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OK Ue a Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”

OK Ue a Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”Strasburgo, 26 nov. (askanews) – Italia, Francia e Grecia, che sono tra i paesi Ue con il più alto debito pubblico, sono “in linea” con le raccomandazioni della Commissione europea riguardo alla “spesa netta” nei piani di medio termine per l’aggiustamento dei loro bilanci, il nuovo parametro chiave del Patto di stabilità riformato; tra i paesi cosiddetti “frugali”, invece, Germania e Finlandia “non sono pienamente in linea”, e l’Olanda “non è in linea” con le raccomandazioni.


E’ il risultato, piuttosto sorprendente, della valutazione che la Commissione europea ha presentato, oggi a Strasburgo, con il suo primo pacchetto autunnale del semestre europeo da quando è entrata in vigore, nell’aprile 2024 la riforma Patto di stabilità, con il nuovo quadro di governance economica, riguardante la sorveglianza dei bilanci degli Stati membri. In questo Pacchetto di autunno, le valutazioni della Commissione sono focalizzate sulla crescita della spesa netta nel 2025 e sull’insieme del biennio 2024-2025.


Il pacchetto d’autunno pubblicato oggi presenta le raccomandazioni della Commissione relative ai percorsi pluriennali di spesa netta per correggere il disavanzo eccessivo per l’Italia e gli altro sette Stati membri (Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia) attualmente soggetti alla procedura per i deficit eccessivi. Nel complesso, l’Italia e altri sette paesi dei 17 dell’Eurozona (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) sono considerati “in linea” con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese. Per questi otto paesi si prevede che la spesa pubblica netta resterà sotto le soglie previste durante il periodo di aggiustamento di bilancio, che è normalmente di quattro anni, salvo per l’Italia e altri quattro Stati membri (Finlandia, Francia, Spagna e Romania) che hanno chiesto e ottenuto un’estensione del periodo di aggiustamento da quattro a sette anni per i loro piani a medio termine. In tutti e cinque i casi, la Commissione ha valutato che gli impegni per le riforme e gli investimenti inclusi nei piani soddisfacevano i criteri per giustificare l’allungamento del periodo di aggiustamento.


A parte gli otto paesi citati, per gli altri Stati membri ci sarà bisogno di vigilanza e azioni appropriate per garantire che i loro bilanci siano in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese e con il nuovo Patto di stabilità. Estonia, Germania, Finlandia e Irlanda sono valutati dalla Commissione come “non completamente in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese, poiché si prevede che la loro spesa netta annuale (per Finlandia e Irlanda) e/o cumulativa (per Estonia, Germania, Irlanda) sia superiore alle rispettive soglie massime”.


Per Lussemburgo, Malta e Portogallo, la Commissione dà un giudizio più specifico: sono “non pienamente in linea con le raccomandazioni”, perché “mentre la loro spesa netta è prevista entro le soglie massima, non stanno eliminando gradualmente entro l’inverno 2024-2025 le misure di sostegno per l’emergenza energetica, come era stabilito nelle raccomandazioni di bilancio specifiche per paese a loro indirizzate”. la Lituania è considerata “a rischio di non essere in linea con la raccomandazione di bilancio specifica per paese, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra dei livelli che la Commissione considererebbe appropriati”. “Maglia nera” l’Olanda, infine: è valutata in modo netto come “non in linea con la raccomandazione, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra delle soglie massime”. Bruxelles ha poi presentato nel Pacchetto di oggi anche le sue raccomandazioni per i Paesi che si trovano sotto procedura per deficit eccessivo, tra cui l’Italia. La Penisola “deve assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica netta non superi i massimali stabiliti. E deve mettere fine alla situazione di eccesso di deficit per il 2026”, si legge. Secondo le ultime previsioni della stessa commissione europea del 2026 il rapporto deficit-Pil della penisola dovrebbe attestarsi ai 2,9%, al di sotto del limite del 3% stabilito dal patto di stabilità e di crescita. Una ulteriore raccomandazione riguarda il fatto che l’Italia dovrà presentare con cadenza semestrale dei “rapporti sui progressi compiuti nell’attuazione delle raccomandazioni, fino a quando sarà conclusa la situazione di eccesso di deficit”, si legge.

