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FT: Ue temporeggia su multe a big tech Usa in vista di arrivo Trump

FT: Ue temporeggia su multe a big tech Usa in vista di arrivo TrumpRoma, 14 gen. (askanews) – Gli uffici della Commissione europea e le autorità dell’Unione starebbero prendendo tempo su tutte le decisioni e le possibili sanzioni contro i giganti digitali degli Stati Uniti, come Apple, Meta (Facebook) e Google, mentre si procede a una rivalutazione delle procedure in corso in vista dell’imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Lo riporta il financial Times, citando una serie di fonti europee anonime informate di questi temi.


Il timore che frenerebbe la Ue è che al ritorno di Trump, sollecitato su questi temi dalle Big Tech Usa, scatti una nuova fase di attriti con Washington. Ma dalla Commissione europea hanno smentito seccamente queste ricostruzioni. Due delle fonti menzionate dal quotidiano Gb affermano che le autorità e gli uffici Ue sarebbero in attesa di “indicazioni politiche”, prima di procedere a finalizzare decisioni sui casi riguardanti Google, Apple e Meta. Alcune di queste procedure sono nelle fasi preliminari, altre sono ad uno stadio più avanzato e avrebbero potuto portare a decisioni già sul finale dello scorso anno.


Prima della vittoria di Trump, rileva il Ft, le autorità europee stavano operando aggressivamente contro i giganti digitali statunitensi, facendo leva su una serie di normative tra cui il Digital Markets Act. Ma ora, con la nuova Commissione si vuole riesaminare il quadro, mentre salgono le pressioni negli Usa affinché Trump intervenga per smorzare queste misure. La scorsa settimana, Mark Zuckerberg, il magnate che controlla Meta, si è espresso in tal senso lamentando che negli ultimi 20 le autorità europee hanno costretto i gruppi tecnologici Usa a pagare “oltre 30 miliardi di dollari” in sanzioni. E non si tratta certo del più vicino al presidente eletto, come invece Elon Musk, patron di X, oltre che di Tesla e Space X, che fino a poche settimane fa era bersagliato dalle bordate dell’allora eurocommissario francese, poi dimessosi, Therry Breton.


Interpellati su queste ricostruzioni, oggi i portavoce della Commissione europea hanno smentito che vi siano ritardi deliberati nelle procedure, aggiungendo che non si è ancora giunti alla fase delle “indicazioni politiche” e che le complessità tecniche delle decisioni richiedono tempo. I lavori preparatori giuridici in base ai quali finalizzare le decisioni, viene rimarcato da Bruxelles, non sono ancora completati.

Lavoro, Calderone: situazione positiva, vincere sfida competenze

Lavoro, Calderone: situazione positiva, vincere sfida competenzeRoma, 14 gen. (askanews) – La situazione del mercato del lavoro è “assolutamente positiva”, ma l’obiettivo è continuare a impegnarsi per “avere un mondo del lavoro più efficiente e inclusivo e ridurre le diseguaglianze che permangono”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo alla Camera alla presentazione del rapporto Inapp.


“Abbiamo molto da fare per portare a bordo le energie vitali del Paese: giovani e donne – ha proseguito – abbiamo da fare ancora un percorso importante. Ma anche in questo contesto l’indicatore ci dice che c’è un’inversione di tendenza. Dobbiamo vincere la sfida delle competenze, una sfida fondamentale”. Vis

UniCredit, Orcel: visione paneuropea, ma cuore identità batte in Italia

UniCredit, Orcel: visione paneuropea, ma cuore identità batte in ItaliaMilano, 14 gen. (askanews) – “La nostra visione è paneuropea, ma il cuore della nostra identità batte in Italia. E non abbiamo alcuna intenzione di dimenticarlo, perché è un aspetto fondamentale delle nostre origini e della nostra cultura”. Lo ha scritto in un post su Linkedin l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel. “Crediamo nel futuro. Crediamo nell’Italia”, ha detto il top manager.


“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Orcel – è creare un Gruppo ancora più solido, forte e competitivo, a livello nazionale: avremo la possibilità di migliorarci, di generare un impatto positivo sulle economie locali e di assicurare un sostegno finanziario sempre più significativo ai clienti ed alle comunità in cui operiamo”, ha sottolineato nel post l’ad di UniCredit che a novembre ha annunciato una Ops su Banco Bpm da 10,1 miliardi di euro. “Vogliamo fare la nostra parte e contribuire attivamente al successo del nostro Paese”. Le imprese, ha chiosato, “beneficeranno del nostro raggio d’azione paneuropeo e avranno accesso alle nostre offerte di finanziamenti: la realizzazione del nostro progetto di investimento per l’Italia permetterà di incrementare l’impatto e il sostegno che già oggi UniCredit fornisce all’economia nazionale, un’economia basata su un tessuto vivace di aziende radicate sul territorio, votate all’esportazione e pronte a trarre vantaggio dalla nostra presenza in 13 mercati – un punto di forza che solo la nostra Banca può vantare nel panorama europeo”.

