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Ex Ilva: ricevute 10 offerte, 3 dall’estero per intero gruppo

Ex Ilva: ricevute 10 offerte, 3 dall’estero per intero gruppoMilano, 11 gen. (askanews) – Sono 10 le offerte pervenute per l’acquisizione degli stabilimenti ex Ilva. Lo riferiscono i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e Ilva ricordando che la scadenza per le offerte era stata prorogata da fine dicembre al 10 gennaio.


Tra le offerte ricevute, tre sono per tutti i complessi aziendali: cordata Baku Steel Company + Azerbaijan Investment Company, Bedrock Industries Management e Jindal Steel International. Sono sette le offerte di cordate italiane interessate a singoli asset: cordata Car Segnaletica Stradale + Monge & C. + Trans Isole, Eusider, cordata Eusider + Marcegaglia Steel + Profilmec, I.M.C., Marcegaglia Steel, cordata Marcegaglia Steel + Sideralba e Vitali.


“Sebbene il termine stabilito non sia da considerarsi perentorio, eventuali proposte che dovessero pervenire successivamente saranno valutate esclusivamente qualora presentino condizioni particolarmente favorevoli per la procedura in corso”, spiegano i commissari. I commissari straordinari si riservano un periodo di tempo congruo per esaminare attentamente tutte le proposte ricevute, con particolare riguardo agli aspetti occupazionali, alla decarbonizzazione e all’entità degli investimenti, al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile degli impianti e la massima tutela del lavoratori coinvolti.

Illimity: offerta Ifis non concordata, non si trascura alcuna opzione

Illimity: offerta Ifis non concordata, non si trascura alcuna opzioneMilano, 10 gen. (askanews) – Riunione straordinaria per il Consiglio di Amministrazione di Illimity Bank che ha preso atto dell’opas annunciata da Banca Ifis l’8 gennaio che valorizza la società 298 milioni di euro. “Fermo restando che illimity si esprimerà sull’offerta con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge, si precisa che l’offerta non è stata sollecitata né preventivamente concordata con illimity”, spiega la banca fondata da Corrado Passera.


La nota mette in chiaro che Illimity proseguirà nelle sue attività, “inclusa la predisposizione del nuovo piano industriale, non trascurando alcuna opzione strategica che possa contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli stakeholders della Banca”. L’offerta di Banca Ifis valorizza Illimity 3,55 euro per azione, tra 1,414 euro cash e 1 azione di nuova emissione ogni 10 conferite. Una proposta che ha fatto balzare il titolo di Illimity a Piazza Affari, con rialzi superiori al 10%. Nei giorni scorsi la banca guidata dall’ex ministro dello Sviluppo economico si è portata a ridosso dei 4 euro per azione, mentre venerdì ha chiuso a 3,81 euro per azione in calo dell’1,9%.


Entro il 28 gennaio Ifis presenterà i documenti in Consob, con le carte in mano si riunirà di nuovo il board di Illimity. Il 10 febbraio c’è già un appuntamento in agenda per l’approvazione dei risultati preliminari del 2024. Ma è probabile che si possa anticipare.

Auto, Imparato (Stellantis): ok target 2035, ma rivedere ritmo

Auto, Imparato (Stellantis): ok target 2035, ma rivedere ritmoBruxelles, 10 gen. (askanews) – L’obiettivo Ue riguardo all’immissione sul mercato entro il 2035 esclusivamente di auto a zero emissioni non è in discussione “non è un problema per noi: la fine dei giochi è chiara”; semmai, c’è da rivedere il ritmo e le modalità del percorso verso questo obiettivo, in particolare nei prossimi tre anni. Lo ha affermato Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer per l’Europa del gruppo Stellantis, parlando oggi con alcuni giornalisti al “Brussels Motor Show”, in corso al Palazzo delle Esposizioni di Bruxelles. “Il 2035 – ha sottolineato – non è un problema per me oggi. La questione per noi non è il 2035, ma sono i prossimi tre o cinque anni”.


