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I conti che non tornano per il Censis: più lavoro, meno Pil

I conti che non tornano per il Censis: più lavoro, meno PilRoma, 6 dic. (askanews) – Molti conti non tornano nel sistema-Italia e molte equazioni rimangono irrisolte. Nonostante i segnali non incoraggianti circa l’andamento del Pil, il numero degli occupati si è attestato a 23.878.000 nella media dei primi sei mesi dell’anno, con un incremento di un milione e mezzo di posti di lavoro rispetto all’anno nero della pandemia e un aumento del 4,6% rispetto al 2007. E’ quanto mette in risalto il 58 Rapporto del Censis sulla situazione del Paese. Ma la distanza tra il tasso di occupazione italiano (siamo ultimi in Europa) e la media europea resta ancora significativa: 8,9 punti percentuali in meno nel 2023. Se il nostro tasso di attività fosse uguale a quello medio europeo, potremmo disporre di 3 milioni di forze di lavoro aggiuntive, e se raggiungessimo il livello europeo del tasso di occupazione, supereremmo la soglia dei 26 milioni di occupati: 3,3 milioni in più di quelli registrati nel 2023.


La produzione delle attività manifatturiere italiane è entrata in una spirale negativa: -1,2% tra il 2019 e il 2023. Il raffronto dei primi otto mesi del 2024 con lo stesso periodo del 2023 rivela una caduta del 3,4%. Invece le presenze turistiche in Italia hanno raggiunto i 447 milioni nel 2023, con un incremento del 18,7% rispetto al 2013. L’aumento più evidente nel decennio è attribuibile alla componente estera (+26,7%), che si colloca sui 234 milioni di presenze, ma il turismo domestico è comunque cresciuto del 10,9%. A Roma le presenze turistiche nel 2023 hanno superato i 37 milioni. In termini di produttività, nel periodo 2003-2023 le attività terziarie registrano però una riduzione del valore aggiunto per occupato dell’1,2%, mentre l’industria mostra un aumento del 10,0%.

Btp chiudono con calo tasso 10 anni al 3,19%, spread 109 pb

Btp chiudono con calo tasso 10 anni al 3,19%, spread 109 pbRoma, 5 dic. (askanews) – Finale nettamente positivo per i titoli di Stato italiani e dell’area euro, Francia inclusa: a dispetto della crisi di governo i rendimenti sugli Oat decennali sono calati di 5 punti base rispetto alla chiusura di ieri, al 2,88%. Per i Btp decennali a fine sessione i rendimenti si attestano al 3,19%, in calo di 8 punti base secondo Mts. Il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi equivalenti cala a 109 punti base.


Il differenziale dei tassi tra Francia e Germania, sempre sulla scadenza decennale si attesta 78 punti base. L’obbligazionario pubblico dell’area euro risente delle crescenti aspettative di nuovi tagli dei tassi da parte della Bce, giovedì 12 dicembre tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo per le scelte monetarie.

Auto, Salvini attacca von der Leyen: le norme sulle emissioni CO2 un suicidio per l’industria Ue

Auto, Salvini attacca von der Leyen: le norme sulle emissioni CO2 un suicidio per l’industria UeBruxelles, 5 dic. (askanews) – Chi non vuole cambiare la normativa Ue che prevede l’obbligo di immettere sul mercato solo auto a zero emissioni nette di CO2 dal 2035 fa “un enorme regalo alla Cina” e porta l’Europa a “un suicidio economico, ambientale, sociale e industriale”. La nuova vicepresidente della Commissione europea, responsabile per la transizione verde, Teresa Ribera, è “una marziana che è sbarcata ieri sul pianeta terra e non si accorge che le fabbriche stanno chiudendo e che le auto elettriche arrivano dalla Cina, che brucia carbone e inquina di più, per conquistare le nostre fette di mercato”, mentre alcuni paesi come la Francia “fanno finta di niente e vanno verso il burrone”. E la presidente riconfermata della Commissione, Ursula von der Leyen, portando avanti questa normativa nei suoi primi cinque anni di mandato, “ha commesso un errore clamoroso, oggettivo, devastante, evidente”.


