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Meloni: abbiamo già raggiunto l’obiettivo di un’Italia migliore

Meloni: abbiamo già raggiunto l’obiettivo di un’Italia miglioreRoma, 6 ago. (askanews) – “Il mio bilancio personale” di questi due anni di governo “è che non avrei potuto fare di più. Tanto che quest’anno penso di dovermi imporre qualche giorno di riposo, più del solito. Quello politico è che stiamo risolvendo molti problemi, ma molti altri vanno ancora risolti”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una lunga intervista al settimanale Chi, che uscirà domani, mercoledì 7 agosto.


“Sono soddisfatta, per ora, dei risultati, e questo – prosegue la premier – mi porta a voler andare avanti con ancora maggiore determinazione: avevo promesso che avrei lasciato l’Italia in condizioni migliori di come l’avevo trovata e questo obiettivo finora l’ho raggiunto”.

Governo, Meloni: già raggiunto obiettivo di un’Italia migliore

Governo, Meloni: già raggiunto obiettivo di un’Italia miglioreRoma, 6 ago. (askanews) – “Il mio bilancio personale” di questi due anni di governo “è che non avrei potuto fare di più. Tanto che quest’anno penso di dovermi imporre qualche giorno di riposo, più del solito. Quello politico è che stiamo risolvendo molti problemi, ma molti altri vanno ancora risolti”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una lunga intervista al settimanale Chi, che uscirà domani, mercoledì 7 agosto.


“Sono soddisfatta, per ora, dei risultati, e questo – prosegue la premier – mi porta a voler andare avanti con ancora maggiore determinazione: avevo promesso che avrei lasciato l’Italia in condizioni migliori di come l’avevo trovata e questo obiettivo finora l’ho raggiunto”.

Tajani: il processo a Toti rischia di condizionare il voto in Liguria

Tajani: il processo a Toti rischia di condizionare il voto in LiguriaRoma, 6 ago. (askanews) – “Trovo singolare che si faccia un processo durante una campagna elettorale, mi lascia molto ma molto perplesso, così si tenta di condizionare il voto in Liguria”. Lo ha detto il segretario nazionale di Forza Italia e vice premier, Antonio Tajani a margine di una conferenza stampa nella sede del partito. “Credo che la stragrande maggioranza dei magistrati italiani avrebbe fatto scelte diverse da quanto avvenuto in Liguria. Tra l’altro il candidato avversario è l’ex ministro della Giustizia (Andrea Orlando, ndr)”, ha aggiunto Tajani.


“È tutto un po troppo politicizzato, condivido le parole del ministro Nordio. E se Toti viene assolto che succede? Viene chiamato e rimesso a fare il Governatore? Una parte minoritaria della magistratura non può sostituirsi alla politica, chi guida le istituzioni viene eletto dal popolo, non ha vinto un concorso”, ha detto ancora il vicepremier.

Italia riceve 5° rata Pnrr. Meloni: primi per obiettivi raggiunti

Italia riceve 5° rata Pnrr. Meloni: primi per obiettivi raggiuntiRoma, 5 ago. (askanews) – “La Commissione europea ha versato oggi all’Italia la quinta rata del Pnrr pari a 11 miliardi di euro. Il pagamento segue la valutazione positiva della Commissione, adottata formalmente lo scorso 2 luglio, connessa al conseguimento di 53 traguardi e obiettivi della quinta rata del PNRR italiano”. Lo rende noto Palazzo Chigi.


