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Sanità, Conte: il Governo taglia i fondi ma spende soldi per armi

Sanità, Conte: il Governo taglia i fondi ma spende soldi per armiRoma, 20 nov. (askanews) – “Mentre medici, infermieri e personale sanitario sono in piazza contro investimenti ai minimi storici sulla sanità, il Governo è andato a Varsavia per dire sì a un piano di eurobond per finanziare armi e guerra. Noi abbiamo portato in Italia 209 miliardi dall’Europa per sanità, scuole, infrastrutture, opere pubbliche, loro hanno portato tagli al sociale da Bruxelles e ora vogliono puntare tutto sugli armamenti”. Lo ha scritto sui suoi canali social il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.


“Meloni – ha aggiunto – ascolti il grido di dolore di chi ogni giorno vive sulla propria pelle i disagi e le carenze di ospedali e pronto soccorso, di quei 4,5 milioni di cittadini che hanno rinunciato a curarsi, di chi aspetta fino a 480 giorni per una visita di controllo oncologica o 300 per una visita oculistica. Rispetto a una Manovra con investimenti record in armi (+7,5 miliardi in 3 anni) la nostra richiesta è netta: prendiamo le risorse dalla corsa agli armamenti e da una tassa sugli extraprofitti dell’industria militare, riportiamo la sanità a livelli europei, al 7% del Pil, con un piano per assunzioni e stipendi”. “Lasciamo perdere l’escalation militare, pensiamo a non staccare la spina alla sanità pubblica”, ha concluso l’ex premier.

Schlein: per il Pd risultati sorpredenti, crescita significativa

Schlein: per il Pd risultati sorpredenti, crescita significativaRoma, 20 nov. (askanews) – “Il Pd ha fatto risultati sorprendenti”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein in conferenza stampa. “In questo lungo anno elettorale abbiamo votato in tante regioni, in tanti comuni, partivamo da una situazione in cui centrodestra guidava sei regioni e noi una, ora siamo a quattro a tre. Siamo molto soddisfatti di come sta andando”.


“In Emilia romagna – ha sottolineato – il Pd è arrivato al 43%, con un aumento di 8 punti percentuali rispetto alle regionali e un aumento significativo anche rispetto alle europee di qualche mese fa”. L’aumento, ha aggiunto, è “addirittura 15 in più rispetto alle politiche 2022”. Insomma, c’è una “crescita significativa del voto al Pd. In Umbria siamo al 31%”.

Minori, Mattarella: l’uso indiscriminato dei social media è violenza psicologica

Minori, Mattarella: l’uso indiscriminato dei social media è violenza psicologicaRoma, 20 nov. (askanews) – “L’accesso indiscriminato ai social media e i tempi prolungati di utilizzo sono, per i fanciulli, forme esse stesse di violenza psicologica e fisica che possono avere gravi ripercussioni sul loro benessere, sulla loro salute e le loro relazioni sociali. Per prevenire questi rischi è cruciale che le famiglie, le scuole, le comunità e le istituzioni lavorino insieme al fine di creare contesti in cui i giovani possano sentirsi valorizzati, ascoltati e guidati e in cui possano avere il diritto di sognare, liberi di immaginare un futuro in cui esprimere appieno il proprio potenziale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione, in occasione del 35mo anniversario dell’approvazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “Tutelare i diritti dei bambini vuol dire dare un futuro alla società, vuol dire rendere i giovani protagonisti delle loro vite”, ha aggiunto.

Pd, Schlein: la nostra testardaggine unitaria paga

Pd, Schlein: la nostra testardaggine unitaria pagaRoma, 19 nov. (askanews) – “Noi siamo testardamente unitari e continueremo ad esserlo ancora più rafforzati da dei risultati che indicano che la nostra gente si aspetta questo dal Pd, che infatti in tutte le tornate regionali, dove abbiamo vinto e abbiamo perso, siamo cresciuti di 8-9 punti nelle tornate di ieri rispetto alle regionali scorse e rispetto alle Europee”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein intervistata a “Il cavallo e la torre” su Rai Tre.


