Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Compag: preoccupa mancanza di acqua per campagna cerealicola 2023/24

Compag: preoccupa mancanza di acqua per campagna cerealicola 2023/24Milano, 20 mar. (askanews) – Per il mais italiano si prevede un’altra campagna critica. Le intenzioni di semina registrate dall’Istat indicavano un -6% su base nazionale ma, secondo i dati raccolti dalla federazione nazionale delle rivendite agrarie Compag, nell’attuale fase di semine in corso, sembrerebbe che in alcuni areali della Lombardia la riduzione sfiori il 15%, mentre in altre aree del Veneto il calo raggiunga addirittura il 30%.
Anche Ismea prospetta una situazione critica per il 2023 per la produzione di granella di mais, con possibili riduzioni delle rese e del livello qualitativo, legate soprattutto all’incognita del clima e delle risorse idriche a disposizione. Nel rapporto pubblicato di recente da Ismea sulla filiera del mais, si evidenzia che il fabbisogno nazionale di questa materia prima dipende sostanzialmente dalle importazioni: se 20 anni fa la produzione copriva quasi totalmente il fabbisogno, ora il tasso di autoapprovvigionamento è sceso al 40%.
Il ministero dell’Agricoltura ha raccolto, sulla base dei dati Istat, le previsioni di semina per il frumento duro e tenero. Nello specifico, il tenero dovrebbe accrescere le superfici investite del +6,2%, trainato dal calo delle semine di altre colture, in particolare il mais. L’aumento interesserebbe tutto il Paese, ma soprattutto il Nord, dove incidono le preoccupazioni legate alla scarsità di piogge. L’Istat prevede invece in calo il grano duro con un -1,6% a livello nazionale a causa della riduzione del 3,2% di ettari nel Sud e Isole, mentre dovrebbe crescere la superficie nelle aree settentrionali (+11,2% Nord Ovest e +3,8% nel Nord Est), in lieve aumento nelle zone centrali (+1,2%).
“Non appare affatto semplice proiettare i dati produttivi partendo dalle intenzioni di semina per l’andamento climatico anomalo che sta caratterizzando anche il 2023, dopo un 2022 storicamente siccitoso – sostiene Vittorio Ticchiati, direttore generale di Compag – Il periodo invernale 2022/23 continua a essere caratterizzato dalla mancanza di piogge con un deficit che ha interessato in particolare il Nord, dove i grandi laghi e i maggiori fiumi, compreso il Po, si trovano sotto i livelli già allarmanti dello scorso anno. I grandi laghi sono valutati a un indice di riempimento del 30-35%, con le precipitazioni nevose sull’arco alpino in calo del 56%”.

Ue, Giorgetti:con shock attuale vecchio patto stabilità irrealistico

Ue, Giorgetti:con shock attuale vecchio patto stabilità irrealisticoMilano, 20 mar. (askanews) – “Tornare alle regole sospese 3 anni fa non è coerente con l’elevato livello dei debiti pubblici accumulato a seguito della pandemia. Lo sforzo fiscale richiesto dalle precedenti regole per ridurre di un ventesimo all’anno il rapporto debito/Pil sarebbe stato infatti già molto complicato da realizzare, con dati pre-Covid. Irrealistico oggi, alla luce dello shock che ha replicato in termini quantitativi di finanza pubblica quello della crisi finanziaria post 2008”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento all’evento organizzato da Intesa Sanpaolo sulla riforma del patto di stabilità.
La proposta della Commissione europea di riforma della governance economica, ha spiegato, “rappresenta sicuramente il punto di partenza, non certo quello di arrivo, della riforma della governance economica europea. L’Italia sta partecipando al dibattito, nei tavoli istituzionali del Consiglio, con analisi e proposte di tipo costruttivo finalizzate a migliorare le linee di riforma”. “È un approccio realistico”, ha concluso Giorgetti.

