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Grillo: Conte è il mago di Oz. Il Movimento è stramorto. Ci sarà altro anche senza di voi

Grillo: Conte è il mago di Oz. Il Movimento è stramorto. Ci sarà altro anche senza di voiMilano, 3 dic. (askanews) – “Vedere questo simbolo rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio. Fatevi un altro simbolo e fatevi le vostre cose. Il movimento è stramorto ma è compostabile. L’humus non è mai morto. Questo movimento avrà un altro decorso che ci siate voi o no”. Lo ha detto Beppe Grillo, in un video pubblicato sui suoi canali social, registrato alla guida di un carro funebre.


Giuseppe Conte come il “mago di Oz”, che adotta la tattica di “non farsi mai trovare”: questa “è stata la carta vincente per disintegrare il movimento nella sua identità”. E trasformarlo “in un partitino progressista” con “giochini” sulle alleanze “che neanche la democrazia Cristiana”. “Su di me – prosegue Grillo – sono state dette delle cose… Ho solo chiesto da Garante di avere un controllo sulle cose: non ho ancora ricevuto ancora risposta. Questo modo di comportarsi, che conoscete benissimo, è stata la carta vincente per disintegrare il movimento nella sua identità. Siamo scesi dal 25% a meno della metà e mi si accusa di essere il padre padrone. Mi ha accusato di essere il sopraelevato, ma dal suo punto di vista di sottopassaggio è chiaro che mi vede come sopraelevato. Ha una psicosi, una leggera psicosi e la politica va analizzata ormai neurologicamente: lui soffre di sindrome di compulsione a specchio, proietta sugli altri…”. Accusa ancora Grillo: “Il M5s si è trasformato in un partitino progressista con giochini sui candidati che neanche la Democrazia Cristiana. Giochini non condivisi da voi che votate, hanno trasformato questo partitino in niente”.


“Hanno fatto 20 domande per coprirne tre: mandare via me, i 3 o 4 mandati e la situazione del presidente. Hanno votato meno della metà degli iscritti. Vi pongo se non altro un dubbio: lo so che ho già perso ma sono ottimista perché il Movimento aveva una identità straordinaria”. È uno dei passaggi del video postato da Beppe Grillo sui suoi canali, registrato alla guida di un carro funebre. Grillo ricorda i “valori che sono stati traditi in questi due anni, siete diventati un partito di gente che non riconosco più, che segue un Oz e quando venivo a Roma nel mio ufficio non veniva nessuno, avevo capito che avevo già perso”. Ma per quei valori “Casaleggio ci ha messo l’intelligenza, io il coraggio, milioni di persone il cuore. Queste tre cose hanno fatto sì che il Movimento avesse una identità”.


Ma “sono ottimista per le votazione del 5 dicembre”. E poi spiega: “Devo parlarvi come attuale e confermato dallo statuto garante e custode dei grandi valori M5s che sono scomparsi in questi 3 anni. Io come garante non intervenivo in nulla, i miei progetti non arrivavano al Mago di Oz perchè lui non si faceva mai trovare, e i progetti sono stati tantissimi. Gliel’ho detto anche l’ultima volta, ‘Fatti dare una mano, sono una cinquantina di cose’, mi ha detto che ci saremmo visti una volta al mese ma poi non si è mai fatto trovare. La sfiducia costruttiva, la legge anti zombie cioè il cambio casacca, la legge sui condomini per le assemblee a maggioranza, il ‘2-20-20’ per aumentare l’efficienza e una sequenza di cose che non ha mai avuto risposta”.

Ue, Meloni: rivedere le norme che mettono in ginocchio l’industria. Cambiare la transizione green

Ue, Meloni: rivedere le norme che mettono in ginocchio l’industria. Cambiare la transizione greenRoma, 3 dic. (askanews) – “L’Italia è capofila in Europa di un non paper sull’automotive per rivedere quelle norme che rischiano di mettere in ginocchio l’industria europea dell’auto e di riaffermare il principio della neutralità tecnologica. Noi siamo convinti che vadano usate e sostenute tutte le tecnologie che contribuiscono ad abbattere le emissioni senza chiusure ideologiche dannose per le filiere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video messaggio all’assemblea di Alis, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile.


