Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Bce, timori crescita hanno convinto falchi a taglio tassi ottobre

Bce, timori crescita hanno convinto falchi a taglio tassi ottobreRoma, 14 nov. (askanews) – Sono stati i crescenti timori sulla crescita economica che il mese scorso hanno portato il Consiglio direttivo della Bce ad adottare una linea più morbida, con la decisione di un nuovo taglio dei tassi da 25 punti base. La decisione è stata presa all’unanimità, ma “inizialmente alcuni componenti avevano espresso la preferenza per raccogliere maggiori informazioni e aspettare fino a dicembre”, prima di operare una nuova mossa. Lo si evince dai verbali della riunione del 16 e 17 ottobre – che si era svolta in trasferta a Lubiana – pubblicati oggi dall’istituzione, secondo cui alla fine questi componenti potenzialmente dissenzienti (con ogni probabilità i “falchi”, coloro che spingono per una linea minetaria più rigorosa) si sono lasciati convincere dalla opportunità di effettuare un taglio di natura “precauzionale”.


Perché il quadro che emerge dal documento è che se tra i banchieri centrali dell’eurozona permanga una valutazione complessiva di sostanziale equilibrio sui rischi per l’inflazione, c’è ora invece uno netto sbilanciamento verso la debolezza in merito alla crescita. In particolare c’è la crescente sensazione che le previsioni di espansione che erano state formulate dai tecnici della stessa Bce lo scorso settembre siano eccessivamente ottimistiche. Al Consiglio, infatti “l’indebolimento dei dati che stanno pervenendo è stato visto come sollevare sempre più l’interrogativo di cosa dovrebbe sostenere le previsioni di crescita economica. È stato notato che nessuna delle componenti della domanda che erano indicate nelle previsioni dei tecnici, consumi, investimenti e esportazione – riportano ancora i verbali – ha mostrato il rafforzamento che era previsto”.


Dopo la pesantissima stretta monetaria operata tra 2022 e settembre 2023, a partire dal giugno di quest’anno la Bce ha iniziato a tagliare i tassi di interesse. Ma inizialmente si è mossa in maniera molto graduale, con una pausa tra un Consiglio e l’altro (le riunioni si svolgono ogni sei settimane). Quindi dopo il taglio effettuato a settembre per la riunione di ottobre inizialmente era atteso lo status quo. Invece la Bce ha tagliato nuovamente i tassi ed è previsto che si muova ancora in tal senso all’ultimo Consiglio dell’anno, il 12 dicembre. Ad ottobre, alcuni componenti del direttorio hanno fatto notare che le notizie negative sull’economia finora sono venute prevalentemente dalle indagini, mentre i dati più “concreti” (come Pil e produzione dell’industria) hanno fornito indicazioni più contraddittorie. Al momento comunque le preoccupazioni rispetto alle previsioni di settembre è che risultino eccessivamente ottimistiche sulla crescita. E di fronte a questo contesto, i banchieri centrali hanno valutato che i rischi sulla crescita economica restino sbilanciati verso la debolezza (“al ribasso”).


Guardando all’inflazione, invece, è stato ribadito che nonostante “le sorprese al ribasso” e le momentanee puntate sotto il 2% resta “troppo presto per cantare vittoria in termini di un ritorno tempestivo e sostenibile al livello obiettivo”. In particolare viene messa in rilievo la persistenza dell’inflazione nei servizi attorno al 4%. E per l’inflazione, indicano i verbali, i banchieri centrali dell’eurozona ritengono che vi siano “sia rischi a rialzo, che rischi al ribasso”. (fonte immagine: ECB 2024).

