettivi fondi “Contrasto alle nuove povertà” e “Aiutiamoci nel Lavoro” che, attraverso i Comitati di Gestione, prevedono l’attivazione di un’ampia e qualificata rete di soggetti del territorio.
La lotta alla povertà è uno degli obiettivi strategici che indirizzeranno l’attività filantropica di Fondazione Cariplo nel 2023. Anche il tema delle partnership è sempre più strategico per intraprendere azioni che facciano convergere know-how e risorse verso finalità comuni. In questa cornice vanno inquadrate alcune scelte per l’anno in corso: è previsto un ulteriore impegno di 2,5 milioni di euro, a cui si aggiungerà 1 milione di euro di Fondazione Peppino Vismara, per il Programma QuBì, finalizzato al contrasto della povertà minorile nella città di Milano; inoltre, per affrontare la povertà educativa, Fondazione Cariplo ha destinato oltre 11 milioni di euro al “Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile”, nato nel 2016 dall’alleanza tra Fondazioni di origine bancaria, Terzo Settore e Governo con l’obiettivo di supportare progetti educativi a favore di bambini e ragazzi in condizione di fragilità; altri 13,4 milioni di euro andranno al “Fondo per la Repubblica digitale”, frutto di una nuova partnership tra Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Ministero dell’economia e delle finanze ed ACRI (l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria) per sostenere progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale; infine, circa 20 milioni di euro saranno assegnati ai progetti realizzati in collaborazione con le 16 Fondazioni di comunità operanti in Lombardia.

Gucci: crea in Toscana primo hub per il lusso circolare in Italia

Gucci: crea in Toscana primo hub per il lusso circolare in ItaliaMilano, 21 feb. (askanews) – Gucci, con il supporto di Kering, avvia il primo hub per il lusso circolare in Italia. Il Circular Hub nasce con l’obiettivo di accelerare la trasformazione del modello produttivo del settore moda in Italia in chiave circolare, ripensando l’intera catena del valore, a partire dalle materie prime e dal design dei prodotti fino all’ottimizzazione dei processi produttivi e logistici.
Il progetto si fonda sulla creazione di una piattaforma di open innovation per progettare e realizzare prodotti e soluzioni circolari. L’hub sarà collocato all’interno del territorio toscano e dialogherà con le strutture del Gruppo Kering, a partire dai siti produttivi e la rete dei fornitori di materiali e prodotto finito di Gucci in Italia, un ecosistema di oltre 700 fornitori diretti e 3500 subfornitori. Le attività dell’hub saranno estese agli altri brand del Gruppo Kering per poi diventare uno strumento a disposizione dell’intero settore.
“La circolarità ci offre una visione che coinvolge l’intero ciclo produttivo: è una grande sfida per rendere ancora più forte e competitivo il Made in Italy”, ha affermato Antonella Centra, Executive Vice President, General Counsel, Corporate Affairs & Sustainability di Gucci. “Oggi con Circular Hub abbiamo la responsabilità e soprattutto l’opportunità di creare la strada per l’industria del lusso del futuro. Condividendo i medesimi obiettivi e mettendo a fattore comune risorse, know-how e sinergie, la piattaforma rappresenta uno strumento concreto per abilitare l’intera catena di fornitura e specialmente le piccole e medie imprese, cuore pulsante del nostro Paese, rendendole parte attiva del percorso di innovazione costante che rende unico il saper fare italiano nel mondo”.
La prima fase dei lavori prenderà il via nel primo semestre 2023 e si avvarrà delle competenze dei ricercatori del Kering Material Innovation Lab di Milano e del supporto di tecnici e ricercatori di prodotto per abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori dei centri d’avanguardia di artigianato industriale e sperimentazione di Gucci di Scandicci e di Novara. Per lo sviluppo delle attività progettuali, la piattaforma prevedrà inoltre il supporto di partner industriali e la collaborazione scientifica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che opererà nel perimetro di intervento delle linee di ricerca industriale e di sviluppo di soluzioni circolari, anche relativamente ai modelli operativi e logistici.

