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In Liguria scontro M5s-Iv, si riduce la coalizione per Orlando

In Liguria scontro M5s-Iv, si riduce la coalizione per OrlandoRoma, 27 set. (askanews) – L’accordo sembrava fatto, almeno fino a ieri. Andrea Orlando pensava di essere riuscito a far quadrare il cerchio, a tenere insieme una coalizione da M5s fino a Matteo Renzi, sia pure dissimulando la presenza di Iv nella lista ‘Riformisti’ che avrebbe dovuto tenere dentro anche Socialisti e Più Europa, ma poi le cose sono sfuggite di mano. Il candidato presidente, con pazienza, aveva cercato di trovare il modo di superare i veti di 5 stelle e Avs nei confronti di Renzi e credeva di esserci riuscito, ma nelle ultime ore le cose sono di nuovo precipitate.


Secondo molti nel Pd c’entra anche la spaccatura sulla Rai, che oggettivamente ha avvelenato il clima tra gli alleati, con Renzi che ha iniziato a sparare su Giuseppe Conte rivendicando la lealtà di Iv. Da fonti del Movimento si nega che ci sia mai stato un via libera ad una coalizione che comprendesse anche Iv, viene fatto sapere che il no a “chi era in giunta con Bucci” era stato pronunciato molto chiaramente da tempo. Fatto sta che tra ieri e oggi è successo qualcosa, M5s ha detto chiaro e tondo che non avrebbe accettato i renziani nella lista ‘Riformisti’. Non bastava che Iv non mettesse il proprio simbolo sulla scheda, c’era – sostengono – “l’accordo di non avere nella coalizione simbolo ed esponenti di chi, fino a ieri, era in giunta con il candidato del centrodestra Marco Bucci”. Insomma, un no netto, che non lasciava spazio. E se il veto è stato ribadito ieri sera è stato perché “nelle ultime quarantott’ore hanno trovato conferma le voci di un possibile ingresso di renziani in una lista sotto le insegne riformistiche a sostegno di Orlando”.


Di fatto un ‘o noi o loro’ scandito con toni ultimativi al Pd, che a quel punto – raccontano – avrebbe provato un’ultima mediazione per provare a salvare la lista centrista, chiedendo di tenere fuori i nomi che per M5s erano inaccettabili. Una richiesta che, come era facile immaginare, Renzi ha respinto al mittente. “Siamo disponibili a fare gli accordi con il centrosinistra ma non a tutti i costi”, ha detto Raffaella Paita in una nota, ufficializzando la rottura. “Prima delle poltrone viene la dignità”. Salvo sorprese dell’ultima ora – le liste verranno presentate domattina – ormai è rottura. La lista ‘Riformisti’, alla quale Orlando aveva già dato l’ok per l’apparentamento, non sarà sulla scheda. Più Europa e Socialisti non correranno, a meno che non trovino ospitalità in qualche altra lista civica.


Certo non è felice Orlando. Il candidato presidente usa i social network per lanciare un estremo “appello al campo largo e ai suoi dirigenti: Una delle parole che sento ripetere quando incontro le persone è: unità”. Il tentativo di ricomporre i cocci andrà avanti fino all’ultimo, ma la situazione appare ormai compromessa. Il Pd per ora sceglie il silenzio, sia perché non intende drammatizzare la situazione, sia appunto perché i contatti sono ancora in corso. Certo, qualche parlamentare mugugna verso Conte: “Iv è nella coalizione in Umbria, in Emilia Romagna… Solo in Liguria non va bene?”. Ma, appunto, sono sfoghi a microfoni spenti. Dal quartier generale non arrivano reazioni. Si vedrà domattina se la notte è servita a far trovare un punto di mediazione.

Mattarella: su migranti no risposte ingannevoli ma ingressi regolari

Mattarella: su migranti no risposte ingannevoli ma ingressi regolariBerlino, 27 set. (askanews) – Il fenomeno dell’immigrazione sempre più diffuso e massiccio disorienta i cittadini ma per rassicurarli non si possono dare risposte facili e ingannevoli, come fa una certa destra estrema, occorre governarlo con ingressi regolari. E’ il ragionamento fatto da Sergio Mattarella, a Berlino in visita di Stato, per rispondere alla domanda di una cronista tedesca che gli chiede cosa pensi della avanzata elettorale dei partiti di destra in Italia come in Germania.


