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Volkswagen lancerà compatta elettrica sotto i 25mila euro nel 2026

Volkswagen lancerà compatta elettrica sotto i 25mila euro nel 2026Milano, 15 mar. (askanews) – Volkswagen è pronta a lanciare un’auto elettrica compatta sotto i 25mila euro per rendere la nuova mobilità “accessibile a tutti”. Il progetto si chiama ID.2all e sarà uno dei dieci nuovi modelli elettrici che saranno lanciati entro il 2026. Il concept sarà svelato in un evento in streaming in programma nel tardo pomeriggio.
Il gruppo punta a crescere nella mobilità elettrica con l’obiettivo di arrivare all’80% delle consegne sul totale delle vendite in Europa nel 2030.
Per il 2023 Volkswagen prevede un margine operativo superiore al 4% e conta un portafoglio ordini in Europa per 660mila veicoli, di cui 100mila elettriche ID. La priorità adesso scrive il gruppo “è produrre velocemente i veicoli e consegnarli ai clienti”. Nel 2022 Volkswagen ha registrato un calo delle consegne a 4,6 milioni (-6,8%) a causa delle difficoltà nelle forniture, in particolare nella seconda parte dell’anno.
Fra i mercati il gruppo punta a crescere negli Usa con l’obiettivo di raddoppiare ad almeno il 5% la quota di mercato entro il 2030, con investimenti di 5 miliardi in e-mobility e digitalizzazione.

