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Auto, Tavares: sarebbe surreale cambiare ora le regole europee su CO2

Auto, Tavares: sarebbe surreale cambiare ora le regole europee su CO2Milano, 15 set. (askanews) – Sarebbe “surreale” cambiare ora le regole europee sulle emissioni di CO2, come chiedono alcune case automobilistiche. Lo ha affermato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, in un’intervista a Afp.


Secondo un documento informale pubblicato dalla stampa, l’Associazione europea dei costruttori di automobili Acea (che comprende Volkswagen e Renault, ma non più Stellantis) chiede alla Ue di attivare una rara procedura d’emergenza per rinviare di due anni l’applicazione, prevista per il 2025, delle sue norme più severe sulle emissioni di CO2. Norme che impongono alle aziende di vendere più modelli elettrici pena incorrere in pesanti multe. Ma il mercato dell’elettricità in Europa non è cresciuto come ci si aspettava negli ultimi mesi, soprattutto a causa dell’abolizione dei sussidi all’acquisto in Germania. Per Stellantis, questo non cambia nulla: “dal punto di vista della concorrenza tanto cara all’Unione europea, sarebbe surreale cambiare le regole ora”, ha detto Tavares. “Tutti conoscono le regole da molto tempo, tutti hanno avuto il tempo di prepararsi e ora siamo in gara”, ha dichiarato il Ceo di Stellantis.


Tavares, scrive Afp, si oppone da tempo all’introduzione di regole che renderebbero l’industria automobilistica troppo restrittiva in termini di emissioni di CO2. Da anni sostiene che le auto elettriche non si venderanno se resteranno troppo costose. “Il dogmatismo (dei decisori europei) è crollato contro il muro della realtà”, ha spiegato. “Siamo in un sistema in cui il regolatore vuole che i consumatori acquistino queste auto, e il consumatore dice no grazie, non a quel prezzo (…). Ma ora abbiamo le auto, ci siamo organizzati per fare le vendite necessarie, stiamo col fiato sul collo di Tesla. E ci dicono che ci saranno dei disastri. Ma avremmo dovuto pensarci prima, no?”. Il Gruppo Stellantis, ha spiegato ancora, “ha preso la decisione etica di non acquistare crediti (che consentono ai produttori più inquinanti di stringere alleanze con quelli meno inquinanti, come Tesla) perché crediamo di dover dare un contributo reale alla riduzione delle emissioni”.

Auto, costruttori chiedono a Ue di rinviare con urgenza al 2027 norme CO2

Auto, costruttori chiedono a Ue di rinviare con urgenza al 2027 norme CO2Milano, 14 set. (askanews) – Le case automobilistiche chiedono all’Unione Europea di attivare una rara procedura d’emergenza per rinviare di due anni l’applicazione, prevista per il 2025, delle sue norme più severe sulle emissioni di CO2. E’ quanto contenuto, scrive l’Afp, in un documento informale citato da Bloomberg e Le Monde.


Secondo Le Monde di sabato, il documento non firmato proviene da Renault e dal Ceo de gruppo, Luca de Meo, che è anche presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) a Bruxelles. Secondo il quotidiano, “l’obiettivo di questo documento è di rinviare dal 2025 al 2027 l’inasprimento del cosiddetto standard CAFE (Corporate Average Fuel Economy)”, che fissa una soglia media di emissioni di CO2 per tutti i veicoli venduti, pena l’applicazione di multe. “Le sanzioni potrebbero raggiungere i 13 miliardi di euro per le autovetture e i 3 miliardi per i veicoli commerciali”, avverte il documento. Per ottenere questo rinvio, il testo “sostiene l’uso di una disposizione poco conosciuta, l’articolo 122.1 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, una sorta di “49.3 europeo”, che consentirebbe di rinviare l’applicazione di un regolamento in caso di emergenza, aggirando il Parlamento di Strasburgo”, scrive Le Monde.


Contattata dall’AFP, l’Acea non ha confermato la notizia e ha fatto riferimento a una dichiarazione rilasciata giovedì in cui esprimeva “crescente preoccupazione” per la capacità dell’industria di rispettare i nuovi standard sulle emissioni.

Banche, Abi: ad agosto giù tassi prestiti imprese, su mutui stabili

Banche, Abi: ad agosto giù tassi prestiti imprese, su mutui stabiliRoma, 14 set. (askanews) – Tassi di interesse sui prestiti bancari stabili o in lieve calo in Italia, sulla scia delle graduali riduzioni operate dalla Bce ai valori di riferimento per tutta l’area euro, mentre prosegue la contrazione del credito. Ad agosto il tasso medio sui nuovi mutui si è collocato al 3,44%, stabile rispetto a luglio 2024 (dinamica che riflette anche una qualche ripresa dei mutui a tasso variabile) e in calo rispetto al 4,42% di dicembre 2023. Lo riporta l’Abi nel suo Rapporto mensile.


