Gentiloni: proroga bond NextGenEu sarebbe tecnicamente possibileRoma, 7 ott. (askanews) – L’ipotesi di prorogare le emissioni di titoli di debito comune europei legati a Next Generation Eu è tecnicamente possibile, ma al momento “non ci sta nessuna decisione politica” in tal senso. Così il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha risposto durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo a una domanda sulle apparenti aperture giunte oggi a questa ipotesi dal presidente della Bundesbank, Joachim Nagel.
Durante un intervento oggi alla cerimonia del suono della campanella la Borsa di Francoforte, Nagel ha rilevato che le emissioni di titoli comuni Ue per NextGenEu dovrebbero proseguire fino al 2028. Ma poi ha fatto un “fuori sacco” rispetto al testo del suo discorso aggiungendo: “E forse (proseguiranno) un pochino oltre il 2028, vedremo. Ma questo non è per la Stampa”, ha scherzato (l’evento era pubblico ed era anche trasmesso in streaming via internet). “Non ho visto le parole di Nagel. Ho letto i giornali, ovviamente ci sta una possibilità tecnica – ha detto Gentiloni sull’ipotesi di prolungare le emissioni di bond Ue – ma non ci sta nessuna decisione politica al momento”.
Bankitalia avverte: il Pil 2025 più basso di quello stimato dal governoRoma, 7 ott. (askanews) – Nel 2025 la crescita del pil si dovrebbe collocare ad un livello più basso di quanto previsto dal governo. Lo ha affermato il Capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Sergio Nicoletti Altimari, nell’audizione sul Piano strutturale di bilancio nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato. Spunti di “cauto ottimismo” ha invece espresso per il medio termine.
A breve Bankitalia procederà alla revisione delle stime di crescita e queste “per il prossimo anno saranno un po’ sotto di quanto previsto dal quadro programmatico del governo”, che per il 2025 prevede un pil al +1,2%. Tuttavia, doversi elementi “fanno sperare bene per il futuro. Cresciamo più di altri Paesi, è stata effettuata una revisione del sistema industriale selettiva e sono sul mercato imprese più forti, questo si riflette sull’adamento positivo dell’export. Anche gli investimenti in costruzioni, al di là dei generosi bonus, vanno bene. Possiamo contare – ha concluso Altimari – su forze importanti del sistema produttivo”.
La manovra per il 2025, come delineata dal Piano strutturale di bilancio, potrebbe “rendere più arduo conseguire l’obiettivo del Governo di riportare nel 2026 l’indebitamento netto al di sotto del 3 per cento del pil”. Lo rileva il Capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Sergio Nicoletti Altimari, nell’audizione sul Psb nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato. “Il programma delineato nel Psb – spiega – non è esente da rischi. In primo luogo, per finanziare parte della nuova manovra il Piano sfrutta il margine determinato dalle maggiori entrate ora attese per il 2024, con l’assunzione implicita che esse siano interamente permanenti. Inoltre, come evidenziato dal Governo stesso – aggiunge Altimari – sarebbe sufficiente uno scenario macroeconomico lievemente meno favorevole (ad esempio un aumento imprevisto di 100 punti base dei rendimenti sui titoli di Stato di nuova emissione) per rendere più arduo conseguire l’obiettivo del Governo di riportare nel 2026 l’indebitamento netto al di sotto del 3 per cento del PIL”.
Psb, Bankitalia: con manovra a rischio deficit/pil sotto 3% in 2026Roma, 7 ott. (askanews) – La manovra per il 2025, come delineata dal Piano strutturale di bilancio, potrebbe “rendere più arduo conseguire l’obiettivo del Governo di riportare nel 2026 l’indebitamento netto al di sotto del 3 per cento del pil”. Lo rileva il Capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Sergio Nicoletti Altimari, nell’audizione sul Psb nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato.
