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Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%Roma, 12 set. (askanews) – Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2024 è sceso al 6,8%, facendo registrare un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Itsta. Gli occupati aumentano in termini congiunturali di 124 mila unità (+0,5% rispetto al primo trimestre 2024), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+141 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+38 mila, +0,7%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-55 mila, -1,9%); cala il numero di disoccupati (-84 mila, -4,6% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+32 mila, +0,3%). Simile la dinamica per i tassi: quello di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni è stabile al 33,1%. Nei dati provvisori del mese di luglio 2024, rispetto al mese precedente, si osserva un aumento degli occupati (+56 mila, +0,2%) e del relativo tasso (+0,1 punti) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,4 punti) e alla crescita di quello di inattività 15-64 anni (+0,2 punti).

Rapporto Ue 2024 sull’Unione dell’energia, successi e sfide

Rapporto Ue 2024 sull’Unione dell’energia, successi e sfideBruxelles, 11 set. (askanews) – Negli ultimi anni l’Ue è riuscita a resistere ai rischi critici per la sicurezza del suo approvvigionamento energetico, a riconquistare il controllo sul mercato e sui prezzi dell’energia e ad accelerare la transizione verso la neutralità climatica. Lo afferma la Commissione europea in una sua nota sul Rapporto per il 2024 dell’Unione dell’Energia, che è stato pubblicato oggi a Bruxelles e presentato in conferenza stampa dalla commissaria responsabile, Kadri Simson.


I risultati positivi per l’Ue, secondo la Commissione, sono numerosi e notevoli, ma in alcuni settori i progressi non sono ancora soddisfacenti. 1) Energie rinnovabili a livelli record. La Commissione rileva che “la produzione di energia rinnovabile sta stabilendo nuovi record in termini di capacità. Nella prima metà del 2024 la metà della produzione di energia elettrica dell’Ue proveniva da fonti rinnovabili”. L’energia eolica ha superato il gas per diventare la seconda fonte di energia elettrica dell’Ue dopo il nucleare. Secondo il rapporto, c’è stato “un aumento della capacità eolica e solare installata del 36% tra il 2021 e il 2023, con un risparmio di circa 35 miliardi di metri cubi di gas in 2 anni”. Inoltre, “con 56 GW di nuova capacità di energia solare installata nel 2023, l’Ue ha stabilito un altro record superando i 40 GW aggiuntivi che erano stati installati nel 2022”. “Nel 2022 – si legge nel rapporto -, l’Ue ha raggiunto una quota del 23,0% di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia, con un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto al 2021 (21,9%). In media, la quota complessiva di energia rinnovabile è aumentata di 0,7 punti percentuali all’anno negli ultimi 10 anni”. Secondo la Commissione, “i progressi sono stati forti nel settore dell’elettricità, con un aumento della quota di energie rinnovabili dal 25,1% nel 2012 al 41,2% nel 2022”. Tuttavia, “i progressi nel riscaldamento e raffreddamento (dal 18,6% al 24,9%) e nei trasporti (dal 5,8% al 9,6%) sono stati più modesti. Il nuovo obiettivo Ue del 42,5% per il 2030 (e ancor di più l’obiettivo ambizioso del 45%) richiederà una crescita molto più rapida nei prossimi anni”.


2) Riduzione dell’import di gas russo e aumento del Gnl. La Commissione sottolinea che “la quota di gas russo nelle importazioni dell’Ue è scesa dal 45% nel 2021 al 18% nel giugno 2024, mentre le importazioni di gas da partner fidati come la Norvegia e gli Stati Uniti sono aumentate”. Norvegia e Stati Uniti sono diventati i maggiori fornitori di gas dell’Ue, rispettivamente per gasdotti e gas naturale liquefatto (Gnl), fornendo il 34% e il 18% delle importazioni di gas (dati di giugno 2024). Il rapporto evidenzia che “tra il 2022 e il 2024 sono stati commissionati 12 nuovi terminali di Gnl e sei progetti di espansione, che si prevede porteranno a un aumento complessivo della capacità di importazione di Gnl dell’Ue di 70 miliardi di metri cubi entro la fine del 2024”. 3) Riduzione complessiva della domanda di gas. “Tra l’agosto 2022 e maggio 2024 l’Ue ha ridotto la domanda di gas di 138 miliardi di metri cubi”. In più, “l’Ue ha raggiunto il suo obiettivo di stoccaggio del gas per l’inverno del 90 % il 19 agosto 2024, con largo anticipo rispetto alla scadenza del primo novembre”.