Fintech, Sistemi spa acquisisce 25% di Ultroneo srl

Fintech, Sistemi spa acquisisce 25% di Ultroneo srlRoma, 20 mar. (askanews) – È stato finalizzato negli scorsi giorni l’accordo di Sisfin Partecipazioni e Investimenti Srl, la holding finanziaria della Sistemi SpA, per l’acquisto del 25% di quote di Ultroneo Srl, l’azienda ideatrice dell’innovativo sistema GetYourBill per la fatturazione elettronica diretta. L’operazione si è divisa in due: da una parte Sistemi ha acquistato varie quote dei business angels che fino ad ora hanno finanziato la crescita della giovane azienda, come Italian Angels for Growth (IAG), dall’altra immettendo capitale nella stessa. LO rende noto Sistemi in un comunicato.
Gli obiettivi dell’operazione sono chiari, e convergono in una direzione fortemente sinergica: sviluppo di nuovi servizi e incremento della forza commerciale. “La partnership con Sisfin rappresenta per Ultroneo l’inizio di una nuova fase di sviluppo per la nostra azienda – afferma il Presidente del CdA di Ultroneo srl, Alvise Abu-Khalil – questo grazie alle importanti azioni che porteremo sul mercato nei prossimi mesi”.
Anche la Presidente del CdA di Sisfin, Enrica Eandi, si rivela molto soddisfatta: “Questa operazione è un ottimo punto di partenza, perché l’integrazione dei servizi di Ultroneo con le nostre soluzioni aumenterà ancora di più il valore aggiunto che portiamo ai nostri utenti e clienti”.
Ultroneo, azienda fintech che ha inventato il sistema GetYourBill per la fatturazione elettronica diretta, ha una storia più unica che rara: da start up legata all’Università di Udine, in soli 5 anni è diventata un’azienda di successo che punta a raggiungere un fatturato di 2 milioni di euro. Dall’altra parte, Sistemi SpA è un punto di riferimento di settore che da oltre 40 anni sviluppa software, supporti e piattaforme di servizio per professionisti, imprese e associazioni. Con più di 100 partner in tutta Italia, 329 dipendenti e un fatturato che ha toccato la quota di 125 milioni nel 2022 si presta a dare uno slancio notevole all’azienda friulana Ultroneo.
“Ringraziamo i partner finanziari che ci hanno aiutati ad arrivare a questo primo livello di sviluppo, – continua Abu-Khalil – ora, anche grazie all’importante appoggio di Sistemi Spa, guardiamo al futuro con entusiasmo e determinazione: siamo pronti a mettere sul mercato nuovi prodotti per i nostri clienti e ad esportarli anche all’estero”.

Whirlpool, Alessandro Perucchetti presidente attività Usa

Whirlpool, Alessandro Perucchetti presidente attività UsaRoma, 20 mar. (askanews) – Whirlpool Corporation annuncia la nomina di Alessandro Perucchetti a presidente delle attività operative Usa dell’azienda. Perucchetti diventa anche membro del comitato esecutivo internazionale di Whirlpool Corporation.
Perucchetti supervisionerà le attività commerciali e aziendali di Whirlpool Corp. negli Stati Uniti, tra cui la strategia del brand, di marketing, delle vendite, e dei servizi al consumatore e della supply chain negli stabilimenti degli Stati Uniti e del Messico.
“Alessandro ha una comprovata esperienza, la sua leadership e la sua esperienza all’interno dell’azienda gli permettono di avere una prospettiva unica sul nostro business nordamericano – ha dichiarato Marc Bitzer, presidente e amministratore delegato di Whirlpool Corp -. Questo è un momento cruciale per il settore degli elettrodomestici e Alessandro è la persona ideale per guidare i brand in portafoglio e accelerare il ritmo dell’innovazione”.
“Sono entusiasta di tornare negli Stati Uniti per contribuire alla leadership di prodotto, alla crescita del nostro business diretto al consumatore e al proseguimento del lavoro svolto per costruire una catena di approvvigionamento resiliente – ha dichiarato Perucchetti -. Due terzi delle case americane contengono un prodotto Whirlpool. Si tratta di una responsabilità unica, che ci permette di concentrarci sul miglioramento della vita in casa”.

