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Sanità, Schlein: non accetteremo privatizzazione strisciante

Sanità, Schlein: non accetteremo privatizzazione striscianteRoma, 4 nov. (askanews) – “Il Governo magicamente doveva abbattere le liste d’attesa senza mettere un euro” e invece “ci ritroviamo a un pericoloso disinvestimento sulla sanità pubblica”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando ad un evento a Modena. “Le persone non riescono più a curarsi – ha aggiunto – 4,5 milioni di italiani hanno già rinunciato a curarsi. Noi continueremo a insistere come Pd per avere più risorse sulla sanità pubblica e sbloccare le assunzioni. Perché la salute non è una merce e non accetteremo che questo governo continui sulla strada della privatizzazione strisciante della sanità pubblica”.

Dl Albania, il Tribunale di Catania lo disapplica: Egitto non è sicuro

Dl Albania, il Tribunale di Catania lo disapplica: Egitto non è sicuroRoma, 4 nov. (askanews) – “Oggi con una lunga sentenza, ineccepibile dal punto di vista giuridico, il Tribunale di Catania disapplica il Decreto Paesi Sicuri, nel respingere la convalida di un richiedente asilo egiziano. Una sentenza chiarissima che indugia a sviluppare pedissequamente tutti i passaggi delle normative applicabili e di grande ausilio a quanti, dalle parti del Governo, troppo frettolosamente, ad essere ottimisti, hanno consultato il corpus giuridico e hanno pensato di superarlo con un decreto legge”. Lo dichiara in una nota il senatore Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo Pd in Senato.


Secondo Nicita “appaiono platealmente evidenti la correttezza della disapplicazione del decreto, la irrilevanza del parere della Corte di giustizia in presenza di palese applicazione, la conseguente non convalida del fermo del cittadino egiziano. Quanti altri decreti destinati al fallimento produrrà il Governo?”. 

Giustizia, Santalucia: prima attaccavano toghe rosse, ora tutti i giudici

Giustizia, Santalucia: prima attaccavano toghe rosse, ora tutti i giudiciBologna, 4 nov. (askanews) – “Una volta erano i pubblici ministeri, le toghe rosse della procura, ad essere attaccate e i giudici finora erano stati un po’ tenuti da parte. Ora sono proprio i giudici ad essere accusati di parzialità e di pregiudizialità per lo più i giudici civili, quelli dell’immigrazione”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, all’assemblea organizzata a Bologna della giunta esecutiva dell’Emilia-Romagna dell’associazione.


“Questa insofferenza nei confronti del potere giudiziario sembra allargarsi a macchi d’olio: non solo le procure oggi riguarda tutta la giurisdizione. In questo troviamo motivi di rinnovata preoccupazione” ha aggiunto Santalucia.

Dl Albania,Pd: Tribunale Catania lo disapplica: sentenza chiara

Dl Albania,Pd: Tribunale Catania lo disapplica: sentenza chiaraRoma, 4 nov. (askanews) – “Oggi con una lunga sentenza, ineccepibile dal punto di vista giuridico, il Tribunale di Catania disapplica il Decreto Paesi Sicuri, nel respingere la convalida di un richiedente asilo egiziano. Una sentenza chiarissima che indugia a sviluppare pedissequamente tutti i passaggi delle normative applicabili e di grande ausilio a quanti, dalle parti del Governo, troppo frettolosamente, ad essere ottimisti, hanno consultato il corpus giuridico e hanno pensato di superarlo con un decreto legge”. Lo dichiara in una nota il senatore Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo Pd in Senato.


Secondo Nicita “appaiono platealmente evidenti la correttezza della disapplicazione del decreto, la irrilevanza del parere della Corte di giustizia in presenza di palese applicazione, la conseguente non convalida del fermo del cittadino egiziano. Quanti altri decreti destinati al fallimento produrrà il Governo?”.

Giusizia, Santalucia: autonomia e indipendenza della magistratura sono in pericolo

Giusizia, Santalucia: autonomia e indipendenza della magistratura sono in pericoloBologna, 4 nov. (askanews) – “Si sta sta formando un orientamento abbastanza diffuso nel paese” sul pericolo “della tenuta dell’effettività dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura”. Quindi “faccio fatica a pensare che sono tutti comunisti”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, all’assemblea organizzata a Bologna della giunta esecutiva dell’Emilia-Romagna dell’associazione.