“Non ho titolo per esprimermi sulle forze politiche – è la premessa di Mattarella sempre attento a non travalicare il suo ruolo di garante -, posso fare una considerazione però: il mondo sta cambiando molto, cambiano le forme di lavoro, i modi di comunicare, l’economia, e anche gli strumenti del pensiero. Ci sono forti movimenti migratori in ogni parte del mondo, tutto questo disorienta la pubblica opinione. Vi è una risposta facile, ma ingannevole: vi faremo tornare all’epoca d’oro di 50 anni fa. Ma quel mondo non può tornare, bisogna affrontare i problemi in maniera costruttiva per governarli”. E il modo più costruttivo secondo il capo dello Stato è “organizzare ingressi regolari e autorizzati, togliendo chi desidera emigrare dalle mani dei trafficanti di essere umani. Quando riusciremo a fare questo avremo risolto il problema”. Il tema qui in Germania è particolarmente di attualità visto che il governo, guidato dal socialista Olaf Scholz, ha deciso di sospendere il trattato di Schengen, quello che consente la libera circolazione delle persone all’interno dei paesi europei. Una linea su cui il governo tedesco ha certamente trovato sintonia anche con quello italiano come dimostra il colloquio di ieri sera tra Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco, proprio alla vigilia della visita di Stato di Mattarella accompagnato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Il rapporto tra Italia e Germania non è suscettibile di essere offuscato – chiarisce Mattarella -, i fatti lo dimostrano, come il colloquio di ieri tra Scholz e Meloni, i rapporti sono estremamente collaborativi”.


L’altro tema caldo che Mattarella ha trovato al suo arrivo in Germania è quello delle banche, è di pochi giorni fa l’altolà di Berlino all’acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit. Il governo tedesco ha posto il veto al matrimonio tra i due gruppi. La domanda dei giornalisti a Mattarella è allora centrata sulla esigenza che l’Europa abbia davvero la volontà di collaborare e creare dei colossi in grado di competere con il resto del mondo: “intervenendo all’incontro di Cernobbio ho sottolineato l’esigenza di avere campioni europei in grado di reggere il confronto con altri soggetti di altre parti del mondo – ha detto il Presidente – : non è un mistero che in molti settori avanzati tecnologicamente e decisivi per il futuro, i soggetti europei sono in minoranza, prevalgono gli altri continenti”. Dunque “è indispensabile che ci siano campioni europei, e il rapporto Draghi ha detto che questo è un obiettivo indispensabile dell’Ue”. E dunque anche se “sulle vicende concrete non compete a me esprimermi” ha puntualizzato “avere campioni europei che possano confrontarsi con le altre parti del mondo è assolutamente indispensabile”. Con il Presidente tedesco Frank Walter Steinmeier, con il quale domenica si recherà a Marzabotto per l’80esimo anniversario dell’eccidio, Mattarella ha condiviso l’esigenza di incrementare la collaborazione bilaterale ma anche quella verso l’Unione europea che per il capo dello Stato ha davanti a sè sfide non più rinviabili, soprattutto con l’insediamento dei nuovi vertici istituzionali. Mattarella ripete ancora una volta quelli che a suo avviso sono i tre temi più urgenti su cui occorre fare “scelte coraggiose: il completamento del sistema finanziario dell’Unione, che è, allo stato,incompleto. Una grande moneta unica, di grande rilievo nel mondo, non può che avere alle spalle un sistema finanziario completo, e non parziale. La difesa comune d’Europa, resa ineludibile dall’aggressione russa all’Ucraina. E procedure decisionali più snelle e più veloci, più capaci di dare risposte ai problemi che nella comunità internazionale si presentano sempre veloci e richiedono risposte veloci”.


Piena sintonia anche sul sostegno all’Ucraina che va mantenuto sia da un punto di vista economico che militare: “è essenziale per difendere la pace ed evitare che a questa avventura sconsiderata ne seguano altre che trascinerebbero il mondo in una condizione ingovernabile e drammaticamente pericolosa”.

Ue, Mattarella: in tempi di incertezza è sempre più la “casa comune”

Ue, Mattarella: in tempi di incertezza è sempre più la “casa comune”Berlino, 27 set. (askanews) – “In tempi di incertezza, come quello attuale, l’Unione Europea è sempre più la ‘casa comune’ alla quale i nostri concittadini guardano per avere risposta a interrogativi ed esigenze pressanti, quali la sicurezza, la stabilità, il benessere, la pace”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cena offerta dal presidente tedesco Steinmeier in occasione della visita di Stato in Germania.


Per Mattarella l’amicizia tra Italia e Germania è “fondamentale per difendere la visione di una comunità internazionale fondata sul diritto, sul rispetto delle regole, sui valori di libertà e democrazia e sulla salvaguardia dei diritti umani. Un’azione che ci vede impegnati anche nelle istituzioni europee”.