La Doria: al via piano investimenti 2023 da 38 milioni

La Doria: al via piano investimenti 2023 da 38 milioniMilano, 21 feb. (askanews) – Piano di investimenti per il 2023 da 38 milioni di euro per La Doria, gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, controllato dal fondo Investindustrial e partecipato da alcuni membri della famiglia Ferraioli. La cifra si aggiunge agli oltre 160 milioni investiti dall’azienda nel quinquennio 2018-2022. Il piano investimenti interesserà tre direttrici principali: capacità produttiva, impatto ambientale, digital transformation.
“Siamo molto contenti di poter annunciare questo nuovo importante piano di investimenti, che traduce in azioni concrete i principi rappresentativi della nostra azienda”, ha dichiarato il Ceo Antonio Ferraioli. “Oltre agli interventi che ci permetteranno di aumentare la capacità produttiva e rendere ancora più innovativi ed efficienti aspetti legati alla produzione, siamo particolarmente orgogliosi di poter ampliare ulteriormente i nostri progetti in ambito Esg, confermando così il nostro impegno nella transizione energetica che ha sempre fatto parte del Dna de La Doria, un’azienda orientata alla sostenibilità ambientale, efficienza produttiva e innovazione tecnologica.”
Nel dettaglio, l’azienda ha deciso di rispondere investendo nell’installazione nell’impianto di Sarno (SA) di una nuova linea di produzione di legumi lessati in scatola. Quello dei legumi per il Gruppo La Doria rappresenta un comparto in costante crescita, avendo registrato nel 2022 un +9% rispetto alla produzione dell’anno precedente. Grazie alla nuova linea, l’azienda potrà incrementare la capacità produttiva di più di 110 milioni di scatole da mezzo kg annue, raggiungendo così una capacità produttiva complessiva annua di 340.000 ton.
Inoltre, un’ampia fetta degli investimenti previsti nel 2023 sarà dedicata a progetti in attività Esg: complessivamente gli interventi previsti consentiranno all’azienda di ridurre le emissioni annue di 1.000 ton CO2.

Birra 1851: una Strong Ale con 100% ingredienti made in Genagricola

Birra 1851: una Strong Ale con 100% ingredienti made in GenagricolaMilano, 21 feb. (askanews) – C’è una nuova nata in casa Genagricola 1851 ma non è solo una nuova referenza che amplia la linea di birre di alto profilo lanciata nel 2022. Birra 1851 Strong Ale è il punto di arrivo di un percorso che ha permesso di accorciare sempre di più la filiera produttiva coltivando internamente tutti gli ingredienti della birra e valorizzando allo stesso tempo il luppolo made in Italy. In occasione dell’anteprima al Beer & Food Attraction, ne abbiamo parlato con Igor Boccardo, amministratore delegato di Genagricola 1851 “La birra Strong Ale è sicuramente il fiore all’occhiello della nostra produzione – ci ha detto – E’ la prima birra fatta al 100% con tutti i luppoli prodotti da Genagricola, è la chiusura di un cerchio. Inizialmente il luppolo non l’avevamo e lo abbiamo dovuto comprare. Nel momento in cui facevamo questa operazione però ci siamo anche chiesti perché non farlo noi e quindi abbiamo iniziato una fase di test in tre aziende del gruppo dislocate geograficamente in tre luoghi diversi con diverse qualità di luppolo per arrivare nel giro di pochi anni alla totale sufficienza”.
Lanciata lo scorso anno, la linea Birra 1851 Passione Agricola deve il nome a Ca’ Corniani, tenuta storica da cui il progetto stesso di Genagricola 1851 è partito e dalla cui esperienza è nata la scommessa sul mercato brassicolo artigianale. Una scommessa che ora cresce con la Strong Ale che si affianca alle quattro birre già presenti sul mercato, la Blonde Ale, la IPA, la Rossa e la Blanche e viene prodotta in edizione limitata per il fuori casa. Almeno inizialmente: “Noi – ha spiegato Boccardo – riteniamo che il circuito elettivo per la creazione di un brand nuovo di birra sia esattamente quello dell’horeca, ovvero hotel, ristoranti e caffè. E questo è il nostro target primario: abbiamo una marca nuova che si è affacciata sul mercato due anni fa e quindi sicuramente il primo luogo dove fare incontrare la marca è l’horeca perché poi è anche il luogo dove la maggior parte degli intenditori va a ricercare delle birre”.
Provvedere all’intera produzione agricola degli ingredienti della birra era un obiettivo che Boccardo aveva già annunciato un anno fa. Ora questi ingredienti vengono interamente prodotti e trasformati secondo gli standard dell’agricoltura simbiotica, seguendo una visione e un modo di intendere la sostenibilità che Genagricola adotta in tutte le 22 aziende di proprietà: “Oggi la sostenibilità spesso viene utilizzata per indicare il concetto di green, ma la sostenibilità ha tre accezioni: ambientale sociale ed economica – ha precisato – in questo senso il concetto di birra agricola e artigianale è sicuramente vincente perché porta valore nei territori di coltivazione non soltanto per gli azionisti ma anche per tutte le persone che vivono un luogo, che sono custodi di quel territorio”.
E l’impegno viene anche premiato come nel caso della Birra 1851 Ipa che al concorso Birra dell’anno 2023 di Unionbirrai, si è posizionata al terzo posto nella categoria birre chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone.