Intesa Sp investe in Bitcoin, Messina: non deve stupire, è un test

Intesa Sp investe in Bitcoin, Messina: non deve stupire, è un testMilano, 14 gen. (askanews) – Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana a investire direttamente in Bitcoin. Lo ha confermato il Ceo della banca, Carlo Messina, interpellato a margine della presentazione di un accordo con Confindustria. “Ormai siamo il leader europeo in termini di market cap, quindi non dovrebbe stupire se facciamo quello che fanno tutte le altre banche nel mondo – ha spiegato -, peraltro sono importi limitatissimi perchè abbiamo 100 miliardi di euro in portafoglio titoli, è un esperimento, un test”. Indiscrezioni parlano di un investimento dal valore di circa 1 milione.


“Questo credo sia una dimostrazione del fatto che ci può essere un’attenzione verso i canali digitali molto limitata in termini di investimento – ha proseguito Messina -, ma soprattutto dimostra che siamo pronti nel caso in cui alcuni clienti particolarmente sofisticati chiedessero di effettuare queste forme di investimento”. “Però – ha concluso – permettetemi di ribadire che io stesso personalmente, lo ritengo una forma di investimento che deve essere riservata a operatori istituzionali e a clienti veramente con grandissima professionalità e grandissime skill, io stesso non investo in Bitcoin”. Rar

Google, Antitrust Gb avvia indagine su ricerche web e pubblicità

Google, Antitrust Gb avvia indagine su ricerche web e pubblicitàRoma, 14 gen. (askanews) – L’autorità di vigilanza sulla concorrenza del Regno Unito ha annunciato con una nota l’apertura di una indagine su Google, in particolare sulla possibilità di attriburle lo status di rilevanza strategica di mercato (Strategic Market Status) su ricerche Internet e servizi di inserzioni pubblicitarie.


Il procedimento avviene sulla base delle normative Gb che per questo tipologie di imprese prevedono che l’antitrust (Competition and Markets Authority) possa imporre interventi per correggere eventuali storture sulla concorrenza.

Treni, FS: disagi sulla Salerno-Reggio Calabria a causa del maltempo

Treni, FS: disagi sulla Salerno-Reggio Calabria a causa del maltempoRoma, 14 gen. (askanews) – Nuovi disagi sui treni, stavolta al Sud a causa del maltempo. Per i danni provocati dagli eventi meteorologici che stanno interessando la zona del Tirreno cosentino, la circolazione ferroviaria è sospesa da questa notte fra Diamante e Capo Bonifati, Fuscaldo e Paola, Paola e San Lucido, lungo la linea Salerno-Reggio Calabria.


Lo riferisce il Gruppo Fs, precisando con un comunicato che su alcuni tratti il forte vento ha causato la presenza sulla linea ferroviaria di oggetti metallici esterni alla ferrovia. Inoltre, in alcune zone le forti piogge non consentono una regolare circolazione dei treni. È in corso l’intervento di ripristino della linea da parte dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana. Al momento non è possibile attivare dei collegamenti con autobus per l’interruzione anche della viabilità stradale. Aggiornamenti nella sezione Infomobilità di RFI e sulle pagine Infomobilità delle imprese ferroviarie.

Bankitalia: peggiorano i giudizi delle imprese sull’economia

Bankitalia: peggiorano i giudizi delle imprese sull’economiaRoma, 14 gen. (askanews) – Sono peggiorati nel quarto trimestre dell’anno passato i giudizi delle imprese in Italia sulla situazione economica generale, mentre per l’inflazione al consumo le aspettative sono diminuite. Lo riferisce la Banca d’Italia in base ai risultati dell’indagine trimestrale, che ha condotto tra il 20 novembre e il 12 dicembre 2024 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi non finanziari con almeno 50 addetti.