“Il programma delineato nel Psb – spiega – non è esente da rischi. In primo luogo, per finanziare parte della nuova manovra il Piano sfrutta il margine determinato dalle maggiori entrate ora attese per il 2024, con l’assunzione implicita che esse siano interamente permanenti. Inoltre, come evidenziato dal Governo stesso – aggiunge Altimari – sarebbe sufficiente uno scenario macroeconomico lievemente meno favorevole (ad esempio un aumento imprevisto di 100 punti base dei rendimenti sui titoli di Stato di nuova emissione) per rendere più arduo conseguire l’obiettivo del Governo di riportare nel 2026 l’indebitamento netto al di sotto del 3 per cento del Pil”. Secondo la Banca d’Italia, lo scenario programmatico disegnato dal Piano Strutturale di Bilancio “si colloca all’interno del ventaglio di proiezioni dei principali previsori, ma risulta più favorevole delle nostre più recenti valutazioni, che segnalano possibili rischi al ribasso”.
In particolare, vi è la possibilità, ha riferito Altimari, che “la ripresa degli scambi internazionali sia più contenuta di quanto atteso” e che “la dinamica degli investimenti si indebolisca” per gli effetti “dell’irrigidimento delle condizioni finanziarie” e “del ridimensionamento dei generosissimi incentivi alla riqualificazione delle abitazioni concessi negli anni scorsi”. “La capacità della nostra economia di contrastare l’eventuale materializzarsi di questi e altri rischi – ha concluso – dipenderà anche dalla attuazione piena ed efficace degli investimenti e delle riforme del Pnrr”.
Ue, battuta Nagel sui bond Ue: “Forse anche un po’ dopo il 2028″Roma, 7 ott. (askanews) – Eloquente battuta “fuori sacco” del presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, durante la cerimonia di suono della campanella alla Borsa di Francoforte, oggi assieme alla Commissione europea. Dichiarazioni in cui si potrebbero intravedere segnali che in Germania, quantomeno dal settore finanziario, non è così granitica l’opposizione all’idea quantomeno di prolungare le emissioni di titoli di debito comuni Ue.
Si celebrava appunto il successo delle emissioni di titoli comuni Ue nell’ambito dei programmi volti a finanziare i Pnrr. “Dal 2021 – ha rilevato Nagel – la Commissione ha emesso bond sotto il programma temporaneo Next Generation Eu e questo continuerà fino al 2028”. Ma a quel punto il numero uno della Bundesbank ha fatto una breve disgressione rispetto al testo del discorso. “E forse (proseguiranno) un pochino oltre il 2028, vedremo. Ma questo non è per la Stampa”, ha scherzato (l’evento era pubblico ed era anche trasmesso in streaming via internet).
Nagel ha rimarcato che il volume totale dei titoli pubblici che verrà emesso nell’ambito del programma Nex Generation Eu raggiungerà gli 800 miliardi di euro. “Quindi l’Unione europea è destinata a diventare un protagonista importante del mercato dei titoli di Stato, per un certo periodo di tempo”, ha detto.
Rio Tinto tratta per acquisire Arcadium produttore di litioNew York, 7 ott. (askanews) – La seconda più grande azienda mineraria al mondo, Rio Tinto, ha espresso interesse nell’acquisizione del produttore statunitense di litio Arcadium. A dichiararlo sono state le due società in comunicato, pubblicato lunedì.
Non sono stati divulgati dettagli finanziari e Rio Tinto ha affermato che non vi è alcuna certezza che verrà concordata alcuna transazione. Il valore di mercato di Arcadium Lithium è attualmente di 3,31 miliardi di dollari. Se l’accordo andrà in porto, Rio Tinto diventerebbe uno dei maggiori fornitori di litio, dietro solo ad Albemarle e SQM. Rio acquisirebbe inoltre l’accesso alle miniere di litio e agli impianti di lavorazione in quattro continenti. Questa mossa arriva mentre le società minerarie cercano di assicurarsi minerali essenziali per la transizione energetica globale. Nel premercato le azioni di Rio Tinto stanno guadagnando lo 0,09%, mentre quelle di Arcadium sono balzate del 37,6%.
