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Landini: aprire vertenza sulla riforma fiscale, è una priorità

Landini: aprire vertenza sulla riforma fiscale, è una prioritàRoma, 24 feb. (askanews) – Nel dibattito politico ci sono “alcune priorità da assumere: oltre ad autonomia differenziata e sanità c’è il tema della riforma fiscale su cui bisogna costruire una vera e propria vertenza”. Intervenendo al congresso dello Spi, il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha detto che “il fisco è il patto di cittadinanza. Negli anni, progressivamente, oltre all’aumento dell’evasione c’è stato uno spostamento del peso fiscale verso una parte del Paese, generalmente quella non più ricca: lavoratori e pensionanti”.
Davanti alla platea dei pensionati della Cgil, Landini ha parlato anche di autonomia differenziata. Tema che sarà al centro del congresso della confederazione, in programma a Rimini dal 15 al 18 marzo, con l’obiettivo di dare vita a “una mobilitazione di tutto il Paese” per “la difesa dei diritti fondamentali” sanciti dalla Costituzione.
Parlando del nuovo Governo, il numero uno della Cgil ha poi ribadito che “il confronto con noi interessa il giusto. Ascolta 40 associazioni di varia natura. Non parla con Cgil, Cisl e Uil. Siamo alle prese con un Governo che vuole costruire un proprio blocco sociale di riferimento, in qualche modo non riconosce al sindacato confederale la legittimità e un ruolo per negoziare provvedimenti e riforme che definiscono l’assetto del Paese. Così la rappresentanza politica ammazza e sminuisce il ruolo della rappresentanza sociale”.
E’ inoltre tornato sull’aggressione ad alcuni studenti del liceo Michelangelo di Firenze e alla lettera della preside di un altro istituto. “Trovo singolare che un ministro che si è vantato di qualificare il merito, invece di riconoscere l’atto di merito della preside che ha scritto una lettera ai suoi studenti abbia addirittura annunciato la possibilità di una sanzione verso chi svolge il suo ruolo e il suo compito, che dovrebbero essere riconosciuti”, ha affermato nel condannare “l’atto squadristico” nei confronti degli studenti.
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Grana Padano main sponsor Brescia Art Marathon

Grana Padano main sponsor Brescia Art MarathonRoma, 24 feb. (askanews) – Nella città che con Bergamo condivide il titolo di Capitale Italiana della Cultura nel 2023, torna la Brescia Art Marathon con grandi novità, dai percorsi ai progetti per l’arte e la cultura. E’ una sfida quindi per la creatività di una comunità così ricca di idee e di capacità organizzative che coinvolge anche i sostenitori della manifestazione, come il Consorzio Tutela Grana Padano.
“Rinnovare la storica presenza di Grana Padano come Main Partner della Brescia Art Marathon è quindi più importante e coinvolgente anche perché la manifestazione taglia il prestigioso traguardo dei 20 anni – spiega Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano – Accanto alla folla di appassionati che l’hanno resa un grande evento tra sport e solidarietà, sulla BAM ci sarà la curiosità dei turisti, che vogliamo la apprezzino e ne facciano un’ottima occasione per tornare a Brescia e partecipare ai progetti e alle iniziative che ogni anno qui si moltiplicano”.La manifestazione, prevista per il 12 marzo, guarda lontano da una comunità che si conferma sempre più luogo del saper fare in tutti i settori. “Promuovere il territorio di cui il Grana Padano è espressione è il nostro primo obiettivo – aggiunge Zaghini – Il formaggio più consumato nel mondo ne è una delle ricchezze più importanti e un’autentica bandiera e quindi sente come proprie iniziative che testimoniano i valori della gente di questa terra”.
Il Consorzio sarà parte anche parte attiva nell’organizzazione della BAM fornendo le barrette monodose da 20 grammi di Grana Padano DOP per il pacco gara consegnato ad ogni partecipante. “Sono piccoli, ma significativi incentivi ad uno stile di vita sano, dove l’attività fisica diventa sempre più un piacere grazie ad un’alimentazione corretta e bilanciata. – spiega Zaghini – Grana Padano possiede tutte le proprietà nutrizionali utili alla dieta di uno sportivo. Il 33% del Grana Padano DOP è costituito da proteine, soprattutto di alto valore biologico. Contiene inoltre circa il 20% di aminoacidi ramificati (valina, isoleucina e leucina), molto importanti e in grado di fornire energia immediata, perché captati direttamente dai muscoli senza passare per il fegato, e in grado di riparare le strutture proteiche danneggiate come le fibre muscolari. Queste caratteristiche non sono solo un ottimo compagno per chi vuole restare in forma allenandosi, ma anche per chi a tavola vuole seguire una dieta senza rinunciare a gusto e benessere”.
Del Consorzio Tutela Grana Padano fanno parte 129 aziende di lavorazione, che gestiscono 142 caseifici produttivi, 149 stagionatori e 200 preconfezionatori. Nel 2022 la produzione è stata di 5.212.103 forme, pari a 202.051,4 tonnellate, trasformando circa 2,752 milioni di tonnellate di latte munto in 3.835 stalle. L’intera filiera produttiva conta così su 50mila persone coinvolte. Nel 2022 la produzione lorda vendibile di formaggio stagionato alla consegna franco punto vendita è stata di 2.189.000.000 euro, che al consumo è salita a 3.320.000.000 euro, di cui 1.970.000.000 in Italia e 1.350.000.000 stimati all’estero.