Mbda, ricavi 2022 a 4,2 mld di euro. Nuovo record ordini a 9 mld

Mbda, ricavi 2022 a 4,2 mld di euro. Nuovo record ordini a 9 mldParigi, 15 mar. (askanews) – Nel 2022 i ricavi di MBDA hanno raggiunto i 4,2 miliardi di euro, in linea con il livello record del 2021. L’acquisizione degli ordini ha raggiunto il nuovo record di 9 miliardi di euro, portando il portafoglio ordini di MBDA a 22,3 miliardi di euro.
Questi i numeri principali emersi oggi a Parigi nella conferenza stampa annuale di MBDA per la presentazione deii risultati del Gruppo nel 2022 e le sfide future che attendono l’azienda. MBDA è un gruppo europeo multinazionale leader mondiale nel campo dei sistemi d’arma complessi. Con oltre 14.000 dipendenti lavora per sostenere la sovranità nazionale di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito e altri Paesi alleati in tutto il mondo. MBDA è controllata con uguali regole di Corporate Governance da Airbus (37,5%), BAE Systems (37,5%) e Leonardo (25%).
“In MBDA, la cooperazione è la nostra forza – ha dichiarato Eric Béranger, CEO di MBDA -. Cooperazione per noi significa unione dei nostri Paesi e delle culture, ma anche delle competenze e delle tecnologie che MBDA possiede. La cooperazione è ciò che ha permesso a MBDA di ottenere risultati eccellenti nel 2022. Oggi più che mai, in un contesto internazionale profondamente complesso, siamo consapevoli che è proprio attraverso la cooperazione che saremo in grado di eccellere, di supportare il rafforzamento della sovranità dei nostri Paesi e contribuire a garantire la sicurezza delle persone”.
Cooperazione nei programmi e nella tecnologia: MBDA ha evidenziato il contributo alla sicurezza della difesa aerea europea attraverso soluzioni complete per contrastare tutta la gamma di minacce aeree, dai missili balistici a lungo raggio ai piccoli velivoli senza pilota come i droni. Francia, Italia e Regno Unito sono dotati di sistemi di difesa aerea a base Aster, impiegati su fregate e su sistemi terrestri come il SAMP/T, recentemente inviato ai confini dell’Ucraina. Nel 2022 il programma per il sistema di nuova generazione SAMP/T NG ha fatto ulteriori passi avanti e sarà consegnato a Italia e Francia entro il 2025 e disponibile per i mercati export nel 2026.
La cooperazione nella Difesa aerea è costruita anche intorno ad un altro importante programma di cooperazione tra Italia e Regno Unito: quello relativo a CAMM e CAMM-ER; per quest’ultimo MBDA nel 2022 ha ricevuto un ordine per l’Esercito Italiano e l’Aeronautica Militare italiana. Va poi menzionato anche lo Sky Warden, la nostra soluzione di punta per contrastare i velivoli senza pilota (C-UAS: Counter -Unmanned Aerial Systems). Si tratta di un sistema modulare e scalabile, progettato per integrare e controllare diversi sensori ed effettori. Sky Warden può affrontare tutte le minacce: dai piccoli aerei fino a ai droni di dimensioni molto ridotte, di cui recentemente abbiamo visto un uso crescente nei conflitti in Europa e non solo.
Nell’ambito del deep strike e dei sistemi anti-nave pesanti, il 2022 ha visto il lancio della fase successiva del Future Cruise/Anti-Ship Weapon (FC/ASW) tra Francia e Regno Unito, incentrata sullo sviluppo coordinato del programma e riconfermata la scorsa settimana, durante il vertice franco-britannico di Parigi.
Anche il settore del combattimento aereo del futuro (Future Air Combat) è una priorità per MBDA che è coinvolta in due grandi programmi: Germania, Francia e Spagna continuano ad avanzare sul programma FCAS (Future Combat Air System) per il quale MBDA è responsabile di nuovi effettori denominati Remote Carrier, portando la propria esperienza nel combattimento collaborativo connesso. Lo stesso vale per il programma Global Combat Air Programme (GCAP) sostenuto da Regno Unito, Italia e Giappone, per il quale MBDA sarà leader nel dominio degli effettori. Nel corso del 2022 abbiamo fatto importanti passi avanti anche nel settore delle armi ad energia laser diretta con l’acquisizione di Cilas in Francia, con i positivi test del sistema Dragonfire nel Regno Unito e la nuova tecnologia di tracciamento per laser ad alta energia (HEL) in Germania.
Ricordata anche la cooperazione di culture e competenze: MBDA è stata fondata sulla grande volontà delle nazioni di cooperare, forza dell’azienda e esempio di successo. È attraverso l’interazione di diverse culture, differenti competenze e modi di lavorare, sempre nel rispetto delle priorità nazionali, che MBDA si è sviluppata come un’azienda integrata europea. Investire nelle persone per portare avanti l’innovazione e rispettare le consegne ai clienti continuano ad essere gli obiettivi cardine di MBDA, che nel 2022 ha segnato il record di 1.570 nuovi assunti nel Gruppo, con una pianificazione di oltre 2.000 ulteriori assunzioni nel 2023.
Al di fuori dei Paesi domestici, tra i principali contratti export del 2022 vanno menzionati i pacchetti di armamento per i nuovi aerei Rafale degli Emirati Arabi Uniti e della Grecia, che ha scelto MBDA anche per le sue nuove fregate, oltre al contratto per missili CAMM in Polonia.

UniCredit, Orcel: cresceremo a partire da livelli 2022

UniCredit, Orcel: cresceremo a partire da livelli 2022Milano, 15 mar. (askanews) – “Nel 2022 avete visto la cristallizzazione di quello che può fare la nostra macchina commerciale. Il 2022 è un nuovo punto di partenza per la capacità di generare utili. Adesso cresceremo a partire da questi livelli”. Lo ha affermato l’Ad di UniCredit, Andrea Orcel, intervistato in occasione della Morgan Stanley European Financials Conference 2023. Orcel ha anche detto di essere oggi “molto più ottimista rispetto a quando abbiamo presentato il piano”.
Riferendosi poi alla sensibilità dell’istituto all’aumento dei tassi d’interesse, l’Ad ha spiegato che per UniCredit “ogni punto di aumento dei tassi vale 600 milioni di margine d’interesse in più”.

