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Mattarella: Italia orgogliosa di aver partecipato dalla fondazione della Nato

Mattarella: Italia orgogliosa di aver partecipato dalla fondazione della NatoRoma, 11 nov. (askanews) -“Settantacinque anni or sono vedevano la luce il Trattato di Londra che istituiva il Consiglio d’Europa e il Trattato di Washington da cui prese le mosse la NATO, organizzazione difensiva dei Paesi liberi. La Repubblica Italiana è orgogliosa di aver partecipato fin dalla fondazione a questi Patti tra nazioni libere e sovrane, secondo una scelta che le permise di superare la tragedia del Secondo Conflitto Mondiale in un contesto di cooperazione internazionale corrispondente al dettato della sua Costituzione e con l’affermazione di principi di indipendenza, libertà, sicurezza, crescita economica e sociale”. Lo afferma in un messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviato in occasione della conferenza “Il 75esimo anniversario del Consiglio d’ Europa e della NATO, i pilastri della sicurezza democratica”, in svolgimento presso la Camera dei Deputati.

Manovra, Meloni: su taglio cuneo risposto a richieste sindacati

Manovra, Meloni: su taglio cuneo risposto a richieste sindacatiRoma, 11 nov. (askanews) – “Con la nuova manovra rendiamo strutturale il taglio del cuneo contributivo e ne ampliamo i benefici ai circa 1,3 milioni di lavoratori con redditi tra 35 a 40mila euro annui, seppure con un decalage. Anche qui rispondendo a una tematica che era stata correttamente posta dai sindacati sulla evidente discriminazione dei lavoratori che guadagnavano pochi euro in più di altri ma, a differenza di quegli altri, non beneficiavano del taglio del cuneo”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.


“Come sapete, inoltre – ha continuato la premier -, non si interviene più sull’aspetto contributivo, ma su quello fiscale, e questo ci consente anche di ottenere un altro vantaggio, ovvero evitare il rischio che parte del taglio potesse causare un incremento della pressione fiscale”. Inoltre, ha proseguito, “differenziamo anche la modalità di fruizione a seconda del reddito. Ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, è stato riconosciuto un bonus; ai soggetti che, invece, hanno un reddito complessivo dai 20.000 a 40.000 euro è stata riconosciuta un’ulteriore detrazione dall’imposta lorda. L’effetto per il lavoratore in busta paga rimane lo stesso. Confermiamo l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli. Ed estendiamo questa misura anche alle lavoratrici autonome (escluso coloro che hanno optato per il regime forfettario) che percepiscono reddito d’impresa o di lavoro autonomo”.


Infine, “in materia di imposte, viene reso strutturale il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. È chiaramente intenzione del Governo intervenire anche sullo scaglione di reddito successivo, ma questo dipenderà ovviamente dalle risorse che avremo a disposizione e che arriveranno anche alla chiusura del concordato preventivo”.

Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misure

Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misureRoma, 11 nov. (askanews) – “La manovra di bilancio è in continuità con le scelte che il Governo ha fatto con le due precedenti leggi finanziarie. Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt’altro che facile nel quale operiamo. Lo considero un cambio di passo rispetto all’approccio che troppe volte abbiamo visto in passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell’immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo. Come noi, che raccogliamo la grave eredità di debiti che gravano come un macigno sui conti pubblici”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.


“Citerò due numeri per far capire di cosa parlo: 30 e 38. 30 miliardi – ha spiegato Meloni – è il valore complessivo di questa manovra di bilancio; 38 sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 per ristrutturare meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia. Con le stesse risorse, qualsiasi provvedimento di questa legge di bilancio avrebbe potuto essere più che raddoppiato. Vale per la sanità, per i contratti pubblici, per la scuola, per l’aumento dei salari”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.