Dicos avvia lavori complesso edilizio città militare Cecchignola

Dicos avvia lavori complesso edilizio città militare CecchignolaRoma, 24 feb. (askanews) – Dicos Lavori srl, società specializzata nella realizzazione di opere pubbliche e nello sviluppo dell’edilizia residenziale, ha firmato come Consorzio Innova un contratto d’appalto per la realizzazione di moduli abitativi innovativi ad alta efficienza energetica in un’area demaniale adiacente alla città militare Cecchignola a Roma. Al via i lavori di realizzazione del primo dei tre lotti, del valore di 50 milioni di euro.
Si tratta, informa una nota di un progetto pilota che prevede la costruzione di 720 nuovi alloggi, articolati in 17 edifici abitativi e che include proposte tecniche migliorative, derivate dalle esigenze della Forza Armata. Ogni unità abitativa è infatti stata studiata per sfruttare al massimo le condizioni ambientali, potenziare il comfort interno e ridurre il fabbisogno energetico da parte dei sistemi impiantistici. Grande attenzione è stata data anche alla qualità urbanistica del progetto, concepito come un piccolo quartiere residenziale, dotato di spazi verdi, aree comuni e aree commerciali. “Siamo felici di questo progetto pilota, che speriamo possa essere anche approfondito e replicato nell’ambito delle nostre iniziative private” – Alessandro Cardellini, Consigliere Delegato di Dicos Lavori S.r.l..

Asi: a Roma condannate a morte le classic car

Asi: a Roma condannate a morte le classic carRoma, 24 feb. (askanews) – I veicoli d’epoca nella Capitale non potranno più circolare. Ma sono lo 0,25% del totale e fanno solo lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano. Da qui l’appello dell’ASI, al presidente Mattarella e il ricorso per annullare i blocchi alla circolazione.
Obiettivo: “salvare la cultura di auto e moto, la nostra storia, la nostra industria”, spiega l’ Automotoclub Storico Italiano, Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia. Che scende in campo presentando un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento dei decreti e delle delibere (di Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma) che condannano a morte – impedendone per sempre la circolazione – i veicoli storici. Anche la Federazione Motociclistica Italiana si è attivata per la richiesta delle deroghe al Comune.
A Roma, come detto, circolano oltre 4 milioni di veicoli ma quelli storici registrati alla motorizzazione sono 9.945: una quota pari allo 0,25% del totale, che percorrono annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano.
“In Italia circolano quasi 57 milioni di veicoli – spiega Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – e, di questi, quelli ultraventennali sono circa 16 milioni. La percentuale di questi ultimi per i quali chiediamo le tutele è del tutto irrilevante ma per continuare a rappresentare la risorsa culturale ed economica che sono oggi per il nostro Paese devono poter essere tenuti in vita attivando specifiche deroghe inerenti la circolazione”.

