Autonomia, Boschi: uniti mandiamo a casa Meloni, divisi le facciamo regaloRoma, 5 ott. (askanews) – “Oggi festeggiamo un grande risultato che abbiamo raggiunto tutti insieme. Se siamo uniti possiamo raggiungere il quorum e se il referendum per bloccare l’autonomia referenziata va bene mandiamo a casa il governo, se siamo divisi facciamo un regalo a Meloni e Salvini”. Così la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi risponde ai giornalisti a margine dell’assemblea nazionale del comitato referendario contro l’autonomia.
“Noi di Italia Viva – prosegue Boschi – siamo al lavoro su tutti i territori con tenacia e perseveranza per le prossime regionali, a cominciare dall’Emilia-Romagna, dove siamo tuttora al governo della regione con Stefano Bonaccini, siamo al lavoro in Umbria. Abbiamo davanti a noi delle sfide importanti che cerchiamo di affrontare con la più grande tranquillità. Oggi – conclude – nessuna polemica, se altri la vogliono fare è un problema loro”.
Manovra, A.Meloni: chi spera governo metterà nuove tasse rimarrà delusoBrucoli (Sr), 4 ott. (askanews) – “Chi spera che questo governo metterà nuove tasse sappia che rimarrà deluso. Se state cercando chi ha tassato gli italiani, citofonare governi precedenti. Nella prossima legge di bilancio continueremo sulla stessa linea di sempre, quella che abbiamo promesso agli italiani, quella di investire sui pilastri della nostra nazione: famiglie, lavoratori e imprese”. Lo ha detto ad Askanews Arianna Meloni, capo della segreteria politica di Fdi, a margine dell’evento organizzato dai gruppi parlamentari a Brucoli.
La Russa: i senatori potranno portare con sé gli animali d’affezioneRoma, 4 ott. (askanews) – “State sempre a cercare retroscena, ma oggi voglio darvi una notizia, se volete scriverla…”. Il presidente del Senato Ignazio La Russa annuncia dal palco della seconda edizione di “Italia, le radici della bellezza” in corso a Brucoli la notizia che in Senato i senatori potranno portare con sè “gli animali d’affezione”, cani e gatti in primis. La Russa aveva aperto un’istruttoria dopo la richiesta della senatrice Michaela Biancofiore per rendere possibile la convivenza con gli animali domestici in Senato.
Salvini raduna a Pontida l’estrema destra Ue: difendiamo confiniMilano, 4 ott. (askanews) – Dalla lotta della Lega Lombarda contro il Sacro Romano Impero, alla celebrazione della vittoria della Lega Santa contro l’Impero Ottomano. Cambia la simbologia di Pontida, come cambia la ragione sociale della Lega: la rievocazione delle città padane che si uniscono contro il Barbarossa ispirava la Lega di Umberto Bossi che si ribellava al giogo di Roma; oggi il ricordo dell’alleanza voluta da papa Pio V contro l’avanzare dei musulmani fomenta l’”Internazionale nera” che Matteo Salvini raduna sul pratone delle Prealpi bergamasche per “difendere i confini” dell’Europa.
In fondo non un cambiamento così radicale: il conservatorismo delle tradizioni locali e la difesa delle micro-identità delle piccole patrie non sono tanto distanti dalle parole d’ordine della estrema destra europea: lotta alle migrazioni declinata come difesa dell’identità cristiana, rifiuto della “cultura woke” in nome della famiglia tradizionale, sovranismo nazionalista come argine ai cambiamenti imposti da un presunto ordine mondiale globalista. Le parole d’ordine che domenica condivideranno gli “ospiti internazionali” della kermesse salviniana: special guest Viktor Orbàn, che sarà sul palco di Pontida. Come l’olandese Geert Wilders, il portoghese André Ventura, la vicepresidente di Fpö, il partito che ha vinto le elezioni austriache, Marlene Svazek. Marine Le Pen e Jordan Bardella, impegnati in Francia per una manifestazione politica, manderanno un videomessaggio, come l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Toccherà a loro esaltare le gesta di Salvini da ministro dell’Interno, che nel nome della “difesa dei confini” deve ora vedersela con la possibilità di una condanna fino a 6 anni di galera nel processo Open Arms di Palermo.