“Con l’incasso della quinta rata – si legge nella nota – l’Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’ammontare maggiore di finanziamento, pari a 113,5 miliardi di euro, corrispondente al 58,4% delle risorse complessive del Piano”. “L’Italia è al primo posto in Europa per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo ricevuto, – afferma la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni – siamo stati i primi a richiedere il pagamento della quinta rata e siamo i primi ad aver richiesto il pagamento della sesta rata del Piano. I recenti dati Istat sul PIL, che stimano una crescita acquisita nel primo semestre 2024 pari allo 0,7% e gli ultimi dati del rapporto Svimez, che nel 2023 evidenziano la decisa accelerazione del PIL nel Mezzogiorno, con un incremento di nuova occupazione pari al 2,6%, sono la riprova dell’efficace lavoro portato avanti dal Governo e dalle Amministrazioni titolari per il conseguimento degli obiettivi programmati e per l’attuazione di misure virtuose per la crescita economica strutturale dell’Italia”.

Mattarella nel 50esimo della strage dell’Italicus: vicinanza ai familiari, matrice neofascista

Mattarella nel 50esimo della strage dell’Italicus: vicinanza ai familiari, matrice neofascistaRoma, 4 ago. (askanews) – “Nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 50esimo anniversario della strage dell’Italicus. “Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili”, sottolinea il Capo dello Stato. “Cinquant’anni fa la strategia terroristica che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, seminando morte e dolore. Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro. Undici passeggeri morirono nell’incendio che seguì l’esplosione. La dodicesima vittima fu un ferroviere, Silver Sirotti, medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo: perse la vita salvandone molte altre”.


Così ricorda il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage. “La sua generosità, unita a un grande coraggio – continua il Capo dello Stato – costituisce una testimonianza imperitura di quei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare”. E quindi “nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti. Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili”. Perché “la società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione”.

Lavoro, in vigore “l’errore scusabile” per le aziende. L’opposizione: nuovo condono

Lavoro, in vigore “l’errore scusabile” per le aziende. L’opposizione: nuovo condonoRoma, 3 ago. (askanews) – “Violazioni sanabili e casi di non punibilità per errore scusabile”, il titolo dell’articolo 6 del decreto legislativo 103/2024 in materia di semplificazioni che consente alle aziende di sanare le piccole inadempienze, quelle punite con una sanzione fino a 5mila euro. “Un nuovo condono in materia di sicurezza sul lavoro”, attaccano le opposizioni.


La norma, entrata in vigore venerdì 2 agosto, e messa in evidenza oggi in un articolo del Manifesto, prevede che “per le violazioni per le quali è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria non superiore nel massimo a 5mila euro, l’organo di controllo incaricato, nel caso in cui accerti, per la prima volta nell’arco di un quinquennio, l’esistenza di violazioni sanabili, diffida l’interessato a porre termine alla violazione, ad adempiere alle prescrizioni violate e a rimuovere le conseguenze dell’illecito amministrativo entro un termine non superiore a 20 giorni dalla data della notificazione dell’atto di diffida. In caso di ottemperanza alla diffida, il procedimento sanzionatorio si estingue limitatamente alle inosservanze sanate”. Il testo precisa che “l’istituto della diffida amministrativa non si applica a violazioni di obblighi o adempimenti che riguardano la tutela della salute, la sicurezza e l’incolumità pubblica e la sicurezza sui luoghi di lavoro” ma l’opposizione è molto critica e parte all’attacco della ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone. “La ministra – afferma il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, – in nome di una presunta semplificazione, si appresta a un altro condono per le aziende sulla sicurezza sul lavoro allentando i controlli e concedendo 20 giorni per sanare le piccole irregolarità. Così facendo umilia ancora di più il difficile lavoro degli ispettorati del lavoro. Un ignobile gioco elettorale che viene definito ‘errore scusabile’ in nome di una visione dello Stato che alza le pene ai poveracci e sana gli errori dei potenti. Il Governo predica bene e razzola male, senza mai assumersi una responsabilità davanti al paese, rifilando un codicillo all’interno dell’articolo 6 del decreto semplificazione. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non si scherza, la nostra opposizione sarà durissima fino a quando non ritireranno questa oscena sanatoria”.