“Io credo che questa testardaggine unitaria paghi, perché è quello che la nostra gente si aspetta rispetto a quello che questa destra sta facendo da quando è il governo”, ha sottolineato Schlein.

Regionali, Schlein: abbiamo vinto grazie a unità e umiltà

Regionali, Schlein: abbiamo vinto grazie a unità e umiltàRoma, 19 nov. (askanews) – “I motivi delle belle vittorie di ieri con Michele De Pascale e con Stefania Proietti sono l’unità e l’umiltà. Perché anche in una politica che si è incattivita, e penso che purtroppo questo abbia qualcosa a che fare con l’alto astensionismo che abbiamo visto anche in questa tornata, abbiamo visto due campagne elettorali fatte invece all’insegna dell’unità, della coesione delle nostre coalizioni diverse e plurali e anche l’unità del Partito Democratico che ha ottenuto dei risultati impressionanti come ricordava, ma pure dell’umiltà”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein intervistata a “Il cavallo e la torre” su Rai Tre.


“Anche davanti alla campagna aggressiva di queste destre, con la strumentalizzazione dell’alluvione” in Emilia Romagna “e anche” in Umbria “abbiamo visto tanta aggressività verso Stefania Proietti, ecco i nostri candidati – ha sottolineato Schlein – non hanno mai risposto con l’aggressività, ma con l’umiltà dell’ascolto e con le nostre proposte su quello che vogliamo fare, sulla sanità, la scuola, il lavoro dignitoso, i salari”.

Meloni vola in Argentina, bilaterale con il turbo-liberista Milei

Meloni vola in Argentina, bilaterale con il turbo-liberista MileiRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – I rapporti bilaterali ma anche i grandi temi internazionali saranno al centro dell’incontro bilaterale di domani a Buenos Aires tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Javier Milei. Il presidente ‘turbo-liberista’ argentino ha giocato un ruolo da battitore libero al G20 di Rio de Janeiro (da dove la premier è ripartita) e la vittoria di Donald Trump sembra aver reso ancora più estreme le sue posizioni. Proprio alla vigilia del summit brasiliano, Milei aveva auspicato un asse con “gli Stati Uniti nel Nord, l’Argentina nel Sud, l’Italia nella vecchia Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente”.


Meloni e Milei si sono già incontrati altre tre volte, sempre nel 2024: la prima il 12 febbraio, quando il Presidente argentino ha scelto Roma come prima Capitale europea da visitare dopo la sua elezione; il 14 giugno, al Vertice G7 in Puglia, dove l’Argentina era presente come Nazione invitata nella sessione Outreach; il 23 settembre a New York, a margine della 79esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Occasioni nelle quali i due leader, oltre ad affrontare le principali questioni di attualità internazionale, hanno sempre confermato la comune volontà di rafforzare le relazioni bilaterali. Il 20 novembre 2023 Meloni aveva avuto poi un colloquio telefonico con Milei, per esprimergli le proprie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro. La missione della premier, la prima in America Latina dall’assunzione del suo incarico, sottolineano fonti italiane, “consentirà di approfondire il solido partenariato bilaterale, caratterizzato da legami storico-culturali profondissimi, resi unici dalla presenza della più grande collettività italiana all’estero (oltre un milione di connazionali e circa la metà della popolazione composta da italo-discendenti)”.


Nel corso del bilaterale di Buenos Aires, spiegano le fonti, “verranno esplorati gli assi prioritari di cooperazione tra le due Nazioni e approfondita la collaborazione nei settori della giustizia e della sicurezza con particolare riferimento alla lotta alla criminalità organizzata transnazionale”. Sul piano economico, i due leader “discuteranno delle modalità per rafforzare la cooperazione economico-commerciale che presenta un elevato potenziale di crescita grazie anche alle oltre 300 imprese italiane, che impiegano più di 16.000 lavoratori e hanno un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro. L’attenzione si focalizzerà, in particolare, sui settori dell’energia e in quelli ad alto valore aggiunto (informatica, meccanica di precisione, infrastrutture, industria alimentare di alta qualità). L’incontro costituirà anche l’occasione per affrontare i principali temi internazionali, a partire dagli esiti del Vertice G20 e dalla crisi in Venezuela”. La missione della presidente del Consiglio si concluderà con la partecipazione – alla presenza di rappresentanti delle istituzioni argentine e di una rappresentanza della collettività italiana – allo spettacolo ‘Luz, Camaraà Danza! Omaggio al grande cinema italiano’ presso il Teatro Coliseo, l’unico teatro di proprietà dello Stato italiano al di fuori dei confini nazionali.