Bologna, La Russa: la sinistra recida cordone con certe compagnie

Bologna, La Russa: la sinistra recida cordone con certe compagnieRoma, 11 nov. (askanews) – “C’è un cordone ombelicale che la sinistra deve decidersi a recidere. Non basta essere d’accordo su principi generali, come l’antifascismo, per unirsi a qualsiasi compagnia. Le compagnie bisogna scegliersele. O si finisce per offrire un ombrello ai violenti”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il presidente del Senato Ignazio La Russa, riferendosi agli scontri avvenuti a Bologna tra un corteo dei collettivi studenteschi e la polizia, che ha impedito che questi venissero a contatto con i manifestanti di estrema destra, tra cui CasaPound.


“La Costituzione – sottolinea a questo proposito La Russa – garantisce a tutti il diritto di manifestare, nel rispetto delle norme. Si può essere d’accordo oppure no con le ragioni di chi manifesta, ma non si può pretendere che si vietino quando le autorità preposte ne riconoscono la liceità. E a Bologna la Questura ha autorizzato dando prescrizioni molto restrittive ai manifestanti di CasaPound. Per avere subito troppi divieti a manifestare, sin da quando ero giovane, io stesso non chiederei mai di vietarne una. E d’altronde, anche l’iniziativa che ha avuto poi chiari connotati antisemiti organizzata a Milano, non è stata vietata proprio per il diritto di tutti a manifestare. Nessuno di noi, però, si offre di andare in corteo con gruppi estremisti. Certa sinistra, invece, scende in piazza con i facinorosi”. La Russa ammette di riferirsi alla vicesindaca di Bologna: “Certo che può” manifestare, “ma assumendosi le responsabilità politiche di quello che avviene nella manifestazione”. Il presidente del Senato spiega infine che la premier Meloni, quando dice che una parte della sinistra “foraggia i facinorosi” si riferisce “a quella parte di forze politiche troppo accomodanti, per esempio, con le forme di antisemitismo che vengono mascherate da iniziative in difesa della Palestina. Assistiamo a un allarmante rigurgito di antisemitismo. Io sono da sempre per la soluzione dei due popoli, due Stati. Ma a questo obiettivo non si lavora senza prendere le distanze da chi vuole la scomparsa di Israele”.

Scontri a Bologna, il sindaco Lepore: il governo ci ha mandato 300 camicie nere

Scontri a Bologna, il sindaco Lepore: il governo ci ha mandato 300 camicie nereRoma, 10 nov. (askanews) – “Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata, so che domani ci saranno la presidente Meloni e vari rappresentanti del governo, ecco io a loro voglio dire: ci hanno mandato trecento camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione, le infrastrutture, le forze dell’ordine che servono, i fondi per la sanità, il diritto alla casa”. Lo ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore parlando con i giornalisti a margine della commemorazione dell’80esimo anniversario della battaglia di Porta Lame e rispondendo a una domanda su quanto accaduto ieri in città alla manifestazione di Casapound e altri.


“Mi aspetto che domani – ha aggiunto Lepore – la presidente Meloni, invece che commentare i disordini e cavarsela con poco, dica alla città di Bologna cosa possiamo fare insieme per rimettere apposto tutta l’area metropolitana che è stata colpita dall’alluvione”.

Giustizia, Salvini: i giudici che stravolgono le leggi si dimettano

Giustizia, Salvini: i giudici che stravolgono le leggi si dimettanoMilano, 10 nov. (askanews) – “Quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione Comunista. Sono un problema per l’Italia”. Lo ha scritto sui social il segretario della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, facendo esplicito riferimento alla giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma, Silvia Albano, intervenuta a margine del convegno di Magistratura Democratica a Roma dicendosi molto preoccupata per il fatto che “chi cerca di applicare la Costituzione venga appellato come ‘giudice comunista’”.

