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Lagarde: “Forte fiducia che inflazione stia andando verso il basso”

Lagarde: “Forte fiducia che inflazione stia andando verso il basso”Roma, 24 gen. (askanews) – Nell’area euro i dati preliminari più recenti sull’inflazione l’hanno indicata al 2,4% “e ci sta una forte fiducia che sia andando verso il basso piuttosto che verso l’alto”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, durante un dibattito al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera, ricordando tuttavia che parlava nel “periodo di quiete”, la settimana che precedente il Consiglio direttivo sui tassi, in cui gli esponenti della Bce si astengono dal rilasciare commenti sulla politica monetaria.

Mps punta Mediobanca, Ops da 13,3 miliardi per un terzo grande gruppo bancario

Mps punta Mediobanca, Ops da 13,3 miliardi per un terzo grande gruppo bancarioMilano, 24 gen. (askanews) – Mps punta piazzetta Cuccia: Siena annuncia un’offerta pubblica di scambio, carta contro carta, e offre ai soci di Mediobanca 2,3 azioni per ogni quota portata in adesione. Prezzo implicito di 15,992 euro per azione, con un premio pari al 5,03% rispetto ai valori di chiusura della Borsa di giovedì. Totale dell’operazione: 13,3 miliardi di euro, da chiudere entro il terzo trimestre del 2025. Una mossa a sorpresa e non concordata che Mediobanca, guidata dal Ceo Alberto Nagel, si avvia a bollare come “ostile”.


L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ha spiegato che “con questa operazione di natura industriale vogliamo segnare un nuovo approccio nel percorso di consolidamento del settore bancario che in maniera innovativa crea valore da subito sia per gli azionisti di Mps che di Mediobanca, e ritengo anche per l’intero sistema Paese. Puntiamo a un nuovo campione nazionale, con due brand di eccellenza, che vogliamo proteggere e ancor più valorizzare”. L’offerta è condizionata al consenso del 66,67% del capitale di Mediobanca e se dovesse andare a buon fine Piazzetta Cuccia dirà addio alla Borsa: l’obiettivo di Siena è il delisting di Mediobanca per “favorire” integrazione, sinergia e crescita delle due banche, dettaglia Mps nei documenti al mercato.


L’attenzione è quindi tutta sui soci di Mediobanca, che a tratti si intrecciano con gli stessi di Mps. A guidare la brigata di azionisti di piazzetta Cuccia è Delfin, la holding lussemburghese degli eredi Del Vecchio, che detiene il 19,81% del capitale della banca fondata da Enrico Cuccia. A seguire c’è Francesco Gaetano Caltagirone che possiede il 7,76%, Blackrock al 4,23% e Banca Mediolanum al 3,49%. Delfin e Caltagirone sono anche soci forti di Siena, i primi tra i privati dopo il Mef che detiene ancora l’11,7% delle azioni (il lock up del Tesoro scade il 13 febbraio). I Del Vecchio hanno il 9,7% di Rocca Salimbeni e Caltagirone il 5%: facile credere che siano favorevoli all’operazione, con oltre il 27% dell’azionariato di Mediobanca che sarebbe quindi pronto ad aderire all’Ops. Gli azionisti più piccoli di Mediobanca sono legati nel patto di consultazione, guidato da Mediolanum, che tiene insieme l’11,4% del capitale e che è stato aggiornato a ottobre ed è valido fino al 2027. Tra loro la famiglia Monge all’1,1%, gruppo Gavio allo 0,82% e gruppo Ferrero allo 0,69%. Quanto al primo azionista di Mps, Lovaglio ha spiegato nella call con gli analisti, che a dicembre 2022 aveva già presentato al ministro dell’Economia l’ipotesi dell’operazione con Mediobanca e che il ministero stesso “non ha posto nessun limite all’operazione”.