Consumatori, Univendita: grave errore governo su diritto recesso

Consumatori, Univendita: grave errore governo su diritto recessoRoma, 24 feb. (askanews) – “Il governo ha commesso un grave errore. Non ha tenuto conto delle precise indicazioni della direttiva europea, non ha tenuto conto delle ragioni di un comparto da quasi 4 miliardi di euro di fatturato annuo, che occupa oltre 500mila persone. E non ha tenuto conto di argomenti di normale buonsenso”. Così in una nota Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, a proposito del varo nel Cdm di ieri del decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue del 2019 sulla protezione dei consumatori.
“L’estensione del diritto di recesso da 14 a 30 giorni per tutte le vendite su appuntamento non richiesto dal cliente, e non soltanto per quelle effettuate ricorrendo a pratiche commerciali aggressive o ingannevoli, non solo ignora l’espressa previsione della direttiva, ma si traduce in un’inaccettabile discriminazione di un intero settore. Uno schiaffo immeritato a chi produce lavoro e ricchezza. Valori che dovrebbero essere cari all’attuale esecutivo”, chiosa Sinatra.
“Come associazione a questo punto non potremo che sostenere le nostre aziende nei casi in cui dovesse essere sollevata la questione di legittimità costituzionale rispetto a una norma del tutto errata e irragionevole. Il decreto – conclude il presidente Univendita – tra l’altro ignora il commercio online, tutt’altro che esente da rischi e trappole per i consumatori, mentre non esita a criminalizzare a prescindere un comparto che invece fonda le sue fortune sul rapporto diretto e sulla fiducia tra venditore e cliente”.

