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Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per l’Umbria

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per l’UmbriaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Giorgia Meloni difende il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni, e rivendica il sostegno a Donatella Tesei in Umbria, facendo buon viso a cattivo gioco: “Ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei. E oltre ai temi internazionali, nelle domande emergono le questioni aperte in Italia, a partire dai ‘casi’ che hanno riguardato i due membri dell’esecutivo. Valditara, ieri, in un videomessaggio alla presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato, aveva detto che “il patriarcato non c’è più” e che “l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da un’immigrazione illegale”. Parole che Meloni non condanna, anzi in qualche modo fa proprie: “Quello della violenza sulle donne – afferma – è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia” e questa “è una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa”. Poi ci sono “anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere” e “il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.


Altra polemica è quella su Delmastro, il sottosegretario che non per la prima volta è al centro del dibattito per alcune sue affermazioni. L’ultima, pochi giorni fa: presentando un nuovo veicolo della polizia penitenziaria Delmastro ha definito “una gioia” che i cittadini sappiano come “incalziamo chi sta dietro quel vetro e non lo lasciamo respirare”. Parole per cui le opposizioni hanno chiesto le dimissioni, ma che Meloni tenta di minimizzare. “Ha detto – afferma – che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto. Io non sono scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia”. All’indomani del voto in Emilia-Romagna e Umbria, con la vittoria del centrosinistra in entrambe le regioni, c’è modo di parlare anche del voto. “I cittadini hanno sempre ragione”, ribadisce come in altre occasioni, dicendosi in particolare “dispiaciuta” per il risultato umbro, pur facendo il suo “in bocca al lupo” ai due presidenti eletti. Meloni smentisce anche un suo ipotizzato scarso entusiasmo per la ricandidatura della leghista Tesei: “Ricostruzioni surreali” le definisce, perchè “ha lavorato bene, l’ho sostenuta e lo rivendico”. Poi “i cittadini hanno scelto un’altra parte, ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni” e “bisogna interrogarsi per capire cosa non abbia funzionato”. Ma non c’è – è sicura – un problema di “consenso” e anzi “ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


Infine, sollecitata dai cronisti, torna sulle parole di Elon Musk contro i giudici italiani, che avevano imbarazzato lei e l’esecutivo e costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire. “Penso – afferma – che le parole del presidente Mattarella siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha fatto campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale, impresa probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte”, ironizza.

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per Umbria

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per UmbriaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Giorgia Meloni difende il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni, e rivendica il sostegno a Donatella Tesei in Umbria, facendo buon viso a cattivo gioco: “Ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei. E oltre ai temi internazionali, nelle domande emergono le questioni aperte in Italia, a partire dai ‘casi’ che hanno riguardato i due membri dell’esecutivo. Valditara, ieri, in un videomessaggio alla presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato, aveva detto che “il patriarcato non c’è più” e che “l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da un’immigrazione illegale”. Parole che Meloni non condanna, anzi in qualche modo fa proprie: “Quello della violenza sulle donne – afferma – è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia” e questa “è una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa”. Poi ci sono “anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere” e “il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.


Altra polemica è quella su Delmastro, il sottosegretario che non per la prima volta è al centro del dibattito per alcune sue affermazioni. L’ultima, pochi giorni fa: presentando un nuovo veicolo della polizia penitenziaria Delmastro ha definito “una gioia” che i cittadini sappiano come “incalziamo chi sta dietro quel vetro e non lo lasciamo respirare”. Parole per cui le opposizioni hanno chiesto le dimissioni, ma che Meloni tenta di minimizzare. “Ha detto – afferma – che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto. Io non sono scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia”. All’indomani del voto in Emilia-Romagna e Umbria, con la vittoria del centrosinistra in entrambe le regioni, c’è modo di parlare anche del voto. “I cittadini hanno sempre ragione”, ribadisce come in altre occasioni, dicendosi in particolare “dispiaciuta” per il risultato umbro, pur facendo il suo “in bocca al lupo” ai due presidenti eletti. Meloni smentisce anche un suo ipotizzato scarso entusiasmo per la ricandidatura della leghista Tesei: “Ricostruzioni surreali” le definisce, perchè “ha lavorato bene, l’ho sostenuta e lo rivendico”. Poi “i cittadini hanno scelto un’altra parte, ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni” e “bisogna interrogarsi per capire cosa non abbia funzionato”. Ma non c’è – è sicura – un problema di “consenso” e anzi “ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


Infine, sollecitata dai cronisti, torna sulle parole di Elon Musk contro i giudici italiani, che avevano imbarazzato lei e l’esecutivo e costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire. “Penso – afferma – che le parole del presidente Mattarella siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha fatto campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale, impresa probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte”, ironizza.