“E occorre insistere – ha aggiunto – per rimuovere tutti quei blocchi al mercato interno che da alcuni mesi si stanno verificando sui principali valichi alpini che rischiano di isolarci dal resto d’Europa. Il governo è impegnato anche su questo e questo impegno non verrà meno”. “Vanno cambiate alcune scelte europee degli ultimi anni che hanno pagato un prezzo troppo alto all’ideologia e chiuso la porta alle ragioni di chi fa impresa. Dobbiamo garantire un quadro regolatorio certo evitando però rigidità eccessive che danneggiano chi fa impresa”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video messaggio all’assemblea di Alis, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile.


“Si è da poco aperta la nuova legislatura europea e il governo italiano – ha aggiunto – lavorerà per fare in modo che la transizione energetica torni a camminare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale semplicemente perché non possiamo inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica, banalmente perché in un deserto non c’è niente di verde”.

Mattarella: l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popolo

Mattarella: l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popoloRoma, 3 dic. (askanews) – “L’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popolo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità.


“Questa giornata offre l’opportunità per valutare il cammino sin qui percorso dalla Repubblica nella applicazione dei principi di eguaglianza dei cittadini, sanciti dalla Costituzione. La Convenzione delle Nazioni Unite del 2006 ha posto le basi per un nuovo approccio, riconoscendo che la comunità è, troppo spesso, in ritardo nell’accogliere le diversità. La riforma della condizione della disabilità in Italia, con il suo focus sulla vita indipendente, sui progetti personalizzati e sull’inclusione lavorativa, rappresenta un’opportunità preziosa per costruire una società più equa e rispettosa della dignità di ogni persona”, prosegue. “La sua attuazione richiederà un impegno costante e un forte coordinamento tra i vari livelli istituzionali e la società civile, con la diretta partecipazione delle persone con disabilità. ‘Nulla su di noi, senza di noi’ è principio fondamentale che esprime l’idea che nessuna decisione che riguardi la vita delle persone con disabilità possa essere presa senza il loro consenso. L’inclusione si nutre di scelte quotidiane, basate sulla capacità di valorizzare talenti e aspirazioni di ciascuno”, conclude.

Meloni: non litigo con Tajani e Salvini, il Governo non cadrà

Meloni: non litigo con Tajani e Salvini, il Governo non cadràRoma, 2 dic. (askanews) – Con Salvini e Tajani “non litighiamo. Qualche inciampo ogni tanto c’è, è anche fisiologico, ma non si preoccupi, sappiamo che cosa gli italiani sperano e si aspettano. Il governo non cadrà”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a “Quarta Repubblica” su Rete4, a proposito dei contrasti nella maggioranza,


“Litighiamo tutti i giorni, litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera”, ha aggiunto scherzando.

Italia – Argentina, Clarin: Milei accetta invito Meloni ad Atreju

Italia – Argentina, Clarin: Milei accetta invito Meloni ad AtrejuRoma, 2 dic. (askanews) – Il presidente argentino Javier Milei ricambierà rapidamente la visita al premier italiano Giorgia Meloni. Milei ha infatti accettato l’invito della presidente del Consiglio a partecipare al festival Atreju che si terrà questo mese a Roma. Lo scrive il quotidiano Argentino Clarin


Secondo fonti ufficiali riportate dallo stesso quotidiano, il capo dello Stato argentino partirà dal settore militare dell’Aeroporto Metropolitano il 13 dicembre con un aereo privato e la sua decisione di viaggiare testimonia la forte sintonia politica e personale con la Meloni già emersa nei vari incontri avuti nel 2024, l’ultimo il 20 novembre scorso alla Casa Rosada, quando uscirono per salutarsi insieme da un balcone affacciato su Plaza de Mayo. Al suo ritorno dall’Argentina – scrive ancora il Clarin – il primo ministro italiano aveva parlato di “una visione comune di libertà, sovranità e progresso”, e insieme a Milei aveva gettato le basi per la proposta di un’alleanza internazionale con gli Stati Uniti sotto il futuro comando di Donald Trump e con Israele, per la difesa dei valori occidentali.