Al via la conferenza per ispirare i giovani talenti dell’ospitalità

Al via la conferenza per ispirare i giovani talenti dell’ospitalitàMilano, 24 feb. (askanews) – Prenderà il via il 10 marzo la seconda edizione della GTO Conference (Giovani Talenti dell’Ospitalità), voluta dal ceo e fondatore del progetto Kledis Brahimi insieme a Beatrice Leon e Martina Allegro. La conferenza – che vedrà la partecipazione di nomi di spicco italiani e internazionali nell’ambito del settore del turismo – i propone di sostenere la crescita del turismo attraverso l’empowerment di una nuova generazione sempre più tecnologica e sensibile a tematiche come la sostenibilità, l’inclusione, la formazione e il lavoro.
I lavori si terranno venerdì 10 marzo a partire dalle 9,30 al Centro Congressi Auditorium della Tecnica a Roma. Esperti del settore turistico, imprenditori, accademici e studenti provenienti da tutto il mondo, si confronteranno su idee e opportunità di accesso alla formazione di qualità. GTO Conference rappresenta un’occasione unica per coloro che lavorano nel settore turistico o che intendono intraprendere una carriera in questo ambito, per conoscere e interagire con le istituzioni, i decision-makers, i professionisti del settore e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali e governative per affrontare, condividere e discutere insieme le sfide e le opportunità che il mondo dell’ospitalità riserva. È pensata per ispirare, motivare, permettere a giovani e professionisti di acquisire nuove conoscenze ed avere una visione più ampia di quello che il futuro del turismo è in grado di offrire. Durante l’evento, verranno affrontati temi come la sostenibilità, l’inclusione, il lavoro, la formazione e l’innovazione tecnologica nel settore turistico. Non mancheranno momenti di Show Cooking con gli chef di Ecole Ducasse e degustazione di vini del Consorzio Brunello di Montalcino.
“Siamo entusiasti di presentare la seconda edizione della conferenza di Giovani Talenti Dell’Ospitalità, che avrà come obiettivo quello di promuovere l’importanza dell’ospitalità sostenibile e inclusiva, nonché la formazione e l’impiego dei giovani talenti nel settore turistico – ha detto Kledis Brahimi – La nostra conferenza si concentrerà sui modi in cui l’industria dell’ospitalità può evolversi e adattarsi alle nuove sfide e opportunità che ci si presentano, sfruttando le nuove tecnologie e le nuove competenze dei giovani”.
GTO Conference è promossa da Sommet Education che raccoglie le scuole più importanti di ospitalità del mondo e ha tra i suoi principali sostenitori – tra gli altri – Rocco Forte Hotels e la Scuola Italiana di Ospitalità. Tra i relatori della conferenza alcuni tra i nomi illustri e leader dell’industria dell’ospitalità, tra cui Antonello De Medici (coo Gruppo Rocco Forte Hotels), Flavia Mazzarini (director of guest experience del Verdura Resort) Giulio Contini (direttore generale Scuola Italiana di Ospitalità) Andrea Ronchetti (general manager del Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, Cortina d’Ampezzo) nonché rappresentanti di organizzazioni internazionali e governative come Antonio Barreca (direttore generale Federturismo Confindustria), Marco Misischia (presidente CNA Turismo), Gianluca Caramanna (consigliere Ministrro del Turismo), Luigi Valentini (presidente RENAIA) Corrado Luca Bianca (coordinatore nazionale Confesercenti Sez. Turismo), Natalia Bayona (director of innovation, education and investments al World Tourism Organization), Carlos Diez de la Lastra (ceovLes Roches Global), Filip Boyen (ex ceo Forbes Travel Guide & Small Luxury Hotels of the World).
La partecipazione all’evento è aperta a tutti previa registrazione sul sito www.gtoconference.com (nella foto: Kledis Brahimi, fondatore del progetto GTO Conference)

Luiss: al via nuova edizione ciclo incontri Leader for talent

Luiss: al via nuova edizione ciclo incontri Leader for talent

Alessandra Ricci, a.d. Sace, apre l’edizione 2023

Roma, 24 feb. (askanews) – Alessandra Ricci, amministratore delegato di SACE, ha dato il via con il suo intervento alla nuova edizione del ciclo di incontri Leader for talent (#L4T) della Luiss Business School.
Si tratta, spiega l’Istituto, “di un progetto fortemente voluto dalla Scuola di alta formazione che vede top manager ed esponenti del mondo economico, imprenditoriale ed istituzionale confrontarsi e condividere i propri percorsi formativi e professionali con gli studenti e le studentesse dei master”.
“Per il settimo anno consecutivo riparte Leader for Talent, un progetto che consideriamo di valore per la crescita formativa e professionale dei nostri studenti. Il confronto con chi gioca un ruolo di primo piano nella scena economica, imprenditoriale ed istituzionale è fonte di ispirazione per orientarsi nel mondo del lavoro e per apprendere e consolidare le proprie soft skill, indispensabili per la carriera professionale – ha dichiarato Raffaele Oriani, Dean Luiss Business School. Siamo, pertanto, particolarmente orgogliosi di aver avviato il progetto con la testimonianza di Alessandra Ricci certi del grande arricchimento che le nuove generazioni possono trarre dal suo contributo”.
“Mi rende particolarmente felice incontrare gli studenti della Luiss Business School, in un contesto che mi è molto familiare, perché sono convinta che lo scambio intergenerazionale sia sempre un’occasione importante di arricchimento per tutti”, ha commentato Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE. “Per noi del Gruppo SACE la formazione è uno strumento strategico attraverso il quale accompagniamo le imprese nel loro percorso di crescita e credo che rafforzare il dialogo tra le aziende e l’Università sia un tassello fondamentale per costruire insieme il miglior futuro possibile”.
Ideato nel 2016 #L4T si basa su un format interattivo che prevede uno speech iniziale dell’ospite, un faccia a faccia con il Dean della Scuola e una sessione aperta alle domande degli studenti. Gli speaker coinvolti raccontano, anche attraverso aneddoti e frammenti di vita privata, il loro percorso formativo e professionale. Le sfide accettate e le scelte effettuate. Da questa ricchezza e varietà di esperienze gli studenti traggono ispirazione e spunti di riflessione per muoversi con maggiore consapevolezza e visione nel mondo del lavoro.
#L4T, dal 2016 ad oggi, ha portato in aula più di 40 speaker tra top manager ed esponenti del mondo economico e istituzionale.

