Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Pnrr, Meloni: primato dell’Italia nell’attuazione del Piano

Pnrr, Meloni: primato dell’Italia nell’attuazione del PianoRoma, 29 nov. (askanews) – “Con l’incasso della sesta rata, previsto entro la fine del 2024 l’Italia si conferma la Nazione che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva di 194,4 miliardi di euro. Nel corso del 2024 sono stati raggiunti significativi risultati che hanno confermato il primato europeo dell’Italia nell’attuazione del Piano, per numero di obiettivi conseguiti, risorse complessive ricevute e richieste di pagamento approvate”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una nota diffusa dopo la riunione della cabine di regia Pnrr.


“In questi giorni – aggiunge – insieme alle Amministrazioni titolari, agli Enti e alle Istituzioni preposte, stiamo lavorando alacremente per la rendicontazione degli obiettivi della settima rata e per formalizzare la conseguente richiesta di pagamento entro la fine dell’anno”.

Pnrr, Meloni: Italia davanti a tutti nonostante piano più costoso

Pnrr, Meloni: Italia davanti a tutti nonostante piano più costosoRoma, 29 nov. (askanews) – “Sono fiera oggi di annunciare che la Commissione europea due giorni fa ha dato l’ok al pagamento della sesta rata del Pnrr che noi rimaniamo così la nazione d’Europa che è più avanti di tutte nella realizzazione del Pnrr, nonostante abbia anche il piano in assoluto più costoso di tutti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo a Bari alla cerimonia della firma per l’accordo di coesione e sviluppo tra il governo e la Regione Puglia.

Puglia, Meloni: sia orgogliosa di suo vicepresidente Commissione Ue

Puglia, Meloni: sia orgogliosa di suo vicepresidente Commissione UeRoma, 29 nov. (askanews) – “Sono orgogliossisima del lavoro che Raffele Fitto ha fatto come ministro e sono soprattutto orgogliosa di quello che farà” come vicepresidente della Commissione Ue. “Penso che deve essere orgogliosa soprattutto la Puglia che esprime il vicepresidente dell’Europa intera”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo a Bari alla cerimonia della firma per l’accordo di coesione e sviluppo tra il governo e la Regione Puglia.


“Questo è l’ultima iniziativa pubblica che faccio con Fitto come ministro del governo, che al massimo tra due giorni dovrà rassegnare dimissioni dal governo assumere un’incarico che ci deve rendere tutti orgogliosi”, ha aggiunto la premier.

Sciopero, Schlein: governo continua a ignorare diritti lavoratori

Sciopero, Schlein: governo continua a ignorare diritti lavoratoriRoma, 29 nov. (askanews) – “E’ uno sciopero generale che parte da una difficoltà di lavoratrici e lavoratori che il governo continua a ignorare, è uno sciopero su una manovra che taglia la sanità pubblica, che taglia la scuola, che ha mancato le promesse di aumento sulle pensioni, che non fa investimenti per il futuro, che non prevede il rinnovo di quei 5 milioni di lavoratori e lavoratrici che attendono il rinnovo contrattuale ed è anche un momento per difendere il diritto di sciopero che è un diritto previsto dalla costituzione”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a margine del corteo di Roma in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil.


“Noi come Partito democratico – ha proseguito Schlein – siamo e saremo al fianco di lavoratrici e lavoratori, dei loro rappresentanti per chiedere l’ascolto che è mancato, per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che questo governo continua a calpestare”.

Sciopero, Bombardieri: precettazione? Piazze piene sono la migliore risposta

Sciopero, Bombardieri: precettazione? Piazze piene sono la migliore rispostaRoma, 29 nov. (askanews) – Le piazze piene sono la “migliore risposta a chi ha criminalizzato una giornata democratica, pacifica, di lotta e richiesta di attenzione” con la precettazione. Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a Napoli.


“In questo Paese non si può raccontare che va tutto bene – ha aggiunto – c’è gente che soffre e sta in difficoltà. Dare voce a queste persone non è reato, ma un diritto rinocosciuto dalla Costituzione. Penso che chi ha un ruolo istituzionale dovrebbe avere più rispetto. Non per Bombardieri e Landini, ma per le persone che sono in piazza”.

Agricoltura, Mattarella: le sfide del settore sono le sfide di tutto il Paese

Agricoltura, Mattarella: le sfide del settore sono le sfide di tutto il PaeseRoma, 29 nov. (askanews) – “Le sfide che riguardano l’agricoltura sono sfide di tutto il Paese”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Confederazione Agricoltori Italiani – CIA, Cristiano Fini, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione.


“L’Assemblea di CIA-Agricoltori italiani – prosegue il Capo dello Stato – è occasione propizia di elaborazione e confronto per un’agricoltura che, oltre a essere risorsa essenziale, qualifichi la stessa identità italiana, rappresentando una sfida decisiva per il nostro vivere e per la sostenibilità economica, sociale, ambientale”. “La storia delle produzioni agricole, degli allevamenti, delle imprese nate dal lavoro della terra – osserva il presidente della Repubblica – ha plasmato la storia e la cultura dell’Italia e dell’Europa. La consapevolezza di queste radici deve guidarci oggi nell’affrontare i problemi aperti dalle grandi trasformazioni globali e dai pericolosi mutamenti climatici”.