Regionali, AVS: Renzi incompatibile con programmi coalizione

Regionali, AVS: Renzi incompatibile con programmi coalizioneRoma, 19 nov. (askanews) – “Questo paese è interessato alla proposta politica, come ogni paese normale, le persone sono interessate a questo, a come risolvere i loro problemi: di questo vogliamo parlare, la discussione sulla geometria delle alleanze interessa poco o niente”. Così Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, ha commentato le parole di Matteo Renzi a proposito della necessità che Italia viva non sia esclusa dalla coalizione di centrosinistra, altrimenti a suo giudizio destinata alla sconfitta come in Liguria.


Nel corso di una conferenza stampa con il suo partner in Alleanza Verdi Sinistra, il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, Fratoianni ha spiegato, parlando del risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, che “sui temi su cui si è vinto, come la sanità, o il fatto che su un bando regionale si indichi che il vincitore non possa pagare salari inferiori a 9 euro l’ora, sulla messa in sicurezza del territorio, sulla politica energetica, i profili programmatici che mette in campo il senatore Renzi sono molto diversi. Questo fa testo, per noi questa discussione finisce qui, è una discussione ombelicale in cui ognuno parla di se stesso ma non parla al Paese”. “Ho visto – ha commentato dal canto suo Bonelli – che Calenda ha chiesto un confronto sui numeri a proposito del nucleare. Siamo pronti a confrontarci sui numeri ma il piano programmatico di chi era contrario al ponte sullo Stretto e poi ha cambiato idea, contrario al nucleare, contrario alle trivellazioni e poi ha cambiato idea, è un impianto programmatico incompatibile col nostro. Non è un problema di veti”.


“Renzi dice sì al nucleare e sì al ponte? Mi pare evidente che si tratta di un impianto programmatico non compatibile non solo con AVS ma anche con Pd e M5S”, ha ribadito Bonelli.

Meloni: Musk ha costretto la sinistra a difendere la sovranità

Meloni: Musk ha costretto la sinistra a difendere la sovranitàRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – “Penso che le parole del presidente Mattarella” su Musk “siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione. Tra le tante imprese che Elon Musk ha a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Rio de Janeiro.

Violenza donne, Meloni: immigrazione illegale incide, come la cultura

Violenza donne, Meloni: immigrazione illegale incide, come la culturaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – “Il tema della violenza sulle donne è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sulle parole del ministro Valditara.


“E’ una delle ragioni – ha aggiunto – per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e continuerà a lavorare per fermare l’immigrazione illegale di massa. Credo che ci siano anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere, che per paradosso aumentano la violenza sulle donne mentre le donne acquisiscono più spazio. Questo è qualcosa che deve sicuramente farci riflettere, però sicuramente il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.

Mattarella: dialogo non è fastidio, cittadini non sono sudditi

Mattarella: dialogo non è fastidio, cittadini non sono sudditiRoma, 19 nov. (askanews) – Il dialogo non è un fastidio è parte integrante della democrazia dove i cittadini non sono sudditi. Intervenendo all’assemblea nazionale di Confesercenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, espone un elogio della concertazione tra parti sociali.


“Il dialogo, l’ascolto, sono gli strumenti che hanno consentito all’Italia di progredire: si colgono, talvolta, spinte a considerare un valore, invece, la rottura, lo scontro – avverte il capo dello Stato -. Quasi che il progresso non passi, al contrario attraverso la coesione e la partecipazione. La interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli”.

Mattarella: sfrenata concentrazione ricchezza mina qualità vita

Mattarella: sfrenata concentrazione ricchezza mina qualità vitaRoma, 19 nov. (askanews) – “La qualità della vita di domani è in discussione, caratterizzato com’è questo periodo dalla sfrenata concentrazione delle ricchezze, che interferisce sulla struttura della società, sullo stesso accesso ai consumi. Ma non è affidata a scelte che siano per noi indisponibili”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’assemblea nazionale di Confesercenti ricordando che “il domani sarà plasmato anche da noi, anche dalle vostre attività, dalle interrelazioni che svilupperete con le istituzioni e con il resto della società”.