Ricerca, IIT: al via confronto sul contratto aziendale

Ricerca, IIT: al via confronto sul contratto aziendaleMilano, 24 feb. (askanews) – Al via il confronto sindacale per giungere ad un contratto collettivo aziendale del personale IIT – Istituto italiano di tecnologia. “Il Comitato Esecutivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia, riunitosi il 22 febbraio sotto la presidenza di Gabriele Galateri – si legge in una nota dell’istituto – anche a seguito delle richieste della rappresentanza dei dipendenti e come già anticipato in sede di incontri precedenti con tale rappresentanza e le sigle sindacali coinvolte, tenuto conto anche della pluralità di sedi operative dell’Istituto dislocate in regioni diverse sul territorio nazionale, ha deliberato di proporre alle segreterie dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil un incontro preliminare per l’apertura di un percorso negoziale volto alla stipulazione, con le strutture sindacali competenti per materia, di un contratto collettivo aziendale, finalizzato all’ulteriore miglioramento della disciplina dei rapporti di lavoro subordinato di livello non dirigenziale del proprio personale amministrativo e tecnico. Tale disciplina, oggi contenuta nel regolamento interno del personale, in questa prospettiva potrà confluire nel contratto collettivo”.
“Un contratto aziendale – conclude la nota – basato sui principi e criteri che oggi caratterizzano l’attuale disciplina regolamentare dei rapporti di lavoro sopra indicati rappresenterebbe un importante obiettivo, da poter raggiungere insieme alle rappresentanze dei dipendenti, nell’ottica del continuo miglioramento dell’istituto”.

“Dignità del lavoro e civiltà digitale”, convegno all’Accademia dei Lincei

“Dignità del lavoro e civiltà digitale”, convegno all’Accademia dei Lincei

Confronto su ordinamento italiano e valori costituzionali, piattaforme e intelligenza artificiale