Per la capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera Valentina Barzotti “siamo alle solite: sulla sicurezza sul lavoro questo Governo piange le vittime degli incidenti, facendo promesse roboanti, ma poi nella pratica fa di tutto per depotenziare i controlli. L’ultima follia si chiama ‘diritto all’errore scusabile’. Si rischia di portare al ‘tana libera tutti’, come raccontato oggi al ‘Manifesto’ da un ispettore del lavoro secondo cui, se in un cantiere edile viene trovato un lavoratore non in regola con il contratto, l’azienda può appellarsi alla ritardata comunicazione alla Cassa edile; a quel punto egli non può più opporre niente e il datore di lavoro ha 20 giorni di tempo per mettere a posto le cose. Alla ministra Calderone diciamo di smetterla di predicare bene e razzolare male. Nel primo semestre di quest’anno sono morte sul lavoro 469 persone, il 4,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Basta sanatorie e condoni, non si può continuare a giocare sulla pelle dei lavoratori”. Durissima Avs: “A questo punto non ci sono più dubbi, il Governo Meloni non ha nessuna intenzione di contrastare gli incidenti sul lavoro. Non basta l’ideona della ministra Calderone di dare il preavviso per le ispezioni, umiliando così il lavoro degli ispettori, a vantaggio dei consulenti che lei ha rappresentato fino a poco tempo. Infatti, arriva anche il ‘diritto all’errore scusabile’, infilato nel decreto legislativo 103/2024. Se l’impresa compie una violazione sanzionata fino a 5 mila euro le si abbona tutto. A questo punto il nostro atto di accusa è diretto e severo: in questo modo incidenti e morti sul lavoro aumenteranno, questo Governo iperliberista sta giocando con le vite di uomini e donne che lavoro per guadagnarsi da vivere. Ritiri il decreto semplificazioni che è una vera e propria porcata”, afferma Franco Mari, capogruppo di AVS nella commissione Lavoro della Camera.

Lavoro, in vigore l’errore scusabile, opposizione: è nuovo condono

Lavoro, in vigore l’errore scusabile, opposizione: è nuovo condonoRoma, 3 ago. (askanews) – “Violazioni sanabili e casi di non punibilità per errore scusabile”, il titolo dell’articolo 6 del decreto legislativo 103/2024 in materia di semplificazioni che consente alle aziende di sanare le piccole inadempienze, quelle punite con una sanzione fino a 5mila euro. “Un nuovo condono in materia di sicurezza sul lavoro”, attaccano le opposizioni.


La norma, entrata in vigore venerdì 2 agosto, e messa in evidenza oggi in un articolo del Manifesto, prevede che “per le violazioni per le quali è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria non superiore nel massimo a 5mila euro, l’organo di controllo incaricato, nel caso in cui accerti, per la prima volta nell’arco di un quinquennio, l’esistenza di violazioni sanabili, diffida l’interessato a porre termine alla violazione, ad adempiere alle prescrizioni violate e a rimuovere le conseguenze dell’illecito amministrativo entro un termine non superiore a 20 giorni dalla data della notificazione dell’atto di diffida. In caso di ottemperanza alla diffida, il procedimento sanzionatorio si estingue limitatamente alle inosservanze sanate”. Il testo precisa che “l’istituto della diffida amministrativa non si applica a violazioni di obblighi o adempimenti che riguardano la tutela della salute, la sicurezza e l’incolumità pubblica e la sicurezza sui luoghi di lavoro” ma l’opposizione è molto critica e parte all’attacco della ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone. “La ministra – afferma il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, – in nome di una presunta semplificazione, si appresta a un altro condono per le aziende sulla sicurezza sul lavoro allentando i controlli e concedendo 20 giorni per sanare le piccole irregolarità. Così facendo umilia ancora di più il difficile lavoro degli ispettorati del lavoro. Un ignobile gioco elettorale che viene definito ‘errore scusabile’ in nome di una visione dello Stato che alza le pene ai poveracci e sana gli errori dei potenti. Il Governo predica bene e razzola male, senza mai assumersi una responsabilità davanti al paese, rifilando un codicillo all’interno dell’articolo 6 del decreto semplificazione. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non si scherza, la nostra opposizione sarà durissima fino a quando non ritireranno questa oscena sanatoria”.