Autonomia, opposizioni cantano Mameli e sventolano il Tricolore in aula

Autonomia, opposizioni cantano Mameli e sventolano il Tricolore in aulaRoma, 19 nov. (askanews) – Dopo il voto dell’aula che ha bocciato la mozione unitaria delle opposizioni sull’autonomia differenziata i deputati promotori hanno mostrato le bandiere tricolori e intonato l’inno di Mameli. Il vicepresidente Giorgio Mulè ha invitato tutti alla calma e chiesto agli assistenti di “piegare dolcemente le bandiera rispettandone la sacralità”.


La Camera ha respinto la mozione unitaria delle opposizioni sull’autonomia differenziata con 155 no e 124 sì, due gli astenuti 

Analisi Istituto Cattaneo: centrosinistra “largo” aumenta rispetto Europee

Analisi Istituto Cattaneo: centrosinistra “largo” aumenta rispetto EuropeeRoma, 19 nov. (askanews) – “L’Emilia Romagna si è confermata non contendibile. Il distacco finale tra i due poli registra 16 punti percentuali di differenza. Dopo la parentesi dell’onda salviniana (2019-2020), il Centrodestra torna ai livelli del 2008-10, rimanendo stabile intorno al 40% dei consensi dal 2022”. Lo afferma l’Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo nella sua analisi del voto del fine settimana in Emilia Romagna e Umbria.


“Il ‘Centrosinistra largo’ ha guadagnato qualche punto percentuale rispetto alle Europee. In primo luogo perché in entrambe le regioni era stata da tempo creata una coalizione larga intorno a candidature ampiamente condivise. In secondo luogo, perché in entrambe le regioni il M5s portava in dote alla coalizione una percentuale relativamente piccola di consensi. Dunque la strutturale caduta della partecipazione tra gli elettori pentastellati (che si è verificata anche qui in quote simili rispetto alle altre regioni) ha avuto un impatto minore. Il resto lo hanno fatto la qualità dei candidati, di una parte e dell’altra”, spiega l’Istituto Carlo Cattaneo. All’interno dell’area di Centrodestra, Fratelli d’Italia ha confermato “il suo ruolo baricentrico, pur registrando percentuali significativamente più basse delle Europee, spesso a vantaggio delle liste ‘civiche’ collegate ai candidati alla presidenza o dell’astensione”.


All’interno dell’area di Centrosinistra, invece “il Pd si è rafforzato, vedendo crescere le sue percentuali di voto grazie alla maggiore partecipazione al voto dei ‘suoi’ elettori”. Secondo l’analisi, “tanto la riduzione delle percentuali di voto per FDI quanto la crescita per il PD, non sembrano segnalare drastici cambiamenti del peso elettorale dei due partiti in elezioni politiche nazionali, come è del resto testimoniato dalle stime sulle intenzioni di voto prodotte dai sondaggi. In tutte le elezioni in questione è tornata a risultare netta la dinamica bipolare”.

Autonomia, Conte in aula: Consulta l’ha demolita e voi fate finta di nulla

Autonomia, Conte in aula: Consulta l’ha demolita e voi fate finta di nullaRoma, 19 nov. (askanews) – Quello dell’autonomia regionale differenziata “è un disegno che la Corte Costituzionale ha distrutto, ha demolito completamente. Noi non abbiamo ancora la sentenza e quindi non conosciamo le motivazioni, però è evidente che voi state facendo finta di nulla, state fischiettando”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte intervenendo in aula alla Camera, e rivolgendosi al governo, nel corso della discussione delle mozioni in materia di attuazione dell’autonomia differenziata.


“I pilastri” di quel disegno, ha sottolineato Conte, “sono stati demoliti uno per uno dalla Consulta, a partire dalla pretesa di definire i Lep esautorando il Paralemento e affidando la decisione nelle mani del governo”.