Giustizia, Schlein: clima inaccettabile di attacco istituzionale

Giustizia, Schlein: clima inaccettabile di attacco istituzionaleMilano, 10 nov. (askanews) – “Solidarietà quei giudici che vengono messi sotto scorta per effetto di minacce che dipendono anche da un clima inaccettabile di attacco istituzionale nei loro confronti”, lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di una tappa del suo tour elettorale in Umbria in vista del voto regionale.


“Lo scontro istituzionale – sottolinea Schlein – non fa bene al Paese, soprattutto rispetto a delle persone che, come si è dimostrato sul caso dell’Albania, stanno solo applicando delle sentenze della Corte europea di giustizia quindi stanno solo facendo il loro lavoro”.

Giustizia, Nordio: le toghe non critichino le leggi, ma la politica abbassi i toni

Giustizia, Nordio: le toghe non critichino le leggi, ma la politica abbassi i toniMilano, 10 nov. (askanews) – “Noi vogliamo il dialogo con la magistratura proprio perché sappiamo che la magistratura è chiamata ad applicare le leggi. Altro problema è la critica al merito politico e al contenuto delle leggi una volta che sono state approvate e Mattarella è stato chiarissimo su questo. Mi auguro che nel confronto futuro ci sia sempre meno una critica della magistratura al merito politico delle leggi in Parlamento e un abbassamento di toni da parte della politica a criticare le sentenze”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un collegamento telefonico con il convegno in corso a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.


“Anzitutto aspettiamo di vedere quali saranno le decisioni della giurisdizione”, ma “che io possa intervenire in Consiglio dei ministri con consigli o altre forme di dialogo su quello che riguarda la sovranità della giurisdizione sarebbe contrario alla mia educazione di magistrato. Le reazioni che ho avuto io sono state esclusivamente tecniche, non voglio andare oltre”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a chi gli ha chiesto se fosse intenzionato a intervenire con ‘moral suasion’ per indurre la politica a abbassare i toni in materia di giustizia e immigrazione qualora domani il Tribunale di Roma prendesse una decisione in materia analoga alle precedenti. “Questa si chiama giustizia predittiva” ha scherzato Nordio. “Mi auguro che il giudice, lo devi fare, interpreti la legge, poi i politici avranno il diritto di rivedere le leggi se queste non sembrano sufficienti ad affrontare problemi politici che sono stati posti dall’elettorato” ha aggiunto durante il collegamento telefonico con il convegno a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.

Italia-Cina, Mattarella: “Fiducia e comprensione reciproca. Rapporti saldi”

Italia-Cina, Mattarella: “Fiducia e comprensione reciproca. Rapporti saldi”Pechino, 10 nov. (askanews) – “I rapporti Cina e Italia sono talmente eccellenti che pochi mesi fa è venuta in Cina la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. A pochi mesi di distanza c’è la mia visita di Stato. È del tutto inconsueto che vi siano visite così ravvicinate, nello stesso Paese, del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio dei ministri. È un’eccezione che sottolinea quanto sia importante il rapporto dell’Italia con la Cina e come l’Italia vuole coltivarlo con attenzione e sviluppo. Come lo definirei? Lo definirei come un rapporto di amicizia, quella che è fatta da fiducia e da capacità di comprensione reciproca. È quello che contraddistingue questa relazione tra Cina e Italia”.


Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’intervista rilasciata a Pechino alla tv CGTN intervistato da He Yanke nel programma “Leaders Talk” ha risposto alla domanda sullo stato delle relazioni cino-italiane dopo il colloquio approfondito con il Presidente Xi Jinping. “I rapporti Cina e Italia sono straordinari, saldamente eccellenti – ha proseguito il Capo dello Stato -. E si basano su quei presupposti che abbiamo detto. La cultura cinese insegna che le ricorrenze sono importanti. E ve ne sono molte in questo anno. Vi sono appunto i 700 anni dalla morte di Marco Polo, i 20 anni del nostro partenariato strategico globale, in cui abbiamo riversato operativamente la mentalità del rapporto che Marco Polo ha indicato: quello di crescere insieme, rispettandosi e conoscendoci sempre meglio. Vi sono altre ricorrenze. Quest’anno ricorrono i 75 anni della Nuova Cina, che è una ricorrenza di straordinaria importanza per la comunità internazionale. Vi saranno altre ricorrenze l’anno venturo. Tutte scadenze che ricordano i doveri da assolvere e le strade da percorrere”.