Inps, Vittimberga: difendere potere acquisto pensionati è possibileRoma, 7 ott. (askanews) – E’ importante tutelare il potere d’acquisto dei pensionati, in particolare delle fasce più deboli, colpite dall’erosione dell’inflazione. Lo ha sottolineato Valeria Vittimberga, direttore generale dell’INPS, in un’intervista al Messaggero nella quale sottolinea “L’aumento delle pensioni minime è una decisione che spetta al governo”, pur precisando che, dal punto di vista dell’Istituto, l’operazione è “sostenibile”, grazie ai conti solidi e a un mercato del lavoro in ripresa.
Vittimberga ha inoltre evidenziato che l’introduzione di forme di maggiore flessibilità nel pensionamento volontario potrebbe rappresentare una soluzione per alleggerire i costi del sistema. Questo permetterebbe di ridurre il carico sulle casse dello Stato, bilanciando le esigenze dei lavoratori con la sostenibilità economica. La dg dell’Inps ha poi evidenziato come l’azione di Governo sui flussi migratori e le politiche di incentivi si stiano dimostrando strumenti chiave per sostenere il mercato del lavoro e il sistema previdenziale italiano a lungo termine. “Negli ultimi anni, abbiamo visto segnali positivi, con 600 mila nuovi posti di lavoro, soprattutto tra i giovani, grazie a politiche di sgravi contributivi mirati all’assunzione di giovani e donne”, ha spiegato Vittimberga. “Questa tendenza è incoraggiata dalle politiche attive del lavoro, fortemente volute dal Ministro Calderone”.
Vittimberga ha infine segnalato il ruolo fondamentale che svolge l’INPS nell’educazione previdenziale delle nuove generazioni. “L’INPS non solo garantisce servizi di previdenza, ma è anche impegnato a elevare la cultura previdenziale”, ha dichiarato, aggiungendo che è essenziale sensibilizzare soprattutto i giovani sui diritti legati al lavoro e sulle opportunità offerte dalla previdenza complementare. Secondo Vittimberga, promuovere l’ingresso consapevole nel mercato del lavoro di donne e giovani potrebbe ridurre la spesa assistenziale e aumentare la massa contributiva, creando una base più solida per il sistema previdenziale futuro. In merito alle sfide future del sistema previdenziale, Valeria Vittimberga ha evidenziato la necessità di un approccio duale per affrontare il lavoro nero e migliorare il rispetto delle normative. Tuttavia, ha rassicurato sulla solidità del sistema previdenziale, anche di fronte alla “gobba pensionistica” causata dal pensionamento dei baby boomers. “La vera sfida sarà garantire l’adeguatezza della retribuzione e la continuità contributiva durante l’intera vita lavorativa”, ha dichiarato Vittimberga.
Consob, parte la settimana mondiale dell’investitore 2024Roma, 7 ott. (askanews) – Al via da oggi la Settimana mondiale dell’investitore per il 2024 (World Investor Week), l’iniziativa della Iosco (l’Organizzazione mondiale delle Autorità di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari, alla quale aderiscono 130 Paesi) volta a promuovere l’educazione finanziaria nel mondo.
A suonare la campanella, informa un comunicato, Pasquale Munafò (Consob), Presidente del Comitato Retail Investors (piccoli investitori) della Iosco, nel corso di una breve cerimonia tenutasi stamattina a Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari a Milano, nella sede di Borsa Italiana Spa, alla presenza del padrone di casa, Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana e di Paola Fico, Head of Regulation di Borsa. Il gesto simbolico della campanella vuol essere un invito a riflettere sull’importanza delle decisioni finanziarie e sulla necessità di fornire agli investitori strumenti e conoscenze per gestire al meglio le proprie risorse. L’educazione finanziaria è, infatti, una delle componenti fondamentali per un mercato efficiente e inclusivo.