Bonomi:no incentivi per assunzioni ma a chi investe e patrimonializza

Bonomi:no incentivi per assunzioni ma a chi investe e patrimonializzaMilano, 20 mar. (askanews) – “Io mi aspetto che premi chi investe e patrimonializza, non chi assume”. In questa frase c’è la posizione del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha parlato della delega fiscale in Bocconi a Milano in occasione della presentazione del nuovo Affari&Finanza. “Se si parla di un riordino delle aliquote Irpef facciamolo – ha detto – se vogliamo fare fisco d’impresa secondo me deve servire a premiare, non essere leva di gettito fiscale”.
“Io – ha detto senza troppi giri di parole – sono contrario agli incentivi per gli imprenditori che assumono, quello è il mio mestiere. Quello che chiedo è tagliare le tasse sul lavoro e agire sulla leva contributiva. Da due anni chiediamo il taglio del cuneo fiscale, il riordino delle aliquote Irpef è un risparmio di 300 euro a famiglia, il taglio del cuneo fiscale come l’abbiamo proposto noi per chi ha un reddito di 35mila euro euro l’anno porta un risparmio di 1.200 euro”.
Più in generale Bonomi pensa “a una delega fiscale organica, non si può affrontare pezzo a pezzo”, ha detto precisando che “capiremo dai decreti attuativi se ci saranno più vantaggi o svantaggi per le imprese”. Quello che auspica il numero uno di Confindustria è che “ci sia un fisco di impresa che non guardi più a fisco come gettito ma come leva di politica industriale. Questa è la grande sfida”. “Se potessi scegliere – ha aggiunto – vorrei un fisco premiale, che premia chi investe, chi patrimonializza e fa crescere il Paese”. “Non è la leva fiscale la leva corretta per premiare chi crea posti di lavoro – ha ribadito – se si deve fare, occorre lavorare sulla leva contributiva, è lo strumento corretto per premiare chi crea posti di lavoro”.

Banche, Giorgetti: per il sistema italiano siamo tranquilli

Banche, Giorgetti: per il sistema italiano siamo tranquilliMilano, 20 mar. (askanews) – “Mi sembra che adesso i mercati si siano un attimino calmati, credo che la situazione in Europa sia sotto controllo. Noi siamo in costante contatto con le autorità di regolazione soprattutto per il sistema bancario italiano siamo tranquilli”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a margine di un evento organizzato da Intesa Sanpaolo, in merito alla tenuta del sistema bancario dopo il salvataggio di Credit Suisse e l’intervento delle banche centrali.