Energia, ecco come rendere meno energivore le nostre case

Energia, ecco come rendere meno energivore le nostre case

Cattaneo (Elettra Impianti): Il problema è che il 60% ha ancora una classe energetica F o G

Roma, 21 feb. (askanews) – Bollette salate o rinunciare almeno in parte al proprio benessere in casa? Il dubbio amletico, tanto amletico non è. In questa fase complessa, per il caro energia esiste una terza via possibile: “Dalla nostra esperienza – spiega Giordano Cattaneo, Ceo di Elettra Impianti – sappiamo che si può risparmiare fino al 30%, adottando soluzioni diverse. Le faccio subito un esempio, partendo da una considerazione che solo apparentemente sembra scontata: all’interno degli ambienti domestici, la nostra prolungata permanenza consuma l’ossigeno e rende l’aria ricca di anidride carbonica, inoltre gli inevitabili odori prodotti in casa possono diffondere particelle dannose. Sentiamo quindi il bisogno di aprire le finestre per un doveroso ricambio d’aria. Un’azione ovvia, ma sapete quanto calore così facendo disperdiamo? Almeno il 70%. Questo vuol dire che per riscaldare l’ambiente dobbiamo nuovamente attivare i nostri sistemi di riscaldamento. Una problematica che si verifica anche in estate, quando apriamo le finestre. Questo spreco di energia può essere evitato inserendo, in casa, un sistema di ventilazione meccanica controllata che permette di ricambiare continuamente l’aria e avere, all’interno dell’abitazione, un’aria purificata con una dispersione di calore controllato. Questi sistemi hanno la possibilità di recuperare oltre l’80% del calore ambientale. Lo spiego meglio in modo volutamente semplice: l’aria calda in uscita dall’immobile attraverserà un recuperatore di calore, interno alla nostra macchina, che limiterà la dispersione dello stesso nei nostri ambienti domestici. In estate, invece, il nostro recuperatore verrà escluso dal processo di ricambio dell’aria e quindi l’aria di rinnovo sarà più fresca dell’aria presente nell’abitazione.
Apparecchiature dunque che permettono di avere costi minori e comunque controllati: “Bisogna poi -spiega ancora Cattaneo – applicare semplici regole. Spegnere gli elettrodomestici quando non si utilizzano, effettuare bucati in lavatrice nelle ore serali e notturne, quando l’energia viene venduta a prezzi meno cari, staccare il caricabatteria dalla presa di corrente, rimuovere la polvere che attutisce le luci. Consigli pratici ai quali però se ne aggiungono altri, operativi. Bisogna ad esempio, avere cura di utilizzare impianti moderni e renderli efficienti con una manutenzione ordinaria. Ma il futuro è da un’altra parte, è nell’utilizzo di fonti rinnovabili e, in particolare del fotovoltaico. Oggi abbiamo delle soluzioni che permettono di inserire in ogni casa, con estrema facilità, pannelli per 3 o più kilowatt. Senza attendere le lungaggini burocratiche siamo in grado di renderli operativi il giorno stesso dell’istallazione, fornendo immediatamente energia alla casa e abbattendo i costi energetici. Penso che una società che abbia davvero a cuore il rispetto dell’ambiente non possa che favorire la sua diffusione, città per città, palazzo per palazzo, casa per casa. I prezzi oggi sono accessibili anche grazie alle agevolazioni statali. Questa scusa non regge più”.
Una necessità dunque, che nasce per motivi economici. Un dovere, viste le nuove disposizioni europee: “Qui siamo davanti a un bivio – sostiene Cattaneo. La direttiva che in materia è al vaglio di Bruxelles, prevede che entro il 2030 gli immobili in classe energetica F o G dovranno essere ristrutturati per portarli almeno in classe E. Entro il 2033, poi, ci dovranno essere solo abitazioni che siano almeno in classe D, per arrivare infine ad avere entro il 2050 solo edifici a emissione zero. Se non ci si adegua, non si potrà disporre della proprietà per venderla o affittarla. Ecco, credo che questo sia un buon motivo per rendere meno energivori i nostri appartamenti o le nostre villette e per puntare su impianti green. Ma bisogna fare presto perché in Italia, ancora oggi prevale nel 60% dei casi, la classe peggiore, la F o la G. Non c’è tempo da perdere, è arrivato il momento di un netto cambio di paradigma”.
Una vera e propria rivoluzione culturale, una rivoluzione che metta al centro la questione ambientale non riducendola più a mere manifestazioni folcloristiche: “I prezzi, dicevamo, non rappresentano più un alibi – afferma Cattaneo. Come è ormai caduta la scusa legata alla complessità degli impianti fotovoltaici. Oggi diventare produttori di energia infatti, è possibile e ha un duplice aspetto: abbattere i costi della fornitura elettrica, con l’assoluta certezza di rientrare della spesa effettuata in tempi ridotti, e rendere efficienti le nostre case secondo il dettato europeo. Basta poco, anche perché esiste una soluzione che permette il controllo del singolo pannello solare. Più sistemi per una sola macchina, il che garantisce in caso di anomalie, interventi mirati e scarsamente invasivi. Benefici che si moltiplicano canalizzando il calore così prodotto nelle singole stanze e utilizzando, come detto, la ventilazione meccanica controllata. Ma è bene sottolineare che questi risparmi si possono ottenere solamente se gli impianti vengono progettati e istallati da dei professionisti certificati. Solo in questo modo si può ottenere un abbattimento dei costi di oltre il 30%. I prodotti che si trovano sul mercato, come ad esempio i condizionatori, non danno i medesimi risultati”.

