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Lo staff di Giorgia Meloni: premier è in Italia e sempre reperibile

Lo staff di Giorgia Meloni: premier è in Italia e sempre reperibileRoma, 23 ago. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “è in Italia e ovviamente sempre reperibile per i propri compiti o eventuali necessità di carattere istituzionale, ma questo non significa che debba comunicare pubblicamente in dettaglio i propri spostamenti, quasi si trovasse in regime di libertà vigilata o fosse un concorrente del Grande fratello”. Lo afferma il capo ufficio stampa di Palazzo Chigi, Fabrizio Alfano. “In quest’estate di appassionanti notizie sul menù quotidiano del presidente del Consiglio, la pretesa di comunicarne ogni istante sta evidentemente assumendo contorni surreali: a quanto risulta – conclude ironicamente – il ruolo di capo del governo non prevede ancora il braccialetto elettronico”.

Lollobrigida: le regole attuali già consentono di ottenere la cittadinanza

Lollobrigida: le regole attuali già consentono di ottenere la cittadinanzaRimini, 23 ago. (askanews) – “Noi crediamo che una persona possa diventare cittadino semplicemente con un percorso in cui possa dimostrare l’amore per questa terra, non c’è niente di male, si diventa cittadini e italiani con delle leggi e delle regole che sono comuni a gran parte dei paesi del mondo. Le contaminazioni culturali ci devono essere e dobbiamo avere solamente una capacità: quella di non immaginare che per essere contaminati bisogna rinunciare alla propria identità”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, a margine del Meeting di Rimini.


“Noi siamo un’identità forte, costruita nei secoli – ha aggiunto – consapevoli di quello che valiamo, ci apriamo al mondo, ci confrontiamo con il mondo in un quadro di universalismo che riconosciamo nella nostra religione portante – anche chi non crede deve sapere che il cristianesimo è alla base di quello che noi siamo e del rispetto che dobbiamo agli altri ma che dobbiamo anche pretendere dagli altri. In quest’ottica quindi – ha concluso Lollobrigida – crediamo che le regole che esistono siano delle regole importanti, forti, ma che permettono tranquillamente di acquisire la cittadinanza, di potersi rapportare con gli altri, senza dover fare delle scelte che invece possano pregiudicare questo tipo di aspetto e valore”.

Lollobrigida: regole attuali già consentono di ottenere cittadinanza

Lollobrigida: regole attuali già consentono di ottenere cittadinanzaRimini, 23 ago. (askanews) – “Noi crediamo che una persona possa diventare cittadino semplicemente con un percorso in cui possa dimostrare l’amore per questa terra, non c’è niente di male, si diventa cittadini e italiani con delle leggi e delle regole che sono comuni a gran parte dei paesi del mondo. Le contaminazioni culturali ci devono essere e dobbiamo avere solamente una capacità: quella di non immaginare che per essere contaminati bisogna rinunciare alla propria identità”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, a margine del Meeting di Rimini.


“Noi siamo un’identità forte, costruita nei secoli – ha aggiunto – consapevoli di quello che valiamo, ci apriamo al mondo, ci confrontiamo con il mondo in un quadro di universalismo che riconosciamo nella nostra religione portante – anche chi non crede deve sapere che il cristianesimo è alla base di quello che noi siamo e del rispetto che dobbiamo agli altri ma che dobbiamo anche pretendere dagli altri. In quest’ottica quindi – ha concluso Lollobrigida – crediamo che le regole che esistono siano delle regole importanti, forti, ma che permettono tranquillamente di acquisire la cittadinanza, di potersi rapportare con gli altri, senza dover fare delle scelte che invece possano pregiudicare questo tipo di aspetto e valore”.

Governo, Lollobrigida: complotto? Rresistenze apparati verso cambiamento

Governo, Lollobrigida: complotto? Rresistenze apparati verso cambiamentoRimini, 23 ago. (askanews) – Il governo è al centro di un complotto? “L’obiettivo del nostro governo è quello di rispondere alle tante esigenze che in campagna elettorale ci sono state sottoposte dai cittadini ai quali intendiamo rispondere costantemente. Per il resto non abbiamo necessità di fare polemica; quello che emerge spesso è che rispetto a un’Italia che ha grandi potenzialità, negli anni queste potenzialità non siano stati utilizzate a pieno perché c’era chi sul lavoro degli italiani viveva senza tener conto dell’impegno che i nostri cittadini mettevano in campo in modo non sempre conforme a quelli che sono i dettami della nostra costituzione”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, a margine del Meeting di Rimini.