Governo, Tajani: coalizione solida, arriveremo a fine legislatura

Governo, Tajani: coalizione solida, arriveremo a fine legislaturaRoma, 29 nov. (askanews) – “La coalizione di centrodestra è una coalizione solida, il governo andrà avanti, continuerà a lavorare per fare le riforme, per affrontare una situazione economica che non è sempre semplice, andrà avanti fino alla fine della legislatura”: lo ha detto oggi il vice premier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, interpellato sulle recenti divergerze all’interno dell’esecutivo nel corso della trasmissione “Mattino Cinque News”.


“Non c’è alcun pericolo” per il governo, ha aggiunto, non negando che “siamo tre partiti differenti e su alcune questioni possono esserci idee differenti” come avvenuto per l’emendamento della Lega sul canone Rai. “Era una proposta che sarebbe costata alle casse dello Stato 430 milioni”, ha ricordato Tajani, a fronte di “50 centesimi annui” di beneficio per i cittadini. “Noi diciamo: quei 430 milioni utilizziamoli per tagliare le tasse, cioè per ridurre l’Irpef, ma magari anche per aumentare le pensioni minime e per vedere se si possono ridurre le liste di attesa. Ecco si trattava di spendere meglio, di concretizzare un taglio vero delle tasse. Non c’è nessuna polemica, nessun scontro politico. C’era differenza su un emendamento”, ha puntualizzato Tajani.

Agricoltura, Mattarella: contrastare con forza il caporalato

Agricoltura, Mattarella: contrastare con forza il caporalatoRoma, 29 nov. (askanews) – “La società intera deve essere consapevole e accompagnare l’impegno dei produttori agricoli. La salubrità dei cibi che mangiamo, la qualità dei prodotti destinati al mercato, l’integrità e la cura di territori che costituiscono la nostra bellezza e ricchezza passano dal quotidiano lavoro e dalle capacità progettuali del mondo dell’agricoltura”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Confederazione Agricoltori Italiani – CIA, Cristiano Fini, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione.


“Lo spopolamento delle aree interne e montane – prosegue il Capo dello Stato – può essere contrastato da rigenerazioni agricole. Produzioni innovative possono dare occasioni di impiego ai giovani. Va assicurato al lavoro il giusto compenso, contrastando con forza le forme di sfruttamento che raggiungono nel caporalato un apice di inaccettabile illegalità”.

Per Fitto il saluto in Cdm, poi il nodo della successione al governo

Per Fitto il saluto in Cdm, poi il nodo della successione al governoRoma, 28 nov. (askanews) – La firma, stamattina, dell’Accordo di sviluppo e coesione con la Sardegna e, venerdì mattina, di quello con la Puglia. Poi il saluto in Cdm e (probabilmente) l’ultima conferenza stampa da ministro. E’ questa la “passerella” allestita da Giorgia Meloni per Raffaele Fitto, che venerdì si dimetterà per assumere, dal primo dicembre, la carica di commissario europeo e vice presidente esecutivo della Commissione Ue. “Un risultato – ha ribadito la premier stamattina a Cagliari – del quale credo l’Italia debba complessivamente andare fiera” e che “pone la nostra nazione in una condizione di centralità nella prossima Commissione europea”.


Adesso si apre la partita per l’assegnazione delle tante e rilevanti deleghe che erano state affidate a Fitto, ritenuto da Meloni la punta di diamante della sua squadra, l’uomo più affidabile, quello a cui far gestire la maggior parte delle risorse a disposizione. Per questo la sua indicazione a Ursula von der Leyen era stata – aveva ammesso la presidente del Consiglio – una scelta “dolorosa ma necessaria”, perchè sostanzialmente priva di alternative. Meloni, come prima cosa, secondo quanto si apprende, assumerà l’interim. Poi procederà a ‘spacchettare’ il portafoglio, affidando la gestione del Pnrr e della Coesione ai suoi sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Resta la questione degli Affari europei, e qui inizia la partita più squisitamente politica. Con due punti fermi. Il primo è la volontà di Meloni di toccare il meno possibile la squadra, “allergica” – come viene definita – alla parola rimpasto. Il secondo (che varrebbe solo nel caso in cui decidesse di nominare un titolare) è che “se esce un ministro di Fdi entra un ministro di Fdi”. In questo caso il candidato ‘naturale’ sarebbe Edmondo Cirielli, attuale vice ministro agli Esteri. “Però – riflette una fonte di governo – è difficile sostituirlo: ha esperienza e non ci sono altri esponenti di Fdi adeguati per quel ruolo”. Altrimenti c’è l’ipotesi, che si riaffaccia un po’ ogni volta che si tratta di individuare un profilo rilevante, di Elisabetta Belloni, direttrice del Dis, sherpa del G7, abile ed esperta mediatrice.