Il futuro richiede tanti Marco Polo, in alternativa a chi invece predica contrapposizione e pratica guerra. Perché lo stile Marco Polo, il significato, è quello della curiosità per mondi che non si conoscono, l’ammirazione per quello che si vede e si apprende, è il rispetto reciproco per un comune arricchimento culturale. Questo è ciò che ha fatto crescere il mondo nel corso dei millenni e dei secoli. Ed è ciò che invece viene contrastato da chi alimenta contrapposizioni e coltiva incompatibilità”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di un’intervista rilasciata a Pechino alla tv CGTN intervistato da He Yanke nel programma “Leaders Talk”. Secondo il capo dello Stato “vi è un’esigenza crescente al mondo, e lo vediamo in questa stagione politica internazionale, di recuperare quello spirito in cui incontrarsi, dialogare, apprendere vicendevolmente, che è il modo per crescere tutti insieme”.

Mattarella a Pechino invoca l’”autorevolezza” della Cina per una soluzione in Ucraina e Medio Oriente

Mattarella a Pechino invoca l’”autorevolezza” della Cina per una soluzione in Ucraina e Medio Oriente

Pechino, 9 nov. (askanews) – Sergio Mattarella si appella all’autorevolezza della Cina, “uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale”, per la ricerca di una soluzione ai due conflitti che stanno sconvolgendo la stabilità internazionale: Ucraina e Medioriente. Il Presidente della Repubblica, reduce dall’incontro di ieri con il Presidente Xi Jinping al quale ha ribadito amicizia e desiderio di rafforzare i rapporti bilaterali e dal quale ha ricevuto attestati di stima e amicizia, coglie l’occasione della lectio magistralis all’università più importante della Cina, Beida, che da oggi accoglie una cattedra in “cultura italiana” (finanziata dalla Fondazione Agnelli) per affrontare i nodi più spinosi dello scenario internazionale sul quale i due paesi si trovano su posizioni lontane. Il capo dello Stato esprime appunto una “aspettativa” nei confronti di Pechino a cui riconosce “grande autorevolezza sul proscenio internazionale” affinché si adoperi “per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e alla integrità territoriale dell’Ucraina”.


Per Mattarella infatti “non è pensabile che un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, violi, come ha fatto la Federazione Russa invadendo l’Ucraina, norme fondamentali del diritto internazionale usando la forza contro un suo vicino più piccolo per imporgli la propria volontà. Accondiscendere a un tale comportamento – a suo avviso – significherebbe consegnare alla barbarie la comunità degli Stati”. Il Presidente confida anche che la Cina “vorrà aggiungere la sua voce affinché i diversi attori regionali esercitino moderazione e possa essere finalmente applicata una soluzione a due Stati tra Israele e la Palestina”. Per Mattarella infatti “occorre fermare subito la guerra, per avviare soluzioni anche all’immane crisi umanitaria che ne è derivata”. Il ragionamento parte dal presupposto che “per millenni Cina e Italia hanno svolto anche un ruolo significativo nel definire l’idea stessa di civiltà” fatta di progresso materiale ma anche morale e intellettuale. Fin dai tempi di Marco Polo, simbolo che unifica i due paesi, cinesi e italiani hanno aperto nuovi cammini in ambito economico e commerciale, un legame e una collaborazione che sono stati promossi da personaggi che nulla avevano a che fare con i conflitti. Mattarella oggi condivide l’analisi del suo predecessore, Giorgio Napolitano, quando nel corso della sua visita di Stato in Cina, nel 2010, affermava: ‘Il peso della Cina, dell’Asia, del resto del mondo sugli eventi internazionali è destinato a consolidarsi e a crescere. Da buon italiano, da buon europeo considero altamente positiva questa evoluzione’.


