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Dazi, Meloni: dal panico i danni più gravi. Lunedì task force a palazzo Chigi

Dazi, Meloni: dal panico i danni più gravi. Lunedì task force a palazzo ChigiRoma, 4 apr. (askanews) – “Il panico e l’allarmismo possono causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi”. Nella giornata in cui le borse europee registrano le peggiori performance da cinque anni a questa parte (e Milano risulta la peggiore (-6,5%), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato ai colleghi riuniti a Palazzo Chigi per il Cdm la ragione per cui bisogna tenere i nervi saldi e non alimentare il panico sui mercati e tra i cittadini. “Pochi giorni fa – ha ricordato la premier – la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che ‘un dazio statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Quindi, dei dazi al 20% dovrebbero portare a una riduzione del Pil europeo inferiore allo 0,3% finora stimato. E’ certamente un impatto significativo – ha ammesso la premier -, ma di un ordine di grandezza affrontabile.


Molto diversa è la situazione che si potrebbe creare nel caso in cui si scatenassero panico e aspettative negative tra i consumatori, portando quindi ad una contrazione dei consumi e degli investimenti delle imprese. Il compito di tutte le Istituzioni, non solo del Governo, è quello di riportare l’intera discussione alla reale dimensione del problema”. Sotto accusa è la proposta, arrivata da più parti, di mettere subito in campo delle ritorsioni. Cosa che ha annunciato oggi la Cina, con controdazi del 34% su tutte le importazioni dagli Usa, e che ha scatenato l’ondata di panico sui mercati. La premier invece scommette su misure ‘ragionate’, da varare con calma, convinta che i dazi finiranno presto per rivelarsi un boomerang per gli Stati Uniti.


“La decisione dell’amministrazione Trump è sbagliata – ha ammesso Meloni -, perché le economie delle nazioni occidentali sono fortemente interconnesse e politiche protezionistiche così incisive danneggeranno non solo l’Ue ma anche gli Stati Uniti. Ciò detto – ha ribadito -, è importante non amplificare ulteriormente l’impatto reale che la decisione americana può avere”. Ad ogni modo, ha aggiunto la premier, “ho deciso di chiedere ai due vicepremier, al Ministro dell’Economia, dell’Industria, dell’Agricoltura, delle Politiche europee, di vederci lunedì pomeriggio e di portare, ciascuno per la propria competenza, uno studio sull’impatto che questa situazione può avere per la nostra economia. Lo stesso gruppo di lavoro del Governo, che da ora deve sentirsi prioritariamente impegnato sul tema, si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che sono stati convocati a Palazzo Chigi per martedì 8 aprile. Ci confronteremo anche con loro, per trovare le soluzioni migliori”.


“L’obiettivo – ha spiegato – è avere in tempo breve un’idea il più possibile chiara, per l’economia italiana e del quadro complessivo, dell’impatto e dei settori maggiormente danneggiati nei diversi scenari, una linea d’azione per sostenere quelle filiere, un set di proposte da portare in Europa su come affrontare e rispondere a questa crisi e una linea di negoziato con gli Stati Uniti. Ci troviamo davanti ad un’altra sfida complessa, ma abbiamo tutte le carte in regola per superare anche questa”, ha rassicurato. Parte della soluzione, secondo la premier, potrebbe venire da novità sul fronte dell’Unione europea. “Possiamo sfruttare la difficoltà per passi avanti importanti in una fase che lo richiede”, aveva detto la premier a margine della visita alla nave Vespucci nel porto di Ortona (Chieti). Per esempio “lavorando sulla competitività delle nostre imprese”. E poi, ha aggiunto c’è “un tema aperto rispetto al Patto di stabilità, c’è una norma che si chiama clausola generale di salvaguardia che prevede una sospensione, una deroga al Patto di stabilità. Forse dovremmo ragionare di quello, o di fare una valutazione ulteriore su come è stato indicato il Patto di stabilità”. E poi, ha concluso, “dovremmo ragionare di sospendere le norme del Grean Deal sull’automotive”.