4) Prezzi dell’energia in calo, ma non basta. “I prezzi dell’energia sono più stabili e rimangono notevolmente al di sotto dei livelli massimi della crisi energetica del 2022”. Tuttavia, la nota di Bruxelles aggiunge che “sono necessari maggiori sforzi per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia”, una questione che è “fondamentale per migliorare la competitività dell’industria dell’Ue”, e che bisogna “accelerare gli investimenti nelle reti infrastrutturali integrate europee, che sono essenziali per l’elettrificazione dell’economia”. 5) Riduzione delle emissioni di gas serra, non della crescita. “Le emissioni di gas a effetto serra dell’Ue sono diminuite del 32,5% tra il 1990 e il 2022, mentre nello stesso periodo l’economia dell’Ue è cresciuta di circa il 67%”, nota la Commissione.


6) L’Ue leader internazionale per sviluppo rinnovabili. L’Esecutivo comunitario rivendica che “a livello internazionale, l’Ue ha guidato l’iniziativa globale volta a triplicare la capacità di energia rinnovabile e a raddoppiare i miglioramenti dell’efficienza energetica nell’ambito della transizione verso l’abbandono dei combustibili fossili, che è stata approvata da tutte le parti in occasione della COP28 di Dubai”. 7) Efficienza energetica e “case green”, intensificare gli sforzi. Quello dell’aumento dell’efficienza energetica continua a essere uno degli obiettivi più difficili da raggiungere. “Nel 2022 il consumo di energia primaria dell’Ue ha ripreso la tendenza al ribasso, diminuendo del 4,1%. Tuttavia – avverte la Commissione -, gli sforzi in materia di efficienza energetica dovranno essere ulteriormente intensificati affinché l’Ue raggiunga l’obiettivo di riduzione del consumo finale di energia dell’11,7% entro il 2030”. “Sono necessari – sottolinea l’Esecutivo Ue – ulteriori miglioramenti, non da ultimo per quanto riguarda l’elettrificazione generale degli impianti di riscaldamento e il tasso di ristrutturazione degli edifici”. Nel rapporto, la Commissione puntualizza che “in pratica, i tassi di ristrutturazione e di elettrificazione degli impianti di riscaldamento in generale restano troppo bassi, e le misure nazionali sono insufficienti per raggiungere un parco immobiliare decarbonizzato entro il 2050, per il quale sarà assolutamente fondamentale una rapida attuazione della direttiva rivista sulla prestazione energetica degli edifici”, ovvero la cosiddetta direttiva sulle “case green”, molto controversa in Italia. 8) I Piani nazionali per energia e clima aggiornati. La relazione ricorda che tutti gli Stati membri devono presentare quanto prima i loro piani nazionali aggiornati definitivi per l’energia e il clima (Pnec), al fine di garantire il conseguimento collettivo degli obiettivi previsti per il 2030. La valutazione da parte della Commissione delle proposte di aggiornamento dei Pnec, pubblicata nel dicembre 2023, “mostra che gli Stati membri hanno compiuto un passo nella giusta direzione, ma ciò non è ancora sufficiente per ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030”, avverte ancora l’Esecutivo comunitario, sottolineando che gli Stati devono tenere conto delle sue raccomandazioni per redigere i loro piani definitivi. La valutazione della Commissione delle bozze dei Pnec aggiornati ha individuato infatti “un divario di ambizione nel consumo di energie rinnovabili entro il 2030, con contributi inferiori di 3-4 punti percentuali rispetto al nuovo obiettivo vincolante dell’Ue del 42,5%”. “Il rapporto – ha osservato la commissaria Simson – dimostra che non siamo più in balia dei gasdotti di Putin e che continuiamo a sostenere i nostri partner ucraini mentre l’inverno si avvicina. Evidenzia i progressi che abbiamo compiuto sotto questo mandato” della Commissione uscente “verso un settore energetico sicuro, competitivo e conveniente nell’Ue”. “L’Ue – ha concluso Simson – è ben equipaggiata per affrontare i profondi cambiamenti e le sfide che ci attendono e per rispettare i suoi impegni nei confronti del pianeta e dei suoi cittadini. La nostra Unione energetica è più forte e più verde che mai”.