Urso: l’industria automobilistica europea è al collasso, dobbiamo intervenire subito

Urso: l’industria automobilistica europea è al collasso, dobbiamo intervenire subitoRoma, 14 nov. (askanews) – L’industria automobilistica europea è “al collasso. Dobbiamo intervenire subito, subito, subito, come dice anche Mario Draghi nel suo report sulla competitività”. È quanto ha affermato, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del tavolo Stellantis al Mimit, facendo riferimento agli annunci fatti in questi mesi da Volkswagen che prevede la chiusura di 3 stabilimenti in Germania, di Audi che dismetterà le attività in Belgio e di importanti aziende della componentistica europea che cesseranno le proprie attività, con il relativo licenziamento di decine di migliaia di dipendenti. “È il momento delle scelte, altrimenti nei prossimi mesi, senza un cambio di rotta in Europa, dopo gli agricoltori anche gli operai bloccheranno le capitali europee e imporranno un cambio di rotta”, ha aggiunto Urso.

Auto, Urso: industria al collasso, dobbiamo intervenire subito

Auto, Urso: industria al collasso, dobbiamo intervenire subitoRoma, 14 nov. (askanews) – L’industria automobilistica europea è “al collasso. Dobbiamo intervenire subito, subito, subito, come dice anche Mario Draghi nel suo report sulla competitività”. È quanto ha affermato, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del tavolo Stellantis al Mimit, facendo riferimento agli annunci fatti in questi mesi da Volkswagen che prevede la chiusura di 3 stabilimenti in Germania, di Audi che dismetterà le attività in Belgio e di importanti aziende della componentistica europea che cesseranno le proprie attività, con il relativo licenziamento di decine di migliaia di dipendenti. “È il momento delle scelte, altrimenti nei prossimi mesi, senza un cambio di rotta in Europa, dopo gli agricoltori anche gli operai bloccheranno le capitali europee e imporranno un cambio di rotta”, ha aggiunto Urso.

Banche, S&P: italiane resterranno redditizie, ma saliranno differenze

Banche, S&P: italiane resterranno redditizie, ma saliranno differenze

Roma, 14 nov. (askanews) – La redditività delle banche in Italia è destinata a perdurare, mentre i cali dei tassi di interesse si rifletteranno solo gradualmente sulle loro performance. Nella maggior parte degli istituti della Pensile le perdite sul credito resteranno gestibili, ma al tempo stesso si faranno più evidenti le differenze tra le varie banche. In sintesi è lo spaccato sulle banche tricolori tracciato da S&P Global, nel suo rapporto sulle prospettive globale del settore bancario.


Nel capitolo sull’Italia, l’agenzia di rating pronostica una risalita media dell’1% sui prestiti erogati il prossimo anno, dopo il meno 2% stimato sull’intero 2024. “E’ probabile che le condizioni economiche si stabilizzino, mentre ci attendiamo una ripresa del Pil dell’1%”. “Tuttavia i livelli elevati di deficit e debito pubblico pesano sulla capacità del governo di sostenere ulteriormente l’economia”, aggiungono da S&P. L’agenzia prevede che il livello medio di ritorno sul capitale delle banche tricolori continuerà ad essere superiore al 10% nel 2025.


Passando al panorama globale del settore bancario, S&P prevede una relativa stabilità dei rating nel 2025 e offre un giudizio di “cauto ottimismo” nel titolo del rapporto. Attualmente, circa l’80% dei gruppi bancari ha un Outlook stabile ed l’agenzia si attende che questa tendenza continui nel 2025. S&P vede quattro principali rischi al ribasso per i rating bancari, riporta un comunicato: un rallentamento inatteso dell’economia globale; un deterioramento del settore immobiliare peggiore del previsto; tassi di interesse ancora elevati che si sommano all’elevata leva finanziaria dei governi e delle imprese; infine, vari rischi in evoluzione, tra cui le nuove tecnologie (come l’intelligenza artificiale), il cambiamento climatico e il cyber, che potrebbero ampliare la differenziazione del credito, dal momento che l’adattamento a tali cambiamenti potrebbe rivelarsi positivo o negativo. S&P non prevede venti favorevoli a livello macro, sufficienti a rafforzare il merito di credito delle banche.


E dopo la recente vittoria alle presidenziali Usa di Donald Trump, S&P prevede che il settore possa in generale adattarsi bene a qualsiasi impatto di secondo ordine derivante dall’aumento delle tariffe commerciali globali o da altri cambiamenti successivi alle elezioni statunitensi. S&P prevede che le perdite creditizie globali aumenteranno di circa il 7%, raggiungendo 850 miliardi di dollari nel 2025.