Su come affrontare questa nuova tempesta Meloni ha avuto nel pomeriggio anche uno scambio di vedute col premier britannico Starmer. “I due Leader – ha fatto sapere Palazzo Chigi – hanno avuto uno scambio sugli ultimi sviluppi internazionali e sul continuo rafforzamento della eccellente cooperazione bilaterale, concordando di proseguire il coordinamento su tutti i temi di comune interesse e sulle principali sfide globali”. Intanto le opposizioni attaccano duramente la premier. “Meloni – ha detto ai microfoni del Tg1 il presidente del M5s Giuseppe Conte – è arrivata completamente impreparata ai dazi: la borsa crolla, sono a rischio migliaia di posti di lavoro. E notate la differenza: in Spagna” il premier “Sanchez vara un piano da 14 miliardi per le imprese”, mentre “in Italia Meloni dice che incontrerà gli imprenditori. La verità è che noi soluzioni o per le imprese, per l’export, per il caro bollette le abbiamo messe sul tavolo, ma Meloni le ha strappate”. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein “Meloni è stata fino a qui ambigua, ha usato il condizionale fino al minuto prima che Trump annunciasse quello che già da tempo aveva detto e non ha messo in campo ancora alcuna risposta. Ora è necessaria una risposta unitaria europea che sia mirata e proporzionata, ma è necessario anche aprire nuove relazioni commerciali e sul versante interno serve una risposta del governo che tuteli le imprese e le famiglie, come sta facendo la Spagna”.

Lega per due giorni a congresso, Salvini candidato unico a succedere a se stesso

Lega per due giorni a congresso, Salvini candidato unico a succedere a se stessoMilano, 4 apr. (askanews) – Due giorni di confronto, nessuna suspense. La Lega si ritrova domani e dopodomani a congresso a Firenze, con esito scontato: in corsa per la segreteria c’è il solo Matteo Salvini, nessuno ha inteso provare a contestare la sua leadership ormai ultradecennale. Il “dibattito interno” avverrà sugli “atti di indirizzo”, ovvero proposte di linea politica (al momento almeno 17) che dovranno essere approvate o eventualmente recepite dal segretario federale.


I 725 delegati (400 eletti in tutte le regioni e gli altri di diritto) potranno discutere dunque di vari temi: tra gli altri, l’adeguamento dei salari, l’Islam, “sicurezza/immigrazione”, l’energia con riferimento al nucleareáeálaágiustizia. Ma non è detto che si arrivi al voto: una volta rieletto, Salvini potrebbe anche decidere di recepire tutte le mozioni. Il confronto ci sarà invece per i 22 posti elettivi nel consiglio federale, per i quali sono state depositate 36 candidature. Quanto alle modifiche allo statuto, anche qui tutto già deciso: degne di rilievo politico ci sono la modifica al numero dei vice segretari, che consentirà la cooptazione di Roberto Vannacci in aggiunta agli attuali 3; poi la possibilità di elettorato attivo ma non passivo – a livello di sezione – per i “sostenitori” del partito e non solo per i militanti.


Salvini aprirà e chiuderà il congresso: il saluto iniziale alle 14 di domani, l’intervento di chiusura nel primo pomeriggio di domenica. In mezzo, molti ospiti internazionali: manderanno il loro contributo video praticamente tutti i “Patrioti” alleati europei: Viktor Orbàn, Jordan Bardella, Santiago Abascal, Geert Wilders, Andre Ventura. Altri interventi “Potranno essere annunciati in diretta”, dice una nota della Lega. E il sogno è quello di un collegamento con Elon Musk: “Tutto è possibile, quando si parla di lui…”, si limita a dire un esponente leghista.

Dazi, Meloni: choc occasione per superare regole ideologiche Ue

Dazi, Meloni: choc occasione per superare regole ideologiche UeRoma, 4 apr. (askanews) – “Bisognerà ovviamente avviare una trattativa con gli Stati Uniti. Credo che questo nuovo choc che colpisce l’Europa, dopo la pandemia e la guerra in Ucraina ancora in corso, possa essere l’occasione per affrontare questioni che l’Unione europea ha trascurato da tempo. Penso alle regole ideologiche e non condivisibili del Green Deal, al rafforzamento della competitività delle nostre imprese, all’accelerazione del mercato unico e alla necessità di una maggiore semplificazione, visto che siamo soffocati dalle regole. Dobbiamo riflettere su questi punti, che hanno rappresentato di fatto dei ‘dazi’ che l’Unione europea si è autoimposta”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al Consiglio dei ministri.

Dl sicurezza, Meloni: norme necessarie che non potevamo rinviare

Dl sicurezza, Meloni: norme necessarie che non potevamo rinviareRoma, 4 apr. (askanews) – Quelle contenute del decreto Sicurezza “sono norme necessarie che non possiamo più rinviare. Ecco perché, d’accordo con Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiamo deciso di trasformare il testo del pacchetto sicurezza attualmente all’esame del Parlamento, in un decreto-legge, che quindi sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della riunione del Cdm.


