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Autonomia, Foti: referendum su collegato bilancio unicum pericoloso

Autonomia, Foti: referendum su collegato bilancio unicum pericolosoRoma, 14 set. (askanews) – Sul referendum abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata “lascerei lavorare la Corte Costituzionale: faccia fino in fondo il suo dovere verificando se quel quesito di abrogazione totale della legge non rappresenti un unicum molto pericoloso. Storicamente la Consulta non ha mai ammesso referendum su collegati alla legge di bilancio. Certo c’è sempre una prima volta e può darsi ci sia questa volta”. Lo ha detto il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti parlando alla festa del partito di Ferrara a Lido degli Estensi.

Toti: il mio nemico non è la magistratura ma la politica ipocrita

Toti: il mio nemico non è la magistratura ma la politica ipocritaRoma, 14 set. (askanews) – “Chi oggi sussurra che si poteva tenere duro e andare fino in fondo con venti anni di processi, fa spesso parte di coloro che non ho sentito esprimere mezzo giudizio su quanto accaduto questa estate. Senza ricordare che grazie a quella politica che ha conquistato la fiducia delle imprese e contributi economici indispensabili per la vita pubblica, magari occupa la poltrona da cui ritiene di poter dare buoni consigli. Il vero nemico della politica non è la magistratura, ma la politica stessa che ha costruito la gabbia in cui si è rinchiusa”. Lo scrive su facebook l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti all’indomani della decisione di patteggiare due anni nell’ambito del procedimento in cui è accusato di corruzione impropria e di violazione della legge sul finanziamento dei partiti.


“In giornate come queste – scrive Toti – torni a casa, ti guardi allo specchio e ti chiedi se hai fatto la cosa giusta. Credo proprio di sì, per tutti: per me stesso, la mia famiglia, la mia parte politica, Marco Bucci che ora può correre e vincere la sua sfida, per chi ha lavorato al mio fianco ed è candidato e porterà avanti con orgoglio questi nove anni di buon governo. Ogni accordo che si fa suscita due sentimenti contrastanti: l’amarezza di non aver combattuto fino in fondo per le proprie ragioni e la soddisfazione di vederne riconosciute comunque una gran parte”. “Oggi – osserva – i magistrati hanno riconosciuto che non ho preso un euro da nessuno per me stesso e che tutte le pratiche di cui mi sono interessato erano legittime e legali. Dopo quasi quattro anni di intercettazioni, filmati, pedinamenti, controlli, dopo tre mesi di domiciliari che hanno portato a nuove elezioni, non esisteva quella sentina del male con cui la Regione Liguria è stata identificata da certa stampa per odio politico. Certo, ho accettato di fare 1500 ore di volontariato come condanna per quella che una legge dello Stato definisce ‘corruzione impropria’, ovvero atti legittimi, finanziamenti legittimi, ma rapporti considerati troppo amichevoli, diciamo così, con alcune imprese. Io continuo a considerare le imprese che investono una risorsa, infatti la Liguria in questi nove anni è cresciuta. E continuo a ritenere chi finanzia la politica un cittadino attento al proprio territorio, anche se chiede, giustamente, che le pratiche corrano veloci”. “E credo – insiste – anche che lo scontro non sia tra Toti e i magistrati di Genova, ma tra una politica ipocrita che ha approvato e applaudito leggi morali, anzi moraliste e i pochi che credono in una democrazia liberale dove le persone vengono giudicate sui fatti e non sui pregiudizi. Purtroppo neppure la lezione ligure ha indignato a sufficienza la politica per innescare un cambiamento. Chi oggi sussurra che si poteva tenere duro e andare fino in fondo con venti anni di processi, fa spesso parte di coloro che non ho sentito esprimere mezzo giudizio su quanto accaduto questa estate. Senza ricordare che grazie a quella politica che ha conquistato la fiducia delle imprese e contributi economici indispensabili per la vita pubblica, magari occupa la poltrona da cui ritiene di poter dare buoni consigli. Il vero nemico della politica non è la magistratura, ma la politica stessa che ha costruito la gabbia in cui si è rinchiusa”.