Questa operazione, per Mps, “presenta benefici chiari e tangibili per tutti gli stakeholder”. Per gli azionisti, si legge nei documenti, si prevede “elevata creazione di valore grazie ad una maggiore redditività, con un dividend pay-out fino al 100% dell’utile netto, mantenendo al contempo una forte solidità patrimoniale”, con l’utilizzo dei 2,9 miliardi di Dta di Mps nei prossimi sei anni e la generazione di sinergie industriali per 700 milioni all’anno. I clienti avranno “accesso ad una value proposition di eccellenza, con un’offerta più ampia e attraente di prodotti, soluzioni su misura e servizi per famiglie e imprese”, mentre i dipendenti avranno “opportunità di crescita professionale” in un’operazione che prevede “limitati impatti occupazionali”. Secondo il management di Mps a poter ottenere benefici è anche l’”economia italiana”, grazie al “forte valore per il sistema Paese contribuendo a incrementarne la competitività”. Lovaglio, parlando in conference call, ha poi voluto chiarire “fin da ora” che l’eventuale buon esito dell’operazione non comporterà l’addio a nessun marchio, con entrambe le banche che sono nomi storici della finanza italiana: “Continueremo a nutrire i marchi Mps e Mediobanca, mantenendo le loro competenze e posizionamento unici, due marchi forti che lavoreranno assieme. Questo – ha chiosato il top manager – ci permetterà di sfruttare appieno tutto il loro potenziale”.

Eurozona, a gennaio manifatturiero risale, possibile “effetto Trump”

Eurozona, a gennaio manifatturiero risale, possibile “effetto Trump”Roma, 24 gen. (askanews) – Migliora a inizio anno la situazione per le imprese nell’area euro, con una risalita delle indagini apparentemente collegata a un “effetto Trump” che si trasmette anche al Vecchio Continente. L’indice Pmi composito per l’insieme delle aziende è risalito a 50,2 punti, riporta S&P Global con un comunicato, sui massimi da 5 mesi dopo 49,6 punti a dicembre.


A migliorare, in particolare, è il manifatturiero, sospinto dal recupero di fiducia delle imprese in Germania, con l’indice Pmi sulla produzione risalito a 46,8 punti, da 44,3 punti di dicembre. Su queste indagini i 50 punti sono la soglia di neutralità: al di sopra è crescita, al di sotto è contrazione dell’attività. L’indice Pmi per le attività del terziario dell’area euro è marginalmente risalito a 51,4 punti, da 51,6 a dicembre.


S&P rileva tuttavia che il tasso di espansione generale resta solo marginale a causa della debole domanda. I segnali di miglioramento dell’attività hanno portato l’occupazione ad un livello vicino alla stabilizzazione. Meno incoraggianti i segnali sui costi: sono fortemente aumentati, prosegue la società con un comunicato, con un tasso di inflazione che ha toccato il valore più alto in 21 mesi. A loro volta, anche le aziende hanno incrementato i prezzi di vendita ad un tasso maggiore. Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank “la Germania ha esercitato un ruolo importante nel miglioramento dell’economia dell’eurozona, con l’indice composito che è tornato in territorio di crescita. Al contrario, l’economia francese è rimasta in contrazione”.


“Il settore manifatturiero è ancora in recessione, ma il ritmo del declino si è leggermente attenuato. Il settore continua a perdere rapidamente personale e anche i nuovi ordini sono in calo. D’altro canto, prevedendo una produzione più elevata tra un anno, le aziende sono molto più ottimiste riguardo al futuro. Questo potrebbe essere un effetto Trump inaspettato – osserva in un comunicato – o dovuto all’idea che il fondo sia stato raggiunto dopo una recessione di quasi due anni”. Invece “in vista della riunione della Bce della prossima settimana, le notizie sul fronte dei prezzi non sono incoraggianti. L’inflazione dei costi nel settore dei servizi ha indicato un rialzo, con la presidente della Bce Christine Lagarde – ricorda – che ha già dichiarato di monitorare la situazione attentamente. I prezzi di vendita nel settore sono aumentati a un ritmo simile a quello del mese scorso. È preoccupante l’incremento dei prezzi di acquisto affrontati dal settore manifatturiero, che pone fine a quattro mesi di costi stabili o in calo”.