“E’ una scelta – ha spiegato la premier, sempre secondo quanto si apprende – di cui ci assumiamo la responsabilità, consapevoli del fatto che non potevamo più aspettare e che era prioritario dare risposte ai cittadini e assicurare ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa le tutele che meritano”. “Si è detto e scritto sui giornali su questa decisione: c’è chi l’ha definita ‘scorciatoia’, chi addirittura un ‘blitz’. Ecco, io penso che non sia nessuna delle due cose, ma semplicemente una scelta che il Governo legittimamente ha deciso di prendere, per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza”, ha concluso Meloni.

Dazi, Meloni: martedì 8 incontro con categorie produttive

Dazi, Meloni: martedì 8 incontro con categorie produttiveRoma, 4 apr. (askanews) – “Ho deciso di chiedere ai due vicepremier, al Ministro dell’Economia, dell’Industria, dell’Agricoltura, delle Politiche europee, di vederci lunedì pomeriggio e di portare ciascuna per la propria competenza uno studio sull’impatto che questa situazione può avere per la nostra economia. Lo stesso gruppo di lavoro del Governo, che da ora deve sentirsi prioritariamente impegnato sul tema, si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che sono stati convocati a Palazzo Chigi per martedì 8 aprile. Ci confronteremo anche con loro, per trovare le soluzioni migliori”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al Consiglio dei ministri.


“L’obiettivo è avere in tempo breve un’idea il più possibile chiara, per l’economia italiana e del quadro complessivo, dell’impatto e dei settori maggiormente danneggiati nei diversi scenari, una linea d’azione per sostenere quelle filiere, un set di proposte da portare in Europa su come affrontare e rispondere a questa crisi e una linea di negoziato con gli Stati Uniti. Ci troviamo davanti ad un’altra sfida complessa, ma abbiamo tutte le carte in regola per superare anche questa”, ha aggiunto.

Dazi, Meloni: possibile riduzione export in Usa ma presto per stime

Dazi, Meloni: possibile riduzione export in Usa ma presto per stimeRoma, 4 apr. (askanews) – “Le esportazioni italiane negli Stati Uniti valgono cica il 10% del totale. L’introduzione di dazi può, forse, ridurre questa quota di export ma è ancora presto per quantificarne l’effetto e per capire quanto i nostri prodotti saranno effettivamente penalizzati”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al Consiglio dei ministri.


“Su questo – ha aggiunto – è necessario considerare che un dazio alla frontiera del 20% difficilmente si traduce in un pari incremento di prezzo per i consumatori americani, poiché il valore finale è dato anche da una serie di intermediazioni tra l’importatore e il consumatore finale. Si pensi, ad esempio, all’importazione negli Stati Uniti di una bottiglia di vino che, da un passaggio all’altro, subisce un ricarico spesso superiore al 200%, perciò i dazi all’importazione con ogni probabilità saranno in parte assorbiti. Ragionamenti analoghi, ovviamente, possono essere fatti per altre tipologie di prodotti. D’altra parte, bisogna tenere conto che una politica protezionistica americana può impattare sull’Italia anche indirettamente. Pensiamo, ad esempio, all’esportazione di automobili tedesche negli Stati Uniti, che sono in discreta parte prodotte grazie all’indotto presente sul territorio italiano. Per questo, come ho già detto, è presto per valutare le conseguenze effettive prodotte da questa nuova situazione sul nostro PIL e sulla nostra economia”.

La Lega a congresso per rieleggere Salvini

La Lega a congresso per rieleggere SalviniMilano, 4 apr. (askanews) – Due giorni di confronto, nessuna suspense. La Lega si ritrova domani e dopodomani a congresso, con esito scontato: in corsa per la segreteria c’è il solo Matteo Salvini, nessuno ha inteso provare a contestare la sua leadership ormai ultradecennale. Il “dibattito interno” avverrà sugli “atti di indirizzo”, ovvero proposte di linea politica (al momento almeno 17) che dovranno essere approvate o eventualmente recepite dal segretario federale.