Il tasso sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è diminuito al 5,07%, rispetto al 5,27% di luglio 2024 e al 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sul totale dei prestiti, già sottoscritti negli anni, è sceso al 4,71% sempre ad agosto, dal 4,74% del mese precedente. La Bce ha operato un primo taglio dei tassi di interesse a giugno e una ulteriore riduzione al Consiglio direttivo di giovedì scorso. Complessivamente finora ha abbassato di 50 punti base i tassi sui depositi, che restano il principale riferimento per i tassi di mercato. L’istituzione è rimasta cauta sulle mosse future ma generalmente sono attese ulteriori rimozioni del freno monetario.


Sempre per agosto, lo studio riporta che prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2% rispetto a un anno prima, in lieve rallentamento rispetto al calo registrato a luglio 2024 (-2,2%), quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,9% e quelli alle famiglie dello 0,6%. Secondo l’Abi, il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti.

Ecofin, ministri disertano Budapest ma Ungheria parla di “successo”

Ecofin, ministri disertano Budapest ma Ungheria parla di “successo”Roma, 13 set. (askanews) – La maggior parte dei ministri delle Finanze e dei governatori di banche centrali dell’area euro e dell’Unione europea hanno disertato le riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin, organizzate a Budapest dalla presidenza di turno ungherese. In rappresentanza sono stati inviati sottosegretari, vicegovernatori o alti funzionari, in scia alla Commissione europea di Ursula von der Leyen, che già da settimane aveva deciso di non far partecipare gli eurocommissari alle riunioni nel Paese.


Una dura presa di posizione, quella di Bruxelles, per marcare le distanze rispetto alle iniziative diplomatiche prese in autonomia dal premier magiaro, Viktor Orban, sulla guerra in Uncraina. E in particolare dopo la sua visita a luglio a Mosca, per incontrare il presidente russo, Vladimir Putin. Giancarlo Giorgetti è stato l’unico ministro presente delle quattro maggiori economie dell’area euro e dellUe, mentre l’Italia ha la presidenza del G7. Per la Banca d’Italia era invece presente il direttore generale, Luigi Federico Signorini. Tramite un messaggio via X, il Mef ha riferito che nel corso delle riunioni ha parlato “di sviluppi e previsioni macroeconomiche e fiscali”, che ha fornito “un aggiornamento sui lavori del G7 sotto la presidenza italiana”, e che ha parlato anche “di supporto ai paesi in difficoltà e di transizione green”.


Mentre solitamente queste riunioni vedono una lunga serie di dichiarazioni a margine di ministri e governatori, in entrata e/o in uscita, stavolta c’è stato praticamente il deserto. L’unico ad esprimersi davanti alle telecamere è stato il Maltese Clyde Caruana: “sono qui, sono sempre stato un buon amico del ministro delle finanze dell’Ungheria e non c’è nessuna ragione per non essere presente”. Presenti anche la presidente della Bce, Christine Lagarde (ai lavori del mattino, ma non alla foto di gruppo nel pomeriggio), dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, il direttore del Mes, Pierre Gramegna e il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann. Assenti invece il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, e il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.


Alla conferenza stampa finale della presidenza, il padrone di casa, il ministro delle Finanze Mihaly Varga ha cercato di ribaltare il quadro con una lettura quantomeno spavalda dell’accaduto. Le riunioni “si sono rivelate un successo sotto tutti gli aspetti. Sia in termini di partecipanti – ha sostenuto – sia in termini delle idee che vi sono state espresso”. Ha svolto la conferenza stampa da solo. Dombrovskis come già detto era assente, così come ieri non c’era Gentiloni alla conferenza stampa dell’Eurogruppo. Ha fatto raccogliere tutte le domande all’inizio, se le è appuntate e poi ha replicato.


Secondo Varga, “nonostante l’idea del boicottaggio di Bruxelles, tutti gli Stati membri erano rappresentati. Abbiamo sempre detto che spesso le sanzioni sortiscono l’effetto contrario e se si guarda la lunga lista dei nostri partecipanti – ha aggiunto – sembra che le nuove misure di Bruxelles abbiano in questo caso lavorato a beneficio della presidenza ungherese”. Varga ha poi citato la netta debolezza dell’economia europea, rispetto ai livelli di crescita di Usa e Cina, come una dimostrazione del fatto che subisce maggiormente gli effetti negativi della guerra in Ucraina. “Una ragione in più per noi per mettere fine alla guerra tramite negoziati”. E ha anche ribadito la forte contrarietà del Paese all’immigrazione: “aumenta i problemi senza risolverne alcuno. Invece di portare i problemi in Europa, sostenendo l’immigrazione, dovremmo portare soluzioni nelle varie aree in cui questi problemi emergono”, ha detto.

Ecco il piano di azione dei Paesi del G7 per l’intelligenza artificiale

Ecco il piano di azione dei Paesi del G7 per l’intelligenza artificialeCagliari, 13 set. (askanews) – I Paesi del G7 lavoreranno per un’intelligenza artificiale centrata sull’uomo e socialmente responsabile, garantendo lavoro dignitoso e opportunità di riqualificazione per tutti i lavoratori, inclusi quelli che sono stati sostituiti dall’IA. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice dei ministri del Lavoro.