“Io per provare a cambiare questa politica ho fatto quanto potevo e ho pagato di persona. Se al mugugno sommesso, o peggio, al sorriso a mezza bocca di chi spera di prendere il posto dell’inquisito di turno non subentrerà il coraggio di cambiare allora…avanti il prossimo, come dice una nota canzone, gli lascio il posto mio”, conclude.

Governo, Tajani: senza il centro destra non vince, Francia lo dimostra

Governo, Tajani: senza il centro destra non vince, Francia lo dimostraRoma, 14 set. (askanews) – “Fi punta a occupare lo spazio politico che c’è al centro, che è libero, per rafforzare e allargare i confini del centrodestra, che è centro- destra, la destra senza il centro non vince come in Francia la Le Pen. Barnier, (incaricato di guidare il governo francese, ndr) è un uomo del partito pooplare come noi, questo dimostra che se si vuole governare bisogna guardare al centro. In Italia stiamo facendo bene così e in Europa noi siamo garanti della stabilità italiana”. Lo ha detto il vicepremier e leader di Fi, Antonio Tajani a margine di una iniziativa del partito a Cagliari.

Mattarella: Resistenza preparò nuova Italia dopo anni bui fascismo

Mattarella: Resistenza preparò nuova Italia dopo anni bui fascismoRoma, 14 set. (askanews) – “Un’estate, un autunno, di ansiosa attesa e, insieme, di intensa preparazione di una nuova Italia, dopo gli anni bui del fascismo”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ad Ampezzo per la commemorazione degli 80 anni della Repubblica autonoma nella Zona Libera della Carnia, ha ricordato il ruolo che nel 1944 ebbe la Resistenza che nella lotta partigiana scelse di agire prima che arrivassero gli alleati.


“La Resistenza ricusava l’idea che il ruolo del movimento partigiano fosse, con azioni di guerriglia e di disturbo, esclusivamente di affiancamento all’offensiva delle truppe alleate”, ha sottolineato il capo dello Stato. “Un’ambizione necessaria, per ridare all’Italia il suo posto tra le nazioni civili”.

Mattarella: battaglia Resistenza per indipendenza oltre che libertà

Mattarella: battaglia Resistenza per indipendenza oltre che libertàRoma, 14 set. (askanews) – “La battaglia della Resistenza era una battaglia per l’indipendenza, oltre che per la libertà”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ad Ampezzo per la commemorazione degli 80 anni della Repubblica autonoma nella Zona Libera della Carnia, per iniziativa dei partigiani.


“Da Montefiorino all’Ossola, dall’Alto Monferrato alla Valsesia, alla Carnia, venne offerto l’esempio di genti che non si contentavano di attendere l’arrivo delle truppe alleate ma intendevano sfidare a viso aperto il nazifascismo, dimostrando che questo non controllava nè città nè territori, mettendo a nudo quello che era: truppa di occupazione”, ha ricordato il capo dello Stato.

Mattarella: il fascismo complice della ferocia nazista, la Resistenza battaglia per l’indipendenza

Mattarella: il fascismo complice della ferocia nazista, la Resistenza battaglia per l’indipendenzaRoma, 14 set. (askanews) – “Il fascismo, con il regime della Repubblica Sociale Italiana, era complice della ferocia nazista”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ad Ampezzo per la commemorazione degli 80 anni della Repubblica autonoma nella Zona Libera della Carnia, per iniziativa dei partigiani.


“La battaglia della Resistenza era una battaglia per l’indipendenza, oltre che per la libertà” ha sottolineato Mattarella, ricordando: “Da Montefiorino all’Ossola, dall’Alto Monferrato alla Valsesia, alla Carnia, venne offerto l’esempio di genti che non si contentavano di attendere l’arrivo delle truppe alleate ma intendevano sfidare a viso aperto il nazifascismo, dimostrando che questo non controllava né città né territori, mettendo a nudo quello che era: truppa di occupazione”, ha ricordato il capo dello Stato.“La Resistenza non era immobilismo – ha aggiunto Mattarella – Fu una sfida dura e i caduti di questa terra, onorata dalla Repubblica con la Medaglia d’argento al Valor Militare, ne sono il prezzo”. Mattarella ha ricordato che “nella opinione pubblica dopo l’8 settembre 1943, era presente anche ‘l’attendismo’, la convinzione che fosse meglio non esporsi alle rappresaglie nazifasciste e attendere che gli Alleati risalissero la penisola. Tutto questo non teneva in conto le sofferenze imposte alla popolazione dalle forze occupanti, i soprusi, le deportazioni. A levarsi furono i Resistenti, obbedendo all’ammonimento di Giuseppe Mazzini: ‘più che la servitù temo la libertà recata in dono’”.