I 725 delegati (400 eletti in tutte le regioni e gli altri di diritto) potranno discutere dunque di vari temi: tra gli altri, l’adeguamento dei salari, l’Islam, “sicurezza/immigrazione”, l’energia con riferimento al nucleareáeálaágiustizia. Ma non è detto che si arrivi al voto: una volta rieletto, Salvini potrebbe anche decidere di recepire tutte le mozioni. Il confronto ci sarà invece per i 22 posti elettivi nel consiglio federale, per i quali sono state depositate 36 candidature. Quanto alle modifiche allo statuto, anche qui tutto già deciso: degne di rilievo politico ci sono la modifica al numero dei vice segretari, che consentirà la cooptazione di Roberto Vannacci in aggiunta agli attuali 3; poi la possibilità di elettorato attivo ma non passivo – a livello di sezione – per i “sostenitori” del partito e non solo per i militanti.


Salvini aprirà e chiuderà il congresso: il saluto iniziale alle 14 di domani, l’intervento di chiusura nel primo pomeriggio di domenica. In mezzo, molti ospiti internazionali: manderanno il loro contributo video praticamente tutti i “Patrioti” alleati europei: Viktor Orbàn, Jordan Bardella, Santiago Abascal, Geert Wilders, Andre Ventura. Altri interventi “Potranno essere annunciati in diretta”, dice una nota della Lega. E il sogno è quello di un collegamento con Elon Musk: “Tutto è possibile, quando si parla di lui…”, si limita a dire un esponente leghista.

Cinque Stelle chiamano in piazza a Roma contro riarmo, Conte attacca Repubblica

Cinque Stelle chiamano in piazza a Roma contro riarmo, Conte attacca RepubblicaRoma, 4 apr. (askanews) – Punta contro Repubblica l’ultimo rilancio di Giuseppe Conte in vista della manifestazione “No al riarmo. Fermiamoli” convocata dal Movimento 5 stelle per domani a Roma (raduno alle 13 in piazza Vittorio Emanuele II, arrivo ai Fori imperiali). Colpevole, il quotidiano protagonista della mobilitazione “europeista” del 15 marzo, di aver pubblicato un articolo dal titolo “L’Italia scopre il fascino del bunker. ‘Così si vince la paura della guerra’”.


“Questa – accusa l’ex presidente del Consiglio – è follia totale, alimentata da chi – fra kit di sopravvivenza e venti di guerra soffiati a reti unificate – crea apprensione per giustificare l’urgenza di un folle Piano di Riarmo, che non aumenterà certo la nostra sicurezza, ma farà crescere gli extraprofitti dell’industria militare”. Per l’ex premier “ai cittadini dobbiamo garantire più risonanze e tac piuttosto che moltiplicare carri-armati e bunker. Domani tutti in piazza a Roma contro questa follia”, è l’appello finale di Conte, in questi giorni impegnato in un tour de force di interviste e ospitate televisive per supportare la mobilitazione. A Campo Marzio mettono l’accento sulla previsione che si stia realizzando “una partecipazione di associazioni e forze sociali” e si prefigura “una giornata popolare, una spinta di popolo” e snocciolano i dati organizzativi. Al netto delle realtà esterne che pure dovrebbero puntellare ulteriormente i numeri della mobilitazione a 5 stelle, dagli ambienti contiani, pur non indicando un obiettico numerico per la partecipazione in piazza, trapela “ottimismo ed entusiasmo” per gli oltre 100 pullman in arrivo soprattutto dal Sud, le oltre 500 persone attese in treno dal Nord, per i voli dalla Sardegna che porteranno anch’essi il loro carico di manifestanti e bandiere “dei 5 stelle e della pace”.


Il corteo sarà aperto dallo spezzone del Network giovani, novità organizzativa figlia del “processo costituente” conclusosi a novembre e sulla quale Conte punta molto per ritrovare una connessione con l’elettorato giovanile in passato così importante per l’ascesa di quello che fu il Movimento originario di Beppe Grillo. Attesa in piazza una “delegazione” del Pd, anche se nel pomeriggio di venerdì non è ancora chiaro se in piazza si affaccerà anche la segretaria Elly Schlein, magari a inizio corteo per un saluto a Conte, che ha più volte detto di sperare nella presenza della leader democratica. Lo slogan dell’iniziativa “è chiaramente riferito al governo di Giorgia Meloni che ha sottoscritto e sostiene con convinzione il piano von der Leyen”, ha rivendicato il presidente del M5S, quasi a voler rassicurare sull’assenza di ostilità nei confronti della potenziale alleata del fu campo largo, o progressista che dir si voglia. Rassicurazione rafforzata nelle ultime ore dai maggiorenti del M5S, come ad esempio la vicepresidente Chiara Appendino che garantisce: “Aspettiamo a braccia aperte chi vuole schierarsi senza ambiguità perché è il momento di farlo”; oppure come il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, che rispondendo a una domanda sul rischio che Schlein sia accolta da fischi, taglia corto: “Se qualcuno partecipa a una manifestazione, vuol dire che ne condivide i principi e i valori. Quindi, una contestazione non avrebbe senso e, per come conosco il Movimento, non me la aspetto”.