Trump spaventa G20, cauta Meloni: non dividere Occidente

Trump spaventa G20, cauta Meloni: non dividere OccidenteRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Il convitato di pietra Donald Trump agita il G20 di Rio de Janeiro, in particolare per la posizione che la nuova amministrazione americana potrebbe assumere sull’Ucraina e sulla politica dei dazi nei confronti dell’Europa. Temi che spaventano, ma su cui Giorgia Meloni invita alla calma.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei, il ‘turbo-liberista’ che proprio nei giorni scorsi ha auspicato un asse con “gli Stati Uniti nel Nord, l’Argentina nel Sud, l’Italia nella vecchia Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente”. Per Meloni, però, non è il momento di intese asimmetriche, anzi, in particolare sull’Ucraina bisogna “non divaricare il fronte occidentale”. In attesa di “vedere che cosa accade” su un eventuale disimpegno Usa a favore di Kiev, il dato di fatto, per lei, è che c’è una “aggressività senza precedenti” della Russia, e il via libera di Joe Biden all’uso di missili a lungo raggio è la “risposta” a questa aggressività. Poi “l’Italia ha fatto un’altra scelta, ma comprendo il punto di vista di altre nazioni”. Quel che è certo – sottolinea – è che da parte di Mosca non c’è volontà di trattare. Meloni, a differenza di altri leader europei, non si “scandalizza” per la telefonata dei giorni scorsi del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin perchè “non è la prima volta che un leader occidentale parla con Putin” e le posizioni espresse da Scholz sono “in linea” con il sostegno all’Ucraina. Piuttosto la questione è che “oggi non mi pare che Putin sia disposto a qualsiasi forma di dialogo”. Per questo “finché c’è una guerra in Ucraina noi siamo a fianco dell’Ucraina”, anche rinnovando la fornitura di armi in scadenza.


Anche sull’altro tema, quello di un eventuale innalzamento dei dazi, la premier invita alla cautela. “Bisogna aspettare a vedere che cosa accade”, afferma, aggiungendo però che la questione di un disavanzo commerciale tra Stati Uniti ed Europa non è nuova ed è stata posta, da ultimo, anche dall’Inflation Reduction Act (Ira) lanciato da Joe Biden. Pur continuando a “dialogare” con gli Usa perchè “siamo tutti preoccupati dai dazi”, per la presidente del Consiglio il tema è cosa può fare l’Europa per “rafforzare la sua competitività”, come affermato anche nel report stilato da Mario Draghi. “La mia impressione – spiega – continua a essere che noi ci dotiamo di grandi strategie ma poi non ci dotiamo degli strumenti che sono necessari a perseguire quelle strategie. Credo che ci voglia più coraggio”. Per quanto riguarda il G20, la premier è soddisfatta perchè “ci sono molte cose che ci stanno a cuore che vengono riprese nelle conclusioni in linea con i lavori del G7: intelligenza artificiale, migrazioni, la questione della tassazione internazionale”. Anche nella lotta alla fame, con il lancio dell’Alleanza contro la fame e la povertà a cui l’Italia aderisce, c’è una “sinergia” tra G7 e G20. “Sinergia” che deve essere stretta anche nella lotta ai cambiamenti climatici, per una transizione energetica “giusta”, “equa” e “sostenibile”, che eviti ogni “approccio ideologico” e “inutili radicalismi”, puntando a un mix energetico che includa tutte le forme di produzione di energia, compreso il nucleare da fusione su cui l’Italia è “in prima linea”.


Per quanto riguarda la riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu, altro tema al centro del summit, la premier ha ricordato la posizione italiana, diversa – ad esempio – da quella portata avanti dagli Usa. Per Meloni “condividiamo la necessità di una riforma non gli obiettivi” perchè “l’Italia è contraria a nuovi seggi permanenti, devono esserci nuovi seggi temporanei distribuiti per aree geografiche a rotazione. La riforma ha un senso se consente alle istituzioni multilaterali di essere più inclusive, non di aggiungere disfunzionalità a quelle che abbiamo già conosciuto”.