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Bce, De Guindos: rilancio Ue richiede una strategia complessiva

Bce, De Guindos: rilancio Ue richiede una strategia complessivaRoma, 2 ott. (askanews) – L’Unione dei mercati dei capitali è sicuramente necessaria ma anche se si completasse “da sola non sarebbe sufficiente per assicurare benefici in termini di crescita e produttività in Europa, se l’integrazione resta ai blocchi di partenza, il mercato unico frammentato, l’Unione bancaria incompleta e le politiche su commercio e concorrenza dell’Unione Europea non sono integrate in una strategia complessiva”. Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, nel suo intervento a Riga ad una conferenza organizzata dalla Banca Centrale della Lettonia e dal centro studi Suerf.


“I recenti rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi mettono giustamente in rilievo che per il successo dell’Europa è cruciale fare leva su tutti gli aspetti di collaborazione coordinamento, incluso il completamento del mercato unico. Questo – ha proseguito – sosterrebbe produttività e competitività europee a beneficio delle nostre economie e cittadini e cittadini”. Le posizioni espresse dall’esponente della Bce, come da tante altre voci in ambito europeo, premono quindi per spingere ancora di più sull’integrazione Ue, in una fase in cui tuttavia gli sviluppi sul versante politico-elettorale sembrano suggerire che non vi sia un analogo orientamento in tal senso da parte delle opinioni pubbliche.


Ad ogni modo, secondo De Guindos “fare passi avanti sull’Unione dei mercati dei capitali richiederà sforzi per smantellare le barriere all’allargamento dei segmenti dei mercati e assicurare i finanziamenti necessari alle imprese innovative per svilupparsi nel loro ciclo di vita”. Più in generale di questi obiettivi richiedono “un’agenda completa e ambiziosa con una maggiore focalizzazione sull’Europa. Per rilanciare produttività e competitività, assicurare crescita sostenibile e livelli di vita in crescita per tutti i cittadini, la risposta europea deve essere determinata e coesa”, ha concluso.

Nike, utile netto I trimestre -28% a 1,1 miliardi di dollari

Nike, utile netto I trimestre -28% a 1,1 miliardi di dollariRoma, 2 ott. (askanews) – Nike ha chiuso il primo trimestre fiscale con ricavi in calo del 10% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a 11,6 miliardi di dollari e con un utile netto sceso del 28% a 1,1 miliardi di dollari ed un eps in calo del 26% a 70 centesimi per azione.


La società ha annunciato il rinvio del suo investor day dopo la nomina del nuovo presidente e ceo Elliott Hill che sarà efficace il 14 ottobre. Dopo l’annuncio dei risultati il titolo ha ceduto circa 6 punti percentuali nella seduta after hours.

Brembo avvia operazione di cessione della sua quota in Pirelli

Brembo avvia operazione di cessione della sua quota in PirelliMilano, 1 ott. (askanews) – Brembo annuncia l’avvio di una operazione di cessione dell’intera partecipazione di 55.800.000 azioni di Pirelli, pari a circa il 5,58% del capitale sociale della società. L’offerta sarà realizzata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolta a determinate categorie di investitori istituzionali. La procedura avrà inizio immediatamente.


Brembo, si legge in una nota, si riserva il diritto di variare i termini o la tempistica dell’afferta in qualsiasi momento, e darà comunicazione dell’esito del collocamento al termine dello stesso.

Euro sotto 1,11 dollari a minimi da metà settembre dopo inflazione

Euro sotto 1,11 dollari a minimi da metà settembre dopo inflazioneRoma, 1 ott. (askanews) – L’euro si riporta sotto quota 1,11 sul dollaro americano, ai minimi da quasi tre settimane a questa parte dopo che l’inflazione media dell’area euro ha mostrato un ulteriore rallentamento e, all’1,8% a settembre, è rientrata sotto il valore obiettivo della Bce (2% simmetrico).


Nel pomeriggio l’euro si scambia 1,1075 dollari, sui minimi dallo scorso 13 settembre. Già ieri la presidente dell’istituzione monetaria, Christine Lagarde lanciato segnali abbastanza espliciti, che alimentano l’aspettativa di un nuovo taglio dei tassi a ottobre: il calo dell’inflazione di oggi era stato anticipato da sviluppi in tal senso dai nei maggiori paesi dell’area euro e questo è un elemento di cui “terremo conto – ha detto – al consiglio direttivo di ottobre”.