Lavoro, Istat: +545mila occupati nel 2022, si torna ai livelli del 2019

Lavoro, Istat: +545mila occupati nel 2022, si torna ai livelli del 2019

-339 mila disoccupati, -484 mila inattivi. Cala ricorso alla Cig

Roma, 15 mar. (askanews) – Nella media del 2022, l’aumento del numero di occupati di oltre mezzo milione di unità (+545 mila, +2,4%), tornando ai livelli del 2019. Questo si associa alla riduzione del numero di disoccupati (-339 mila, -14,3%) e di quello degli inattivi di 15-64 anni (-484 mila, 3,6%). Lo ha reso noto l’Istat che ha diffuso i dati sul mercato del lavoro nell’ultimo trimestre del 2022.
Il tasso di occupazione (15-64 anni) sale al 60,1% (+1,9 punti percentuali in un anno), quello di disoccupazione scende di 1,4 punti percentuali e quello di inattività (15-64 anni) di 1,1 punti. L’andamento dell’input di lavoro nelle imprese conferma la crescita: aumentano le posizioni dipendenti – del 4,7% -, cresce il monte ore lavorate – del 12% – e diminuisce il ricorso alla Cig (-85,3 ore ogni mille lavorate).
il primo semestre dell’anno registra la crescita più marcata (+791 mila, +3,6%) cui segue, a ritmi più che dimezzati, quella del secondo semestre (+300 mila, +1,3%). Il tasso di occupazione di 15-64 anni sale al 60,1% (+1,9 punti percentuali in un anno), superando di 1,1 punti il livello del 2019.
La crescita dell’occupazione ha riguardato sia i dipendenti – a termine (+147 mila, +5,1%) e a tempo indeterminato (+346 mila, +2,4%) – sia, con minore intensità, gli indipendenti (+52 mila, +1,1%) e ha coinvolto sostanzialmente il lavoro a tempo pieno (+536 mila), essendo rimasto quasi stabile il numero degli occupati a tempo parziale (+9 mila).

Pensioni, Inps: sul sito la domanda online per Quota 103

Pensioni, Inps: sul sito la domanda online per Quota 103Roma, 15 mar. (askanews) – È disponibile sul sito www.inps.it la domanda per la pensione anticipata flessibile, prevista in via sperimentale dalla legge di bilancio 2023 (legge n.197/2022) per i lavoratori che entro il 31/12/2023 maturano un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni.
La pensione si può ottenere trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti e, comunque, non prima del primo aprile 2023. I soli lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono attendere sei mesi e almeno il primo agosto 2023.
Durante il periodo che intercorre tra la data di decorrenza della pensione anticipata flessibile e la data di conseguimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, non è possibile cumulare la pensione con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione dei redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5mila euro lordi annui.
L’importo massimo mensile della pensione anticipata flessibile in pagamento non potrà superare cinque volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno (per il 2023 l’importo è pari a 2818,65 euro). Tale limite non trova più applicazione al raggiungimento del requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia, che per il biennio 2023/2024 è di 67 anni.
Il termine di pagamento del Tfr/Tfs, inoltre, non tiene conto della data di collocamento a riposo dell’interessato, bensì del momento in cui il dipendente avrebbe raggiunto il requisito ordinario previsto per la pensione anticipata, ovvero matura il requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia.
Per tutti i necessari approfondimenti, comprese le modalità di presentazione della domanda, si rimanda al messaggio n. 754 del 21 febbraio 2023 e alla circolare Inps n. 27 del 10 marzo 2023 pubblicati sul sito www.inps.it.

BMW, prevede consegne in lieve aumento nel 2023 ed Ebit 8-10%

BMW, prevede consegne in lieve aumento nel 2023 ed Ebit 8-10%Roma, 15 mar. (askanews) – Il gruppo BMW Group prevede consegne di autovetture in tutto il mondo “in leggero aumento” nel 2023 ed un margine EBIT dell’8-10% nel segmento auto. E’ quanto si legge in una nota della casa automobilistica tedesca.
“Il gruppo BMW mostra un alto grado di resilienza, soprattutto in condizioni difficili” dichiara il presidente Oliver Zipse “Un elevato livello di flessibilità e le nostre prestazioni operative, si sono rivelati una combinazione efficace per garantire il successo del gruppo anche di fronte a venti contrari, sfruttando le opportunità di una crescita profittevole”.