E sarà questo il cuore della manifestazione, preferito anche all’autonomia differenziata, che pure ha visto ieri – non a caso – l’avvio dei negoziati con le Regioni del Nord sulle prime materie. “Non è reato difendere i confini”, sarà però la scritta dietro il palco: l’idea di una “fortezza Europa” è il collante dei sovranismi riuniti a Pontida: tutti all’opposizione di von der Leyen, in molti con rapporti difficili col Ppe, come testimonia la lite sull’Fpo tra lo stesso Salvini e Antonio Tajani. Ma la linea di Salvini è ormai questa da tempo, e l’appuntamento di domani servirà a proporlo come campione europeo della lotta all’immigrazione, trasformando la possibile condanna per sequestro di persona in una medaglia al valore. Anche a Pontida quindi si potrà firmare per sostenere la linea salviniana, e addirittura nascerà un “Comitato per la sicurezza dei confini”: chi firmerà a sostegno di Salvini riceverà la tessera da socio fondatore, “un attestato per confermare la propria vicinanza al leader e la determinazione a difendere i confini”.
Maggioranza serra fila e punta a fumata bianca su giudice ConsultaRoma, 4 ott. (askanews) – Potrebbe essere la volta buona martedì prossimo, 8 ottobre, per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale. Il Parlamento è convocato in seduta comune alle ore 12.30 per l’ottava votazione nel tentativo di sostituire la ex presidente Silvana Sciarra uscita dalla Consulta a novembre del 2023. E , a quanto si apprende, la maggioranza di centrodestra sta serrando le fila perchè stavolta sia fumata bianca. Pare che l’accordo su un nome che regga alla prova dell’aula – per l’ottavo scrutinio è necessaria la maggioranza dei tre quinti dei componenti – sia in dirittura d’arrivo. Non è escluso che ad eleggere il nuovo giudice non concorrano anche alcuni voti centristi.
A deputati e senatori, intanto, è arrivato l’ordine di scuderia di essere presenti in aula, in particolare, nel messaggio giunto ai parlamentari di Fratelli d’Italia, si spiega che “non sono ammesse assenze da parte di alcun deputato (vale anche per i ministri, vice ministri e sottosegretari)”. Nessuno si sbottona sul profilo su cui si sarebbe trovata la quadra ma in Transatlantico girano i nomi del consigliere giuridico di Palazzo Chigi Francesco Saverio Marini e del segretario generale della presidenza del Consiglio Carlo Deodato.
Meloni: nostro traguardo ambizioso, benessere e prosperità ItaliaRoma, 4 ott. (askanews) – Quelli attuati a favore del turismo sono “tasselli di una strategia più ampia che il Governo sta portando avanti, e che ha un triplice obiettivo: aumentare il senso di appartenenza nazionale, contribuire al nostro sviluppo economico, costruire un modello di crescita diffuso e capace di coinvolgere ogni angolo della nostra nazione. Strategia che, prendendo in prestito il titolo di quest’iniziativa, affonda le sue radici nella grande ricchezza del patrimonio italiano e punta con le sue fronde al traguardo più ambizioso: il benessere e la prosperità dell’Italia”. Lo afferma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato all’evento ‘Le radici della bellezza’ organizzato a Brucoli dai gruppi parlamentari di Fdi.
Meloni ritira la querela contro Luciano CanforaMilano, 4 ott. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ritirato la querela contro lo storico e filologo 82enne Luciano Canfora, 82 anni, a giudizio a Bari per diffamazione aggravata.
Lo riferisce “L’Edicola del Sud” ricordando che la vicenda risale all’11 aprile 2022: Meloni era leader di Fratelli d’Italia e parlamentare all’opposizione del governo Draghi e Canfora l’aveva definita “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, “trattata come una mentecatta pericolosissima”. Parole che avevano portato la premier a presentare una querela e a costituirsi parte civile contro il filologo, con la richiesta di un risarcimento di 20mila euro. L’inizio del processo era fissato per il 7 ottobre dinanzi al Tribunale di Bari.
I leader del G7: l’escalation in Medio oriente non aiuta nessuno, tutti si moderinoMilano, 3 ott. (askanews) – In Medio Oriente si rischia una “escalation incontrollabile”, che “non è nell’interesse di nessuno”. Pertanto, “invitiamo tutti gli attori regionali ad agire in modo responsabile e con moderazione”. È quanto si afferma in una dichiarazione dei leader del G7.