Rapporto Ue 2024 su Unione dell’energia, successi e sfide

Rapporto Ue 2024 su Unione dell’energia, successi e sfideBruxelles, 11 set. (askanews) – Negli ultimi anni l’Ue è riuscita a resistere ai rischi critici per la sicurezza del suo approvvigionamento energetico, a riconquistare il controllo sul mercato e sui prezzi dell’energia e ad accelerare la transizione verso la neutralità climatica. Lo afferma la Commissione europea in una sua nota sul Rapporto per il 2024 dell’Unione dell’Energia, che è stato pubblicato oggi a Bruxelles e presentato in conferenza stampa dalla commissaria responsabile, Kadri Simson.


I risultati positivi per l’Ue, secondo la Commissione, sono numerosi e notevoli, ma in alcuni settori i progressi non sono ancora soddisfacenti. 1) Energie rinnovabili a livelli record. La Commissione rileva che “la produzione di energia rinnovabile sta stabilendo nuovi record in termini di capacità. Nella prima metà del 2024 la metà della produzione di energia elettrica dell’Ue proveniva da fonti rinnovabili”. L’energia eolica ha superato il gas per diventare la seconda fonte di energia elettrica dell’Ue dopo il nucleare. Secondo il rapporto, c’è stato “un aumento della capacità eolica e solare installata del 36% tra il 2021 e il 2023, con un risparmio di circa 35 miliardi di metri cubi di gas in 2 anni”. Inoltre, “con 56 GW di nuova capacità di energia solare installata nel 2023, l’Ue ha stabilito un altro record superando i 40 GW aggiuntivi che erano stati installati nel 2022”. “Nel 2022 – si legge nel rapporto -, l’Ue ha raggiunto una quota del 23,0% di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia, con un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto al 2021 (21,9%). In media, la quota complessiva di energia rinnovabile è aumentata di 0,7 punti percentuali all’anno negli ultimi 10 anni”. Secondo la Commissione, “i progressi sono stati forti nel settore dell’elettricità, con un aumento della quota di energie rinnovabili dal 25,1% nel 2012 al 41,2% nel 2022”. Tuttavia, “i progressi nel riscaldamento e raffreddamento (dal 18,6% al 24,9%) e nei trasporti (dal 5,8% al 9,6%) sono stati più modesti. Il nuovo obiettivo Ue del 42,5% per il 2030 (e ancor di più l’obiettivo ambizioso del 45%) richiederà una crescita molto più rapida nei prossimi anni”.


2) Riduzione dell’import di gas russo e aumento del Gnl. La Commissione sottolinea che “la quota di gas russo nelle importazioni dell’Ue è scesa dal 45% nel 2021 al 18% nel giugno 2024, mentre le importazioni di gas da partner fidati come la Norvegia e gli Stati Uniti sono aumentate”. Norvegia e Stati Uniti sono diventati i maggiori fornitori di gas dell’Ue, rispettivamente per gasdotti e gas naturale liquefatto (Gnl), fornendo il 34% e il 18% delle importazioni di gas (dati di giugno 2024). Il rapporto evidenzia che “tra il 2022 e il 2024 sono stati commissionati 12 nuovi terminali di Gnl e sei progetti di espansione, che si prevede porteranno a un aumento complessivo della capacità di importazione di Gnl dell’Ue di 70 miliardi di metri cubi entro la fine del 2024”. 3) Riduzione complessiva della domanda di gas. “Tra l’agosto 2022 e maggio 2024 l’Ue ha ridotto la domanda di gas di 138 miliardi di metri cubi”. In più, “l’Ue ha raggiunto il suo obiettivo di stoccaggio del gas per l’inverno del 90 % il 19 agosto 2024, con largo anticipo rispetto alla scadenza del primo novembre”.