Assonautica: bene Legge Salvamare, ora si renda operativa

Assonautica: bene Legge Salvamare, ora si renda operativaRoma, 14 mar. (askanews) – “La SalvaMare è finalmente una legge dello Stato ma occorre adesso renderla operativa. Proprio al riguardo ci auguriamo che possano esser adottati i relativi decreti per far sì che già dalla prossima estate si possano metter in pratica i vantaggi previsti a tutela del nostro Mare. Si conferma la disponibilità dell’Assonautica e del Sistema Camerale a collaborare con il Ministero dell’Ambiente per condividere le politiche di contrasto all’inquinamento marino di concerto con le altre realtà presenti ed attive”. Lo afferma il Presidente di Assonautica, Giovanni Acampora.
Sul punto, il Segretario Generale di Assonautica, Antonio Bufalari, ha aggiunto: “Ha ragione Marevivo quando sollecita l’adozione dei decreti attuativi. Abbiamo necessità che i Ministeri competenti, Ambiente e – per la pesca – Politiche agricole, adottino norme operative che permettano la piena attuazione della SalvaMare, così da promuovere – da parte di tutti – la raccolta della plastica in mare ed il corretto smaltimento e riciclo della stessa. Ritengo, inoltre, che sia di fondamentale importanza la previsione normativa tesa a promuovere l’educazione ambientale nelle scuole per la salvaguardia del Mare e delle Acque interne e sull’argomento va attivata una azione mirata con il Ministero dell’Istruzione. Il tutto, infine, ritengo che debba entrare nelle competenze del Ministero del Mare e nel redigendo Piano del Mare per lo sviluppo della nuova politica e coscienza marittima italiana”.