Sono le accuse che il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha rivolto alla Commissione europea e ad alcuni Stati membri durante il suo incontro con la stampa, a Bruxelles, a margine della riunione del Consiglio Trasporti dell’Ue. Durante la riunione del Consiglio, ha riferito Salvini, “sono intervenuto insieme ad altri ministri europei a difesa di 14 milioni di posti di lavoro legati all’industria dell’auto e dei motori; ed è incredibile come ci siano ancora Paesi come la Francia che fanno finta di niente, vanno verso il burrone, e dicono che non si cambia nulla, avanti col tutto elettrico dal 2035. Che è solo un enorme regalo alla Cina e un suicidio economico, ambientale, sociale e industriale” per l’Europa. á “Conto – ha continuato Salvini – sul fatto che la perseveranza mia, della Lega e del governo italiano porti a una maggioranza a favore della richiesta di rivedere modi e tempi” delle riduzioni delle emissioni di CO2 dalle auto, e che si possano “evitare le multe” per i fabbricanti che non rispettano le riduzioni previste entro il 2025; “perché se l’auto elettrica oggi costa troppo ed emette di più e arriva dalla Cina, è evidente che a livello di Europa bisogna fermarsi e riflettere”. á “Anche la Germania – ha rilevato il ministro – si sta avvicinando a questa posizione di buon senso, ritenendo folle mettere le multe a chi non vende abbastanza auto elettriche. Perché – ha osservato – se la gente non ha i quattrini per cambiare la macchina non è che puoi multare la fabbrica, che infatti licenzia gli operai. Spero che il buon senso prevalga”.


“Io devo dire – ha aggiunto Salvini – che confido nel nuovo commissario europeo che ho incontrato ieri sera, il commissario greco ai Trasporti (Apostolos Tzitzikostas, ndr) che ha capito che rischiamo il disastro, che rischiamo lo scontro sociale. E poi non so se qualcuno ha capito che fra pochi mesi rischiamo di avere le proteste delle banlieue per le strade europee, perché ci sono 14 milioni di posti di lavoro a rischio. E che i francesi, che da ieri non hanno più un governo facciano finta di niente, che tirino dritto verso il burrone, è qualcosa di imbarazzante ed è incredibile”. A chi notava che in realtà la legislazione sulla riduzione delle emissioni per gli autoveicoli è competenza di altri membri della Commissione, del commissario al Clima Wopke Hoekstra, della vicepresidente esecutiva alla Transizione verde Teresa Ribera, della stessa von der Leyen, Salvini ha replicato: “Ci sono diversi commissari che decidono. Ma le parole della spagnola Ribera”, che ha confermato l’obiettivo zero emissioni nette al 2035, “sono le parole di una marziana, di una aliena che è sbarcata ieri sul pianeta Terra, che fa finta di niente e non si accorge che le fabbriche stanno chiudendo, che le auto elettriche arrivano dalla Cina che brucia carbone e inquina di più, per conquistare le nostre fette di mercato”.


Io, ha proseguito il ministro, “conto che il buon senso prevalga rispetto all’ignoranza, all’arroganza e all’ideologia. Perché chi continua a sostenere che bisogna mettere al bando i motori a benzina o diesel, o è ignorante, o è matto, o è al libro paga di qualcun altro che non vive in Europa. Non ci sono altre soluzioni”. Quanto a Tzitzikostas, ha riferito ancora Salvini, “l’ho sentito molto ragionevole. Nei primi 100 giorni si è impegnato a portare un pacchetto a sostegno del settore auto, e L’Italia sarà al suo fianco. Poi è chiaro che non decide solo lui, e qua c’è la presidente von der Leyen, che nei suoi primi cinque anni di mandato ha commesso un errore clamoroso, oggettivo, devastante evidente” con il regolamento sulle emissioni di CO2 dalle auto; ma, ha aggiunto, “conto che nei prossimi cinque anni cambi verso”.


“Il gruppo dei ‘Patrioti’ (la formazione di estrema destra al Parlamento europeo, di cui fa parte la Lega, ndr) sarà determinante per diverse votazioni e per molti dossier in Parlamento europeo, a differenza di quello che eravamo cinque anni fa”, ha concluso Salvini.

Lavoro, Inail: primi 10 mesi 890 casi mortali (+2,5%)

Lavoro, Inail: primi 10 mesi 890 casi mortali (+2,5%)Roma, 5 dic. (askanews) – Le denunce di infortunio nei primi 10 mesi del 2024 sono state 491.439 (+0,4% rispetto a ottobre 2023 e -17,5% rispetto allo stesso periodo del 2022), con un aumento dei soli incidenti in itinere. I casi mortali sono stati 890 (+2,5%), con un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 672 a 657, e un aumento di quelli occorsi nel tragitto casa-lavoro, da 196 a 233. L’incidenza sul totale degli occupati Istat (dati provvisori) è in calo rispetto al 2019 sia per gli infortuni (-12,0%) sia per i decessi (-5,1%), mentre rispetto al 2023 è -1,1% per i primi e +0,8% per i secondi. In aumento del 22,3% le patologie di origine professionale denunciate, pari a 73.922. Lo rende noto l’Inail comunicato che sono online gli open data di ottobre.

