Emilia Romagna,Meloni: dicono che non abbiamo chance, come in Liguria…Milano, 11 nov. (askanews) – “In molti dicono che Elena e il centrodestra non hanno possibilità di vincere in Emilia Romagna. Ma la mia storia, la nostra storia, è un’altra: racconta che i pronostici possono essere stravolti”. lo ha detto la presidente del Consiglio giorgia Meloni, in videocollegamento con la kermesse elettorale del centrodestra a Bologna. “Non fatevi dire da nessuno dove potete arrivare. Come in Liguria, dove la sinsitra era convinta di aver già vinto, come in altre 10 Regioni da quando siamo al governo della Nazione. Mettiamocela tutta”, ha concluso Meloni.
Autonomia, la Consulta si esprime domani sull’autonomia differenziataRoma, 11 nov. (askanews) – Domani, nell’Udienza pubblica del 12 novembre, la Corte affronterà esclusivamente le questioni di costituzionalità riguardanti la legge numero 86 del 2024 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione) sollevate con i ricorsi delle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, che hanno impugnato la legge nella sua totalità e anche con riferimento a specifiche disposizioni.
Le questioni sottoposte all’esame della Corte sono collegate all’interpretazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione con riguardo all’attribuzione alle regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Alcune delle questioni attengono alla determinazione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale) sia per quanto riguarda la fonte e il procedimento di determinazione, sia per quanto riguarda l’individuazione delle materie o ambiti di materie per i quali tale determinazione sia necessaria, o meno, per il trasferimento delle funzioni. Altre questioni riguardano, principalmente sotto il profilo del principio della leale collaborazione, il procedimento di approvazione delle intese tra Stato e regione per l’attribuzione delle materie e delle relative funzioni. Altre ancora coinvolgono le modalità di finanziamento delle funzioni trasferite.
In alcuni dei giudizi intervengono ad opponendum le Regioni Piemonte, Veneto e Lombardia; la Corte deciderà sull’ammissibilità dei loro interventi.
Mattarella: Italia orgogliosa di aver partecipato dalla fondazione della NatoRoma, 11 nov. (askanews) -“Settantacinque anni or sono vedevano la luce il Trattato di Londra che istituiva il Consiglio d’Europa e il Trattato di Washington da cui prese le mosse la NATO, organizzazione difensiva dei Paesi liberi. La Repubblica Italiana è orgogliosa di aver partecipato fin dalla fondazione a questi Patti tra nazioni libere e sovrane, secondo una scelta che le permise di superare la tragedia del Secondo Conflitto Mondiale in un contesto di cooperazione internazionale corrispondente al dettato della sua Costituzione e con l’affermazione di principi di indipendenza, libertà, sicurezza, crescita economica e sociale”. Lo afferma in un messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviato in occasione della conferenza “Il 75esimo anniversario del Consiglio d’ Europa e della NATO, i pilastri della sicurezza democratica”, in svolgimento presso la Camera dei Deputati.
Manovra, Meloni: su taglio cuneo risposto a richieste sindacatiRoma, 11 nov. (askanews) – “Con la nuova manovra rendiamo strutturale il taglio del cuneo contributivo e ne ampliamo i benefici ai circa 1,3 milioni di lavoratori con redditi tra 35 a 40mila euro annui, seppure con un decalage. Anche qui rispondendo a una tematica che era stata correttamente posta dai sindacati sulla evidente discriminazione dei lavoratori che guadagnavano pochi euro in più di altri ma, a differenza di quegli altri, non beneficiavano del taglio del cuneo”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.
“Come sapete, inoltre – ha continuato la premier -, non si interviene più sull’aspetto contributivo, ma su quello fiscale, e questo ci consente anche di ottenere un altro vantaggio, ovvero evitare il rischio che parte del taglio potesse causare un incremento della pressione fiscale”. Inoltre, ha proseguito, “differenziamo anche la modalità di fruizione a seconda del reddito. Ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, è stato riconosciuto un bonus; ai soggetti che, invece, hanno un reddito complessivo dai 20.000 a 40.000 euro è stata riconosciuta un’ulteriore detrazione dall’imposta lorda. L’effetto per il lavoratore in busta paga rimane lo stesso. Confermiamo l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli. Ed estendiamo questa misura anche alle lavoratrici autonome (escluso coloro che hanno optato per il regime forfettario) che percepiscono reddito d’impresa o di lavoro autonomo”.
Infine, “in materia di imposte, viene reso strutturale il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. È chiaramente intenzione del Governo intervenire anche sullo scaglione di reddito successivo, ma questo dipenderà ovviamente dalle risorse che avremo a disposizione e che arriveranno anche alla chiusura del concordato preventivo”.
Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misureRoma, 11 nov. (askanews) – “La manovra di bilancio è in continuità con le scelte che il Governo ha fatto con le due precedenti leggi finanziarie. Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt’altro che facile nel quale operiamo. Lo considero un cambio di passo rispetto all’approccio che troppe volte abbiamo visto in passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell’immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo. Come noi, che raccogliamo la grave eredità di debiti che gravano come un macigno sui conti pubblici”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.
“Citerò due numeri per far capire di cosa parlo: 30 e 38. 30 miliardi – ha spiegato Meloni – è il valore complessivo di questa manovra di bilancio; 38 sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 per ristrutturare meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia. Con le stesse risorse, qualsiasi provvedimento di questa legge di bilancio avrebbe potuto essere più che raddoppiato. Vale per la sanità, per i contratti pubblici, per la scuola, per l’aumento dei salari”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.