Collaborazione multistakeholder pilastro di sviluppo sostenibile

Collaborazione multistakeholder pilastro di sviluppo sostenibileMilano, 14 mar. (askanews) – La collaborazione tra imprese, istituzioni e società civile è il pilastro indispensabile per realizzare percorsi concreti di sostenibilità. “La sostenibilità richiede partnership multistakeholder che permettono la condivisione di risorse, competenze, conoscenze – dichiara Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone della Csr – Si parla sempre più spesso di co-progettazione e di cross-fertilization, un concetto che nato nelle scienze naturali viene oggi adattato a discipline diverse. Tra i soggetti pubblici e privati che credono nel valore delle partnership si attiva un percorso di collaborazione in cui l’apprendimento è reciproco”. Di collaborazione multistakeholder si parlerà a Roma, il 16 marzo, presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in occasione della quinta tappa del Il Giro d’Italia della Csr, il viaggio alla scoperta delle eccellenze italiane della sostenibilità promosso da Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale.
I saluti iniziali e l’apertura dei lavori della tappa saranno affidati a Antonella Canini, Prorettrice delegata all’Ambiente, alla Sostenibilità e alla Transizione energetica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e a Sabrina Florio, presidente di Anima per il sociale nei valori d’impresa. “Nel titolo della edizione di quest’anno del Giro d’Italia vi è il cuore della mission di Anima – commenta Sabrina Florio -. La triangolazione tra Imprese, istituzioni, società civile per favorire la promozione e lo sviluppo della sostenibilità fa parte del nostro DNA e della nostra mission dalla nascita dell’Associazione ormai da più di venti anni. Su questa collaborazione abbiamo da sempre investito il nostro know-how ed energie, grazie al supporto dei nostri soci, professionisti, manager e imprese best practice. Perché siamo fermamente convinti che il modello di sviluppo economico non possa che essere sostenibile e inclusivo”.
La partecipazione all’incontro di Roma sarà possibile in modalità mista, sia in presenza che in streaming sul canale YouTube del Salone. Il programma completo della giornata è consultabile sul sito de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, giunto quest’anno all’11° edizione con il titolo di “Abitare il cambiamento”.
Il primo panel della tappa romana sarà dedicato alla collaborazione tra pubblico e privato nel segno della sostenibilità. A introdurlo sarà Gloria Fiorani, coordinatrice del Comitato attuazione mission e vision Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e direttrice del Master MARIS. “Istituzioni, atenei e imprese dovrebbero sviluppare e implementare modelli di governance territoriali in grado di mettere al centro le generazioni future, il cui interesse è oggi costituzionalmente garantito e l’educazione di qualità auspicata da Agenda 2030 – commenta Gloria Fiorani – La sperimentazione di esperienze di terza missione e di service learning in un’ottica di apprendimento e contaminazione multi-stakehodler e multidisciplinare permette di formare professionalità innovative e di stimolare l’innovazione sociale sul territorio. Il progetto pilota della Città metropolitana di Roma Capitale pone sicuramente le basi per una replicabilità e scalabilità a livello regionale, in collegamento con l’Ecosistema dell’innovazione Rome Technopole”.
I due casi citati verranno poi approfonditi nel dettaglio da Renato Baciocchi, responsabile di Spoke 2 Rome Technopole, neonato ecosistema dell’innovazione finanziato dal Pnrr e dalla Regione Lazio, e da Damiano Pucci, consigliere delegato alla pianificazione urbanistica e strategica della Città Metropolitana Roma Capitale. Pucci presenterà in anteprima il poster interattivo Agenda Metropolitana, realizzato in collaborazione con gli studenti dell’ateneo romano, che sarà affisso in tutti i punti strategici della Capitale, a cominciare dalle biblioteche. Il primo panel della tappa di Roma del Giro accoglierà anche gli interventi di Marina Migliorato, co-fondatrice e presidente della start up CONNECT-Italia; di Edoardo Zanchini, responsabile del nuovo ufficio di scopo “Clima” di Roma Capitale, e di Enrico Giovannini, direttore scientifico di ASviS.
La collaborazione tra pubblico e privato per realizzare progetti di sostenibilità è sempre più spesso trainata dalle grandi aziende in sinergia con le istituzioni. Ne parleranno, nel corso della seconda parte della giornata, Giada Scarpini, responsabile Corporate Affairs funzione Affari Legislativi di Poste Italiane; Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative di Roma Capitale; Ilenia Truglio, responsabile Sustainability Plannning & Stakeholders Engagement di Enel Italia e Andrea Craig, responsabile Sviluppo Gestione e Supporto Operativo SUAP di Infocamere. A concludere i lavori, con una sintesi delle evidenze emerse, sarà Marco Meneguzzo, ordinario di Strategia e politica aziendale Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Prosegue nel 2023 anche l’attività del Salone Extra iniziata nel 2020: da gennaio a novembre andranno in scena presentazioni di libri, incontri di networking e tavole rotonde pensati per esplorare ulteriormente gli argomenti affrontati nelle tappe del Giro d’Italia della CSR e approfondire le diverse tematiche legate alla sostenibilità. Durante un evento del Salone Extra, il 20 marzo alle 17.30, sarà presentato il primo dei Quaderni del Salone della CSR, una nuova collana di pubblicazioni che con cadenza bimestrale approfondiscono alcune tematiche legate in particolare al ruolo delle imprese per lo sviluppo sostenibile. Il primo numero Valutare l’impatto, un obiettivo strategico ha affrontato un tema cruciale: l’importanza di misurare e valutare l’impatto generato e di condividere il percorso con gli stakeholder. Ne parleranno con gli autori anche alcune delle imprese intervistate.
Nel 2023 il Salone promuove inoltre la seconda edizione del Premio Impatto, un’iniziativa sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato da progetti che intendono contribuire al percorso verso lo sviluppo sostenibile. Dopo il successo della prima edizione, che ha visto premiate il 3 ottobre 2022 a Milano tre imprese profit e tre non profit, il regolamento per la partecipazione alla nuova edizione del premio sarà online nei prossimi giorni sul sito de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale.