Manovra, Gentiloni: frasi Giorgetti dovute a necessaria prudenzaRoma, 7 ott. (askanews) – “Io penso che le dichiarazioni, poi precisate, del ministro delle Finanze italiano (Giancarlo Giorgetti) sono dichiarazioni ispirate a una prudenza che è necessaria. E allo sforzo, che la Commissione condivide, che la prudenza non significhi rinuncia a riforme e investimenti: le due cose possono essere tenute insieme ed è lo sforzo che in queste settimane si chiede a tutti i Paesi, inclusa l’Italia”. Così il commissario europeo uscente all’Economia, Paolo Gentiloni al suo arrivo alle riunioni dell’Eurogruppo.
Bce, Cipollone: per Dlt e “token” serve strategia da GattopardoRoma, 7 ott. (askanews) – Banche e imprese finanziarie stanno esplorando la possibilità di utilizzare tecnologie come quelle a registro ridistribuito (Dlt) contemporaneamente alla digitalizzazione degli attivi (tokenizzazione). E questo potrebbe condurre a un sistema in cui, dopo secoli di stabilità, ci si ritroverebbe ad avere una nuova modalità di interazione, tramite una rete di operatori ognuno con un registro sincronizzato di queste attività. “Se le autorità non riuscissero ad intervenire, si rischia una frammentazione del sistema”, ma al tempo stesso questi sviluppi presentano “anche opportunità”. Lo ha affermato Piero Cipollone , componente del comitato esecutivo della Bce nel suo intervento a un simposio organizzato oggi dalla Bundesbank a Francoforte.
In questo ambito, ha spiegato, la Bce e l’eurosistema delle banche centrali stanno esplorando le tecnologie Dlt e la digitalizzazione degli asset, dato che “potrebbero portare a una ridefinizione delle strutture di intermediazione finanziaria, un sistema che è rimasto invariato per secoli. Come banchieri centrali prudenti dobbiamo anche adattarci a queste nuove tecnologie se vogliamo attuare il nostro mandato di preservare la fiducia nella moneta e nel sistema finanziario”. Cipollone ha citato il celebre detto contenuto nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pronunciato dal nipote del principe di Salina, Tancredi: “Se vogliamo che tutto rimanga, bisogna che tutto cambi”.
“Il nostro obiettivo primario, in questo quadro che si sta evolvendo – ha affermato il banchiere centrale – è assicurare che la moneta di banca centrale, l’asset più liquido e sicuro, resti una pietra angolare di stabilità anche in un sistema di mercati dei capitali basato su Dlt e token”. Cipollone ha sottolineato che l’attuale fase nascente di sviluppo non pone solo sfide, ma offre anche opportunità in cui creando “una chiara visione”, queste tecnologie “potrebbero aiutare a intervenire sulle persistenti carenze dei mercati dei capitali europei”.
Bce, Villeroy: il 17 ottobre “molto probabile” nuovo taglio tassiRoma, 7 ott. (askanews) – Alla riunione monetaria del Consiglio direttivo della Bce di giovedì 17 ottobre, un nuovo taglio dei tassi di interesse “è molto probabile: l’inflazione ci ha di nuovo sorpresi al ribasso ed è caduta sotto al 2% a settembre: all’1,8%. L’equilibrio dei rischi si sta spostando. Negli ultimi due anni il rischio che abbiamo corso è quello di un overshoot rispetto al nostro obiettivo del 2%. Adesso dobbiamo stare attenti al rischio opposto, a non mancare il nostro obiettivo a fronte di una crescita debole e una politica monetaria troppo a lungo restrittiva”. Lo afferma il governatore della Banca d0 Francia, François Villeroy de Galhau, in una intervista a La Repubblica.
Come tutti i suoi pari dell’area euro partecipa al direttorio della Bce. Al banchiere centrale viene anche interpellato sul caso UniCredit-Commerzbank. “Non deve essere una questione politica o nazionalistica, in nessun Paese. Per fortuna, grazie all’Unione bancaria, il processo decisionale è nelle mani di un’istituzione europea con una valutazione indipendente e tecnica, ossia la Bce. Secondo, la Bce – osserva – dovrà decidere non soltanto sull’accordo di per sé, con le sue sfide e i suoi risvolti finanziari, ma anche, e soprattutto, la solidità, la sostenibilità e la governance di un eventuale nuovo gruppo”.