“Noi, i Leader del G7, esprimiamo profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione in Medio Oriente e condanniamo con la massima fermezza l’attacco militare diretto dell’Iran contro Israele, che costituisce una seria minaccia alla stabilità regionale. Ribadiamo inequivocabilmente – si legge nella nota – il nostro impegno per la sicurezza di Israele. Le azioni gravemente destabilizzanti dell’Iran in tutto il Medio Oriente attraverso organizzazioni terroristiche affiliate e gruppi armati – tra cui gli Houthi, Hezbollah e Hamas – così come i gruppi di miliziani allineati con l’Iran in Iraq, devono finire”. Prosegue la nota: “Ieri abbiamo discusso azioni e sforzi coordinati per evitare l’escalation nella zona. Un pericoloso ciclo di attacchi e ritorsioni rischia di alimentare un’escalation incontrollabile in Medio Oriente, cosa che non è nell’interesse di nessuno. Pertanto, invitiamo tutti gli attori regionali ad agire in modo responsabile e con moderazione”. Dunque “incoraggiamo tutte le parti a impegnarsi in modo costruttivo per allentare le attuali tensioni. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato”.
Meloni chiama Schlein: su Medio Oriente coesione delle forze politicheRoma, 3 ott. (askanews) – Dopo la riunione di ieri del G7, Giorgia Meloni continua a tenersi in contatto con i leader internazionali per seguire gli sviluppi della crisi in Medio Oriente. Questione al centro anche della telefonata che la presidente del Consiglio ha avuto con la segretaria del Pd Elly Schlein.
Un colloquio “sulla crisi in Medio Oriente e sugli ultimi sviluppi”, hanno comunicato in uno stringatissimo comunicato tanto Palazzo Chigi quanto il Nazareno. Un modo per aggiornare la segretaria Dem (mentre non ci saranno analoghi contatti con altri leader dell’opposizione) sulle iniziative intraprese dal governo, ma anche per cercare una ‘sponda’ sulla politica estera. Infatti, secondo quanto si apprende, in questo “difficile frangente” internazionale, Meloni auspica “unità e coesione da parte di tutte le forze politiche”. Intanto nell’area la situazione appare sempre più tesa. Per questo – ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – la Farnesina ha organizzato un volo charter, che partirà stasera da Beirut, per trasferire in Italia circa 180 italiani attualmente presenti in Libano e ha “raccomandato” ai 700 italiani in Iran di rientrare in patria. “Abbiamo anche deciso di nominare un ambasciatore in Siria proprio perchè la situazione è drammatica” e, “pur non condividendo e condannando le scelte del regime di Assad, riteniamo giusto possa esserci un occhio italiano su questa situazione in continua evoluzione”, ha detto ancora Tajani, che ha anche incontrato Papa Francesco a cui ha “assicurato l’impegno del governo a sostegno delle popolazioni vittime delle guerre”.
Meloni chiama Schlein: su Medio Oriente coesione forze politicheRoma, 3 ott. (askanews) – Dopo la riunione del G7, Giorgia Meloni continua a tenersi in contatto con i leader internazionali per seguire gli sviluppi della crisi in Medio Oriente. Questione al centro anche della telefonata che la presidente del Consiglio ha avuto con la segretaria del Pd Elly Schlein.
Un colloquio “sulla crisi in Medio Oriente e sugli ultimi sviluppi”, hanno comunicato in uno stringatissimo comunicato tanto Palazzo Chigi quanto il Nazareno. Un modo per aggiornare la segretaria Dem (mentre non ci saranno analoghi contatti con altri leader dell’opposizione) sulle iniziative intraprese dal governo, ma anche per cercare una ‘sponda’ sulla politica estera. Infatti, secondo quanto si apprende, in questo “difficile frangente” internazionale, Meloni auspica “unità e coesione da parte di tutte le forze politiche”. Intanto nell’area la situazione appare sempre più tesa. Per questo – ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – la Farnesina ha organizzato un volo charter, che partirà in serata da Beirut, per trasferire in Italia circa 180 italiani attualmente presenti in Libano e ha “raccomandato” ai 700 italiani in Iran di rientrare in patria. “Abbiamo anche deciso di nominare un ambasciatore in Siria proprio perchè la situazione è drammatica” e, “pur non condividendo e condannando le scelte del regime di Assad, riteniamo giusto possa esserci un occhio italiano su questa situazione in continua evoluzione”, ha detto ancora Tajani, che ha anche incontrato Papa Francesco a cui ha “assicurato l’impegno del governo a sostegno delle popolazioni vittime delle guerre”.