“Crediamo che ci siano grosse resistenze da parte di apparati rispetto alla voglia di cambiamento, di rinnovamento e di rafforzamento di un’Italia che è straordinaria in termini – ha aggiunto – e di potenzialità e che oggi ha anche un governo che sostiene chi investe su queste risorse che nel tempo non sono state sempre sfruttate appieno”. 

Zaia: no ius scholae ma chi ha requisiti diventi subito italiano

Zaia: no ius scholae ma chi ha requisiti diventi subito italianoRoma, 23 ago. (askanews) – “Come sempre nel nostro Paese si parte da riflessioni molto ideologiche e poco pratiche. Penso che prima di parlare di Ius scholae o Ius soli si dovrebbe ragionare su che valore diamo alla cittadinanza italiana e sull’opportunità di accettare o meno il doppio passaporto”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un’intervista a ‘la Repubblica’.


“Le ultime carte che ho visto sul progetto Ius scholae – sottolinea – prevedevano la cittadinanza per chi ha fatto un percorso scolastico di almeno 10 anni. Facendo due conti: a 6 anni iniziano con la elementare, più 10 anni fanno 16. A 18 quegli stessi ragazze e ragazzi possono richiedere la cittadinanza italiana. Ed è a questo punto della faccenda che c’è il vero problema” perché “raggiunti 10 anni di vita in Italia e la maggiore età, e pretesa la conoscenza della lingua italiana, bisogna velocizzare le procedure per ottenere la cittadinanza”. Secondo Zaia “in questo l’Italia è colpevole, perché chi fa domanda aspetta anche 3 o 4 anni”. “Trovo legittimo che ci possa essere una discussione sulla cittadinanza, rispetto le idee di tutti ma non sono nemmeno per lo Ius soli. Se poi qualcuno vuole discutere facciamolo uscendo dalle solite categorie, destra contro sinistra”, osserva il presidente della Regione Veneto secondo il quale Forza Italia “è libera di esprimere la sua opinione. Ad utile contributo io porto questa riflessione ma usciamo dal tema del colore della pelle e degli sbarchi. Io sto parlando anche di un cittadino americano, piuttosto che giapponese o austriaco. Non buttiamola sempre sul razzismo”.

Cittadinanza, Foti: non è priorità, a Camere da 9 anni e mai fatta

Cittadinanza, Foti: non è priorità, a Camere da 9 anni e mai fattaRoma, 23 ago. (askanews) – Il tema della cittadinanza “non è una priorità”, “sullo ius scholae, come sullo ius culturae, bisognerebbe fare un po’ di esegesi. È così urgente questa riforma, che da nove anni il Parlamento se ne occupa e non l’ha mai portata a termine?”. Lo afferma il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, in un’intervista al Corriere della Sera.


Quanto alle parole del segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, sulla lealtà al governo, risponde: “Non vedo quale possa essere la ragione per cui, chi ha la responsabilità di guidare un partito di governo, non debba essere leale. È legittimo che un partito possa sottolineare una proposta che non è nel programma elettorale della maggioranza, né di Fdi, né della Lega e nemmeno di Forza Italia. È legittimo che Tajani lo ritenga un argomento di discussione, ma lo è anche individuare delle priorità, che poi non toccherebbe certo all’opposizione decidere”. Per quanto riguarda invece le dichiarazioni del ministro Piantedosi, Foti spiega di non averci “visto aperture, né chiusure”. Una discussione seria andrebbe impostata su una norma, non sul titolo di una legge”, aggiunge.