Auto, immatricolazioni +11,3% a gennnaio nell’Ue (in Italia +19%)

Auto, immatricolazioni +11,3% a gennnaio nell’Ue (in Italia +19%)Roma, 21 feb. (askanews) – Oltre 760 mila nuove immatricolazioni di auto nell’Unione Europea a gennaio, in crescita dell’11,3% su base annua secondo l’Acea, in leggero rallentamento rispetto al più 12,8% di dicembre 2022 ma comunque con una dinamica che l’associazione dei costruttori europei definisce “positiva”. “Tuttavia – precisa l’Acea con una nota – questo in ampia misura è dovuto a una base di partenza inusualmente bassa sul 2022, quando si è raggiunto il minimo record dei volumi a gennaio”.
I rialzi più forti si sono registrati in Spagna (+51,4%), Italia (+19%) e Francia (+8,8%), mentre in Germania si è verificato un calo di immatricolazioni del 2,6%.
Guardando alle tipologie di veicoli per propulsione, i motori a benzina restano i più popolari nell’Unione Europea con un 37,9% sul totale, sempre secondo l’Acea, e immatricolazioni crescita del 12,3% su base annua, a 288.000 unità. In calo invece dell’1,6% le immatricolazioni di diesel, a 121 mila unità con una quota del 15,9%. Sulle auto completamente elettriche le immatricolazioni sono cresciute del 22,9% la quota sul totale è stata del 9,5%. La quota è decisamente più consistente e pari al 26% sulle ibride elettriche, in crescita del 22,1% con 198.000 immatricolazioni nell’Ue.
Guardando a tutta l’area europea, che oltre all’Ue include Gran Bretagna, Norvegia, Svizzera e Islanda le immatricolazioni salgono al 911 mila in crescita del 10,7% a gennaio.
Guardando all’Italia, l’Acea riporta un calo sulle immatricolazioni di nuove auto elettriche, -8,7% che contrasta con la dinamica generale di rialzo nell’Ue, così come la quota delle elettriche sul totale che al 2,6% in Italia è molto più contenuta nella media (9,5%). Molto più popolari nella Penisola sono le ibride elettriche, con immatricolazioni in crescita del 24,7% e una quota sul mercato totale pari al 36,7%, perfino superiore alle immatricolazioni di auto a benzina cresciute del 15,5% per una quota totale del 26,6%.
Sul diesel, anche qui a differenza di quanto avviene in media nell’Unione Europea non si registrano dinamiche negative: le immatricolazioni sono aumentate del 21,4%, in misura maggiore quindi del totale, per una quota di mercato del 18,8%. Resta contenuta anche la quota di ibride plugin in Italia, 4,7% con immatricolazioni in crescita dell’11,1% a gennaio.