Per la capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera Valentina Barzotti “siamo alle solite: sulla sicurezza sul lavoro questo Governo piange le vittime degli incidenti, facendo promesse roboanti, ma poi nella pratica fa di tutto per depotenziare i controlli. L’ultima follia si chiama ‘diritto all’errore scusabile’. Si rischia di portare al ‘tana libera tutti’, come raccontato oggi al ‘Manifesto’ da un ispettore del lavoro secondo cui, se in un cantiere edile viene trovato un lavoratore non in regola con il contratto, l’azienda può appellarsi alla ritardata comunicazione alla Cassa edile; a quel punto egli non può più opporre niente e il datore di lavoro ha 20 giorni di tempo per mettere a posto le cose. Alla ministra Calderone diciamo di smetterla di predicare bene e razzolare male. Nel primo semestre di quest’anno sono morte sul lavoro 469 persone, il 4,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Basta sanatorie e condoni, non si può continuare a giocare sulla pelle dei lavoratori”. Durissima Avs: “A questo punto non ci sono più dubbi, il Governo Meloni non ha nessuna intenzione di contrastare gli incidenti sul lavoro. Non basta l’ideona della ministra Calderone di dare il preavviso per le ispezioni, umiliando così il lavoro degli ispettori, a vantaggio dei consulenti che lei ha rappresentato fino a poco tempo. Infatti, arriva anche il ‘diritto all’errore scusabile’, infilato nel decreto legislativo 103/2024. Se l’impresa compie una violazione sanzionata fino a 5 mila euro le si abbona tutto. A questo punto il nostro atto di accusa è diretto e severo: in questo modo incidenti e morti sul lavoro aumenteranno, questo Governo iperliberista sta giocando con le vite di uomini e donne che lavoro per guadagnarsi da vivere. Ritiri il decreto semplificazioni che è una vera e propria porcata”, afferma Franco Mari, capogruppo di AVS nella commissione Lavoro della Camera.

Carceri, Radicali visitano Poggioreale: condizioni disumane

Carceri, Radicali visitano Poggioreale: condizioni disumaneRoma, 3 ago. (askanews) – Questa mattina il tesoriere di Radicali Italiani, Filippo Blengino, insieme a Bruno Gambardella, vicepresidente dell’assemblea di +Europa, Alfonso Maria Gallo e Rosario Marinello della direzione di +Europa, e Domenico Spena del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, ha visitato il carcere di Poggioreale.


“Le condizioni dei detenuti – denunciano – sono disumane. Abbiamo visto nove detenuti nella stessa cella, con i servizi igienici accanto alla cucina, e muffa alle pareti. Molti detenuti ci hanno segnalato che non sono ammessi strumenti sanitari. C’è una preoccupante carenza di organico che non riesca a far fronte a una situazione drammatica. Detenuti con evidenti ferite sono abbandonati, aiutati solo da altri detenuti, e persone sono costrette a togliersi i denti da sole per eliminare il dolore. Anche qui il sovraffollamento è preoccupante: 2.060 detenuti per una capienza di 1.600. Abbiamo da poco denunciato il Ministro Nordio per il reato di tortura. Dopo questa visita saremo, purtroppo, costretti a denunciarlo nuovamente. Non è ammissibile che i detenuti siano costretti a vivere in queste condizioni. È una tortura continua, indegna per uno Stato civile”.

Autonomia, Basilicata dice no a referendum ma maggioranza divisa

Autonomia, Basilicata dice no a referendum ma maggioranza divisaRoma, 3 ago. (askanews) – “Le mozioni delle opposizioni in Consiglio regionale, tese a deliberare la richiesta del referendum abrogativo sull’autonomia differenziata, non sono passate. La Basilicata, dunque, non percorrerà la via referendaria contro l’autonomia differenziata. La minoranza – che si è fermata a otto voti – non ha avuto l’appoggio di Italia Viva e Azione (che a livello nazionale hanno espresso contrarietà alla legge Calderoli) e ha fallito l’obiettivo”. E’ quanto evidenzia la Giunta regionale della Basilicata.