La prossima riunione monetaria del direttorio della Bce si svolgerà il 17 ottobre. Già la scorsa settimana i segnali di peggioramento della congiuntura economica, evidenziati dalle indagini presso le imprese, che si sono confermati oggi con il settore manifatturiero, avevano spinto diversi analisti a ipotizzare un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce. Nel frattempo, ieri nel corso di un intervento a Nashville, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell ha fatto capire che per le prossime mosse al momento la Banca centrale degli Stati Uniti è orientata a operare tagli da 25 punti base, non da 50 punti base come quello effettuato lo scorso 18 settembre.


Domani sono attesi interventi di diversi esponenti del direttorio della Bce, tra cui il vicepresidente Luis de Guindos, il capo economista Philip Lane e la componente del Comitato esecutivo, Isabel Schnabel.

Energia, Mase: nel 2023 meno dipendenza da estero e più rinnovabili

Energia, Mase: nel 2023 meno dipendenza da estero e più rinnovabiliRoma, 1 ott. (askanews) – Meno dipendente dagli approvvigionamenti esteri e più rivolta alle rinnovabili, in un contesto di contrazione dei consumi di energia da parte delle famiglie italiane. È quanto viene evidenziato dalla Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024, realizzata dal Mase. La Relazione, con dati riferiti al 2023, è online sul sito del Ministero ed è stata presentata a Roma, nella sede del Gestore dei Servizi Energetici, dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.


“Il Rapporto, frutto di un prezioso lavoro tra le istituzioni e realtà di riferimento del settore – spiega il ministro – ci restituisce l’immagine di un Paese che, nonostante le difficili congiunture internazionali, va nella direzione auspicata anche dal nostro Pniec: quella di una maggiore sicurezza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili”. Si attenua la dipendenza del nostro Paese dall’estero: la quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda scende dal 79,2% del 2022 al 74,6% dello scorso anno. Forte il calo nelle importazioni di combustibili solidi (-2922 ktep, -38%), di energie rinnovabili e bioliquidi (-621 ktep, -22%) e di gas naturale (-8.823 ktep, -15%). Meno marcato il contenimento dell’import netto di petrolio e prodotti petroliferi, con (-1926 ktep, -2,5%), compensato da una crescita del 15% dell’import netto di energia elettrica. La produzione nazionale è in aumento di 1.461 ktep, (+ 4,2% rispetto al 2022), attribuibile soprattutto all’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.


In continuità con gli anni precedenti, le fonti rinnovabili di energia nel 2023 hanno trovato ampia diffusione in tutti i settori di utilizzo: dall’elettrico, con le fonti solare ed eolica in progressiva crescita, al termico trainato principalmente dalla diffusione delle pompe di calore, ai trasporti con biocarburanti e biometano; la quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata al 19,8%, in aumento di circa 0,7 punti percentuali rispetto al 2022. Si segnala inoltre la riduzione del 10,3% (-7 miliardi di metri cubi) della domanda del gas in Italia, giustificata dalla persistente stagnazione, che ha impatto in tutti i settori economici e produttivi, all’uso limitato del gas per la produzione di energia elettrica, al piano di contenimento nei consumi e alle condizioni climatiche particolarmente miti nel corso del 2023.


Il 2023 ha fatto registrare cali di prezzi, in particolare per imprese: diminuiscono del 25% l’energia elettrica e del 18% il gas naturale rispetto al 2022. Nel 2023 le famiglie italiane hanno consumato 49.315 Ktep di energia, il 4,3% in meno rispetto al 2022, spendendo 101,6 miliardi (-4,2% sul 2022). Il 55,8% dell’energia usata è per usi domestici e il restante 44,2% per trasporto privato. L’uso domestico (ridotto, in quantità, dell’8% rispetto al 2022) è stato soddisfatto soprattutto con gas naturale, biomasse e elettricità. Per il trasporto in conto proprio, costato alle famiglie circa 47,5 miliardi di euro (+0,5%), sono stati consumati soprattutto gasolio e benzina. Tra il 2022 e il 2023 si registra una diminuzione della spesa energetica totale pari al 4,2%, che porta ad attestarsi a prezzi correnti su circa 101,6 miliardi di euro.

Arriva “CTRL+N”, il nuovo podcast su digitale e lavoro

Arriva “CTRL+N”, il nuovo podcast su digitale e lavoroRoma, 1 ott. (askanews) – Giulia, Roberto, Junela, Marco e Simona: sono i protagonisti di “CTRL+N, Digitale e lavoro”, il podcast inedito e originale pensato e prodotto dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale, disponibile dal 6 ottobre sulle principali piattaforme audio. Nelle puntate Chiara Gregoretti, autrice di Will Media e voce narrante, racconta le esperienze di cinque persone che hanno deciso di rimettersi in gioco, ridisegnando il proprio futuro stando al passo con il mondo del lavoro, grazie ai percorsi formativi gratuiti sulle competenze digitali, selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale.