La prossima settimana il presidente argentino sarà così una delle presenze di spicco al festival dei giovani Fratelli d’Italia, Atreju, manifestazione politica della destra italiana che si tiene ogni anno dal 1998. L’anno scorso l’ex primo ministro britannico Rishi Sunak era presente a quell’evento, come il leader dell’estrema destra spagnola Santiago Abascal e il magnate americano Elon Musk. Il Clarin ricorda che la prima volta che Milei e Meloni si sono incontrati è stato lo scorso febbraio, sempre a Roma. Poi il presidente argentino è tornato in Italia per partecipare al G7, e in settembre i due si sono nuovamente incontrati a New York nell’ambito dell’Assemblea nazionale dell’Onu. Si sono incontrati di nuovo a metà novembre al vertice del G20 tenutosi a Rio de Janeiro e al termine di quel conclave, il premier italiano si è recato a Buenos Aires dove è stata ricevuta a Casa Rosada, nell’ambito di una visita ufficiale.

Sciopero, Meloni: Landini ha deboli argomenti e deboli risultati

Sciopero, Meloni: Landini ha deboli argomenti e deboli risultatiRoma, 2 dic. (askanews) – “I toni si alzano quando gli argomenti sono deboli e capisco la difficoltà di Landini, perché i suoi argomenti sono deboli come sono deboli i suoi risultati: nel pubblico impiego l’adesione allo sciopero generale è stato sotto il 6%”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a “Quarta Repubblica” su Rete4.


“Landini – ha aggiunto – per ragioni ideologiche e politiche deve attaccare questo governo che è quello che ha aumentato i salari, aumentato l’occupazione, ha diminuito la disoccupazione, ha diminuito il precariato, ha aumentato le pensioni minime, ha aumentato il fondo sanitario nazionale. Per coprire questi provvedimenti ha preso le risorse dalle banche e dalle assicurazioni e Landini non sa come giustificare il fatto che lui fa lo sciopero generale contro questo governo e non l’ha fatto quando al governo c’erano Letta, Gentiloni o Conte II, quando l’occupazione era più bassa, la disoccupazione era più alta e i soldi dei lavoratori venivano usati per salvare le banche. Si trova un problema di racconto e infatti non abbiamo sentito la parola lavoratori, c’è governo, autoritarismo, i fascisti, ma di concreto, le rivendicazioni, quali sono? Le rivendicazioni dei sindacati le abbiamo realizzate noi”, ha concluso.

Mattarella richiama: “la magistratura è soggetta solo alla legge”

Mattarella richiama: “la magistratura è soggetta solo alla legge”Roma, 2 dic. (askanews) – La magistratura in generale è assolutamente soggetta soltanto alla legge e la Corte dei Conti in particolare è garante imparziale delle risorse pubbliche e della salvaguardia dei principi dettati dalla Costituzione. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua, in maniera evidente, a richiamare il mondo politico al rispetto della Carta fondamentale del nostro Paese e a cercare, senza ombra di dubbio, di mitigare quegli scontri fra maggioranza e opposizione che ormai sembrano farsi sempre più duri su alcuni che sono i capisaldi della nostra Costituzione, a cominciare dal potere giudiziario e quindi la magistratura.


L’occasione per quello che sembra essere un nuovo avviso da parte del Colle è stata data dall’incontro al Quirinale del presidente della Repubblica con i nuovi referendari della Corte dei Conti.La Costituzione, all’articolo 100, ecco la sottolineatura di Mattarella, “garantisce alla Corte dei conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate. Proprio in quanto magistratura – è chiaro il richiamo del presidente della Repubblica – alla Corte dei conti si applicano i principi e le garanzie stabiliti dalla Costituzione per tutti i magistrati. Anzitutto la soggezione soltanto alla legge, nonché le norme generali sulla giurisdizione, quali il diritto di difesa, di cui all’art. 24, e il principio di effettività della tutela giurisdizionale di matrice europea”. Come dire, di fronte alla polemiche e agli attacchi ai magistrati di queste settimane, che il presidente del Csm, quale è Mattarella, non arretra e soprattutto non li accetta. Ovviamente il capo dello Stato non entra nel merito e si limita a richiamare l’indipendenza della magistratura ma il messaggio sembra chiaro. Come altrettanto chiaro è quanto dice sulla Corte dei Conti, altro organo istituzionale oggetto di intenzioni da parte del governo che sembrano essere tese ad un ridimensionamento dei suoi compiti, dal controllo sui progetti del Pnrr ad altro. “La Costituzione – ha ricordato Mattarella – ha riconosciuto il ruolo fondamentale della Corte dei Conti, quale organo di rilevanza costituzionale, posto al servizio anche dello Stato-comunità e garante imparziale della corretta gestione delle risorse pubbliche, come più volte è stato ricordato dalla Corte costituzionale. La Costituzione, all’articolo 100, garantisce alla Corte dei conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate”.