Antitrust, Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check in

Antitrust, Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check inMilano, 14 nov. (askanews) – Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check in, grazie all’attività dell’Agcm. L’Autorità, riporta un comunicato, aveva contestato le informazioni fornite sulle condizioni applicabili al check-in online e sul possibile aggravio di costi in caso di mancato check-in online e Ryanair “si è impegnata a rimborsare oltre un milione e mezzo di euro ai consumatori che hanno sostenuto costi extra del check in”.


L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti chiuso “con impegni” l’istruttoria avviata nei confronti della società Ryanair per possibile pratica commerciale scorretta in violazione degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo. Secondo quanto contestato in sede di avvio, le indicazioni fornite dalla compagnia aerea sulle condizioni applicabili al check-in online potevano risultare ingannevoli, perché non informavano adeguatamente i consumatori sul periodo di disponibilità del servizio e sul possibile aggravio di costi in caso di mancato check-in online entro il termine di scadenza fissato da Ryanair. L’Autorità, inoltre, aveva rilevato che, in sede di prenotazione di un biglietto di andata e ritorno, se l’utente avesse selezionato l’opzione priorità e bagaglio a mano, questa veniva automaticamente estesa ad entrambe le tratte.


Grazie agli impegni accolti dall’Antitrust, Ryanair rimborserà integralmente – per un importo pari a 55 euro, ovvero l’intero costo del check in effettuato in aeroporto – tutti i consumatori che, tra il 2021 e il 2023, hanno inviato un reclamo alla società non conoscendo le condizioni applicabili al check-in online. Inoltre, tutti i consumatori che nello stesso periodo hanno effettuato prenotazioni di un volo (che sono state in totale oltre 100.000) e il check-in in aeroporto, pagando il relativo supplemento, riceveranno un ristoro di 15 euro o, in alternativa, un voucher del valore di 20 euro utilizzabile per acquistare servizi di Ryanair. Dunque, considerando le oltre 100.000 prenotazioni – che corrispondono almeno a oltre 100.000 consumatori – la cifra che la società si è impegnata a rimborsare si aggira intorno al milione e mezzo di euro.


La società si è poi impegnata a modificare le modalità di selezione dell’opzione priorità e bagaglio a mano, così da consentire agli utenti la selezione disgiunta dello stesso servizio nei viaggi di andata e ritorno e la visualizzazione del relativo differente prezzo unitario, nonché a rimborsare i consumatori che avevano presentato un reclamo a riguardo. Infine, Ryanair si è impegnata a modificare il sito web, l’app e il testo della mail di conferma della prenotazione per integrare le informazioni sulla finestra temporale entro cui il passeggero può effettuare il check-in online gratuitamente e sugli eventuali costi relativi allo svolgimento del servizio di check-in in aeroporto.

Confindustria e Federmanager firmano rinnovo contratto dirigenti azienda

Confindustria e Federmanager firmano rinnovo contratto dirigenti aziendaRoma, 14 nov. (askanews) – È stato rinnovato da Confindustria e Federmanager il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi con decorrenza primo gennaio 2025-31 dicembre 2027. Il rinnovo del contratto prevede interventi su molte tematiche, tra cui l’ampliamento della definizione di dirigente, il miglioramento degli aspetti retributivi, il rafforzamento del sistema di welfare bilaterale con particolare attenzione alla parità di genere.


“Firmiamo oggi il contratto dei dirigenti nella convinzione che le imprese debbano crescere dimensionalmente e culturalmente avvalendosi dell’apporto fondamentale del management”, ha spiegato il vicepresidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali, Maurizio Marchesini. “Questo contratto compie un deciso passo avanti per accompagnare le imprese verso le transizioni: abbiamo aggiornato la figura del dirigente e consolidato il sistema di welfare. Il contratto rafforza la competitività dell’impresa attraverso temi importanti come la parità di genere e normalizzando l’idea che la retribuzione del dirigente debba essere commisurata ai risultati”, ha aggiunto. “Da oggi la categoria manageriale può fare affidamento su un contratto nuovo, moderno, adeguato all’evoluzione della figura manageriale, in modo da ricomprendervi le professionalità di più alta qualificazione. Un contratto più forte, con maggiori tutele, con un crescente riconoscimento economico che, in definitiva, stringe il patto tra manager e imprese come elemento essenziale per la crescita del Paese”, ha osservato il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.