Per Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2023 nel nostro Paese solo il 45,9% degli adulti possiede competenze digitali adeguate, il 36,1% ha competenze insufficienti e il 5,1%, pur essendo utente di Internet, non ha alcuna competenza. Per sostenere l’Italia attraverso la trasformazione digitale è nato il Fondo per la Repubblica Digitale, partnership tra pubblico (Governo) e privato sociale (Fondazioni di origine bancaria), che ha come obiettivo migliorare le competenze digitali. In particolare, i percorsi di formazione selezionati e sostenuti dal Fondo vogliono dare alle persone un’opportunità concreta, attraverso l’acquisizione delle competenze digitali più richieste. Le storie raccontate in “CTRL+N” vogliono far sì che giovani, donne e uomini possano trovare ispirazione per voltare pagina e iniziare a cercare la propria strada grazie alle competenze digitali. Impegnarsi in questa direzione contribuisce a realizzare una società più giusta ed è, allo stesso tempo, una strategia per sviluppare le competenze necessarie per il futuro del Paese”. LE PUNTATE. Giulia ha 28 anni e ha frequentato il percorso “Tech your Future”, promosso da Fondazione Generation Italy ETS, che le ha permesso di coltivare il suo interesse per il settore IT, accantonato da giovane, e trovare lavoro nell’ambito del monitoraggio delle reti informatiche. Con “Reskill to work”, promosso dal Consorzio Meridia, Roberto, 25 anni, ha “smesso la tuta da operaio”, come racconta Chiara Gregoretti nella quinta puntata, e ha acquisito le competenze per presentarsi nel settore del marketing digitale, sua passione da sempre. Junela, 26 anni, ha seguito “Ready for IT +” promosso da Fondazione Italiana Accenture ETS, che le ha permesso di acquisire competenze digitali utili per inseguire il suo sogno: girare il mondo in van, lavorando come web designer in modo flessibile e da remoto. “CODE – Creating Opportunities for Development and Employment” è il percorso di formazione promosso da Intellegere Società Cooperativa Sociale, che ha dato a Marco, 29 anni, la possibilità di formarsi come Back-end Developer e di tornare al Sud, sua terra d’origine, lavorando a distanza grazie al digitale. Chiara racconta anche la storia a lieto fine di Simona, 46 anni, che grazie a “DEA – Digital Empowerment Academy”, promosso da Cantiere Giovani, ha avuto modo di rimettersi in gioco dopo la maternità e 12 anni di inattività. Ha trovato lavoro dopo aver acquisito competenze in informatica di base, gestione di e-commerce, grafica digitale e web development.


Il podcast verrà presentato domenica 6 ottobre al Festival Digitale Popolare di Torino. Sul palco Martina Lascialfari, Direttrice Generale del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale, Sara Minucci, Senior Program Officer della Fondazione Compagnia di San Paolo, Luigi Mazza, Direttore generale Associazione Italiacamp ETS e Chiara Gregoretti, autrice di Will Media e voce del podcast. COS’È IL FONDO. Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC. Il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro ed è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria. Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha pubblicato i primi sei bandi. Ad oggi sono stati selezionati e sostenuti 74 progetti di formazione gratuiti che forniscono competenze digitali professionalizzanti, a NEET, donne, disoccupati e inoccupati, lavoratori a rischio disoccupazione causa dell’automazione, dipendenti, collaboratori e volontari degli enti dell’economia sociale e studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi sostenuti – in termini di competenze acquisite e di posti di lavoro creati – affinché le iniziative più efficaci possano essere offerte al Governo, per immaginare future politiche nazionali. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.

Commerzbank, FT: critiche da Ue e proteste Roma: Berlino “ipocrita”

Commerzbank, FT: critiche da Ue e proteste Roma: Berlino “ipocrita”Roma, 1 ott. (askanews) – Critiche alla Germania per la gestione del caso Unicredit-Commerzbank da esponenti europei e economisti, assieme a rimostranze da fonti del governo a Roma. Ne scrive il Financial Times, che nella maggior parte dei casi lascia l’anonimato sulle fonti salvo il governatore della Banca centrale della Grecia, Yannis Stournaras secondo cui quella delle aggregazioni trans frontaliere in Europa “non va vista come una questione politica ma una questione tecnica. Non dovrebbe avere importanza se si tratta di una banca tedesca o italiana. Quello che conta è che sia una banca europea forte”.