Mattarella: non arrendersi a conflitti e squilibri sociali

Mattarella: non arrendersi a conflitti e squilibri socialiRoma, 19 nov. (askanews) – Non bisogna arrendersi a conflitti e squilibri come se fossero “prezzi inevitabili da pagare”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’Assemblea nazionale di Confesercenti.


In questa epoca di cambiamenti “non sfuggono gli squilibri, i drammatici conflitti, i pericoli. Accondiscendere al pensiero che siano prezzi inevitabili da pagare per il cambiamento sarebbe già una resa – avverte il capo dello Stato -. Non è questo ciò che ci indica la nostra Costituzione. Non sono queste le ragioni fondanti la Repubblica”.

Ue, Prodi-Monti: su voto Commissione no rese dei conti fra partiti

Ue, Prodi-Monti: su voto Commissione no rese dei conti fra partitiRoma, 19 nov. (askanews) – “Abbiamo auspicato per anni che le scelte dell’Unione Europea fossero animate dal dibattito tra le forze politiche, anche per accrescere nei cittadini la consapevolezza delle grandi poste in gioco. Quando è condotto con serietà e rigore, il voto del Parlamento Europeo sui candidati Commissari è una componente essenziale di questo processo democratico. Se però diventa un modo per scaricare sull’Europa regolamenti di conti tra partiti, perdono credibilità sia la politica sia l’Europa”. È quanto si legge in una nota congiunta firmata dall’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi e dal senatore a vita Mario Monti, a sua volta ex presidente del Consiglio ed ex commissario Ue, che lanciano un appello: “In questo momento, con le enormi sfide che l’Unione Europea deve fronteggiare ad Est e ad Ovest, confidiamo che, davanti a candidati qualificati come Teresa Ribera o Raffaele Fitto, non prevalgano le tensioni intestine, in particolare tra i gruppi considerati più europeisti quali i popolari e i socialisti”.


“Tali tensioni – sostengono Prodi e Monti – porterebbero a un grave conflitto tra Parlamento e Commissione, proprio i due fattori di spinta verso un’Europa più unita. Potrebbe addirittura derivarne la caduta della Commissione von der Leyen 2, dopo una gestazione di cinque mesi e prima ancora della sua entrata in carica, proprio quando i cambiamenti nella politica americana ci obbligano a costruire un’Europa più forte e più coesa. Il mondo intero guarderebbe all’Europa con derisione. Auspichiamo che in questo grave momento prevalga in tutti il senso di responsabilità”, concludono.

Regionali, Schlein: costruiremo un’alleanza ampia per il Paese

Regionali, Schlein: costruiremo un’alleanza ampia per il PaeseRoma, 19 nov. (askanews) – “I dati confermano che il Pd è il perno della costruzione dell’alternativa alle destre. E ci consegna una grande responsabilità, che infatti abbiamo sempre esercitato all’insegna della massima unità. Noi continueremo a perseguirla. I risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta: non abbiamo nessuna presunzione di autosufficienza”. Il successo delle regionali spinge Elly Schlein, a una riflessione sulla debolezza degli alleati. In una intervista a Repubblica la segretaria del Pd, rispondendo a una domanda sull’ipotesi che il leader del M5S Giuseppe Conte possa cercare di smarcarsi dall’alleanza di centrosinistra dopo i deludenti risultati delle liste stellate in Emilia Romagna e Umbria: “Quelle di oggi – afferma – sono le vittorie di tutte le forze progressiste che hanno contribuito a costruire l’alternativa”.


“Oggi – aggiunge – è il giorno della festa collettiva e plurale, come sono state le nostre coalizioni. Poi, che il Pd abbia storicamente un radicamento maggiore sul territorio è vero. Ma resto fiduciosa che la generosità con cui si sono stretti i patti sui territori sarà la stessa con cui costruiremo un’alleanza ampia per conquistare domani il governo del Paese”. Alla domanda sulla ricostituzione in questa tornata elettorale, a differenza della Liguria, del “vero campo largo” (ovvero con l’inclusione di esponenti renziani, sia pure senza il simbolo di Italia viva sulla scheda) Schlein replica: “Io penso che il contributo di tutte le liste sia prezioso. E siccome le vittorie sono un ricostituente, ci daranno lo slancio per perseguire con ancora più determinazione l’unità dei progressisti. A partire dalle battaglie che stiamo facendo insieme contro la disastrosa manovra del governo”.