Il dirigente di Stellantis ha riferito di aver elaborato un piano che presenterà “al livello del Comitato esecutivo globale” del gruppo “la prossima settimana, in termini di aggiornamento dei piani per l’Europa sui modelli e sui motori (“product plan and powertrain plan”) nei prossimi tre anni”. Stellantis, ha annunciato, metterà sul mercato diversi modelli (la C3, la C3 Aircross, la Opel Frontera, la Fiat Grande Panda) di auto elettriche più piccole, del segmento B “nei prossimi tre mesi”, con costi “inferiori ai 20.000 euro”, e quindi “l’offerta ci sarà” per i molti consumatori che finora non hanno potuto acquistare veicoli a batteria perché non se lo potevano permettere.


Imparato ha anche illustrato le ragioni della scelta di Stellantis di aderire all’accordo (“pooling”) con Tesla, insieme ad altri costruttori del settore automotive, per compensare le mancate riduzioni delle emissioni richieste per il 2025 dalle norme Ue e non pagare le sanzioni previste per le aziende che non rispetteranno quegli obiettivi. Per essere in regola quest’anno con la riduzione del 20% delle emissioni rispetto al 2021, che si applica a tutto il parco auto nuove di ogni azienda, si può aumentare la produzione dei veicoli elettrici oppure ridurre quella delle auto a combustione interna, ha spiegato Imparato; ma, ha affermato, “questo è qualcosa che non sostengo. Non voglio farlo. Questa è l’ultima decisione che prenderò. Anche se è nel catalogo delle decisioni che possiamo prendere. Ma è qualcosa che non voglio fare perché sarebbe un dramma per l’industria, per la nostra gente, per le nostre fabbriche”. L’accordo con Tesla permette di risolvere il problema senza “scontrarsi contro un muro”, ha rilevato il dirigente per l’Europa di Stellantis, che ha prospettato anche la possibilità (sarebbe “una buona idea”, ha detto) di allargare il “pooling” mettendo insieme i due comparti delle auto passeggeri e dei veicoli commerciali.


Imparato non ha risposto alla domanda su quanto costerà acquistare da Tesla i diritti di compensazione delle emissioni (comunque, molto meno delle sanzioni), ma ha sottolineato che il “pooling” è “nel migliore interesse di tutte le parti”. Infine, il responsabile per l’Europa di Stellantis ha osservato che, visto che stanno ormai scomparendo gli incentivi con fondi pubblici nazionali all’acquisto di auto elettriche (laddove c’erano, come in Germania e in Francia), il “messaggio inviato” alle autorità nazionali ed europee è che almeno provvedano a completare la diffusione adeguata e capillare delle infrastrutture necessarie per le ricariche elettriche, con una “accelerazione in termini di regolamentazione”.


Anche perché, ha concluso, insieme ai prezzi dei veicoli a batteria, e ben più della questione della loro autonomia, uno dei fattori più importanti che hanno impedito finora il decollo della domanda di auto elettriche da parte dei consumatori è quello dell’insufficienza e inadeguatezza delle colonnine di ricarica.

Mps: in Borsa chiude sui massimi a 7,054 euro, Delfin sale al 9,78%

Mps: in Borsa chiude sui massimi a 7,054 euro, Delfin sale al 9,78%Milano, 10 gen. (askanews) – Mps aggiorna in Borsa i nuovi massimi all’indomani della notizia del rafforzamento di Delfin nel capitale della banca. Le azioni, in un mercato cedente, hanno guadagnato lo 0,23% chiudendo a 7,054 euro. In un anno la performance del titolo ha fatto segnare un +116%.