Borse europee rimbalzano con Ws e inflazione Usa, Milano +2,36%

Borse europee rimbalzano con Ws e inflazione Usa, Milano +2,36%

Generali +3,6% dopo conti. Vendite sui bond dopo la corsa di lunedì

Milano, 14 mar. (askanews) – Chiusura in netto rialzo per Piazza Affari e le Borse europee che rimbalzano dal crollo di lunedì in seguito alla bufera sulle banche americane, innescata dal fallimento della Silicon Valley Bank. A Milano l’indice principale Ftse Mib, che ieri ha lasciato sul terreno il 4%, ha guadagnato il 2,36%, a Parigi il Cac40 ha fatto segnare un +1,86%, a Francoforte il Dax +1,82%, a Londra il Ftse100 +1,21%.
Archiviato (per oggi) il panico per un effetto contagio sul settore bancario globale, dopo una prima parte della seduta all’insegna del nervosismo e della volatilità, i listini del Vecchio Continente hanno messo il turbo, spinti dalla performance sprint di Wall Street e dal dato sull’inflazione Usa. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti a febbraio in linea con le attese, rallentando al +6% annuo e rafforzando le scommesse di un piccolo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed nella prossima riunione.
A Piazza Affari, tra i titoli principali, seduta sugli scudi per Interpump (+4,35%), seguita da Unicredit (+4,2%) e Moncler (+3,95%). Generali, in scia ai buoni risultati 2022 diffusi, ha chiuso con un rialzo del 3,62%. Bene anche Mediobanca (+2,52%).
Sul fronte dei titoli di Stato, dopo la brusca discesa di lunedì, sono tornati a salire i rendimenti nell’eurozona e negli Usa: il tasso del Btp decennale sul mercato secondario si è portato al 4,3% (+17 punti base), il Bund al 2,45% (+ 25 pb).