Manovra, Italia supera doppio esame della Commissione europea

Manovra, Italia supera doppio esame della Commissione europeaRoma, 26 nov. (askanews) – Doppio esame superato per l’Italia alla prima procedura di giudizio, da parte della Commissione europea, sui piani di bilancio in base alle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita. Innanzitutto la Penisola viene giudicata adempiente sui requisiti dei piani di bilancio pluriennali assieme a 20 altri Stati, su un totale di 22 programmi finora presentati.


Questo giudizio guarda essenzialmente alle prospettive di un percorso sui conti pubblici che sia “credibile”, spiega l’esecutivo comunitario con un comunicato sul suo “Pacchetto semestrale di autunno”, sulla base del parametro chiave della spesa netta. Peraltro l’Italia è tra i 5 paesi su cui la Commissione europea offre una “valutazione positiva” in merito al periodo di aggiustamento prolungato a 7 anni, sulla base di impegni supplementari su investimenti e riforme (assieme a Finlandia, Francia, Spagna e Romania). Secondo quanto riporta un comunicato, la Commissione ha poi valutato i piani di bilancio per il prossimo anno (2025) già presentati da 17 Stati membri. E in questo caso la manovra dell’Italia, assieme altri 7 Stati (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) viene giudicata “in linea con le raccomandazioni, dato che la proiezioni di spesa netta risulta nell’ambito dei limiti”, afferma la Commissione.

Banco Bpm boccia Ops di Unicredit: il prezzo non riflette il valore, rischi occupazionali

Banco Bpm boccia Ops di Unicredit: il prezzo non riflette il valore, rischi occupazionaliMilano, 26 nov. (askanews) – Banco Bpm si esprimerà formalmente sull’offerta di scambio annunciata da UniCredit con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge, ma per il momento arriva una sonora bocciatura all’operazione da parte del cda dell’istituto. Più netto (“è ostile”) è stato un consigliere entrando nella sede di Piazza Meda prima della riunione del board. Le condizioni dell’Ops, che non è stata in alcun modo preventivamente concordata, “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia – scrive Banco Bpm – e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Potenziale ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, come l’Opa su Anima e l’investimento in Mps.


Il cda all’unanimità ha rilevato, in via preliminare, che il prezzo dell’offerta riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo di ieri. La banca guidata da Giuseppe Castagna ribatte punto su punto all’Ops di UniCredit, lanciando in primis l’allarme occupazione: le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, e destano “forti preoccupazioni” sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale.La fusione tra le due banche, inoltre, “fa venir meno l’autonomia giuridica di Banco Bpm, a discapito del brand” e “riduce significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail sia per i clienti corporate, in particolare per le pmi”, ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la banca si rivolge. L’offerta, evidenzia ancora il cda, “espone gli stakeholder di Banco Bpm all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania” con l’operazione Commerzbank, “nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco Bpm nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.


La passivity rule, scattata a seguito dell’Ops, infine, condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le condizioni dell’Opa su Anima e il recente investimento in Mps, “determinandosi così un quadro di elevata incertezza”, sottolinea la banca.Banco Bpm rimane quindi focalizzata sull’implementazione del piano al 2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima – di cui depositerà oggi alle autorità di vigilanza le istanze autorizzative del documento di offerta – e sul conseguente aggiornamento del piano, “non trascurando – conclude il lungo comunicato del cda – alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”.


 

Banco Bpm boccia Ops: prezzo non riflette valore, rischi occupazionali

Banco Bpm boccia Ops: prezzo non riflette valore, rischi occupazionaliMilano, 26 nov. (askanews) – Banco Bpm si esprimerà formalmente sull’offerta di scambio annunciata da UniCredit con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge, ma per il momento arriva una sonora bocciatura all’operazione da parte del cda dell’istituto. Più netto (“è ostile”) è stato un consigliere entrando nella sede di Piazza Meda prima della riunione del board. Le condizioni dell’Ops, che non è stata in alcun modo preventivamente concordata, “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia – scrive Banco Bpm – e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Potenziale ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, come l’Opa su Anima e l’investimento in Mps.