Roma, 24 feb. (askanews) – “In Italia la riflessione sugli effetti della digitalizzazione sulla dignità del lavoro è ancora agli inizi, mentre nei Paesi europei e negli USA i contributi scientifici sono già in uno stadio avanzato e le forme di intelligenza artificiale sono sempre più diffuse soprattutto nelle imprese multinazionali. I problemi che pone la civiltà digitale rispetto alla dignità del lavoratore sono di diverso ordine: a), rispetto all’ordinamento italiano vengono in questione i valori costituzionali; b), bisogna affrontare il tema del rapporto tra la dignità del lavoratore e le diverse forme dell’intelligenza artificiale e in particolare quelle costituite dalle macchine dotate di capacità di autoapprendimento e in grado di elaborare decisioni autonome; c), in terzo luogo, sono gli algoritmi che operano secondo i dati immessi dall’uomo e perseguono obbiettivi indicati da chi decide quali dati immettere. Soprattutto rispetto alla seconda forma di intelligenza artificiale, la legge italiana già dal 2019 applica la disciplina del lavoro subordinato a coloro che operano mediante piattaforme digitali. In prospettiva comparata, sarà indispensabile prendere in considerazione la giurisprudenza delle Corti di diversi paesi europei (come Francia, Spagna, Germania, Regno Unito), nonché le Direttive, in atto e proposte, della Commissione europea e del Consiglio Europeo”. È questo il filo conduttore al centro del confronto al convegno “Dignità del lavoro e civiltà digitale”, in corso di svolgimento presso l’Accademia Nazionale dei Lincei (tutte le informazioni su: https://www.lincei.it/it/manifestazioni/dignit%C3%A0-del-lavoro-e-civilta-digitale-convegno, i lavori potranno essere seguiti dal pubblico anche in streaming).
Comitato ordinatore: Giuseppe Santoro-Passarelli (coordinatore, Linceo, Sapienza Università di Roma), Domenico Carrieri (Sapienza Università di Roma), Alessandro Cavalli (Linceo, Università di Pavia), Enzo Cheli (Linceo, Università di Firenze), Roberto Scazzieri (Linceo, Università di Bologna)
Dopo gli indirizzi di saluto di Roberto Antonelli (Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei), il programma dei lavori è stato sudddiviso in due sessioni. Nella prima (Lavoro nell’economia delle piattaforme e dignità della persona: una prospettiva interdisciplinare), al termine dell’introduzione di Natalino Irti (Linceo, Sapienza Università di Roma), previsti gli interventi di Domenico Carrieri (Sapienza Università di Roma): Dignità del lavoratore ed Economia digitale in una prospettiva sociologica; Roberto Scazzieri (Linceo, Università di Bologna): Il bilanciamento tra interessi asimmetrici in un’economia globalizzata; Antonio Carcaterra (Sapienza Università di Roma): Dignità del lavoro e civiltà delle macchine; Paolo Ridola (Sapienza Università di Roma): Dignità del lavoro, diritti dei lavoratori e libertà d’iniziativa economica; Valerio Maio (UnitelmaSapienza): Industria 4.0 dignità del lavoratore e intelligenza artificiale come forma di autoapprendimento; Giuseppe Santoro-Passarelli (Linceo, Sapienza Università di Roma): Industria 4.0 dignità del lavoratore e rapporti di lavoro tramite piattaforma digitale e disciplina legale e collettiva del rapporto dei riders nell’ordinamento italiano; Luisa Corazza (Università del Molise): Contrattazione collettiva e conflitto in un’economia digitale; Paolo Pascucci (Università di Urbino Carlo Bo): Dignità del lavoratore e sicurezza del lavoro; Stefano Bellomo (Sapienza Università di Roma): Tempi di lavoro e diritto alla disconnessione nella civiltà digitale.
A seguire, nella seconda sessione (Lavoro tramite piattaforma digitale e algorithmic management: uno sguardo europeo e comparato), presieduta da Gian Primo Cella (Università di Milano); interventi di Mariella Magnani (Università di Pavia): Gestione algoritmica Introduzione alla proposta di direttiva e la effettività della tutela (onere della prova alla luce della proposta di direttiva 9 dicembre 2021 ecc. (artt. 14-16); Lucia Valente (Sapienza Università di Roma): La direttiva 1152 del 2019 e gli indici di presunzione della subordinazione nella direttiva del 9 dicembre 2021 dei rapporti di lavoro dei riders; Nicola Countouris (University College of London e ETUI): Il lavoro mediante piattaforma in una prospettiva comparata; Jesus Cruz Villalon (Universidad de Sevilla): Il lavoro mediante piattaforma nella legislazione e nella giurisprudenza spagnola e loro influenza sul diritto dell’Unione Europea; Orsola Razzolini (Università di Milano): La gestione algoritmica dei rapporti di lavoro. Problemi e prospettive; Gaetano Zilio Grandi (Università di Venezia “Ca’ Foscari”): Informazione e consultazione sindacale (art.9 proposta della direttiva). Conclusioni affidate a Pietro Rescigno (Linceo, Sapienza Università di Roma) e Alessandro Roncaglia (Linceo, Sapienza Università di Roma).