“Il problema non è della magistratura ma della tenuta dell’effettività dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura che interessano soprattutto i cittadini – ha spiegato Santalucia -. I magistrati sono solo interpreti di alcune prerogative che sono a tutela dei diritti della cittadinanza. Siccome veniamo spesso accusati di essere prevenuti e pregiudizialmente ostili al governo un’assemblea aperta dà modo a chi vuole di ascolta, di comprendere e farsi un’idea su quali sono le ragioni che stanno alla base di scelte della magistratura non di un singolo tribunale o di un singolo giudice”. Infatti “si sta sta formando un orientamento abbastanza diffuso nel paese faccio fatica a pensare che sono tutti comunisti” ha concluso.

Giusizia,Santalucia:autonomia e indipendenza di magistratura in pericolo

Giusizia,Santalucia:autonomia e indipendenza di magistratura in pericoloBologna, 4 nov. (askanews) – “Si sta sta formando un orientamento abbastanza diffuso nel paese” sul pericolo “della tenuta dell’effettività dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura”. Quindi “faccio fatica a pensare che sono tutti comunisti”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, all’assemblea organizzata a Bologna della giunta esecutiva dell’Emilia-Romagna dell’associazione.


“Il problema non è della magistratura ma della tenuta dell’effettività dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura che interessano soprattutto i cittadini – ha spiegato Santalucia -. I magistrati sono solo interpreti di alcune prerogative che sono a tutela dei diritti della cittadinanza. Siccome veniamo spesso accusati di essere prevenuti e pregiudizialmente ostili al governo un’assemblea aperta dà modo a chi vuole di ascolta, di comprendere e farsi un’idea su quali sono le ragioni che stanno alla base di scelte della magistratura non di un singolo tribunale o di un singolo giudice”. Infatti “si sta sta formando un orientamento abbastanza diffuso nel paese faccio fatica a pensare che sono tutti comunisti” ha concluso.

Manovra, emendamento Lega per la riduzione del canone Rai

Manovra, emendamento Lega per la riduzione del canone RaiRoma, 4 nov. (askanews) – La Lega presenta un emendamento alla legge di Bilancio per ripristinare la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, come previsto nella manovra dell’anno scorso.


“Un intervento che ci sembra doveroso – commentano i parlamentari del Carroccio in commissione Vigilanza Rai – anche alla luce del fatto che è ora per il servizio pubblico di migliorarsi senza gravare ulteriormente sui cittadini. Non ci fermeremo in questa battaglia e andremo avanti con la sua progressiva riduzione fino alla definitiva abolizione per favorire la transizione verso una azienda in grado di stare sul mercato”.

Manovra, Schlein: Meloni si fermi e investa su Sanità pubblica

Manovra, Schlein: Meloni si fermi e investa su Sanità pubblicaRoma, 4 nov. (askanews) – “Giorgia Meloni si fermi, smetta di litigare con le calcolatrici, perché abbiamo tutti visto che i conti (sulla sanità, ndr) non tornano”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.


“Se non vuole ascoltare le nostre richieste sulla sanità pubblica – aggiunge – ascolti almeno il grido di allarme che oggi Gimbe lancia sul finanziamento al Ssn e ascolti gli operatori sanitari ormai allo stremo che tutti i giorni lavorano a contatto con i cittadini. Già nel 2027 Gimbe prevede una spesa in rapporto al Pil sotto il 6%, per un ammanco totale di 19 miliardi. Avevamo già capito che il disegno di questa destra fosse quello di incentivare la sanità privata, la loro sanità privata, come le cliniche del sottosegretario del suo governo, Gemmato. Ma qui siamo oltre ogni limite: dare questo colpo di grazia al servizio sanitario nazionale significa smantellarlo”. Conclude la segretaria Pd: “Quindi, invece che continuare a buttare denaro dei contribuenti nel già fallimentare modello Albania, metta le risorse necessarie per salvare il Ssn. Lo deve alle cittadine e ai cittadini italiani il cui diritto alla salute è sancito dalla Costituzione, su cui lei ha giurato”.

Commissari Ue, probabile voto dei Verdi contro Fitto e Varhelyi

Commissari Ue, probabile voto dei Verdi contro Fitto e VarhelyiBruxelles, 4 nov. (askanews) – Nelle audizioni di conferma dei commissari designati per il nuovo Esecutivo comunitario di Ursula von der Leyen, che cominciano oggi al Parlamento europeo a Bruxelles, ci sono in particolare “due personalità controverse” che potrebbero non avere il voto di sostegno dei Verdi e rischiano di essere bocciate: l’ungherese Oliver Varhelyi e l’italiano Raffaele Fitto. Lo ha affermato la co-presidente dei Verdi al Parlamento europeo, Terry Reintke, in un briefing online con la stampa insieme all’altro co-presidente del gruppo, Bas Eickhout.