Il cda all’unanimità ha rilevato, in via preliminare, che il prezzo dell’offerta riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo di ieri. La banca guidata da Giuseppe Castagna ribatte punto su punto all’Ops di UniCredit, lanciando in primis l’allarme occupazione: le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, e destano “forti preoccupazioni” sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. La fusione tra le due banche, inoltre, “fa venir meno l’autonomia giuridica di Banco Bpm, a discapito del brand” e “riduce significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail sia per i clienti corporate, in particolare per le pmi”, ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la banca si rivolge. L’offerta, evidenzia ancora il cda, “espone gli stakeholder di Banco Bpm all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania” con l’operazione Commerzbank, “nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco Bpm nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.


La passivity rule, scattata a seguito dell’Ops, infine, condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le condizioni dell’Opa su Anima e il recente investimento in Mps, “determinandosi così un quadro di elevata incertezza”, sottolinea la banca. Banco Bpm rimane quindi focalizzata sull’implementazione del piano al 2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima – di cui depositerà oggi alle autorità di vigilanza le istanze autorizzative del documento di offerta – e sul conseguente aggiornamento del piano, “non trascurando – conclude il lungo comunicato del cda – alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”.

Casa, idealista: affittare casa costa più del 30% del reddito

Casa, idealista: affittare casa costa più del 30% del redditoRoma, 26 nov. (askanews) – Nel terzo trimestre del 2024, il tasso di sforzo per affittare una casa in Italia è aumentato del 2,9% rispetto all’anno precedente. Secondo uno studio di idealista, portale immobiliare leader nello sviluppo tecnologico in Italia, la quota di reddito familiare necessaria per affittare un’abitazione con due camere da letto è salita dal 27,4% del 2023 al 30,3% nello stesso periodo del 2024. Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi: “Il crescente tasso di sforzo per gli affitti in Italia è legato a diversi fattori strutturali ed economici. L’aumento dell’inflazione sta comprimendo il potere d’acquisto delle famiglie, aggravando la situazione per chi è soggetto all’adeguamento annuale del canone di locazione. La situazione è ulteriormente aggravata nei centri urbani con una forte presenza di affitti brevi o temporanei, spesso destinati a turisti. In queste aree, i residenti locali devono affrontare una concorrenza indiretta, trovandosi a sostenere uno sforzo economico nettamente superiore per affittare un’abitazione”.

Bpm: condizioni offerta Unicredit inusuali, non riflette valore. Preoccupano ricadute occupazione

Bpm: condizioni offerta Unicredit inusuali, non riflette valore. Preoccupano ricadute occupazioneMilano, 26 nov. (askanews) – Le condizioni dell’offerta annunciata da Unicredit su Banco Bpm “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Lo scrive Banco Bpm al termine del cda che ha preso atto dell’Ops, che, spiega, “non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la banca”.


Banco Bpm “rimane focalizzata sull’implementazione del piano 2023-2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima e sul conseguente aggiornamento del piano industriale, non trascurando alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”. “Secondo quanto riferito nel Comunicato” di Unicredit sull’Ops, “le sinergie di costo lorde stimate sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, destando forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell’offerta”, scrive inoltre Banco Bpm al termine del cda all’indomani dell’Ops annunciata da Unicredit sul gruppo.

Banco Bpm: condizioni offerta Unicredit inusuali, non riflette valore

Banco Bpm: condizioni offerta Unicredit inusuali, non riflette valoreMilano, 26 nov. (askanews) – Le condizioni dell’offerta annunciata da Unicredit su Banco Bpm “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Lo scrive Banco Bpm al termine del cda che ha preso atto dell’Ops, che, spiega, “non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la banca”.


Banco Bpm, sottolinea “si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge. Dall’analisi del Comunicato il cda all’unanimità rileva, in via preliminare e nel migliore interesse degli azionisti, che l’offerta indica un corrispettivo unitario – interamente in azioni – che riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre, e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo ufficiale di ieri”.

Landini e Bombardieri confermano modalità sciopero: 8 ore nei trasporti

Landini e Bombardieri confermano modalità sciopero: 8 ore nei trasportiRoma, 26 nov. (askanews) – “Cgil e Uil confermano tutte le ragioni e le modalità dello sciopero generale del 29 novembre che sarà esercitato nel rispetto di quanto stabilito dalle norme, a partire dalle fasce di garanzia, e nell’interesse di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Paese”. Lo hanno sottolineato i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.