Dunque la porta sembra “sbarrata” per gli alleati, in primo luogo per Forza Italia, a cui piacerebbe molto la responsabilità dei rapporti con Bruxelles. Antonio Tajani pubblicamente assicura che non ne fa “una questione di poltrone” e che “alla fine deciderà la presidente del Consiglio”. Ma sicuramente – spiega chi ci ha parlato – intende “far pesare” l’aiuto che, per suo tramite, il Ppe ha dato per superare le diffidenze sul ministro pugliese. Così come intende far pesare i “sacrifici” fatti dagli azzurri, premiati dalle urne, ma non ‘ricompensati’ nella compagine dell’esecutivo, dove ormai si ritengono sottorappresentati rispetto alla Lega. Per Fi ci sarebbero già anche alcuni potenziali candidati. “Ma dubito che Meloni voglia privarsi di un ministro ‘suo’ per accontentare Forza Italia. Anche se – spiega una fonte azzurra – sarebbe un ruolo più che altro di rappresentanza, perchè il punto di riferimento in Europa resterà Fitto”. Un fatto, quest’ultimo, che Meloni non nasconde, quando dice che il nuovo vice presidente esecutivo “ci consente di avere un occhio di riguardo rispetto a molte materie che sono di interesse della nostra nazione”. Anche se i Trattati dicono altro, come ha ricordato Fitto, assicurando che opererà “a difesa dell’interesse comune europeo”.

Meloni a pranzo da Mattarella, sul tavolo manovra e dopo-Fitto

Meloni a pranzo da Mattarella, sul tavolo manovra e dopo-FittoRoma, 28 nov. (askanews) – Un pranzo di ‘routine’, programmato da “almeno una settimana”, senza nessun collegamento con le “fibrillazioni” che attraversano la maggioranza. Così da Palazzo Chigi definiscono il colloquio di mercoledì al Quirinale – di cui si è appreso solo in giornata – tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Sono pranzi che hanno fatto molto spesso da quando Meloni è al governo e che sono quasi ‘automatici’ quando ci sono missioni all’estero di rilievo, in questo caso la visita di Stato in Cina del presidente della Repubblica, il G20 e la missione in Argentina per Meloni”, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi, smentendo i rumors che parlavano di un vertice d’urgenza e segreto. “Quando Mattarella è tornato dalla Cina – hanno aggiunto le fonti – ha sentito la presidente del Consiglio e organizzato per ieri questo pranzo. Le altre volte non era mai uscita la notizia, questa volta è trapelata”. E non dal Quirinale, bisogna precisare. Tra i temi affrontati da Mattarella e dalla premier – hanno sostenuto le fonti – “la manovra, i viaggi internazionali, un excursus sull’Europa dopo l’ok alla Commissione Ue con la nomina di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo”. E a questo proposito, secondo fonti di governo, Meloni avrebbe anche spiegato al capo dello Stato la sua idea per l’assegnazione delle deleghe del neo commissario e vicepresidente europeo, che si dimetterà domani. Secondo questa ricostruzione, dunque, “non c’entrano assolutamente nulla le fibrillazioni” ed è solo una “coincidenza” che il pranzo sia caduto nel giorno fino a ora più difficile per la maggioranza, dopo il “no” di Forza Italia all’emendamento leghista per il taglio del canone Rai e la ‘ritorsione’ del Carroccio sul provvedimento forzista (a firma Claudio Lotito) per la sanità calabrese. Una “guerriglia” che ha fatto infuriare la premier, che ieri non ha fatto niente per nascondere la sua irritazione, salutando freddamente Antonio Tajani al suo arrivo ai Med Dialogues. Con il ministro degli Esteri e con l’altro vice premier Matteo Salvini, hanno spiegato fonti governative, nelle ultime ore ci sono stati contatti e a loro Meloni ha ribadito la necessità di evitare nuovi “inciampi”, per non dare l’immagine di un governo diviso.


Un richiamo opportuno, dato che anche oggi la polemica è andata avanti. A riaccenderla le parole di Raffaele Nevi, portavoce azzurro e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it. “Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise” per Nevi, secondo cui Salvini “fa un po’ il ‘paraculetto’ e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti”. Parole che, come era prevedibile, hannp fatto andare su tutte le furie i leghisti, costringendo Nevi a scusarsi e a giustificarsi dicendo che è stato “completamente travisato il mio pensiero ed estrapolato ad arte”. Alla fine, in serata, è stato proprio Salvini in versione ‘zen’ a chiudere la questione con Nevi: “Io paraculetto? Peace and love”. Almeno fino al prossimo ‘incidente’. Magari già venerdì, quando in Consiglio dei ministri tornerà il decreto giustizia, rinviato lunedì scorso per la simultanea (e ‘sospetta’) assenza di tutti i ministri di Forza Italia.