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G7, Meloni passa testimone presidenza a Trudeau: auguri di pieno successo

G7, Meloni passa testimone presidenza a Trudeau: auguri di pieno successoRoma, 13 dic. (askanews) – Passaggio di testimone oggi al vertice del G7. Nel corso del summit in video conferenza che ha presieduto da Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha passato simbolicamente il testimone della Presidenza, “con l’augurio di un pieno successo”, al primo ministro canadese Justin Trudeau, che ha illustrato le priorità del Canada a partire dal primo gennaio 2025 e in vista del Vertice dei leader in programma nel giugno prossimo a Kananaskis (provincia dell’Alberta).


“La Presidenza italiana – si legge in una nota – lascia le consegne a quella canadese lungo un tracciato di continuità che riguarda sia l’attenzione del G7 per i focolai di instabilità internazionale sia l’ulteriore sviluppo delle linee d’azione avviate nei mesi scorsi, frutto dell’impegno e del lavoro di tutte le amministrazioni italiane coinvolte in questo sforzo congiunto”. Meloni ha espresso un ringraziamento per tutti i membri del Governo, i loro collaboratori e le squadre impegnate nella cura dei contenuti, dei negoziati e dell’organizzazione della Presidenza italiana del G7.

Mattarella al corpo diplomatico: in mondo in crisi scongiurate guerre

Mattarella al corpo diplomatico: in mondo in crisi scongiurate guerreRoma, 13 dic. (askanews) – In un mondo “in crisi”, scosso da ben 56 conflitti in atto, “il più alto numero dai tempi della seconda guerra mondiale”, il corpo diplomatico, per cui la vita non è mai stata semplice, “è chiamato oggi, più che mai, a un compito alto: scongiurare la guerra, scongiurare le guerre”. Perchè la guerra “non è soltanto un inammissibile anacronismo fuori dalla storia: rappresenta la negazione dell’umanità”. E’ un appello accorato, ma anche molto lucido nell’analisi delle soluzioni messe (o non messe) in campo dagli Stati per giungere a un ordine mondiale che non sia determinato dai conflitti, quello che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico. Appuntamento classico, prima di Natale, nel salone dei Corazzieri per scambiarsi gli auguri e fare il punto sulla situazione “mondo”.


L’elenco delle aree di crisi si è, purtroppo, fatto lungo e Mattarella rivolge un pensiero e un auspicio per ciascuna di esse: l’Ucraina, per la quale il “fermo” sostegno dell’Italia punta a una “pace giusta”; il Medioriente, dove la soluzione “due popoli, due Stati” non è una “formula di rito”, una formula “vana”, ma l’unica soluzione possibile; e ancora la nuova situazione in Siria, l’Africa da curare anche perchè nuovi focolai non spingano ancora di più le migrazioni. Su tutto brilla una massima che Mattarella scandisce: “Il diritto umanitario internazionale non contempla sospensioni o congelamenti”. Naturalmente dopo l’elenco delle aree calde del mondo c’è la domanda che più ci riguarda: cosa fa l’Europa? Cosa fanno i paesi della comunità internazionale davanti a tante guerre? Il Capo dello Stato non solo non la elude, ma dice chiaramente che “i fronti di guerra si moltiplicano rapidamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli” ma “non si tratta di una impotenza oggettiva. Come sovente accade, è il risultato di scelte, più o meno consapevoli”. Quindi non bisogna smettere di praticare il multilateralismo nè farsi ingannare da formule “accattivanti” ma alla fine vuote e lontane dall’interesse comune come quella del “multiallineamento”, delle alleanze a geometrie variabili. In un mondo così complesso nessuno ce la fa da solo, nessuno si salva da solo.