Nelle audizioni, ha annunciato innanzitutto Eickhout, “prestermo particolare attenzione agli impegni” dei commissari designati “sul rispetto dello stato di diritto, della democrazia, dei diritti fondamentali e dell’attuazione del Green deal. Su questo giudicheremo”. “Riguardo al processo di valutazione, ci sono – ha detto Reintke – due personalità controverse: uno è il commissario designato ungherese, in gran parte per il ruolo che ha svolto negli ultimi cinque anni, ma anche a causa del governo che lo ha nominato, che non mostra rispetto per il Parlamento europeo; e resta da vedere se Varhelyi sarà in grado di lavorare sui temi che gli sono stati assegnati”, ovvero la Salute, insieme al benessere degli animali. “Siamo molto, molto scettici, e penso sia piuttosto improbabile che votiamo per lui”


“E poi, naturalmente Raffaele Fitto, il candidato italiano” alla vicepresidenza esecutiva della Commissione con le competenze sulla Coesione e le riforme. “Comprendiamo – ha continuato la co-presidente dei Verdi – che Italia e Ungheria debbano avere ciascuna un commissario, lo prevede il Trattato Ue, ma abbiamo molti dubbi sul portafoglio e sulle competenze che sono state assegnate a Fitto”, con un ruolo “che non riflette la maggioranza che ha appoggiato von der Leyen”, quando è stata rieletta a luglio per il secondo mandato alla presidenza della Commissione. “Ed è per questo motivo che siamo piuttosto scettici sulla posizione che ha come vicepresidente esecutivo, e spingeremo per cambiare qualcosa al riguardo”, ha concluso Reintke. Riguardo a Varhelyi, “è molto chiaro – ha aggiunto Bas Eickhout – che, considerando il modo in cui ha trattato il Parlamento europeo, il modo in cui guarda alla democrazia, quello che ha fatto ultimi cinque anni, è molto, molto improbabile che possiamo sostenerlo come candidato per la Commissione”.


“Il modo in cui Ursula von der Leyen reagirà” se Varhelyi non passerà l’audizione, “se chiederà semplicemente un’altra persona” per sostituirlo “o se gli cambierà il portafoglio, questo starà lei a deciderlo. E noi giudicheremo di conseguenza. Per ora noi formeremo il nostro giudizio sulla persona, sulla sua capacità come commissario, e penso che abbiamo un certa esperienza con lui per valutare questo”, ha concluso Eickhout.

M5s, Fratoianni (Avs): rispetto Appendino ma non sono d’accordo

M5s, Fratoianni (Avs): rispetto Appendino ma non sono d’accordoRoma, 4 nov. (askanews) – “Lo dico con grande rispetto per il dibattito in corso in un’altra forza politica: non sono proprio d’accordo con le riflessioni che fa oggi Chiara Appendino sul Fatto Quotidiano . Lo dico a partire da un’esperienza che ho fatto negli anni passati: a sinistra per anni e anni si è pensato che l’identità e il rafforzamento della propria identità si potesse definire sulla base dei metri e dei centimetri che ci separano gli uni dagli altri. Una discussione che non ci ha portato da nessuna parte. Non penso piùche sia così. Anzi, penso che quella fosse una lettura sbagliata, perché credo che l’identità abbia a che fare con tutt’altro, con la capacità di costruire un profilo, un proprio punto di vista da articolare nella pratica politica quotidiana con coerenza”. Lo ha affermato il leader Avs Nicola Fratoianni ospite a Start su Skytg24.


“Penso che la nostra crescita come Avs in questi due anni – ha sottolineato- sia legata a due fattori: per prima cosa abbiamo assunto un profilo coraggioso, rigoroso e coerente sul piano politico, abbiamo chiamato col loro nome le cose che stavano accadendo intorno a noi e abbiamo provato ad indicare soluzioni ambiziose. Questo vale per la questione fiscale con la patrimoniale, per le questioni del lavoro e dei suoi diritti, per la difesa della scuola e della sanità pubblica, sulle vicende delle guerre e dello spreco con le spese militari. O per le scelte da fare sulla cruciale crisi climatica, come dimostra la tragedia di Valencia, che anche lì racconta la differenza che c’è tra i climafreghisti della destra e chi ha assunto la consapevolezza che non basta dire c’è la crisi climatica ma che bisogna mettere in campo strumenti e programmi per contrastarla, per mitigare gli effetti dei fenomeni estremi e per organizzare un’efficace sistema di protezione e di soccorso”. “Seconda cosa – ha concluso- noi insieme a questa radicalità e a questo coraggio e ambizione abbiamo messo in campo anche una volontà molto ferma di partecipare alla costruzione unitaria di un’alternativa a questa brutta destra”.