Mps tenta la scalata a Mediobanca: lancia offerta di scambio da 13,3 mld

Mps tenta la scalata a Mediobanca: lancia offerta di scambio da 13,3 mldMilano, 24 gen. (askanews) – Monte dei Paschi di Siena ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria avente a oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca. L’Ops valuta Piazzetta Cuccia 13,3 miliardi di euro e offre un premio del 5,03% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Mediobanca rilevato alla chiusura di Borsa di giovedì (15,227).


L’offerta avrà a oggetto un massimo di 833.279.689 azioni ordinarie, rappresentanti il 100% del capitale sociale e delle azioni ordinarie (incluse le azioni proprie detenute). Per ciascuna azione Mediobanca portata in adesione all’offerta, Mps offrirà un corrispettivo unitario pari a 2,3 azioni ordinarie dell’offerente di nuova emissione. Pertanto, per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione saranno corrisposte 23 azioni ordinarie dell’offerente di nuova emissione. Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Mps rilevato alla chiusura del 23 gennaio (giovedì) pari a 6,9531 euro, il corrispettivo esprime una valorizzazione pari a 15,992 euro per ciascuna azione Mediobanca e, pertanto, incorpora un premio pari al 5,03% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Mediobanca rilevato alla chiusura di Borsa del 23 gennaio (15,227).

Carburanti, Commissione Senato: riallineare accise benzina-gasolio

Carburanti, Commissione Senato: riallineare accise benzina-gasolioRoma, 23 gen. (askanews) – Riallineare le accise tra benzina e gasolio nella misura di 1-2 centesimi ed utilizzare il ricavato per il trasporto pubblico locale. E’ quanto si legge nel parere dalla Commissione Finanze del Senato al dlgs accise.


Il parere della Commissione è favorevole con la condizione di “definire un tendenziale riavvicinamento, in un congruo arco di tempo e nella misura compresa tra l e 2 centesimi di euro, delle aliquote dell’accisa applicate al gasolio e alla benzina in modo da tener conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascun prodotto, destinando le risorse al trasporto pubblico locale”. La condizione prosegue stabilendo che “alle anzidette misure dovrà essere data attuazione, valutato il contesto di riferimento, con apposito decreto interministeriale”.

Calcio, Deloitte: Real supera 1 mld ricavi, Milan 13esimo primo italiano

Calcio, Deloitte: Real supera 1 mld ricavi, Milan 13esimo primo italianoMilano, 23 gen. (askanews) – I primi 20 club di calcio per fatturato a livello mondiale hanno realizzato complessivamente la cifra record di 11,2 miliardi di euro nella stagione 2023/24, in crescita del 6% rispetto alla precedente stagione. Lo sottolinea la 28esima edizione della Football Money League, pubblicata da Deloitte Sports Business Group. Il Real Madrid è diventata la prima società a superare il miliardo di euro di entrate in una sola stagione, assicurandosi la vetta della classifica. Seguono Manchester City (838 mln), Paris Saint-Germain (806 mln), Manchester United (771 mln) e Bayern Monaco (765 mln).


Il Milan, prima squadra italiana per fatturato (397,6 mln), occupa la 13esima posizione, in linea con lo scorso anno. Anche l’Inter, che ha registrato 391 milioni di fatturato, rimane stabile al 14esimo posto della top 20, mentre la Juventus (355,7 mln) è scesa dall’11esimo al 16esimo posto, soprattutto a causa della mancata partecipazione alle coppe europee nel 2023/24. I ricavi commerciali dei top 20 club al mondo hanno raggiunto un nuovo record a 4,9 miliardi e rappresentano la quota maggiore di fatturato per il secondo anno di fila. L’aumento del 10% rispetto all’anno precedente è stato in gran parte determinato da un aumento degli eventi dal vivo di natura non calcistica, da un miglioramento delle vendite al dettaglio e da un aumento degli introiti da sponsorizzazione.