Promuoveranno una piano d’azione in stretta cooperazione con il settore privato, le organizzazioni dei lavoratori, la società civile, il mondo accademico e tutte le parti interessate. I ministri del Lavoro chiedono all’Oil e all’Ocse di essere supportati. Riconoscono il valore delle iniziative di cooperazione internazionale per affrontare i divari digitali che potrebbero ampliare le disuguaglianze globali, incluse quelle di genere, con un’attenzione particolare ai Paesi in via di sviluppo e alle economie emergenti. Sottolineano inoltre l’importanza di garantire la protezione dei principi e dei diritti fondamentali nel lavoro per i lavoratori della catena di approvvigionamento dell’IA, sia all’interno che all’esterno dei Paesi del G7, inclusi quelli che revisionano e affinano i dati utilizzati per addestrare i sistemi IA.

Lagarde: se quadro economia cambiasse aggiorneremmo valutazioni

Lagarde: se quadro economia cambiasse aggiorneremmo valutazioniRoma, 13 set. (askanews) – Nel caso in cui si verificasse un cambiamento rilevante nel quadro economico la Banca centrale europea aggiornerà le sue valutazioni sulla politica monetaria. Lo ha affermato la presidente Christine Lagarde, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale, a Budapest. “Per quanto riguarda le decisioni collettive – ha detto – abbiamo uno scenario di base, guarderemo a tutti i dati, abbiamo un sacco di dati e ne riceveremo altri, se ci fosse un cambiamento significativo rispetto al nostro scenario di base aggiorneremo la nostra valutazione”.

Bce, Lagarde: critiche Tajani? “Bce istituzione indipendente”

Bce, Lagarde: critiche Tajani? “Bce istituzione indipendente”Roma, 13 set. (askanews) – “La Bce è una istituzione indipendente, è stabilito molto chiaramente nei Trattati Ue e nei loro articoli che non siamo soggetti a pressioni di alcun genere. Cerchiamo di tenerci alla larga da queste espressioni e lavoriamo davvero sulla base del mandato per la stabilità dei prezzi e dei dati che riceviamo”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, rispondendo ad una domanda sulle critiche giunte da vari esponenti italiani, tra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sulle ultime decisioni di politica monetaria.


“Ho detto molto chiaramente che determiniamo la nostra posizione sulla base delle prospettive di inflazione, dell’inflazione di fondo e della trasmissione monetaria”, ha detto Lagarde durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale e Budapest. Sull’inflaizone nell’area euro “siamo passati dal 10,6% di ottobre 2023 ora siamo a 2,2%, con eterogeneità tra paesi ma certamente è una tendenza positiva verso il nostro target, che siamo fiduciosi di raggiungere”, ha concluso.

L’allarme di Confindustria: gas più caro, effetto negativo sull’inflazione

L’allarme di Confindustria: gas più caro, effetto negativo sull’inflazioneRoma, 13 set. (askanews) – Risale il prezzo del gas in Europa con ricadute negative in arrivo sul fronte dell’inflazione. A lanciare l’allarme è il Centro Studi di Confindustria nella Congiuntura Flash.


Dopo il balzo in agosto (+17,2%), a settembre il prezzo del gas in Europa si mantiene a 36 euro/mwh, da un minimo di 27 a marzo. Scende invece quello del petrolio, a 74 dollari al barile, da un massimo di 90 in aprile. Entrambi i prezzi sono più alti rispetto ai livelli del 2019. “Il gas più caro – avverte il Csc – alzerà i prezzi dell’elettricità per famiglie e imprese, agendo negativamente sull’inflazione”.

Industria eurozona torna a calare a luglio: -0,3% mese, -2,2% annuo

Industria eurozona torna a calare a luglio: -0,3% mese, -2,2% annuoRoma, 13 set. (askanews) – È tornata a calare a luglio la produzione dell’industria nell’area euro, con un meno 0,3% rispetto al mese precedente dopo la dinamica piatta segnata a giugno e le contrazioni di maggio (-0,9%) e aprile (-0,2%). Lo riporta Eurostat, secondo cui nel paragone su base annua la produzione risultava diminuita del 2,2% a luglio, uno smorzamento rispetto almeno 4,1% di giugno.


Guardando ai dati mensili, la flessione più forte a luglio ha riguardato i beni di consumo durevoli (-2,8%), seguiti dai beni di investimento (-1,6%) e dai beni intermedi (-1,3%). In Italia, ricorda l’ente di statistica comunitario, a luglio la produzione industriale aveva registrato un calo dello 0,9% rispetto al mese precedente.

Pil, Confindustria: nel III trim. servizi frenano ma industria cala meno

Pil, Confindustria: nel III trim. servizi frenano ma industria cala menoRoma, 13 set. (askanews) – Dopo il +0,2% registrato dal Pil italiano nel secondo trimestre dell’anno, con l’export che perde quota, le indicazioni per il terzo trimestre sono di minore crescita nei servizi e di un’attenuazione nel calo dell’industria. L’inflazione rallenta nell’Eurozona e “finalmente famiglie e imprese saranno aiutate dal taglio dei tassi, che stimola consumi e investimenti”. Risale però il prezzo del gas in Europa. E’ il quadro che emerge dalla Congiuntura Flash diffusa dal Centro Studi di Confindustria.