La Cina come l’Unione Europea rappresentano il futuro di pace e apertura per i giovani. “Ma senza dialogo e collaborazione – avverte Mattarella – sarebbe inconcepibile poter affrontare i costi sociali, economici e ambientali delle sfide che l’umanità si trova a fronteggiare. Per far questo occorrono regole condivise, poste in essere, e non rinviate di vertice in vertice”. Un invito dunque a riprendere il filo della comunicazione a partire dalle Nazioni Unite che sono il luogo privilegiato per trovare soluzioni alle crisi attraverso lo strumento del multilateralismo. Il capo dello Stato sollecita quindi una assunzione di leadership da parte di Pechino e nel farlo non nasconde “le differenze di approccio o le differenze di opinione” che però “non possono mai far velo tra amici, se espresse con franchezza e con disponibilità all’ascolto”. E restando in tema di franchezza il Presidente toccato poi l’altro tema foriero di possibili tensioni, quello economico, su cui la Cina esercita ormai una posizione dominante a livello globale: “La Cina è, per l’Italia, il primo partner economico in Asia” ma con “spirito costruttivo” bisogna trovare “un rapporto equilibrato che consenta la rimozione delle barriere che ostacolano l’accesso al mercato cinese di prodotti italiani di eccellenza”. Mentre sul versante finanziario l’Italia è aperta a nuovi investimenti cinesi, “in una logica di trasparenza, concretezza e mutuo vantaggio che stimolino occupazione e generino crescita del valore e delle competenze”. Il tema del flusso commerciale era stato affrontato anche nel colloquio in mattinata con il primo ministro Li Qiang al quale aveva espresso la volontà di ampliare il flusso commerciale, oggi squilibrato dal lato delle importazioni per quanto riguarda l’Italia, auspicando maggiori investimenti rispetto ai 15 miliardi registrati nel 2023.


Dal canto suo l’Italia forte della fiducia acquisita nel rapporto bilaterale vuole “offrire un contributo sostanziale alla tessitura di un legame Cina – Unione Europea sempre più robusto, sostenibile ed egualmente vantaggioso per le parti, nel contesto di un ordine internazionale fondato su regole rispettate. Regole e norme che devono valere per tutti ed essere applicate in buona fede da ogni parte. Ci adoperiamo, quindi – assicura -, affinché il dialogo tra Pechino e le Istituzioni europee, basato sul mutuo rispetto, sulla trasparenza e sulla collaborazione a lungo termine, sia costruttivo”. E questo vale anche per quell’aumento dei dazi deciso da Bruxelles nei confronti delle auto elettriche cinesi: “Nessuno in Europa, men che meno l’Italia, immagina una stagione di protezionismo” scandisce Mattarella. “Un dialogo tra Pechino e l’Unione Europea fluido, responsabile e approfondito anche in ambito politico e strategico – insomma – rappresenterebbe un valore” per affrontare temi che riguardano tutti tra cui c’è anche “la tutela e la promozione della dignità di ogni persona. Ribadire principi che rappresentano un presidio di civiltà, indipendentemente dai contesti politici, economici o culturali, non esprime interferenza nei confronti di alcuno – puntualizza -. È, piuttosto, un invito per comportamenti coerenti con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che impegna l’intera Comunità internazionale”.


L’invito è quindi di recuperare la cultura del dialogo che per secoli ha visto così vicine Italia e Cina: “I nostri Paesi hanno dimostrato di saper superare le sfide più grandi, di poter colmare distanze che ad altri apparivano infinite – conclude -. Dalla grandezza delle civiltà delle nostre origini e dalla loro capacità di interagire e comprendersi dobbiamo trarre ispirazione per una leadership responsabile e all’altezza delle crisi di oggi”.