I ricavi da matchday sono cresciuti dell’11%, confermandosi ancora una volta il flusso di entrate a maggiore crescita per i club grazie a un aumento della capacità degli stadi, ai prezzi dei biglietti e alle offerte premium per le partite. I ricavi da matchday hanno superato i 2 miliardi per la prima volta in assoluto, assorbendo il 18% dei ricavi totali, ossia la quota più alta dal 2014/15 (19%). Non si registra invece un incremento degli introiti televisivi (4,3 mld) in quanto tutti i principali campionati hanno mantenuto gli stessi cicli di broadcast della stagione precedente. I cinque grandi campionati (Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Germania) vivono un periodo caratterizzato da ricavi radiotelevisivi relativamente stabili grazie a contratti nazionali di diritti TV a lungo termine, che dureranno almeno fino al 2027.

Wto, Okonjo: Dazi? “Catastrofe se finiamo all’occhio per occhio”

Wto, Okonjo: Dazi? “Catastrofe se finiamo all’occhio per occhio”Roma, 23 gen. (askanews) – Se l’imposizione di dazi commerciali innescasse una corsa “all’occhio per occhio” nel commercio internazionale “sarebbe una catastrofe che tutti pagherebbero caro”, a cominciare dai paesi poveri. Lo ha affermato la direttrice dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala, durante un dibattito sui dazi commerciali – minacciati dalla nuova amministrazione Usa di Donald Trump – durante un dibattito al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera.


“Abbiamo visto questo film negli anni 30 e ha peggiorato la grande depressione. Poi il mondo ha capito che non era la strada da percorrere. Bisogna evitare le profezie che si auto realizzano. Perché se si va all’occhio per occhio le opinioni pubbliche cominceranno a dire ai loro politici: ‘sei l’unico che faccia la cosa giusta mentre tutti fanno quella sbagliata, perché non ti metti pure tu a fare quella sbagliata? E lì avremo le profezie che si auto realizzeranno. Sarebbe catastrofico – ha detto – e tutti pagherebbero. E i paesi poveri pagherebbero di più”. E secondo l’economista Nigeriana, quand’anche invece di una guerra commerciale a tutto campo ci si limitasse “a dividerci in blocchi” si richierebbero comunque danni per migliaia di miliardi di dollari. “Per questo dico che possiamo usare la metodologia del Wto” per cercare di intervenire sulle dispute commerciali. “Se pensi di essere danneggiato puoi lanciare una serie di indagini e mostrarlo. E puoi richiedere consultazioni con le economie che ritieni che ti danneggino. Sono incoraggiata dalle indagini avviate da Trump – ha detto – non dico che non ne risulterà qualcosa che non ci piacerà, ma almeno si parte con un processo formale”.

Il messaggio di Papa Francesco a Davos sull’intelligenza artificiale

Il messaggio di Papa Francesco a Davos sull’intelligenza artificialeMilano, 23 gen. (askanews) – “Esiste il pericolo che l’Ia venga usata per promuovere il ‘paradigma tecnocratico’, secondo il quale tutti i problemi del mondo possono essere risolti con i soli mezzi tecnologici. In questo paradigma, la dignità e la fraternità umana sono spesso subordinate alla ricerca dell’efficienza, come se la realtà, la bontà e la verità emanassero intrinsecamente dal potere tecnologico ed economico. Tuttavia, la dignità umana non deve mai essere violata a favore dell’efficienza. Gli sviluppi tecnologici che non migliorano la vita di tutti, ma che invece creano o aumentano disuguaglianze e conflitti, non possono essere definiti vero progresso. Perciò l’Ia deve essere messa al servizio di uno sviluppo più sano, più umano, più sociale e più integrale”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato al Presidente del Forum Economico Mondiale in occasione dell’incontro annuale a Davos.