Salvini: serve il “golden power” per l’Ops di Unicredit su Bpm

Salvini: serve il “golden power” per l’Ops di Unicredit su BpmBruxelles, 5 dic. (askanews) – “Sì, sì perché rischia di concentrare il settore bancario e di allontanare le banche dai territori, dai cittadini e dalle imprese; poi sull’italianità di Unicredit sfido chiunque a dimostrarmi che con l’azionariato di estrema minoranza italiano di Unicredit si possa parlare di banca italiana”. E’ la risposta che ha dato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, oggi a Bruxelles a margine del Consiglio Trasporti dell’Ue, a un giornalista che chiedeva se pensi, al contrario di quanto affermato ieri dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che vada utilizzata dal governo la regola del “golden power” per bloccare l’Offerta pubblica di scambio (Ops) di Unicredit su Banco Bpm.


Rispetto alle affermazioni di ieri di Tajani, Salvini ha puntualizzato che della questione “se ne occuperà il ministro dell’economia. Mi sembra che Tajani faccia il ministro degli Esteri. C’è un ministro che si occupa dell’economia che a proposito delle banche decidera il da farsi”, ha sottolineato. Quindi, gli è stato chiesto ancora, Unicredit non va considerata italiana anche se ha la sede in Italia? “Eh, sede in Italia – ha risposto il ministro -, quanti hanno la sede in Italia e le fabbriche all’estero e pagano all’estero? Però, ripeto, al di là del compratore, io ritengo che sia opportuno tutelare le banche dei territori, e l’acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit porterebbe – ha sottolineato – alla chiusura di centinaia di sportelli, al licenziamento di migliaia di dipendenti e all’allontanamento delle banche da territori come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, che hanno bisogno dei avere sportelli, non di sportelli chiusi”, ha concluso Salvini.

Salvini: serve golden power per Ops di Unicredit su Bpm

Salvini: serve golden power per Ops di Unicredit su BpmBruxelles, 5 dic. (askanews) – “Sì, sì perché rischia di concentrare il settore bancario e di allontanare le banche dai territori, dai cittadini e dalle imprese; poi sull’italianità di Unicredit sfido chiunque a dimostrarmi che con l’azionariato di estrema minoranza italiano di Unicredit si possa parlare di banca italiana”. E’ la risposta che ha dato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, oggi a Bruxelles a margine del Consiglio Trasporti dell’Ue, a un giornalista che chiedeva se pensi, al contrario di quanto affermato ieri dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che vada utilizzata dal governo la regola del “golden power” per bloccare l’Offerta pubblica di scambio (Ops) di Unicredit su Banco Bpm.


Rispetto alle affermazioni di ieri di Tajani, Salvini ha puntualizzato che della questione “se ne occuperà il ministro dell’economia. Mi sembra che Tajani faccia il ministro degli Esteri. C’è un ministro che si occupa dell’economia che a proposito delle banche decidera il da farsi”, ha sottolineato. Quindi, gli è stato chiesto ancora, Unicredit non va considerata italiana anche se ha la sede in Italia? “Eh, sede in Italia – ha risposto il ministro -, quanti hanno la sede in Italia e le fabbriche all’estero e pagano all’estero? Però, ripeto, al di là del compratore, io ritengo che sia opportuno tutelare le banche dei territori, e l’acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit porterebbe – ha sottolineato – alla chiusura di centinaia di sportelli, al licenziamento di migliaia di dipendenti e all’allontanamento delle banche da territori come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, che hanno bisogno dei avere sportelli, non di sportelli chiusi”, ha concluso Salvini.

Dl fiscale, ok definitivo: più soldi a partiti, rinvio acconto Irpef

Dl fiscale, ok definitivo: più soldi a partiti, rinvio acconto IrpefRoma, 5 dic. (askanews) – Il dl fiscale ‘collegato’ alla manovra, dopo un lungo e contrastato esame in prima lettura al Senato, è giunto alla Camera blindato. Montecitorio lo ha approvato definitivamente oggi, a seguito di un rapido esame e un altro ricorso al voto di fiducia. E’ così convertito in legge. Ora governo e maggioranza guardano al disegno di legge di bilancio con le votazioni sugli emendamenti in Commissione che dovrebbero iniziare martedì 10 dicembre.