La holding della famiglia Del Vecchio guidata da Francesco Milleri è salita al 9,78% di Mps dalla precedente partecipazione del 3,5%, acquisita a novembre in occasione della vendita di una quota del 15% dell’istituto senese da parte del Mef. La mossa di Delfin – che diventa così il primo socio privato del Monte, dietro al Tesoro, titolare dell’11,7% -, segue quella di Francesco Gaetano Caltagirone che a inizio dicembre si è rafforzato al 5,026% e che, secondo indiscrezioni, è in ulteriore movimento, visti i forti scambi sul titolo da inizio anno. Con le quote anche di Banco Bpm (5%) e Anima (4%), il “nocciolo duro” di azionisti viaggia ormai sopra il 35%, blindando sempre più il Monte.

Borse europee chiudono in rosso con dati lavoro Usa, Milano -0,64%

Borse europee chiudono in rosso con dati lavoro Usa, Milano -0,64%Milano, 10 gen. (askanews) – Chiusura in rosso per le Borse europee dopo che i dati sul lavoro Usa, nettamente più forti delle attese, hanno mandato ko Wall Street e fatto impennare i rendimenti dei Treasury Usa. I 256.000 posti di lavoro creati a dicembre alimentano nuovi dubbi sulle mosse future della Fed, che potrebbe mantenere i tassi di interesse sui livelli attuali per un prolungato periodo di tempo. A Milano il Ftse Mib ha perso lo 0,64%, ma sopra quota 35mila punti, a Parigi il Cac40 lo 0,79%, a Francoforte il Dax lo 0,52%, a Londra il Ftse100 lo 0,84%. Su fronte dei nostri titoli di Stato, in linea con un sell-off obbligazionario globale, lo spread è in risalita a 121 punti, con il rendimento del Btp decennale che balza al 3,77%. Il Brent, intanto, ha superato gli 80 dollari al barile, sui massimi da tre mesi.


A Piazza Affari, tra i titoli principali, maglia rosa a Leonardo (+1,43%), che si porta a 27,7 euro, seguita da Banco Bpm (+0,73%), Pop Sondrio (+0,67%) e Intesa Sanpaolo (+0,55%), “la prima scelta in Italia” per Citi, secondo un report della banca d’affari. Mps, all’indomani della notizia della salita nel capitale di Delfin poco sotto la soglia rilevante del 10%, ha chiuso in rialzo dello 0,23% a 7,054 euro, aggiornando così i nuovi massimi. Realizzi su Iveco (-6,98%).

Dollaro balza dopo lavoro Usa, euro giù a 1,0243 su minimi 2 anni

Dollaro balza dopo lavoro Usa, euro giù a 1,0243 su minimi 2 anniRoma, 10 gen. (askanews) – Fiammata rialzista del dollaro sul mercato dei cambi, dopo che gli ultimi dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti hanno mostrato un aumento dei nuovi posti a dicembre (+256mila) molto superiore alle attese, assieme a un calo del tasso di disoccupazione al 4,1%. Il biglietto verde è schizzato al rialzo e l’euro è repentinamente calato a 1,0243 sul dollaro, riportandosi ai minimi da oltre due anni a questa parte (per trovare valori analoghi bisogna risalire alla fine di ottobre del 2022).


La solidità del mercato del lavoro Usa rafforza lo scenario di una Federal Reserve che ora procederà con maggiore cautela e gradualità sui futuri tagli dei tassi di interesse.

Usa, a dicembre +256.000 posti lavoro, oltre attese, disoccupati 4,1%

Usa, a dicembre +256.000 posti lavoro, oltre attese, disoccupati 4,1%New York, 10 gen. (askanews) – Rapporto sull’occupazione di dicembre superiore alle stime, negli Stati Uniti, mostrando un mercato del lavoro ancora resiliente. Il mese scorso sono stati creati 256.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di appena 155.000 posti. La disoccupazione è scesa al 4,1%, rispetto al mese precedente, mentre gli analisti avevano previsto un dato al 4,2%.


I salari orari medi sono aumentati di 0,1 centesimi, lo 0,28%, a 35,69 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 3,93%. La settimana media lavorativa è rimasta invariata a 34,3 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,5%, come nei tre mesi precedenti. Rivisti i dati di novembre passati a +227.000 a +212.000 e quelli di ottobre passati da +36.000 a +43.000. Non rivista la disoccupazione di novembre, rimasta al 4,2%.