Nelle valutazioni delle imprese la domanda si è indebolita, spiega lo studio, in particolare quella proveniente dall’estero e quella rivolta al comparto dei servizi. Le prospettive sulle proprie condizioni operative a breve termine sono complessivamente sfavorevoli; vi incidono l’incertezza economico-politica e, in misura più contenuta, i timori sull’andamento dei prezzi delle materie prime energetiche e, specialmente tra le imprese esportatrici, sulle politiche circa gli scambi commerciali internazionali. Le imprese prefigurano un’espansione degli investimenti nella prima metà del 2025, dice ancora Bankitalia, nonostante continuino a ritenere sfavorevoli le condizioni per investire. Le condizioni di accesso al credito sono valutate invariate e la posizione complessiva di liquidità è considerata ancora soddisfacente. La maggior parte delle imprese prevede di mantenere invariata la propria forza lavoro.


La crescita dei prezzi di vendita si è stabilizzata su livelli contenuti nei servizi e nell’industria in senso stretto; nelle costruzioni è diminuita, rimanendo tuttavia più sostenuta rispetto agli altri comparti. Nei prossimi 12 mesi, aggiunge l’analisi, la dinamica dei listini resterebbe sostanzialmente stabile in tutti i settori, a fronte di attese di aumenti salariali contenuti. Le aspettative delle imprese sull’inflazione al consumo sono diminuite su tutti gli orizzonti temporali. (fonte immagine: Banca d’Italia).

L’Istat: a novembre la produzione industriale +0,3% su ottobre (-1,5% su anno)

L’Istat: a novembre la produzione industriale +0,3% su ottobre (-1,5% su anno)Roma, 14 gen. (askanews) – A novembre 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,3% rispetto a ottobre. Al netto degli effetti di calendario, a novembre 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali dell’1,5%. Lo ha reso noto l’Istat ricordando che i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di novembre 2023.


Nella media del trimestre settembre-novembre il livello della produzione diminuisce dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali per l’energia (+1,6%), i beni di consumo (+0,9%) e i beni intermedi (+0,3%); viceversa, si osserva una flessione per i beni strumentali (-0,6%).


Si registrano incrementi tendenziali per l’energia (+4,3%) e i beni di consumo (+2,6%); si osserva, invece, una diminuzione per i beni intermedi (-2,5%) e i beni strumentali (-4,9%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più elevati sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+7,6%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,1%) e le industrie alimentari, bevande, tabacco (+4,5%). Le flessioni maggiori si rilevano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,5%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-13,8%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-6,2%).


A novembre “l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un incremento congiunturale; questo è diffuso ai principali comparti, con l’esclusione dei beni strumentali. Resta, tuttavia, negativo l’andamento congiunturale complessivo nella media del periodo settembre-novembre”, è il commento dell’Istat. In termini tendenziali “prosegue, per il ventiduesimo mese consecutivo, la lunga fase di contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario. Sempre su base tendenziale, si registrano variazioni positive per l’energia e i beni di consumo, a fronte di flessioni per i beni intermedi e i beni strumentali”.

Industria, Istat: produzione novembre +0,3% su mese, -1,5% su anno

Industria, Istat: produzione novembre +0,3% su mese, -1,5% su annoRoma, 14 gen. (askanews) – A novembre 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,3% rispetto a ottobre. Al netto degli effetti di calendario, a novembre 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali dell’1,5%. Lo ha reso noto l’Istat ricordando che i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di novembre 2023.


Nella media del trimestre settembre-novembre il livello della produzione diminuisce dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali per l’energia (+1,6%), i beni di consumo (+0,9%) e i beni intermedi (+0,3%); viceversa, si osserva una flessione per i beni strumentali (-0,6%).


Si registrano incrementi tendenziali per l’energia (+4,3%) e i beni di consumo (+2,6%); si osserva, invece, una diminuzione per i beni intermedi (-2,5%) e i beni strumentali (-4,9%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più elevati sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+7,6%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,1%) e le industrie alimentari, bevande, tabacco (+4,5%). Le flessioni maggiori si rilevano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,5%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-13,8%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-6,2%).

Euro cala sotto 1,02 dollari a nuovi minimi da oltre 2 anni

Euro cala sotto 1,02 dollari a nuovi minimi da oltre 2 anniRoma, 13 gen. (askanews) – L’Euro cala sotto quota 1,02 sul dollaro per la prima volta da oltre due anni a questa parte. In avvio di settimana ritorna alla dinamica di rafforzamento del biglietto verde, legata alle aspettative di maggiore cautela della Federal Reserve sui futuri (se ci saranno) tagli dei tassi di interesse, data la solidità di economia e mercato del lavoro degli Stati Uniti.


Svaniti i lievi rafforzamenti di questa mattina, a metà giornata l’euro è sceso fino a 1,0179 sul biglietto verde, sui minimi da fine ottobre del 2022, successivamente si attesta 1,0196 dollari.