4) Prezzi dell’energia in calo, ma non basta. “I prezzi dell’energia sono più stabili e rimangono notevolmente al di sotto dei livelli massimi della crisi energetica del 2022”. Tuttavia, la nota di Bruxelles aggiunge che “sono necessari maggiori sforzi per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia”, una questione che è “fondamentale per migliorare la competitività dell’industria dell’Ue”, e che bisogna “accelerare gli investimenti nelle reti infrastrutturali integrate europee, che sono essenziali per l’elettrificazione dell’economia”. 5) Riduzione delle emissioni di gas serra, non della crescita. “Le emissioni di gas a effetto serra dell’Ue sono diminuite del 32,5% tra il 1990 e il 2022, mentre nello stesso periodo l’economia dell’Ue è cresciuta di circa il 67%”, nota la Commissione.


6) L’Ue leader internazionale per sviluppo rinnovabili. L’Esecutivo comunitario rivendica che “a livello internazionale, l’Ue ha guidato l’iniziativa globale volta a triplicare la capacità di energia rinnovabile e a raddoppiare i miglioramenti dell’efficienza energetica nell’ambito della transizione verso l’abbandono dei combustibili fossili, che è stata approvata da tutte le parti in occasione della COP28 di Dubai”. 7) Efficienza energetica e “case green”, intensificare gli sforzi. Quello dell’aumento dell’efficienza energetica continua a essere uno degli obiettivi più difficili da raggiungere. “Nel 2022 il consumo di energia primaria dell’Ue ha ripreso la tendenza al ribasso, diminuendo del 4,1%. Tuttavia – avverte la Commissione -, gli sforzi in materia di efficienza energetica dovranno essere ulteriormente intensificati affinché l’Ue raggiunga l’obiettivo di riduzione del consumo finale di energia dell’11,7% entro il 2030”. “Sono necessari – sottolinea l’Esecutivo Ue – ulteriori miglioramenti, non da ultimo per quanto riguarda l’elettrificazione generale degli impianti di riscaldamento e il tasso di ristrutturazione degli edifici”. Nel rapporto, la Commissione puntualizza che “in pratica, i tassi di ristrutturazione e di elettrificazione degli impianti di riscaldamento in generale restano troppo bassi, e le misure nazionali sono insufficienti per raggiungere un parco immobiliare decarbonizzato entro il 2050, per il quale sarà assolutamente fondamentale una rapida attuazione della direttiva rivista sulla prestazione energetica degli edifici”, ovvero la cosiddetta direttiva sulle “case green”, molto controversa in Italia. 8) I Piani nazionali per energia e clima aggiornati. La relazione ricorda che tutti gli Stati membri devono presentare quanto prima i loro piani nazionali aggiornati definitivi per l’energia e il clima (Pnec), al fine di garantire il conseguimento collettivo degli obiettivi previsti per il 2030. La valutazione da parte della Commissione delle proposte di aggiornamento dei Pnec, pubblicata nel dicembre 2023, “mostra che gli Stati membri hanno compiuto un passo nella giusta direzione, ma ciò non è ancora sufficiente per ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030”, avverte ancora l’Esecutivo comunitario, sottolineando che gli Stati devono tenere conto delle sue raccomandazioni per redigere i loro piani definitivi. La valutazione della Commissione delle bozze dei Pnec aggiornati ha individuato infatti “un divario di ambizione nel consumo di energie rinnovabili entro il 2030, con contributi inferiori di 3-4 punti percentuali rispetto al nuovo obiettivo vincolante dell’Ue del 42,5%”. “Il rapporto – ha osservato la commissaria Simson – dimostra che non siamo più in balia dei gasdotti di Putin e che continuiamo a sostenere i nostri partner ucraini mentre l’inverno si avvicina. Evidenzia i progressi che abbiamo compiuto sotto questo mandato” della Commissione uscente “verso un settore energetico sicuro, competitivo e conveniente nell’Ue”. “L’Ue – ha concluso Simson – è ben equipaggiata per affrontare i profondi cambiamenti e le sfide che ci attendono e per rispettare i suoi impegni nei confronti del pianeta e dei suoi cittadini. La nostra Unione energetica è più forte e più verde che mai”.