Musumeci:Al via con stakeholders a un grande Piano per il Mare

Musumeci:Al via con stakeholders a un grande Piano per il MareRoma, 24 feb. (askanews) – I porti e l’economia del Mare in generale sono decisivi per la crescita del Sud e dell’intero Paese. Per questo dalla prossima settimana inizieremo a lavorare con tutti gli operatori per la creazione di un grande Piano per il Mare. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Sebastiano Musumeci intervenendo agli Stati generali delle Camere di commercio sull’Economia del Mare.
Musumeci: “L’elemento di novità che scaturisce da questo nuovo quadro politico non può che essere motivo di attenzione da parte del governo. “Non serve solo creare un nuovo ministero, ma occorre rimepirlo di contenuti e strategie – ha affermato Musumeci – noi abbiamo bisogno di queste istituzioni (Unioncamere, istituto Tagliacarne, Assonautica) che sanno fare sintesi e leggere tra le pieghe di una realtà che a volte può apparire diversa da quella che è. Una sintesi compiuta che deve invitare l’autorità di governo a riflettere e trovare poi subito le soluzioni”.
“Nell’economia blu – ha ricordato il ministro – l’Italia naviga tra primo e quarto posto tra le varie filiere che compongono questo sistema. E’ un piacere ma ho il dovere e il diritto di sperare che la nostra nazione possa ambire a traguardi più ambiziosi, vista la nostra geografia e la nostra storia. Dobbiamo evitare il rischio di sederci sugli allori e trovare invece sempre più e meglio l’ambizione per andare avanti. Non esistono traguardi, ma tappe successive. In un Mediterraneo che cambia, in un mare non più di frontiera ma di cerniera, noi italiani possiamo giocare un ruolo da protagonisti, senza supponenza o egoismo. Conosciamo il valore della collaborazione e del dialogo con gli altri paesi, ma abbiamo le presunzione di credere che se mettiamo a sistema le nostre risorse e potenzialità, possiamo andare ben oltre”.
“C’è un dato su tutti che mi convince e che è il vero elemento di novità – ha sottolineato – un Sud degradato diventerebbe una zavorra per tutto il paese. Pensare che attraverso il mare e i porti il Sud possa migliorare la propria condizione economica è un fatto di rilevante novità sul quale 10-15 anni fa nessuno avrebbe scommesso. Noi meridionali non siamo propensi a costruire il futuro, lo aspettiamo, a differenza di quelli del Nord che il futuro a volte lo anticipano. Per questo sono convinto che i porti possano aiutare in maniera decisiva la crescita per il Mezzogiorno. E’ evidente che occorre guardare le tratte lunghe e non solo le brevi o solo i confini nazionali. Per decenni il sistema portuale del Sud (ma anche a Nord) è stato considerato un argomento tabù. C’è bisogno di un nuovo protagonismo in tutto il sistema portuale italiano. Naturalmente c’è bisogno dei necessari investimenti: C’è un porto ma c’è anche un retroporto. E’ il porto che definisce la Zes, la Zona economica speciale. Abbiamo il dovere di partire da questo dato. Poi c’è il dato dell’interconnessione e ferroviaria che riguarda non solo il commercio ma anche il turismo. L’intermodalità è decisiva per la crescita del Sud nel suo insieme”.
Per arrivare a questi risultati, ha argomentato Musumeci, “occorre individuare le criticità. Serve quindi programmazione per darsi obiettivi, priorità e tempistiche. E lavorare di conseguenza. In Italia purtroppo è mancata una seria programmazione sulle politiche del mare. Con questi presupposti intendiamo lavorare a un grande piano per il Mare. Nel corso di questi cinque – ha proseguito – anni pensiamo di poter fare del ministero per il Mare non solo il luogo di coordinamento ma anche di gestione di compiti che per ora si trovano in capo a ministeri diversi. La prossima settimana – ha concluso – il gruppo di lavoro inizierà il confronto con i vari attori fino a luglio per ascoltare e mettere a frutto tutti i contributi e riempire insieme il foglio bianco che abbiamo davanti”.