Nel mirino c’è l’esplicita presa di posizione del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha parlato di manovra “ostile” alla quale Berlino si oppone. Nel corso di settembre Unicredit ha prima preso una partecipazione del 9% sulla banca tedesca, successivamente con una ulteriore mossa a sorpresa – sulla prima c’è pure una divergenza di vedute se il governo tedesco fosse a conoscenza o meno della questione – ha alzato questa quota al 21% chiedendo alla Bce e l’autorizzazione a poter salire fino al 29,9%. Berlino si è mostrata esplicitamente ostile anche dopo le prese di posizione negative viste da opposizione e ambienti sindacali.


Il FT cita “un ex commissario europeo” secondo cui si evince “una certa contraddizione tra il supporto tedesco per la creazione di un campione europeo come Airbus e l’attuale atteggiamento sulla situazione di Unicredit-Commerzbank”. Peraltro secondo questo ex commissario “è difficile trovare argomentazioni” contro questa manovra se al tempo stesso “il governo tedesco è seriamente favorevole all’integrazione e all’unione bancaria”. Il quotidiano britannico cita poi un esponente di primo piano degli ambienti del governo italiano (usa il termine “cabinet minister”) secondo cui l’approccio tedesco risulta “ipocrita” visto la recente acquisizione di Ita (la ex Alitalia) da parte di Lufthansa. “La Germania è sempre stata europea, ci hanno fatto per decenni prediche sull’Unione bancaria e il mercato unico. Sulla carta noi (governo Meloni) siamo i nazionalisti”, ma quando Commerzbank, una entità tedesca, diventa bersaglio per una impresa italiana “allora lo chiamano atto ostile”.


Viene poi citato “un diplomatico europeo” secondo cui l’atteggiamento tedesco stride con i propositi che ci si sarebbero dovuti aspettare dopo il recente rapporto sulla competitività presentato da Madrio Draghi, molto incentrato sull’integrazione europea. E critiche che arrivano anche da un economista tedesco, il direttore della ricerca dell’istituto Kiel, Stefan Kooths secondo cui la posizione di Berlino “fa dubitare che capiscano cosa significhi mercato unico e unione dei mercati dei capitali”. Le imprese, aggiunge, “non hanno passaporti”.

Stellantis, Tavares in commissione attività produttive 11 ottobre

Stellantis, Tavares in commissione attività produttive 11 ottobreRoma, 1 ott. (askanews) – L’Ad di Stellantis Carlos Tavares interverrà il prossimo 11 ottobre in audizione alla commissione attività produttive. Lo ha fa sapere l’azienda stessa. “La complessa congiuntura internazionale ed europea cui si trova il settore dell’Automotive – sottolinea la società – richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte. In questo contesto, il contributo e la volontà di dialogo e di confronto di Stellantis è costante. A cominciare dal rapporto con le Istituzioni: dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy, guidato dal Ministro Adolfo Urso, al Parlamento. In questo spirito di collaborazione, a seguito delle interlocuzioni con il Presidente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, On. Alberto Luigi Gusmeroli, Stellantis conferma che l’Amministratore Delegato del Gruppo, Carlos Tavares, interverrà in Commissione il prossimo 11 Ottobre alle ore 13. Con la sua presenza, Tavares potrà offrire il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del Gruppo in Italia, oggetto dell’audizione”.


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Inflazione eurozona cala a 1,8%, minimo da 2021 e sotto target Bce

Inflazione eurozona cala a 1,8%, minimo da 2021 e sotto target BceRoma, 1 ott. (askanews) – A settembre l’inflazione media nell’area euro ha segnato un ulteriore rallentamento, tornando dopo oltre 3 anni sotto la soglia obiettivo della Bce: la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attenuata all’1,8%, a fronte del 2,2% registrato ad agosto. Lo riferisce Eurostat con la stima preliminare.


Per trovare un valore analogo bisogna risalire all’aprile del 2021. La dinamica alimenta le ipotesi che la Banca centrale dell’eurozona possa orientarsi a un nuovo taglio dei tassi di interesse già alla riunione monetaria del Consiglio del 17 ottobre.

Germania, Abu Dhabi rileva gruppo chimica Covestro per oltre 11 mld

Germania, Abu Dhabi rileva gruppo chimica Covestro per oltre 11 mldRoma, 1 ott. (askanews) – La società petrolchimica statale di Abu Dhabi, Adnoc, ha raggiunto un accordo per acquistare il gruppo di chimica tedesco Covestro per l’equivalente di 11,7 miliardi di euro. Lo riferisce la stessa Covestro con un comunicato, spiegando che è stata concordata una offerta a 62 euro per ognuna delle sue azioni.


Secondo la società si tratta di un premio del 54% rispetto ai livelli precedenti alle ipotesi di stampa su questa operazione. La transazione avverrà interamente in contanti ma è soggetta a livelli di adesione minimi del 50% più uno del capitale.