“Il progresso contrassegnato dalla nascita dell’IA esige una riscoperta dell’importanza della comunità e un rinnovato impegno a prendersi cura dalla casa comune che ci è stata affidata da Dio – sottolinea il Pontefice -. Per gestire le complessità dell’Ia, i governi e le aziende devono esercitare la dovuta diligenza e vigilanza. Devono valutare in modo critico le singole applicazioni dell’Ia in particolari contesti al fine di determinare se l’uso della stessa promuove la dignità umana, la vocazione della persona umana e il bene comune. Come accade per molte tecnologie, gli effetti dei diversi usi dell’Ia possono non essere sempre prevedibili dal principio”. Per il Santo Padre, “man mano che l’applicazione dell’Ia e il suo impatto sociale diventano più evidenti nel tempo, occorre adottare risposte adeguate a tutti i livelli della società, secondo il principio di sussidiarietà, con singoli utilizzatori, famiglie, società civile, aziende, istituzioni, governi e organizzazioni internazionali che si adoperano al livello a loro proprio per assicurare che l’Ia sia volta al bene di tutti. Oggi ci sono importanti sfide e opportunità laddove l’Ia viene posta in un quadro di intelligenza relazionale, dove ognuno condivide la responsabilità per il benessere integrale degli altri”, conclude Papa Francesco.

Usa, Okonjo-Iweala (Wto): dazi Trump? “Evitiamo iperventilazione”

Usa, Okonjo-Iweala (Wto): dazi Trump? “Evitiamo iperventilazione”Roma, 23 gen. (askanews) – Sui dazi commerciali attesi dalla nuova amministrazione Trump “evitiamo di fare iperventilazione Prendiamo un respiro profondo”. Lo ha affermato la direttrice dell’Organizzaizone mondiale del commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala, rispondendo ad una domanda sui dazi minacciati da Donald Trump, durante un dibattito al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera.


“I dazi sono molto facili da usare, basta firmarli, quindi vengono utilizzati piuttosto spesso per risolvere problemi che tuttavia magari non sono dovuti al commercio. Il commercio viene incolpato di tante cose, ma quando guardi ai deficit commerciali, a volte vedi che il problema non è che arrivi dal commercio – ha notato – ma degli squilibri macroeconomici”. “A volte i consumi interni non sono adeguati, oppure non ci sono risparmi, oppure ci sono troppi risparmi. Se ci sono squilibri sui consumi che vanno risolti, anche usando i dazi possono farlo temporaneamente, riducendo il deficit, ma ci sono altre questioni che entrano in campo, come l’inflazione e la competitività, e alla fine torni al punto di prima – ha sostenuto – in cui i tuoi deficit tornano a salire. Quindi mi limito a dire dobbiamo guardare ai fondamentali e lavorare su quelli”.


Inoltre, “i dazi possono avere ricadute sui cambi valutari”, ha ricordato l’economista nigeriana. (fonte immagine: World Economic Forum).

Dombrovskis: con Trump cercare modo costruttivo per andare avanti

Dombrovskis: con Trump cercare modo costruttivo per andare avantiRoma, 23 gen. (askanews) – Come Unione europea con la nuova amministrazione Trump “certamente cercheremo di impegnarci nel dialogo per trovare un modo costruttivo per andare avanti”. Lo ha affermato il commissario europeo all’economia, Valdis Dombrovskis, in merito agli attesi nuovi dazi Usa durante un dibattito al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera (dove oggi pomeriggio interverrà il nuovo presidente Usa).


“Ue e Usa sono alleati strategici. E specialmente nel contesto geopolitico attuale, in cui vediamo le autocrazie che mettono alla prova le regole dell’ordine globale, è importante che le democrazie lavorino insieme. Ed è con questo spirito di cooperazione che approcciamo anche la nuova amministrazione Trump. Ue e Usa – ha sottolineato Dombrovskis – fanno il 42% del Pil globale. Quindi ci sta molto in ballo anche economicamente”. (fonte immagine: World Economic Forum).