“Nonostante gli incontri formali e informali che si sono svolti nei giorni scorsi e nonostante l’apertura al dialogo manifestata da Cgil e Uil, che hanno già rispettato la legge, esonerando dallo sciopero la categoria del trasporto ferroviario, la Commissione di Garanzia – spiegano i leader sindacali – ha obbedito ai diktat del ministro Salvini, pubblicati sistematicamente sui social e attraverso la stampa, continuando ad avanzare ulteriori richieste per la limitazione del diritto di sciopero”. E ancora: “al ministro chiediamo che cosa abbia fatto in questi due anni per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, per migliorare le condizioni del trasporto pubblico e per assicurare la regolarità degli orari e dell’efficienza del servizio. Il diritto alla mobilità va garantito sempre e non solo in occasione della proclamazione degli scioperi. Salvini, piuttosto, farebbe bene a preoccuparsi di rinnovare i contratti a milioni di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno sono al servizio della cittadinanza”.


Mlp

Roche acquisirà Poseida Therapeutics, accordo da 1,5 miliardi dollari

Roche acquisirà Poseida Therapeutics, accordo da 1,5 miliardi dollariRoma, 26 nov. (askanews) – Il colosso farmaceutico svizzero Roche ha annunciato l’acquisizione di Poseida Therapeutics con sede a San Diego, negli Stati Uniti. L’accordo del valore di 1,5 miliardi di dollari, consente all’azienda elvetica di portare internamente il suo attuale partner con l’obiettivo di sviluppare terapie cellulari in oncologia, immunologia e neurologia. L’azione fa parte degli sforzi di Roche per rifornire la sua pipeline di farmaci e guidare la crescita delle vendite verso la fine del decennio.


Roche ha reso noto martedì di aver stipulato un accordo di fusione definitivo per acquisire Poseida Therapeutics per circa 1 miliardo di dollari, o 9 dollari ad azione, con pagamenti aggiuntivi correlati alle prestazioni del valore di 4,00 dollari ad azione che potrebbero portare il valore totale dell’accordo a circa 1,5 miliardi di dollati. Le azioni Poseida avevano chiuso a 2,86 dollari lunedì. Le due aziende collaborano dal 2022 per sviluppare terapie cellulari CAR-T per pazienti affetti da neoplasie ematologiche.


Le terapie cellulari CAR-T sono personalizzate per i singoli pazienti e vengono realizzate raccogliendo le cellule T del paziente stesso, un tipo di globuli bianchi, e riprogettandole in laboratorio per combattere i tumori. L’accordo include anche altri candidati alla terapia cellulare di Poseida Therapeutics, nonché capacità di produzione e tecnologie di piattaforma correlate.


Roche ha affermato che mira a creare la prossima generazione di terapie cellulari CAR-T pronte all’uso con potenziale per un uso commerciale più ampio. L’azienda spera che la prossima generazione di terapie possa essere fornita su larga scala con maggiore potenza e maggiore sicurezza, ha affermato. La transazione dovrebbe essere completata nel primo trimestre del 2025, ha affermato Roche.

Scioperi, garante: ridurre a 4 ore astensione trasporti del 29

Scioperi, garante: ridurre a 4 ore astensione trasporti del 29Roma, 25 nov. (askanews) – Ridurre a quattro ore la durata degli scioperi generali del prossimo 29 novembre, relativamente ai settori del trasporto passeggeri, dal momento che si profila “il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”. E’ la misura richiesta dalla commissione di garanzia sugli scioperi al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al fine di limitare entro una soglia di tollerabilità il pregiudizio dei cittadini utenti.


In una delibera approvata questo pomeriggio, la commissione ha segnalato al ministro delle Infrastrutture la concentrazione di una pluralità di scioperi, alcuni dei quali già indicati come illegittimi, rilevando che tale addensamento provoca un pregiudizio grave al diritto alla mobilità dei cittadini utenti. Venerdì 29 è in programma lo sciopero generale di 8 ore proclamato da Cgil e Uil.