Forti critiche dalle opposizioni che parlano di un decreto “senza visione”, mentre il governo è “in attesa messianica” delle entrate dal concordato fiscale. Nel frattempo “le tasse sul ceto medio sono aumentate”. Nel decreto fiscale, trasformato di fatto in un ‘omnibus’ ha trovato spazio l’aumento del fondi del 2×1000 dell’Irpef destinati al finanziamento dei partiti politici, passati per il 2024 da 25 a 29,6 milioni di euro. Niente da fare per il taglio del canome Rai da 90 a 70 euro, fortemente richiesto dalla Lega ma osteggiato da Forza Italia. Misura su cui il governo è stato battuto in Commissione al Senato.


Sono confluiti nel decreto la riapertura al 12 dicembre dei termini per aderire al concordato fiscale e l’ampliamento della platea dei beneficiari del bonus di Natale di 100 euro (con l’esclusione del requisito del coniuge a carico). Entrambe le misure erano contenute in un provvedimento ad hoc ‘trasferito’ nel dl. Via libera al rinvio a gennaio 2025 del versamento del secondo accordo Irpef (che si pagherebbe a novembre 2024), con possibilità di rateizzare in cinque rate, da gennaio a maggio. La misura riguarda i contribuenti titolari di partita Iva, che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro.


Ok al riequilibrio regionale del payback farmaceutico, misura che introduce criteri diversi per la redistribuzione delle risorse del payback. Con la nuova misura si tiene conto anche dell’entità dello sforamento delle regioni e non solo il criterio ‘pro capite’ che fino ad ora ha avvantaggiato la Lombardia. Tra le novità, anche l’aumento di 4,7 miliardi di euro della dotazione per il credito di imposta sugli investimenti di Transizione 4.0 e la possibilità di usare i fondi Covid del 2020 e 2021 ancora presenti sui bilanci dei servizi sanitari regionali per il recupero delle liste d’attesa.


Confermati gli interventi previsti nel testo originale del decreto, tra cui il rifinanziamento di Rfi, Anas e servizio civile, l’aumento delle risorse per soddisare le richieste dell’Ape sociale del 2024, per i grandi eventi tra cui il Giubileo, per gli straordinati delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco.

L’Istat: Pil in crescita (+0,5%) nel 2024 e (+0,8%) nel 2025

L’Istat: Pil in crescita (+0,5%) nel 2024 e (+0,8%) nel 2025Roma, 5 dic. (askanews) – Il Pil italiano è atteso crescere dello 0,5% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025. E’ la stima dell’Istat che ha diffuso le prospettive per l’economia italiana.


Nel 2024 l’aumento del Pil verrebbe sostenuto dal contributo della domanda estera netta (+0,7 punti percentuali), mentre la domanda interna fornirebbe un apporto negativo (-0,2 p.p.). Nel 2025 la crescita dell’economia italiana sarebbe invece trainata dalla domanda interna (+0.8 p.p.).


L’Istat taglia le stime di crescita dell’Italia. Nel complesso, la previsione della crescita del Pil per il 2024 è stata rivista al ribasso di -0,5 punti precentuali (dal +1% al +0,5%) e, per il 2025, di -0,3 punti percentuali (da 1,1% a 0,8%)

Pil, Istat: crescita +0,5% nel 2024 e +0,8% nel 2025

Pil, Istat: crescita +0,5% nel 2024 e +0,8% nel 2025Roma, 5 dic. (askanews) – Il Pil italiano è atteso crescere dello 0,5% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025. E’ la stima dell’Istat che ha diffuso le prospettive per l’economia italiana.


Nel 2024 l’aumento del Pil verrebbe sostenuto dal contributo della domanda estera netta (+0,7 punti percentuali), mentre la domanda interna fornirebbe un apporto negativo (-0,2 p.p.). Nel 2025 la crescita dell’economia italiana sarebbe invece trainata dalla domanda interna (+0.8 p.p.).

Stellantis,Urso:attendo novità concrete, altri se ne lavarono mani

Stellantis,Urso:attendo novità concrete, altri se ne lavarono maniRoma, 4 dic. (askanews) – Al tavolo Stellantis del 17 dicembre il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, attende “novità concrete, che riaffermino la centralità del nostro Paese nel piano industriale del gruppo, come anticipato nel recente colloquio che ho avuto avuto con il presidente John Elkann”.


Urso ha poi criticato il Governo Conte, accusato di aver fatto da spettatore durante la nascita del gruppo Stellantis: “Fu quel Governo a lavarsene le mani, ritenendo quelle procedure non esercitabili (golden power, ndr). Questa è la verità. Oggi dobbiamo riparare e lo stiamo facendo”. “Siamo convinti che il tavolo del 17 possa rappresentare un nuovo inizio per gli stabilimenti italiani – ha concluso – siamo impegnati con tutte le forze sociali e produttive. Siamo al tavolo nella consapevolezza che questa non è la sfida di un Governo, ma la sfida di un Paese, della nostra Italia”.