G7 lavoro, Calderone: dialogo risposta a frammentazione relazioni

G7 lavoro, Calderone: dialogo risposta a frammentazione relazioniCagliari, 11 set. (askanews) – Il G7 del lavoro sarà utile per definire un piano d’azione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, attraverso una “visione umanocentrica” e confrontarsi su un possibile assetto di regole e relazioni. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo a Labour7. “Ci dobbiamo impegnare tutti per fare in modo che il dialogo sociale sia la risposta alle condizioni che possono portare alla frammentazione delle relazioni e a un improprio del concetto delle relazioni – ha aggiunto – l’attuazione del piano d’azione non può che passare attraverso il dialogo con le parti sociali”.

Usa, inflazione frena come da attese al 2,5% annuo ad agosto

Usa, inflazione frena come da attese al 2,5% annuo ad agostoRoma, 11 set. (askanews) – Calmieramento in linea con le attese per l’inflazione negli Stati Uniti: ad agosto i prezzi hanno segnato un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e il tasso di crescita su base annua si è smorzato al 2,5%, secondo la stima preliminare diffusi dal governo (U.S. Bureau of Labor Statistics).


A luglio l’inflazione Usa aveva segnato una risalita al 2,9%, con un aumento dei prezzi rispetto al mese precedente pari allo 0,2%. Mediamente per agosto gli analisti prevedevano un nuovo rialzo mensile dei prezzi dello 0,2% ma un calmieramento del tasso di crescita su base annua al 2,5-2,6%. La frenata del caro vita spiana la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, la prossima settimana.

Ocse, a luglio il tasso disoccupazione è rimasto stabile al 5%

Ocse, a luglio il tasso disoccupazione è rimasto stabile al 5%Roma, 11 set. (askanews) – Tasso di disoccupazione stabile al 5% a luglio per la media dei paesi che partecipano all’Ocse. Con un comunicato, l’organizzazione parigina riferisce di cali in nove Stati, tra cui l’Italia dove la disoccupazione è scesa al 6,5% a luglio dal 6,9% di giugno.


Il livello di disoccupazione è rimasto invariato in altri 16 Paesi e aumentato in 7, con i maggiori rialzi registrati negli Stati Uniti e in Giappone. Nell’area euro a luglio la disoccupazione è rimasta a un minimo storico del 6%. L’unico paese che mostri un tasso di disoccupati a due cifre è la Spagna, con l’11,5%, stabile rispetto a giugno.

L’Antitrust punta i fari sull’edilizia scolastica, mercato da 1 mld

L’Antitrust punta i fari sull’edilizia scolastica, mercato da 1 mldRoma, 11 set. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha annunciato di aver avviato un’indagine conoscitiva sui mercati dell’editoria scolastica in Italia, che comprende anche le pubblicazioni e gli ausili destinati a studenti e a docenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.


Un segmento “considerevole sotto vari profili”, rileva l’Antitrust con un comunicato. Infatti, oltre all’obiettiva rilevanza economica delle attività interessate, pari a circa un miliardo di euro l’anno, è noto l’impatto “stagionale” del reperimento dei libri per i consumatori, ovvero circa 7 milioni di studenti e le loro famiglie, e il coinvolgimento professionale di quasi un milione di docenti. La particolare valenza culturale del bene-libro ha anche portato all’adozione di normative speciali, che condizionano profondamente il settore. L’indagine, prosegue il comunicato, intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati interessati e una serie di criticità oggetto di ricorrente considerazione pubblica, come l’andamento dei prezzi, le modifiche frequenti delle edizioni, le difficoltà di approvvigionamento e delle modalità di distribuzione, le possibili rigidità nelle modalità di adozione scolastica, anche considerando le innovazioni tecnologiche nel settore, soprattutto per quanto riguarda la combinazione dei formati cartaceo-digitale e la circolazione dei diritti di proprietà delle edizioni digitali.


Contestualmente all’avvio dell’indagine, l’Autorità ha avviato una consultazione pubblica (call for inputs) sulle tematiche specificate in dettaglio nel provvedimento d’avvio dell’indagine: tutti i soggetti interessati possono inviare – entro 30 giorni – contributi pertinenti all’indirizzo e-mail IC57@agcm.it entro i prossimi 30 giorni.