“Un’estate, un autunno, di ansiosa attesa e, insieme, di intensa preparazione di una nuova Italia, dopo gli anni bui del fascismo”, così il Presidente della Repubblica ha ricordato il ruolo che nel 1944 ebbe la Resistenza che nella lotta partigiana scelse di agire prima che arrivassero gli alleati.“La Resistenza ricusava l’idea che il ruolo del movimento partigiano fosse, con azioni di guerriglia e di disturbo, esclusivamente di affiancamento all’offensiva delle truppe alleate”, ha sottolineato il capo dello Stato, concludendo: “Un’ambizione necessaria, per ridare all’Italia il suo posto tra le nazioni civili”.


 

Mattarella: il lavoro va tutelato, c’è la persona al centro del progresso economico e sociale

Mattarella: il lavoro va tutelato, c’è la persona al centro del progresso economico e socialeRoma, 14 set. (askanews) – “Il lavoro, elemento fondamentale dell’ordinamento costituzionale, è una risorsa che la Repubblica tutela in tutte le sue forme ed applicazioni”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Convegno annuale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, in un messaggio inviato al Presidente Maurizio Sella.


“Le continue evoluzioni a cui il mercato del lavoro è soggetto richiamano Istituzioni, società e mondo imprenditoriale ad adottare misure idonee a corrispondere ai principi di giustizia sociale e coesione nel quadro dei cambiamenti derivanti dal diffuso impiego delle nuove tecnologie nelle molteplici filiere produttive”, sottolinea Mattarella. E “la persona è al centro del progresso sociale ed economico – ribadisce il capo dello Stato – e la formazione e l’elevazione professionale rimangono capisaldi per la sua realizzazione, per contribuire a superare ogni forma di squilibrio e affermare una crescita sostenibile, equa e inclusiva, in armonia con i principi stabiliti dal Pilastro europeo dei diritti sociali e gli obiettivi contemplati dal relativo Piano di azione”.

Mattarella: lavoro evolva garantendo giustizia sociale e coesione

Mattarella: lavoro evolva garantendo giustizia sociale e coesioneRoma, 14 set. (askanews) – “Le continue evoluzioni a cui il mercato del lavoro è soggetto richiamano Istituzioni, società e mondo imprenditoriale ad adottare misure idonee a corrispondere ai principi di giustizia sociale e coesione nel quadro dei cambiamenti derivanti dal diffuso impiego delle nuove tecnologie nelle molteplici filiere produttive”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Convegno annuale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, in un messaggio inviato al Presidente Maurizio Sella.


“La persona è al centro del progresso sociale ed economico – ribadisce il capo dello Stato – e la formazione e l’elevazione professionale rimangono capisaldi per la sua realizzazione, per contribuire a superare ogni forma di squilibrio e affermare una crescita sostenibile, equa e inclusiva, in armonia con i principi stabiliti dal Pilastro europeo dei diritti sociali e gli obiettivi contemplati dal relativo Piano di azione”.