Insomma, da Mattarella arriva un forte richiamo alle istituzioni, e a maggioranza e opposizione evidentemente, a non ‘giocare’ con la nostra Costituzione e soprattutto a non sminuire o peggio a non ridimensionare quello che dalla Carta viene considerato un caposaldo del nostro sistema: la giustizia, sia ordinaria che contabile, che deve essere al servizio del cittadino.

Fdi, dopo Foti alla guida dei deputati arriva Bignami. Si apre corsa di vice al Mit

Fdi, dopo Foti alla guida dei deputati arriva Bignami. Si apre corsa di vice al MitRoma, 2 dic. (askanews) – Giorgia Meloni chiude in 24 ore la questione della successione a Raffaele Fitto e per l’importante ministero degli Affari europei, della coesione e del Pnrr sceglie di affidarsi a Tommaso Foti. Una decisione che avrebbe potuto aprire un risiko per la guida del gruppo, ma anche in questo caso la pratica è stata sbrigata a strettissimo giro: il nuovo presidente sarà infatti Galeazzo Bignami. Per l’ufficializzazione bisognerà aspettare domani alle 14, quando i deputati si riuniranno per formalizzare una elezione senza sorprese. E’ la seconda volta, per ragioni completamente diverse, che la premier si trova a cambiare un ministro del suo governo e lo schema è di fatto sempre lo stesso. Anche nel caso della sostituzione di Gennaro Sangiuliano, infatti, l’indicazione di Giuli con annesso giuramento avvenne in men che non si dica, anche per frenare sul nascere voci incontrollate (o malcelate aspirazioni di qualcuno).


E, tuttavia, il risiko non è ancora finito. Bignami infatti dovrà lasciare il ruolo di vice ministro ai Trasporti e alle infrastrutture dove, nella sostanza, rappresentava la quinta colonna di Fdi nel dicastero guidato da Matteo Salvini. In questo caso, tuttavia, l’orientamento sarebbe quello di procedere alla sostituzione a gennaio in una logica a pacchetto che dovrebbe riguardare anche altri ministeri. Per diverse vicende a essere rimasti scoperti nel corso di questi mesi sono infatti anche altri due posti di ‘sottogoverno’: quello al ministero dell’Università che era stato inizialmente affidato ad Augusta Montaruli e quello (in quota Noi moderati) rimasto vacante al ministero della Cultura dopo le dimissioni di Vittorio Sgarbi. Nessuno dei due tuttavia, nello schema che sta prendendo piede a palazzo Chigi, dovrebbe essere rimpiazzato. E’ invece probabile che si proceda alla nomina di un nuovo sottosegretario sia ai Rapporti con il Parlamento che al Mef, in questo caso – viene spiegato – soprattutto per una oggettiva difficoltà a garantire la presenza del governo nelle commissioni.