InnovaMare, a Bari l’ultima tappa del roadshow sulle tecnologie blu

InnovaMare, a Bari l’ultima tappa del roadshow sulle tecnologie bluRoma, 20 mar. (askanews) – InnovaMare, progetto di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Croazia, alle battute finali. Dopo Dubrovnik, Venezia e Rijeka sarà Bari ad ospitare, il 22 e 23 marzo, la presentazione del Digital Innovation Hub e delle soluzioni robotiche per salvare l’Adriatico dalla plastica messe a punto grazie ai fondi Ue. La tappa finale del tour è organizzata da ARTI, Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione della Puglia, e prevede due giorni di workshop, attività dimostrative e visite ad alcune realtà d’eccellenza nel settore della blue economy. Saranno due – annuncia ARTI in una nota – i momenti salienti dell’iniziativa: il lancio del networking attorno al nascente Digital Innovation Hub, il nuovo polo per lo sviluppo di tecnologie marine innovative, e la dimostrazione in mare aperto dei robot salva-Adriatico.
Il 22 marzo, al Centro Sportivo Universitario (CUS) di Bari, dopo un workshop tematico su cooperazione e tecnologie per la sostenibilità dell’economia del mare, saranno presentate e testate in pubblico le due soluzioni robotiche messe a punto da CNR e Università di Zagabria (Facoltà di Ingegneria elettrica e informatica) nell’ambito del progetto: SWAMP, un veicolo autonomo di superficie (Asv) ovvero il mini-catamarano leggero per il monitoraggio del mare nei porti e nei bacini fluviali e la Boa Multifunzionale Intelligente, un robot per la misurazione, la gestione e lo stoccaggio dei dati registrati in mare. Si tratta di robot diversi ma concepiti per funzionare in modo integrato e massimizzare i risultati della lotta all’inquinamento marittimo, che saranno mostrati all’opera al largo mare pugliese. “Sistemi intelligenti – sottolineano i ricercatori – sperimentati con successo, per la prima volta, in scenari cooperativi e in ambienti particolarmente a rischio”, come le acque lagunari e i corsi d’acqua inquinati.
In programma, il 23 marzo, ci sono inoltre due visite di “studio”: al Laboratorio di Ingegneria Costiera (LIC) del Politecnico di Bari, un’eccellenza nazionale per le sue strumentazioni d’avanguardia per la modellistica di dinamica costiera e la rilevazione del moto ondoso, e all’azienda monopolitana AS Labruna, leader nella produzione di motori “green” per la nautica, a propulsione elettrica e ibrida.
Dopo oltre due anni di attività il sogno rendere l’Adriatico più sostenibile potrebbe concretizzarsi se i partner riusciranno a consolidare l’ecosistema virtuoso nato con InnovaMare. È questa la missione del Digital Innovation Hub (DIH), il polo per lo sviluppo della robotica sottomarina istituito a febbraio con la firma da parte italiana e croata del protocollo d’intesa, un altro successo della cooperazione per la sostenibilità del mare.
Link al programma dettagliato della due giorni: https://www.arti.puglia.it/wp-content/uploads/InnovaMare-Roadshow-Bari_agenda_22_23March_DEF.pdf