UniCredit compra il 9% di Commerzbank e studia opportunità creare valore

UniCredit compra il 9% di Commerzbank e studia opportunità creare valoreMilano, 11 set. (askanews) – UniCredit ha acquisito una partecipazione azionaria pari a circa il 9% del capitale socialedi Commerzbank AG. Il 4,49%, ha reso noto la banca guidata da Andrea Orcel, “è stato acquistato nell’ambito di un’offerta di accelerated book building condotta per conto della Repubblica Federale di Germania”, in linea con l’intenzione di quest’ultima di ridurre la propria partecipazione in Commerzbank AG, mentre il resto “era stato acquistato mediante operazioni sul mercato”.


UniCredit, si legge nel comunicato, “esprime il proprio supporto agli attuali consigli di gestione e di sorveglianza di Commerzbank AG e ai progressi che questi ultimi hanno compiuto nel migliorare le performance della banca”. L’acquisizione della partecipazione in Commerzbank AG, sottolinea UniCredit nel comunicato, “è coerente con la strategia di UniCredit e i parametri entro i quali effettua qualsivoglia investimento”.


UniCredit “esplorerà insieme a Commerzbank AG possibili opportunità di creazione di valore per gli stakeholder di entrambe le banche”. Qualsivoglia decisione in merito alla partecipazione “dipenderà anche dalla coerenza di tale investimento con gli stringenti parametri finanziari di UniCredit, così come sono stati chiaramente e costantemente comunicati al mercato”. Ciò detto, al fine di mantenere flessibilità, UniCredit “presenterà alle autorità competenti, se e quando necessario, le istanze autorizzative per poter eventualmente superare la soglia di partecipazione del 9.9% in Commerzbank AG.


Il management di UniCredit, si legge ancora nel comunicato, “rimane concentrato nel proseguire l’esecuzione di UniCredit Unlocked, e nel perseguire una crescita redditizia sostenibile e distribuzioni per tutti gli azionisti. Infatti, questo è dove UniCredit continua a ritenere di poter estrarre il maggior valore per i propri azionisti”. L’operazione, conclude la banca, ha “un impatto sul Cet 1 ratio di UniCredit pari a circa 15bps e non influirà sulla politica di distribuzione esistente”.

Volkswagen termina in anticipo garanzie su salari e posti lavoro

Volkswagen termina in anticipo garanzie su salari e posti lavoroMilano, 10 set. (askanews) – Volkswagen ha deciso di terminare le garanzie su salari e posti di lavoro previste dai contratti collettivi. Le garanzie non saranno più efficaci a partire dalla metà del 2025. Lo riporta Bloomberg, spiegando che le garanzie fanno parte di accordi siglati 30 anni fa e dovevano restare in vigore fino al 2029.


La decisione di Volkswagen in crisi per il calo delle vendite fa parte di una serie di misure adottare per ridurre i costi. Fra queste anche la possibile chiusura, per la prima volta nella storia del gruppo, di due impianti in Germania dove Volkswagen conta circa 300mila addetti. Lzp

Fs, lancia il collegamento notturno in treno Roma-Vienna

Fs, lancia il collegamento notturno in treno Roma-ViennaRoma, 10 set. (askanews) – Ferrovie dello stato insieme alla austriaca Obb lancia il collegamento notturno in treno da Roma a Vienna. Il viaggio inizierà alle 17.30. Si arriverà alle 9.00 a Vienna oppure a Monaco di Baviera alle 9.30. Sono previste fermate a Firenze Santa Maria Novella, Bologna Centrale, Villaco, Klagenfurt, Leoben, Bruck an der Mur. Il treno, che avrà cadenza quotidiana, è stato inaugurato oggi alla stazione Tiburtina. Si tratta del primo treno con cuccette nuove dopo diverso tempo, ha spiegato l’ad di Trenitalia, Luigi Corradi che ha sottolineato come la richiesta di treni notturni sia in aumento. Il primo treno partirà questa sera da Roma con una corsa inaugurale. Le carrozze arrivate a Villaco si divideranno, una parte verso Vienna e una verso Monaco, mentre da Vienna partirà sempre questa sera la prima corsa commerciale. Il treno da Vienna incontrerà a Villaco quello da Monaco e i due treni si uniranno fino a Roma. All’inaugurazione il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini e l’ad di Fs, Stefano Donnarumma.