Ma il cuore dell’operazione politica della piazza convocata dal M5S, più che nel rapporto con il Pd attraversato da tensioni sul tema del riarmo europeo, è il recupero, che Conte ha a cuore fin dalla batosta incassata alle elezioni europee del 2024 (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione elettorale nazionale), del voto degli astenuti e dei delusi della politica, molti dei quali hanno radici nella diaspora della fu “sinistra radicale”. Tra gli ospiti politici attesi in piazza e sul palco ci sono i dioscuri di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma c’è anche Maurizio Acerbo, attuale segretario di Rifondazione comunista, partito lontano dai fasti parlamentari degli anni 90-00, e ci sono tra quanti hanno manifestato l’intenzione di sfilare contro guerra e riarmo piccole realtà organizzative o anche vive solo sui social network che fanno riferimento a un arcipelago di realtà di sinistra, in qualche caso accusate o sospettate di simpatie filorusse. E anche per la presenza di figure di attivisti, giornalisti e intellettuali non solo strettamente “di area” (come Marco Travaglio, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli) ma provenienti dal mondo pacifista e cattolico come Alex Zanotelli e Flavio Lotti, dall’arcipelago ambientalista come Giuseppe Onufrio di Greenpeace, dall’Anpi, ci sarà il suo presidente Gianfranco Pagliarulo, o dal mondo della cultura e della tv come lo storico Alessandro Barbero o il divulgatore scientifico Mario Tozzi. E ancora: previsti interventi dell’economista Jeffrey Sachs e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga, recentemente protagonista di un duro scontro in aula con l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri Kaja Kallas, che ha accusato di essere schiacciata su posizioni filo-Netanyahu.

M5S in piazza contro il riarmo, Conte attacca Repubblica

M5S in piazza contro il riarmo, Conte attacca RepubblicaRoma, 4 apr. (askanews) – Punta contro Repubblica l’ultimo rilancio di Giuseppe Conte in vista della manifestazione “No al riarmo. Fermiamoli” convocata dal Movimento 5 stelle per domani a Roma (raduno alle 13 in piazza Vittorio Emanuele II, arrivo ai Fori imperiali). Colpevole, il quotidiano protagonista della mobilitazione “europeista” del 15 marzo, di aver pubblicato un articolo dal titolo “L’Italia scopre il fascino del bunker. ‘Così si vince la paura della guerra’”.


“Questa – accusa l’ex presidente del Consiglio – è follia totale, alimentata da chi – fra kit di sopravvivenza e venti di guerra soffiati a reti unificate – crea apprensione per giustificare l’urgenza di un folle Piano di Riarmo, che non aumenterà certo la nostra sicurezza, ma farà crescere gli extraprofitti dell’industria militare”. Per l’ex premier “ai cittadini dobbiamo garantire più risonanze e tac piuttosto che moltiplicare carri-armati e bunker. Domani tutti in piazza a Roma contro questa follia”, è l’appello finale di Conte, in questi giorni impegnato in un tour de force di interviste e ospitate televisive per supportare la mobilitazione. A Campo Marzio mettono l’accento sulla previsione che si stia realizzando “una partecipazione di associazioni e forze sociali” e si prefigura “una giornata popolare, una spinta di popolo” e snocciolano i dati organizzativi. Al netto delle realtà esterne che pure dovrebbero puntellare ulteriormente i numeri della mobilitazione a 5 stelle, dagli ambienti contiani, pur non indicando un obiettico numerico per la partecipazione in piazza, trapela “ottimismo ed entusiasmo” per gli oltre 100 pullman in arrivo soprattutto dal Sud, le oltre 500 persone attese in treno dal Nord, per i voli dalla Sardegna che porteranno anch’essi il loro carico di manifestanti e bandiere “dei 5 stelle e della pace”.