Bologna, La Russa: la sinistra recida cordone con certe compagnieRoma, 11 nov. (askanews) – “C’è un cordone ombelicale che la sinistra deve decidersi a recidere. Non basta essere d’accordo su principi generali, come l’antifascismo, per unirsi a qualsiasi compagnia. Le compagnie bisogna scegliersele. O si finisce per offrire un ombrello ai violenti”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il presidente del Senato Ignazio La Russa, riferendosi agli scontri avvenuti a Bologna tra un corteo dei collettivi studenteschi e la polizia, che ha impedito che questi venissero a contatto con i manifestanti di estrema destra, tra cui CasaPound.
“La Costituzione – sottolinea a questo proposito La Russa – garantisce a tutti il diritto di manifestare, nel rispetto delle norme. Si può essere d’accordo oppure no con le ragioni di chi manifesta, ma non si può pretendere che si vietino quando le autorità preposte ne riconoscono la liceità. E a Bologna la Questura ha autorizzato dando prescrizioni molto restrittive ai manifestanti di CasaPound. Per avere subito troppi divieti a manifestare, sin da quando ero giovane, io stesso non chiederei mai di vietarne una. E d’altronde, anche l’iniziativa che ha avuto poi chiari connotati antisemiti organizzata a Milano, non è stata vietata proprio per il diritto di tutti a manifestare. Nessuno di noi, però, si offre di andare in corteo con gruppi estremisti. Certa sinistra, invece, scende in piazza con i facinorosi”. La Russa ammette di riferirsi alla vicesindaca di Bologna: “Certo che può” manifestare, “ma assumendosi le responsabilità politiche di quello che avviene nella manifestazione”. Il presidente del Senato spiega infine che la premier Meloni, quando dice che una parte della sinistra “foraggia i facinorosi” si riferisce “a quella parte di forze politiche troppo accomodanti, per esempio, con le forme di antisemitismo che vengono mascherate da iniziative in difesa della Palestina. Assistiamo a un allarmante rigurgito di antisemitismo. Io sono da sempre per la soluzione dei due popoli, due Stati. Ma a questo obiettivo non si lavora senza prendere le distanze da chi vuole la scomparsa di Israele”.
Scontri a Bologna, il sindaco Lepore: il governo ci ha mandato 300 camicie nereRoma, 10 nov. (askanews) – “Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata, so che domani ci saranno la presidente Meloni e vari rappresentanti del governo, ecco io a loro voglio dire: ci hanno mandato trecento camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione, le infrastrutture, le forze dell’ordine che servono, i fondi per la sanità, il diritto alla casa”. Lo ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore parlando con i giornalisti a margine della commemorazione dell’80esimo anniversario della battaglia di Porta Lame e rispondendo a una domanda su quanto accaduto ieri in città alla manifestazione di Casapound e altri.
“Mi aspetto che domani – ha aggiunto Lepore – la presidente Meloni, invece che commentare i disordini e cavarsela con poco, dica alla città di Bologna cosa possiamo fare insieme per rimettere apposto tutta l’area metropolitana che è stata colpita dall’alluvione”.
Giustizia, Salvini: i giudici che stravolgono le leggi si dimettanoMilano, 10 nov. (askanews) – “Quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione Comunista. Sono un problema per l’Italia”. Lo ha scritto sui social il segretario della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, facendo esplicito riferimento alla giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma, Silvia Albano, intervenuta a margine del convegno di Magistratura Democratica a Roma dicendosi molto preoccupata per il fatto che “chi cerca di applicare la Costituzione venga appellato come ‘giudice comunista’”.
Giustizia, Schlein: clima inaccettabile di attacco istituzionaleMilano, 10 nov. (askanews) – “Solidarietà quei giudici che vengono messi sotto scorta per effetto di minacce che dipendono anche da un clima inaccettabile di attacco istituzionale nei loro confronti”, lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di una tappa del suo tour elettorale in Umbria in vista del voto regionale.
“Lo scontro istituzionale – sottolinea Schlein – non fa bene al Paese, soprattutto rispetto a delle persone che, come si è dimostrato sul caso dell’Albania, stanno solo applicando delle sentenze della Corte europea di giustizia quindi stanno solo facendo il loro lavoro”.
Giustizia, Nordio: le toghe non critichino le leggi, ma la politica abbassi i toniMilano, 10 nov. (askanews) – “Noi vogliamo il dialogo con la magistratura proprio perché sappiamo che la magistratura è chiamata ad applicare le leggi. Altro problema è la critica al merito politico e al contenuto delle leggi una volta che sono state approvate e Mattarella è stato chiarissimo su questo. Mi auguro che nel confronto futuro ci sia sempre meno una critica della magistratura al merito politico delle leggi in Parlamento e un abbassamento di toni da parte della politica a criticare le sentenze”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un collegamento telefonico con il convegno in corso a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.
“Anzitutto aspettiamo di vedere quali saranno le decisioni della giurisdizione”, ma “che io possa intervenire in Consiglio dei ministri con consigli o altre forme di dialogo su quello che riguarda la sovranità della giurisdizione sarebbe contrario alla mia educazione di magistrato. Le reazioni che ho avuto io sono state esclusivamente tecniche, non voglio andare oltre”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a chi gli ha chiesto se fosse intenzionato a intervenire con ‘moral suasion’ per indurre la politica a abbassare i toni in materia di giustizia e immigrazione qualora domani il Tribunale di Roma prendesse una decisione in materia analoga alle precedenti. “Questa si chiama giustizia predittiva” ha scherzato Nordio. “Mi auguro che il giudice, lo devi fare, interpreti la legge, poi i politici avranno il diritto di rivedere le leggi se queste non sembrano sufficienti ad affrontare problemi politici che sono stati posti dall’elettorato” ha aggiunto durante il collegamento telefonico con il convegno a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.