L’Europa può e deve fare la sua parte come progetto di pace e – messaggio chiaro – non si può “tornare indietro, al tempo della frammentazione, delle ambizioni espansionistiche nazionali, non potrà mai significare progresso”. Lo stesso vale per la governance dell’Intelligenza artificiale che non può essere nelle mani “di pochi” e privilegiati e per il cambiamento climatico da affrontare insieme, passando dalle intenzioni alle attuazioni. E c’è anche, insieme alle preoccupazioni per l’economia (“il protezionismo non ha mai portato vantaggi di lungo periodo”, avverte Mattarella) e per l’ambiente, con l’accelerazione da imprimere alla decarbonizzazione, il dolore per il mancato rispetto dei diritti umani in molte parti del mondo e “per la fase di pericoloso regresso nella condizione delle donne”.

Centri Albania, Schlein: Meloni spreca 800mln per ostinazione ideologica

Centri Albania, Schlein: Meloni spreca 800mln per ostinazione ideologicaRoma, 13 dic. (askanews) – “Noi continuiamo a dire no a questo spreco di risorse degli italiani, 800 milioni che potevano essere utilizzati per pagare infermieri, insegnanti, per aprire nuovi posti di asilo nido. E anche questo personale così professionale ben potrebbe essere utilizzato in Italia dove manca organico dappertutto”. Lo dice la segretaria Pd Elly Schlein in un video dall’Albania, dove si è recata per visitare il Cpr voluto dal governo per accogliere i migranti che arrivano in Italia.


“L’ostinazione ideologica di questo governo – aggiunge – continua a sprecare queste risorse degli italiani. Questa operazione è una bandiera conficcata negli occhi dei più fragili”. (segue)

M.O., G7: sostegno piano Usa per Gaza, mantenere tregua Libano

M.O., G7: sostegno piano Usa per Gaza, mantenere tregua LibanoRoma, 13 dic. (askanews) – I leader del G7, riuniti oggi in video-conferenza, hanno “ribadito l’importanza di rispettare la tregua in Libano, che rappresenta un importante passo in avanti verso la pace”. E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine del summit presieduto dalla premier Giorgia Meloni.


Inoltre “hanno rinnovato il sostegno al piano promosso dagli Stati Uniti per una tregua a Gaza, con il rilascio di tutti gli ostaggi e un aumento dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile, nella prospettiva di porre fine alla crisi e assicurare un percorso verso una soluzione a due Stati”.

Ucraina, mercoledì a Bruxelles vertice leader Europa e Rutte con Zelensky

Ucraina, mercoledì a Bruxelles vertice leader Europa e Rutte con ZelenskyRoma, 13 dic. (askanews) – Mercoledì prossimo, a Bruxelles, si terrà una vertice sull’Ucraina a cui parteciperanno il presidente Volodymyr Zelensky, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il premier polacco Donald Tusk, il premier britannico Kier Starmer, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.


Sul tavolo un confronto su un rafforzamento del sostegno a Kiev. I leader, secondo un’indiscrezione dell’agenzia di stampa tedesca Dpa confermata da diverse fonti diplomatiche a Bruxelles, discuteranno anche della possibilità di inviare in Ucraina contingenti militari europei per controllare un eventuale cessate il fuoco e dare garanzie di sicurezza nel caso dell’avvio di negoziati con la Russia per porre fine alla guerra in corso.

M.O.,Meloni ad Abu Mazen: impegno Italia per soluzione due Stati

M.O.,Meloni ad Abu Mazen: impegno Italia per soluzione due StatiRoma, 13 dic. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il presidente dell’Anp palestinese Mahmoud Abbas Abu Mazen.


“Nel ribadire il pieno sostegno all’azione dei mediatori per la cessazione delle ostilità a Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, Meloni ha “valorizzato il forte impegno del Governo italiano in tutti i settori, incluso quello dell’assistenza fornita alla popolazione civile della Striscia, con particolare riferimento all’iniziativa ‘Food for Gaza’”. La premier ha anche “ribadito l’impegno dell’Italia a lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati, in cui Israele e Palestina co-esistano fianco a fianco in pace, con sicurezza per entrambi. Ha, inoltre, reiterato la volontà del Governo di svolgere un ruolo di primo piano nella stabilizzazione e nella ricostruzione della Striscia e di sostenere il processo di riforma e rafforzamento delle Istituzioni palestinesi”.