Superbonus, Governo: ferma determinazione per una soluzione

Superbonus, Governo: ferma determinazione per una soluzioneRoma, 20 feb. (askanews) – Il Governo conferma la ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine dell’incontro delle associazioni di categorie del settore edile sul Superbonus.
“Al termine degli incontri svolti a Palazzo Chigi – si legge -, sentito il Presidente Giorgia Meloni, il Ministro Giancarlo Giorgetti conferma, unitamente al Sottosegretario Alfredo Mantovano, al ministro Gilberto Pichetto Fratin e agli altri esponenti di Governo presenti, la ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi. Partendo dal decreto legge approvato lo scorso 16 febbraio, il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme. Tale situazione, che l’Esecutivo Meloni ha ereditato riguardante i cosiddetti ‘crediti incagliati’ (cioè i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire) verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi intervenuti”.
“Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale – prosegue -, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Il Governo ribadisce, come già illustrato al termine del Consiglio dei Ministri, la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi”.
Sen-Fgl

Trasporto aereo, Air France-KLM punta sui carburanti sostenibili

Trasporto aereo, Air France-KLM punta sui carburanti sostenibiliMilano, 20 feb. (askanews) – Il settore del trasporto aereo è chiamato sempre più a ragionare in termini di sostenibilità e una delle strade che stanno venendo intraprese è quella dei carburanti sostenibili, SAF, sustainable aviation fuel. Una scelta che viene portata avanti da Air France-KLM, anche attraverso uno specifico programma denominato SAF Corporate.
“Essendo un player globale – ha detto ad askanews Fabio Andaloro, direttore vendite di Air France-KLM Italia – noi abbiamo deciso di sostenere e affidarci a dei partner esterni per lo sviluppo e la produzione del SAF. Quindi oggi cerchiamo di convincere le nostre aziende ad aderire a questo programma. Per noi è di vitale importanza, perché nei prossimi 20, 30 0 40 anni il viaggio in aereo dovrà necessariamente essere sostenibile ed eco-responsabile”.
Attualmente il trasporto aereo è responsabile del 2-3% delle emissioni complessive, dato che però sarebbe previsto in crescita nei prossimi decenni. Il SAF, secondo gli studi, è in grado di ridurre le emissioni di CO2 in media dell’80% e non richiede alcuna modifica ai motori degli aeromobili.
“Il sentimento che abbiamo oggi – ci ha spiegato Cristina Lazzaroni, Sustainability Coordinator East Mediterranean di Air France- KLM – è che il trasporto aereo è considerato un grande inquinante e quindi in primo luogo dobbiamo fare capire che c’è la possibilità di ridurre le emissioni e di viaggiare in modo più responsabile”.
In questo senso il gruppo ha individuato due azioni fondamentali: “Una è sicuramente il rinnovo della flotta – ha aggiunto Andaloro – che è di vitale importanza ed è uno dei punti nei quali possiamo raggiungere una riduzione del 25-30% delle emissioni di CO2. Il secondo punto è lavorare sulla produzione del SAF”.
E molte aziende, soprattutto italiane, hanno deciso di sposare la scelta di cambiamento per puntare su una sempre maggiore sostenibilità. “Il SAF Corporate – ha concluso Lazzaroni – è un programma che noi proponiamo alle aziende che vogliono acquistare congiuntamente ad Air France Klm delle tonnellate di SAF. Si rendiconta a fine anno il loro volato, il carburante che è stato consumato per i viaggi d’affari a esse collegate, si va a misurare anche l’impatto delle tonnellate di CO2 emesse e si va a calcolare quanta riduzione è stata fatta grazie all’acquisto che loro hanno fatto di SAF”.
Nel 2022 il programma di Air France-KLM ha coinvolto una ventina di aziende, nel 2023 le prospettive sono di una significativa crescita delle adesioni. In uno scenario che vede anche le grandi compagnie aeree farsi attori su vasta scala del concetto di eco-responsabilità.