Mattarella: Ue deve contrapporsi ad autocrazie illiberali

Mattarella: Ue deve contrapporsi ad autocrazie illiberaliBerlino, 27 set. (askanews) – “I nuovi vertici comunitari, insieme a tutti gli Stati membri, sono chiamati ad agire, con rapidità e responsabilità, per dotare l’Unione di tutti gli strumenti necessari affinché possa rafforzare la sua influenza nel contesto internazionale e contrapporsi con efficacia ai danni e alle distorsioni provocate dalle autocrazie illiberali e dalle antistoriche politiche di aggressione contro altri Stati. È un obbligo dal quale non possiamo distrarci”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del brindisi alla cena di Stato offerta dal presidente tedesco in occasione della visita di Stato in Germania.

Cittadinanza, Salvini: no Ius scholae o Ius soli, proporremo restrizione

Cittadinanza, Salvini: no Ius scholae o Ius soli, proporremo restrizioneGenova, 27 set. (askanews) – “E’ fuori discussione che il centrodestra possa approvare lo Ius scholae, lo Ius soli o scorciatoie per la cittadinanza agli stranieri”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo per la presentazione della nuova Torre Piloti del porto di Genova.


“Anzi – ha aggiunto il vicepremier – per quel che riguarda me e la Lega proporremo una restrizione sia sui ricongiungimenti familiari che spesso e volentieri aggirano la normativa che una legge apposita per togliere la cittadinanza agli immigrati che delinquono nel nostro Paese. Siamo già il Paese europeo che concede più cittadinanze rispetto a tutti gli altri. Non c’è bisogno di inventarsi nulla”. “Referendum? Andiamo a votare – ha concluso Salvini – ma secondo me il problema è assolutamente il contrario. Non darne di più e più in fretta ma toglierle a quelli che non se la meritano”.

Liguria, Iv non partecipa ad elezioni: agli elettori libertà di scelta

Liguria, Iv non partecipa ad elezioni: agli elettori libertà di sceltaMilano, 27 set. (askanews) – “Italia Viva non parteciperà alle elezioni regionali liguri, lasciando ai propri elettori e militanti la piena libertà di voto avendo a cuore sempre e solo il futuro della Liguria”. Lo annuncia la coordinatrice di Italia Viva Raffaella Paita, al termine di una nota in cui riferisce di “pressioni” del M5s per eliminare l’apparentamento con la candidatura di Orlando o in alternativa eliminare alcuni candidati.


“Siamo disponibili a fare gli accordi con il centrosinistra ma non a tutti i costi. E questo – afferma Paita – deve essere chiaro per l’oggi e per il domani. Noi siamo favorevoli alla costruzione di una coalizione di centrosinistra anche facendo un generoso sforzo di mediazione ma per noi – a differenza di altri, come abbiamo visto anche in queste ore a livello nazionale – prima delle poltrone viene la dignità. Possiamo rinunciare alle poltrone ma non rinunceremo mai alla dignità. E alla libertà”. “In queste settimane abbiamo offerto la massima disponibilità e lavorato con generosità per costruire anche in Liguria un centrosinistra credibile e riformista. Ci siamo resi disponibili a superare i veti del passato e persino – su richiesta degli alleati – abbiamo deciso di non presentare il simbolo di Italia Viva, confluendo in una lista con gli amici di Più Europa e Socialisti. Abbiamo fatto di tutto per raggiungere l’obiettivo di una presenza riformista nel centrosinistra. Gli accordi con il candidato Orlando e con gli altri partiti hanno portato alla creazione della lista “Riformisti uniti”, apparentata con lo stesso Orlando come si può vedere dai documenti. La lista c’è ed è addirittura già apparentata. Ma nelle ultime ore – su pressione dei Cinque Stelle- ci è stato chiesto di eliminare l’apparentamento o cancellare dalla lista i nomi di alcuni nostri rappresentanti. E per noi non è politicamente serio”.


“Visti i tempi stretti non ci sono più i tempi per costruire una lista alternativa” prosegue Paita, e “Italia Viva non parteciperà dunque alle elezioni regionali liguri, lasciando ai propri elettori e militanti la piena libertà di voto avendo a cuore sempre e solo il futuro della Liguria”, conclude.