Bocciata anche la mozione proposta dal centrodestra a sostegno della legge Calderoli: “La maggioranza è spaccata, non è passata la mozione proposta dal centrodestra a sostegno della autonomia differenziata, la legge 86/2024. Il segno evidente di contraddizioni di una maggioranza che sostiene il Presidenti Bardi. Continueremo a batterci piazza per piazza perché, come ha dimostrato il dibattito in Consiglio, si può costruire una maggioranza diversa nella società lucana”, dichiarano i consiglieri regionali di centrosinistra Marrese, Araneo, Verri, Lacorazza, Cifarelli, Chiorazzo, Vizziello, Bochicchio. “In Basilicata – sottolinea anche Marco Sarracino, responsabile Coesione territoriale, Sud e aree interne nella segreteria Pd – l’autonomia differenziata ha già spaccato la destra. In consiglio regionale, nella guerra dei veti incrociati, la maggioranza non è riuscita ad approvare la sua mozione. Una prova evidente che a tenerli insieme è sempre e solo il potere. Il Pd continuerà a raccogliere le firme perché il referendum spazzerà via questa pessima legge”.


“In Basilicata – osserva il deputato dem Enzo Amendola – l’autonomia differenziata affonda la maggioranza di Bardi. Ieri in Consiglio regionale l’armata Brancaleone eterodiretta da Roma non ha raggiunto i voti per approvare la sua mozione pro Calderoli. La legge ‘spacca Italia’ ha mandato in frantumi la maggioranza in Regione”. “Il Pd lucano con il capogruppo Lacorazza e i suoi consiglieri regionali Marrese e Cifarelli ha posto come primo atto del consiglio di ieri la richiesta di referendum contro l’Autonomia. Il centrodestra, di risposta, ha reso evidenti le sue divisioni e ha presentato una mozione pro Autonomia Differenziata, che non è stata però supportata dalla maggioranza. Una crepa interna evidente, che ci spinge a continuare sempre più forte la nostra battaglia contro questa legge divisiva e dannosa per il Mezzogiorno. Va avanti anche la raccolta firme, che ha già superato le 500mila adesioni”.

Strage Bologna, Schlein: Meloni spacca Paese, non può guidarlo

Strage Bologna, Schlein: Meloni spacca Paese, non può guidarloRoma, 2 ago. (askanews) – “Fare la vittima attaccando il Presidente dell’associazione dei familiari delle vittime nel giorno in cui si commemorano gli 85 morti e i 200 feriti dell’infame strage neofascista alla stazione di Bologna è un’operazione deplorevole”. La segretaria del Pd, Elly Schlein, attacca la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.


“Le sentenze sulla strage e la sua matrice neofascista ed eversiva – prosegue la leader dem – accertano i fatti accaduti, altro che ‘attribuiscono’, come si legge nella nota di Palazzo Chigi. È incredibile ed è molto grave che nel giorno della commemorazione la Presidente del Consiglio decida di fare polemica e attaccare Paolo Bolognesi, il Presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, ai quali ribadiamo sempre il nostro supporto e la nostra gratitudine per aver ostinatamente cercato la verità sin da quel 2 agosto di 44 anni fa, e per aver ottenuto, grazie anche alla tenacia di chi ha portato avanti indagini e processi, sentenze inequivocabili che ricostruiscono i fatti e accertano le precise responsabilità”. “Chi amministra una comunità dovrebbe cucire le fratture, sanare le ferite, mentre Meloni fa il contrario: spacca, divide, mette gli uni contro gli altri. È evidente che non è in grado di guidare questo Paese.”