Speck Alto Adige Igp: lieve aumento produzione 2022, sale quota Igp

Speck Alto Adige Igp: lieve aumento produzione 2022, sale quota IgpMilano, 20 feb. (askanews) – Lo Speck Alto Adige Igp nel 2022 registra un lieve incremento della produzione. Lo scorso anno, infatti, sono state contrassegnate con il marchio di qualità Speck Alto Adige Igp 2.883.777 baffe, pari al 46,5% della produzione complessiva dei membri del Consorzio, con una crescita dello 0,08% rispetto al 2021. Sempre nel 2022, la quota Igp ha registrato un incremento di tre punti percentuali, il più alto di sempre. Un bilancio quelle del 2022 positivo secondo il Consorzio che ha spento le sue prime 30 candeline
È l’Italia a riconfermarsi consumatrice numero uno di Speck Alto Adige Igp, con un dato di vendita del 68,8% e una preponderanza in Alto Adige e nel settentrione in generale. Tuttavia, da qualche anno, la richiesta sta aumentando costantemente anche nelle regioni centrali e meridionali. Anche il dato di esportazione è significativo, dimostrando che ancora una volta lo Speck Alto Adige Igp è uno dei salumi più amati fuori dall’Italia. È il 31,2% di tutta la produzione a essere soggetto a export, in particolare in Germania (24,7%), principale acquirente, e poi negli Stati Uniti (2,7%), in Francia (1,7%), in Austria (0,6%) e in Svizzera (0,7%). Crescono le attività di export anche in mercati finora debolmente esplorati, come la Polonia, la Svezia e il Canada.
La grande distribuzione organizzata si conferma il canale di vendita preferenziale (67%), seguita da discount (21,5%), punti vendita al dettaglio (1,7%) e grossisti (3,2%). Menzione d’onore alla ristorazione, che con un 5,4% dimostra una ripresa significativa dopo due anni difficili. Conferma anche per la modalità prediletta degli italiani nell’acquisto e consumo: la confezione pre-affettata da 100 grammi resta anche nel 2022 la più venduta. E se consumarlo in purezza con una fetta di pane resta la modalità preferita, la sperimentazione è comunque ben accetta grazie alla versatilità del prodotto. Crescono, infatti, richiesta e consumo dei prodotti compositi, che nascono dalla grande popolarità acquisita dallo Speck Alto Adige Igp negli ultimi anni. Basti pensare che nel 2022, il Consorzio vantava 37 contratti attivi con aziende europee e l’obiettivo del 2023 è sicuramente quello di ampliare ancora di più l’offerta per il consumatore finale.
“Il 2022 è stato un anno straordinario per lo Speck Alto Adige Igp. Non solo perché il consorzio che lo tutela ha festeggiato 30 anni – ha detto il presidente del Consorzio tutela Speck Alto Adige, Paul Recla, al suo secondo anno di mandato – ma anche perché sono stati raggiunti, in termini di business e comunicazione, risultati davvero importanti, che ci permettono di pensare a un futuro ancora più roseo. Naturalmente, al primo posto ci sono sempre qualità e rispetto per la tradizione, due aspetti che ci danno la certezza di offrire un prodotto buono e sano, oltre che unico nel suo genere”.

Ita Airways, operativo l’Airbus A320neo con livrea azzurra

Ita Airways, operativo l’Airbus A320neo con livrea azzurraRoma, 20 feb. (askanews) – L’Airbus A320neo con nuova livrea azzurra Ita Airways ha effettuato oggi il suo primo volo commerciale: l’AZ 1781 è partito da Roma Fiumicino alle 13:20 ora locale per atterrare all’aeroporto Punta Raisi di Palermo.
L’Airbus A320neo è dedicato a Francesco Moser, straordinario ciclista italiano degli anni Settanta e Ottanta, e sfoggia dettagli unici di design come la Zorro mask e le sharklets, e andrà a servire le rotte di corto e medio raggio della Compagnia.
Tecnologico ed efficiente il nuovo Airbus A320neo vanta consumi di carburante ed emissioni di CO2 per passeggero inferiori del 20% rispetto agli aeromobili di precedente generazione.
Consentirà ad ITA Airways di arricchire ulteriormente la sua flotta moderna ed environment-friendly, che entro il 2026 sarà composta per l’80% da aerei di nuova generazione con la conseguente riduzione di 1,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Inoltre, grazie al disegno innovativo della cabina, il nuovo A320neo offrirà ai passeggeri una esperienza di viaggio di riferimento, con sedili più moderni e confortevoli.
Il nuovo A320neo servirà le rotte del network nazionale e internazionale della Compagnia da Roma Fiumicino verso gli aeroporti di Brindisi, Bari, Bologna, Catania, Genova, Milano Linate, Napoli, Palermo, Lamezia Terme, Torino e Venezia in Italia, e quelli di Parigi CDG, Madrid e Bruxelles in Europa fino a coprire nella Summer 2023 tutte le destinazioni di breve e medio raggio di Ita Airways.