Tra i nomi di papabili successori di Bignami c’è il deputato sardo Salvatore Deidda. Un suo spostamento al governo lascerebbe vacante la casella da lui attualmente ricoperta di presidente della commissione Trasporti della Camera. Ad aprile, però, ci sarà il voto di metà mandato dei vertici delle commissioni e quella potrebbe essere l’occasione per la successione vera e propria. Nella stessa partita potrebbero rientrare anche altre presidenze, magari con ‘scambi’ tra le forze politiche di maggioranza: Forza Italia avrebbe rivendicato la guida dell’organismo parlamentare che si occupa di Giustizia mentre a Fratelli d’Italia non dispiacerebbe avere qualcuno di fiducia alla Bilancio. Uno dei sottosegretariati in ballo, nella logica di compensare l’addio di Sgarbi, potrebbe essere affidato a Noi moderati mentre per il Mef il nome più accreditato sembra quello di Ylenja Lucaselli (sempre che non venga promossa ad altri incarichi parlamentari). Peraltro, la relatrice della manovra, di origine pugliese, rappresenterebbe anche quel bilanciamento Nord-Sud che si è modificato dopo la nomina del piacentino Foti al posto di Fitto.


Anche all’interno del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera non ci dovrebbero essere scossoni: Bignami non avrebbe infatti intenzione di cambiare nessuno dei cinque vice.

Corte Conti, Mattarella: Carta chiede disciplinare imparzialità compiti e salvaguardia principi

Corte Conti, Mattarella: Carta chiede disciplinare imparzialità compiti e salvaguardia principiRoma, 2 dic. (askanews) – “Spetterà adesso al Parlamento dettare una disciplina in grado di contemperare, nel rispetto del fondamentale principio della separazione tra potere giurisdizionale e potere amministrativo, l’esercizio imparziale ed efficace dei compiti che la Costituzione affida alla magistratura contabile, con la salvaguardia dei principi, anch’essi di natura costituzionale, di buon andamento e imparzialità dell’Amministrazione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale i giovani referendari della Corte dei Conti.


La Corte costituzionale, ha continuato, “ha tra l’altro evidenziato la complessità dell’ambiente in cui operano gli agenti pubblici, sia per l’individuazione delle norme da applicare al caso concreto in un sistema giuridico multilivello con fonti di provenienza diversa, sia per le difficoltà interpretative derivanti da una produzione legislativa, talvolta caotica, sia per l’inadeguatezza delle risorse a disposizione dell’Amministrazione. Tali aspetti, peraltro, sembrano dover trovare un temperamento nell’esercizio stesso delle funzioni giurisdizionali dei magistrati della Corte dei Conti, dove l’applicazione delle regole processuali e la considerazione dei precedenti giurisprudenziali non può prescindere dall’attenta valutazione del caso concreto”. Questo incontro al Quirinale, ha rilevato il presidente della Repubblica, “avviene mentre è in corso l’esame del disegno della legge di bilancio. La Corte ha, come sempre, fornito a Parlamento e Governo utili elementi tecnici di conoscenza e di valutazione, quale organo terzo e indipendente, ispirati a garantire il rispetto dei principi di stabilità finanziaria e di risanamento del debito nel quadro della governance europea. Entrate quindi, cari nuovi referendari, a fare parte, con rilevanti res ponsabilità, di una istituzione prestigiosa, posta a servizio, nelle sue molteplici funzioni, della Repubblica. Vi auguro – ha continuato Mattarella – di svolgere i compiti che vi saranno assegnati, adesso e nello sviluppo della vostra carriera, quali magistrati consapevoli del vostro ruolo, della realtà sociale ed economica nella quale operate e dei riflessi che le vostre decisioni sono destinate ad avere sulle persone e sulle amministrazioni. E, come sovente mi appare opportuno sottolineare, del rispetto dei limiti delle proprie attribuzioni, garanzia, allo stesso tempo, della loro tutela rispetto ad altri poteri. Queste attitudini non sono destinate ad affievolire, ma, all’opposto, a rafforzare l’indipendenza che contraddistingue la magistratura, soggetta – ripeto – soltanto alla legge”.

Domani alle 12 il Consiglio ministri, dlgs riforma Irpef e Ires

Domani alle 12 il Consiglio ministri, dlgs riforma Irpef e IresRoma, 2 dic. (askanews) – Il Consiglio dei ministri è convocato domani alle 12 a Palazzo Chigi.


All’ordine del giorno il decreto legislativo di revisione del regime impositivo dei redditi (IRPEF e IRES). In esame anche il Dpr con modifiche al Regolamento per l’amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, di cui al regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, e al Regolamento recante semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367.