Adyen lancia Adyen Upliftper ottimizzare le transazioni grazie all’intelligenza artificiale

Adyen lancia Adyen Upliftper ottimizzare le transazioni grazie all’intelligenza artificialeRoma, 10 gen. (askanews) – Adyen, piattaforma tecnologico finanziaria, ha annunciato il lancio di Adyen Uplift, la suite dedicata all’ottimizzazione dei pagamenti. Questa nuova soluzione, basata sull’intelligenza artificiale, consente alle aziende di aumentare la conversione dei pagamenti, di semplificare la gestione delle frodi e di ridurre i costi dei pagamenti. I clienti di Adyen possono utilizzare suggerimenti personalizzati e data-driven, nonché la possibilità di testare diverse configurazioni di pagamento per massimizzare le prestazioni.


La complessità della gestione dei pagamenti impedisce tuttora alle aziende di raggiungere i propri obiettivi, con la costante necessità di trovare un compromesso tra conversione, frodi e costi. Grazie ad Adyen Uplift, è possibile ottimizzare l’intero funnel dei pagamenti con l’intelligenza artificiale. Le ottimizzazioni dei pagamenti basate sull’AI, contenute in un’unica suite di prodotti, sono sviluppate sulla base del data set delle transazioni globali di Adyen. Anziché navigare nella complessità dei pagamenti in silos operativi, l’approccio AI-first utilizza l’intelligenza basata sul rischio e l’ottimizzazione automatica della conversione per aiutare le aziende a ottenere di più dai pagamenti. Il progetto pilota ha mostrato un significativo impatto sui profitti, con un aumento complessivo fino al 6% del tasso di conversione dei pagamenti. “Bilanciare la gestione del rischio, l’aumento della conversione e la minimizzazione dei costi ha sempre richiesto compromessi inefficaci, fino ad oggi”, ha dichiarato Carlo Bruno, VP Product di Adyen. “Adyen Uplift ha cambiato radicalmente la situazione, sbloccando la potenza e la capacità dell’intelligenza artificiale per risolvere il problema dell’ottimizzazione dei pagamenti in tempo reale. Questo trasformerà i risparmi sui costi e le prestazioni, ridefinendo l’efficienza aziendale nel 2025 e oltre”.


Le aziende e altri fornitori si affidano a data set limitati, che influiscono sulla loro capacità di riconoscere gli acquirenti e i comportamenti di pagamento. Con Adyen Uplift, le aziende beneficiano di un’intelligenza artificiale addestrata su oltre un trilione di dollari di dati globali sui pagamenti dalla singola piattaforma di Adyen. Adyen, informa una nota, ha elaborato pagamenti per oltre un miliardo di consumatori a livello globale, fornendo alle proprie soluzioni di intelligenza artificiale una solida base per differenziare i clienti virtuosi dai truffatori. Quando un cliente Adyen gestisce i pagamenti di un nuovo acquirente, è molto probabile che Adyen stessa abbia già gestito le transazioni di quello shopper sulla sua piattaforma. Per un retailer presente sulla piattaforma, c’è una possibilità di oltre il 90% che Adyen riconosca già quell’acquirente. Una volta identificato, le ottimizzazioni dell’intelligenza artificiale consentono di velocizzare il checkout, mentre gli acquirenti e i retailer beneficiano anche di una precisa mitigazione delle frodi di pagamento.


“Abbiamo aumentato il nostro tasso di conversione sulle transazioni avviate dai clienti del 10% sfruttando la tecnologia AI di Adyen, che ottimizza l’intero funnel di pagamento mantenendo il controllo su frodi e costi”, ha commentato Kes Saulis, Head of Payments di Nord Security. Oggi, il processo di controllo delle frodi è molto complesso e richiede alle aziende l’implementazione di numerose regole manuali per contrastare la costante evoluzione delle tecniche di frode. Con Adyen Uplift, le aziende possono automatizzare il controllo delle frodi eliminando l’onere operativo dai team di esperti. La soluzione automatizza e perfeziona la gestione del rischio senza affidarsi a regole manuali, e ciò consente alle aziende di ridurre i livelli di frode e di diminuire i falsi positivi, in base alla loro propensione al rischio.