La definizione di dirigente è stata ampliata al fine di recepire quanto già accade nelle imprese e comprendere anche le figure professionali di più elevata qualificazione e di esperienza tecnico professionale che realizzano in piena autonomia gli obiettivi dell’impresa. Per gli aspetti retributivi, sono stati elevati i valori del trattamento minimo complessivo di garanzia a 80 mila euro per l’anno 2025 e a 85 mila euro dal 2026. A copertura dell’anno 2024 è stato previsto un importo “una tantum” pari al 6% del trattamento economico annuo lordo per i dirigenti che non abbiano percepito aumenti retributivi o compensi di altra natura dal gennaio 2019 (entro il limite di reddito di 100 mila euro).


Inoltre, è stata resa obbligatoria per tutti l’adozione di sistemi di retribuzione variabile collegati ad indici o risultati, il cosiddetto Mbo, nell’ottica di orientare sempre più la prestazione dei dirigenti verso il raggiungimento di specifici obiettivi dell’impresa. Il sistema di welfare bilaterale è stato valorizzato: in materia di previdenza complementare, il contratto è intervenuto sulla distribuzione delle quote di contribuzione al fondo Previndai con un aumento della quota minima a carico dell’impresa e un conseguente alleggerimento di quella a carico del dirigente. È stato riconfermato il ruolo determinante del Fasi e della sanità integrativa.


Infine, sono state definite le funzioni di Fondirigenti a cui vengono attribuite anche le politiche attive del lavoro, mentre a 4.Manager viene affidata la promozione della cultura di impresa. In materia di parità di genere, il contratto ha riservato una particolare attenzione al tema delle pari opportunità e dell’equità retributiva; un apposito articolo è dedicato alla tutela e al sostegno della maternità, della paternità e della genitorialità condivisa, consapevoli della valenza strategica per le imprese di operare secondo modelli organizzativi inclusivi.

Mps, Mef avvia procedura accelerata per cessione 7% del capitale

Mps, Mef avvia procedura accelerata per cessione 7% del capitaleRoma, 13 nov. (askanews) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica di aver avviato una procedura accelerata di raccolta ordini per la cessione di n. 88.178.280 azioni ordinarie di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (di seguito corrispondenti a circa il 7,00% del capitale sociale della Banca. E’ quanto riporta un comunicato.


Banca Akros S.p.A. agirà in qualità di Global Coordinator e Bookrunner, con l’obiettivo di promuovere il collocamento delle suddette azioni presso investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali esteri. Nell’ambito dell’operazione è previsto che il Mef si impegni con il Global Coordinator e Bookrunner a non vendere sul mercato ulteriori azioni della Banca per un periodo di 90 giorni senza il consenso dello stesso Global Coordinator e Bookrunner e salvo esenzioni, come da prassi di mercato.


I termini finali dell’operazione saranno comunicati al termine del collocamento.

Usa, Inflazione Cpi a ottobre +0,2% mensile, +2,6% annuale

Usa, Inflazione Cpi a ottobre +0,2% mensile, +2,6% annualeNew York, 13 nov. (askanews) – In ottobre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% come nei due precedenti, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro. Anche le stime erano per un dato a +0,2%. Il dato annuale e’ tornato ad accelerare al +2,6%, dopo il +2,4% annuale registrato in settembre e il +2,5% di agosto. Anche gli analisti avevano previsto lo stesso rialzo.


Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, e’ cresciuto dello 0,3%, come nei due mesi precedenti e in linea con le attese.. Rispetto a un anno prima, il dato “core” e’ cresciuto al 3,3%, come in settembre e in linea con le attese. I prezzi energetici sono rimasti invariati rispetto al mese precedente, quando erano scesi dell’1,9%, mentre quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,2%, meno del +0,4% del mese precedente.

Fisco, il viceministro dell’Economia: i beneficiari del bonus Natale aumentano da uno a 4,5 milioni

Fisco, il viceministro dell’Economia: i beneficiari del bonus Natale aumentano da uno a 4,5 milioniRoma, 13 nov. (askanews) – “Dal governo arrivano nuove misure per i lavoratori”. È quanto dichiara in una nota Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze. “Nel dettaglio viene ampliata la platea dei contribuenti che percepiranno il bonus di 100 euro a Natale. Passeremo da poco più di un milione di contribuenti ad oltre quattro milioni e mezzo. Viene di fatto eliminato il requisito di avere il coniuge a carico e dunque per avere il bonus basterà avere almeno un figlio a carico”.


“Si tratta – ha aggiunto – di una ulteriore spinta per i consumi natalizi, un aiuto in più ai lavoratori e ai contribuenti in un momento particolare dell’anno, quando le spese familiari tendono ad aumentare”. “Un’ulteriore azione del governo a sostegno dei lavoratori. Questo intervento – ha concluso – si affianca infatti ad altre agevolazioni già messe in atto, come la riduzione dell’IRPEF e del cuneo fiscale, per sostenere le famiglie e promuovere una maggiore crescita economica”.

Tencent, continua lo slancio degli utili (+47%) grazie a forza videogiochi

Tencent, continua lo slancio degli utili (+47%) grazie a forza videogiochiRoma, 13 nov. (askanews) – Tencent Holdings ha mantenuto lo slancio della crescita degli utili nel terzo trimestre, con il core business del gioco che ha prodotto risultati solidi, un segno della resilienza del gigante cinese della tecnologia di fronte a un’economia in raffreddamento.


La società di videogiochi e social media – riporta il Wall Street Journal – ha dichiarato mercoledì che l’utile netto è balzato del 47% a 53,23 miliardi di yuan, equivalenti a 7,36 miliardi di $, e che i ricavi sono aumentati dell’8% a 167,19 miliardi di yuan. Mentre i ricavi trimestrali erano più o meno in linea con le stime degli analisti, i suoi profitti finali hanno superato comodamente il consenso. I risultati ottimistici sono arrivati nonostante un rallentamento nella seconda economia più grande del mondo abbia danneggiato la fiducia dei consumatori, il che suggerisce che la strategia di crescita di alta qualità di Tencent, con attività che spaziano tra giochi, social network, pagamenti digitali e cloud, sta funzionando. L’azienda con sede a Shenzhen, la più grande in Cina per capitalizzazione di mercato, ha dato priorità ai driver di crescita e alle attività ad alto margine, come i giochi e i suoi account video in stile TikTok incorporati in WeChat.


La crescita dei ricavi del gioco online di Tencent è accelerata al 13%, con la sua divisione giochi nazionale che ha registrato un aumento delle vendite del 14% dopo essere tornata a crescere nel secondo trimestre. Sia la solida performance di titoli evergreen come “Honor of Kings” e “Peacekeeper Elite” durante le promozioni estive sia il primo contributo trimestrale completo del titolo di successo “Dungeon & Fighter Mobile” hanno sostenuto le sue vendite. I giochi continueranno probabilmente a essere una mucca da soldi per l’azienda nei prossimi trimestri. Tencent ha una ricca pipeline di 78 giochi per dispositivi mobili che entreranno nel mercato il prossimo anno, 46 dei quali sono già stati approvati dall’ente regolatore cinese per i videogiochi, secondo Citi.


Nel frattempo, la crescita nei suoi segmenti pubblicitari e fintech ha continuato a rallentare. Le sue vendite pubblicitarie online sono aumentate del 17%, in calo rispetto al 19% del secondo trimestre, mentre le vendite del segmento fintech sono aumentate solo del 2% rispetto all’anno precedente.