Il corteo sarà aperto dallo spezzone del Network giovani, novità organizzativa figlia del “processo costituente” conclusosi a novembre e sulla quale Conte punta molto per ritrovare una connessione con l’elettorato giovanile in passato così importante per l’ascesa di quello che fu il Movimento originario di Beppe Grillo. Attesa in piazza una “delegazione” del Pd, anche se nel pomeriggio di venerdì non è ancora chiaro se in piazza si affaccerà anche la segretaria Elly Schlein, magari a inizio corteo per un saluto a Conte, che ha più volte detto di sperare nella presenza della leader democratica. Lo slogan dell’iniziativa “è chiaramente riferito al governo di Giorgia Meloni che ha sottoscritto e sostiene con convinzione il piano von der Leyen”, ha rivendicato il presidente del M5S, quasi a voler rassicurare sull’assenza di ostilità nei confronti della potenziale alleata del fu campo largo, o progressista che dir si voglia. Rassicurazione rafforzata nelle ultime ore dai maggiorenti del M5S, come ad esempio la vicepresidente Chiara Appendino che garantisce: “Aspettiamo a braccia aperte chi vuole schierarsi senza ambiguità perché è il momento di farlo”; oppure come il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, che rispondendo a una domanda sul rischio che Schlein sia accolta da fischi, taglia corto: “Se qualcuno partecipa a una manifestazione, vuol dire che ne condivide i principi e i valori. Quindi, una contestazione non avrebbe senso e, per come conosco il Movimento, non me la aspetto”.


Ma il cuore dell’operazione politica della piazza convocata dal M5S, più che nel rapporto con il Pd attraversato da tensioni sul tema del riarmo europeo, è il recupero, che Conte ha a cuore fin dalla batosta incassata alle elezioni europee del 2024 (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione elettorale nazionale), del voto degli astenuti e dei delusi della politica, molti dei quali hanno radici nella diaspora della fu “sinistra radicale”. Tra gli ospiti politici attesi in piazza e sul palco ci sono i dioscuri di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma c’è anche Maurizio Acerbo, attuale segretario di Rifondazione comunista, partito lontano dai fasti parlamentari degli anni 90-00, e ci sono tra quanti hanno manifestato l’intenzione di sfilare contro guerra e riarmo piccole realtà organizzative o anche vive solo sui social network che fanno riferimento a un arcipelago di realtà di sinistra, in qualche caso accusate o sospettate di simpatie filorusse. E anche per la presenza di figure di attivisti, giornalisti e intellettuali non solo strettamente “di area” (come Marco Travaglio, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli) ma provenienti dal mondo pacifista e cattolico come Alex Zanotelli e Flavio Lotti, dall’arcipelago ambientalista come Giuseppe Onufrio di Greenpeace, dall’Anpi, ci sarà il suo presidente Gianfranco Pagliarulo, o dal mondo della cultura e della tv come lo storico Alessandro Barbero o il divulgatore scientifico Mario Tozzi. E ancora: previsti interventi dell’economista Jeffrey Sachs e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga, recentemente protagonista di un duro scontro in aula con l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri Kaja Kallas, che ha accusato di essere schiacciata su posizioni filo-Netanyahu. (di Paolo Barbieri)

M5s,Schlein: Pd domani alla manifestazione con una delegazione

M5s,Schlein: Pd domani alla manifestazione con una delegazioneGattatico (RE), 4 apr. (askanews) – “Domani il Partito democratico parteciperà con una delegazione alla manifestazione del Movimento 5 Stelle. Non siamo d’accordo su tutto, ma ci sono molti punti comuni”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine del seminario organizzato dal gruppo del Pd della Camera, al Museo Casa Cervi a Gattatico in provincia di Reggio Emilia.


“Ad esempio, abbiamo una forte critica rispetto alla prospettiva di corsa al riarmo dei 27 singoli Stati – ha proseguito Schlein -. Abbiamo una critica forte rispetto alle proposte che sono venute dalla Commissione, così come condividiamo una prospettiva verso la difesa comune europea, l’esercito comune europeo”. “Ci sono altri punti di distanza – ha detto la leader dem – naturalmente penso a punti importanti come il supporto all’Ucraina, ma pure convergenze sugli sforzi diplomatici e politici che vogliamo vedere fare all’Unione Europea per contribuire alla costruzione di pace sia nel teatro ucraino che in quello del Medio Oriente”.


“Quindi quando un nostro alleato, perché con il Movimento 5 Stelle governiamo in molte Regioni e Comuni e stiamo affrontando la sfida a Genova insieme, va in piazza, al netto delle nostre differenze, noi portiamo attenzione e ascolto perché siamo testardamente unitari”, ha concluso la segretaria.