Ddl sicurezza, scoppia il caso sim ai migranti. Opposizioni:”razzismo”

Ddl sicurezza, scoppia il caso sim ai migranti. Opposizioni:”razzismo”Roma, 13 set. (askanews) – Scoppia il caso dell’obbligo per gli stranieri extra-Ue di presentare il permesso di soggiorno per l’acquisto di una Sim per il cellulare. Una norma che le opposizioni definiscono “scellerata” e “razzista”, inserita, sottolineano, con un emendamento di Fdi riformulato dal governo, in un “blitz” prima della pausa estiva e su cui promettono battaglia alla Camera quando martedì il provvedimento tornerà all’esame dell’aula. E che il primo firmatario dell’emendamento invece rivendica: “serve a combattere la criminalità – spiega Giovanni Donzelli – E’ nato da un confronto con alcuni investigatori delle squadre mobili, che hanno segnalato una difficoltà nel condurre indagini, attraverso intercettazioni, su sim con intestatari di fatto irrintracciabili o fasulli. Esiste un vero e proprio mercato di sim fantasma utilizzate da gruppi criminali. L’obiettivo del testo è quello rendere così identificabili eventuali responsabili di reati intercettati”.


L’emendamento approvato in commissione prevede una modifica al codice delle comunicazioni elettroniche e stabilisce, testualmente, che “se il cliente è cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea, deve essere acquisita copia del titolo di soggiorno di cui è in possesso”. Non solo, nel caso in cui l’extra comunitario dovesse affermare di averlo perso o essere stato derubato, l’esercente dovrà acquisire la “relativa denuncia”. L’impresa che sgarra rischia la chiusura da 5 a 30 giorni. Per l’Asgi, l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, si tratta di una norma “assurda, crudele e di dubbia costituzionalità”. “Ci opporremo con forza a questa ennesima norma del ddl sicurezza che comprime le libertà e attacca i diritti dei migranti”, annuncia la capogruppo del Pd nella commissione affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè che puntualizza: “il ddl Sicurezza che stiamo discutendo in questi giorni alla Camera è una mix di propaganda e criminalizzazione del dissenso. Sicurezza sì, ma solo nel nome: nella realtà è un pericoloso pasticcio liberticida”.


I Cinque Stelle hanno presentato un emendamento per cancellare la norma su cui confluirà il sì dei gruppi di minoranza, a partire dai Dem. Stefania Ascari parla di norma “scellerata e razzista” che punta a trasformare i migranti in “fantasmi” che non potranno neanche avere la possibilità di “contattare un legale, la comunità o comunque perseguire un inserimento sociale” nel “caos” di uffici che non riescono a sbrigare le pratiche di richiesta dei permessi perché “sono sguarniti di personale”. Per Filippo Zaratti di Avs è una “vergogna nazionale, un concentrato di ipocrisia e razzismo”. E Riccardo Magi di +Europa: è “l’ennesimo obbrobrio del ddl sicurezza, una norma per colpire i migranti in attesa di permesso di soggiorno che rischia di essere abbattuta nei tribunali dai ricorsi. Una disposizione incostituzionale perché è evidente l’intento discriminatorio, in palese contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, visto che lede la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera. Un’altra crudeltà di questo orribile ddl sicurezza”.


Alla domanda se le opposizioni sono state distratte, Ascari replica ricordando il “caos” dei lavori in commissione dove “noi avevamo un minuto di tempo per discutere, e trenta secondi per la replica, hanno censurato il dibattito parlamentare”.

Il ddl sicurezza stabilisce che servirà il permesso di soggiorno per acquistare un telefonino

Il ddl sicurezza stabilisce che servirà il permesso di soggiorno per acquistare un telefoninoRoma, 13 set. (askanews) – Servirà il permesso di soggiorno per poter acquistare un telefonino. L’articolo 32 del disegno di legge sicurezza, inserito in sede referente, prevede che il cliente, cittadino di Paese fuori dall’Unione europea, debba fornire anche il documento che attesti il regolare soggiorno in Italia. Con sanzioni pesanti per gli esercenti che sgarrano: la chiusura da 5 a 30 giorni se le imprese autorizzate a vendere schede S.I.M non osserveranno gli obblighi di identificazione dei clienti.


Per il caso in cui il cliente lo abbia smarrito o gli sia stato sottratto, è necessario fornire copia della denuncia di smarrimento o furto. Ai condannati per il reato di sostituzione di persona, commesso con la finalità di sottoscrivere un contratto per la fornitura di telefonia mobile, si applica inoltre una pena accessoria: non si potrà sottoscrivere un contratto di acquisto per un periodo tra i sei mesi e i due anni.