Mantovano: i centri per i migranti in Albania operativi a metà ottobre

Mantovano: i centri per i migranti in Albania operativi a metà ottobreRoma, 27 set. (askanews) – Sui centri per l’identificazione dei migranti in costruzione in Albania “la realizzazione ha incontrato una serie di difficoltà per natura del terreno e per eventi atmosferici sfavorevoli, ma al più tardi entro la prima decade di ottobre, secondo quanto ci dicono i tecnici, l’opera sarà consegnata per i collaudi e quindi dopo qualche giorno sarà pienamente operativa”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, rispondendo, in conferenza stampa dopo il Cdm, a una domanda sul tema.

E’ stato varato il decreto contro le violenze a medici e infermieri

E’ stato varato il decreto contro le violenze a medici e infermieriRoma, 27 set. (askanews) – Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge contro le violenze ai sanitari, annunciato nei giorni scorsi dai ministri della Giustizia e della Salute Nordio e Schillaci. Il decreto legge modifica gli articoli del codice di procedura penale 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 382 bis (arresto in flagranza differita): si estende l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria, con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato dalle strutture. Inoltre si applica l’arresto obbligatorio in flagranza, anche “differito”, ossia nelle quarantotto ore successive alla condotta delittuosa inequivocabilmente provata da documentazione videofotografica.


La norma modifica anche l’articolo 365 del codice penale prevedendo una pena aggravata per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, compresi beni di medici e personale sanitario: reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10.000 euro e la pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite.

Voto Rai mina campo largo, tensione Pd-M5s e Azione-Avs

Voto Rai mina campo largo, tensione Pd-M5s e Azione-AvsRoma, 26 set. (askanews) – Il voto per il rinnovo del cda Rai riporta indietro le lancette dell’orologio del ‘campo largo’, l’unità costruita negli ultimi mesi grazie al referendum sull’autonomia, alle amministrative e alle regionali aveva retto anche alle divisioni sull’Ucraina, ma va in frantumi quando si tratta di entrare in Aula per scegliere il nuovo vertice di viale Mazzini e la spaccatura lascia parecchi strascichi.


Le polemiche tra i promessi alleati segnano tutta la giornata, Pd e M5s riescono a litigare anche sul ddl lavoro, nonostante nel merito abbiano la stessa posizione. Carlo Calenda, poi, accusa Verdi e Sinistra di “mancanza di rettitudine morale” per avere accettato di votare i consiglieri Rai e Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli rispondono per le rime. Un tutti contro tutti ancora più surreale, se si considera che proprio stamattina i partiti delle opposizioni si erano presentati uniti in Cassazione per consegnare le firme per il referendum abrogativo contro l’autonomia differenziata. C’erano quasti tutti, da Elly Schelein, a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, passando per Maria Elena Boschi, Riccardo Magi e Giuseppe Conte. Mancava solo Calenda, che ci tiene sempre a sottolineare che lui niente ha a che fare con il ‘campo largo’.


In Aula, però, ognuno è andato per conto proprio: M5s e Avs hanno votato i consiglieri di amministrazione Rai, eleggendo Alessandro Di Majo (i 5 stelle) e Roberto Natale (Verdi-Sinistra). Pd, Azione e Iv non hanno partecipato al voto. Calenda, appunto, attacca Bonelli e Fratoianni e chiede al Pd di prendere una decisione: “M5s e Avs si sono andati a negoziare col governo i due posti che spettano all’opposizione. Non è solo sulla Rai. Pochi giorni fa è stato votato il rifinanziamento delle missioni internazionali. Di nuovo M5s e Avs si sono astenuti. Il problema che pongo al Pd è: come si costruisce un’alternativa in questo modo?”.


Iv attacca M5s e Maria Elena Boschi afferma: “Si sono smarcati e si voteranno i loro nomi nel Cda. Abbiamo scelto di tenere una linea condivisa con il Pd e continueremo a farlo. Gli altri si sono smarcati. Mi pare che chiarisca una volta in più al Pd chi è affidabile e chi no”. Bonelli e Fratoianni rispondono a Calenda: “Ha perso la testa. Superando ogni limite. In quanto a rettitudine delle opposizioni, gli facciamo notare che abbiamo votato per non lasciare tutto lo spazio nel Cda della Rai alla destra di Meloni. Lui invece in questi due anni di legislatura, con la destra di Meloni è andato a braccetto tante tantissime volte”. Il portavoce dei Verdi ne ha anche per il Pd: “Lasciare a Telemeloni anche il controllo totale del Consiglio di amministrazione è qualcosa che riteniamo non saggio. Poi ognuno fa le sue scelte”.