Mattarella: mai così tanti conflitti dalla seconda guerra mondiale, il mondo è in crisi

Mattarella: mai così tanti conflitti dalla seconda guerra mondiale, il mondo è in crisiRoma, 13 dic. (askanews) – “Nonostante gli auspici di maggiore cooperazione e solidarietà con cui lo abbiamo affrontato, l’anno che volge al termine ha visto allargarsi il novero delle crisi su scala globale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie.


“Rilevazioni recenti fanno registrare ben 56 conflitti in atto – il più alto numero dal tempo della Seconda Guerra mondiale – in un contesto di generalizzato deterioramento delle condizioni di sicurezza”, sottolinea. Insomma, “il mondo attraversa un grave momento di crisi e desidero esprimere la solidarietà della Repubblica Italiana ai popoli gravati da guerre e conflitti”. “Il diritto umanitario internazionale non contempla sospensioni o congelamenti”, ha comunque ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie. “Anche sotto questo profilo, il pensiero non può non andare al dramma dell’Ucraina, dove si sono ormai superati i mille giorni di conflitto” ha aggiunto Mattarella, ricordando che “il sostegno dell’Italia per Kiev, fermo e determinato, ha l’obiettivo di una pace giusta, fondata sui principi e sui valori della Carta delle Nazioni Unite”.


“I fronti di guerra si moltiplicano rapidamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli. Non si tratta di una impotenza oggettiva. Come sovente accade, è il risultato di scelte, più o meno consapevoli”, ha proseguito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La puntuale elencazione delle aree di crisi, i tentativi razionali di analisi delle motivazioni che hanno portato a questa condizione, non possono nascondere un interrogativo. In che modo intendiamo essere presenti, come Stati, nella comunità internazionale? – si chiede il Capo dello Stato -. E’ dalla risposta a questa semplice domanda che deriva l’atteggiamento con cui rivolgerci ai nostri vicini, ai nostri partner, ai Paesi amici e a quelli visti come competitori”. Quindi, rilancia Mattarella, “la soluzione consiste in prove di forza ai confini? La vita dei nostri popoli è destinata a migliorare con la guerra? Siamo convinti che i rapporti con gli altri Paesi si misurino sulla capacità di sottrarre loro risorse, speranza di crescita, con il pretesto di attribuirle ai propri concittadini? Che valga ancora, nel terzo millennio, il principio della invasione di altri Stati, della manipolazione della loro sovranità, dell’alterazione della verità? A che scopo? Per quali presunti benefici? Quale ruolo riveste la comunità internazionale, che si è data strutture, nel corso del tempo, se non sa riconoscere le crisi che si manifestano? Se, anziché affrontare i problemi – esprimendo i valori che l’hanno sollecitata a unirsi – reagisce per eluderli, assumendo atteggiamenti inadeguati, se non di chiusura, di estraneità ai destini dei popoli?”.


Mattarella che oggi ha incontrato al Quirinale il presidente dell’Anp Abu Mazen ha anche affrontato la questione Medio Oriente: “Il pensiero va al Medio Oriente, ove i disumani attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre dell’anno passato hanno provocato un trauma profondo al popolo israeliano e innescato una spirale di inaudita violenza e una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, estendendo il conflitto al Libano, incendiando l’intera area”. Mentre per quanto riguarda la caduta di Assad, Mattarella ha sottolineato: “In Siria, si è registrato un nuovo scenario di scontro, con un cambio di regime. È indispensabile che si dia vita rapidamente a una nuova statualità, che in queste fasi concitate si riattivi il dialogo, la popolazione sia protetta e le minoranze salvaguardate”.

Mattarella: impotenza davanti a conflitti se si eludono problemi

Mattarella: impotenza davanti a conflitti se si eludono problemiRoma, 13 dic. (askanews) – “I fronti di guerra si moltiplicano rapidamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli. Non si tratta di una impotenza oggettiva. Come sovente accade, è il risultato di scelte, più o meno consapevoli”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie.