Le aziende che stanno sperimentando il prodotto di rischio hanno potuto notare l’impatto in prima persona. I clienti enterprise di Adyen che hanno partecipato al progetto pilota hanno ridotto le regole di rischio manuale in media dell’86%, e il 35% dei clienti ha eliminato completamente le regolazioni manuali, risparmiando tempo e risorse preziose. Indeed, una delle principali piattaforme di ricerca e selezione del personale e cliente di Adyen, ha potuto effettuare esperimenti di ottimizzazione basati sull’intelligenza artificiale e adattati alle caratteristiche uniche della sua attività. Ciò si è tradotto in una riduzione del carico di lavoro operativo grazie all’automazione dei processi per aumentare l’efficienza. Ridurre i costi di elaborazione dei pagamenti fino al 5% Attualmente le aziende sono più che mai focalizzate sui loro profitti, eppure molte di esse considerano i pagamenti come una commodity invece che una potente strategia di risparmio. Adyen Uplift ha ridotto i costi di pagamento fino al 5% per i clienti sperimentali negli Stati Uniti. L’intelligenza artificiale che caratterizza questa soluzione seleziona i percorsi migliori e le tariffe più convenienti per le transazioni, riducendo al minimo il costo totale del pagamento. Anche i clienti del progetto pilota hanno sperimentato un risparmio sui costi grazie alle ottimizzazioni di Adyen, che ha adattato il flusso di cassa rivolto agli acquirenti alle loro esigenze.

Haiki+ debutta in Borsa al prezzo di 0,8 euro

Haiki+ debutta in Borsa al prezzo di 0,8 euroMilano, 10 gen. (askanews) – Debutta in Borsa Haiki+, società dedicata all’economia circolare e alla gestione dei rifiuti della famiglia Colucci, facendo segnare un prezzo di 0,8 euro.


L’avvio della quotazione coincide con la data di efficacia della scissione parziale da Innovatec dedicata alle energie rinnovabili, senza aumento di capitale e senza forchetta di prezzo: per ogni azione Innovatec detenuta si riceverà una azione Haiki+. Innovatec scambia a 0,3805 euro, la somma dei valori dei due titoli è sostanzialmente in linea con la chiusura di Innovatec di ieri a 1,2 euro (+2.2%). Haiki+ ha chiuso il 2024 con 205 milioni di ricavi (+22%), un Ebitda di circa 30 milioni pari a un margine del 15% e punta al 2027 a una crescita dei ricavi a 328 milioni e dell’Ebitda a 62 milioni, pari a un margine del 19%. Negli ultimi 3 anni Haiki ha effettuato investimenti per 100 milioni, gestisce 21 impianti di trattamento rifiuti e un impianto di riciclo delle batterie al litio in Abruzzo, occupa 400 persone e tratta circa 600mila tonnellate di rifiuti l’anno.


“Per noi è un momento epocale. La quotazione di Haiki+ nasce dalla convinzione che la separazione del business delle rinnovabili da quello dei rifiuti nella convinzione profonda che business dedicati possano creare più valore”, ha detto il presidente Elio Catania.

Mps: Delfin sale al 9,78% del capitale

Mps: Delfin sale al 9,78% del capitaleMilano, 9 gen. (askanews) – Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, sale ulteriormente nel capitale di Mps fino ad arrivare al 9,78% dalla precedente partecipazione del 3,5%, acquisita lo scorso novembre in occasione della vendita del 15% della banca senese da parte del Mef. Lo si apprende dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti.


La salita nel capitale poco sotto la soglia rilevante del 10% è datata 27 dicembre, a seguito – si legge – dell’acquisto di azioni nell’ambito di una complessiva operazione di “share forward” e “collar share forward”.