Romeo: insistenza Fi su ius scholae rischia minare stabilità governo

Romeo: insistenza Fi su ius scholae rischia minare stabilità governoRoma, 22 ago. (askanews) – “L’insistenza di Tajani” sullo ius scholae “non è che infastidisce tanto la Lega, che ha una sua posizione chiara e ribadisce il suo no, ma visto che offre una sponda alle opposizioni su questa tematica rischia di minare seriamente la stabilità del governo, sinceramente a che pro facciamo fatica a comprenderlo”. Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ospite della trasmissione ‘4 di sera’ su Rete4.


“Cosa fanno, presentano una proposta di legge in Parlamento e l’approvano con i voti della sinistra? Che cosa potrebbe capitare? Sinceramente – ha sottolineato – troviamo un po’ curiosa questo questa insistenza. Insistere in questa direzione non so dove possa portare”.

Fdi, Iv a La Russa: convochi aula per informativa Meloni su “complotti”

Fdi, Iv a La Russa: convochi aula per informativa Meloni su “complotti”Roma, 22 ago. (askanews) – Il capogruppo di Italia viva al Senato, Enrico Borghi, ha scritto al presidente Ignazio La Russa perchè convochi immediatamente l’aula affinchè “il Presidente del Consiglio possa riferire dettagliatamente e con dovizia di particolari gli aspetti concernenti le sue dichiarazioni di questi giorni in ordine a presunti ‘complotti’ ai suoi danni”.


E’ quanto si legge nella lettera che Borghi ha inviato al Presidente del Senato in cui chiede la convocazione immediata di una conferenza dei capigruppo e di una seduta straordinaria dell’aula di Palazzo Madama.

Ius scholae, Tajani alla lega: non usare Berlusconi per fare polemiche

Ius scholae, Tajani alla lega: non usare Berlusconi per fare polemicheRimini, 22 ago. (askanews) – “Non faccio polemiche, credo di conoscere bene il pensiero di Berlusconi e non credo che Berlusconi debba essere utilizzato per fare polemiche politiche. So quello che diceva Berlusconi: si riferiva a un corso di studio di cinque anni e non basta avere avuto l’iscrizione per cinque anni”. Così il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, risponde alla Lega che ha rilanciato sui canali social un video di Silvio Berlusconi di qualche anno fa sul tema della normativa per la concessione della cittadinanza. “Noi diciamo che serve un corso di studio completo, cioè la scuola dell’obbligo fino a 16 anni, non con la semplice iscrizione ma con il raggiungimento del titolo che dimostri di fatto la conoscenza e lo studio della cultura italiana. Questo è quello che diciamo – ha spiegato Tajani nel corso di una conferenza stampa al Meeting di Rimini -. Questa è una linea che garantisce molta più integrazione di quella che è prevista dalla legge attuale che dice a 18 anni poi diventare cittadini italiani, se tu sei anche formato magari sei un buon cittadino un buon patriota e non sei soltanto uno che ha vissuto in Italia”.


Del resto “preferisco uno che non ha il cognome italiano e che ha genitori non nati in Italia che canta l’inno di Mameli, rispetto a uno che è nato in Italia da genitori italiani che si rifiuta di cantare l’inno di Mameli” ha concluso.

Ius scholae, Tajani: l’essere italiano non è legato a 7 generazioni prima

Ius scholae, Tajani: l’essere italiano non è legato a 7 generazioni primaRoma, 22 ago. (askanews) – “Alcuni se la prendono con me perché sono favorevole all ius scholae, ma non sono né un pericoloso sovversivo né un estremista di sinistra…lo sanno tutti come la penso. Io dico che bisogna guardare alla realtà per quella che è, insisto sulla formazione, sull’identità, sulla cultura. Se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa, verde ma perché dentro di te hai quelle convinzioni. Perché dentro di te vivi quei valori. Dentro di te hai quell’anima europea. Se poi i tuoi genitori sono nati a Kiev, a La Paz o a Dakar è la stessa identica cosa. Il mondo è fatto così, essere italiano o essere europeo o essere patriota non è legato a sette generazioni prima. E’ essere quello che sei tu. Io preferisco uno che ha genitori stranieri e canta l’inno di Mameli a uno che è italiano da sette generazioni e non canta l’inno di Mameli. Chi è più patriota dei due?”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento all’incontro Percorsi per la pace al Meeting di Rimini.