“La puntuale elencazione delle aree di crisi, i tentativi razionali di analisi delle motivazioni che hanno portato a questa condizione, non possono nascondere un interrogativo. In che modo intendiamo essere presenti, come Stati, nella comunità internazionale? – si chiede il Capo dello Stato -. E’ dalla risposta a questa semplice domanda che deriva l’atteggiamento con cui rivolgerci ai nostri vicini, ai nostri partner, ai Paesi amici e a quelli visti come competitori”. Quindi, rilancia Mattarella, “la soluzione consiste in prove di forza ai confini? La vita dei nostri popoli è destinata a migliorare con la guerra? Siamo convinti che i rapporti con gli altri Paesi si misurino sulla capacità di sottrarre loro risorse, speranza di crescita, con il pretesto di attribuirle ai propri concittadini? Che valga ancora, nel terzo millennio, il principio della invasione di altri Stati, della manipolazione della loro sovranità, dell’alterazione della verità? A che scopo? Per quali presunti benefici? Quale ruolo riveste la comunità internazionale, che si è data strutture, nel corso del tempo, se non sa riconoscere le crisi che si manifestano? Se, anziché affrontare i problemi – esprimendo i valori che l’hanno sollecitata a unirsi – reagisce per eluderli, assumendo atteggiamenti inadeguati, se non di chiusura, di estraneità ai destini dei popoli?”.

M.O.,Mattarella: impegno per cessate il fuoco,due Stati non formula rito

M.O.,Mattarella: impegno per cessate il fuoco,due Stati non formula ritoRoma, 13 dic. (askanews) – “Il pensiero va al Medio Oriente, ove i disumani attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre dell’anno passato hanno provocato un trauma profondo al popolo israeliano e innescato una spirale di inaudita violenza e una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, estendendo il conflitto al Libano, incendiando l’intera area”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie.


“Insieme ai nostri partner continuiamo anzitutto a operare per il cessate il fuoco, per un processo costruttivo che, con il concorso della comunità internazionale, porti alla soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile e in linea con il diritto internazionale, unica prospettiva di pace stabile. Prospettiva unica e urgente – ha rilanciato Mattarella – se si vuole scongiurare che il sedimento di ostilità e di risentimenti provochi rapidi e frequenti ritorni di sempre più gravi violenze”. “Non è una formula di rito, non è una posizione vana. Fu l’Assemblea delle Nazioni Unite a istituire un focolare per il popolo ebraico dopo la Seconda guerra mondiale. Costruire un futuro per il Medio Oriente in cui Israele e Palestina coesistano in pace e sicurezza è un compito che, se sarà sviluppato da coloro che oggi nascono e crescono tra le macerie della guerra, tocca oggi a noi saper far decollare”, ha concluso.

Nordio al Consiglio Ue: recepita la linea di “severità” dell’Italia sul traffico di migranti

Nordio al Consiglio Ue: recepita la linea di “severità” dell’Italia sul traffico di migrantiBruxelles, 13 dic. (askanews) – La riunione del Consiglio Giustizia dell’Ue, oggi a Bruxelles, “è andata molto bene perché, in primo luogo, per quanto riguarda il traffico di migranti”, perché “l’Orientamento generale è stato approvato ed è sempre più in linea con la severità che è auspicata e voluta dall’Italia”. Lo ha riferito il ministro della Giustizia Carlo Nordio, incontrando i giornalisti a margine del Consiglio.


Nella riunione, ha aggiunto Nordio, “abbiamo poi discusso e approvato dei principi generali sulla intelligenza artificiale applicata alla giustizia. Anche qui la nostra linea è stata recepita totalmente, nel senso che l’intelligenza artificiale – ha puntualizzato – può e deve essere un ausilio fondamentale nell’organizzazione degli uffici e nella ricerca giurisprudenziale, ma non potrà mai sostituirsi alla visione sia etica, sia logica del magistrato. E quindi – ha concluso il ministro – siamo particolarmente soddisfatti dell’andamento dei lavori”.