Pnrr, rapporto da Commissione Ue su attuazione in tutti i paesiBruxelles, 10 ott. (askanews) – La Commissione europea ha pubblicato, oggi a Bruxelles, la sua la terza relazione annuale sull’attuazione del Fondo Rrf (“Recovery and Resilience Facility”), che con 648 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti è il principale strumento per il finanziamento dei Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) del programma post pandemico di rilancio dell’economia nell’Ue “NextGenerationEU”.
Secondo la Commissione, dopo un rallentamento subìto nel 2023 a causa delle modifiche che tutti i paesi Ue hanno apportato ai loro Pnrr con la revisione introdotta dalla nuova iniziativa “RePowerEU”, a seguito della crisi energetica e delle fiammate inflazionistiche causate dall’invasione russa dell’Ucraina, l’attuazione delle misure finanziate dal Fondo Rrf ora “sta accelerando, promuovendo riforme e continui progressi negli investimenti negli Stati membri”. Secondo la relazione, “la Commissione sta supportando gli Stati membri nell’attuazione completa e tempestiva dei loro piani attraverso processi più snelli e ha ulteriormente migliorato sia la trasparenza che i meccanismi per proteggere gli interessi finanziari dell’Ue”, spiega una nota dell’Esecutivo comunitario.
Il Fondo Rrf, ricorda la nota, “è un motore fondamentale per investimenti e riforme ambiziosi negli Stati membri, in iniziative che promuovono la transizione verde e digitale e rafforzano la resilienza e la competitività dell’Ue. Fin dalla sua istituzione, il Fondo ha generato oltre 82 miliardi di euro di investimenti a sostegno diretto delle imprese. Sono state realizzate oltre 900 riforme per ridurre gli oneri burocratici, e in particolare per accelerare i processi per ottenere permessi e licenze da parte delle aziende, aiutando l’industria dell’Ue a diventare più competitiva”. Con il supporto del Fondo Rrf, rileva la Commissione, “sono stati risparmiati 34 milioni di megawattora di consumo energetico, oltre 11,8 milioni di persone hanno potuto partecipare a programmi di istruzione e formazione, e 9,8 milioni di persone hanno beneficiato di misure di protezione contro i disastri naturali connessi al cambiamento climatico”. Inoltre, “si prevede che oltre 300 miliardi di euro di nuovi finanziamenti del Fondo Rrf saranno erogati entro la fine del 2024”.
La Commissione sottolinea l’accelerazione in corso nell’attuazione dei piani finanziati dal Fondo Rrf, dopo “i ritardi nel 2023 in gran parte legati all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia, all’elevata inflazione, ai problemi emersi nelle catene di approvvigionamento e alla necessità di adottare i capitoli ‘RePowerEU’” nei Pnrr degli Stati membri. Ad oggi, il Consiglio Ue ha approvato 26 nuovi capitoli “RePowerEU”, che forniscono fondi aggiuntivi per attuare riforme e investimenti mirati a diversificare le forniture energetiche dell’Ue, accelerare la transizione verde e sostenere le famiglie vulnerabili. Finora, la Commissione ha ricevuto 69 richieste di pagamento da 25 Stati membri e ha erogato 265,4 miliardi di euro, ovvero il 41% dei finanziamenti Rrf disponibili. Di questi fondi già erogati, 170,8 miliardi sono sovvenzioni (il 50% circa del totale disponibile pari a 357 miliardi) e 94,6 miliardi sono prestiti (su un totale disponibile di 291 miliardi). Entro la fine dell’anno, si prevede che saranno erogati oltre 300 miliardi di euro di fondi.
La Commissione, infine, sottolinea di aver “continuato a raccogliere con successo fondi sui mercati dei capitali per finanziare lo strumento Rrf”, e ricorda di aver emesso finora in particolare “60,2 miliardi di euro in obbligazioni verdi NextGenerationEU”. Il Fondo Rrf ha una durata limitata nel tempo: “Tutti gli sforzi – avverte la Commissione – dovranno rimanere concentrati sulla piena e tempestiva attuazione dei piani nazionali entro il 2026”. In questo contesto, la Commissione ricorda di “aver ha adottato ulteriori misure nel 2024 per supportare gli Stati membri nell’attuazione”. Lo scorso luglio, l’Esecutivo comunitario ha introdotto “processi più semplici, con linee guida aggiornate per gli Stati membri, con un’attenzione particolare alle modalità di revisione dei piani, che rimarranno pertinenti per affrontare i colli di bottiglia nell’attuazione. Sono stati inoltre semplificati i requisiti di rendicontazione per gli Stati membri”. La Commissione ha poi chiarito ulteriormente “i modi per combinare il Fondo Rrf con altri fondi Ue e migliorare le sinergie”. La relazione adottata oggi include un’analisi approfondita dei dati degli Stati membri sui 100 maggiori destinatari finali dei finanziamenti nell’ambito del Fondo Rrf. Negli allegati alla relazione, tra l’altro, la Commissione fornisce ulteriori chiarimenti su due concetti chiave del regolamento Rrf, che sono stati al centro di controversie con la Corte dei Conti europea (Eca): il primo punto riguarda le modalità con cui la Commissione determina quando una riforma o un investimento ha avuto inizio, per decidere se è ammissibile o no nell’ambito del Fondo Rrf (“clausola di retroattività”; il secondo punto concerne la corretta definizione di “spesa ricorrente” nel bilancio di uno Stato membro, essenziale per determinare se un investimento debba essere escluso dai finanziamenti Rrf. Nel primo caso, la Commissione considera, ad esempio, che una misura per la quale i lavori sono cominciati nel 2020 era ammissibile anche se i contratti erano stati conclusi nel 2019. Nel secondo caso, la Commissione considera che la regola generale che vieta di sostituire con il Fondo Rrf il finanziamento di misure previste nella spesa corrente di un paese, si applica in particolare ai salari pagati dallo Stato o ad altre spese costanti, ma non, ad esempio, a una misura anti-corruzione, anche quando una iniziativa simile era già stata presa in passato. Altri chiarimenti riportati negli allegati della relazione riguardano il concetto di doppio finanziamento nel contesto del Fondo Rrf e la nozione di destinatari finali dei finanziamenti. La Commissione, infine, sostiene di stare “rafforzando costantemente il suo quadro di audit e controllo, tenendo conto anche delle raccomandazioni del Parlamento europeo, del Consiglio e della Corte dei conti europea”, e precisa di effettuato 17 audit ex-post nel periodo settembre 2023-agosto 2024 sul soddisfacente adempimento di traguardo parziali e obiettivi finali (“milestones” e “targets”). Sono stati inoltre effettuati quattro “audit di sistema” degli apparati di controllo nazionali. Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, la Commissione riporta due casi di misure esemplari finanziate dal Fondo Rrf: il sostegno alla collaborazione industriale di 25 aziende nel quadro di un Ipcei (“Importanti progetti di comune interesse europeo”), con focus sulle tecnologie dell’idrogeno, la microelettronica, i servizi cloud di prossima generazione, che contribuiscono alla competitività e sostenibilità dell’Ue; e il miglioramento dei servizi e infrastrutture su 172 chilometri di linee ferroviarie nel Meridione.