Del Barba: l’Agenda 2030 non si realizza a colpi di decreto

Del Barba: l’Agenda 2030 non si realizza a colpi di decretoMilano, 14 mar. (askanews) – La sostenibilità non si realizza a colpi di decreto, ma dando fiducia e strumenti alle imprese per perseguire obiettivi a impatto sociale e ambientale che vanno oltre il tradizionale obiettivo del profitto. E’ la convinzione di Mauro Del Barba, promotore della legge di istituzione delle aziende benefit del 2015. In occasione della quarta Giornata nazionale dedicata alle Società Benefit, celebrata con un convengo di studi a Milano, Del Barba parla del modello “benefit” come strumento in grado di armonizzare, verso un obiettivo comune, le motivazioni diverse che esprimono imprese, istituzioni, politica e cittadini dalle rispettive visioni di “sostenibilità”.
“La sostenibilità è una questione complessa, che chiama in causa le istituzioni, quindi la politica; chiama in causa i capitali, quindi la finanza; chiama in causa l’intrapresa, quindi le società, le imprese e gli imprenditori – dice Dal Barba raggiunto durante una pausa dei lavori – E’ un mix che deve trovare una sua armonia. Procedere verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 a colpi di decreto, è una metodologia che manda in tilt il sistema, perché i cambiamenti sono così profondi che solo una sinergia tra la libertà dell’imprenditore, la forza del capitale, e la capacità della politica di dare direzione può imprimere il giusto passo a questo processo. Quello che le società benefit dicono agli altri attori è: signori guardate che le imprese possono fare di più. Date loro fiducia, date un assetto giuridico come il nostro, che consenta di guardare ai bisogni della società andando oltre lo scopo tradizionale di fare profitto. E vedrete che la nostra esperienza farà emergere e venire a galla tutti quei comportamenti, che poi il legislatore potrà anche sistematizzare e rendere norma. Dobbiamo avere fiducia nel mercato, naturalmente, e nelle capacità dell’imprenditore di assumere dentro di sé e dentro la propria azienda i valori etici che riguardano il sociale e l’ambiente”.
Ma quali sono le caratteristiche che rendono allora le società benefit un modello d’impresa in grado di perseguire concretamente gli obiettivi di sostenibilità? “Le società benefit si propongono di essere il giusto assetto, l’assetto più performante, per affrontare le sfide della sostenibilità dove le imprese sono sottoposte a grandissimi stress da parte del regolatore, da parte il mercato e da parte della finanza – dice Del Barba – E dopo sei anni di collaudo le società benefit possono ben dire di essere l’assetto più avanzato con cui reggere all’urto di queste sfide. Sono loro in grado di esprimere un protagonismo che non può che venire dallo scopo duale. Vale a dire dall’assumere dentro di sé obiettivi di beneficio comune, sociale e ambientale, e portare nella propria governance questi aspetti in una posizione centrale, tanto quanto quello di produrre profitto. In questo modo gli stakeholder entrano nella vita dell’azienda”.
Dopo una prima normativa sancita nel piccolo stato federato USA del Marylad, la normativa italiana sulle società benefit è la prima approvata in uno stato sovrano. Il nostro Paese si trova così a fornire l’esempio normativo, e soprattutto valoriale, a numerosi altri Paesi, Francia e Spagna tra i più recenti. In Italia a fine 2022 le società benefit sono circa 2800, la gran parte delle quali riunite in AssoBenefit, associazione promotrice del convegno e della quale Del Barba è presidente. Al di la dei tecnicismi, ricorda Del Barba, essere una società benefit è una questione di “valori”, valori etici e economici.
“Essere ‘benefit’ non è un qualche cosa di scontato, di immediatamente comprensibile – spiega Dal Barba – Non siamo abituati a pensare alle prese con obiettivi di beneficio comune. Siamo abituati a pensare alle imprese come soggetti a cui dare una direzione attraverso degli obblighi. Ecco la forza che le società benefit vogliono mettere in campo è il protagonismo, è la capacità dell’impresa stessa di darsi degli obiettivi per il bene comune. Abbiamo perso questa abitudine, e AssoBenefit aiuta i propri soci, attraverso le loro stesse esperienze, attraverso lo studio insieme, attraverso il networking, a far emergere e a sistematizzare questi valori affinché siano riconoscibili dal mercato e dalle altre imprese”.
Valori etici che però devono essere misurabili nel loro impatto concreto sul tessuto sociale e ambientale, per non restare delle pure dichiarazioni di principio. E in questo contesto gli attuali strumenti di rendicontazione rispondono in modo efficace a questa necessità? “E certo qualcuno dice: ma tutto questo può poi rimanere una sorta di moto dell’anima. Ma proprio affinché questi valori siano poi messi a terra, le società benefit hanno come obbligo quello di misurare le proprie performance, di avere una governance trasparente – risponde il presidente di AssoBenefit – La questione della misura dell’impatto, è una questione che attiene tutte le imprese. Oggi avere una label, una certificazione, o anche un’autovalutazione che misura una performance di sostenibilità, e ci tengo a dire ‘una’ performance, perché abbiamo ormai capito che c’è una pluralità di misure che deve essere effettuata, è un aspetto che può essere significativo anche per la competitività delle imprese. E quindi va oltre la necessità delle società benefit di rendicontare i propri benefici comuni. Ma ancora una volta quello che emerge dall’esperienza delle società benefit è che tutto ciò aumenta anche la competitività dell’azienda. Le imprese che hanno per vocazione il produrre valore, naturalmente misureranno delle performance superiori. Ma in questo non chiedono vantaggi; si mettono al pari di tutti gli altri, e accettano la sfida”. (nella foto: di Mauro Del Barba e la vice presidente di Assobenefit Monica De Paoli)