Elly Schlein si limita a ripetere: “Dovete chiedere ad altri, il Pd è rimasto sulla posizione (sulla Rai, ndr) che era di tutte le opposizioni fino a ieri”. I 5 stelle replicano: “Il Movimento 5 Stelle non ha mai cambiato posizione sulla Rai. Abbiamo chiesto con le altre opposizioni un impegno sulla riforma del servizio pubblico prima dei nomi”. Ma il clima è infuocato, tra democratici e 5 stelle sono scintille anche sul ddl lavoro: M5s abbandona l’aula per protesta, il Pd non apprezza, scoppia una polemica anche su questo.

Mattarella è a Berlino, visita di Stato con Tajani

Mattarella è a Berlino, visita di Stato con TajaniBerlino, 26 set. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Berlino per una visita di Stato accompagnato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.


L’interesse è quello di rafforzare le relazioni con la Germania in una fase particolarmente delicata per entrambi i paesi e per l’Unione europea. In questo quadro si colloca la visita in Germania di Mattarella che, oltre ai colloqui istituzionali, lo porterà anche a Bonn e Colonia. La visita del capo dello Stato si concluderà domenica 29, quando insieme all’omologo tedesco, Frank-Walter Steinmeier, il capo dello Stato sarà a Marzabotto, per celebrare l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole. La Germania è il principale partner economico dell’Italia ma sta attraversando una crisi economica che non può che avere ricadute anche sulla nostra economia. Lo spessore dei rapporti è però anche politico, considerando il ruolo trainante che da sempre la Germania svolge nell’Unione europea, basti pensare al recente rinnovo della Commissione europea con la conferma della tedesca von der Leyen.


Mattarella arriverà a Berlino all’indomani delle elezioni in Brandeburgo, in un momento particolarmente delicato per la Germania, alle prese con l’impetuosa avanzata dei partiti di estrema destra. C’è poi il contesto geopolitico che con lo scoppio del conflitto ucraino sta ridisegnando ruoli, obiettivi e rapporti dei e tra i principali soggetti impegnati sulla scena internazionale, a partire proprio dalla Germania, divenuta attore sempre più centrale sul versante della politica estera e all’interno dell’Alleanza atlantica e alla ricerca di una maggiore autonomia sia dal punto di vista della sicurezza che in tema di energia. Berlino è infine alla ricerca di una nuova fase dei rapporti rapporti con la Cina, considerando la fondamentale interdipendenza sul piano commerciale. I due paesi hanno in comune anche il problema della gestione dell’immigrazione. E’ recentissima la decisione della Germania di chiudere le frontiere con i paesi confinanti in deroga al trattato di Schengen. Tutti temi che Steinmeier e Mattarella avranno modo di discutere a partire da questa sera, durante la cena offerta al capo dello Stato italiano a Villa Lierbermann. Domani i colloqui ufficiali, con la conferenza stampa congiunta in programma alle 10.40. Sempre venerdì 27 Mattarella vedrà il presidente del Bundestag, Barbel Bas, e il borgomastro di Berlino, Kai Wegner. Nel pomeriggio Mattarella incontrerà anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al palazzo della Cancelleria. In serata la cena di Stato a Palazzo Bellevue.


Sabato 28 Mattarella e Steinmeier si recheranno a Bonn, dove presso il Campus delle Nazioni Unite parteciperanno e interverranno alla sessione conclusiva del seminario ‘La cooperazione tra Italia e Germania: un bene prezioso per l’Unfccc e per la lotta al cambiamento climatico’. Un’occasione per sottolineare l’importanza che la Germania attribuisce al ruolo che il nostro Paese può svolgere come hub energetico nel Mediterraneo, per quanto riguarda l’approvvigionamento delle fonti alternative. Il presidente avrà poi incontri con il viceministro presidente del Land Nordreno -Vestfalia, Mona Neubaur, e con il ministro presidente del Land Nordreno -Vestfalia,Hendrik Wuest, e, dopo una crociera panoramica sul Reno, visiterà il Duomo di Colonia, prima della cena conclusiva nel Giardino botanico della stessa città. Il giorno dopo, domenica 29, Mattarella e Steinmeier ripartiranno insieme alla volta di Bologna, per spostarsi poi a Marzabotto per le celebrazioni per l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole.


Per Mattarella e Steinmeier si tratterà della terza visita congiunta sui luoghi delle efferate stragi nazifasciste. Il 3 maggio del 2017 resero omaggio alle Fosse Ardeatine, il primo insieme da parte di un presidente italiano e tedesco. Il 25 agosto del 2019 invece ricordarono il 75esimo anniversario dell’eccidio di Fivizzano, in Toscana.