Aifi: in 2022 investiti 23,7 mld +61%, record assoluto

Aifi: in 2022 investiti 23,7 mld +61%, record assolutoMilano, 10 mar. (askanews) – Il private capital spinge e accelera il processo di internazionalizzazione delle imprese. Di questo si è parlato nel Convegno annuale Aifi tenutosi presso la sede di Assolombarda e con il contributo di Kpmg.
I dati presentati mostrano innanzitutto che in Italia la finanza alternativa ha un ruolo sempre più importante sull’economia reale: nel 2022 sono stati investiti 23,7 miliardi di euro in 848 operazioni, il 61% in più rispetto al 2021, un record assoluto. Nello scorso anno sono stati raccolti 5,9 miliardi di euro, +3% rispetto all’anno precedente; cresce anche il numero delle operazioni con ammontare superiore ai 150 milioni che nel 2022 sono state 24 così come le operazioni in infrastrutture, 52 (+16%) per ammontare investito pari a 10,7 miliardi di euro (+39%). Raddoppia l’ammontare investito in buyout che si attesta a 11 miliardi di euro, con 185 operazioni realizzate (+16%).
Se le operazioni di maggioranza crescono, diminuisce ancora l’attività di expansion attestandosi a 483 milioni di euro, (-44%) investiti in 46 operazioni (-23%). Un ruolo sempre maggiore deriva anche dagli operatori non domestici: guardando ai soci AIFI, il 27% sono internazionali e negli ultimi due anni hanno raccolto oltre 130 miliardi di dollari. In Italia il peso degli operatori internazionali sull’ammontare è sempre più grande tant’è che nell’arco di tempo 2021-2022 hanno investito 27 miliardi nelle imprese italiane su un totale di 57 miliardi impegnati nell’arco di dieci anni, segno che il loro contributo all’economia reale assume sempre più preponderante.
“Cresce il ruolo dei fondi internazionali di private equity” afferma Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi. “Nel 2022, su 24 miliardi investiti in Italia 15 miliardi di euro derivano da operatori non domestici. Se da un lato vediamo la crescita degli investimenti soprattutto da parte di questi operatori, dall’altro non possiamo non notare che serve un’azione sistemica delle Istituzioni per spingere la crescita dei fondi italiani per numero e dimensione, permettendo così la nascita di nuovi soggetti che possano investire anche in quote di minoranza, e nelle attività di turnaround che nel 2022 ha visto solo concludersi solo nove operazioni”.
“Il private capital ha in portafoglio 2mila società per un fatturato complessivo di 200 miliardi di euro e un capitale umano che conta 550mila dipendenti”, dichiara Anna Gervasoni, direttore generale Aifi. “Questo mercato è fondamentale per la crescita del paese e ha ampi margini di sviluppo. Per questo è necessario potenziare la raccolta di capitali. Il Private equity francese negli ultimi cinque anni ha raccolto da fondi e casse 9,9 miliardi contro i 3,4 miliardi in Italia, dalle assicurazioni 18,3 miliardi di euro contro i nostri 2,1 e da investitori individuali e family office 14,4 miliardi contro i 2,2 miliardi dell’Italia. Con maggiori risorse possiamo fare di più”.
“Il perdurare del contesto di tensione geopolitica e instabilità macroeconomica, in particolare la spirale inflazionistica e l’aumento dei tassi d’interesse, rende sfidante poter fare delle previsioni per il mercato del private equity nel 2023. Tuttavia il significativo ammontare di dry powder a disposizione dei fondi di private equity, oggi pari a 3,7 triliardi di dollari, suggerisce un cauto ottimismo per i prossimi mesi” commenta Stefano Cervo, partner Kpmg, Head of Private Equity.

Bonomi: Non si può combattere inflazione solo con aumento dei tassi

Bonomi: Non si può combattere inflazione solo con aumento dei tassiMilano, 20 mar. (askanews) – “Non si può combattere la nostra inflazione solo con un aumento dei tassi”. A dirlo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo alla presentazione del nuovo Affari&Finanza di Repubblica a Milano.
Poco prima aveva detto che “noi siamo stati abituati a un decennio strano, con tassi negativi, economicamente sbagliato ma ne abbiamo usufruito. Ora siamo in una situazione intermedia con un 3,5% di tassi che si può tranquillamente gestire. Ulteriori aumenti dei tassi ci preoccupano non tanto per il debito pubblico quanto per il sistema delle imprese che ha ricevuto prestiti a breve garantiti da garanzie pubbliche”. “Ovvio che – ha concluso – con una dinamica così dei tassi qualche preoccupazione inizia a esserci”.

Gas, Assocostieri: fondamentale incentivare bioGNL e biogas

Gas, Assocostieri: fondamentale incentivare bioGNL e biogasRoma, 20 mar. (askanews) – “Le infrastrutture di stoccaggio e distribuzione del GNL sono fondamentali al fine di sviluppare un sistema sostenibile di trasporto marittimo e stradale”. Lo afferma Assocostieri, secondo la quale “è necessario, pertanto, dare ampia applicazione al sistema delle Garanzie di Origine, contribuendo ad aumentare la domanda biogas e di BioGNL e di conseguenza a svilupparne la produzione”.
Per l’associazione, “è importante che tale sistema includa anche quelle infrastrutture che non sono interconnesse alla rete di trasporto del gas naturale, nonché gli impianti che permettono la liquefazione fisica o virtuale situati anche in luoghi diversi dai siti di produzione che ricevono il gas tramite la rete, compresi i distributori di gas allo stato liquido o gassoso per i trasporti, anche ad uso privato, conformemente a quanto previsto nel Decreto ministeriale biometano del 15 settembre 2022”.